Bergamo 20 Febbraio 2008

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1 Bergamo 20 Febbraio 2008 OLI O DERRATE ALIMENTARI COME MATERIE PRIME PER LA PRODUZIONE DI BIOCARBURANTI? PROSPETTIVE E ANDAMENTI DEI MERCATI FRANCESCO CIANCALEONI - Area Ambiente e Territorio Coldiretti 1

2 AGROENERGIA E MULTIFUNZIONALITA LA NUOVA AGRICOLTURA DEVE: TUTELARE E GARANTIRE QUALITÀ E LA SICUREZZA DEI PRODOTTI ALIMENTARI SALVAGUARDARE IL PAESAGGIO PRESERVARE L'AMBIENTE NATURALE ED IL BENESSERE ANIMALE FORNIRE UN CONTRIBUTO FONDAMENTALE ALLA VITA RURALE CONTRIBUIRE ALLA MITIGAZIONE DEGLI EFFETTI NEGATIVI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI OCCORRE RIAFFERMARE IL RUOLO DELL AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE ANCHE NELLA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI E NELLA PRODUZIONE DI ENERGIA PULITA 2

3 IL RUOLO DEL SETTORE AGRICOLO LE AREE DI INVESTIMENTO PRODOTTI SERVIZI Qualità Tipicità Tutela consumatore Tutela ambiente Valorizzazione del territorio SETTORE FOOD SETTORE NO FOOD 3

4 AGRICOLTURA ED ENERGIA IL RUOLO PREDOMINATE DELL IMPRESA AGRICOLA RESTA QUELLO LEGATO ALLA PRODUZIONE DI ALIMENTI E ALLA VALORIZZAZIONE DELLE QUALITÀ ATTRAVERSO IL RICONOSCIMENTO DEI BISOGNI DEI CONSUMATORI MA IL DISEGNO DELLA MULTIFUNZIONALITÀ INDIVIDUA UNA NUOVA AREA DI INVESTIMENTO NELLA PRODUZIONE E NELLA COLLOCAZIONE SUL MERCATO DI ENERGIA QUESTA FUNZIONE DEVE INTEGRARSI CON QUELLA PRIMARIA, CONSERVANDONE I METODI 4

5 AGRICOLTURA ED ENERGIA LE FONTI RINNOVABILI NON POSSONO ESSERE OTTENUTE ATTRAVERSO UNO SFRUTTAMENTO INDISCRIMINATO DELL AMBIENTE LO SVILUPPO E L INCENTIVAZIONE DELLE AGROENERGIE DEVONO ESSERE LEGATI ALLA SOSTENIBILITA AMBIENTALE, ECONOMICA E SOCIALE 5

6 EVOLUZIONE NORMATIVA NELL AGROENERGIA LEGGE FINANZIARIA 2008 E COLLEGATO Introduzione del conto energia per la produzione di energia elettrica da biomasse di origine agricola Definizione della filiera corta LEGGE FINANZIARIA 2007 Esenzione accisa per olio vegetale impiegato per autoconsumo LEGGE FINANZIARIA 2006 Riserva quota contingente defiscalizzato per biodiesel prodotto nell ambito di intese di filiera e contratti quadro INTEGRAZIONE DELLE ATTIVITA DELL IMPRESA AGRICOLA (comma 11 dell'art. 2-quater del D.L. 2/06 e Legge finanziaria 2007) COSTITUISCONO ATTIVITÀ CONNESSE AI SENSI DELL ART.2135 DEL CODICE CIVILE E SI CONSIDERANO PRODUTTIVE DI REDDITO AGRARIO LA PRODUZIONE E LA CESSIONE DI ENERGIA ELETTRICA E CALORICA DA FONTI AGROFORESTALI E FOTOVOLTAICHE E LA PRODUZIONE E LA CESSIONE DI CARBURANTI OTTENUTI DA PRODUZIONI VEGETALI E DI PRODOTTI CHIMICI DERIVANTI DA PRODOTTI AGRICOLI NASCE L IMPRESA AGROENERGETICA (Art.1, c. 423 L. 266/05 - Finanziaria 2006) ART.2 QUATER L.81/06 Interventi nel settore agroenergetico NASCE L IMPRESA MULTIFUNZIONALE (d.lgs.228/01 Legge di orientamento) NOZIONE DI IMPRESA AGRICOLA (formulazione originaria art. 2135) 6

7 IL TERRRITORIO AL CENTRO NELLA GESTIONE DELLE BIOENERGIE E INDISPENSABILE UN APPROCCIO INTEGRATO, CHE TENGA IN PARTICOLARE CONSIDERAZIONE TUTTI I SOGGETTI DELLA FILIERA E CHE ABBIA QUALE OBIETTIVO LA VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI RURALI, CONIUGANDO LA PRODUZIONE ENERGETICA CON LO SVILUPPO DELLE IMPRESE AGRICOLE RADICATE SUL TERRITORIO E DELLE COMUNITÀ LOCALI 7

8 BIOCARBURANTI: DOVE E COME POTENZIALITA DEL TERRITORIO ITALIANO - COLTURE ENERGETICHE DEDICATE; - SFRUTTAMENTO DELLE SUPERFICI A SET- ASIDE; - UTILIZZO DI BIOMASSE RESIDUALI (SCARTI DI PRODUZIONE). 8

9 STIMA DELLE SUPERFICI NAZIONALI POTENZIALI HA parziali destinazione Cereali Legumi Piante da tubero Ortaggi in piena aria Coltivazioni industriali Frutta fresca Agrumi Vite Olivo foraggere temporanee foraggere permanenti Totale coltiv. pieno campo Ortaggi in serra erbacee arboree foraggere serra LE POTENZIALITÀ A MEDIO TERMINE DEL TERRITORIO ITALIANO IN TERMINI DI COLTURE DEDICATE E BIOMASSE RESIDUALI DA DESTINARE ALLA PRODUZIONE ENERGETICA: 1,0/1,7 MILIONI DI HA TOTALE COLTIVAZIONI Bosco + altre terre boscate Superficie forestale (FONTE: elaborazioni C.E.T.A.) Arboricoltura da legno TOTALE SUPERFICIE FORESTALE Praterie, pascoli naturali e incolti Aree con vegetazione rada o assente TOTALE SUPERFICIE NAZIONALE FONTE: elaborazioni Coldiretti su dati ISTAT E CFS) 9

10 BIOCARBURANTI: DOVE E COME CRITICITÀ ATTUALI - ASPETTI ECONOMICO-PRODUTTIVI; - NECESSITÀ DI UN USO RAZIONALE DELLA RISORSA IDRICA E DELLA SUPERFICIE AGRICOLA; - ASPETTI AMBIENTALI. 10

11 CRITICITA FATTORI CHE INFLUENZANO LA DIFFUSIONE DELLA COLTIVAZIONE DI PRODUZIONI AGRICOLE ESPRESSAMENTE DESTINATE ALLA PRODUZIONI DI BIOCARBURANTI IN ITALIA: - MODALITÀ DI SVILUPPO DELLE FILIERE; - METODI DI PRODUZIONE; - COMPATIBILITÀ CON LE PRODUZIONI ALIMENTARI; - IMPATTO SULLA BIODIVERSITÀ E SULL AMBIENTE; - SPECIFICITÀ DEI TERRENI AGRICOLI ITALIANI: NECESSITÀ DI NON RICADERE IN FENOMENI DI OMOLOGAZIONE PRODUTTIVA, TIPICI DELL AGRICOLTURA INDUSTRIALE E NON RISPONDENTI AL QUEL MODELLO AGRICOLO MULTIFUNZIONALE - VOLUTO DALL UE E CONDIVISO APPIENO DALL AGRICOLTURA ITALIANA CARATTERIZZATO DALLO STRETTO LEGAME DEI PRODOTTI CON L IDENTITÀ CULTURALE E PAESAGGISTICA DEI LUOGHI DI PRODUZIONE 11

12 SOSTENIBILITA DELLE FILIERE AGROENERGETICHE SVILUPPO E INCENTIVAZIONE DELLE AGROENERGIE DEVONO ESSERE LEGATI ALLA SOSTENIBILITA AMBIENTALE, ECONOMICA E SOCIALE BENEFICI AMBIENTALI E SCELTE STRATEGICHE DEVONO TENER CONTO DEL CICLO DI VITA DEI SISTEMI ENERGETICI (LCA - LIFE CYCLE ASSESSMENT) E DELLA SOSTENIBILITA SU LARGA SCALA A LUNGO TERMINE 12

13 LA SOSTENIBILITA DELLE FILIERE LUNGHE LA SOSTENIBILITA DI FILIERE LUNGHE (BIOCARBURANTI) DEVE ESSERE VALUTATA IN TERMINI DI ENERGIA E DI RISPARMIO DI CARBONIO. Il bilancio energetico esprime le unità di energia del biocarburante prodotte per ogni unità di input di energia, il risparmio di C indica la percentuale di emissione di gas serra risparmiata producendo e usando biocarburanti invece di produrre e usare la stessa quantità di energia da carburante fossile. I BILANCI ENERGETICI E DEL CARBONIO NON POSSONO ESSERE POSITIVI SE SI SOTTOPONE LA BIOMASSA AL TRASPORTO PER LUNGHE DISTANZE O SE SI DEFORESTA PER COLTIVARE BIOMASSA DA DESTINARE AI BIOCARBURANTI INCIDENZE DEL TRASPORTO SUL BILANCIO ENERGETICO DEGLI OLI VEGETALI Distanza (KM) A/R (Km) Consumo energetico trasporto (Mj/t) Energia contenuta oli vegetali (Mj/t) Incidenza trasporto sul bilancio energetico (%) Roma Rio de Janeiro (BRASILE) , ,98 Roma Kinshasa (Rep. Dem. CONGO) , ,34 Roma Luanda (ANGOLA) , ,66 Roma Indonesia ,50 CON L ATTUALE STRUTTURAZIONE DELLE FILIERA ITALIANA, CARATTERIZZATA DALLA TENDENZA ALL IMPORTAZIONE DELLA BIOMASSA DALL ESTERO, I BIOCARBURANTI FORNISCONO UN BILANCIO ENERGETICO NEGATIVO ANCHE E SOPRATTUTTO A CAUSA DELL INCIDENZA DEL TRASPORTO DELLA MATERIA PRIMA PER PRODURLI. 13 ELABORAZIONE DATI: COLDIRETTI

14 LA SOSTENIBILITA DELLE FILIERE LUNGHE IL RICORSO ALL IMPORTAZIONE MASSICCIA DI BIOMASSA FAVORISCE LA DEFORESTAZIONE INDISCRIMINATA E RISCHIA DI FAVORIRE LO SPOSTAMENTO DELLA DESTINAZIONE PRODUTTIVA DI ALCUNE AREE, CON RIPERCUSSIONI SULLA DISPONIBILITA DI ALIMENTI EFFETTI GIA VISIBILI: - RIDUZIONE SCORTE MONDIALI DI GRANO (CON AUMENTO DEI PREZZI) - AUMENTO DEL PREZZO DELL OLIO DI COLZA E DEL MAIS QUANDO LE COLTURE DESTINATE A BIOCARBURANTI SOSTITUISCONO LE FORESTE TROPICALI SI HA IL MASSIMO DEL DANNO IN TERMINI DI PERDITA DI CARBONIO ACCUMULATO 14

15 LA SOSTENIBILITA DELLE FILIERE LUNGHE IL CASO DEI BIOCARBURANTI A CAUSA DELLA STRUTTURAZIONE DELLE FILIERE, CHE PRESENTANO UNA PREVALENTE COMPONENTE INDUSTRIALE, E DEI MECCANISMI INCENTIVANTI ADOTTATI, LA PRODUZIONE DI BIOCARBURANTI IN ITALIA VIENE ATTUALMENTE EFFETTUATA ATTRAVERSO L IMPORTAZIONE DELLA BIOMASSA NECESSARIA. LA DEFISCALIZZAZIONE, NECESSARIA PER GARANTIRE LA COMPETITIVITÀ DEL BIODIESEL RISPETTO AL GASOLIO, INTERVIENE INFATTI SOLTANTO SULLA FASE DELLA TRASFORMAZIONE FINALE DEL PRODOTTO, NON CONSENTENDO LA COPERTURA DELLE DISECONOMIE NELLA FASE DELLA PRODUZIONE DELLA MATERIA PRIMA. IL RISULTATO CHE NE È DERIVATO È STATO UN AUMENTO DELLE IMPORTAZIONI DI MATERIA PRIMA DALL ESTERO PRODUZIONE BIOCARBURANTI ITALIA (2006) BIOETANOLO: 237 MILIONI TON, ETBE: 280 MILIONI TON., BIODIESEL: 857 MILIONI TON. SUPERFICI A BIOCARBURANTI ITALIA (2007) HA (GIRASOLE E COLZA - BIODIESEL) LA CONVENIENZA ECONOMICA PREVALE SULLA SOSTENIBILITA AMBIENTALE ED ENERGETICA. 15

16 I BENEFICI DELLA FILIERA TERRITORIALE LA FILIERA TERRITORIALE RISULTA SOSTENIBILE IN QUANTO PERMETTE BILANCI ENERGETICI E DEL CARBONIO FAVOREVOLI UNA PRODUZIONE SOSTENIBILE DI BIOCARBURANTI È QUELLA EFFETTUATA ATTRAVERSO LA FILIERA TERRITORIALE E PREFERENDO LA BIOMASSA RESIDUALE. MA QUEST ULTIMA DA SOLA NON PUÒ COPRIRE COMPLETAMENTE LE ESIGENZE ENERGETICHE EUROPEE. 16

17 LA NECESSITA DI DEFINIRE STANDARDS CERTIFICABILI PER LA QUOTA DI BIOCARBURANTI NON PRODUCIBILE SUL TERRITORIO EUROPEO SARÀ DUNQUE NECESSARIO RICORRERE ALL IMPORTAZIONE DELLA BIOMASSA PER CONSENTIRE IL RICORSO ALLA DOPPIA OPPORTUNITA (SVILUPPO DELLA FILIERA TERRITORIALE E DI QUELLA BASATA SULLE IMPORTAZIONI DI BIOMASSA) E NECESSARIA UNA CERTIFICAZIONE TRASPARENTE DELL INTERO CICLO DI VITA DEL BIOCARBURANTE CHE TENGA CONTO DEL BILANCIO ENERGETICO E DI QUELLO DEL CARBONIO, MA ANCHE DI ALTRI CRITERI DI SOSTENIBILITA CHE COMPRENDANO GLI IMPATTI SULLA SALUTE, SULL AMBIENTE E SUL BENESSERE SOCIALE, GARANTENDO LA SICUREZZA ALIMENTARE, COMBATTENDO LA DEFORESTAZIONE E LA PERDITA DI FERTILITA DEI SUOLI. 17

18 LA SITUAZIONE IN ITALIA SERVONO SCELTE POLITICHE CHIARE IN DIREZIONE DI UN NUOVO MODELLO DI APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO Il quadro in Italia è caratterizzato da uno scenario di competenze amministrative frammentate e non unitarie, un sistema incentivante inadeguato e una normativa fiscale complessa ed altalenante. Sulla base di queste considerazioni emerge la necessità di dare concreto avvio a strumenti in grado di attivare filiere bioenergetiche più rispondenti all esigenza di far quadrare i bilanci energetici ed ambientali, attraverso: - il coordinamento e la semplificazione delle fonti normative; - la rimozione di vincoli fiscali allo sviluppo ed all impiego dei biocarburanti effettivamente ecologici; - la messa a punto di misure incentivanti l autoconsumo aziendale. 18

19 UN NUOVO MODELLO DI PRODUZIONE ENERGETICA SAREBBE UN ERRORE IDENTIFICARE LE POTENZIALITÀ AGRICOLE NEL CAMPO DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI RAGIONANDO ESCLUSIVAMENTE IN TERMINI DI FILIERE AGROINDUSTRIALI COME QUELLE CHE CARATTERIZZANO ATTUALMENTE LA PRODUZIONE DEI BIOCARBURANTI. FILIERA CORTA E GENERAZIONE DIFFUSA: BILANCIO ENERGETICO FAVOREVOLE RIDUZIONE DELL IMPATTO AMBIENTALE PROMOZIONE DELLO SVILUPPO LOCALE MAGGIORE VALORE AGGIUNTO PER LE IMPRESE AGRICOLE 19

20 LA FILIERA CORTA LE INTERAZIONI TRA FONTI RINNOVABILI, AGRICOLTURA E TERRITORIO CREANO LE CONDIZIONI DI UNA NECESSARIA PIANIFICAZIONE IN GRADO DI DIMENSIONARE GLI IMPIANTI E VALUTARNE GLI IMPATTI AMBIENTALI, LOGISTICI E SOCIALI LA LEGGE 29 NOVEMBRE 2007, N.222 (IL COSIDDETTO COLLEGATO ALLA FINANZIARIA 2008) INDIVIDUA LA DIMENSIONE DELLA FILIERA CORTA CONSIDERANDO LA BIOMASSA OTTENUTA NEL RAGGIO DI 70 CHILOMETRI DALL IMPIANTO CHE LA IMPIEGA AI FINI ENERGETICI. LA DEFINIZIONE SPAZIALE DELLA FILIERA CORTA (DIRETTAMENTE COLLEGATA ALLE MODALITA DI ACCESSO AL SISTEMA INCENTIVANTE) SANCISCE LA DEFINITIVA PRESA DI COSCIENZA DELLA QUESTIONE DELLA SOSTENIBILITA DELLE FILIERE AGROENERGETICHE 140 KM 20

21 FILIERA CORTA E DISTRETTO AGROENERGETICO I LIMITI DI ESTENSIONE SPAZIALE DELLA FILIERA (RAGGIO DI 70 KM DALL IMPIANTO) COSTITUISCONO UN VINCOLO NECESSARIO PER RIDURRE GLI IMPATTI ED I COSTI DOVUTI AL TRASPORTO DEL PRODOTTO AGRICOLO ALL IMPIANTO DI TRASFORMAZIONE SI PROFILA COSI UN MODELLO DI DISTRETTO AGROENERGETICO IN CUI L ENERGIA L È PRODOTTA E CONSUMATA LOCALMENTE E IN CUI DEVE ESSERE L IMPRENDITORE L AGRICOLO COLUI CHE VALORIZZA IL VALORE AGGIUNTO PRODOTTO DALLA SUA ENERGIA. 21

22 IL DISTRETTO AGROENERGETICO IL DISTRETTO AGROENERGETICO E RAPPRESENTATO DA UNA RETE DI IMPRESE AGRICOLE, IN GRADO DI ASSICURARE CONTINGENTI ENERGETICI AL TERRITORIO, ATTRAVERSO UN SISTEMA DI GENERAZIONE DISTRIBUITA E TALE DA VALORIZZARE AL MASSIMO LA MULTIFUNZIONALITÀ DELLE IMPRESE AGRICOLE. IL DISTRETTO AGRO ENERGETICO È UN SISTEMA LOCALE CARATTERIZZATO DA RIDOTTI IMPATTI AMBIENTALI E DALL AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA GARANTITA CON L IMPIEGO DI FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE DI ORIGINE AGRICOLA PROVENIENTI ESCLUSIVAMENTE DALL AMBITO TERRITORIALE DEL DISTRETTO MEDESIMO E DALL IMPIEGO DI TECNOLOGIE EFFICIENTI NEGLI USI FINALI. IL DISTRETTO DEVE TENDERE ALL AUTOSUFFICIENZA SOTTO IL PROFILO ENERGETICO (ALMENO L 80% DEL FABBISOGNO ENERGETICO ELETTRICO E TERMICO È SODDISFATTO CON ENERGIA OTTENUTA CON IMPIANTI UBICATI ALL INTERNO DEL DISTRETTO ALIMENTATI DA FONTI RINNOVABILI PROVENIENTI DA IMPRESE AGRICOLE DI CUI ALL ART.2135 DEL CODICE CIVILE CON SEDE NEL DISTRETTO MEDESIMO). 22

23 IL DISTRETTO AGROENERGETICO PER LA MESSA A PUNTO DI UN DISTRETTO AGROENERGETICO E NECESSARIO: - UNO STUDIO DELLE POTENZIALITA DEL TERRITORIO; - L INDIVIDUAZIONE DEL SISTEMA TECNOLOGICO, ECONOMICO E COMMERCIALE PIÙ ADATTO; - L AGGREGAZIONE DELLE DIVERSE COMPONENTI, AGRICOLE E INDUSTRIALI, IN UN UNICA ORGANIZZAZIONE IMPRENDITORIALE. IMPORTANTI SONO ANCHE IL LIVELLO DI INFRASTRUTTURAZIONE DEL TERRITORIO E LA CAPACITÀ DI INTERVENTO DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI 23

24 IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI NELLA DIFFUSIONE DEL MODELLO ENERGETICO TERRITORIALE AVVIARE I PROGETTI DI RICERCA STIPULARE ACCORDI DI FILIERA INCENTIVARE L IMPIEGO DI BIOENERGIE SUL TERRITORIO LOCALE VALORIZZARE L IMPIEGO DI BIOCARBURANTI NELLE FLOTTE DI TRASPORTO PUBBLICHE SEMPLIFICARE IL CARICO DI ADEMPIMENTI A CARICO DELLE IMPRESE AGRICOLE ASSICURARE UN ELEVATA PROTEZIONE DELL AMBIENTE E CONTROLLI EFFICACI INCENTIVARE LO SVILUPPO DI PICCOLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE CHE SODDISFINO IL FABBISOGNO ENERGETICO TERRITORIALE, PREDILIGENDO IL MODELLO DELLA GENERAZIONE DIFFUSA RISPETTO A QUELLO BASATO SUI GRANDI IMPIANTI 24

25 INFRASTRUTTURE ENERGETICHE E TERRITORIO OCCORRONO SCELTE IN DIREZIONE DI UN SISTEMA DI SVILUPPO CONDIVISO 25

26 INFRASTRUTTURE ENERGETICHE E TERRITORIO L IMPATTO TERRITORIALE DEGLI IMPIANTI LA PIRAMIDE DELLE DISTANZE ED I PROCESSI DI NEGOZIAZIONE Autogenerazione Impianti energetici medio/piccoli Energia diffusa sul territorio (eolico) Grandi centrali elettriche Impianti di trattamento e di incenerimento Elettrodotti e rigassificatori 26

27 CONCLUSIONI BIOCARBURANTI: - MEGLIO SE PRODOTTI ED IMPIEGATI A LIVELLO LOCALE; - SI ALL IMPORTAZIONE DI BIOMASSA, MA SOLO SE CERTIFICATA SECONDO STANDARDS DI SOSTENIBILITA Una volta assicurata la possibile convivenza delle diverse tipologie di filiera le misure verso cui si dovrebbe tendere dovrebbero essere rappresentate da: - DEFISCALIZZAZIONE TOTALE; - LIBERALIZZAZIONE DELLA VENDITA ALLA POMPA; - L INCENTIVAZIONE (O OBBLIGO) PER GLI ENTI LOCALI E PUBBLICI DI EFFETTUARE ACQUISTI VERDI (GPP). 27

28 CONCLUSIONI IL RISPARMIO ENERGETICO RESTA IL SETTORE CON I MIGLIORI MARGINI DI MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA ENERGETICA E DI CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI - DEVE ESSERE, QUINDI, INCENTIVATO L AUTOCONSUMO DI BIOCARBURANTI IN CAMPO AGRICOLO (ALMENO CON UNA DEFISCALIZZAZIONE TOTALE); - I BIOCARBURANTI DOVREBBERO TROVARE CANALI PREFERENZIALI PER L IMPIEGO NELLE FLOTTE PUBBLICHE, NEL RISCALDAMENTO PUBBLICO E PRIVATO NEL TERRITORIO IN CUI VENGONO COLTIVATE E TRASFORMATE LE BIOMASSE NECESSARIE ALLA LORO FABBRICAZIONE. 28

29 CONCLUSIONI IN UN EPOCA DI TRANSIZIONE TECNOLOGICA LA DIPENDENZA DAI COMBUSTIBILI FOSSILI SI COMBATTE CON UNA MODULAZIONE DEL MIX ENERGETICO CHE PROGRESSIVAMENTE INCREMENTI LE FONTI RINNOVABILI. IL RUOLO DELLA RICERCA IN QUESTA FASE E FONDAMENTALE OCCORRE CONCENTRARSI MAGGIORMENTE SUI BIOCARBURANTI DI SECONDA GENERAZIONE FAVORENDO L UTILIZZO DEI PRODOTTI DI SCARTO, TRA CUI QUELLI AGRICOLI, E SPECIALMENTE LA CELLULOSA. 29

30 CONCLUSIONI CONDIZIONI NECESSARIE ALLO SVILUPPO DELLE AGROENERGIE IN ITALIA SVILUPPO DELLA MICROGENERAZIONE DIFFUSA SUL TERRITORIO RAZIONALIZZAZIONE INCENTIVI VALUTAZIONE INTEGRATA E VALORIZZAZIONE RISORSE A LIVELLO TERRITORIALE INTRODUZIONE DI STANDARD DI QUALITA AMBIENTALE E SOCIALE SULLE IMPORTAZIONI SVILUPPO DI INCENTIVI E R&S PER LE TECNOLOGIE DI 2 GENERAZIONE (BTL, BIORAFFINERIE) 30

31 GRAZIE PER L ATTENZIONE! 31

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