ALLEGATOA alla Dgr n del 29 dicembre 2011 pag. 1/9

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1 ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 9 dicembre 011 pag. 1/9 D. LGS. 15/06, L.67/98 E L. 365/000 Progetto di Piano di Assetto Idrogeologico del Bacino dei Fiumi Brenta e Bacchiglione. Proposta di aggiornamento, ai sensi dell Art. 6 delle Norme di Attuazione, di aree di pericolosità geologica nel Comune di Marostica (VI) Parere regionale ai sensi della DGR 803 del 04/10/005. PREMESSA Il Comune di Marostica rientra tra i comuni interessati da aree di pericolosità geologica riportate nella cartografia del Progetto di Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico dei Fiumi Brenta e Bacchiglione adottato con delibera n. 1 del dal Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino dei Fiumi dell Alto Adriatico (G.U. n. 36 del ). Con delibera n. 4 del (G.U. n 33 del ) del Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino dei Fiumi dell Alto Adriatico, è stata adottata la 1^ variante del Progetto di Piano Stralcio per l assetto idrogeologico dei Fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione e le corrispondenti misure di salvaguardia, variante che peraltro non ha portato modifiche alle perimetrazioni delle aree di pericolosità geologica site nel Comune di Marostica. Con nota prot. n. 536 del 19 marzo 009 l Autorità di Bacino dell Alto Adriatico ha inviato alla Direzione Difesa del Suolo della Regione del Veneto delle proposte di aggiornamento del PAI del bacino dei Fiumi Brenta e Bacchiglione relative ad alcuni fenomeni franosi avvenuti nel territorio di Marostica e rilevati nell ambito dell attività ricognitiva. Tali eventi franosi si sono manifestati a seguito degli intensi eventi meteorici che hanno riguardato la fascia pedemontana veneta nel periodo dicembre 008 e febbraio 009. Le aree in oggetto non risultano attualmente inserite nelle perimetrazioni di pericolosità geologica della 1^ variante del Progetto di Piano Stralcio per l assetto idrogeologico dei Fiumi Brenta e Bacchiglione. Al fine di procedere al necessario aggiornamento del suddetto Progetto di Piano Stralcio, la nuova conoscenza del dissesto viene ricondotta, conformemente a quanto operato dalla competente Autorità di Bacino in sede di approvazione della I^ variante, alle procedure previste dall art. 6 comma delle Norme di Attuazione del PAI. Con deliberazione n. 803 del 04/10/005 la Giunta Regionale, ha stabilito i criteri con cui deve essere espresso il parere regionale previsto per l aggiornamento dei Piani di Assetto Idrogeologico a seguito dell attuazione di interventi di mitigazione del rischio o di analisi e studi di dettaglio. In data 19/08/009 è stato effettuato un sopralluogo tecnico congiunto tra Direzione Difesa del Suolo, Provincia di Vicenza ed Autorità di Bacino dei Fiumi dell Alto Adriatico per prendere visione di alcuni fenomeni franosi con la finalità di mettere a punto la proposta di nuova perimetrazione della pericolosità geologica. Con nota n del 15/07/011 la Direzione Difesa del Suolo ha convocato un sopralluogo per il giorno 0/07/011 per valutare se in seguito agli eventi meteorici eccezionali del novembre 010 ci fossero state riattivazioni dell evento. Al suddetto sopralluogo hanno partecipato un tecnico regionale ed uno dell Autorità di Bacino dell Alto Adriatico. Il presente parere regionale viene espresso avendo sentito le strutture periferiche. In data 04/09/009 è stata inviata un al Servizio Forestale di Vicenza e all Unità periferica Genio Civile di Vicenza chiedendo di fornire eventuali informazioni utili alla redazione del presente parere. ANALISI DELLA DOCUMENTAZIONE L Autorità di Bacino dell Alto Adriatico con nota prot.n. 536 dell 19 marzo 009 nell ambito di un attività ricognitiva ha rilevato la presenza di alcuni fenomeni franosi la cui ubicazione e perimetrazione (vedi fig. 1 e ) basata sulle evidenze morfologiche è riportata in allegato alla suddetta nota. I suddetti fenomeni si sono verificati a seguito degli intensi eventi meteorici che hanno interessato la fascia pedemontana veneta nel periodo compreso tra il dicembre 008 ed il febbraio

2 ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 9 dicembre 011 pag. /9 Fenomeno franoso n. 1 Questo fenomeno franoso è ubicato in Via Stroppari a circa 500 m a nord dell abitato di Valle San Floriano, lungo il versante posto a monte della viabilità con un fronte ci circa 50 m. L evento è classificabile come uno scivolamento attivatosi a causa di condizioni idrogeologiche critiche. Fig. 1 Proposta di nuova perimetrazione, da parte dell Autorità di Bacino dell Alto Adriatico, per fenomeni franosi in località Valle San Floriano (fenomeni franosi 1 e ).

3 ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 9 dicembre 011 pag. 3/9 L area di coronamento del dissesto ha interessato la parte alta del versante a monte della strada, pertanto il nastro stradale è stato interrotto a causa dello scendi mento del corpo di frana ma non ha subito cedimenti e deformazioni. Inoltre viene evidenziato che all epoca del sopralluogo da parte dell Autorità di Bacino dell Alto Adriatico gran parte del materiale franoso era già stato rimosso. Fenomeno franoso n. Il secondo fenomeno segnalato in Via Stroppari è ubicato a circa 150 m a nord del dissesto n. 1 ed è inserito in un versante a moderata acclività. L evento franoso ha coinvolto una strada privata di accesso al nucleo abitato e la stessa Via Stroppari che ha subito danni alla sede stradale con traslazione e cedimenti di un tratto stradale di circa 30 m. Da un analisi geomorfologica del versante L Autorità di Bacino ritiene che la superficie di rottura non sia molto profonda (probabilmente minore di m) ma si estende a valle ben oltre la strada sino all impluvio che delimita il piede del versante. La competente Amministrazione ha predisposto alcuni interventi finalizzati all allontanamento delle acque superficiali. Nel corso del sopralluogo congiunto del 19/08/009 si è appreso da fonti locali che il fenomeno si è innescato alle ore 3.7 del 14/1/008 e che anche il manto della strada privata ha subito ingenti danni. Fenomeno franoso n. 3 Il dissesto presente nell abitato di Crosara riguarda lo scivolamento della coltre detritica lungo il versante posto ad est della Val dei Foggiati sovrastante alcune abitazioni della frazione. Il fenomeno franoso ha avuto luogo in seguito alle intense precipitazioni avvenute tra il 9/11/008 ed il 01/1/008. L Amministrazione provinciale di Vicenza ha realizzato un muro in cemento armato (verbale di somma urgenza n. 337 del 13/01/009 per un importo di ,00). Altre opere di mitigazione effettuate dalla Provincia sono costituite da pannelli di fune ancorati con chiodature previa rimozione delle porzioni instabili dell ammasso roccioso. Fenomeno franoso n. 4 Questo fenomeno riguarda lo scivolamento di una porzione di versante che si trova lungo la Via Sisemol a circa 500 m a Sud-ovest dell abitato di Crosara. Il movimento franoso oltre ad interrompere la suddetta via ha provocato danni alla sede stradale che porta al nuovo cimitero di Crosara. Il cedimento della strada ha portato a giorno le opere di fondazione in micropali che sorreggono il cordolo della strada che porta al cimitero. Documentazione analizzata: Relazione geologica Movimento franoso lungo la scarpata stradale di Via Sisemol, nei pressi di Crosara del dott. Luigi Stevan del maggio 009 commissionata dall Amministrazione comunale di Marostica. La relazione geologica è così strutturata: Localizzazione dell area; Morfologia e assetto geologico; Dissesto in atto; Indagini geognostiche (suddivise in analisi di laboratorio e prove penetrometriche dinamiche; Natura e caratteristiche dei terreni; Classificazione sismica dell area; Valutazione sugli interventi di stabilizzazione. 3

4 ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 9 dicembre 011 pag. 4/9 I terreni che formano questa parte del rilievo sono di origine sedimentaria e sono stati attribuiti all Oligocene; si tratta prevalentemente di arenarie, alternanze di arenaceo-argillose con letti di conglomerato e localmente di sabbie silicee. Fig. Proposta di nuova perimetrazione, da parte dell Autorità di Bacino dell Alto Adriatico, per fenomeni franosi in località Crosara e lungo via Sisemol (fenomeni franosi 3 e 4). 4

5 ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 9 dicembre 011 pag. 5/9 I terreni di quest area, a causa della loro composizione litostratigrafica, sono facilmente alterabili dando luogo a una coltre eluvio-colluviale a tratti anche consistente; questa coltre a causa della cospicua componente argillosa, espone i terreni ad un accentuata sensibilità alle spinte che inducono deformazioni plastiche, specie nelle aree a maggior pendenza e non correttamente drenate. L acqua che filtra prevalentemente lungo le superfici di contatto tra substrato roccioso e materiale sciolto riduce in modo sensibile i parametri geomeccanici di questo, in particolar modo l angolo d attrito, determinante nel contrastare la componente efficace delle spinte gravitative. Il dissesto in esame è caratterizzato dallo scivolamento della copertura di materiale sciolto con una potenza variabile di circa m che poggia su una serie di alternanze di arenarie marnose e arenarie poco cementate intercalate a sabbie limose. La superficie di scivolamento si individua all interno di questo materiale, in parte saturato dall acqua che filtra a contatto con gli strati marnosi inclinati a franapoggio. Il dissesto, tuttora in evoluzione, continua ad invadere periodicamente la strada sottostante con materiale fangoso. Inoltre questa situazione ha messo a nudo i micropali realizzati una decina di anni fa per sostenere la banchina stradale della via d accesso al cimitero, riducendo la funzionalità dell opera di sostegno. Oltre a garantire il transito sulla strada comunale è necessario risolvere il problema inerente la stabilità del pendio sul quale è fondata la strada soprastante. Per ricavare informazioni più precise sulle caratteristiche stratigrafiche e stimare i parametri geotecnici dei terreni di fondazione, sono state eseguite 4 prove penetrometriche dinamiche e sono state effettuate analisi di laboratorio su un campione di terreno prelevato dal piano di scivolamento. Sulla base delle analisi geomorfologiche e delle indagini geognostiche sono stati valutati i possibili interventi finalizzati alla stabilizzazione del pendio a monte della strada. A tal riguardo è consigliata un opera di contenimento costituita o da gabbionate metalliche o da grossi massi squadrati, accostati a secco o, infine, da terre rinforzate. I parametri ricavati dai sondaggi serviranno per dimensionare tali manufatti. Come piano di appoggio delle nuove strutture è possibile sfruttare il substrato roccioso, che si intercetta a profondità dell ordine del metro. Data la presenza significativa di acque percolanti, si dovrà tener conto di eseguire drenaggi a tergo delle opere di contenimento. Inoltre, per non innescare ulteriori fenomeni di instabilità sul pendio sovrastante, si consiglia di frazionare l intervento in più fasi per non operare con fonti di scavo troppo estesi. CONCLUSIONI E PARERE REGIONALE Fenomeno franoso n. 1 Durante il sopralluogo congiunto si è perfezionata la perimetrazione proposta dall Autorità di bacino considerando che il movimento roto-traslazionale è retrogressivo e tende a spostarsi verso la cresta del versante. Il materiale costituito da flysch arenacei e da arenarie in alternanza si presenta fortemente alterato e a tratti ha uno spessore di 3 m circa. La destabilizzazione del versante si è creata in condizioni di piogge intense che hanno imbibito la coltre superfiale contraddistinta da una cospicua componente limo-argillosa che ha ostacolato il drenaggio superficiale delle acque. Il movimento lungo il versante si è attivato lungo una superficie degli strati disposti a franapoggio ad un profondità di circa 3 m (severità geometrica pari a ) con una velocità lenta (classe di velocità pari a ). Dall applicazione del metodo svizzero modificato si ottiene una classe di magnitudo pari a 4 (vedi Tab. 1) e considerato che il movimento risulta ancora attivo (frequenza probabile alta 1-30 anni) si concorda con l Autorità di bacino dell Alto Adriatico nell attribuire all area (vedi fig. 3 cod. PAI ) presa in considerazione una pericolosità geologica elevata (P3). 5

6 ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 9 dicembre 011 pag. 6/9 Fig. 3 Proposta di nuova perimetrazione, da parte della Direzione Difesa del Suolo, per i fenomeni franosi 1 e in località Valle San Floriano. 6

7 ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 9 dicembre 011 pag. 7/9 Fenomeno franoso n. Da un analisi geomorfologica del versante si ritiene che la superficie di rottura non sia molto profonda (probabilmente minore di m severità geometrica = 1) ma si estende a valle ben oltre la strada sino all impluvio che delimita il piede del versante. La competente Amministrazione ha predisposto alcuni interventi finalizzati all allontanamento delle acque superficiali. Dall applicazione del metodo svizzero modificato, considerando che si tratta di uno scivolamento lento con classe pari a (vedi Tab. 1) e tempi di frequenza probabile alta (1-30 anni), si concorda con l Autorità di bacino dell Alto Adriatico di assegnare all area in oggetto (vedi fig. 3 cod. PAI ) una pericolosità geologica media (P). Fenomeno franoso n. 3 Da un analisi più dettagliata del versante, durante il sopralluogo congiunto, si è potuto constatare che oltre allo scivolamento superficiale della coltre detritica la parte alta del versante è stata interessata dal crollo di alcuni massi. Oltre alla coltre detritica sono stati disgaggiati dalla parete i pochi massi pericolanti. La roccia affiorante si presenta compatta, con limitate fratturazioni e con gli strati disposti a reggipoggio. Tuttavia la vegetazione spontanea che ricopre la roccia con le sue radici che si incuneano nelle fratture sta progressivamente operando un azione di disgregazione. La pericolosità geologica risultante dall applicazione del metodo svizzero modificato, in concordanza con quanto proposto dall Autorità di bacino dell Alto Adriatico, è dovuta in misura maggiore alla possibilità che alcuni blocchi di piccole dimensioni possano staccarsi dalla parete e rotolare lungo il pendio molto acclive con una elevata velocità (intervallo di velocità pari a 3). Per l area in questione (vedi fig. 4 cod. PAI ), considerando la risultante classe di magnitudo 3 (vedi Tab. 1) e la frequenza probabile di accadimento alta (1-30 anni), si propone una pericolosità geologica elevata (P3). Fenomeno franoso n. 4 Dall analisi della documentazione in nostro possesso e sulla base del sopralluogo congiunto sono emerse le seguenti considerazioni: i terreni che formano questa parte del rilievo sono di origine sedimentaria e sono costituiti prevalentemente da arenarie, che a causa della loro composizione litostratigrafica, sono facilmente alterabili dando luogo a una coltre eluvio-colluviale che grazie alla sua componente argillosa assume un comportamento plastico nella porzioni a maggior pendenza ed in quelle che presentano un drenaggio difficoltoso. Lo spessore del materiale alterato che scorre lentamente (classe di velocità ) generalmente non supera i m (severità geometrica pari ad 1 - vedi Tab. 1). Periodicamente in relazione a persistenti piogge il fenomeno si riattiva (frequenza probabile di accadimento alta 1-30 anni) e la strada sottostante viene invasa dalla coltre eluvio colluviale. Per questa area (vedi fig. 4 cod. PAI ) si è ritenuto di attribuire una pericolosità geologica media (P) risultante dall applicazione del metodo svizzero modificato. 7

8 ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 9 dicembre 011 pag. 8/9 Fig. 4 Proposta di nuova perimetrazione, da parte della Direzione Difesa del Suolo, per i fenomeni franosi 3 e 4 in località Crosara e lungo via Sisemol. 8

9 ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 9 dicembre 011 pag. 9/9 Codice ISTAT Comune Provincia Idfrana IFFI Codice PAI Tipologia Velocità Severità Geometrica Magnitudo Frequenza Probabile Pericolosità Iniziale Interventi Efficaci Zona di arresto Interventi Certificati Pericolosità Finale Note e fonti di riferimento MAROSTICA VI Scivolamento Roto- Traslazionale anni P3 P3 nota prot. n. 536 del 19 marzo 009 dell Autorità di Bacino dell Alto Adriatico MAROSTICA VI Scivolamento Roto- Traslazionale anni P P nota prot. n. 536 del 19 marzo 009 dell Autorità di Bacino dell Alto Adriatico MAROSTICA VI Scivolamento Roto- Traslazionale e crollo anni P3 P3 nota prot. n. 536 del 19 marzo 009 dell Autorità di Bacino dell Alto Adriatico MAROSTICA VI Scivolamento Roto- Traslazionale anni P P nota prot. n. 536 del 19 marzo 009 dell Autorità di Bacino dell Alto Adriatico relazione geologica Movimento franoso lungo la scarpata stradale di Via Sisemol, nei pressi di Crosara del dott. Luigi Stevan del maggio 009 Tabella 1 Tabella riepilogativa delle condizioni di pericolosità proposte. 9

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