RELAZIONE SULLA CAMPAGNA CALORE PULITO DEL COMUNE DI PARMA
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- Gerardina Luciani
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1 RELAZIONE SULLA CAMPAGNA CALORE PULITO DEL COMUNE DI PARMA Prodotta da AGENZIA PARMA ENERGIA: arch. Tommaso Caenaro Parma,
2 Premessa La presente relazione ha l obiettivo,a distanza di 30 mesi dall inizio della campagna Calore Pulito, di riassumere i risultati ottenuti. Importante sottolineare che la campagna Calore Pulito ha un ciclo biennale, perché la normativa Regionale (DAL 156/08), fissa l obbligo di effettuare ogni due anni 1 la prova di efficienza energetica per gli impianti termici, con la contestuale applicazione del contrassegno regionale (Bollino Calore Pulito). La presente relazione ricopre dunque un ruolo significativo, perché analizza i dati del primo biennio di campagna. Capitolo Analisi quantitativa dei dati della campagna calore pulito La campagna calore pulito si fonda sul rapporto contrattuale tra l Agenzia Parma Energia, organo di controllo degli impianti termici e le ditte di manutenzione. Quest ultime s impegnano ad inviare all Agenzia i rapporti di controllo tecnico delle prove di efficienza energetica effettuate, sia in formato cartaceo che soprattutto informatico; oltre a fornire al cittadino un servizio completo di adempimento di tutte le pratiche burocratiche annesse alla campagna. Le ditte di manutenzione che si sono accreditate al 04/02/2014 presso l Agenzia Parma Energia sono Confronto tra bollini e contatori del gas Per capire il livello di partecipazione dei cittadini all intera campagna Calore Pulito, è necessario fare un confronto tra i bollini venduti (vale a dire quegli impianti termici, per cui viene effettuata la prova di efficienza energetica periodica) ed il numero di impianti termici a gas metano presenti nel territorio del comune di Parma. Per fare ciò abbiamo utilizzato il database di IREN spa, aggiornato al maggio Il database di IREN contiene n contatori del gas, relativi ai soli contatori per esclusivo uso domestico, con il seguente dettaglio : contatori sono per P 35 kw contatori sono per P > 35 kw 1 L obbligo di effettuare la prova di efficienza energetica ogni due anni vale per gli impianti a gas metano con una potenza inferiore ai 35 kw, la stragrande maggioranza degli impianti presenti sul territorio 2 Il database è datato 17 maggio 2011, quindi non è attuale, ma per analizzare la quantità degli impianti può essere attendibile, infatti quello che varia con più frequenza non è la quantità, ma la qualità del dato (cambio di intestatari dei contratti di fornitura)
3 Se facciamo il raffronto tra i bollini venduti ed i contatori di gas metano, per quanto riguarda gli impianti con Potenza 35 kw, mancano all appello Bollini Blu, ossia il 19,65 % degli impianti termoautonomi non è stato raggiunto dalla campagna. Per gli impianti di Potenza > 35 kw mancano Bollini Verdi, pari al 54,00 % delle centrali termiche. In termini di penetrazione sulla totalità degli impianti termici, non è stato raggiunto circa il 22,00 % degli impianti presenti sul territorio (grafico n.2). Alcuni di questi impianti, sicuramente una piccola percentuale, effettua la manutenzione ma non la autocertifica con il bollino, per scelta o perché si affida a manutentori non accreditati. Ma la percentuale maggiore non effettua la regolare manutenzione dell impianto, con le incognite che questo comporta in termini di sicurezza, emissioni e risparmio energetico. Altro dato molto significativo è quanto sia maggiore l inadempienza sulle centrali termiche rispetto agli impianti termoautonomi (54,00% contro 19,65%), impianti che dovrebbero essere soggetti a maggiori controlli e manutenzioni. Grafico n.1 Grafico degli impianti censiti che non hannp attivato il bollino. Capitolo Analisi qualitativa dei dati della campagna calore pulito Di seguito si procede ad un analisi qualitativa dei dati presenti nei rapporti di controllo tecnico pervenuti all Agenzia Tipologia di impianti
4 Gli impianti inseriti all interno del catasto impianti termici del Comune di Parma sono di due tipologie: Tipo B (camera aperta), prendono aria comburente direttamente dall ambiente in cui sono installate; Tipo C (camera stagna), prendono aria comburente dall esterno. Quest ultime sono quelle più sicure in quanto annullano i rischi legati al reflusso dei fumi in ambiente. Gli impianti di Tipo B, sono , pari al 19% dell intero parco impianti censiti. Gli impianti che presentano maggiori situazioni di criticità sono gli impianti più vecchi, cioè quelli con una vita utile maggiore di 15 anni. La normativa li indica come gli impianti per i quali sono necessari maggiori controlli per la sicurezza e le emissioni. Gli impianti censiti che hanno più di 15 anni, sono , pari al 21,25 % dell intero parco impianti censiti. Nel rapporto di controllo tecnico compilato dalle ditte di manutenzione sono riportate la tipologia impiantistica, l anno d installazione, i risultati della prova fumi, le eventuali anomalie presenti nell impianto. Le anomalie sono classificate in tre categorie di rischio: -Prescrizioni che rappresentano situazioni di pericolo immediato per le persone e le cose; -Raccomandazioni che rappresentano situazioni di pericolo non immediato per le persone e le cose -Osservazioni che rappresentano situazioni non gravi. Evidenziamo la seguente suddivisione dai risultati dei controlli (grafico n.3): Gli impianti con Prescrizioni sono 2.285, il 3,00% dell intero parco impianti censiti; Gli impianti con Raccomandazioni sono 8.865, l 11,73 % dell intero parco impianti censiti; Trascurando le osservazioni che sono anomalie che non incidono sulla sicurezza e l efficienza dell impianto, otteniamo che il 14,73 % degli impianti presenta anomalie gravi (raccomandazioni + prescrizioni) e rappresentano quindi un rischio più o meno immediato per la sicurezza dei cittadini e delle cose.
5 Grafico n.2 Grafico delle anomalie riscontrate dai rapporti di controllo tecnico 2.3. Dettaglio delle anomalie Si sono analizzate nel dettaglio sia le prescrizioni sia le raccomandazioni. Di seguito si riporta il risultato: PRESCRIZIONI- RACCOMANDAZIONI % Anomalie sul sistema di ventilazione ed 38,97 aerazione Anomalie sullo scarico fumi 15,12 Perdita gas sull'impianto 7,72 Presenza camino a legna nell ambiente 3,52 Scarso tiraggio dell'impianto 3,40 Errata ubicazione dell'impianto 2,03 Mancata manutenzione o prova fumi 0,66 Riflusso ed alto valore di CO 0,31 Anomalie sul Termostato 0,29 Altro 27,99
6 La dicitura Altro rappresenta sicuramente un anomalia ma risulta complesso ricavarne la tipologia precisa. Le anomalie più gravi che compaiono nella tabella di cui sopra e che possono realmente mettere a rischio la sicurezza delle persone sono principalmente : presenza nello stesso ambiente di un caminetto a legna e di un impianto di Tipo B, riflusso dei fumi in ambiente, alto tenore di CO. L anomalia più riscontrata è l assenza di aperture per l aerazione dei locali per gli impianti di Tipo B. E un anomalia grave che se abbinata con altre anomalie, per esempio ad un malfunzionamento dell impianto, potrebbe innescare rischi immediati. Capitolo Conclusioni Si riporta una analisi quantitativa dei benefici ottenibili dalla sostituzione delle caldaie obsolete, ossia con oltre 15 anni di vita utile sono impianti con caldaie di Tipo B ; sono impianti con più di 15 anni di vita utile ; Le caldaie con più di 15 anni di vita utile nella quasi totalità coincidono con gli impianti di Tipo B. Se consideriamo un appartamento standard di superficie 90 mq, costruito tra gli anni 70 e 90, ha un fabbisogno medio per il riscaldamento invernale di 200 kwh/mq/a 3 ; consideriamo sia installato un impianto di Tipo B: il fabbisogno energetico invernale per l unità abitativa risulta di kwhth 4 che applicato alla totalità degli impianti con le caratteristiche 5 impiantistiche sopra indicate comporta un fabbisogno attuale di MWh th A seguito della sostituzione con impianti di Tipo C a camera stagna tre stelle si ottiene: 3 Valore di una classe energetica F ai sensi della norma della Regione Emilia Romagna 4 E stato considerato ai sensi della norma UNI TS il valore del rendimento medio dell impianto di tipo B in 0,75
7 il fabbisogno energetico invernale per un unità abitativa si riduce a ,0 kwh th 6 che applicato alla totalità degli impianti con queste caratteristiche porta il fabbisogno totale a MWh th il risparmio ottenuto, pari a MWh, corrisponde in termini ambientali a TEP 7. Il risparmio confrontato con la totalità dei consumi di gas naturale a Parma, pari a TEP, comporta: la riduzione del consumo di gas metano di circa mc ogni anno, pari al 4,2% del totale annuo la diminuzione delle emissioni di gas serra, pari a circa t CO2/anno 8, e,sapendo che un albero adulto filtra in un anno 20 kg (0.02 t) di anidride carbonica e ogni albero piantato permette l abbattimento di 700 kg (0.7 t) di CO2 nel corso del suo intero ciclo di vita, è come se avessimo piantato oltre alberi nel Comune di Parma la diminuzione della spesa per solo riscaldamento residenziale sul territorio comunale di circa ogni anno 6 E stato considerato ai sensi della norma UNI TS il valore del rendimento medio dell impianto di tipo C in 0,91 7 La trasformazione da kwh in TEP è stata fatta con le tabelle della Regione Emilia Romagna 8 Fattore di trasformazione utilizzato è 0.24 t CO2/MWh
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