Patto di stabilità interno

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1 Patto di stabilità interno dei comuni con popolazione compresa tra e abitan 14 Marzo BRESCIA Istituto Tecnico per Geometri Tartaglia

2 Modalità di determinazione dell obiettivo Ad oggi le modalità sono confermate anche per il prossimo triennio. Ossia: Per la determinazione dello specifico obiettivo di saldo finanziario (calcolato in termini di competenza mista), gli enti applicano alla media della spesa 2006/2008: per i comuni 15,6% per il 2012 (con clausola di salvaguardia al 16%) e 15,4% dal 2013 (con clausola di salvaguardia al 15,8%). Al valore ottenuto, come per il 2011, il saldo programmatico deve essere ridotto di un importo pari alla riduzione dei trasferimenti di cui al comma 2 dell art. 14 del D.L. 78/2010.

3 Modalità di determinazione dell obiettivo E il taglio di 1,45 al fondo sperimentale di riequilibrio ai sensi dell art. 28 del decreto Monti? A differenza del taglio operato dall art. 14, la riduzione ad opera del decreto Salva Italia sul fondo sperimentale non riduce gli obiettivi del patto di stabilità interno. Non è più riproposto: la riduzione (o incremento) del 50% della differenza tra il nuovo obiettivo di saldo e quello determinato con il precedente metodo (art. 77 bis DL 112/08) se la differenza risulta positiva (negativa); misure correttive (dpcm ai sensi del comma 93) per 480 mln di euro.

4 Modalità di determinazione dell obiettivo E il saldo utile ai fini del rispetto del patto? Dal 2012 le modalità di raggiungimento del patto possono essere concordate tra lo Stato e le regioni previo accordo con i CAL. In ogni caso le modalità si conformano a criteri europei per individuare e entrate e spese da considerare nel saldo valido per il patto. Chi risponde in caso di mancato rispetto? Le regioni attraverso un maggior concorso delle stesse nell'anno successivo in misura pari alla differenza tra obiettivo e risultato complessivo conseguito. Restano, in ogni caso, a carico degli enti locali le sanzioni e il monitoraggio a livello centrale, oltre al termine perentorio del 31/10 per la comunicazione della rimodulazione degli obiettivi.

5 Modalità di determinazione dell obiettivo Quali i passaggi necessari? Monitoraggio della COPAFF per l applicazione dell art. 20, c. 1 del DL 98/2011; dm economia entro il 30/11/2011, per definire: modalità per l'attuazione; modalità e condizioni per l'eventuale esclusione delle regioni non rispettose del patto in uno dei tre anni precedenti e sottoposte ai piani di rientro dai deficit sanitari.

6 Modalità di determinazione dell obiettivo Inoltre Fino alla entrata in vigore di un nuovo patto di stabilità interno fondato, nel rispetto del federalismo fiscale, sui saldi, sulla virtuosità degli enti e sulla riferibilità delle regole a criteri europei con riferimento all'individuazione delle entrate e delle spese valide per il patto, le attuali regole si intendono estese anche agli anni 2014 e successivi

7 Modalità di determinazione dell obiettivo Quali aggregati sono esclusi dal saldo? le risorse provenienti dallo Stato e le relative spese di parte corrente e in conto capitale sostenute dagli enti a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza e Grandi Eventi; Necessaria comunicazione entro gennaio alla Protezione Civile delle somme escluse Le risorse (e le relative spese) provenienti direttamente o indirettamente dalla UE (no per le spese connesse ai cofinanziamenti nazionali)

8 Modalità di determinazione dell obiettivo Quali aggregati sono esclusi dal saldo? Se l UE riconosce importi inferiori, e la comunicazione è effettuata dopo agosto, il recupero delle relative spese può essere conseguito anche nell'anno successivo. Le risorse (e le relative spese) provenienti dai trasferimenti di cui ai c. 704 e 707 dell'art. 1 della L.296/06 Le risorse trasferite dall ISTAT e le relative spese per il censimento Esclusi per i comuni in dissesto della dell'aquila gli investimenti in conto capitale deliberati entro il 2010 fino ad un massimo di 2,5 milioni Scuola per l'europa di Parma di 14 mln fino al 2012 (no Milano). Le spese di manutenzione in attuazione del D.Lgs 85/2010 nei limiti delle spese sostenute dallo Stato da definire con dpcm

9 Il patto orizzontale e verticale Dal 2011 le regioni possono autorizzare gli enti locali del proprio territorio a peggiorare il loro saldo programmatico attraverso un aumento dei pagamenti in conto capitale e, contestualmente, ridurre il proprio obiettivo programmatico in termini di cassa o di competenza. Quale procedura? Con la certificazione del rispetto del patto entro il 31/3, le regioni dichiarano che la rideterminazione del proprio obiettivo di cassa è stata realizzata: con una riduzione dei pagamenti in conto capitale; una riduzione degli impegni per la spesa corrente.

10 Il patto orizzontale e verticale Come deve distribuire il plafond la Regione? Sulla base di criteri di virtuosità e modalità operative previo confronto con le autonomie locali Quali spazi sono concessi alla Regione? Dal 2011, le regioni possono integrare le regole e modificare gli obiettivi posti dal legislatore nazionale di comuni e province ma restano ferme le disposizioni statali in materia di monitoraggio, sanzioni e importo dell'obiettivo complessivo.

11 Il patto orizzontale e verticale Due modalità: patto verticale: la regione può riconoscere maggiori spazi di spesa ai propri enti locali compensandoli con un peggioramento del proprio obiettivo in termini di competenza o di cassa. Per i comuni: aumenti di pagamenti in conto capitale; Per le regioni: rideterminano il proprio obiettivo di cassa e di competenza. In che tempi? I Comuni dichiarano all ANCI, all UPI e alle regioni entro il 15/9 l entità dei pagamenti che possono effettuare nel corso dell anno. Entro ottobre, le regioni comunicano al mef, per ogni ente beneficiario l importo concesso.

12 Il patto orizzontale e verticale Patto orizzontale: sulla base di apposito dm (6 ottobre 2011), le regioni possono, a favore degli enti locali del proprio territorio, integrare le regole e modificare gli obiettivi posti dal legislatore nazionale In che tempi? entro il termine perentorio del 30/6 la regione: comunica altresì al mef gli elementi per verificare i saldi di finanza pubblica; comunica i nuovi obiettivi agli enti locali interessati.

13 Quali sanzioni? Nuove disposizioni del decreto premi e sanzioni in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale: a)riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo perequativo in misura pari alla differenza tra saldo programmatico e saldo effettivo per un importo non superiore al 3% delle entrate correnti registrate nell'ultimo consuntivo. Se non sono sufficienti? gli enti locali sono tenuti a versare all'entrata del bilancio dello Stato le somme residue. Esclusioni: superamento degli obiettivi è determinato dalla maggiore spesa per interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai finanziamenti dell'unione Europea rispetto alla media della corrispondente spesa del triennio precedente;

14 Quali sanzioni? b) spesa corrente inferiore alla media del triennio precedente; c) no debito per investimenti. Nuovo debito con attestazione di rispetto del patto. L'istituto finanziatore o l'intermediario finanziario non può procedere al finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione; d) no assunzioni a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i rapporti di co.co.co e di somministrazione, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. È fatto altresì divieto agli enti di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi della presente disposizione; e) rideterminazione delle indennità di funzione e gettoni di presenza degli amministratori con una riduzione del 30% rispetto al giugno 2011;

15 Quali sanzioni? Da quando? Dal mancato rispetto del 2010 e possono essere ridefinite con legge sulla base delle proposte avanzate dalla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica. In ultimo Nullità dei contratti di servizio e gli altri atti posti in essere da regioni e enti locali che si configurano elusivi delle regole del patto; Verifica da parte delle sezioni giurisdizionali della Corte dei Conti del rispetto del patto. In caso di accertamento di imputazioni scorrette, la Corte stessa può irrogare sanzioni fino ad un massimo di dieci volte l'indennità di carica percepita al momento di commissione dell'elusione per gli amministratori e, al responsabile del servizio economico-finanziario, una sanzione pecuniaria fino a 3 mensilità del trattamento retributivo, al netto degli oneri fiscali e previdenziali.

16 Quali sanzioni? Il sistema premiale L economia può, con proprio decreto, autorizzare la riduzione degli obiettivi degli enti in base ai criteri definiti con il medesimo decreto. riduzione complessiva in relazione agli effetti finanziari determinati dall'applicazione della sanzione operata a valere sul fondo sperimentale di riequilibrio e sul fondo perequativo E il monitoraggio Con apposito dm definiti modalità e prospetti per: Trasmissione semestrale al mef, entro luglio e gennaio di ogni anno, delle informazioni riguardanti il saldo; trasmissione del prospetto dimostrativo dell'obiettivo entro 45 gg. dalla pubblicazione del decreto; prospetto dimostrativo del patto: entro marzo come termine perentorio, firmato da Sindaco, responsabile finanziario e organo di revisione.

17 Quali sanzioni? Sanzioni connesse al monitoraggio: mancata comunicazione obiettivo: inadempimento al patto di stabilità interno; mancata comunicazione della situazione di commissariamento: l'assoggettamento alle regole del patto di stabilità interno. Mancata trasmissione prospetto definitivo patto: inadempimento al patto e, se trasmesso in ritardo, divieto assunzione

18 Quali sanzioni? Enti di nuova istituzione e commissariati Nuova istituzione: nel 2009, nel patto dal 2012 e base di calcolo2010; nel 2008, nel patto dal 2011 e base di calcolo 2009; nel 2007, nel patto dal 2010 e base di calcolo 2008; nel 2006, nel patto dal 2009 e base di calcolo 2007 e Enti commissariati: soggetti alle regole del patto di stabilità interno dall'anno successivo a quello della rielezione degli organi istituzionali.

19 In ultimo Sono soggetti al patto di stabilità: dal 2013: tutti gli enti locali con popolazione superiore ai abitanti; dal 2014: le unioni dei comuni. Quali? Quelle costituite ai sensi dell articolo 16 del D.L. n. 138/2011 Ci saranno benefici per gli enti attualmente soggetti al patto o per lo Stato? L obiettivo per tutti gli enti locali soggetti al patto aumenta in termini complessivi per circa un miliardo, ma le percentuali di miglioramento si riducono il vantaggio è a favore degli enti

20 Come faremo mai a pagare i fornitori? Schema di decreto premi e sanzioni previsione di un tavolo tecnico per il perseguimento dei seguenti obiettivi: a) formulare soluzioni per sopperire alla mancanza di liquidità delle imprese determinata dai ritardi dei pagamenti degli enti territoriali; b) valutare forme di compensazione all'interno del patto a livello regionale previsto dalla normativa vigente, articolando gli enti per le seguenti fasce: comuni con meno di abitanti; comuni con più di abitanti; comuni capoluoghi di provincia;

21 Come faremo mai a pagare i fornitori? Schema di decreto premi e sanzioni previsione di un tavolo tecnico per il perseguimento dei seguenti obiettivi: c) definizione di nuove modalità ed agevolazioni per la cessione pro soluto dei crediti certi, liquidi ed esigibili maturati dalle imprese nei confronti delle p.a.; d) stabilire criteri per la certificazione dei crediti di cui al dm 19/5/2009; e) definire i casi in cui la stipulazione, da parte degli enti locali, di un contratto di locazione finanziaria avente ad oggetto la realizzazione e la successiva concessione in locazione finanziaria di un bene immobile non costituisce forma elusiva delle regole del patto di stabilità interno, in considerazione della convenienza economica per l'amministrazione contraente.

22 Indicatori statali Suddivisione degli enti in 2 classi Convergenza tra spesa storica e costi e fabbisogni standard Rispetto Patto di stabilità Incidenza spesa di personale su spesa corrente Autonomia finanziaria Equilibrio di parte corrente Tasso di copertura servizi a domanda individuale TABELLA n. 1: Raffronto tra indicatori di virtuosità statali (L.111/2011, L.148/11, d.lgs. 149/11 e L.185/11) e indicatori proposti per il Sistema Lombardia. Anno 2013 Indicatori per il Sistema Lombardia Suddivisione degli enti in 7 classi Non rispetto Patto di stabilità nel triennio (ON/OFF) Rigidità strutturale di bilancio Grado di autonomia finanziaria Equilibrio di parte corrente Partecipazione contrasto all evasione Rapporto tra entrate correnti riscosse ed accertate Capacità di riscossione delle entrate proprie Dismissioni di partecipazioni societarie Indicatori qualitativi e quantitativi di output (dopo determinazione livelli essenziali delle prestazioni) Applicazione principio libertà economica privata Incidenza dei City user Situazione di deficit strutturale (ON/OFF) Grado di autofinanziamento spesa in conto capitale Capacità di pagamento delle spese in conto capitale

23 TABELLA n.2: Schema di Patto di stabilità territoriale. Versione orizzontale. Ipotesi di assenza di concorso regionale. Anni Comune X Comune Y Comune Z Saldi 2013 Cede (+) 100 Riceve (-) 50 Riceve (-) Riceve (-) 50 Cede (+) 25 Cede (+) Riceve (-) 50 Cede (+) 25 Riceve (+) 25 0 Saldi 0 0 0

24 TABELLA n.3 Schema di Patto di stabilità territoriale. Versione orizzontale. Ipotesi di presenza di concorso regionale di 60 milioni euro di euro da ripartire in quote uguali in tre anni. Mercato delle quote. Anni Comune X Comune Y Comune Z Regione Saldi 2013 Cede (+) 100 Riceve (-) 20 Riceve (-) 50 Riceve (-) 0 Riceve (-) 50 Riceve (-) 0 Cede (+) Riceve (-) 50 Riceve (-) 0 Cede (+) 25 Riceve (-) 10 Cede (+) 25 Riceve (-) 10 Cede (+) Riceve (-) 50 Riceve (-) 0 Cede (+) 25 Riceve (-) 10 Cede (+) 25 Riceve (-) 10 Cede (+) 20 0 Saldi (-) 20 (-) 20 (-) 20 (+) 60 0

25 TABELLA n. 4 Comuni che hanno rispettato il Patto di stabilità. Anno Territori Totale enti soggetti al Patto Totale enti che hanno rispettato il Patto Percentuali Italia ,34% Lombardia ,87%

26 TABELLA n. 4 Comuni che hanno rispettato il Patto di stabilità. Anno Territori Totale enti soggetti al Patto Totale enti che hanno rispettato il Patto Percentuali Italia ,34% Lombardia ,87%

27 All. OB/12/C - Calcolo dell'obiettivo di competenza mista PATTO DI STABILITA' INTERNO DETERMINAZIONE DELL'OBIETTIVO (legge 12 novembre 2011, n. 183) COMUNI soggetti al patto di stabilità interno Modalità di calcolo Obiettivo (migliaia di euro) Legenda Cella valorizzata con i dati previsiti dalla normativa (non modificabile dall'utente) Cella in cui il calcolo è effettuato automaticamente

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31 ENTRATE Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 TITOLO I 5.313, ,00 Inserire la previsione del Titolo I Entrate TITOLO II 243,00 226,00 Inserire la previsione del Titolo II Entrate TITOLO III 1.754, ,00 Inserire la previsione del Titolo III Entarte TITOLO IV 245,00 245,00 Inserire la STIMAdelle riscossionipreviste sul Titolo IV come stima tra stanziamento previsto e residui RISCOSSIONI DI CREDITI (TIT. IV Cat. 6) 0,00 0,00 Inserire la previsione Titolo IV cat. 6 Altre Entrate da detrarre 0,00 0,00 Altre entrate da detrarre come previsto da Art. 31 legge di stabilità 2012 ENTRATE FINALI NETTE 7.555, ,00 Saldo obiettivo - Riduzione trasferimenti SPESE Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 TITOLO I 6.802, ,00 Inserire la Previsione del Titolo I Spese TITOLO II 209,00 214,00 Inserire la STIMAdeio pagamenti previste sul Titolo II come stima tra stanziamento previsto e residui CONCESSIONE DI CREDITI TIT. II Int.10 ALTRE Spese da detrarre 0,00 0,00 SPESE FINALI NETTE 7.011, ,00 0,00 0,00 Inserire la previsione Titolo II Int.10 Altre spesee da detrarre come previsto da Art. 31 legge di stabilità 2012 SALDO FINANZIARIO 544,00 544,00 (Entrate Finali Nette) -(Spese finali nette) Obiettivo Specifico 524,00 394,00 Obiettivo specifico come calcolato con apposito algoritmo Differenza 20,00 150,00 Deve essere > = 0

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