RELAZIONE E DIMENSIONAMENTO IMPIANTO IDRICO E ANTINCENDIO
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- Tommasina Forte
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1 RELAZIONE E DIMENSIONAMENTO IMPIANTO IDRICO E ANTINCENDIO La presente relazione riguarda la progettazione degli impianti idrici previsti per i lavori di riqualificazione dell immobile ex Caserma dei Carabinieri finalizzati alla crezione di un polo culturale nella città di Frattamaggiore e si compone dei seguenti capitoli: Descrizione generale Impianto idrico di alimentazione Impianto di raccolta acque reflue (nere) Impianto di raccolta acque meteoriche (bianche) DESCRIZIONE GENERALE Il sistema idraulico descritto nella presente relazione serve sia l edificio che ospiterà il polo culturale distribuito su tre livelli (piano seminterrato, piano rialzato e primo piano) sia la struttura polifunzionale. L immobile si sviluppa quindi su 3 livelli oltre ad un ulteriore zona indipendente identificata col nome di struttura polifunzionale: 2 un primo livello (piano rialzato) con 2 ingressi indipendenti, uno al lato sud e l altro al lato ovest corrispondente all uscita di sicurezza, costituito da sala conferenze, ufficio direzione, spazio dedicato a mostre estemporanee, atrio e servizi. un secondo livello (piano primo) costituito da museo, pinacoteca ed ufficio; un piano seminterrato che sarà dedicato al museo della canapa ideato come un unico percorso tematico, con spazi riservati a deposito materiale (anch esso senza servizi) una sala polifunzionale esterna dotata di servizi igienici, cucina e zona bar. Il primo livello è dotato delle seguenti strutture igienico sanitarie: gruppi di servizi igienici di cui: n 1 destinato a uomini e donne (3 Lavabi e 2 WC); 1
2 n 1 destinata ai disabili (1 Lavabi e 1 WC); Il secondo livello e il piano interrato non sono dotati di strutture igienico sanitarie come mentre la struttura polifunzionale esterna è caratterizzata dalla presenza di una cucina, di servizi igienici e locale bar: La parte adibita a bar dispone di 2 lavelli + 1 gruppo igienico privato completo (1 Lavabo, 1 doccia, 1 bidet e 1 WC); La parte relativa alla cucine dispone di un lavello più una lavastoviglie; I servizi infine, sono caratterizzati dalla presenza 4 water + 3 lavabi, e da un bagno completo per disabili Nella tabella seguente sono riportati il numero di pezzi igienici presenti nella struttura per ogni piano e in totale: Pezzi Igienici Vasca/Doccia cassetta WC Lavabo Bidet Lavello Piano rialzato Sala polifunzionale Totale struttura La rete idrica di adduzione per l'acqua si dirama a partire dal contatore situato ad nord-est in corrispondenza degli allacciamenti alla rete stradale. IMPIANTO IDRICO DI ADDUZIONE La rete di alimentazione dei servizi igienici è costituita dai seguenti elementi principali: una condotta di collegamento tra il contatore e la struttura polifunzionale (DN 40) con una diramazione all interno dell edificio principale ad un altezza di circa 30 cm dalla quota zero in corrispondenza del cavedio che sarà realizzato al piano seminterrato nel locale n 1 (atrio) ; una rete di distribuzione interna principale, che alimenta le cassette di distribuzione (DN25); un sistema di cassette di distribuzione complanari ; boiler elettrico da 30 litri per la produzione di acqua calda posizionati nel gruppo igienico al piano rialzato la rete di alimentazione dei singoli pezzi igienici. 2
3 Il dimensionamento dell'impianto idrico di alimentazione si basa sulla previsione dei consumi di ciascun apparecchio igienico sanitario installato nella struttura. Nei servizi igienici da realizzare nella palazzina sono presenti i seguenti tipi di apparecchi igienici: lavandini, WC, bidet. Lavabi, e Vasche/doccie. Per la determinazione delle portate massime contemporanee, necessarie per il dimensionamento della rete di distribuzione acqua fredda e calda, si è seguito il metodo di calcolo delle Unità di Carico (UC) raccomandato dall Ente Nazionale Italiano di Unificazione delle Norme UNI Per la portata da convogliare ai diversi apparecchi posti all interno della struttura si sono adottate le portate riportate nella seguente tabella: Apparecchio Portata acqua fredda Portata acqua calda (l/s) (l/s) Lavandino WC 0.1 Vasca/Doccia Lavello Bidet TUBAZIONI DI COLLEGAMENTO E RETE DI DISTRIBUZIONE PRINCIPALE ACQUA GENERALITA' Il dimensionamento dei circuiti acqua sarà eseguito considerando una perdita di carico non superiore a 30 mm di colonna d'acqua per metro lineare, tenendo sempre conto di non superare velocità tali da generare rumorosità, erosione, etc. I circuiti dovranno essere perfettamente equilibrati, inserendo, dove necessario, rubinetti o valvole di taratura. Le tubazioni in genere, del tipo e dimensioni prescritte, dovranno seguire il percorso nei grafici di progetto e comunque dovranno seguire il minimo percorso compatibile con il buon funzionamento di esse e con le necessità dell estetica; dovranno evitare, per quanto possibile, gomiti, bruschi risvolti, giunti e cambiamenti di sezione ed essere collocate in modo da non ingombrare e da essere facilmente ispezionabili, specie in corrispondenza dei pezzi speciali. Le tubazioni verranno installate in modo da uniformarsi ai vincoli strutturali del fabbricato in maniera da non interessare né le strutture né i condotti ed in modo da non 3
4 interferire con le altre apparecchiature installate. Le tubazioni risulteranno ben diritte e parallele tra loro, ed allineate alle canalizzazioni eventualmente presenti. Le tubazioni saranno date complete di tutti gli accessori di collegamento, derivazione e sostegno. Esse saranno fabbricate, installate e collaudate in accordo alle norme UNI vigenti ed al D.M. 12/12/85. Per l'esecuzione dei circuiti le tubazioni saranno dei materiali come riportato nei grafici, in funzione dei vari servizi: Nel montaggio dei circuiti si avrà cura di realizzare le opportune pendenze minime ammesse (che sono le seguenti: acqua 0,5%; condensa 1%; vapore 2%) in relazione al fluido trasportato, in modo da favorire l'uscita dell'aria dagli sfiati che saranno comunque previsti in tutti i punti alti dei circuiti, mentre nei punti bassi saranno previsti dispositivi di spurgo e scarico. In considerazione dell'allungamento termico lineare di tutte le tubazioni (in quelle metalliche pari a 0,012 mm per metro e per grado centigrado), dovranno essere previsti ove necessario idonei sistemi che consentano la libera dilatazione delle tubazioni, con punti fissi, guide e giunti dilatatori. Lo staffaggio sarà tale da evitare abbassamenti visibili alle tubazioni, e potrà essere eseguito sia mediante staffe continue per fasci tubieri o mediante collari. Il passaggio della condotta di collegamento tra la derivazione 1 e la struttura principale è stato previsto, come già anticipato in corrispondenza della controsoffittatura dell atrio/deposito posto al piano seminterrato. Tale condotta principale di adduzione avrà accesso al piano rialzato tramite un cavedio posto in prossimità dei servizi nella zona dell atrio posteriore fino al collettore C1. L adduzione acqua alla struttura polifunzionale proseguirà a partire dal nodo 1 lungo il muretto perimetrale di confine del lotto fino al punto di derivazione verso l interno della struttura esterna da cui proseguirà sottotraccia fino ai collettori di distribuzione principali indicati nella tavola come C2 e C3. Il sistema di distribuzione interna dell'edificio principale e della struttura polifunzionale sarà costituita da reti di tubazioni disposte a maglia aperta; le reti sono state progettate in modo da alimentare tutti i collettori complanari, ed essere il più possibile bilanciate. La rete principale sarà realizzata con tubazioni acciaio zincato di diametro DN 40 e DN25 giuntate mediante saldature mentre le diramazioni secondarie saranno in multistrato DN 12. Il loro dimensionamento è stato effettuato adottando per la valutazione delle perdite di carico la formula per il moto uniforme di Gauckler Strickler con un valore del coefficiente 4
5 di scabrezza pari a 95, limitando le perdite di carico totali al fine di garantire una pressione, altezza piezometrica, di 5 m di colonna d acqua sul rubinetto più sfavorito. La portata di progetto di ciascuno dei tronchi di condotta che costituiscono la rete di distribuzione è quella che ci si può attendere venga richiesta dalle utenze nell ora di punta; detta portata è valutata sulla base della somma delle portate erogate da tutti gli apparecchi serviti dal tronco: per ciascun tronco sono state valutati, quindi, gli apparecchi igienici serviti, le portate erogate da ciascun apparecchio, la loro somma Qt, la portata ridotta Qrid in virtù del fattore di contemporaneità. 5
6 COLLETTORI DI DISTRIBUZIONE INTERNA Per il collegamento in parallelo delle apparecchiature e per la distribuzione e raccolta dei fluidi ai vari servizi, verranno installati collettori di opportuno diametro, completi di attacchi flangiati, con flangia uguale a quella dell'organo di intercettazione della diramazione relativa. I collettori verranno installati ad una altezza tale da consentire l'agevole manovra degli organi di intercettazione e regolazione, saranno collocati in opera su mensole di sostegno in profilato di acciaio, incassate a parete o a pavimento. I collettori in bronzo od ottone saranno impiegati per la distribuzione secondaria dei fluidi nelle varie zone del fabbricato, ovvero per distribuire l'acqua sanitaria calda e fredda nei servizi igienici. I collettori saranno provvisti di attacchi filettati, di valvole a sfera per l'intercettazione generale, di zanche di supporto, e di eventuali valvole automatiche di sfiato dell'aria. I collettori saranno completi di apposite cassette di contenimento da incasso a parete in materiale metallico plastificato con sportello, di idonee dimensioni, ovvero adatte per contenere detti collettori ed anche i relativi organi d'intercettazione e di regolazione di zona. I collettori percorsi anche da acqua riscaldata saranno fasciati e rivestiti di un adeguato spessore di materiale coibente atto ad evitare fenomeni di dispersione termica. Tutte le diramazioni saranno flangiate e l'interasse tra i vari attacchi sarà tale che tra due flange consecutive esista una spaziatura di almeno 50 mm. Tutti i collettori saranno completi di rubinetto di scarico e di termometro a quadrante, nonché di mensole di sostegno e verniciatura antiruggine in doppia mano. Tutti i collettori saranno opportunamente coibentati similmente alle tubazioni dei fluidi condotti e conformemente al D.P.R. 412/93, ed avranno la finitura esterna in lamierino di alluminio spessore 8/10 mm. Sono presenti un totale di 3 collettori complanari. Ciascuno di essi servirà un massimo di 10 utenze. Da queste di dipartono i sottocircuiti di alimentazione dei pezzi igienici. La tubazione che collega la cassetta complanare al boiler (piano rialzato e struttura polifunzionale) saranno realizzate in multistrato opportunamente rivestito di materiale coibente del diametro 14/16 mm, per tutti gli altri collegamenti è previsto l impiego di tubazioni, sempre di multistrato, del diametro 10/12 mm. Ciascuna derivazione dal collettore complanare è dotata di un proprio rubinetto di intercettazione. 6
7 BOILER ELETTRICO Il boiler elettrico presente al piano rialzato della struttura principale è di tipo sospeso, verticale da 30 litri con termostato ed è coibentato in maniera adeguata. Esso è alimentato dal circuito dell acqua fredda della cassetta complanare tramite una condotta di multistrato coibentato del diametro di 14/16 mm e convoglia l acqua calda al circuito dell acqua calda della cassetta complanare tramite la stessa tipologia di tubazioni RETE DI ALIMENTAZIONE DEI PEZZI IGIENICI I tratti di condotta che alimentano i singoli apparecchi igienici sono tutti in multistrato coibentato del diametro 10/12 mm. Tutti i tronchi saranno privi di giunzioni lungo il loro percorso. IMPIANTO DI ADDUZIONE GAS. La rete di alimentazione gas alle caldaie è realizzata in PEAD DN 40 (TUBAZIONI IN POLIETILENE AD ALTA DENSITA PER GAS). Essa percorrerà il muretto perimetrale di confine a nord fino alla caldaia principale situata nel locale tecnico e da li proseguirà fino alla sala polifunzionale in corrispondenza della caldaia da 24 Kw installata. Da lì passando per il disimpegno principale andranno ad asservire le rispettive le cucine caldaie murali a gas e da circa 24 kw. Le tubazioni in polietilene ad alta densità per convogliamento di gas combustibili saranno conformi alle norme UNI ISO 4437 Classe A ed al D.M. 24/11/84, in rotoli o a barre a seconda del diametro. Le tubazioni saranno scelte nella serie S5, ad una profondità minima di almeno 1m dal futuro piano di campagna finito, alloggiate in un ampio strato di sabbia che le circondi di almeno 10 cm. Prima del ricoprimento delle tubazioni dovrà essere provveduto ad eseguire il collaudo in pressione conformemente alle normative vigenti. Durante la fase del ricoprimento delle tubazioni interrate in polietilene dovrà essere provveduto a sistemare idonei nastri di segnalazione, a circa 30 cm sopra la tubazione stessa. 7
8 La caldaia posta nel locale tecnico avrà lo scopo di riscaldare l acqua a 50 C necessaria ai fan-coil per la climatizzazione invernale, mentre quella installata nella sala polifunzionale asservirà lavandini, doccia e lavabi. 8
9 IMPIANTO DI SMALTIMENTO ACQUE REFLUE NERE L impianto di smaltimento delle acque nere dovrà convogliare gli scarichi di tutti gli apparecchi igienici fino all allacciamento alla rete stradale previsto nella parte nord-est dell edificio. Gli scarichi di ciascun gruppo igienico confluiscono ognuno in una colonna fecale che viene poi raccordata al rispettivo pozzetto di scarico. Quelle poste al piano rialzato della struttura principale utilizzeranno il cavedio creato dalla controsoffittatura al piano seminterrato per allacciarsi al fecali poste nella parte nord dell edificio. Per quanto riguarda le fecali della sala polifunzionale, esse utilizzeranno la camera d aria sottostante il massetto per creare l opportuna pendenza (> 2%) per l allacciamento ai pozzetti situati nel cortile nord dell edificio. Gli scarichi di tutte le colonne confluiscono in una condotta posta lungo la strada di accesso al fabbricato lato nord est.. L impianto interno consta di: condotte di scarico a pavimento di tutti gli apparecchi, ad eccezione dei vasi, realizzati con condotte in PVC poste nello spessore del solaio di idoneo diametro, si veda tabella seguente per i diametri e le tavole per le posizioni; cassette di confluenza (pilette sifonate DN80), a queste cassette confluiscono gli scarichi degli apparecchi di cui al punto precedente; condotta di scarico a pavimento che collega il pezzo igienico alla colonna fecale (DN50); colonna fecale di idoneo diametro; pozzetto di ispezione posto al piede della fecale per rendere agevole la manutenzione ordinaria e, specialmente, l intervento di ripristino del sistema in occasione di interventi straordinari; canna di ventilazione che collega il piede della fecale, a monte del pozzetto di ispezione, con la canna fecale in prossimità della copertura; condotta di scarico di convogliamento dall edificio ai pozzetti principale. Le condotte di scarico, poste in opera a pavimento, saranno in PVC secondo i diametri riportati in tabella. Apparecchio Diametro condotta di scarico DN 9
10 Lavandino 40 Bidet 40 WC 110 Piletta sifonata- Fecale 50 La colonna fecale, sempre in PVC è del diametro di 110 mm e vi confluiscono gli scarichi provenienti dal vaso WC, dagli orinatoi e dalle pilette sifonate. Il calcolo dei diametri delle tubazioni di scarico, è stato eseguito con il criterio delle unità di scarico secondo quanto prescritto dalla norma UNI Le tubazioni di collegamento tra le fecali al primo piano e al piano terra avverranno all interno della controsoffittatura al piano terra; dal piano terra ai pozzetti di scarico nel cortile nord i raccordi di collegamento viaggeranno nella camera d aria sottostante il primo solaio calpestabile. Ogni fecale sarà provvista di apposito raccordo di sfiato per evitare la propagazione dei cattivi odori e lo svuotamento dei sifoni al primo piano. SCARICO CONDENSA FAN COIL I Fan-coil situati nei vari ambienti avranno una bacinella di raccolta con tubazione di scarico posta ad un altezza dal piano di installazione superiore a 25 cm ; tale valore garantirà la possibilità di creare tubazioni con una pendenza > dell 1% che viaggeranno sottotraccia lungo le pareti perimetrali dei locali, in parte nella controsoffittatura, in parte sottotraccia nelle pareti e nei massetti fino a raccordarle alla pluviale più vicina. Nel caso dei fan-coil che saranno installati nei locali del seminterrato lo scarico condensa sarà convogliato in parte a nord e in parte a sud (in questo caso con l utilizzo di un pozzetto di raccolta) e, tramite 2 dispositivi di scarico condensa necessari a superare il dislivello esistente verranno convogliati anch essi alle rispettive pluviali. 10
11 IMPIANTO DI RACCOLTA ACQUE BIANCHE PLUVIALI Le acque di origine meteoriche verranno raccolte mediante pozzetti sifonati e convogliati nelle condotte/pozzetti di scarico realizzate per l impianto di smaltimento delle acque nere, realizzando così un sistema fognario misto. La rete è destinata a raccogliere le acque di pioggia che ricadono sulla copertura del fabbricato. Sul piano di copertura è realizzato un sistema di impluvi (1-2% di pendenza) al fine di convogliare le acque meteoriche verso le diverse pluviali poste lungo il perimetro del fabbricato. Le pluviali in PVC avranno un diametro di 110 mm, idoneo a smaltire le acque ricadenti nelle aree servite. Al piede delle pluviali saranno poste in esercizio idonei pozzetti, quale punto di ispezione e di pulizia della condotta. Dai pozzetti le acque vengono convogliate alla rete di raccolta pluviale tramite condotte di PVC del diametro di 125/160/200 mm. La rete pluviale principale raccoglie, oltre le acque provenienti dalla copertura del fabbricato, anche le acque provenienti dalle 2 pluviali della sala polifunzionale esterna, nonché ricadenti sulla parte di terreno asfaltato e convogliato nei chiusini posti lungo il percorso delle tubazioni di scarico, in particolare le acque provenienti dalle aree asfaltate. A tale fine si realizzerà un sistema di pozzetti di raccolta muniti di griglia. La rete di deflusso delle acque pluviali raccoglie, inoltre, in alcuni casi le acque prodotte dagli impianti di raffrescamento, acqua di condensa qualora le stesse risultino impossibilitate ad essere convogliate nelle pilette dei bagni. Il tutto confluisce nei pozzetti di scarico delle acque nere. 11
12 IMPIANTO ANTINCENDIO Da un attenta valutazione del carico d incendio dei locali è emersa la non necessità di un impianto di spegnimento automatico visto che la classe di incendio e del livello di rischio della destinazione d uso della struttura in oggetto risultano essere bassi. Secondo quanto prescritto dal DPR n /6/1995, normativa relativa agli edifici di interesse storico, si prescrive la presenza di un estintore a polvere ogni 200 m 2 di superficie utile. Gli estintori saranno posizionati, secondo quanto si evince dal grafico, in posizioni ben visibili e razionalmente distribuiti. L installazione avverrà tramite staffe di acciaio a parete. 12
13 Norme di riferimento per la Progettazione A) LEGGE N. 311 DEL 29 Dicembre 2006 Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia. B) LEGGE N. 10 DEL 09 GENNAIO 1991 Norme per l attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia C) D.P.R. N. 412 DEL 26 AGOSTO 1993 Regolamento recante norme per la progettazione, l installazione, l esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell art.4, comma 4, legge 9 gennaio 1991 n.10 D) D.M. n 37 del 22/01/2008 Regolamento concernente l attuazione dell art. 11-quaterdecies, comma 13, lettera a), della Legge n. 248 del 02/12/2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici E) D.P.R. N. 447 DEL 06 DICEMBRE 1991 Regolamento di attuazione della Legge 5 marzo 1990 F) D.L.VO N. 81 DEL 9 APRILE 2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro G) D.P.C.M. DEL 14 NOVEMBRE 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore H) LE LINEE GUIDA PER LA PREVENZIONE ED IL CONTROLLO DELLA LEGIONELLOSI Predisposte dal Ministero della Sanità ed adottate dalla Conferenza Stato Regioni il 4/4/
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