AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO NAZIONALE
|
|
- Silvana Marconi
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1
2 Introduzione L Autorità di bacino del fiume Serchio è stata costituita con decreto del Ministro dei Lavori Pubblici di concerto con il Ministro dell Ambiente 1 luglio 1989, in attuazione della legge 18 maggio 1989, n. 183, articolo 30. Comprende, oltre al bacino imbrifero del fiume Serchio, anche l area costiera che contiene il bacino del lago di Massaciuccoli e che si estende verso nord fino al confine del fosso di Camaiore e a sud, fino al fiume Morto escluso. Tale estensione, nella fascia costiera apparentemente indipendente dall attuale configurazione del bacino idrografico, è dovuta al fatto che la zona ha rappresentato nel tempo un area di impaludamento e di erosione naturale del fiume. Le autorità di bacino concorrono, insieme agli altri soggetti individuati dalla legge - Presidenza del Consiglio dei Ministri, Comitato dei Ministri per i servizi tecnici nazionali, Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, Servizi Tecnici nazionali (oggi APAT), Enti locali - ad assicurare la difesa del suolo, il risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per gli usi di razionale sviluppo economico e sociale, la tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi.
3 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO NAZIONALE Organo misto Stato / Regioni di programmazione e di intesa con il compito di elaborare e attuare il piano di bacino a regime PROGRAMMAZIONE UNICA TRA STATO E REGIONI Leggi di finanziamento L Autorità si bacino espleta tale compito attraverso l attività di pianificazione: redige il Piano di bacino, con valore di piano territoriale di settore, quale strumento conoscitivo, normativo e tecnico operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e la corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato. PIANO DI BACINO PIANO DI BACINO presuppone QUADRO QUADRO CONOSCITIVO CONOSCITIVO COMPLESSIVO AMBIENTALE AMBIENTALE ECONOMICO ECONOMICO SOCIALE SOCIALE SETTORI SETTORI DI DI INTERVENTO INTERVENTO BISOGNI BISOGNI E PROBLEMI PROBLEMI PRIORITARI PRIORITARI DIFESA DEL DEL SUOLO Finalità del Piano di Bacino (art. (art. 1 L. L. 183/1989) RISANAMENTO DELLE ACQUE FRUIZIONE E GESTIONE DEL DEL PATRIMONIO IDRICO IDRICO TUTELA DEGLI DEGLI ASPETTI AMBIENTALI CONNESSI In via di continua evoluzione (anche per i risultati delle azioni del piano) STRUMENTI STRUMENTI CHE CHE CONCORRONO ALLA ALLA DEFINIZIONE DEFINIZIONE DEL DEL QUADRO QUADRO CONOSCITIVO SISTEMA SISTEMA INFORMATIVO INFORMATIVO TERRITORIALE TERRITORIALE (S.I.T.) (S.I.T.) SISTEMA SISTEMA DI DI MONITORAGGI AMBIENTALI AMBIENTALI SISTEMA SISTEMA CONOSCITIVO CONOSCITIVO ARTICOLATO ARTICOLATO PER PER TEMATICHE TEMATICHE (QUADERNI) (QUADERNI) PIANO DI DI BACINO piano di di utilizzazione del del territorio (sviluppo sostenibile) secondo la la sua vocazione naturale e piano di di risanamento attraverso un un programma di di interventi per per la la riduzione dei dei rischi DOCUMENTO STRUMENTO APERTO SINTETICO CON ALLEGATI E FLESSIBILE IN IN CONTINUO AGGIORNAMENTO PIANO PIANO DI DI BACINO BACINO OBIETTIVI OBIETTIVI SETTORIALI, SETTORIALI, PRIORITARI, PRIORITARI, INTERMEDI INTERMEDI E FINALI FINALI CONSEGUITI CONSEGUITI ATTRAVERSO VALENZA VALENZA QUINDICENNALE QUINDICENNALE PROGRAMMI PROGRAMMI TRIENNALI TRIENNALI DI DI INTERVENTI INTERVENTI CON CON STRUMENTI STRUMENTI DI DI NATURA NATURA CONTINUI CONTINUI AGGIORNAMENTI VERIFICHE VERIFICHE OGNI OGNI 5 ANNI ANNI SULLA SULLA ATTUAZIONE DEL DEL PIANO PIANO E SUL SUL RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI OBIETTIVI NORMATIVA NORMATIVA GESTIONALE GESTIONALE FINANZIARIA FINANZIARIA CULTURALE CULTURALE MONITORAGGIO MONITORAGGIO INTERVENTI INTERVENTI E RISULTATI RISULTATI Per la individuazione delle problematiche dell intero bacino, delle loro interrelazioni e per la definizione di un quadro interrelato di azioni di pianificazione da affrontare, l Autorità di bacino del Serchio ha redatto prioritariamente lo Schema di Piano di bacino nel quale ha definito i settori di intervento del piano, con relativi problemi principali: Rischio idraulico (sua riduzione, stabilità degli alvei e delle pianure fluviali); Rischio idrogeologico (sistemazioni idraulico-forestali, stabilità dei versanti e frane a rischio); Cave (programmazione delle escavazioni e loro contenimento attraverso il ripristino ambientale); Dinamica costiera; Subsidenza; Aree degradate e alterazioni paesaggistico-ambientali (recupero di aree degradate di pertinenza fluviale, recupero di suoli inquinati, etc.);
4 Smaltimento dei rifiuti; Quantità e qualità delle acque superficiali (riduzione dell'inquinamento dei corsi d'acqua; protezione della vita acquatica; adeguamento dei sistemi di depurazione); Disponibilità e qualità delle risorse idriche sotterranee (falde freatiche e artesiane, pozzi, sorgenti, etc.); Utilizzazione delle risorse idriche (corretto uso potabile, industriale, agricolo ed energetico); Risorse culturali e paesaggistiche (protezione di aree di rilevante valore storico ed archeologico, creazione di aree protette: parchi, riserve, indicazioni e regole per le aree non protette in modo specifico). Per ognuno dei settori di intervento sono stati individuati obiettivi specifici, da conseguire sia attraverso l'azione di coordinamento istituzionale del piano, articolata su linee di intervento che tengono conto degli aspetti tecnicogestionale, giuridico-amministrativo ed economico-finanziario e dei diversi livelli di pianificazione (nazionale, di bacino, regionale e provinciale), che attraverso l'adozione dei programmi di intervento del piano stesso. Secondo tale schema l Autorità del Serchio ha redatto i seguenti atti di pianificazione, secondo una visione unitaria del tema difesa del suolo- tutela delle acque, originariamente prevista dalla legge 183/89, successivamente suddivisa da leggi successive nelle competenze di enti diversi. Piano stralcio Qualità delle Acque, adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 49 del 31/10/1995 con relative misure di salvaguardia della falda idrica costiera; Il Decreto Legislativo 152/99 ha successivamente trasferito la competenza per la tutela delle acque alle regioni, che la esercitano attraverso i Piani di Tutela delle acque, per i quali le Autorità di bacino definiscono gli obiettivi cui tali piani devono attenersi e le priorità degli interventi. Piano stralcio Attività Estrattive, adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 83 del 14/10/1998 con relative misure di salvaguardia per la regolamentazione dell estrazioni nel bacino; Successivamente la competenza sulla regolazione delle attività estrattive è stata demandata alle regioni che la esercitano attraverso i Piani Regolatori delle Attività Estrattive (PRAE). Piano Straordinario per la rimozione delle aree a rischio idrogeologico più alto, adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 88 del 27/11/1999 con la perimetrazione delle aree a rischio ed a pericolosità, idraulica e da frana, molto elevata, sottoposte a misure di salvaguardia; Piano di Bacino, Stralcio Assetto Idrogeologico, adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 112 del 18/12/2001 ed approvato in via definitiva dal Consiglio della Regione Toscana con delibera n. 20 del 1/02/2005. Tale Piano risulta di riferimento per lo sviluppo sostenibile del territorio di competenza al fine non incrementare ed anzi diminuire le attuali situazioni di rischio idrogeologico connesse ad eventi franosi ed esondazione dei fiumi. Il Piano contiene un ampio quadro conoscitivo di dettaglio del Assetto idrogeologico del territorio di competenza comprensivo della cartografi di riferimento, le norme di piano ed i criteri gestionali del territorio ed il relativo programma di interventi per la riduzione del rischio stesso. Progetto di Piano di Bacino, Stralcio Bilancio idrico del bacino del Lago di Massaciuccoli, adottato dal Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino del fiume Serchio in data 20/02/2007 con delibera n Con Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 recante Norme in materia ambientale è stato riorganizzato questo complesso settore di attività, garantendo il recepimento della Direttiva Europea 2000/60 sulle acque. Sono stati così istituiti i distretti idrografici, tra il quali il Distretto Idrografico pilota del Serchio, con il compito di elaborare il Piano di bacino distrettuale (articolo 65), del quale il Piano di Gestione rappresenta anticolazione interna (articolo 117), e conservando alle regioni il compito di adottare il Piano di Tutela delle acque, che costituisce uno specifico piano di settore (articolo 121).
5 Con successivo Decreto Legislativo del novembre 2006, nelle more della costituzione dei suddetti distretti idrografici ed al fine di assicurare la necessaria continuità per l azione nel settore ambientale, sono state prorogate le Autorità di bacino di cui alla legge 183/89. Il progetto del Piano Stralcio per il Bilancio idrico del lago di Massaciuccoli Nella parte terminale del bacino del Serchio si estende l area del lago di Massaciuccoli, chiusa tra i monti dell Oltreserchio lucchese e le dune costiere del Tirreno, in prossimità degli abitati di Viareggio e di Torre del Lago Puccini. L area, per la quale è in corso di valutazione il suo riconoscimento come zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar del 1971, contenuta tra i siti di importanza comunitaria definiti dalla direttive Habitat e Uccelli Selvatici e ricompresa all interno del Parco Regionale Migliarino-S. Rossore- Massaciuccoli, presenta numerose problematiche, tra di loro interrelate: - problemi di rischio idraulico - deficit idrico - salinizzazione delle acque - eutrofizzazione delle acque
6 Lo specchio d acqua del lago è di circa 13 chilometri quadrati ed è circondato da una vasta zona acquitrinosa, entrambe delimitate da argini che le separano dalla campagna circostante; poiché il lago, profondo circa 2 metri, è pensile, cioè ha la quota del fondo più alta rispetto ai terreni circostanti, la funzione svolta dagli argini è di notevole importanza nei confronti del rischio idraulico; un loro cedimento o sifonamento, fenomeni peraltro
7 avvenuti anche in anni recenti, significherebbe l allagamento delle aree circostanti. Inoltre tali aree sono poste ad una quota inferiore di alcuni metri rispetto al livello medio del mare e sono tenute asciutte, rispetto alla falda idrica sottostante, da un sistema di bonifica meccanico, che ne permette la coltivazione. livelli idrometrici 80 media dei livelli Livelli idrometrici - Torre del Lago trend dei livelli livello [cm s.z.i.] 20 0 gen-00 giu-00 dic-00 giu-01 dic-01 giu-02 dic-02 giu-03 dic-03 giu-04 dic-04 giu-05 dic Il lago di Massaciuccoli è collegato al mare mediante un emissario naturale, il canale Burlamacca, che sfocia nel porto di Viareggio. Questo canale è il principale responsabile dell ingresso di acqua marina nel sistema del lago. Per scongiurare tale fenomeno, che inevitabilmente si innesta quando il livello del lago è inferiore a quello del mare, sul canale sono state da tempo realizzate le "Porte Vinciane", cateratte che dovrebbero chiudersi per
8 impedire il livellamento dell acqua salmastra con quella dolce. Data la vetustà dell opera, le porte vinciane non funzionano perfettamente originando un costante flusso entrante di acqua marina. Tale fenomeno si verifica prevalentemente d estate, quando, per la scarsità delle precipitazioni, il livello delle acque del lago si trova permanentemente, da maggio ad ottobre, a quote inferiori a quelle del mare. Tale situazione è inoltre fortemente aggravata dalla presenza, lungo il canale Burlamacca, di numerose e profonde buche, un tempo utilizzate per l estrazione della sabbia, nelle quali l acqua salina, con peso specifico maggiore di quella dolce, si è depositata stratificandosi ed entrando in contatto con le falde sotterranee che alimentano l intera fascia costiera. L uso antropico fatto nell ultimo secolo del territorio circostante il lago ha innescato ulteriori fenomeni di deterioramento delle risorse idriche. Da un lato l intensa urbanizzazione, avvenuta per fini prevalentemente turistici nei comuni di Viareggio e Massarosa, che, tra gli altri effetti, ha causato la completa captazione per uso idropotabile di tutte le acque che dalle sorgenti collinari affluivano allo specchio d acqua determinando una notevole riduzione degli apporti idrici al lago. Inoltre il territorio contiguo al lago è stato oggetto di un intensa opera di bonifica meccanica, finalizzata all acquisizione di terreno coltivabile; il funzionamento della bonifica è il principale responsabile del progressivo peggioramento della qualità delle acque del sistema, (oltre che ai reflui dei depuratori che non sono stati ancora completamente allontanati).
9 Impianti idrovori Corsi d acqua e canali di bonifica Ubicazione pozzi
10 I problemi di eutrofizzazione del lago sono infatti causati dalla presenza di una grande quantità di nutrienti, in primo luogo fosforo ed azoto, che innescano abnormi fioriture algali responsabili della opacità delle acque e della perdita di ossigeno delle stesse, con conseguente drastica riduzione delle forme di vita vegetali ed animali al loro interno. Tali composti sono originati da concimi e diserbanti utilizzati in agricoltura, veicolati dallo stesso sistema della bonifica, nel quale il lago di trova a svolgere una duplice funzione: d inverno esso costituisce il naturale recapito delle acque di bonifica allontanate, mediante canali artificiali ed idrovore dalle aree coltivate; d estate sono le acque contenute nel lago ad essere utilizzate per l irrigazione, a fini agricoli, delle stesse aree circostanti, innescando pertanto uno sorta di ricircolo delle acque che naturalmente si arricchiscono dei nutrienti contenuti in fertilizzanti e concimi. Eutrofizzazione: agricoltura e scarichi civili fosso Barra La Regione Toscana dal 2004 ha inserito il Lago di Massaciuccoli come area contenuta all interno del Piano Regionale di Azione Ambientale, sul quale far convergere una pluralità di azioni necessarie al suo risanamento garantendo il coordinamento degli enti competenti. E stato stipulato apposito Protocollo di Intesa in data 22 aprile 2004, che vede coinvolti Regione Toscana Ente Parco Migliarino- S. Rossore- Massaciuccoli Autorità di bacino del fiume Serchio Provincia di Lucca Provincia di Pisa Comune di Massarosa Comune di Viareggio Comune di Vecchiano Consorzio di Bonifica Versilia Massacciuoli Autorità di Ambito Ottimale 1 Autorità di Ambito Ottimale 2 Agenzia Regionale toscana per la protezione dell Ambiente (ARPAT) E stato istituito un Nucleo di Coordinamento composto da Regione Toscana, Ente Parco e Autorità di bacino e sono stati individuati gli interventi necessari al risanamento del lago, da coordinare e finanziare:
11 ARPAT piano di controllo di qualità delle acque; CNR definizione della diagnosi sedimentaria,ricostruzione della catena trofica del lago ed individuazione di idonei flocculanti per trattare il materiale depositato nel lago; Provincia di Pisa: potenziamento dell impianto di sollevamento dell acqua dal fiume Serchio al lago; Consorsio di Bonifica Versilia-Massaciuccoli: completamento dell impianto idrovoro della Bufalina, IV lotto; Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli: individuazione di criteri agronomici volti ad individuare colture meno idroesigenti. Raccolta dati, elaborazione progetti, sperimentazione pratica e divulgazione ; ARSIA individuazione delle misure per la riduzioen dei nitrati da agricoltura nel Bacino del lago individuato quale area vulnerabile; Provincia di Lucca: costruzione di una chiusa sul Canale Burlamacca; Ulteriori interventi individuati: Interventi necessari per il completamento della sperimentazione volta ad individuare le metodologie per l inertizzazione dei depositi sul fondo del lago; Ripristino funzionale della grande enclousures e dei terrapieni a chiusura del Canale Centralino; Trattamenti sperimentali da effettuarsi nel canale Centralino per la successiva estensione allo specchio lacustre; Riallagamento di aree depresse contermini al lago. Il 28 gennaio 2006 sono stati sottoscritti appositi Accordi di Programma per il finanziamento degli interventi ritenuti prioritari: 1. L Accordo di programma integrativo per il completamento della tutela delle risorse idriche del lago di Massaciuccoli tra Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, Regione Toscana, Autorità di Bacino del Fiume Serchio, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Tpscana, ente parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Provincia di Lucca, Provincia di Pisa, Consorsio di Bonifica Versilia-Massaciuccoli, Comune di Massarosa, comune di Viareggio,Comune di Vecchiano. Tale accordo, riconoscendo le problematiche del bacino del Massaciuccoli,finanzia una derivazione di acque pubbliche dal fiume Serchio verso il lago per un importo di circa 18 Milioni di Euro, ed il completamento della bonifica della discarica delle Carbonaie,presente all interno del bacino,per un importo complessivo 6,5 Milioni di Euro. 2. Accordo integrativo per la tutela delle risorse idriche dell Entroterra Versiliese e della Costa, che prevede la ristrutturazione e l adeguamento delle reti fognarie e dei depuratori civili del comune di Camaiore ed il riutilizzo delle acque reflue degli impianti di depurazione dei comuni di Viareggio, Camaiore e Massarosa come risorsa idrica alternativa a favore del comparto orto-floro-vivaistico e per gli altri usi consentiti, mediante la realizzazione di un acquedotto consortile (primo lotto). All interno di questo quadro di interventi l Autorità di bacino del Serchio ha predisposto il Piano stralcio per il Bilancio Idrico del bacino del lago di Massaciuccoli, che ha accertato un deficit idrico pari a 32 milioni di metri cubi, che si traducono in una riduzione, oltre che del livello medio del lago, misurata in circa 1 centimetro l anno, del livello della falda idrica sotterranea ubicata nella duna costiera, la cui perdita ammonta a circa 15 centimetri annui, a fronte del suo spessore medio di 20 metri. Per mitigare tale fenomeno, il Progetto di Piano di bacino, oltre ad imporre un divieto di incremento negli emungimenti delle acque, ha pertanto individuato 3 interventi prioritari per la riduzione del deficit idrico: la realizzazione della derivazione di acque dal fiume Serchio per un quantitativo massimo di 3 metri cubi al secondo, l installazione di nuove paratoie sul canale Burlamacca e la riconvenzione dei sistemi agricoli presenti.
12 Appendice 1: dati riassuntivi
Obiettivi di sostenibilità ambientale
I) Obiettivi di sostenibilità ambientale Al fine di garantire che le azioni e le misure del Piano di Gestione delle acque siano ambientalmente sostenibili, è stato preliminarmente individuato il sistema
DettagliSULLO STATO DELL AMBIENTE INDICE GENERALE
IL RAPPORTO SULLO STATO DELL AMBIENTE INDICE GENERALE novembre 2005 I capitolo IL RAPPORTO SULLO STATO DELL AMBIENTE NELLA FORMAZIONE DEL PIANO STRUTTURALE DI VECCHIANO. NOTA METODOLOGICA. I La valutazione
DettagliDIRETTIVA IN MATERIA DI PARERE DI COMPATIBILITÀ DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO CON LA PIANIFICAZIONE E LA PROGRAMMAZIONE DELL AUTORITÀ DI BACINO DEI FIUMI LIRI-GARIGLIANO E VOLTURNO Vista la legge 18
DettagliAutorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO. Via Vittorio Veneto, Lucca Tel fax
Autorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO Via Vittorio Veneto, 1-55100 Lucca Tel 0583.46.22.41 fax 0583.47.14.41 NODO IDRAULICO DEL CANALE BURLAMACCA: PORTE VINCIANE STORICHE E NUOVA BARRIERA
DettagliLa pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione
La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione Il Piano di tutela delle acque SCOPO Costituisce uno specifico piano di settore
DettagliELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino (Legge 18 maggio 1989 n. 183 D.P.R. 9 ottobre 1997 art. 3 comma 3) ELENCO ALLEGATI SETTEMBRE 1999 AUTORITA' DI BACINO
DettagliProblematiche da subsidenza indotta nel bacino del Lago di Massaciuccoli
CONSORZIO DI BONIFICA VERSILIA MASSACIUCCOLI ENTE DI DIRITTO PUBBLICO VIAREGGIO Via della Migliarina 64 55049 Viareggio (LU) Tel 0584 43991 fax 0584 426357 Autorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO
DettagliPrincipali contenuti del Piano Regionale di Tutela delle acque
R e g g i o E m i l i a 25 G e n n a i o 2 0 0 8 C o n f e r e n z a d i P i a n i f i c a z i o n e Principali contenuti del Piano Regionale di Tutela delle acque Adeguamento del PTCP al Piano Regionale
DettagliLA NORMATIVA SULLA DIFESA DEL SUOLO
LA NORMATIVA SULLA DIFESA DEL SUOLO R.D. 25 luglio 1904, n. 523 - Testo Unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie. R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775 - Testo Unico
DettagliPIANO PER LA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO E IL RISANAMENTO DELLE ACQUE DEL BACINO IDROGRAFICO IMMEDIATAMENTE SVERSANTE NELLA LAGUNA DI VENEZIA
REGIONE VENETO SEGRETERIA REGIONALE ALL AMBIENTE DIREZIONE TUTELA DELL AMBIENTE PIANO PER LA PREVENZIONE DELL INQUINAMENTO E IL RISANAMENTO DELLE ACQUE DEL BACINO IDROGRAFICO IMMEDIATAMENTE SVERSANTE NELLA
DettagliINDICE GENERALE. COMITATO PARITETICO D INTESA (DPR n. 381/74, art. 8) PROGETTO DI PIANO. (settembre 2004) PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMITATO PARITETICO D INTESA (DPR n. 381/74, art. 8) INDICE GENERALE PROGETTO DI PIANO (settembre 2004) INDICE GENERALE
Dettagli1. Descrizione generale delle caratteristiche del Distretto Idrografico
Contenuti del Piano di Gestione 1. Descrizione generale delle caratteristiche del Distretto Idrografico Autorità Competente: Autorità di Bacino del Fiume Serchio Superficie Distretto: 1565 Kmq CATEGORIE
DettagliFORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
Distretto idrografico delle Alpi Orientali FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO A.S. 2016-2017 LA CULTURA DEL RISCHIO QUALE STRUMENTO PER MITIGARE IL DANNO DA ALLUVIONI. COMINCIAMO DALLE SCUOLE PER SVILUPPARE RESILIENZA
DettagliInquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE
Inquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE Maurizio Pernice Scanu Gabriela Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare Ecomondo Rimini, 9 novembre
DettagliGestione sostenibile delle risorse idriche superficiali e sotterranee INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA
INQUINAMENTO DELLE ACQUE PROVOCATO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA Uno dei temi afferenti alla problematica della Gestione sostenibile delle acque sotterranee e di superficie è quello dell Inquinamento
DettagliDistretto del Fiume Serchio ALLEGATO 10G CODICI MISURE
Distretto del Fiume Serchio ALLEGATO 10G CODICI MISURE Dicembre 2015 Riferimenti normativi: Legge 27 febbraio 2009 n. 13 (articolo 1, comma 3-bis) Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio
DettagliLa prevenzione e la manutenzione idraulica a quarant'anni dall'alluvione di Firenze
La prevenzione e la manutenzione idraulica a quarant'anni dall'alluvione di Firenze Firenze 8.11.2006 Le iniziative dei consorzi di bonifica toscani Ing. Francesco Piragino Gestione territoriale La PIANIFICAZIONE
DettagliIl risanamento ambientale del lago di Viverone: un obiettivo per la Provincia di Biella, possibilità di utilizzo delle fasce tampone
Il risanamento ambientale del lago di Viverone: un obiettivo per la Provincia di Biella, possibilità di utilizzo delle fasce tampone Matteo Massara Biella, 28 settembre 2007 Il lago di Viverone è un importante
DettagliPiano di Tutela delle Acque e Direttiva 2000/60/CE: Quali gli obblighi e le azioni per il futuro
Piano di Tutela delle Acque e Direttiva 2000/60/CE: Quali gli obblighi e le azioni per il futuro Corrado Soccorso Dipartimento Difesa del Suolo Sezione Geologia e Georisorse Settore Tutela Acque Iniziativa
DettagliMinistero dell Ambiente e della Tutela del Territorio DIVISIONE GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE IDRICHE
Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio DIVISIONE GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE IDRICHE Struttura istituzionale e organizzativa per la gestione delle acque in Italia Workshop Gli obblighi
DettagliPIANO D AMBITO INDICE 1. RELAZIONE RIASSUNTIVA GENERALE...1:1 1.2 FINALITÀ E PORTATA DELL ADEGUAMENTO DEL PIANO D AMBITO...1:2
INDICE CAPITOLO 1 1. RELAZIONE RIASSUNTIVA GENERALE...1:1 1.1 PREMESSA...1:1 1.2 FINALITÀ E PORTATA DELL ADEGUAMENTO DEL...1:2 1.3 IL PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO N NELLA PROVINCIA
DettagliIl Piano di gestione delle acque del distretto Alpi Orientali: contenuti e rapporto con il Piano Regionale di Tutela delle Acque
Il Piano di gestione delle acque del distretto Alpi Orientali: contenuti e rapporto con il Piano Regionale di Tutela delle Acque ANDREA BRAIDOT Autorità di Bacino UDINE 23 MARZO 2015 Aspetti innovativi
DettagliSCHEMA DI NORMATIVA TIPO DI UN PIANO DI BACINO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO
AUTORITÀ DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE COMITATO TECNICO REGIONALE CRITERI PER L ELABORAZIONE DEI PIANI DI BACINO SCHEMA DI NORMATIVA TIPO DI UN PIANO DI BACINO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO RACCOMANDAZIONE
DettagliPercorso partecipato alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS)
Piano di Settore per la pianificazione delle risorse idriche (PPRI) con la finalità di garantirne l idoneitl idoneità qualitativa, la disponibilità quantitativa e la tutela dall inquinamento inquinamento
DettagliStudi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale INDICE GENERALE INTRODUZIONE QUADRO DI SINTESI DELLE ATTUALI CARATTERISTICHE IDROLOGICHE E IDRAULICHE DELLE ACQUE SUPERFICIALI 1.
DettagliAutorità di bacino del fiume Po
Analisi e proposte tecnico-scientifiche per la conoscenza e la pianificazione integrata del distretto del fiume Po: presentazione del progetto Rete di Monitoraggio del Po (Re.Mo. del Po) Lunedì, 15 maggio
DettagliGià Professore ordinario di Geologia Applicata presso l Università di Pisa.
Prof. RAFFAELLO NARDI Già Professore ordinario di Geologia Applicata presso l Università di Pisa. Incarichi attualmente ricoperti: Curriculum vitae sintetico Segretario Generale dell Autorità di Bacino
DettagliLa sicurezza idraulica e l uso della tecnologia
La sicurezza idraulica e l uso della tecnologia Caso in esame: Il monitoraggio degli argini del Lago di Massaiuccoli Temi trattati: Descrizione dell area in esame (aspetti geomorfologici opere di bonifica)
DettagliGli aspetti di sistemazione idrogeologica e idraulica nel loro rapporto con il PdG Po. Ing. Lorenzo Masoero Geol. Giorgio Gaido
Gli aspetti di sistemazione idrogeologica e idraulica nel loro rapporto con il PdG Po Ing. Lorenzo Masoero Geol. Giorgio Gaido SCALETTA INTERVENTO principali strumenti di pianificazione ed i loro obiettivi
Dettaglifonte:
50 06 00 50 06 92 50 06 02 50 06 04 DIREZIONE GENERALE PER LA DIFESA DEL SUOLO E L ECOSISTEMA STAFF - Funzioni di supporto tecnico-amministrativo - Programmi straordinari di contrasto all abbandono dei
DettagliDistretto dell Appennino Centrale
Autorità di Bacino del Fiume Tevere Distretto dell Appennino Centrale Giornata di Consultazione e Partecipazione pubblica ai fini della Direttiva 2000/60/CE e ai fini del processo di Valutazione Ambientale
DettagliMPAs facing pollution in the Mediterranean: thinking beyond boundaries - 28 Nov / 1st Dec Izola, Slovenia
Alessandro Cadeddu Regione Autonoma della Sardegna - Direzione generale agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna - Servizio tutela e gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi
DettagliVerso il Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po al 2015
2 ciclo di pianificazione 2015-2021 Regione Emilia-Romagna Verso il 2015: stato e prospettive nella gestione dell acqua in Emilia-Romagna Bologna, 4 giugno 2014 Verso il Piano di Gestione del distretto
DettagliCONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP 2007
CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP 2007 Piacenza, Sala del Consiglio Provinciale, 12 febbraio 2008 DAL QUADRO CONOSCITIVO AL PIANO La qualità delle acque superficiali e sotterranee O b i e t t i v i attuare
DettagliPiano di Tutela delle Acque
Piano di Tutela delle Acque E lo strumento di Pianificazione territoriale attraverso il quale raggiungere gli obiettivi di qualità fissati dalla Direttive Europee. In quanto Piano di valenza territoriale
DettagliPIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, BENI AMBIENTALI, PARCHI, Servizio Acque e Demanio Idrico PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE D.Lgs. 03.04.2006 n.152 e s.m.i ELABORATO N. TITOLO A1.1 SCALA PIANO DI TUTELA DELLE
DettagliAutorità di Bacino del Fiume Tevere
Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico Piano adottato dal Comitato Istituzionale il 5 aprile 2006 con del. n. 114, approvato con D.P.C.M. del 10 novembre 2006 PROGETTO DI PRIMO AGGIORNAMENTO NORME TECNIICHE
DettagliPiano di gestione Rischio Alluvioni e Piano di Gestione Acque. Marcello Brugioni Autorità di Bacino del fiume Arno
Giornate formative: 8,9,27 febbraio 2017 SCUOLA SUPERIORE SANT ANNA- PISA Piano di gestione Rischio Alluvioni e Piano di Gestione Acque Marcello Brugioni Autorità di Bacino del fiume Arno Le Direttive
DettagliAutorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO
Lucca lì 03/02/2009 Prot. 329 SINTESI DELLE ATTIVITA E DELLE PRINCIPALI PROBLEMATICHE PRESENTI NEL TERRITORIO DI COMPETENZA DELL AUTORITA DI 1 Premessa: l pilota del fiume Serchio La legge 18 maggio 1989,
DettagliMincio IL MINCIO E I SUOI TERRITORI. Contratti di Fiume. 8 giugno 2016 Mantova. Mario Clerici DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile
Mincio IL MINCIO E I SUOI TERRITORI I Contratti di Fiume 8 giugno 2016 Mantova Mario Clerici DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Il Tema COME RENDERE PIU EFFICIENTI ED EFFICACI LE POLITICHE DI
DettagliCorso La Gestione integrata delle acque 2a giornata: Gestione del rischio di alluvioni
Corso La Gestione integrata delle acque 2a giornata: Gestione del rischio di alluvioni I recenti strumenti di pianificazione della gestione del rischio idraulico e il loro recepimento nella pianificazione
DettagliProcesso di costruzione del progetto di Piano
Relazione Generale Capitolo 1 Processo di costruzione del progetto di Piano 1.1. Inquadramento normativo La legge 18 maggio 1989, n. 183, Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa
DettagliPiano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali INDICE GENERALE
INDICE GENERALE NOTA: Il presente indice è redatto in maniera schematica per agevolare la lettura dei documenti di piano. Si possono riscontrare delle differenze nella numerazione o nei titoli dei paragrafi,
DettagliMilano, 23 aprile 2009
Milano, 23 aprile 2009 Il Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po via Garibaldi, 75-43100 Parma - tel. 0521 2761 www.adbpo.it - partecipo@adbpo.it Piano distrettuale di gestione delle
DettagliIL PIANO STRALCIO DI BACINO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI)
IL PIANO STRALCIO DI BACINO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) Geol. Tiziana Guida Segretario dell Ordine dei Geologi del Lazio PIANIFICAZIONE TERRITORIALE La Pianificazione territoriale è finalizzata al
DettagliRapporto Ambientale: Allegato 3 - Contributi fase preliminare: pag. 2 di 49
1. Acque S.p.a. I Servizi idrici 2. Autorità di Bacino del Fiume Arno Il Settore Tecnico Governo del Territorio U.O. Assetto Idrogeologico 3. ARPAT Dipartimento di Pisa 4. Azienda USL 5 PISA Settore ISPAN-
DettagliREGGIO CALABRIA 29 ottobre 2015
III Convegno Nazionale sulla Riqualificazione Fluviale Sessione Internazionale Riqualificare i corsi d acqua nella regione mediterranea ispirazione dalle buone pratiche - impegno per le sfide correnti
DettagliIL RUOLO DEL POLITICA REGIONALE PER LA TUTELA DELLA DELLE ACQUE
IL RUOLO DEL MONITORAGGIO NELLA POLITICA REGIONALE PER LA TUTELA DELLA DELLE ACQUE Bari, novembre 2010 Regione Puglia Servizio Tutela delle Acque Dott.ssa M.A. Iannarelli LA TUTELA DELLE ACQUE ANALISI
DettagliTutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4
Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica Norme di Attuazione: Titolo 4 Elaborati grafici di riferimento: Tavola 1 OBIETTIVI DEL PTCP COORDINAMENTO dei diversi STRUMENTI
DettagliIl percorso del Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po al 2015 e le sue criticità
2 ciclo di pianificazione 2015-2021 Workshop della Rete Ambientale I Piani di Gestione dei distretti idrografici e la qualità del corpo idrico Roma, 15 settembre 2014 Il percorso del Piano di Gestione
DettagliINQUINAMENTO DA NITRATI
INQUINAMENTO DA NITRATI 1 QUALITA DELLE ACQUE SOTTERRANEE Il sistema acquifero della Pianura Padana rappresenta la fonte principale sia per l approvvigionamento idropotabile (>90%), sia per l agricoltura
DettagliSintesi delle misure supplementari
Sintesi delle misure supplementari Provvedimenti amministrativi 1. Tutela dei corsi d acqua ricadenti in aree di elevato interesse ambientale e naturalistico (SCHEDA 1). 2. Definizione, da parte della
DettagliPiano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali. Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali.
Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali Indice generale PREMESSA: il presente indice è redatto in maniera schematica per agevolare la lettura dei documenti di piano. Si possono riscontrare
DettagliAutorità di Bacino del Fiume Serchio (Bacino pilota ex legge 183/1989, art. 30) Progetto di
Autorità di Bacino del Fiume Serchio (Bacino pilota ex legge 183/1989, art. 30) Progetto di Piano di Bacino Stralcio "Bilancio idrico del bacino del lago di Massaciuccoli" Riferimenti normativi L. 18 maggio1989,
DettagliI PIANI COMUNALI DELLE ACQUE
I PIANI COMUNALI DELLE ACQUE STRUMENTI DI SICUREZZA IDRAULICA E OPPORTUNITÀ PER LA RIGENERAZIONE DEL TERRITORIO ROVIGO 13 giugno 2015 1 Tema: Sicurezza idraulica del territorio comunale mediante: - regolamentazione
DettagliRegione Siciliana PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO. (Misure adottate in merito al monitoraggio art.
PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO (Misure adottate in merito al monitoraggio art. 10) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (Dir. 42/2001/CE) 1 SISTEMA DI MONITORAGGIO
DettagliPiano di bacino del fiume Serchio, stralcio Assetto Idrogeologico (PAI)
Piano di bacino del fiume Serchio, stralcio Assetto Idrogeologico (PAI) Diffusione dei dati del quadro conoscitivo di pericolosità idraulica relativi ai dati di battente atteso tramite la piattaforma Web-GIS
DettagliCORSO «LA GESTIONE INTEGRATA DELLE ACQUE» 1 sezione Qualità delle acque, Paesaggio e Contratti di Fiume I Contratti di Fiume in Regione Lombardia
CORSO «LA GESTIONE INTEGRATA DELLE ACQUE» 1 sezione Qualità delle acque, Paesaggio e Contratti di Fiume I Contratti di Fiume in Regione Lombardia Sedi Territoriali di Lodi, Varese e Bergamo 27/9 3/10 10/10
DettagliI consorzi di bonifica tra difesa idraulica e gestione multifunzionale dell acqua. Marco Bottino presidente ANBI Toscana
I consorzi di bonifica tra difesa idraulica e gestione multifunzionale dell acqua Marco Bottino presidente ANBI Toscana I Consorzi di Bonifica in Toscana Toscana Nord Basso Valdarno Toscana Costa Medio
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 DELIBERAZIONE 8 ottobre 2003, n. 171
DELIBERAZIONE 8 ottobre 2003, n. 171 Articolo 18 del decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 152 concernente la tutela delle acque dall inquinamento. Individuazione delle aree sensibili del bacino regionale
DettagliGiornate formative: Gestione integrata delle risorse idriche la Val di Cornia come laboratorio di innovazione Mario Mar Cler ici Cler Regione
Giornate formative: 8,9,27 febbraio 2017 SCUOLA SUPERIORE SANT ANNA- PISA Mario Clerici Regione Lombardia I Contratti di Fiume come strumenti per la Governance partecipativa nella gestione della risorsa
DettagliRegistro delle Aree Protette ai sensi della Direttiva 2000/60/CE. È istituito dagli stati membri ai sensi dell art. 6 comma 1 della Direttiva
Registro delle Aree Protette È istituito dagli stati membri ai sensi dell art. 6 comma 1 della Direttiva È un registro di tutte le aree di ciascun Distretto idrografico alle quali è stata attribuita una
Dettagli9C. Sintesi delle misure supplementari
Provvedimenti amministrativi 1. Tutela dei corsi d acqua ricadenti in aree di elevato interesse ambientale e naturalistico (SCHEDA 1). 2. Definizione, da parte della Regione Toscana, sentita l Autorità
DettagliUTOE 3 Via Bonanno QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO. Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2
UTOE 3 Via Bonanno QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...5 Clima acustico e
DettagliD.lgs. 11 maggio 1999 n.152 FINALITA
D.lgs. 11 maggio 1999 n.152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE
DettagliVAS Piano Energetico Ambientale Regionale Misure per il monitoraggio REGIONE MOLISE. Servizio Programmazione Politiche Energetiche
REGIONE MOLISE Servizio Programmazione Politiche Energetiche Valutazione Ambientale Strategica (Direttiva 42/2001/CE) del Piano Energetico Ambientale Regionale MISURE PER IL MONITORAGGIO D. Lgs. n. 152/2006
DettagliDELIBERA N. 156 RELATIVA ALLA SEDUTA DEL C.I. DEL 19 giugno 2007 Pagina 1 di 6. Autorità di Bacino
Pagina 1 di 6 CRITERI PER LA DEFINIZIONE DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE DEL BACINO DEL FIUME SERCHIO, DI CUI ALLE DELIBERE DI COMITATO ISTITUZIONALE N. 121 DEL 1 AGOSTO 2002 E N. 152 DEL 20 FEBBRAIO 2007.
DettagliQuello che l uomo definisce dissesto idrogeologico per la natura è un nuovo assetto che si verifica quando il territorio non è più in equilibrio e,
Quello che l uomo definisce dissesto idrogeologico per la natura è un nuovo assetto che si verifica quando il territorio non è più in equilibrio e, attraverso l evento erosivo e deposizionale, si assesta
DettagliCOMUNE DI ARDORE. Il Piano Strutturale Comunale DOCUMENTO PRELIMINARE DEL P.S.C.
DOCUMENTO PRELIMINARE DEL P.S.C. QUADRO CONOSCITIVO Elenco elaborati Slide di presentazione 1. RELAZIONI INTRODUTTIVE Q.C.1.1. Q.C.1.2. Documento programmatico del P.S.C. 1.1.a. 1.1.b. 1.1.c. 1.1.d. 1.1.e.
Dettagli22 Marzo Massarosa SOTTOSCRIZIONE DEL CONTRATTO DI LAGO PER IL MASSACIUCCOLI Le strategie a lungo termine e le azioni a breve termine
22 Marzo 2019 - Massarosa SOTTOSCRIZIONE DEL CONTRATTO DI LAGO PER IL MASSACIUCCOLI Le strategie a lungo termine e le azioni a breve termine Sottoscrittori del Protocollo di Intesa per il Contratto di
DettagliAutorità di Bacino. DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE (legge 18 maggio 1989 n.183 art.12)
DELIBERA N. 5 Seduta del 03 marzo 2004 OGGETTO: D.Lgs. 152/99. Adempimenti previsti dall art. 44, comma 4. Definizione degli obiettivi e delle priorità di intervento per la redazione dei Piani di tutela
DettagliDistretto Idrografico dell Appennino Meridionale
PIANO DI GESTIONE DELLE ACQUE CICLO 2015-2021 (Direttiva Comunitaria 2000/60/CE, D.L.vo 152/06, L. 13/09) ELENCO ELABORATI ALLA RELAZIONE GENERALE Tav.1. Inquadramento territoriale Tav.2. Aggiornamento
DettagliI piani sovracomunali
I piani sovracomunali 1 CRONOLOGIA 1939: PIANO PAESISTICO (Legge 1497/1939) 1942: PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO (Legge 1150/1942) 1959: PIANO REGOLATORE DELLE AREE E DEI NUCLEI DI SVILUPPO INDUSTRIALE
DettagliREGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICIALE N. 13 DEL 01/04/2010
REGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICIALE N. 13 DEL 01/04/2010 Autorità di bacino del fiume Po Parma Deliberazione24 febbraio 2010, n. 1/2010 Atti del comitato istituzionale - Adozione del Piano di Gestione
DettagliI FINANZIAMENTI PER LE IMPRESE E GLI ENTI PUBBLICI CHE RIUTILIZZANO LE ACQUE REFLUE
I FINANZIAMENTI PER LE IMPRESE E GLI ENTI PUBBLICI CHE RIUTILIZZANO LE ACQUE REFLUE COMPARTO AGRICOLO E AGROALIMENTARE Le imprese agricole possono usufruire delle acque reflue ai fini irrigui. A tal fine
DettagliDalle mappe di pericolosità e di rischio al Piano di gestione delle alluvioni Art. 7 della Direttiva 2007/60/CE e del D.lgs. n. 49 del
Dalle mappe di pericolosità e di rischio al Piano di gestione delle alluvioni Art. 7 della Direttiva 2007/60/CE e del D.lgs. n. 49 del 23.02.2010 Segretarie Tecnica dell Autorità di Bacino del Fiume Po
DettagliPianificazione e gestione del territorio in materia idraulica
Pianificazione e gestione del territorio in materia idraulica Il ruolo del Consorzio di bonifica Acque Risorgive e degli altri Enti In collaborazione con Teatro comunale di Borgoricco (PD) Il Piano Generale
DettagliREGIONE LIGURIA PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
REGIONE LIGURIA PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Allegato I QUADRO NORMATIVO Testo coordinato Allegato I - Pagina 1 di 9 1 NORMATIVA COMUNITARIA - Direttiva 76/160/CEE (Qualità delle acque di balneazione) -
DettagliIncontro informativo. Le risorse idriche nell area milanese. Le regole e gli utilizzi. Presentazione
ISO 91 : 2 Certificato n. 9739 Settore Territorio Area Ambiente e Sicurezza Incontro informativo Le risorse idriche nell area milanese. Le regole e gli utilizzi Presentazione Rodolfo Ferrari Direttore
Dettagli# ORIZZONTE FANO IDEE ED OBIETTIVI PER LA CITTÀ DI DOMANI
# ORIZZONTE FANO IDEE ED OBIETTIVI PER LA CITTÀ DI DOMANI «I Contratti di Fiume in Regione Lombardia» SALA IPOGEA MEDIATECA MONTANARI Fano, 14 luglio 2017 Mario Clerici DG Ambiente, Energia e Sviluppo
DettagliCURRICULUM VITAE E PROFESSIONALE. Dott. Geol. Roberto Balatri
CURRICULUM VITAE E PROFESSIONALE Dott. Geol. Roberto Balatri 2 NOME: Roberto Balatri PROFESSIONE: geologo LUOGO E DATA DI NASCITA: Coreglia Antelminelli, 03 Maggio 1955. RESIDENZA :Via Due Settembre n
DettagliLago di Massaciuccoli: Aree interne agli argini
Superficie (km 2 ) Lago 6.905 Totale acque libere (lago + canali + buche e chiari): 12.484 Aree umide e/o palustri: 7.591 37 Altre aree emerse: 0.393 2 Totale territorio ricompreso entro gli argini: 20.467
DettagliConvegno ARPAER-OGER-Provincia Piacenza CAMBIAMENTO CLIMATICO, ACQUE E DISSESTO IDROGEOLOGICO. GEOFLUID, Piacenza - 1 ottobre 2014
CAMBIAMENTO CLIMATICO, ACQUE E DISSESTO IDROGEOLOGICO Una normativa per la gestione e la prevenzione del rischio Carlo Malgarotto Ordine Regionale dei Geologi della Liguria Marcello Brugioni Ordine Regionale
DettagliDAL BUONO STATO ECOLOGICO ALLA RINATURAZIONE E GESTIONE NATURALISTICA DEL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE
La riqualificazione e la gestione del reticolo idrico superficiale Parco Oglio Sud DAL BUONO STATO ECOLOGICO ALLA RINATURAZIONE E GESTIONE NATURALISTICA DEL RETICOLO IDROGRAFICO MINORE Breve introduzione
DettagliSintesi della relazione di piano. Piano di Bacino Stralcio "Bilancio idrico del bacino del lago di Massaciuccoli"
Autorità di Bacino del Fiume Serchio (Bacino pilota ex legge 183/1989, art. 30) Progetto di Piano di Bacino Stralcio "Bilancio idrico del bacino del lago di Massaciuccoli" Sintesi della relazione di piano
DettagliDELIBERAZIONE N. 21/34 DEL
Oggetto: Disciplina Regionale di recepimento del D.M. 7 aprile 2006 Criteri e norme tecniche per l utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento di cui all art. 112 D.Lgs. 3 aprile 2006 n.152.
DettagliLeggi Regionali n 91 del 11/12/1998 (Boll. n 43 del 21/12/1998, parte Prima, SEZIONE I)
Leggi Regionali n 91 del 11/12/1998 (Boll. n 43 del 21/12/1998, parte Prima, SEZIONE I) Norme per la difesa del suolo. IL CONSIGLIO REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROMULGA la seguente
DettagliLe derivazioni: effetti sull ambiente
Implementazione della direttiva quadro sulle acque. II Approfondimento tecnico: l uso idroelettrico delle acque nel distretto del fiume Serchio Lucca 30 aprile 2009 Le derivazioni: effetti sull ambiente
DettagliReggio Emilia, 8 maggio 2009
Reggio Emilia, 8 maggio 2009 via Garibaldi, 75-43100 Parma - tel. 0521 2761 www.adbpo.it - partecipo@adbpo.it Piano distrettuale di gestione delle acque Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE (DQA) D.
DettagliIl ruolo del monitoraggio delle acque sotterranee per l applicazione della WFD
Il ruolo del monitoraggio delle acque sotterranee per l applicazione della WFD Monitoraggio qualitativo e quantitativo dei corpi idrici sotterranei della regione Puglia 29/03/2011 ARPA - Il monitoraggio
DettagliPOLO N. 2 - ARGENTA, PONTE BASTIA
TIPOLOGIA DI POLO LITOLOGIA DEL GIACIMENTO Argilla COMUNE INTERESSATO Argenta INQUADRAMENTO DELL AREA L area è ubicata nei pressi di Ponte Bastia, nel Comune di Argenta. E delimitata a sud dalla Strada
DettagliLa regolazione nel settore idrico: un confronto fra le esperienze inglese ed italiana
La regolazione nel settore idrico: un confronto fra le esperienze inglese ed italiana 25 novembre 2010 - Centro Convegni IREN Genova Enrico Rolle La regolazione ambientale ed economica nel contesto della
DettagliProvincia di Firenze Palazzo Medici Riccardi
Provincia di Firenze Palazzo Medici Riccardi 30 marzo 2009 Il Piano stralcio Bilancio Idrico Dott. Ing.. Isabella Bonamini i.bonamini@adbarno.it http://www.adbarno.it Lo stato della procedura di adozione
DettagliVARIANTE CARTOGRAFICA E NORMATIVA ALL AREA A RISCHIO DI FRANA (ART.12) DENOMINATA BELLAVISTA IN COMUNE DI BERTINORO (FC).
PIANO STRALCIO PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO DEI BACINI REGIONALI ROMAGNOLI VARIANTE CARTOGRAFICA E NORMATIVA ALL AREA A RISCHIO DI FRANA (ART.12) DENOMINATA BELLAVISTA IN COMUNE DI BERTINORO (FC). RAPPORTO
Dettagliacqua il monitoraggio in Campania
acqua il monitoraggio in Campania 2002-2006 L acqua è probabilmente l unica risorsa naturale che interessa tutti gli aspetti della civiltà umana, dallo sviluppo agricolo e industriale ai valori culturali
DettagliCROCE ROSSA ITALIANA. Legislazione
CROCE ROSSA ITALIANA Bacino del Po ed aree allagabili della Pianura Padana Corso di formazione su RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDROLOGICO Legislazione Giuseppe Bolzoni Emergency Manager Da: Atlante Direttiva
DettagliAcqua Aspetti qualitativi della risorsa acqua: applicazione in Italia della Direttiva WFD 2000/60CE.
Aspetti qualitativi della risorsa acqua: applicazione in Italia della Direttiva WFD 2000/60CE. In questi ultimi 30 anni la normativa italiana sulla risorsa idrica ha subito una progressiva evoluzione passando
DettagliOmissis. DELIBERAZIONE , n. 348: Legge 25 febbraio 1992 n. 215; affidamento. all Ente strumentale Abruzzo Lavoro;
Pag. 18 Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Anno XXXIX - N. 32 (30.05.2008) Omissis DELIBERAZIONE 24.04.2008, n. 348: Legge 25 febbraio 1992 n. 215; affidamento all Ente Strumentale Abruzzo Lavoro
DettagliAspetti idrogeologici ed attività estrattive. Esperienze e proposte
Aspetti idrogeologici ed attività estrattive. Esperienze e proposte Un caso di studio nell ambito montano, dal Quadro Conoscitivo della variante al PIAE di Modena G. Barelli, D. Bonaposta, M.T. De Nardo,
Dettagli