MONITORAGGIO AERIFORMI NEI SITI CONTAMINATI. PRESENTAZIONE DEI DOCUMENTI DEL

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1 METODICHE ANALITICHE PER LE MISURE DI AERIFORMI NEI SITI CONTAMINATI Parte 2 Antonietta De Gregorio Settore Laboratori - ARPA LOMBARDIA MONITORAGGIO AERIFORMI NEI SITI CONTAMINATI. PRESENTAZIONE DEI DOCUMENTI DEL GdL 9bis DEL SNPA 21 Settembre 2018 RemTech Expo 2018 (19, 20, 21 Settembre) FerraraFiere

2 breve premessa Lo sviluppo delle LG nasce come naturale conseguenza del lavoro svolto in sinergia con i sottogruppi 1-4 che hanno fornito gli elementi fondamentali su cui basare lo studio di messa a punto e armonizzazione delle metodiche analitiche applicate a tutte le linee di evidenza

3 criteri per la definizione delle sostanze di interesse per il percorso di volatilizzazione sostanze di interesse da ricercare nelle matrici aeriformi derivanti dalle 3 diverse linee di evidenza 1. Criterio per la definizione delle sostanze di interesse per il percorso di volatilizzazione 2. Criterio per l esclusione del percorso di volatilizzazione dal calcolo delle CSR 3. Criterio per la determinazione delle necessità di intervento

4 metodi di campionamento e analisi campionamento delle matrici aeriformi di siti contaminati La caratterizzazione delle matrici aeriformi prevede l impiego di due diversi metodi: diretti e indiretti Metodi Diretti: Canister Metodi Indiretti: Fiale DS e Tubi DT

5 Obiettivo Linee Guida Metodiche Analitiche minimizzare e rendere trascurabili le variabilità analitiche ARMONIZZAZIONE DEGLI APPROCCI ANALITICI: SUI DIVERSI TIPI DI SUPPORTO DI CAMPIONAMENTO E ANALISI SULLE MATRICI AERIFORMI PROVENIENTI DALLE DIVERSE LINEE DI EVIDENZA

6 maggiore difficoltà del sottogruppo laboratorio ricerca e studio della letteratura esistente per altre fonti di aeriformi: estendere quanto già esistente nel campo delle emissioni, ambienti di lavoro e aria ambiente alla nascente matrice aeriforme proveniente da siti contaminati

7 linee guida: struttura principali capitoli delle linee guida: metodiche analitiche 1. DETERMINAZIONE DI COMPOSTI ORGANICI VOLATILI 2. DETERMINAZIONE DI FRAZIONI IDROCARBURICHE AROMATICHE E ALIFATICHE 3. DETERMINAZIONE DI IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI 4. DETERMINAZIONE DI PIOMBO TETRAETILE 5. DETERMINAZIONE DI MERCURIO

8 determinazione di frazioni idrocarburiche

9 determinazione di frazioni idrocarburiche vista la natura empirica del metodo per la determinazione e speciazione degli HC, il sottogruppo laboratorio si è trovato dinanzi alla necessita di definire in maniera univoca altri fondamentali aspetti legati alla speciazione idrocarburica. E stato posto l accento dunque su 3 particolari aspetti: 1. La tecnica di rivelazione 2. I target di quantificazione 3. Le modalità di integrazione

10 determinazione di frazioni idrocarburiche l elaborazione di questi punti ha trovato spunto e si è basata sui più recenti metodi di riferimento per l analisi e speciazione di HC in matrici acque e terre contaminate che costituiscono le sorgenti secondarie per garantire confrontabilità analitica tra le diverse matrici di uno stesso sito contaminato Rif. MADEP VPH REV UNI EN ISO 16703:2011 UNI EN ISO :2002

11 determinazione di frazioni idrocarburiche

12 determinazione di frazioni idrocarburiche: 1. tecnica di rivelazione

13 Rif. MADEP VPH REV MADEP APH REV determinazione di frazioni idrocarburiche: 2. Target di quantificazione

14 Rif. MADEP VPH REV UNI EN ISO 16703:2011 determinazione di frazioni idrocarburiche: 3. Modalità di integrazione

15 AZIONE COMBINATA DELLE TECNICHE Ad oggi, la complementarietà tra le tecniche e quindi approcci rimane la scelta più utile per i laboratori di analisi per una corretta ed accurata indagine analitica dei campioni di matrici aeriformi provenienti dalle diverse linee di evidenza armonizzazione tra approcci Il desorbimento termico e criofocalizzazione su trappola permettono il raggiungimento di un livello di sensibilità che soddisfa valori di riferimento/concentrazioni soglia sempre più restrittive Il desorbimento con solvente permette di analizzare con accuratezza e precisione anche campioni provenienti da siti che per l elevato grado di contaminazione non possono essere investigati con le prime tecniche.

16 il Signore Dio prese l uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse (Genesi, 2;15) mission GRAZIE PER L ATTENZIONE, Dott. Antonietta De Gregorio, Dott. Laura Clerici Ente: ARPA LOMBARDIA-SETTORE LABORATORI Telefono a.degregorio@arpalombardia.it; l.clerici@arpalombardia.it

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