AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO NAZIONALE

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2 Introduzione L Autorità di bacino del fiume Serchio è stata costituita con decreto del Ministro dei Lavori Pubblici di concerto con il Ministro dell Ambiente 1 luglio 1989, in attuazione della legge 18 maggio 1989, n. 183, articolo 30. Comprende, oltre al bacino imbrifero del fiume Serchio, anche l area costiera che contiene il bacino del lago di Massaciuccoli e che si estende verso nord fino al confine del fosso di Camaiore e a sud, fino al fiume Morto escluso. Tale estensione, nella fascia costiera apparentemente indipendente dall attuale configurazione del bacino idrografico, è dovuta al fatto che la zona ha rappresentato nel tempo un area di impaludamento e di erosione naturale del fiume. Le autorità di bacino concorrono, insieme agli altri soggetti individuati dalla legge - Presidenza del Consiglio dei Ministri, Comitato dei Ministri per i servizi tecnici nazionali, Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, Servizi Tecnici nazionali (oggi APAT), Enti locali - ad assicurare la difesa del suolo, il risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per gli usi di razionale sviluppo economico e sociale, la tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi.

3 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO NAZIONALE Organo misto Stato / Regioni di programmazione e di intesa con il compito di elaborare e attuare il piano di bacino a regime PROGRAMMAZIONE UNICA TRA STATO E REGIONI Leggi di finanziamento L Autorità si bacino espleta tale compito attraverso l attività di pianificazione: redige il Piano di bacino, con valore di piano territoriale di settore, quale strumento conoscitivo, normativo e tecnico operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e la corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato. PIANO DI BACINO PIANO DI BACINO presuppone QUADRO QUADRO CONOSCITIVO CONOSCITIVO COMPLESSIVO AMBIENTALE AMBIENTALE ECONOMICO ECONOMICO SOCIALE SOCIALE SETTORI SETTORI DI DI INTERVENTO INTERVENTO BISOGNI BISOGNI E PROBLEMI PROBLEMI PRIORITARI PRIORITARI DIFESA DEL DEL SUOLO Finalità del Piano di Bacino (art. (art. 1 L. L. 183/1989) RISANAMENTO DELLE ACQUE FRUIZIONE E GESTIONE DEL DEL PATRIMONIO IDRICO IDRICO TUTELA DEGLI DEGLI ASPETTI AMBIENTALI CONNESSI In via di continua evoluzione (anche per i risultati delle azioni del piano) STRUMENTI STRUMENTI CHE CHE CONCORRONO ALLA ALLA DEFINIZIONE DEFINIZIONE DEL DEL QUADRO QUADRO CONOSCITIVO SISTEMA SISTEMA INFORMATIVO INFORMATIVO TERRITORIALE TERRITORIALE (S.I.T.) (S.I.T.) SISTEMA SISTEMA DI DI MONITORAGGI AMBIENTALI AMBIENTALI SISTEMA SISTEMA CONOSCITIVO CONOSCITIVO ARTICOLATO ARTICOLATO PER PER TEMATICHE TEMATICHE (QUADERNI) (QUADERNI) PIANO DI DI BACINO piano di di utilizzazione del del territorio (sviluppo sostenibile) secondo la la sua vocazione naturale e piano di di risanamento attraverso un un programma di di interventi per per la la riduzione dei dei rischi DOCUMENTO STRUMENTO APERTO SINTETICO CON ALLEGATI E FLESSIBILE IN IN CONTINUO AGGIORNAMENTO PIANO PIANO DI DI BACINO BACINO OBIETTIVI OBIETTIVI SETTORIALI, SETTORIALI, PRIORITARI, PRIORITARI, INTERMEDI INTERMEDI E FINALI FINALI CONSEGUITI CONSEGUITI ATTRAVERSO VALENZA VALENZA QUINDICENNALE QUINDICENNALE PROGRAMMI PROGRAMMI TRIENNALI TRIENNALI DI DI INTERVENTI INTERVENTI CON CON STRUMENTI STRUMENTI DI DI NATURA NATURA CONTINUI CONTINUI AGGIORNAMENTI VERIFICHE VERIFICHE OGNI OGNI 5 ANNI ANNI SULLA SULLA ATTUAZIONE DEL DEL PIANO PIANO E SUL SUL RAGGIUNGIMENTO OBIETTIVI OBIETTIVI NORMATIVA NORMATIVA GESTIONALE GESTIONALE FINANZIARIA FINANZIARIA CULTURALE CULTURALE MONITORAGGIO MONITORAGGIO INTERVENTI INTERVENTI E RISULTATI RISULTATI Per la individuazione delle problematiche dell intero bacino, delle loro interrelazioni e per la definizione di un quadro interrelato di azioni di pianificazione da affrontare, l Autorità di bacino del Serchio ha redatto prioritariamente lo Schema di Piano di bacino nel quale ha definito i settori di intervento del piano, con relativi problemi principali: Rischio idraulico (sua riduzione, stabilità degli alvei e delle pianure fluviali); Rischio idrogeologico (sistemazioni idraulico-forestali, stabilità dei versanti e frane a rischio); Cave (programmazione delle escavazioni e loro contenimento attraverso il ripristino ambientale); Dinamica costiera; Subsidenza; Aree degradate e alterazioni paesaggistico-ambientali (recupero di aree degradate di pertinenza fluviale, recupero di suoli inquinati, etc.);

4 Smaltimento dei rifiuti; Quantità e qualità delle acque superficiali (riduzione dell'inquinamento dei corsi d'acqua; protezione della vita acquatica; adeguamento dei sistemi di depurazione); Disponibilità e qualità delle risorse idriche sotterranee (falde freatiche e artesiane, pozzi, sorgenti, etc.); Utilizzazione delle risorse idriche (corretto uso potabile, industriale, agricolo ed energetico); Risorse culturali e paesaggistiche (protezione di aree di rilevante valore storico ed archeologico, creazione di aree protette: parchi, riserve, indicazioni e regole per le aree non protette in modo specifico). Per ognuno dei settori di intervento sono stati individuati obiettivi specifici, da conseguire sia attraverso l'azione di coordinamento istituzionale del piano, articolata su linee di intervento che tengono conto degli aspetti tecnicogestionale, giuridico-amministrativo ed economico-finanziario e dei diversi livelli di pianificazione (nazionale, di bacino, regionale e provinciale), che attraverso l'adozione dei programmi di intervento del piano stesso. Secondo tale schema l Autorità del Serchio ha redatto i seguenti atti di pianificazione, secondo una visione unitaria del tema difesa del suolo- tutela delle acque, originariamente prevista dalla legge 183/89, successivamente suddivisa da leggi successive nelle competenze di enti diversi. Piano stralcio Qualità delle Acque, adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 49 del 31/10/1995 con relative misure di salvaguardia della falda idrica costiera; Il Decreto Legislativo 152/99 ha successivamente trasferito la competenza per la tutela delle acque alle regioni, che la esercitano attraverso i Piani di Tutela delle acque, per i quali le Autorità di bacino definiscono gli obiettivi cui tali piani devono attenersi e le priorità degli interventi. Piano stralcio Attività Estrattive, adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 83 del 14/10/1998 con relative misure di salvaguardia per la regolamentazione dell estrazioni nel bacino; Successivamente la competenza sulla regolazione delle attività estrattive è stata demandata alle regioni che la esercitano attraverso i Piani Regolatori delle Attività Estrattive (PRAE). Piano Straordinario per la rimozione delle aree a rischio idrogeologico più alto, adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 88 del 27/11/1999 con la perimetrazione delle aree a rischio ed a pericolosità, idraulica e da frana, molto elevata, sottoposte a misure di salvaguardia; Piano di Bacino, Stralcio Assetto Idrogeologico, adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 112 del 18/12/2001 ed approvato in via definitiva dal Consiglio della Regione Toscana con delibera n. 20 del 1/02/2005. Tale Piano risulta di riferimento per lo sviluppo sostenibile del territorio di competenza al fine non incrementare ed anzi diminuire le attuali situazioni di rischio idrogeologico connesse ad eventi franosi ed esondazione dei fiumi. Il Piano contiene un ampio quadro conoscitivo di dettaglio del Assetto idrogeologico del territorio di competenza comprensivo della cartografi di riferimento, le norme di piano ed i criteri gestionali del territorio ed il relativo programma di interventi per la riduzione del rischio stesso. Progetto di Piano di Bacino, Stralcio Bilancio idrico del bacino del Lago di Massaciuccoli, adottato dal Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino del fiume Serchio in data 20/02/2007 con delibera n Con Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 recante Norme in materia ambientale è stato riorganizzato questo complesso settore di attività, garantendo il recepimento della Direttiva Europea 2000/60 sulle acque. Sono stati così istituiti i distretti idrografici, tra il quali il Distretto Idrografico pilota del Serchio, con il compito di elaborare il Piano di bacino distrettuale (articolo 65), del quale il Piano di Gestione rappresenta anticolazione interna (articolo 117), e conservando alle regioni il compito di adottare il Piano di Tutela delle acque, che costituisce uno specifico piano di settore (articolo 121).

5 Con successivo Decreto Legislativo del novembre 2006, nelle more della costituzione dei suddetti distretti idrografici ed al fine di assicurare la necessaria continuità per l azione nel settore ambientale, sono state prorogate le Autorità di bacino di cui alla legge 183/89. Il progetto del Piano Stralcio per il Bilancio idrico del lago di Massaciuccoli Nella parte terminale del bacino del Serchio si estende l area del lago di Massaciuccoli, chiusa tra i monti dell Oltreserchio lucchese e le dune costiere del Tirreno, in prossimità degli abitati di Viareggio e di Torre del Lago Puccini. L area, per la quale è in corso di valutazione il suo riconoscimento come zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar del 1971, contenuta tra i siti di importanza comunitaria definiti dalla direttive Habitat e Uccelli Selvatici e ricompresa all interno del Parco Regionale Migliarino-S. Rossore- Massaciuccoli, presenta numerose problematiche, tra di loro interrelate: - problemi di rischio idraulico - deficit idrico - salinizzazione delle acque - eutrofizzazione delle acque

6 Lo specchio d acqua del lago è di circa 13 chilometri quadrati ed è circondato da una vasta zona acquitrinosa, entrambe delimitate da argini che le separano dalla campagna circostante; poiché il lago, profondo circa 2 metri, è pensile, cioè ha la quota del fondo più alta rispetto ai terreni circostanti, la funzione svolta dagli argini è di notevole importanza nei confronti del rischio idraulico; un loro cedimento o sifonamento, fenomeni peraltro

7 avvenuti anche in anni recenti, significherebbe l allagamento delle aree circostanti. Inoltre tali aree sono poste ad una quota inferiore di alcuni metri rispetto al livello medio del mare e sono tenute asciutte, rispetto alla falda idrica sottostante, da un sistema di bonifica meccanico, che ne permette la coltivazione. livelli idrometrici 80 media dei livelli Livelli idrometrici - Torre del Lago trend dei livelli livello [cm s.z.i.] 20 0 gen-00 giu-00 dic-00 giu-01 dic-01 giu-02 dic-02 giu-03 dic-03 giu-04 dic-04 giu-05 dic Il lago di Massaciuccoli è collegato al mare mediante un emissario naturale, il canale Burlamacca, che sfocia nel porto di Viareggio. Questo canale è il principale responsabile dell ingresso di acqua marina nel sistema del lago. Per scongiurare tale fenomeno, che inevitabilmente si innesta quando il livello del lago è inferiore a quello del mare, sul canale sono state da tempo realizzate le "Porte Vinciane", cateratte che dovrebbero chiudersi per

8 impedire il livellamento dell acqua salmastra con quella dolce. Data la vetustà dell opera, le porte vinciane non funzionano perfettamente originando un costante flusso entrante di acqua marina. Tale fenomeno si verifica prevalentemente d estate, quando, per la scarsità delle precipitazioni, il livello delle acque del lago si trova permanentemente, da maggio ad ottobre, a quote inferiori a quelle del mare. Tale situazione è inoltre fortemente aggravata dalla presenza, lungo il canale Burlamacca, di numerose e profonde buche, un tempo utilizzate per l estrazione della sabbia, nelle quali l acqua salina, con peso specifico maggiore di quella dolce, si è depositata stratificandosi ed entrando in contatto con le falde sotterranee che alimentano l intera fascia costiera. L uso antropico fatto nell ultimo secolo del territorio circostante il lago ha innescato ulteriori fenomeni di deterioramento delle risorse idriche. Da un lato l intensa urbanizzazione, avvenuta per fini prevalentemente turistici nei comuni di Viareggio e Massarosa, che, tra gli altri effetti, ha causato la completa captazione per uso idropotabile di tutte le acque che dalle sorgenti collinari affluivano allo specchio d acqua determinando una notevole riduzione degli apporti idrici al lago. Inoltre il territorio contiguo al lago è stato oggetto di un intensa opera di bonifica meccanica, finalizzata all acquisizione di terreno coltivabile; il funzionamento della bonifica è il principale responsabile del progressivo peggioramento della qualità delle acque del sistema, (oltre che ai reflui dei depuratori che non sono stati ancora completamente allontanati).

9 Impianti idrovori Corsi d acqua e canali di bonifica Ubicazione pozzi

10 I problemi di eutrofizzazione del lago sono infatti causati dalla presenza di una grande quantità di nutrienti, in primo luogo fosforo ed azoto, che innescano abnormi fioriture algali responsabili della opacità delle acque e della perdita di ossigeno delle stesse, con conseguente drastica riduzione delle forme di vita vegetali ed animali al loro interno. Tali composti sono originati da concimi e diserbanti utilizzati in agricoltura, veicolati dallo stesso sistema della bonifica, nel quale il lago di trova a svolgere una duplice funzione: d inverno esso costituisce il naturale recapito delle acque di bonifica allontanate, mediante canali artificiali ed idrovore dalle aree coltivate; d estate sono le acque contenute nel lago ad essere utilizzate per l irrigazione, a fini agricoli, delle stesse aree circostanti, innescando pertanto uno sorta di ricircolo delle acque che naturalmente si arricchiscono dei nutrienti contenuti in fertilizzanti e concimi. Eutrofizzazione: agricoltura e scarichi civili fosso Barra La Regione Toscana dal 2004 ha inserito il Lago di Massaciuccoli come area contenuta all interno del Piano Regionale di Azione Ambientale, sul quale far convergere una pluralità di azioni necessarie al suo risanamento garantendo il coordinamento degli enti competenti. E stato stipulato apposito Protocollo di Intesa in data 22 aprile 2004, che vede coinvolti Regione Toscana Ente Parco Migliarino- S. Rossore- Massaciuccoli Autorità di bacino del fiume Serchio Provincia di Lucca Provincia di Pisa Comune di Massarosa Comune di Viareggio Comune di Vecchiano Consorzio di Bonifica Versilia Massacciuoli Autorità di Ambito Ottimale 1 Autorità di Ambito Ottimale 2 Agenzia Regionale toscana per la protezione dell Ambiente (ARPAT) E stato istituito un Nucleo di Coordinamento composto da Regione Toscana, Ente Parco e Autorità di bacino e sono stati individuati gli interventi necessari al risanamento del lago, da coordinare e finanziare:

11 ARPAT piano di controllo di qualità delle acque; CNR definizione della diagnosi sedimentaria,ricostruzione della catena trofica del lago ed individuazione di idonei flocculanti per trattare il materiale depositato nel lago; Provincia di Pisa: potenziamento dell impianto di sollevamento dell acqua dal fiume Serchio al lago; Consorsio di Bonifica Versilia-Massaciuccoli: completamento dell impianto idrovoro della Bufalina, IV lotto; Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli: individuazione di criteri agronomici volti ad individuare colture meno idroesigenti. Raccolta dati, elaborazione progetti, sperimentazione pratica e divulgazione ; ARSIA individuazione delle misure per la riduzioen dei nitrati da agricoltura nel Bacino del lago individuato quale area vulnerabile; Provincia di Lucca: costruzione di una chiusa sul Canale Burlamacca; Ulteriori interventi individuati: Interventi necessari per il completamento della sperimentazione volta ad individuare le metodologie per l inertizzazione dei depositi sul fondo del lago; Ripristino funzionale della grande enclousures e dei terrapieni a chiusura del Canale Centralino; Trattamenti sperimentali da effettuarsi nel canale Centralino per la successiva estensione allo specchio lacustre; Riallagamento di aree depresse contermini al lago. Il 28 gennaio 2006 sono stati sottoscritti appositi Accordi di Programma per il finanziamento degli interventi ritenuti prioritari: 1. L Accordo di programma integrativo per il completamento della tutela delle risorse idriche del lago di Massaciuccoli tra Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, Regione Toscana, Autorità di Bacino del Fiume Serchio, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Tpscana, ente parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Provincia di Lucca, Provincia di Pisa, Consorsio di Bonifica Versilia-Massaciuccoli, Comune di Massarosa, comune di Viareggio,Comune di Vecchiano. Tale accordo, riconoscendo le problematiche del bacino del Massaciuccoli,finanzia una derivazione di acque pubbliche dal fiume Serchio verso il lago per un importo di circa 18 Milioni di Euro, ed il completamento della bonifica della discarica delle Carbonaie,presente all interno del bacino,per un importo complessivo 6,5 Milioni di Euro. 2. Accordo integrativo per la tutela delle risorse idriche dell Entroterra Versiliese e della Costa, che prevede la ristrutturazione e l adeguamento delle reti fognarie e dei depuratori civili del comune di Camaiore ed il riutilizzo delle acque reflue degli impianti di depurazione dei comuni di Viareggio, Camaiore e Massarosa come risorsa idrica alternativa a favore del comparto orto-floro-vivaistico e per gli altri usi consentiti, mediante la realizzazione di un acquedotto consortile (primo lotto). All interno di questo quadro di interventi l Autorità di bacino del Serchio ha predisposto il Piano stralcio per il Bilancio Idrico del bacino del lago di Massaciuccoli, che ha accertato un deficit idrico pari a 32 milioni di metri cubi, che si traducono in una riduzione, oltre che del livello medio del lago, misurata in circa 1 centimetro l anno, del livello della falda idrica sotterranea ubicata nella duna costiera, la cui perdita ammonta a circa 15 centimetri annui, a fronte del suo spessore medio di 20 metri. Per mitigare tale fenomeno, il Progetto di Piano di bacino, oltre ad imporre un divieto di incremento negli emungimenti delle acque, ha pertanto individuato 3 interventi prioritari per la riduzione del deficit idrico: la realizzazione della derivazione di acque dal fiume Serchio per un quantitativo massimo di 3 metri cubi al secondo, l installazione di nuove paratoie sul canale Burlamacca e la riconvenzione dei sistemi agricoli presenti.

12 Appendice 1: dati riassuntivi

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