PROTOCOLLO PER L INCLUSIONE

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1 PROTOCOLLO PER L INCLUSIONE degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Gruppo di lavoro per l inclusione A.S. 2017/18 1

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3 FINALITA Il presente Protocollo è una guida di informazione riguardante l accoglienza e l inserimento ottimale degli alunni che presenta Bisogni Educativi Speciali (BES) all inter del stro Istituto. Contiene principi, criteri e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche di inserimento secondo quanto prescritto dalla Direttiva Ministeriale del , avente ad oggetto Strumenti d intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica e dalla Circolare n. 8/2013, con la quale il Miur ha fornito indicazioni operative per la realizzazione di quanto previsto dalla suddetta Direttiva. Il protocollo definisce i compiti e i ruoli delle figure operanti all inter dell Istituzione scolastica; traccia le linee delle possibili fasi dell accoglienza e delle attività di facilitazione per l apprendimento; garantisce la continuità del processo formativo nel rispetto dei cambiamenti evolutivi delle diverse istituzioni scolastiche; costituisce u strumento di lavoro e pertanto viene integrato e rivisitato periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate. Si propone di definire pratiche condivise tra tutto il personale all inter della stra scuola; facilitare l ingresso a scuola e sostenere gli alunni nella fase di adattamento al nuovo ambiente; promuovere iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti territoriali (Comune, ASL, Cooperative, Enti di formazione). Condivide prassi di carattere: amministrativo e burocratico: acquisizione della documentazione necessaria e verifica della completezza del fascicolo personale; comunicativo e relazionale: prima coscenza dell alun e sua accoglienza all inter della nuova scuola con incontri ed attività programmati (incontri con le famiglie, Consigli di classe, Commissioni di lavoro, Gruppi di lavoro operativi); educativo-didattico: incontro tra GLH operativo della scuola di provenienza e docenti referenti della scuola di accoglienza, incontri tra docenti dei due ordini di scuola, formazione delle classi e assegnazione alla classe, coinvolgimento del consiglio di classe e dei genitori; predisposizione di percorsi individualizzati, differenziati, personalizzati. sociale: rapporti e collaborazione della scuola con il territorio. 3

4 COMPITI DELLE FIGURE COINVOLTE NEL PROCESSO DI INCLUSIONE DIRIGENTE SCOLASTICO Gestionali, organizzativi, consultivi; individuazione delle risorse interne ed esterne per rispondere alle esigenze di inclusione; formazione delle classi; assegnazione docenti di sosteg; rapporti con gli Enti coinvolti; promozione di attività di formazione. FUNZIONE STRUMENTALE Raccorda le diverse realtà (Scuole, ASL, famiglie, Enti territoriali, cooperative, Enti di formazione); attua il monitoraggio di progetti; gestisce gli incontri con gli esperti; coordina la commissione GLI; promuove l attivazione di laboratori specifici; rendiconta al Collegio docenti; controlla la documentazione in ingresso e quella in uscita. CONSIGLIO DI CLASSE Rileva alunni con BES; incontra la famiglia per osservazioni particolari; redige per ogni alun BES un Pia Educativo Individualizzato (PEI) o un Pia Didattico Personalizzato (PDP) a seconda del caso; concorda il grado di individualizzazione/personalizzazione (adattamenti didattici in aula, interventi personalizzati in aula e fuori, personalizzazioni del percorso scolastico); adotta strategie di organizzazione delle attività scolastiche; elabora i nuclei fondanti della programmazione, metodi di lavoro, modalità di verifica e valutazione che consenta la partecipazione di tutti gli studenti della classe, anche se in misura diversa; recepisce dal coordinatore di classe le modalità di intervento e i bisogni formativi discussi nei gruppi operativi per l inclusione; individua le modalità di comunicazione e condivisione possibile dei percorsi attivati per gli studenti con BES con gli studenti stessi e le loro famiglie; condivide il PEI o il PDP con la famiglia; sottoscrive il PEI o il PDP unitamente alla famiglia. COORDINATORE DI CLASSE Prende visione della documentazione (diagsi clinica di DSA, certificazione legge 104/92, segnalazione BES, PDP, PEI, PDF); cura i contatti con la famiglia; cura i contatti con il Referente Sosteg/GLI/Funzione Strumentale; prende eventuali contatti con la scuola precedente; riporta nei gruppi operativi per l inclusività i nuclei fondanti della programmazione che l alun deve raggiungere per passare alla classe successiva; coordina le attività pianificate e la stesura del PEI e PDP, tenendo aggiornata la relativa documentazione; informa i colleghi su eventuali evoluzioni del problema; convoca la famiglia per eventuali segnalazioni di nuovi casi; predispone con il potenziatore interventi integrativi di supporto per situazioni amali nella gestione alunni. 4

5 DOCENTE CURRICULARE Accoglie l alun nel gruppo classe favorendone l integrazione e l inclusione;; partecipa alla programmazione e alla valutazione individualizzata; collabora alla formulazione del PEI e PDP, predispone interventi personalizzati e consegne calibrate per l alun con BES; predispone interventi personalizzati e consegne calibrate per l alun disabile quando n è presente il collega specializzato; segnala al coordinatore eventuale nuovi casi; valuta lo studente in chiave formativa individuando le soglie di accettabilità; favorisce l autostima e il rinforzo positivo. DOCENTE DI SOSTEGNO Solo nelle classi in presenza di alunni con disabilità Partecipare alla programmazione educativa e didattica e alla valutazione; consulta il fascicolo personale dell alun (Verbale L. 104, Diagsi Funzionale, Profilo Dinamico Funzionale, PEI del precedente an scolastico); cura gli aspetti metodologici, didattici e relazionali funzionali a tutto il gruppo classe; tiene rapporti con la famiglia, esperti ASL e operatori socioassistenziali; partecipa alla al GLHO; svolge il ruolo di mediatore dei contenuti; si confronta con gli insegnanti che han già lavorato con l alun; richiede un colloquio iniziale con i genitori; attua le strategie per integrare, con la necessaria coerenza pedagigico-didattica, il progetto della classe con il PEI; costruisce percorsi individualizzati e personalizzati utilizzando gli opportuni tecnicismi; promuove l inserimento dell alun in gruppi di lavoro. ALLEGATI 1. Griglia osservazione per l individuazione alunni BES; 2. Scheda rilevazione dei punti di forza dell alun e gruppo classe su cui fare leva nell intervento; 3. Scheda di rilevazione delle condizioni che facilita il processo di apprendimento; FUNZIONE STRUMENTALE REFERENTI GLI Pro.ssa Simone Angela Rosa Prof.ssa Todisco Ermelinda 5

6 Allegato n. 1: Griglia osservazione per l individuazione alunni BES; A cura del coordinatore di classe- Indicare : ALUNNO CLASSE SEZ. A.S. 2017/18 Liceo scientifico ITE ITT CAT ITI Liceo Scientifico Sportivo Barrare con una X le caselle corrispondenti alle voci che specifica la situazione dell'alun. Sfera relazionale/ comportamentale Sfera dello sviluppo Sfera emozionale Mostra atteggiamenti di bullismo o minacce Dimostra opposizione ai richiami Non stabilisce buoni rapporti con i compagni E poco accettato/ ricercato dai compagni Mostra la tendenza a mentire e/o ingannare Trasgredisce regole condivise Ha reazioni violente con i compagni Si isola dagli altri per lunghi periodi Distrugge oggetti e/o compie atti di vandalismo Compie gesti di autolesionismo In molte attività mostra rilevante confusione mentale Ha difficoltà di comprensione verbale Non si esprime verbalmente Parla in continuazione Ha difficoltà fologiche balbetta Si esprime con frasi poco chiare/poco strutturate Ha una rapida caduta dell attenzione Ha difficoltà a comprendere le regole Ha difficoltà di concentrazione Ha difficoltà logiche Ha difficoltà a memorizzare Presenta ritardi nel linguaggio Ha difficoltà di apprendimento Sfera sociale Ha improvvisi e significativi cambiamenti dell umore Ha comportamenti bizzarri 1

7 Sfera ambientale Manifesta fissità nelle produzioni Lamenta malesseri fisici Attribuisce i propri successi/insuccessi a cause esterne Ha difficoltà ad esprimersi di fronte al gruppo Ha propensione a biasimare se stesso o colpevolizzarsi Rinuncia di fronte all impeg, alle prime difficoltà Dimostra scarsa automia personale Ha difficoltà di organizzazione spazio/temporale Ha difficoltà di coordinazione grosso/motoria Ha difficoltà di coordinazione fine Si appropria di oggetti n suoi Ha scarsa cura degli oggetti Non è collaborativo Ha un abbigliamento inappropriato all età o alla stagione Ha una scarsa igiene personale Presenta segni fisici di maltrattamento Ha materiale scolastico/didattico insufficiente Famiglia problematica Pregiudizi ed ostilità culturali Difficoltà socioecomiche Ambienti deprivati/devianti Difficoltà di comunicazione e o collaborazione tra scuola, servizi, enti operatori.) che intervengo nell educazione e nella formazione* Bisogni espressi dal team degli insegnanti relativamente alle problematiche evidenziate (strumenti, informazioni, sussidi )* Specificare qui Apprendimento lingue straniere Pronuncia difficoltosa Difficoltà di acquisizione degli automatismi grammaticali di base Difficoltà nella scrittura Difficoltà nell acquisizione nuovo lessico Notevoli differenze tra comprensione del testo scritto e orale Notevoli differenze tra la produzione scritta e orale 2

8 Allegato n.2: Scheda rilevazione dei punti di forza dell alun e gruppo classe su cui fare leva nell intervento Punti di forza dell allievo, su cui fare leva nell intervento Discipline preferite Discipline in cui riesce Attività preferite Attività in cui riesce Desideri e /o bisogni espressi Hobbies, passioni, attività extrascolastiche Punti di forza gruppo classe Presenza di un compag o un gruppo di compagni per le attività disciplinari SI (specificare) Presenza di un compag o un gruppo di compagni per le attività extrascolastiche Si (specificare) 1

9 Allegato n. 3: Scheda di rilevazione delle condizioni che facilita il processo di apprendimento Scheda di rilevazione delle condizioni facilitanti, che consento la partecipazione dell alun al processo di apprendimento e alla vita della classe. Segnare con una X le condizioni facilitanti. In caso positivo (SI), specificare. organizzazione dei tempi aggiuntivi Si rispetto al lavoro d aula No attività in palestra o altri ambienti diversi dall aula Si uso di strumenti, sussidi, attrezzatura specifica, strumenti compensativi si Adattamenti, differenziazioni, accorgimenti messi in atto dagli insegnanti nelle modalità di lavoro in aula Si, nelle attività di attività personalizzate in aula Si attività in piccolo gruppo con lo scopo di facilitare l alun Si attività individuali fuori dell aula Si 1

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