UNIVERSITA DEGLI STUDI DELL AQUILA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO LAUREA TRIENNALE A.A

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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DELL AQUILA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO LAUREA TRIENNALE A.A Relatore Prof. Bernardino Romano Correlatore Dott. Francesco Zullo TESI DI LAUREA Evoluzione dell impegno di suolo per urbanizzazione e fenomeni di impatto nella Regione Lazio Laureando Manuele Cargini 1731 Il lavoro di tesi si inserisce in un programma di ricerca (IFEL, Università Bocconi, WWF Italia, Università dell Aquila) teso a determinare la consistenza del fenomeno di incremento urbano in Italia tra gli anni 5 e il 2. Le regioni già indagate sono le seguenti, mentre sono in fase di conclusione la Liguria, la Valle d Aosta e le Marche. La tesi ha concentrato l attenzione sulla regione Lazio. Il risultato analitico della ricerca (le informazioni riguardanti la Sardegna e il Friuli V.Gsonoderivati rispettivamente da: file espansionifinoanni5 PPR Assetto Insediativo file uso del suolo 195 progetto Moland FVG 1

2 Valori di densità di urbanizzazione regionale e pro capite nell arco di tempo considerato Non sono disponibili molti dati che consentano di disegnare le dinamiche nazionali di crescita urbana nel secondo dopoguerra, ed in particolare negli ultimi trent anni che sono stati indubbiamente quelli che hanno visto l enorme proliferazione delle strutture urbane con rilevanti effetti di consumo di suolo, soprattutto agricolo nelle zone pianeggianti del paese. Confronto tra le aree urbanizzate nel 195 e nel 22 in alcune grandi città italiane leggere e quantificare dimensioni e geografie del suolo urbanizzato su basi e sezioni cronologiche standardper l intero territorio Nazionale, gli archivi che si stanno formando a livello Nazionale denunciano nettamente carenze, che ostacolano il monitoraggio degli effetti, utile alle eventuali politiche territoriali di mitigazione, delle conseguenze negative, differenze di scala e di metodologie. 2

3 La cartografia istituzionale di livello nazionale e regionale ancora contiene molte disomogeneità restituendo le superfici insediate in alcuni casi come superfici coperte dall edificato (A) e in altri come superfici urbanizzate (B), rendendo complessa l elaborazione di indici comparativi attendibili. La ricerca nella quale la tesi confluisce comporta la elaborazione del quadro della conversione urbana dei suoli delle Regioni, considerando base omologata la copertura cartografica italiana in scala 1:25 predisposta dall IGMI a partire dagli anni 5, confrontando poi i risultati con i dati numerici contenuti nelle carte tecniche regionali (CTR) disponibili per tutto il territorio nazionale e derivate dalla fotointerpretazione alla scala 1:1.-1:5.. 3

4 Area di studio: REGIONE LAZIO Superficie pari a 1,7 milioni di ettari 377 Comuni Popolazione con più di 5.. di abitanti Quadri evolutivi del tasso di variazione demografica riferiti a diversi intervalli decennali (kernel density) I fenomeni urbano-demografici del Lazio sono fortemente condizionati dalla presenza dell area metropolitana romana. In questa, negli ultimi trenta anni, è stato registrato un sensibile calo di popolazione di circa 25. residenti, con l innesco di una dinamica di carico sui Comuni dell hinterland che, al contrario, hanno subito incrementi di popolazione esponenziali. Tecniche di estrazione del dato raster in ambiente ArcGis 9.3(ESRI) Materiale: Cartografia IGM scala 1:25 serie 25V (formato.ecw); Uso del suolo regionale scala 1:5 anno 24 (formato.shp): «Extract by Mask» Trasformazione del file ecwa 3 bande da 8 bit ciascuna (RGB) in un file ad un unica banda ad 1 bit (Valori ed 1); Pulizia del raster ottenuto attraverso il modulo Arcscan ed i tools in esso presenti; 4

5 Estrazione del dato di interesse dal raster: Vettorializzazione del raster attraverso i tools dello Spatial Analyst e di Arcscan; Applicazione di una topologia al fine di verificare ed eliminare eventuali errori numerici dovuti alla sovrapposizione di aree (comando Must not overlap nella topologia); Realizzazione di un area di buffer di 2 m per poter considerare le superfici urbanizzate connesse con l edificato (pertinenze pubbliche, private, parcheggi); Operazione di Merge tra l edificato e il buffer di 2 metri; Applicazione di una topologia di verifica e collaudo del dato ottenuto. RISULTATI Regioni Urbanizzato storico Urbanizzato recente Consumo giornaliero Variazione (Ha) Tasso di incremento (%) di suolo nel periodo indicato (mq/g) Umbria ( ) 1575, , , Molise ( ) ,5 9712, Puglia ( ) 22298, , , Abruzzo ( ) 7242, , Sardegna (195-28) 6225, , , Friuli Venezia Giulia (195-2) 33974, , , Regione Lazio ( ) 26356, , , consumo di suolo giornaliero 6344 mq/giorno incremento del 4% pari a 1.57,2 kmq delle superfici totali urbanizzate territorio urbanizzato dal 1,5% al 7,7% da ,7 m 2 /km 2 a ,7 m 2 /km 2 Considerando inoltre la variazione demografica registrata tra il 1951 e il 21, pari a abitanti, si è potuto constatare che le superfici urbanizzate pro capite sono passate da 79 a 259 m 2 per abitante, ovvero sono più che triplicate in5anni. 5

6 Evoluzione delle superfici urbanizzate nell arco temporale indagato Aree urbanizzate 1956 Aree urbanizzate ,24 ha 13279,27 ha PARAMETRI ELABORATI Densità di urbanizzazione su base comunale (mq/kmq) A urbi= superficie urbanizzata A u= superficie dell'unità territoriale di riferimento 6

7 Variazione geografica della densità di urbanizzazione (kernel density) Efettidi incremento e forte polarizzazione della densità urbana sull area romana, il suo hinterland costiero settentrionale e l area del frusinate INDICI DI INTERFERENZA URBANO-AMBIENTALE INDICE DI FRAMMENTAZIONE DA URBANIZZAZIONE E una densità di superficie urbanizzata pesata attraverso un fattore di forma. Il primo termine dell espressione fornisce infatti l'incidenza delle superfici urbanizzate nella superficie di riferimento, mentre il secondo termine rappresenta il rapporto tra il perimetro complessivo delle parti urbanizzate e il perimetro che le stesse avrebbero se fossero tutte concentrate in una unica aggregazione di forma circolare. A urbi= superfici urbanizzate A u= superficie dell'unità territoriale di riferimento p i= perimetri delle aree urbanizzate INDICE DI DISPERSIONE TERRITORIALE Indica la quantità di nuclei urbanizzati tra loro separati che sono presenti su un kmq di area di riferimento, indipendentemente dalla loro dimensione (gli attributi dimensionali vengono considerati mediante gli indici DU e UFI). (n/kmq) N n= numero dei nuclei urbanizzati (i nuclei urbanizzati sono stati computati mediante il rilievo dei centroidi dei vari nuclei urbanizzati) A u= superficie dell'unità territoriale di riferimento 7

8 INDICI DI RELAZIONE DEMO-URBANA INDICE DI INCREMENTO DEMO-URBANO Quantità di suolo consumato per abitante acquisito dal comune (mq/abitante) urb Differenza tra le superfci urbanizzate nei comuni tra gli anni 5 e gli anni 2 pop Variazione di popolazione residente nei comuni tra gli anni 5 e gli anni 2 INDICE DI CONTRADDIZIONE DEMO-URBANA Quantità di suolo consumato per abitante perso dal comune (m 2 /abit) urb Differenza tra le superfci urbanizzate nei comuni tra gli anni 5 e gli anni 2 pop Decremento demografico intervenuto nei comuni tra gli anni 5 e gli anni 2 INDICI DI RELAZIONE GEO-MORFOLOGICA aree urbanizzate1956 aree urbanizzate , Aree urbanizzate [m 2 ] 2.., 1..,, 8

9 ANALISI DI CORRELAZIONE DEMO-URBANA Abitanti residenti (ISTAT 21) Abitanti residenti (ISTAT 1951) Relazione tra demografia e superfici urbanizzate 2 R² =, Superfici urbanizzate 24 [m2] Relazione tra demografia e superfici urbanizzate anni '5 R² =, Superfici urbanizzate 1956 [m2] La regione Lazio negli ultimi 5 anni ha complessivamente mantenuto una dipendenza lineare tra dimensioni demografiche e dimensioni urbane. In altre regioni italiane questa dipendenza si è notevolmente allentata. Abitanti residenti (ISTAT 1951) Abitanti residenti (ISTAT 1951) Relazione tra la consistenza demografica e le superfici urbanizzate sezione Regione Puglia R² =, Superfici urbanizzate (mq) Relazione tra la consistenza demografica e le superfici urbanizzate sezione Regione Umbria R² =, Superfici urbanizzate (mq) Abitanti residenti (ISTAT 21) Abitanti residenti (ISTAT 21) Relazione tra la consistenza demografica e le superfici urbanizzate sezione 21 -Regione Puglia R² =, Superfici urbanizzate (mq) Relazione tra la consistenza demografica e le superfici urbanizzate sezione 21 -Regione Umbria R² =, Superfici urbanizzate (mq) IL CONTRIBUTO DELLA TESI ALLA RICERCA NAZIONALE Un punto che appare promettente è quello dell allestimento di dispositivi di impianto e monitoraggio soprattutto degli strumenti urbanistici di coordinamento per stabilizzare o invertire gli sbilanciamenti tra quantità di superfici artificializzate e carichi di popolazione, per mezzo di indirizzi e politiche finalizzate alla riduzione dell urbanizzato e al riallineamento urbano-demografico. Una maggiore aderenza dimensionale tra le due grandezze comporterebbe una serie di vantaggi insiti nel risparmio di suolo, quali quelli di tipo energetico e dislocativo, ma, più in generale, di qualità complessiva dell ambiente insediato e del territorio complementare. 9

10 CONCLUSIONI L impegno di suolo per le trasformazioni urbane è stato molto elevato negli ultimi 5 anni e sono molto variate le esigenze medie su base individuale di territorio urbanizzato per residenze, servizi e spazi accessori. Nelcaso laziale le superficiprocapite sonovariate da 79 m 2 /ab nel1956 a 269 m 2 /ab nel 24,con la popolazione residente che è passata da a abitanti. Un abitante attuale della regione richiede per la sua attività quotidiana spazi urbanizzati pari a quasi 3,5 volte la superficie disponibile negli anni 5. Supc Popolazione 79 m 2 /ab ab 1 m 2 /ab ab 15 m 2 /ab ab 2 m 2 /ab ab 25 m 2 /ab ab Scenari di corrispondenza tra standard di urbanizzazione e carichi demografici sulla base dei valori degli anni 2. Già quasi un raddoppio dello standard degli anni 5(da 79 a 15 mq/ab) riuscirebbe a rispondere alle esigenze di una popolazione superiore al 67% di quella attuale del Lazio (corrispondente ad oltre 3 milioni di abitanti aggiuntivi). Ma utilizzando uno standard di 2,5 volte quello degli anni 5 ancora sarebbe sostenibile una popolazione di quasi 1,5 milioni di abitanti superiore all attuale. Considerando che la popolazione regionale è stabile da circa un ventennio, appare del tutto ragionevole proporre per il territorio regionale una politica urbanistica volta al contenimento del consumo di suolo per ragioni multiple, sia a carattere ambientale e paesaggistico, ma anche energetico e di efficienza prestazionale delle attrezzature. 1

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