Le idee di Expo verso la Carta di Milano, Report tavolo tematico 24. La cooperazione internazionale allo sviluppo. Contributo n 51
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1 Le idee di Expo verso la Carta di Milano, Report tavolo tematico 24 La cooperazione internazionale allo sviluppo Contributo n 51
2 LE IDEE DI EXPO 2015 VERSO LA CARTA DI MILANO Milano, 7 febbraio 2015 TAVOLO N 24 Tavolo di Lavoro: La cooperazione internazionale allo sviluppo Coordinatore : Giampaolo Cantini Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) Rapporteur : Margherita Fabbri Scuola Superiore Universitaria IUSS di Pavia, Human Development, Capability and Poverty International Research Center (HDCP IRC), Laboratorio Expo Partecipanti al Tavolo: 1. Paolo de Castro Parlamento Europeo, Coordinatore S&D (Socialisti e Democratici), Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale 2. Stefano Padulosi Team Leader, Marketing Diversity at Bioversity International 3. Rosario Lembo Presidente del Comitato Italiano Contratto Mondiale dell Acqua 4. Luca De Fraia Segretario Generale Aggiunto Action Aid 5. Paolo Sarfatti Visiting professor, University of Greenwich, rappresentante DGCS comitato redazione Carta di Milano 6. Roberto Reali Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) Dipartimento Scienze Bio Agroalimentari, tavoli di lavoro DGCS Expo15 7. Luca Falasconi Università degli Studi di Bologna, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari, tavoli di lavoro DGCS Expo15 8. Alice Perlini Programme Manager del programma Feeding Knowledge 9. Julia Beile Deputy Director EU Pavillon EU Task force for Expo 10. Raffaele Farella Dirigente con incarico speciale per l internazionalizzazione e la promozione estera della Provincia autonoma di Trento 11. Cristiano Maggipinto Capo Ufficio IX DGCS, coordinatore EXPO 12. Francesco Maria de Stefani Spadafora DGCS, Coordinamento Expo 13. Bianca Maria Pomeranzi Esperto DGCS 14. Danilo Salerno Direttore Coopermondo Confcooperative 15. Cosimo Lacirignola Segretario Generale Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes (Ciheam) / Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari (IAMB), Programma Feeding Knowledge 16. Mariarosa Stevan Direttore Generale Istituto Agronomico dell Oltremare di Firenze (IAO) SESSIONE MATTUTINA Verbale narrativo della discussione del mattino (massimo caratteri, spazi inclusi) La sessione mattutina si è aperta con un intervento del Direttore Generale della DGCS Giampaolo Cantini, il quale ha presentato gli obiettivi della giornata ed ha riassunto i lavori di preparazione che l avevano preceduta. In particolare, durante il discorso introduttivo è stata segnalata l opportunità di ancorare la Carta di Milano all Agenda di Sviluppo post 2015, documento cruciale di portata internazionale che vedrà la luce nei mesi di Expo Grande enfasi è stata posta sul concetto di sostenibilità, sulle sue dimensioni economiche, sociali e ambientali, sulla necessità di ancorarlo ai processi internazionali, e di assicurare un adeguata ownership da parte di tutti gli interessati.
3 Il lavori sono poi proseguiti con le presentazioni dei partecipanti, alle quali ha fatto seguito un dibattito molto articolato nel quale ciascuno dei presenti ha contribuito attivamente. In particolare, sono stati dibattuti i temi dell uso e dell accesso alle risorse, nonché dei modelli di sviluppo che valorizzino i processi di produzione agricola di stampo familiare, associativo e cooperativistico, al fine di fornire alle fasce più vulnerabili della popolazione rurale ed urbana soprattutto nei paesi in via di sviluppo gli strumenti per rispondere in maniera adeguata e sostenibile alle proprie esigenze alimentari. A questo riguardo, i partecipanti hanno concordato sulla necessità di una modifica delle tecniche produttive che possa fare fronte alla domanda mondiale di cibo, in crescita, contrastando allo stesso tempo l aumento delle disuguaglianze economiche e la disparità nell accesso alle risorse. Uno strumento chiave nella costruzione di questo nuovo paradigma è stato individuato nella diffusione delle conoscenze e delle culture locali e nella valorizzazione delle specificità dei vari saperi, con particolare riguardo a quelli detenuti e trasmessi dalle donne, il cui ruolo deve dunque essere necessariamente riconosciuto nella sua centralità e valorizzato adeguatamente in tutte le società ed a tutti i livelli. In tale contesto, la protezione delle biodiversità è riconosciuta come una componente fondamentale delle azioni da intraprendere per il raggiungimento degli obiettivi dell Agenda post 2015 e della Zero Hunger Challenge promossa dalle Nazioni Unite, e dunque per il perseguimento di uno sviluppo sostenibile. Elenco delle parole chiave/concetti raccolti e loro descrizione sintetica: 1. Accesso al cibo : il problema della fame è un problema globale; dobbiamo raggiungere la consapevolezza di una globalità che ha molte sfaccettature e che ha una strada maestra: l Agenda di Sviluppo Post Dignità umana : il riconoscimento e la protezione della dignità umana di tutti gli individui del pianeta sono elementi necessari per il perseguimento di uno sviluppo sostenibile. 3. Agenda di Sviluppo post 2015 : la discussione deve mantenere un forte ancoraggio all Agenda di Sviluppo post 2015, poiché le tematiche affrontate da Expo 2015 e dunque dalla Carta di Milano non possono essere avulse da concetti di portata globale e devono indicare nuovi strumenti e percorsi. 4. Responsabilità condivise : è necessario l impegno di tutti a sradicare la povertà estrema e la fame a livello globale entro una generazione (il 2030), nel quadro dell attuazione dell Agenda per lo sviluppo sostenibile, con comportamenti (cittadini, associazioni) e azioni (istituzioni, imprese), secondo il proprio livello di responsabilità. È necessario promuovere l educazione, la formazione, la sensibilizzazione e la partecipazione di tutti i cittadini alla solidarietà internazionale, alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile. 5. Sostenibilità e sviluppo sostenibile : non si può prescindere dal tema globale della sostenibilità. In particolare, bisogna prendere in considerazione le questioni relative all uso ed all accesso alle risorse, nonché modelli di sviluppo e di produzione agricola che valorizzino i processi di produzione agricola, fondati su basi ecologiche, di stampo familiare e cooperativo, al fine di fornire alle fasce più vulnerabili della popolazione rurale, ma anche urbana gli strumenti per rispondere alle proprie esigenze alimentari (cf. UN Zero Hunger Challenge) e che riconoscano il ruolo chiave dei piccoli agricoltori, in particolare delle donne e dei giovani, quali agenti locali per la conservazione dei territori ed il mantenimento della biodiversità. 6. Produzioni efficienti e lotta agli sprechi : non si tratta soltanto di redistribuire, ma di utilizzare le risorse responsabilmente: come produrre di più (e meglio) con meno. 7. Sviluppo rurale e agricoltura sostenibile : accedere alle risorse e farne uso in un modo che sia preservato e valorizzato il tessuto economico e sociale le comunità rurali e ambientale (suolo, acqua, biodiversità), preservando la terra che ci è stata data in prestito dalle generazioni future. Colmare le disparità nell accesso a queste risorse. 8. Saperi locali e ricerca scientifica: Attraverso la valorizzazione dei saperi locali, ad esempio, di cui le donne sono le prime custodi; attraverso la costituzione di reti di comunicazione scientifica (tra le quali il programma Feeding Knowledge di Expo 2015 costituisce un esempio virtuoso), che possano mettere i saperi, il know how per l applicazione della ricerca e dell innovazione e la disseminazione di buone pratiche, alla portata delle comunità rurali.
4 9. Ruolo chiave delle giovani generazioni : i saperi, sia tradizionali che innovativi, debbono inoltre essere trasmessi in maniera virtuosa ai giovani, per prevenire la marginalizzazione rurale, che a sua volta è creatrice di svantaggi socioeconomici di vario genere (e.g. impoverimento dei terreni, inurbamento sfrenato, etc.). Il coinvolgimento diretto delle giovani generazioni potrà fornire un contributo essenziale per far fronte all invecchiamento della popolazione rurale e al progressivo abbandono delle aree agricole. 10. Valorizzazione di un circuito virtuoso di collaborazione tra ricerca, istituzioni e produttori, attraverso meccanismi di collaborazione e trasmissione della conoscenza. 11. Corrispondenza tra ownership e responsabilità, diritti e doveri: la comunità internazionale dovrebbe fornire gli strumenti per garantire alcuni diritti fondamentali, individuali e collettivi. Occorrono politiche coerenti e integrate per promuovere e incentivare processi virtuosi di sviluppo. Il concetto di coerenza delle politiche per lo sviluppo è, in questo senso, una bussola importante per orientare le decisioni e scegliere le priorità in modo consapevole. 12. Cooperazione internazionale : è lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile con il concorso di tutti gli attori interessati. È necessario favorire l evoluzione da un modello tradizionale donatore/beneficiario a un rapporto di partenariato. 13. Territorio : è necessario promuovere un approccio fondato sulla centralità del territorio e sulla dimensione locale dello sviluppo, potenziando i partenariati territoriali. Descrizione delle case history segnalate: Programma Feeding Knowledge : è il programma di Expo 2015 per la cooperazione in materia di ricerca e innovazione sulla Sicurezza Alimentare, promosso da CIHEAM IAMB e dal Politecnico di Milano. Finalizzato a favorire il dialogo tra agricoltori, sistemi produttivi pubblici e privati, scienziati di tutto il mondo e cittadini su tematiche di sviluppo inerenti la sicurezza alimentare, e lo sviluppo agricolo sostenibile, si propone in particolare di: Creare, all interno dell area Mediterranea, un network di esperti che concentri il suo lavoro sulla ricerca, l innovazione ed il trasferimento di conoscenze in materia di sicurezza alimentare; Sviluppare e mettere in pratica una piattaforma online per favorire la collaborazione di esperti internazionali; Identificare 12 Local Points nazionali per potenziare gli Extension Services nazionali nella loro attività di trasferimento e delle conoscenze ai produttori agricoli e agli altri stakeholders coinvolti. Identificare, potenziare e diffondere, nel quadro di Expo 2015, le Best Sustainable Development Practices in materia di sicurezza alimentare. Supportare i policy makers nell elaborazione di programmi e politiche in materia di sviluppo sostenibile e sicurezza alimentare. SESSIONE POMERIDIANA Verbale narrativo della discussione del pomeriggio (tenersi intorno a massimo caratteri, spazi inclusi) Nel corso della sessione pomeridiana, i partecipanti hanno continuato la discussione, concordando sulla crucialità di altri concetti chiave. In particolare, si è sottolineata l importanza di stabilire una connessione tangibile tra documenti come la Carta di Milano (o l Agenda di Sviluppo post 2015) ed i cittadini, riducendo le distanze tra le persone ed i documenti prodotti dalle Istituzioni e dalle grandi Organizzazioni Internazionali. In particolare, secondo i partecipanti, nella redazione della Carta di Milano sarà necessario liberarsi dal linguaggio standard adottato normalmente nei documenti internazionali poiché la Carta potrebbe avere un outreach maggiore dell Agenda di Sviluppo post 2015, e potrebbe dunque riuscire a comunicare meglio concetti di interesse collettivo. Per questo motivo, in tale documento, bisognerà sottolineare la centralità dell uso responsabile delle risorse a tutti i livelli (imprese, cittadini, istituzioni, associazioni).. I lavori del tavolo sono dunque proseguiti con una sintesi dei concetti chiave discussi durante la giornata e delle azioni da proporre in vista della redazione della Carta di Milano, per poi avviarsi alla conclusione.
5 Elenco degli impegni raccomandazioni emersi nella discussione (laddove possibile divisi per i cluster di riferimento della Carta 1.cittadini, 2. associazioni, 3.imprese, 4.istituzioni) Adottare la nuova Agenda per lo sviluppo ed impegnarsi ad attuarla, con l obiettivo comune di sradicare la povertà estrema e la fame a livello globale entro il 2030, ossia nei tempi di una generazione: tutti possono contribuire con comportamenti (cittadini, associazioni) e azioni (istituzioni, imprese), ciascuno secondo il proprio livello di responsabilità. Per esempio i cittadini attraverso i consumi e gli stili di vita, le associazioni attraverso la mobilitazione della società civile e la promozione di buone pratiche, le imprese attraverso comportamenti etici improntati al rispetto dei principi di responsabilità sociale, i governi attraverso la coerenza delle politiche per lo sviluppo e della loro messa in pratica. Innovare il modo di fare cooperazione, passando dal modello tradizionale donatore/beneficiario a un rapporto di partenariato, nella logica dell Agenda di Sviluppo post Promuovere l educazione, la formazione, la sensibilizzazione e la partecipazione di tutti i cittadini alla solidarietà internazionale, alla cooperazione internazionale e allo sviluppo sostenibile. Sviluppare e condividere il programma Feeding Knowledge di Expo 2015, creando e promuovendo reti globali e reti regionali di centri di ricerca e imprese people centred / inclusive business model, attraverso la costituzione di un centro virtuale. Questo programma potrebbe costituire un modello per altre aree geografiche. Rendere Expo 2015 un percorso di valorizzazione e di conoscenza della biodiversità agricola, attraverso la costruzione di un grande parco delle biodiversità come eredità materiale dell Esposizione Universale. Indicazione di eventi, iniziative, progetti, documenti segnalati durante i lavori del tavolo La DGCS si misura quotidianamente per proprio mandato istituzionale con la concretezza dei problemi dello sviluppo. Porta come contributo tangibile al tavolo di EXPO un insieme di attività, iniziative e progetti di notevole spessore, sia per il numero di paesi interessati, che per l ampiezza dei temi affrontati. Nel 2013 la Direzione Generale per la Cooperazione allo sviluppo del MAECI ha erogato per attività nel settore della sicurezza alimentare e dello sviluppo agricolo circa 16 milioni di euro sul canale bilaterale e oltre 64 sul canale multilaterale (contributi a Organizzazioni Internazionali specializzate nei predetti settori, tra le quali FAO, PAM, IFAD e Bioversity International, CIHEAM). Nel 2012, la DGCS ha finanziato interventi per oltre 36 milioni di euro destinati al settore della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale. All interno di questo settore, circa 12 milioni di euro si configurano come contributi agli Organismi Internazionali. Come campione maggiormente significativo della propria esperienza sul terreno, la DGCS ha presentato a EXPO, nell ambito del programma Feeding Knowledge, 70 buone pratiche di progetti di cooperazione allo sviluppo finanziati dalla DGCS in 33 paesi in Africa, Asia, America Latina e Balcani, coordinati ed attuati dalla DGCS stessa, da organizzazioni internazionali, della società civile e del settore privato, da enti locali, sia italiani che dei paesi partner. I progetti riguardano le seguenti macro aree tematiche: gestione sostenibile delle risorse alimentari, aumento della quantità e qualità delle produzioni agricole, dinamiche socio economiche e mercati globali, sviluppo sostenibile delle piccole comunità rurali, modelli di consumo alimentare. Tali progetti sono ritenuti dalla DGCS esperienze fortemente legate ai temi di EXPO, da condividere per le lezioni e gli insegnamenti che se ne possono trarre. SINTESI COMPLESSIVA dei lavori della giornata max.2000 caratteri spazi inclusi I lavori della giornata hanno visto la partecipazione attiva e propositiva di tutti i presenti e l accordo sulla centralità di alcuni temi che devono divenire il cardine delle agende di sviluppo dei vari paesi e delle azioni di cooperazione internazionale. La lotta alla fame ad alla povertà sono state segnalate come due questioni cruciali che debbono interessare tutti cittadini, imprese, associazioni, istituzioni poiché gli squilibri attuali si riflettono necessariamente sul destino comune del pianeta. Da qui, la necessità di un azione urgente, collettiva e contraddistinta da responsabilità condivise, ripensando i nostri modi di produrre e consumare, e i nostri stili di vita, per conseguire un equo accesso universale ad un alimentazione adeguata e sana.
6 In particolare, in questo contesto, la produzione agricola può e deve divenire volano di un più ampio sviluppo e di maggiore equità. Soprattutto nei paesi meno sviluppati, questa è assicurata dal lavoro di centinaia di milioni di piccoli agricoltori, spesso donne, che con ciò costruiscono un futuro di sicurezza per se stessi e fertilità per la natura che così tutelano. In questa prospettiva, il tentativo di assicurare un alimentazione adeguata a tutti non può prescindere dalla tutela dell agricoltura familiare, ed essere fondato su un uso consapevole e sostenibile delle risorse naturali, per il quale la donna riveste un ruolo centrale, in quanto custode della biodiversità, agente di trasmissione delle conoscenze locali, e di crescita economica. In questo quadro, la cooperazione internazionale del futuro dovrà essere non più basata soltanto sull assistenza, ma soprattutto sulla condivisione e le priorità stabilite da tutti i soggetti coinvolti, a livello globale, nel processo di sviluppo. Allo stesso tempo, infine, i documenti internazionali che verranno sottoscritti in tema di sviluppo, dovranno essere accessibili e comprensibili per tutti, chiarendo in particolare quali siano gli scopi, perché siano stati individuati come fondamentali e quali siano i diritti ed i doveri di ciascuno nel percorso verso il loro perseguimento.
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