MINORI E FAMIGLIE STRANIERE:
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- Geraldina Catalano
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1 INCONTRIAMOCI8 Conferenza dei Sindaci Azienda ULSS n.8 In collaborazione con - Reti per l integrazione scolastica degli alunni stranieri Castelfranco V.to - Rete per l integrazione scolastica degli alunni stranieri Montebelluna - Coordinamento territoriale del volontariato Cittadino volontario MINORI E FAMIGLIE STRANIERE: DALL ACCOGLIENZA ALL INTEGRAZIONE Riflessioni, strumenti e buone pratiche nel lavoro territoriale 15giugno 2012 Auditorium Sant'Artemio Provincia di Treviso Treviso
2 INCONTRIAMOCI! Un nome che è una sollecitazione (VENIAMO-CI INCONTRO!), un augurio INCONTRIAMO-CI e non INCONTRIAMO-LI, perché l integrazione (rendere integro e intero) implica reciprocità di intenti Non solo noi che incontriamo loro ma le scuole che si incontrano nelle Reti, gli Enti locali che incontrano le scuole, le scuole che incontrano le famiglie, le cooperative che incontrano le associazioni..
3 LA STORIA primo corso di formazione per mediatori linguistico-culturali Dal 1999 progetto Tutti i colori del mondo (L.285/97 e P.I.A.F.) 1 nascono le Reti per l integrazione: scuola, voce del verbo accogliere 2 prima edizione di INCONTRIAMOCI! (L.1/2004) 3 INCONTRIAMOCI2 (L.R. 9/90), estensione a tutta la Conferenza Confluenza dei due progetti in un unica iniziativa (INCONTRIAMOCI7) INCONTRIAMOCI Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose A. Einstein
4 I PRESUPPOSTI LA TERRITORIALITÀ nasce, cresce e si sviluppa nel territorio, mettendone in rete gli attori e restituendo alla comunità locale la coresponsabilità sul tema dell integrazione, nel rispetto delle diverse competenze; si pone in continuità con il Piano di Zona: facilitare la piena integrazione, nel rispetto delle culture, a partire dalle prime fasce di età ; esprime la tensione fra omogeneità (proposte uguali per tutti e in tutto il territorio) e differenziazione (tentativo di rispondere a bisogni specifici di singoli territori, individui, famiglie, scuole). IL LAVORO DI RETE attivare sinergie per moltiplicare il capitale sociale ed evitare il rischio della delega. L ORIENTAMENTO SISTEMICO i sistemi di vita come strumento di lettura delle situazioni, delle relazioni, dei comportamenti, dei problemi; i sistemi come interlocutori (destinatari) e co-attori (partner) del nostro agire; il sistema sociale come teatro in cui giochiamo la sfida dell integrazione. LE RELAZIONI la qualità degli apprendimenti è direttamente proporzionale alla qualità delle relazioni; l educazione interculturale ha bisogno di grandi alleanze pedagogiche.
5 L INGRANAGGIO Referenti tecnici (Az. ULSS e scuola) G.T.I. Az. ULSS 3 Reti per l integrazione degli alunni stranieri Comuni Coop. Una casa per l uomo Coordinamento Cittadino volontario Coordinatore Coop. Una casa per l uomo Mediatori Linguisticoculturali Coop. Una casa per l uomo Tutor Coop. Una casa per l uomo
6 L OBIETTIVO Il progetto INCONTRIAMOCI8 si prefigge la finalità generale di migliorare la qualità dell integrazione sociale della popolazione straniera, con specifica attenzione ad una delle fasce più vulnerabili della stessa: i soggetti in età evolutiva. OVVERO.. Spostare l attenzione dal prodotto compiuto al processo che lo compie, nella consapevolezza che probabilmente l integrazione perfetta non esisterà mai ma le azioni che vengono messe in atto per perseguirla sviluppano una gran quantità di energia, affettiva, emozionale, umana, che non può non contribuire al miglioramento generale della qualità di vita dei sistemi sociali in cui il processo si compie. Chi agisce come se non esistesse alcuna possibilità di cambiamento in meglio, impedisce di fatto tale possibilità N. Chomsky
7 LE AZIONI 1. Mediazione linguistico-culturale nella prima accoglienza degli alunni stranieri neo-arrivati e delle loro famiglie 2. Mediazione linguistico-culturale nella seconda accoglienza degli alunni stranieri e delle loro famiglie 3. Mediazione linguistico-culturale in ambito territoriale e a supporto degli Enti locali 4. Tutoraggio individualizzato nelle situazioni di disagio
8 1. ACCOGLIENZA Accoglienza vorrà dire mandare segnali chiari in merito al clima di benvenuto da costruire non soltanto in questa o quella classe, bensì da allargare a tutta la scuola. Un altra pelle, un altra lingua, un altra storia alle spalle, vanno accolte, ascoltate, accompagnate per mano D. Demetrio Perché Per supportare il primo contatto dei minori neo-arrivati e non alfabetizzati in L2 con la società di accoglienza, con specifica attenzione ai percorsi dell inserimento e dell integrazione scolastica e alle relazioni fra scuola e famiglie straniere. Come Attraverso percorsi individualizzati di mediazione linguisticoculturale (8h) comprendenti attività di: affiancamento, orientamento, contatti insegnanti-genitori, traduzione.
9 1. ACCOGLIENZA Cosa Percorsi per ordine di scuola Primarie 69 63% Secondarie I grado 37 34% Secondarie II grado 3 3% TOTALE % Percorsi per nazionalità (15) Cina 59 54% Marocco 15 14% Senegal 10 9% Albania/Kosovo 8 7% Romania 3 3% Altre aree 14 13% TOTALE %
10 Chi 1. ACCOGLIENZA Situazione iniziale Primo impatto discreto 49% Livello L2 prebasico 68% Competenza disciplinare discreta 42% Relazioni coi pari discrete 41% Situazione finale Qualità inserimento discreto 63% Livello L2 A1 63% Competenza disciplinare sufficiente 53% Relazioni coi pari discrete 60% Relazioni con insegnanti buono/dis creto 37% Relazioni con insegnanti buone/dis crete 43% Relazioni scuola-famiglia si 82% Qualità relazioni buone 45% Relazioni scuola-famiglia si 90% Qualità relazioni discrete 57% La mediazione linguistico-culturale è giudicata complessivamente utile (57%) o molto utile (43%) ai fini dell integrazione, specie per facilitare l accoglienza (73%) e i rapporti scuolafamiglie (60%).
11 2. INTEGRAZIONE Crescere in migrazione è una sfida. Il futuro dei minori immigrati, qui e altrove, è una questione seria, complessa ma appassionante, da essa dipende l avvenire delle nostre società moderne M.R. Moro Perché Per promuovere una migliore qualità dell integrazione scolastica della popolazione straniera, anche non di recente arrivo, attraverso il sostegno all istituzione scolastica nei processi educativi, di alfabetizzazione, di insegnamento disciplinare. Come Attraverso interventi di mediazione linguistico-culturale a sostegno delle attività scolastiche (es. colloqui scuola-famiglia, traduzioni), dei percorsi di tutoraggio individualizzato, di iniziative collettive di carattere interculturale (laboratori, rassegne ) e non (es. orientamento alla scolarità superiore) organizzate dalle scuole.
12 Cosa e Chi 2. INTEGRAZIONE Interventi individuali per ordine di scuola Primarie 73 45% Secondarie I grado 74 46% Secondarie II grado 15 9% TOTALE % Interventi per nazionalità (10) Cina 98 60,5% Marocco 29 18% Kossovo/Albania 23 14% Romania 5 3% Macedonia 3 2% Altre aree 4 2,5% Tipologia Interventi collettivi Incontri scuola-famiglia % TOTALE % Traduzioni 10 7% Altro 33 22% TOTALE %
13 3. TERRITORIO In coerenza con gli indirizzi regionali in materia ed in continuità con il Piano di Zona , l approccio alle complesse problematiche della popolazione migrante si ispira ai seguenti principi: a) Reciprocità nel rispetto da parte della comunità locale dei diritti dei migranti e da parte dei migranti dei doveri verso la comunità locale; b) Necessità di facilitare la piena integrazione, nel rispetto delle culture, a partire dalle prime fasce d età; c) Riconoscimento della dignità umana, del diritto all istruzione e alle cure, nel rispetto della legislazione europea, statale e regionale vigenti Azienda Unità locale socio-sanitaria n. 8 Conferenza dei Sindaci dell ULSS n. 8 PIANO DI ZONA Perché Per supportare il lavoro svolto dagli Enti locali, con interventi rivolti principalmente al sostegno di minori e famiglie in disagio e, più in generale, all orientamento e all accompagnamento della popolazione straniera ai servizi messi a disposizione dal territorio di residenza. Come Attraverso interventi di mediazione linguistico-culturale a supporto dei Servizi sociali comunali nelle relazioni con nuclei familiari stranieri e/o volti a facilitare l accesso e la fruizione della popolazione straniera di attività, servizi, progettualità territoriali.
14 3. TERRITORIO Cosa e Chi Tipologia Interventi Intervento con utente/famiglia 49 87% Supporto a progetti locali 6 11% Traduzioni 1 2% TOTALE % Hanno richiesto interventi il 67% dei Comuni della Conferenza dei Sindaci
15 4. PREVENZIONE La crescita verso l età adulta di questi ragazzi è segnata dalla necessità di costruire la propria identità tra e con due culture. Peso che può diventare fatica aggiuntiva che si somma alle sfide e ai compiti di sviluppo, oppure risorsa e opportunità, dato che il viaggio di migrazione e il bilinguismo che ne consegue possono aprire la mente e il cuore di chi è coinvolto verso modi di sentire e di esprimersi più ampi e profondi. La migrazione dei minori è dunque caratterizzata dall intreccio di vulnerabilità e opportunità G. Favaro Perché Per supportare il processo di integrazione scolastica ed extrascolastica dei minori stranieri in età preadolescenziale ed adolescenziale, prevenendo ed affrontando precocemente le situazioni di disagio psico-sociale attraverso l attuazione di percorsi di tutoraggio individualizzato. Come Attraverso percorsi di tutoraggio individualizzato attuati da un équipe funzionale coordinata da un operatore tutor (psicologo). I percorsi prevedono: la lettura del disagio, la definizione degli obiettivi intermedi e finali del percorso e delle attività da svolgersi per il loro conseguimento, la condivisione dei criteri e delle modalità di valutazione delle attività in relazione agli obiettivi stabiliti. Obiettivi trasversali a tutti i percorsi sono: a) la promozione del contatto e della collaborazione con le famiglie; b) la promozione del successo formativo e il contrasto alla dispersione scolastica; c) la facilitazione della socializzazione tra pari.
16 4. PREVENZIONE Cosa Percorsi per ordine di scuola Secondarie I grado 17 74% Secondarie II grado 4 17% CTP 2 9% TOTALE % Percorsi per nazionalità (8) Cina 9 39% Marocco 5 21% Ghana 2 9% Kossovo 2 9% Macedonia 2 9% Altre aree 3 13% TOTALE %
17 4. PREVENZIONE Chi Situazione iniziale Livello L2 A1 41,2% Competenza disciplinare Insuff. 76,5% Motivazione allo studio Suffic. 52,9% Qualità integrazione Difficile 52,9% Rischio dispersione Si 88,2% Relazioni con i pari Difficili 41,2% Il 73% (in media) degli alunni non viene risegnalato all edizione successiva del progetto. Il 49% (in media) viene promosso al termine dell anno scolastico. Il 13% degli alunni (in media) all inizio del successivo a.s. non presenta più, a detta degli insegnanti, sintomi di disagio. Le valutazioni conclusive riportano il conseguimento degli obiettivi (in media) nel 70% dei casi. Relazioni insegnanti Difficili 52,9% Socializzazione extrasc. Difficile 29,4% Relazioni con famiglia Discreta/ Difficili 35,3% Altri interventi attivati Si 88,2%
18 DESTINATARI Destinatari interventi a.s Alunni stranieri >304 Famiglie straniere >304 Insegnanti > 200 Operatori territoriali 23 Alunni italiani N.Q. Scuole (plessi) 79 I.C. e Ist. Superiori 32
19 PUNTI DI FORZA/DEBOLEZZA Interistituzionalità; longitudinalità; complementarietà con altri interventi/servizi; eterogeneità delle azioni e integrazione fra le stesse; standardizzazione degli interventi in una logica di flessibilità. Complessità ed eterogeneità dei bisogni e conseguente necessità di ampliamento e potenziamento delle azioni, in un quadro generale di diminuzione progressiva delle risorse.
20 SPIN-OFF PROGETTO BEN-ESSERE Laboratori per lo sviluppo delle emozioni e delle abilità sociali per insegnanti, genitori e alunni delle scuole primarie (Comuni di Segusino, Valdobbiadene, Vidor, Vedelago, Trevignano, Loria, Castello di Godego) TUTTI I COMPITI DELLE MAMME Doposcuola per mamme e bambini, in collaborazione con l associazione Ambra LABORATORIO DEGLI APPRENDIMENTI Laboratorio didattico-educativo per alunni cinesi della scuola secondaria
21 PROSPETTIVE FUTURE PERCORSI MULTICULTURALI DI SENSIBILIZZAZIONE, FORMAZIONE, INFORMAZIONE E CONSEGUENTE ATTIVAZIONE DI PERCORSI DI AUTO-MUTUO-AIUTO INTORNO AI TEMI DELLA FAMIGLIA E DELLA GENITORIALITA'. ATTIVAZIONE DI UN'ANALISI DI FATTIBILITA' CHE CONTEMPLI LA POSSIBILITA' DI ATTIVARE RETI DI SOLIDARIETA' FAMILIARE MULTICULTURALI. Un sentito grazie alla dott.ssa Chiara Moretti ed la suo staff
22 Una volta, tanto tempo fa, morì un mandarino cinese. Il primo posto in cui arrivò fu l Inferno, dove vide una strana scena: c era un tavolo molto lungo e, ai lati del tavolo, due file di persone che avevano davanti a sé un intera ciotola di riso. Ma avevano anche l aria molto infelice, perché le bacchette che avevano erano lunghe quasi due metri, e nessuno sapeva usarle. Il mandarino cinese andò allora in Paradiso: la scena era la stessa, ma tutti erano felici, perché ognuno, con le proprie bacchette, aveva imparato ad imboccare le persone che aveva di fronte: vivere significa aiutare a vivere. Le Divelec G., Il concetto di contesto, in Devoto A. (a cura di), L incontro con l altro. Per un esistenza libera dalle dipendenze, in Promozioni culturali,1993.
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