UNITA DIDATTICA N 11 - LA PROTEZIONE CIVILE - LE ATTIVITA DI EMERGENZA. Giordano Trecca - Istruttore Nazionale PC

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1 UNITA DIDATTICA N 11 - LA PROTEZIONE CIVILE - LE ATTIVITA DI EMERGENZA Giordano Trecca - Istruttore Nazionale PC VERSIONE 2.0 ottobre 2010

2 IN QUESTA LEZIONE SI PARLERA DI LA CROCE ROSSA ITALIANA NELLA PROTEZIONE CIVILE E NELLE EMERGENZE Un po di storia La Croce Rossa Italiana nella Protezione Civile Delibera 387/10: Organizzazione delle Attività del Settore Emergenze

3 OBIETTIVI DELLA LEZIONE Nozioni di base sulla Protezione Civile e sui compiti assegnati alla Croce Rossa durante un emergenza.

4 Un po di storia L uomo ha sempre avuto la necessità di dare un perché agli eventi dai quali veniva colpito.

5 Una prima risposta ci viene dai popoli antichi ed era legata alle divinità e alla religione; Bisogna attendere il periodo romano per intravede un minimo di organizzazione in materia con la nascita delle prime squadre dei Vigili del Fuoco.

6 1908 terremoto devastante distrugge le città di Messina e Reggio Calabria; i soccorsi affidati al Regio Esercito (dislocato nel nord Italia) tardavano ad arrivare. Primi soccorsi offerti dalla marina Russa morti 1951 alluvione del Polesine Alcuni eventi 1963 esondazione della diga del Vajont 1966 alluvione di Venezia e Firenze. I tentativi di organizzare uomini e risorse risultano carenti

7 Nel frattempo i mezzi di comunicazione evolvono. Le immagini entrano a far parte del quotidiano stimolando la popolazione ad organizzarsi per portare soccorso. La TV entra nelle case degli italiani 1976 Terremoto del Friuli 1980 Terremoto in Irpinia 126 Comuni coinvolti case distrutte 2735 morti 800 feriti 11 giugno 1981 tragedia di Vermicino (Roma): diretta TV per due giorni

8 Un dato in comune Inadeguatezza dei soccorsi; I tentativi di organizzare uomini e risorse risultano carenti

9 Una nuova esigenza L impatto drammatico di calamità quali i terremoti del Belice, del Friuli, dell Irpinia, le alluvioni del Po, dell Arno verificatesi negli ultimi 30 anni ha imposto alle Istituzioni la necessità di delineare un quadro generale di razionalizzazione e coordinamento metodologico per una gestione ordinata e logica della materia.

10 Che cosa è la

11 Concetto di Protezione Civile La Protezione Civile è un servizio dello Stato per la comunità ha il compito di proteggere: la vita, la natura e i beni dei cittadini da calamità naturali o indotte dall attività dell uomo.

12 La PC è un settore della DIFESA CIVILE INSIEME DELLE ATTIVITA VOLTE A FRONTEGGIARE EVENTI STRAORDINARI CHE NON POSSONO ESSERE AFFRONTATI CON LE RISORSE ORDINARIE Cultura ed informazione Prevenzione Organizzazione Tutela dell ambiente Gestione ordinata di rischi e risorse Coordinamento straordinario di forze ordinarie Integrazione sociale Comunicazione Utilizzo della tecnologia avanzata

13 1 Previsione (individua i rischi e le zone di pericolo) 2 Prevenzione (monitoraggio delle zone a rischio) 3 Emergenza (fase operativa) 4 Interventi per la ripresa economica e sociale 4 attività fondamentali

14 OBIETTIVO CONOSCERE e far conoscere i RISCHI DIFFONDERE delle nozioni di comportamento EVITARE le emergenze prevedibili LIMITARE al massimo le conseguenze di una catastrofe inevitabile EMERGENZA - URGENZA INCIDENTE MAGGIORE MAXI EMERGENZA CATASTROFE

15 CONCETTO DI RISCHIO R = P x V RISCHIO = PERICOLOSITA x VULNERABILITA AGENDO SUI DUE PARAMETRI E POSSIBILE RIDURRE IL RISCHIO

16 LE CATASTROFI DISASTRI Conseguenti all attività dell uomo CALAMITA Dovuti ad eventi naturali GRANDI EVENTI Programmati che vanno a ripercuotersi su un area geografica o sociale

17 RISCHI EVENTI ANTROPICI INCIDENTI IN ATTIVITA INDUSTRIALI RILASCIO RADIOATTIVITA INCIDENTI CHIMICI E BIOLOGICI INCIDENTI BOSCHIVI COLLASSO DEI SISTEMI TECNOLOGICI INCIDENTI NEI TRASPORTI EVENTI NATURALI ERUZIONI VULCANICHE TERREMOTI VALANGHE ALLUVIONI GRANDI EVENTI COLLASSI EDIFICI MANIFESTAZIONI DI MASSA RISCHIO TERRORISTICO

18 GLI EVENTI NATURALI NON SONO GESTIBILI E CONTROLLABILI DALL UOMO, IL QUALE DEVE SUBIRE LA FORZA DELLA NATURA, MA PUO ESSERE PREPARATO AD AFFRONTARE AL MEGLIO TALI EVENTI

19 NATURALI TECNOLOGICHE CONFLITTUALI SOCIOLOGICHE

20 LE STATISTICHE TIPO ANNO LUOGO DECEDUTI NUBE TOSSICA 1984 BHOPAL 2500 TERRORISMO 2001 NEW YORK WTC 2986 ALLUVIONE 1939 CINA SETTENTRIONALE TERREMOTO 1556 SHAANXI CINA TSUNAMI 2004 OCEANO INDIANO

21 ATTIVITA DELLA PROTEZIONE CIVILE INSIEME DELLE ATTIVITA VOLTE A FRONTEGGIARE EVENTI STRAORDINARI CHE NON POSSONO ESSERE AFFRONTATI CON LE RISORSE ORDINARIE LEGISLAZIONE PREVISIONE PREVENZIONE INTERVENTO SUPERAMENTO E RIPRISTINO

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23 LEGISLAZIONE D.L. 225 del 24 febbraio 1992 ISTITUZIONE DEL SERVIZIO NAZIONALE DI PC Art.11 Strutture operative Nazionali del servizio Vigili del Fuoco, Forze Armate, Forze di Polizia, Corpo Forestale dello Stato, Servizi Tecnici Nazionali, Gruppi Nazionali di ricerca Scientifica, Croce Rossa Italiana, Servizio Sanitario Nazionale, Organizzazioni di Volontariato, Soccorso Alpino

24 LEGISLAZIONE D.L. 225 del 24 febbraio 1992 ISTITUZIONE DEL SERVIZIO NAZIONALE DI PC Art.8 Competenza attribuita alla Croce Rossa Italiana organizzare e svolgere servizio di assistenza socio-sanitaria a favore di popolazioni nazionali e straniere nelle occasioni di calamità e nelle situazioni di emergenza sia interne che internazionali DELIBERA 387 del 22 Luglio 2010 del Comitato Centrale CRI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DEL SETTORE EMERGENZA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

25 PREVISIONE E IL PUNTO DI PARTENZA DI UN PIANO DI PROTEZIONE CIVILE E L IDENTIFICAZIONE ANTICIPATA DI EVENTI LA CUI PROBABILITA DI VERIFICARSI E ELEVATA

26 PREVENZIONE SONO AZIONI CHE COMPORTANO DEI PROVVEDIMENTI CHE TENDONO A DIMINUIRE LA FREQUENZA DI EVENTI CHE RECANO DANNI

27 INTERVENTO L AZIONE DEI PIANI DI EMERGENZA DA METTERE IN PRATICA QUALORA L INCIDENTE SI VERIFICHI Ospedale attendato CRI utilizzato come Area protetta a Larino durante l emergenza Molise 2002

28 SUPERAMENTO & RIPRISTINO SUPERAMENTO DELL EMERGENZA E RIPRISTINO: RIPRESA DELLA VITA NELLO STESSO AMBIENTE O IN UNO NUOVO

29 COMPITI AFFIDATI ALLA CROCE ROSSA ITALIANA Primo soccorso e trasporto infermi; Interventi socio-assistenziali a più largo raggio; Soccorso sanitario di massa; Ricerca e ricongiungimento dei dispersi; Raccolta e distribuzione di generi di prima necessità.

30 ALCUNE DELLE ULTIME ATTIVITA DI EMERGENZA Sisma Abruzzo: Soccorso Sanitario, Gestione magazzino centrale, Gestione Campi Accoglienza, Supporto Psicologico, Attività per i Giovani, Costruzione Alloggi, ecc. Sisma Sumatra: Campo Base e formazione personale locale Sisma Haiti: Campo Italia (ERU Base Camp) e Potabilizzazione Acqua Afghanistan: Centro Ortopedico CICR a Kabul Varie Emergenze maltempo in Italia (Messina, Ischia, Liguria) Gestione Centri Prima Accoglienza per Migranti Coordinamento Logistico Soccorsi Sanitari a Grandi Eventi

31 IL SETTORE EMERGENZE La risposta ai disastri rappresenta una delle attività principali del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. La Croce Rossa Italiana da sempre è attiva nella preparazione e risposta a emergenze e crisi nazionali ed internazionali. In linea con il primo obiettivo della Strategia 2020 la Croce Rossa Italiana si pone l obiettivo di raggiungere una migliore preparazione alle emergenze, una più efficace e rapida risposta agli eventi ed una più rapida riabilitazione della popolazione e dei mezzi di sussistenza.

32 DELIBERA 387/10 COMITATO CENTRALE CRI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DEL SETTORE EMERGENZA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA COS E IL REGOLAMENTO? Il regolamento è lo strumento normativo interno della Croce Rossa Italiana che disciplina l organizzazione di tutta la struttura nazionale e territoriale per quanto riguarda le attività di preparazione e risposta ai disastri. Nel medesimo ambito di attività rientrano i grandi eventi e gli eventi a massiccio afflusso solo nei casi in cui le risorse impiegate in tali contesti siano quelle generalmente coordinate dal Delegato per le Attività di Emergenza. Esso affronta aspetti relativi al coordinamento, l interazione con gli altri attori, la formazione e alla gestione delle strutture logistiche e del personale. Il Regolamento, però, non è il piano di emergenza della C.R.I. che dovrà invece essere il documento operativo dell Associazione

33 DELIBERA 387/10 COMITATO CENTRALE CRI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DEL SETTORE EMERGENZA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DA DOVE PROVIENE IL NUOVO REGOLAMENTO? Questo regolamento non è il primo documento di cui la Croce Rossa Italiana si dota per disciplinare il settore dell emergenza. Il precedente regolamento, approvato nel 2006, ha dimostrato però negli ultimi mesi di non essere più adeguato rispetto alle evoluzioni che stanno accompagnando la vita della nostra Organizzazione. La risposta al sisma in Abruzzo è stato il primo grande disastro dove era stato possibile applicare quel regolamento notandone così limiti e carenze del documento. Così, anche la risposta al sisma in Haiti ci portato a confrontarci con realtà precedentemente a noi poco conosciute. Il nuovo regolamento nasce proprio in questo contesto, dalla necessità, cioè, di disporre di una disciplina che affronti i mille aspetti della preparazione e della risposta alle emergenze nazionali ed internazionali. Nasce dalla consultazione di coloro i quali hanno lavorato sul campo, lavorato nelle sale operative o supportato le operazioni dagli uffici amministrativi centrali.

34 DELIBERA 387/10 COMITATO CENTRALE CRI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DEL SETTORE EMERGENZA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DELEGATO ATTIVITA DI EMERGENZA Nominato dal Presidente del Comitato Nazionale Regionale Provinciale Locale DELEGATO ATTIVITA DI EMERGENZA VICARIO I compiti assegnati al Delegato per le Attività di Emergenza sono sia operativi che relativi alla fase di pianificazione delle attività necessarie alla gestione degli interventi di Protezione Civile e dell addestramento del personale sia volontario che dipendente la redazione e la tenuta del Piano CRI di Protezione Civile competente per territorio.

35 DELIBERA 387/10 COMITATO CENTRALE CRI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DEL SETTORE EMERGENZA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA Le attività di protezione civile sono quelle che svolgiamo a livello nazionale come struttura operativa del Servizio Nazionale di Protezione Civile. Ma la nostra attività non è solo questa: ci occupiamo di risposta internazionale ai disastri e alle crisi all interno del Movimento, di soccorso ai migranti in situazioni particolarmente delicate, insomma di molte attività che escono dalla definizione standard di protezione civile usata nel nostro Paese ma che appartengono, comunque, alla sfera dell emergenza. E allora ecco che la denominazione cambia per cambiare le competenze dei nostri Delegati.

36 DELIBERA 387/10 COMITATO CENTRALE CRI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DEL SETTORE EMERGENZA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO CENTRALE Piani generali di PC e emergenza COMITATO REGIONALE COMITATO PROVINCIALE COMITATO LOCALE UNITA DI CRISI CENTRALE Emergenze nazionali Regionale Unità crisi Reg. SOR Più Comuni Unità crisi Prov. SOP Comune Unità crisi Locale SOL Dirigente Servizio 2 Interventi Emergenza NUCLEi DI VALUTAZIONE E COORDINAMENTO SALA OPERATIVA NAZIONALE (H24) COMMISSIONI Nazionale Regionale Provinciale Locale

37 DELIBERA 387/10 COMITATO CENTRALE CRI REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DEL SETTORE EMERGENZA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA Art.16 (Partecipazione dei volontari C.R.I. alle attività del settore emergenza) 1. I volontari della Croce Rossa Italiana costituiscono una componente fondamentale dell organizzazione C.R.I. nel settore emergenza. 2. In caso di attivazione delle strutture della Croce Rossa Italiana ad ogni livello per gli eventi di cui all articolo 1, comma 1, la movimentazione dei volontari, fermo restando quanto previsto dall articolo 13, è disposta e coordinata dal Delegato C.R.I. per le Attività di Emergenza di riferimento. Al Vertice di Componente ne è data comunicazione a titolo informativo. 2bis. I volontari della Croce Rossa Italiana può godere dell applicazione dei benefici di legge di cui agli articoli 9 e 10 del regolamento di cui al D.P.R. 8 febbraio 2001 n.194, così come previsto dall articolo 8, comma 5-ter della Legge 27 febbraio 2009, n. 13, con oneri a carico del bilancio della Croce Rossa Italiana ovvero con risorse provenienti da finanziamenti esterni.

38 ATTIVITA SPECIALI OPSA salvataggio in acqua Soccorsi con mezzo speciali Unità cinofile Soccorso su piste da SCI

39 IL CAMPO E UNA STRUTTURA MOBILE PER L ALLOGGIO E IL SOSTENTAMENTO DELLE PERSONE IN ESSA ACCOLTE LA CUI CARATTERISTICA E L AUTOSUFFICIENZA

40 IL CAMPO Superficie sufficiente in relazione al modulo che si intende installare Terreno pianeggiante, non alberato, a piano strada, vicino alle grandi arterie di comunicazione o comunque vicino alle vie principali con buon drenaggio delle acque Vie d accesso adatte al transito dei mezzi pesanti Possibilità di collegamento alla rete idrica, elettrica e fognaria Situato in zona protetta

41 CAMPO CRI DI LARINO (CB) TERREMOTO MOLISE 31/10/2002

42 CANALI DRENAGGIO ACQUA UNITA ABITATIVE PERSONALE CRI CUCINA MENSA E BAR MAGAZZINI VIA PRINCIPALE PIAZZOLA ELI OSPEDALE DOCCE MODULO RICREAZIONE PARK WC FOSSA BIO DIREZIONE SALA RADIO SEGRETERIA CORPO DI GUARDIA AREA OPERATIVA E DI MANOVRA Stabilizzata a ghiaia ILLUM CAMPO PERIM. VIA PRINCIPALE DI ACCESSO

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58 conclusioni Fine Lezione Se siamo stati fra i primi ad arrivare in Abruzzo, saremo, quando i riflettori dei media si saranno spenti, certamente gli ultimi ad andare via.

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