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1 ALLEGATO B Riservato all Ufficio MODELLO H1 PROVINCIA DI MACERATA SETTORE AMBIENTE Via G.B. Velluti, 41 Piediripa MACERATA Oggetto: Procedure semplificate di cui agli artt. 214 e 216 del D.Lgs , n. 152, e successive modifiche ed integrazioni - D.M. 5/2/1998, modificato con DM 186/2006 [] INIZIO ATTIVITA [] RINNOVO [X] INTEGRAZIONE [X] Operazioni di recupero [] Tipologie di Rifiuto Quantità annua rifiuti recuperati MODIFICA Ragione/denominazione Sociale/ditta Sede legale Rappresentante legale QUADRO A (da compilarsi per ogni sede operativa) Ai sensi degli Artt. 46 e 76 del D.P.R. n. 445 del , consapevole delle sanzioni e delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci o false attestazioni, Il sottoscritto, (Cognome e nome) TRANALI ANGELO nato a (Comune / luogo di nascita) Prov./Stato estero il (data di nascita) PENNA SAN GIOVANNI MC E residente nel Comune di Prov. CAP PENNA SAN GIOVANNI MC Località / Via / Piazza N. civico N. telefonico VIA BEATO GIOVANNI in qualità di (legale rappresentante, titolare, amministratore) (1) TITOLARE della (ragione/denominazione sociale/ditta) TRANALI ANGELO impresa individuale - S.a.s. - S.n.c. - S.p.A. - S.r.l. - S.a.p.a. - Società Cooperativa altro (specificare) con sede legale nel Comune di Prov. CAP PENNA SAN GIOVANNI MC Località / Via / Piazza N. civico N. telefonico VIA BEATO GIOVANNI codice fiscale / partita IVA / TRNNGL41E10G436O esercente l attività di manutenzione e riparazione di strade, movimento terra - visto il Decreto Legislativo. 3 aprile 2006 n. 152 e s.m.i.; - visto il D.M. 5 febbraio 1998, come modificato con DM n. 186/ vista la L.R. n. 28/99 ed il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti (Del. Amm.va 284/99) Note: (1) La dichiarazione deve essere resa dal titolare dell impresa nel caso di impresa individuale, dai soci amministratori nel caso di società in nome collettivo, dagli accomandatari nel caso di società in accomandita semplice, dagli amministratori muniti di rappresentanza in tutti gli altri casi e dagli amministratori di società commerciali legalmente costituite appartenenti a Stati membri della UE o a Stati che concedano il trattamento di reciprocità art. 216.doc Pagina 1 di 22

2 QUADRO B COMUNICA che, ai sensi dell art del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m. ed integrazioni, intende avviare, decorsi novanta giorni dalla data di presentazione della presente comunicazione, l esercizio delle operazioni di recupero di rifiuti speciali non pericolosi di cui alla/e relazione/i tecnica/che allegata/e, presso il seguente impianto già interamente realizzato al momento della presentazione della comunicazione stessa (ai sensi della circolare Comitato Nazionale Albo dei Gestori Ambientali n del 29/12/2006 e art.216, comma 3, lett. b, del d.lgs. 152/06): 1. Localizzazione stabilimento Comune di Prov. CAP PENNA SAN GIOVANNI MC Località / Via / Piazza N. civico N. telefonico LOC. AIELLO SNC / 2. Inquadramento catastale e destinazione urbanistica dell area Comune Foglio particelle titolo di possesso (1) destinazione urbanistica PENNA SAN GIOVANNI 9 12, 148, 175, 178 (porzioni) 3 B5 Aree parzialmente edificate in cui sono previsti aumenti di volume e nuove costruzioni con destinazioni d uso prevalentemente artigianali e produttive ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; (1) Specificare il titolo di possesso dei terreni secondo la seguente codifica: 1 - proprietà ; 2 - affitto ; 3 comodato; 4 - usufrutto; 5 altro 3. Attività esercitate (indicare le attività produttive dell impresa, nonché quelle di smaltimento e recupero dei rifiuti eventualmente già esercitate presso lo stabilimento in questione; indicare, altresì, per le attività di smaltimento e recupero le autorizzazioni e/o iscrizioni possedute) La ditta è stata iscritta al n. 274 del Registro Provinciale delle imprese esercenti recupero di rifiuti non pericolosi in procedura semplificata, con Determinazione Dirigenziale n del (e s.m.i.) di cui ultima in ordine di tempo Det. Dir del art. 216.doc Pagina 2 di 22

3 QUADRO C DICHIARA Relativamente al possesso dei requisiti soggettivi richiesti dall art. 10 del D.M. 5/2/1998: 1. di essere cittadino italiano / membro della UE / cittadino, residente in Italia, di un altro Stato che riconosca analogo diritto ai cittadini italiani; 2. di essere domiciliato / residente / con sede o una stabile organizzazione in Italia; 3. di essere iscritto nel registro delle imprese (ad eccezione delle imprese individuali); 4. di non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione, di cessazione dell attività o di concordato preventivo ed in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la legislazione straniera; 5. di non aver riportato condanne con sentenza passata in giudicato, salvi gli effetti della riabilitazione e della sospensione della pena: a) a pena detentiva per reati previsti dalle norme a tutela dell ambiente; b) alla reclusione per un tempo non inferiore ad un anno per un delitto contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica, contro il patrimonio, contro l ordine pubblico, contro l economia pubblica, ovvero per un delitto in materia tributaria; c) alla reclusione per un tempo non inferiore a due anni per un qualunque delitto non colposo; 6. di essere in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali a favore dei lavoratori, secondo la legislazione italiana o secondo quella del Paese di residenza; 7. di non essere sottoposto a misure di prevenzione di cui all art. 3 della L. 27/12/1956, n. 1423, e successive modifiche ed integrazioni; 8. che non sussistono a suo carico né a carico dei familiari conviventi alcuna delle cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui all art. 10 della L. 575/1965 (Disposizioni contro la mafia). A tal fine dichiara che: i suindicati soggetti sono conviventi o hanno convissuto nell ultimo quinquennio: Soggetti conviventi Soggetti che hanno convissuto nell ultimo quinquennio 9. di essere amministratore o di determinare in qualsiasi modo scelte ed indirizzi delle seguenti imprese, associazioni, società e consorzi: Ragione/denominazione sociale/ditta Sede Descrizione dei poteri esercitati 10. di non aver fornito false dichiarazioni nella presente dichiarazione; 11. che la presente dichiarazione viene resa ai fini dell applicazione della procedura semplificata di cui agli art. 214 e 216 del D.Lgs. 152/2006, alle attività di recupero dei rifiuti non pericolosi; 12. di essere informato, ai sensi e per gli effetti di cui al D.Lgs. 196/2003, che i dati personali raccolti saranno trattati anche con strumenti informatici, esclusivamente nell ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa; art. 216.doc Pagina 3 di 22

4 QUADRO D DICHIARA INOLTRE 1. che le suddette operazioni di recupero avverranno secondo le modalità dichiarate nella/e scheda/e allegata/e, nel rispetto della vigente normativa nazionale e regionale in materia di rifiuti speciali non pericolosi (D.Lgs. 152/2006, D.M. Ambiente 5/2/1998, L.R. 28/99, Delib Amm.va 284/99), di tutela della salute dell uomo e dell ambiente, di sicurezza sul lavoro; 2. di essere consapevole che la realizzazione dell impianto di recupero rifiuti di cui alla presente comunicazione deve rispettare le norme urbanistiche ed edilizie, le disposizioni che regolano la costruzione di impianti industriali, il D.P.R. 203/88, il D.Lgs. 152/99 e successive modifiche ed integrazioni; 3. di essere a conoscenza che la mancata comunicazione e/o l inosservanza dei requisiti tecnici richiesti dalla normativa e dichiarati nella presente comunicazione prevedono l applicazione delle sanzioni di cui all art. 256 del D.Lgs. 152/2006 e sue modifiche ed integrazioni; QUADRO E SI IMPEGNA 1. ad iniziare le operazioni di recupero rifiuti nel rispetto di quanto previsto all art D.Lgs. n. 152/2006 e comunque previo regolare possesso di tutte le autorizzazioni, concessioni, nulla-osta, visti e pareri necessari per lo svolgimento delle previste attività nella sede operativa individuata nella presente comunicazione ai sensi delle vigenti normative urbanistiche, ambientali e igienico-sanitarie; 2. ad effettuare le analisi dei rifiuti in ingresso ed il test di cessione, se ed in quanto dovuto, secondo le modalità e i tempi previsti all art. 8 del D.M. 05/02/98; 3. a rispettare tutti gli adempimenti e gli obblighi previsti dalla vigente disciplina in materia di rifiuti, in particolare l obbligo di dichiarazione annuale in materia ambientale (M.U.D.) e di tenuta del registro di carico e scarico, rispettivamente all art. 189 e 190 del D.Lgs. 152/2006; 4. a rinnovare la presente comunicazione ogni cinque anni e comunque in caso di modifica sostanziale delle operazioni di recupero; 5. a fornire la comunicazione semestrale sulla provenienza dei rifiuti speciali destinati alla operazioni di recupero e/o smaltimento entro le scadenze del 31 luglio dell anno corrente e del 31 gennaio dell anno successivo; 6. ad effettuare, entro il 30 aprile di ciascun anno, il versamento a favore della amministrazione provinciale competente relativo ai diritti di iscrizione per la tenuta del registro provinciale delle imprese che effettuano attività di recupero di rifiuti; 7. a dimostrare, nei casi previsti dalla norma e qualora richiesto, il possesso dei requisiti previsti per la gestione dei rifiuti in relazione a quanto definito dalla normativa tecnica; art. 216.doc Pagina 4 di 22

5 QUADRO F la seguente documentazione tecnico/amministrativa: ALLEGA A) Relazioni tecniche n 3 (una per ogni tipologia di rifiuto da avviare al recupero che deve essere firmata da tecnico abilitato e sottoscritta dal titolare o responsabile legale dell impresa); B) Elaborati grafici e documentazione cartografica a firma di tecnico abilitato: 1. N. 1 planimetria/e di individuazione dell impianto/sede operativa sulla base cartografica in scala 1: (su Carta Tecnica Regionale) 2. N. 1 planimetria/e di inquadramento urbanistico dell impianto/sede operativa su base cartografica in scala non inferiore ad 1: con l individuazione di eventuali vincoli ed ambiti di tutela a carattere ambientale e/o urbanistico e/o paesistico 3. N. 1 planimetria/e della sede operativa in scala adeguata con l individuazione delle zone di deposito per la messa in riserva e della localizzazione degli impianti e dei macchinari utilizzati per l attività di recupero 4. N. 1 estratti di mappa catastale con individuazione e delimitazione grafica delle aree dove si intende iniziare l esercizio delle operazioni di recupero di rifiuti speciali non pericolosi di cui alla presente comunicazione; 5. N. Dichiarazione, da parte del Comune territorialmente competente, da cui si evince che l esercizio dell attività risulta compatibile sia con gli strumenti urbanistici vigenti che dal punto di vista ambientale e sanitario (come da allegato modello); C) Ricevuta del versamento dei diritti d iscrizione per l esercizio di attività di recupero rifiuti, effettuata sul conto corrente postale n Intestato Provincia di Macerata Risorse Finanziarie Servizio Entrate per un importo pari a 258,23. D) Quantità annuale di rifiuti che complessivamente si intendono gestire sottoporre ad operazioni di recupero: ton ; E) Autorizzazioni in possesso: 1. Comunicazione di adesione alla DCP n 109/2011 della Provincia di Macerata in merito alle emissioni in atmosfera presentata al SUAP di Penna San Giovanni il 16/10/ Copia autorizzazione scarichi ovvero estremi dell autorizzazione qualora rilasciata dalla Provincia di Macerata: Det. Dir del Istanza di Verifica di assoggettabilità a VIA in quanto si tratta di impianto di recupero rifiuti per operazioni da R1 a R9 di cui all allegato C del d.lgs. 152/06 con capacità superiore a 10 t/giorno Penna San Giovanni, li In fede (timbro e firma) In sostituzione della autentica allegare copia di un documento di identità in corso di validità N.B. LA PRESENTE COMUNICAZIONE E LA RELATIVA DOCUMENTAZIONE DEVONO ESSERE PRESENTATE IN DUPLICE COPIA art. 216.doc Pagina 5 di 22

6 Allegato n. A/1 alla comunicazione di inizio attività di recupero dei rifiuti SPECIALI NON PERICOLOSI datata della Ditta: TRANALI ANGELO relativamente all impianto situato a Penna San Giovanni (MC) Loc. Aiello Relazione tecnica N 1 ai sensi degli Artt del D.Lgs. n. 152/2006 (da compilarsi per ogni tipologia di rifiuto) Attività recupero (1) Produzione di manufatti e prodotti per l'edilizia Tipologia (2) 7.1 Codice Rifiuti Operazioni di recupero (3) Quantità T/anno (colonna 5 allegato 4 sub allegato 1 D.M. 5/2/98) Quantità T/anno Recuperata Quantità massima Tonn. R5 R ,7 Messa in riserva R N.B. (1) Indicare le attività riportate nella prima colonna dell allegato 4 suballegato 1 D.M. 5/2/1998 (2) Indicare la tipologia tra quelle indicate nella colonna 2 del suddetto allegato (3) Indicare le operazioni di recupero tra quelle consentite nella specifica tipologia di cui al D.M. 5/2/1998 e s.m.i. art. 216.doc Pagina 6 di 22

7 OPERAZIONI DI RECUPERO 1. Tipologia rifiuto posizione n allegato 1 - suballegato 1 (posizione di riferimento indicata negli allegati al D.M. 5/2/98); descrizione: rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto (es. 3.2 Rifiuti di metalli non ferrosi) codici CER: Attività di recupero di cui allegato 4 suballegato 1 (1^ colonna) D.M Produzione di manufatti e prodotti per l'edilizia Messa in riserva caratteristiche del rifiuto: materiale inerte, laterizio e ceramica cotta anche con presenza di frazioni metalliche, legno, plastica, carta e isolanti escluso amianto. 2. Provenienza del rifiuto attività di demolizione, frantumazione e costruzione; selezione da RSU e/o RAU; manutenzione reti; attività di produzione di lastre e manufatti in fibrocemento. (indicare da quale ciclo produttivo o di consumo provengono i rifiuti) 3. Operazioni di recupero che si intende effettuare: R13 messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti) R5 riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (indicare e descrivere quali operazioni ammesse ed indicate nell allegato C del D.Lgs. 22/97 si intende effettuare ) 4. Attività di recupero che dà luogo a: a) recupero di materia (art. 3 del D.M. 5/2/98); b) recupero energetico (art. 4 del D.M. 5/2/98); c) recupero ambientale (art. 5 del D.M. 5/2/98)- (passare alla compilazione della voce 13) (contrassegnare le voci che interessano) art. 216.doc Pagina 7 di 22

8 5. Modalità di esecuzione (nel caso di sola messa in riserva, senza che siano effettuate operazioni meccaniche ad es. di selezione, cernita, adeguamento volumetrico, passare alla compilazione della voce 11) messa in riserva di rifiuti inerti per la produzione di materie prime secondarie per l edilizia mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata, con eluato del test di cessione conforme a quanto previsto in allegato 3 al D.M (e s.m.i.). (descrizione delle operazioni di recupero indicate nel punto precedente così come avvengono nella pratica, impianti ed attrezzature utilizzati compresi i serbatoi, le vasche e i containers) 6. Caratteristiche e potenzialità delle apparecchiature utilizzate: I rifiuti verranno trattati con il macchinario di seguito raffigurato: L impianto si compone delle seguenti attrezzature: nastri trasportatori; frantoio granulatore primario; frantoio granulatore secondario; vaglio per la cernita e la separazione delle diverse tipologie di materiale. Prima dell inizio del processo di frantumazione e vagliatura, i rifiuti saranno sottoposti ad una cernita preliminare mirata alla separazione delle materie plastiche, del ferro e del legno; detti materiali verranno temporaneamente collocati separatamente in appositi container per essere successivamente smaltiti in siti autorizzati o in altri centri di recupero. Il prodotto finito verrà stoccato in attesa di collocazione sul mercato. (indicare la potenzialità oraria o giornaliera di ogni apparecchiatura o impianto necessario per eseguire le operazioni di recupero di materia o per il recupero energetico; per gli impianti ad alimentazione mista indicare la percentuale di materia prima o combustibile convenzionale inserita nel processo) art. 216.doc Pagina 8 di 22

9 Capacità dell impianto autorizzata. ovvero potenzialità nominale dell impianto tonn/annue. (qualora l autorizzazione rilasciata in base alla normativa vigente non contempli la capacità autorizzata. La potenzialità nominale deve essere desunta dai dati tecnici forniti dalla ditta costruttrice e relativi a ciascuna macchina operatrice utilizzata per il recupero di rifiuti) 7. Quantità annuale di rifiuti avviati al recupero: ton ; mc ; Pot. Cal. ; quota provinciale 90 % quota proveniente da altre province 10 % quota di provenienza extra regionale 0 % 8. Quantità annuale di prodotto o di energia ottenuta dalle operazioni di recupero: ton ; mc ; Pot. Cal. ; MW ; (nella produzione di prodotti combustibili es. C.D.R. - e per gli impianti di combustione indicare anche il potere calorico del rifiuto trattato e l energia ottenuta) 9. Rendimento delle operazioni di recupero: a) Per il recupero di materia 5 % di scarti destinati allo smaltimento; 95 % di prodotto ottenuto; b) recupero energetico % rendimento termico; % rendimento elettrico; % perdite di processo; 10. Caratteristiche merceologiche delle materie ottenute e destinazione delle stesse: materie prime secondarie per l edilizia conformi all allegato C della Circolare del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio 15 luglio 2005, n. UL/2005/5205. (per la destinazione dei prodotti ottenuti indicare i cicli di consumo o produttivi di destinazione) 11. Cautele adottate per evitare danni all ambiente e alla salute: Rifiuti di scarto prodotti nelle operazioni di recupero (codice CER, descrizione, sistemi di stoccaggio e destinazione dei rifiuti risultanti dalle operazioni di recupero) : carta e cartone : metalli ferrosi : metalli non ferrosi : plastica e gomma : legno diverso da quello di cui alla voce : altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce Tali rifiuti verranno stoccati in appositi contenitori e conferiti per il successivo recupero e/o smaltimento a Ditte autorizzate ai sensi del D.Lgs. 152/06. art. 216.doc Pagina 9 di 22

10 Acque reflue (tipologia, caratteristiche, quantità e sistemi di trattamento adottati per lo scarico, modalità di evacuazione) Le acque reflue prodotte nell impianto vengono convogliate in due vasche di sedimentazione e da qui, mediante un dispositivo rilevatore di troppo pieno, inviate al Torrente Salino. Lo scarico delle acque reflue è autorizzato dalla Provincia di Macerata con Determinazione Dirigenziale n del Estremi autorizzazione emissione inquinanti in atmosfera Per le emissioni diffuse la Ditta si avvale dell autorizzazione generale prevista dalla D.C.P. 109/2011 (All. 1, art. 11, comma 36). 12. Messa in riserva (art. 6 del D.M. 5/2/98): Superficie e caratteristiche dell area per la messa in riserva: L area destinata all attività è adeguatamente pavimentata, parte in cls e parte con ghiaia rullata. È presente una recinzione con rete metallica plastificata sorretta da paletti in ferro. (indicare l area, le vasche, i serbatoi, i container e i manufatti all interno dei quali avviene la messa in riserva, specificando, laddove il deposito avvenga in cumuli, il tipo di pavimentazione adottata. Si precisa che il materiale della pavimentazione deve essere adeguato alle caratteristiche chimico-fisiche del rifiuto e che, anche per i rifiuti inerti, è vietata la messa in riserva sul suolo) I rifiuti messi in riserva alimentano il processo di recupero consistente in: a) produzione di materie prime secondarie per l edilizia; b) riutilizzo per recuperi ambientali; c) riutilizzo per la realizzazione di rilevati e sottofondi; conformemente a quanto previsto al punto dell Allegato 1, Suballegato 1, al D.M (e succ. mod.). (descrivere il processo di recupero, fra quelli previsti nel D.M. 5/2/1998, al quale verranno inviati i rifiuti, dopo la messa in riserva) 13. Recupero ambientale Il recupero ambientale verrà effettuato nel Comune di Località Via n. e consiste in (indicare sinteticamente le linee di intervento es. rimodellamento morfologico, restauro vegetazionale, ecc.) Il progetto di recupero ambientale dal titolo è stato approvato da (indicare l ente competente) con il seguente provvedimento del ; In progetto è previsto il riutilizzo del seguente quantitativo di rifiuti: ton. ; mc ; con le seguenti modalità: art. 216.doc Pagina 10 di 22

11 14. Provvedimenti di autorizzazione e/o concessione e/o dichiarazioni per la realizzazione di strutture o per l esercizio di impianti ed attrezzature (qualora le operazioni di recupero di cui alla presente relazione richiedano autorizzazioni, concessioni, nulla-osta, visti, pareri per la realizzazione di strutture o per l esercizio di impianti ed attrezzature, indicare quelli ottenuti e quelli richiesti, il tipo di provvedimento, gli estremi dello stesso e l ente competente al rilascio) NOTE: La presente relazione è composta da n. 6 pagine. Penna San Giovanni, IL TECNICO INCARICATO (timbro e firma) IL LEGALE RAPPRESENTANTE (timbro e firma) N.B. In mancanza di spazio possono essere aggiunti fogli intercalari. art. 216.doc Pagina 11 di 22

12 Allegato n. A/2 alla comunicazione di inizio attività di recupero dei rifiuti SPECIALI NON PERICOLOSI datata della Ditta: TRANALI ANGELO relativamente all impianto situato a Penna San Giovanni (MC) Loc. Aiello Relazione tecnica N 2 ai sensi degli Artt del D.Lgs. n. 152/2006 (da compilarsi per ogni tipologia di rifiuto) Attività recupero (1) Produzione di conglomerati cementizi Tipologia (2) Codice Rifiuti Operazioni di recupero (3) Quantità T/anno (colonna 5 allegato 4 sub allegato 1 D.M. 5/2/98) Quantità T/anno Recuperata Quantità massima Tonn R5 R , Messa in riserva R N.B. (1) Indicare le attività riportate nella prima colonna dell allegato 4 suballegato 1 D.M. 5/2/1998 (2) Indicare la tipologia tra quelle indicate nella colonna 2 del suddetto allegato (3) Indicare le operazioni di recupero tra quelle consentite nella specifica tipologia di cui al D.M. 5/2/1998 e s.m.i. art. 216.doc Pagina 12 di 22

13 OPERAZIONI DI RECUPERO 1. Tipologia rifiuto posizione n allegato 1 - suballegato 1 (posizione di riferimento indicata negli allegati al D.M. 5/2/98); descrizione: rifiuti di rocce da cave autorizzate (es. 3.2 Rifiuti di metalli non ferrosi) codici CER: Attività di recupero di cui allegato 4 suballegato 1 (1^ colonna) D.M Produzione di conglomerati cementizi Messa in riserva caratteristiche del rifiuto: materiale inerte in pezzatura e forma varia, comprese le polveri. 2. Provenienza del rifiuto attività di lavorazione dei materiali lapidei. (indicare da quale ciclo produttivo o di consumo provengono i rifiuti) 3. Operazioni di recupero che si intende effettuare: R13 messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti) R5 riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (indicare e descrivere quali operazioni ammesse ed indicate nell allegato C del D.Lgs. 22/97 si intende effettuare ) 4. Attività di recupero che dà luogo a: a) recupero di materia (art. 3 del D.M. 5/2/98); b) recupero energetico (art. 4 del D.M. 5/2/98); c) recupero ambientale (art. 5 del D.M. 5/2/98)- (passare alla compilazione della voce 13) (contrassegnare le voci che interessano) art. 216.doc Pagina 13 di 22

14 5. Modalità di esecuzione (nel caso di sola messa in riserva, senza che siano effettuate operazioni meccaniche ad es. di selezione, cernita, adeguamento volumetrico, passare alla compilazione della voce 11) b) utilizzo del granulato per produzione di conglomerati cementizi e bituminosi; d) ove necessario frantumazione; macinazione, vagliatura; eventuale omogeneizzazione e integrazione con materia prima inerte, anche nell'industria lapidea. (descrizione delle operazioni di recupero indicate nel punto precedente così come avvengono nella pratica, impianti ed attrezzature utilizzati compresi i serbatoi, le vasche e i containers) 6. Caratteristiche e potenzialità delle apparecchiature utilizzate: I rifiuti verranno trattati con il macchinario di seguito raffigurato: L impianto si compone delle seguenti attrezzature: nastri trasportatori; frantoio granulatore primario; frantoio granulatore secondario; vaglio per la cernita e la separazione delle diverse tipologie di materiale. Prima dell inizio del processo di frantumazione e vagliatura, i rifiuti saranno sottoposti ad una cernita preliminare mirata alla separazione delle materie plastiche, del ferro e del legno; detti materiali verranno temporaneamente collocati separatamente in appositi container per essere successivamente smaltiti in siti autorizzati o in altri centri di recupero. Il prodotto finito verrà stoccato in attesa di collocazione sul mercato. (indicare la potenzialità oraria o giornaliera di ogni apparecchiatura o impianto necessario per eseguire le operazioni di recupero di materia o per il recupero energetico; per gli impianti ad alimentazione mista indicare la percentuale di materia prima o combustibile convenzionale inserita nel processo) art. 216.doc Pagina 14 di 22

15 Capacità dell impianto autorizzata. ovvero potenzialità nominale dell impianto tonn/annue. (qualora l autorizzazione rilasciata in base alla normativa vigente non contempli la capacità autorizzata. La potenzialità nominale deve essere desunta dai dati tecnici forniti dalla ditta costruttrice e relativi a ciascuna macchina operatrice utilizzata per il recupero di rifiuti) 7. Quantità annuale di rifiuti avviati al recupero: ton. 500; mc ; Pot. Cal. ; quota provinciale 90 % quota proveniente da altre province 10 % quota di provenienza extra regionale 0 % 8. Quantità annuale di prodotto o di energia ottenuta dalle operazioni di recupero: ton. 475; mc ; Pot. Cal. ; MW ; (nella produzione di prodotti combustibili es. C.D.R. - e per gli impianti di combustione indicare anche il potere calorico del rifiuto trattato e l energia ottenuta) 9. Rendimento delle operazioni di recupero: a) Per il recupero di materia 5 % di scarti destinati allo smaltimento; 95 % di prodotto ottenuto; b) recupero energetico % rendimento termico; % rendimento elettrico; % perdite di processo; 10. Caratteristiche merceologiche delle materie ottenute e destinazione delle stesse: conglomerati cementizi. (per la destinazione dei prodotti ottenuti indicare i cicli di consumo o produttivi di destinazione) 11. Cautele adottate per evitare danni all ambiente e alla salute: Rifiuti di scarto prodotti nelle operazioni di recupero (codice CER, descrizione, sistemi di stoccaggio e destinazione dei rifiuti risultanti dalle operazioni di recupero) : carta e cartone : metalli ferrosi : metalli non ferrosi : plastica e gomma : legno diverso da quello di cui alla voce : altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce Tali rifiuti verranno stoccati in appositi contenitori e conferiti per il successivo recupero e/o smaltimento a Ditte autorizzate ai sensi del D.Lgs. 152/06. art. 216.doc Pagina 15 di 22

16 Acque reflue (tipologia, caratteristiche, quantità e sistemi di trattamento adottati per lo scarico, modalità di evacuazione) Le acque reflue prodotte nell impianto vengono convogliate in due vasche di sedimentazione e da qui, mediante un dispositivo rilevatore di troppo pieno, inviate al Torrente Salino. Lo scarico delle acque reflue è autorizzato dalla Provincia di Macerata con Determinazione Dirigenziale n del Estremi autorizzazione emissione inquinanti in atmosfera Per le emissioni diffuse la Ditta si avvale dell autorizzazione generale prevista dalla D.C.P. 109/2011 (All. 1, art. 11, comma 36). 12. Messa in riserva (art. 6 del D.M. 5/2/98): Superficie e caratteristiche dell area per la messa in riserva: L area destinata all attività è adeguatamente pavimentata, parte in cls e parte con ghiaia rullata. È presente una recinzione con rete metallica plastificata sorretta da paletti in ferro. (indicare l area, le vasche, i serbatoi, i container e i manufatti all interno dei quali avviene la messa in riserva, specificando, laddove il deposito avvenga in cumuli, il tipo di pavimentazione adottata. Si precisa che il materiale della pavimentazione deve essere adeguato alle caratteristiche chimico-fisiche del rifiuto e che, anche per i rifiuti inerti, è vietata la messa in riserva sul suolo) I rifiuti messi in riserva alimentano il processo di recupero consistente in: a) cementifici; b) utilizzo del granulato per produzione di conglomerati cementizi e bituminosi; c) utilizzo per isolamenti e impermeabilizzazioni e ardesia espansa; d) ove necessario frantumazione; macinazione, vagliatura; eventuale omogeneizzazione e integrazione con materia prima inerte, anche nell'industria lapidea; e) utilizzo per recuperi ambientali (il recupero è subordinato all'esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto); f) utilizzo per realizzazione di rilevati e sottofondi stradali e ferroviari e aeroportuali, piazzali industriali previo eventuale trattamento di cui al punto d); conformemente a quanto previsto al punto dell Allegato 1, Suballegato 1, al D.M (e succ. mod.). (descrivere il processo di recupero, fra quelli previsti nel D.M. 5/2/1998, al quale verranno inviati i rifiuti, dopo la messa in riserva) 13. Recupero ambientale Il recupero ambientale verrà effettuato nel Comune di Località Via n. e consiste in (indicare sinteticamente le linee di intervento es. rimodellamento morfologico, restauro vegetazionale, ecc.) Il progetto di recupero ambientale dal titolo è stato approvato da (indicare l ente competente) con il seguente provvedimento del ; In progetto è previsto il riutilizzo del seguente quantitativo di rifiuti: ton. ; mc ; con le seguenti modalità: art. 216.doc Pagina 16 di 22

17 14. Provvedimenti di autorizzazione e/o concessione e/o dichiarazioni per la realizzazione di strutture o per l esercizio di impianti ed attrezzature (qualora le operazioni di recupero di cui alla presente relazione richiedano autorizzazioni, concessioni, nulla-osta, visti, pareri per la realizzazione di strutture o per l esercizio di impianti ed attrezzature, indicare quelli ottenuti e quelli richiesti, il tipo di provvedimento, gli estremi dello stesso e l ente competente al rilascio) NOTE: La presente relazione è composta da n. 6 pagine. Penna San Giovanni, IL TECNICO INCARICATO (timbro e firma) IL LEGALE RAPPRESENTANTE (timbro e firma) N.B. In mancanza di spazio possono essere aggiunti fogli intercalari. art. 216.doc Pagina 17 di 22

18 Allegato n. A/3 alla comunicazione di inizio attività di recupero dei rifiuti SPECIALI NON PERICOLOSI datata della Ditta: TRANALI ANGELO relativamente all impianto situato a Penna San Giovanni (MC) Loc. Aiello Relazione tecnica N 3 ai sensi degli Artt del D.Lgs. n. 152/2006 (da compilarsi per ogni tipologia di rifiuto) Attività recupero (1) Tipologia (2) Codice Rifiuti Operazioni di recupero (3) Quantità T/anno (colonna 5 allegato 4 sub allegato 1 D.M. 5/2/98) Quantità T/anno Recuperata Quantità massima Tonn. Messa in riserva 7.31-bis R N.B. (1) Indicare le attività riportate nella prima colonna dell allegato 4 suballegato 1 D.M. 5/2/1998 (2) Indicare la tipologia tra quelle indicate nella colonna 2 del suddetto allegato (3) Indicare le operazioni di recupero tra quelle consentite nella specifica tipologia di cui al D.M. 5/2/1998 e s.m.i. art. 216.doc Pagina 18 di 22

19 OPERAZIONI DI RECUPERO 1. Tipologia rifiuto posizione n 7.31-bis - allegato 1 - suballegato 1 (posizione di riferimento indicata negli allegati al D.M. 5/2/98); descrizione: terre e rocce di scavo (es. 3.2 Rifiuti di metalli non ferrosi) codici CER: Attività di recupero di cui allegato 4 suballegato 1 (1^ colonna) D.M Messa in riserva caratteristiche del rifiuto: materiale inerte vario costituito da terra con presenza di ciotoli, sabbia, ghiaia, trovanti, anche di origine antropica. 2. Provenienza del rifiuto attività di scavo. (indicare da quale ciclo produttivo o di consumo provengono i rifiuti) 3. Operazioni di recupero che si intende effettuare: R13 messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti) (indicare e descrivere quali operazioni ammesse ed indicate nell allegato C del D.Lgs. 22/97 si intende effettuare ) 4. Attività di recupero che dà luogo a: a) recupero di materia (art. 3 del D.M. 5/2/98); b) recupero energetico (art. 4 del D.M. 5/2/98); c) recupero ambientale (art. 5 del D.M. 5/2/98)- (passare alla compilazione della voce 13) (contrassegnare le voci che interessano) 5. Modalità di esecuzione (nel caso di sola messa in riserva, senza che siano effettuate operazioni meccaniche ad es. di selezione, cernita, adeguamento volumetrico, passare alla compilazione della voce 11) I rifiuti verranno stoccati come descritto al successivo punto 12, sottoposti a cernita manuale ed avviati ad un successivo recupero presso centri autorizzati ai sensi del D.Lgs. 152/06. (descrizione delle operazioni di recupero indicate nel punto precedente così come avvengono nella pratica, impianti ed attrezzature utilizzati compresi i serbatoi, le vasche e i containers) art. 216.doc Pagina 19 di 22

20 11. Cautele adottate per evitare danni all ambiente e alla salute: Rifiuti di scarto prodotti nelle operazioni di recupero (codice CER, descrizione, sistemi di stoccaggio e destinazione dei rifiuti risultanti dalle operazioni di recupero) Non sono prodotti rifiuti di scarto in quanto non si effettuano operazioni di trattamento. Acque reflue (tipologia, caratteristiche, quantità e sistemi di trattamento adottati per lo scarico, modalità di evacuazione) Le acque reflue prodotte nell impianto vengono convogliate in due vasche di sedimentazione e da qui, mediante un dispositivo rilevatore di troppo pieno, inviate al Torrente Salino. Lo scarico delle acque reflue è autorizzato dalla Provincia di Macerata con Determinazione Dirigenziale n del Estremi autorizzazione emissione inquinanti in atmosfera Per le emissioni diffuse la Ditta si avvale dell autorizzazione generale prevista dalla D.C.P. 109/2011 (All. 1, art. 11, comma 36). 12. Messa in riserva (art. 6 del D.M. 5/2/98): Superficie e caratteristiche dell area per la messa in riserva: L area destinata all attività è adeguatamente pavimentata, parte in cls e parte con ghiaia rullata. È presente una recinzione con rete metallica plastificata sorretta da paletti in ferro. (indicare l area, le vasche, i serbatoi, i container e i manufatti all interno dei quali avviene la messa in riserva, specificando, laddove il deposito avvenga in cumuli, il tipo di pavimentazione adottata. Si precisa che il materiale della pavimentazione deve essere adeguato alle caratteristiche chimico-fisiche del rifiuto e che, anche per i rifiuti inerti, è vietata la messa in riserva sul suolo) I rifiuti messi in riserva alimentano il processo di recupero consistente in: a) industria della ceramica e dei laterizi; b) utilizzo per recuperi ambientali (il recupero è subordinato all'esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto); c) formazione di rilevati e sottofondi stradali (il recupero e' subordinato all'esecuzione del test di cessione sul rifiuto tal quale secondo il metodo in allegato 3 al presente decreto). conformemente a quanto previsto al punto 7.31-bis.3 dell Allegato 1, Suballegato 1, al D.M (e succ. mod.). (descrivere il processo di recupero, fra quelli previsti nel D.M. 5/2/1998, al quale verranno inviati i rifiuti, dopo la messa in riserva) 13. Recupero ambientale Il recupero ambientale verrà effettuato nel Comune di Località Via n. e consiste in (indicare sinteticamente le linee di intervento es. rimodellamento morfologico, restauro vegetazionale, ecc.) Il progetto di recupero ambientale dal titolo è stato approvato da con il seguente provvedimento del ; (indicare l ente competente) art. 216.doc Pagina 20 di 22

21 In progetto è previsto il riutilizzo del seguente quantitativo di rifiuti: ton. ; mc ; con le seguenti modalità: 14. Provvedimenti di autorizzazione e/o concessione e/o dichiarazioni per la realizzazione di strutture o per l esercizio di impianti ed attrezzature (qualora le operazioni di recupero di cui alla presente relazione richiedano autorizzazioni, concessioni, nulla-osta, visti, pareri per la realizzazione di strutture o per l esercizio di impianti ed attrezzature, indicare quelli ottenuti e quelli richiesti, il tipo di provvedimento, gli estremi dello stesso e l ente competente al rilascio) NOTE: La presente relazione è composta da n. 4 pagine. Penna San Giovanni, IL TECNICO INCARICATO (timbro e firma) IL LEGALE RAPPRESENTANTE (timbro e firma) N.B. In mancanza di spazio possono essere aggiunti fogli intercalari. art. 216.doc Pagina 21 di 22

22 Allegato B alla comunicazione di inizio attività di recupero presentata dalla Ditta: TRANALI ANGELO il SCHEDA RIEPILOGATIVA Tipologia rifiuto (1) Descrizione tipologia (2) Rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto Rifiuti di rocce da cave autorizzate Codice CER (3) Attività di recupero (4) R5 R13 Operazione di recupero (5) Produzione di manufatti e prodotti per l'edilizia Quantità ton./anno (6) Quantità massima ,7 R13 Messa in riserva R5 R13 Produzione di conglomerati cementizi 500 1,37 R13 Messa in riserva bis Terre e rocce di scavo R13 Messa in riserva Totale quantità annua Totale quantità massima stoccabile 50 Totale quantità massima trattabile 15,07 (1) RIPORTARE LE TIPOLOGIE SECONDO L ALLEGATO 1 SUBALLEGATO 1 DEL D.M (RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI) (2) RIPORTARE LA DESCRIZIONE DELLA TIPOLOGIA DEL RIFIUTO CHE SI INTENDE AVVIARE ALLE OPERAZIONI DI RECUPERO SECONDO IL D.M (RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI) (3) RIPORTARE IL CODICE DEL RIFIUTO CONTRADDISTINTO DA SEI CIFRE DI CUI ALL ALLEGATO 1 SUBALLEGATO 1 DEL D.M (RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI) (4) ATTIVITÀ DI RECUPERO ALLEGATO 4 SUBALLEGATO1 D.M (5) RIPORTARE LE OPERAZIONI PREVISTE NELL ALLEGATO DEL D.LGS. 152/2006 (6) RIPORTARE LE QUANTITÀ ANNUALI, ESPRESSE IN TONNELLATE, DEI RIFIUTI CHE SI INTENDONO AVVIARE ALLE OPERAZIONI DI RECUPERO. art. 216.doc Pagina 22 di 22

23 Allegato B/1 alla comunicazione di inizio attività di recupero presentata dalla Ditta: TRANALI ANGELO il PLANIMETRIA DI INDIVIDUAZIONE art. 216.doc

24 art. 216.doc

25 Allegato B/2 alla comunicazione di inizio attività di recupero presentata dalla Ditta: TRANALI ANGELO il PLANIMETRIA DI INQUADRAMENTO URBANISTICO art. 216.doc

26 art. 216.doc

27 art. 216.doc

28 art. 216.doc

29 art. 216.doc

30 Allegato B/3 alla comunicazione di inizio attività di recupero presentata dalla Ditta: TRANALI ANGELO il PLANIMETRIA GENERALE DELLA SEDE OPERATIVA art. 216.doc

31 art. 216.doc

32 PLANIMETRIA IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE AL FIUME POZZETTO D'ISPEZIONE FISCALE VASCA DI DECANTAZIONE AREA ACCUMULO MATERIALE LAVORATO CONDOTTA PIAZZALE FRANTUMAZIONE INERTE MAGAZZINO POZZETTO RACCOLTA ACQUE AREA INGOMBRO IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE RAMPA CARICO INERTE AREA ACCUMULO MATERIALE DA LAVORARE LABORATORIO ARTIGIANALE art. 216.doc STRADA DI ACCESSO PLANIMETRIA IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE

33 Allegato B/4 alla comunicazione di inizio attività di recupero presentata dalla Ditta: TRANALI ANGELO il STRALCIO CATASTALE art. 216.doc

34 art. 216.doc

35 Allegato C alla comunicazione di inizio attività di recupero presentata dalla Ditta: TRANALI ANGELO il COPIA VERSAMENTO DIRITTI DI ISCRIZIONE art. 216.doc

36 art. 216.doc

37 Allegato E3 alla comunicazione di inizio attività di recupero presentata dalla Ditta: TRANALI ANGELO il DICHIARAZIONE IN MERITO ALLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE art. 216.doc

38 DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL ATTO DI NOTORIETA (Art. 47 D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445) DA PRESENTARE ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE O AI GESTORI DI PUBBLICI SERVIZI Il sottoscritto TRANALI ANGELO nato a PENNA SAN GIOVANNI (MC) il residente a PENNA SAN GIOVANNI (MC) in Via BEATO GIOVANNI n. 31 consapevole delle sanzioni penali, nel caso di dichiarazioni non veritiere, di formazione o uso di atti falsi, richiamate dall art. 76 del D.P.R. 445 del 28 dicembre DICHIARA ai fini dell integrazione delle operazioni di recupero R5 nell iscrizione al n. 274 del Registro Provinciale delle Imprese che effettuano attività di recupero di rifiuti non pericolosi, di cui agli art. 214 e 216 del D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i., (Det. Dir del ) che rientrando nei casi di obbligo di procedura di Verifica di Assoggettabilità, in quanto si tratta di impianto di recupero rifiuti per operazioni da R1 a R9 di cui all allegato C del D.Lgs. 152/06 con capacità superiore a 10 t/giorno, che ha presentato contestualmente alla stessa l istanza di verifica di assoggettabilità a VIA. Penna San Giovanni, Il Dichiarante.... Ai sensi dell art. 38, D.P.R. 445 del 28 dicembre 2000, la dichiarazione è sottoscritta dall interessato in presenza del dipendente addetto ovvero sottoscritta ed inviata insieme alla fotocopia, non autenticata, di un documento di identità del dichiarante, all ufficio competente via fax, tramite un incaricato, oppure a mezzo posta. art. 216.doc

39 art. 216.doc

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