Valutazione Ambientale Strategica: procedure, attori, metodi, esempi Imperia, 15 gennaio Arch. Alessandra Fidanza Responsabile INU - GRUPPO VAS
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1 Valutazione Ambientale Strategica: procedure, attori, metodi, esempi Imperia, 15 gennaio 2010 Arch. Alessandra Fidanza Responsabile INU - GRUPPO VAS
2 INU Gruppo VAS Istituito nel 2004 Membri da tutte le Sezioni Regionali INU Pubblicazioni sulla VAS Supporto alle Amministrazioni Proposta di emendamento al d. lgs. 4/2008 disponibile sul sito INU PRIMO CONVEGNO NAZIONALE SULLA VAS ROMA, 26 NOVEMBRE 2009
3 SEA and EIA: different stages
4 SEA/EIA Relationships
5 Art. 2, lettera b: LA VALUTAZIONE AMBIENTALE Cosa si intende per valutazione ambientale ex Dir. 2001/42/CE Art. 2, lett. B? 1. elaborazione di un rapporto ambientale, 2. svolgimento di consultazioni, 3. considerazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell'iter decisionale 4. messa a disposizione delle informazioni sulla decisione a norma degli articoli da 4 a 9;
6 Procedura di VAS secondo il d. lgs. 4/2008 art. 5, c. 1, lett. a): 1. lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità; 2. l elaborazione del rapporto ambientale; 3. lo svolgimento di consultazioni; 4. la valutazione del piano o del programma, del rapporto e degli esiti delle consultazioni; 5. l espressione di un parere motivato da parte dell autorità competente; 6. l informazione sulla decisione ed il monitoraggio.
7 ENPLAN
8 PIANO O PROGRAMMA Screening NON RIENTRA NELL'AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA RIENTRA NELL'AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA OCCORRE VERIFICARE LA NECESSITÀ DI PROCEDERE ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE SI NO VERIFICA DELLA NECESSITÀ DI PROCEDERE ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE DIRETTIVA VAS PRIME SPERIMENTAZIONI MATTM Fase preparatoria del piano o programma DEFINIZIONE DELLA PORTATA DELLE INFORMAZIONI DA INCLUDERE NEL RAPPORTO AMBIENTALE INDIVIDUAZIONE, DESCRIZIONE E VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI SIGNIFICATIVI CHE L'ATTUAZIONE DEL PIANO O PROGRAMMA PUÒ AVERE SULL'AMBIENTE INDIVIDUAZIONE, DESCRIZIONE E VALUTAZIONE DELLE RAGIONEVOLI ALTERNATIVE ALLA LUCE DEGLI OBIETTIVI E DELL'AMBITO TERRITORIALE DEL PIANO O PROGRAMMA INFORMAZIONE AL PUBBLICO SUGLI ESITI DELLA VERIFICA PRESENTAZIONE DELLA BOZZA DI PIANO O PROGRAMMA E DEL RAPPORTO AMBIENTALE CONSULTAZIONI CONSULTAZIONI TRANSFRONTALIERE INU Gruppo di studio VAS, Lettura critica del recepimento della direttiva 2001/42/CE (VAS) nel d.lgs. 152/2006, recante Norme in materia ambientale, Maggio 2006, a cura di Alessandra Fidanza in: Urbanistica Informazioni, n. 210/2006 Decisione RECEPIMENTO DEI PARERI DELLE CONSULTAZIONI APPROVAZIONE INFORMAZIONI CIRCA LA DECISIONE INFORMAZIONI DIRETTE AGLI ALTRI STATI MEMBRI Attuazione del piano o programma MONITORAGGIO
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11 Iter recepimento in Italia Dlgs 16 gennaio 2008, n. 4, Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, in vigore il 13 febbraio SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE ULTERIORI DISPOSIZIONI CORRETTIVE ED INTEGRATIVE DEL DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N. 152, RECANTE NORME IN MATERIA AMBIENTALE (versione unificata VIA-VAS-RIFIUTI licenziata dal CdM in seconda lettura, SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE ULTERIORI DISPOSIZIONI CORRETTIVE ED INTEGRATIVE DEL DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N. 152, RECANTE NORME IN MATERIA AMBIENTALE (versione unificata VIA-VAS-RIFIUTI licenziata dal CdM del LUGLIO 2007: ENTRATA IN VIGORE DELLA PARTE II Schema di decreto legislativo che sostituisce la Parte Seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, recante "norme in materia ambientale" - Via/Vas (Aprile 2007) D. lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, Norme in materia ambientale Schema di decreto legislativo recante Norme in materia ambientale. Testo approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri in data 10 febbraio 2006 Schema di decreto legislativo di cui alla delega contenuta nella legge 308/2004. Testo approvato in seconda lettura dal Consiglio dei Ministri in data 19 gennaio 2006 Schema di decreto legislativo di cui alla delega contenuta nella legge 308/2004. Testo licenziato dal CdM del 18/11/2005 Legge 15 dicembre n.308 "Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 27 dicembre Supplemento Ordinario n. 187
12 Art. 7 d. lgs. 4/ Competenze 1. Sono sottoposti a VAS in sede statale i piani e programmi di cui all'articolo 6, commi da 1 a 4, la cui approvazione compete ad organi dello Stato. 2. Sono sottoposti a VAS secondo le disposizioni delle leggi regionali, i piani e programmi di cui all'articolo 6, commi da 1 a 4, la cui approvazione compete alle regioni e province autonome o agli enti locali. 5. In sede statale, l'autorità competente è il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il provvedimento di VIA e il parere motivato in sede di VAS sono espressi di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali, che collabora alla relativa attività istruttoria. 6. In sede regionale, l'autorità competente è la pubblica amministrazione con compiti di tutela, protezione e valorizzazione ambientale individuata secondo le disposizioni delle leggi regionali o delle province autonome. 7. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano disciplinano con proprie leggi e regolamenti le competenze proprie e quelle degli altri enti locali.
13 IL RAPPORTO AMBIENTALE : Quali informazioni deve contenere? (Art. 5, par. 2) informazioni che possono essere ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione attuali, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano o del programma per evitare duplicazioni della valutazione ai vari livelli, informazioni circa la fase in cui si trova nell'iter decisionale e della misura in cui taluni aspetti sono più adeguatamente valutati in altre fasi di detto iter
14 IL RAPPORTO AMBIENTALE : Le informazioni che deve contenere (Allegato I) a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi; b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del piano o del programma; c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE; e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale; (1) Detti effetti devono comprendere quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi.
15 IL RAPPORTO AMBIENTALE : Le informazioni che deve contenere (Allegato I) f) possibili effetti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori; g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di know-how) nella raccolta delle informazioni richieste; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio di cui all'articolo 10; j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti.
16 Alternative Nel caso della pianificazione di settore relativa al trasporto, diverse localizzazioni delle infrastrutture determinano scenari alternativi le cui interrelazioni hanno differenti risvolti sul piano ambientale, economico e sociale. Tali implicazioni devono essere messe a sistema al fine di porre il decisore in grado di effettuare una scelta consapevole e ponderata.
17 Le criticità della VAS Occorre favorire l integrazione degli apporti delle varie competenze amministrative per produrre, assieme, piani di nuova generazione, che rispondano agli obblighi di partecipazione, consultazione e di accesso alle informazioni
18 Le criticità della VAS Le autorità ambientali devono partecipare al processo di pianificazione autorità ambientali e pubblico devono essere messi in grado di esprimere il proprio parere sulla proposta di piano e sul rapporto ambientale, prima dell attuazione del piano o del programma. Occorre individuare modalità e soggetti competenti per garantire degli standard minimi di qualità dei rapporti ambientali Fino a quel momento, Le disposizioni procedurali e sostanziali della direttiva, se attuate e applicate correttamente, possono essere considerate come uno standard minimo per garantire la qualità dei rapporti ambientali.
19 Le criticità della VAS L individuazione di un soggetto che possa garantire uno standard qualitativo minimo per i rapporti ambientali è necessario e doveroso. Ma l ingerenza del soggetto esterno nel procedimento deve fermarsi alla garanzia che tali standard che prima vanno individuati- siano rispettati In ogni caso l autorità procedente deve mantenere la piena titolarità delle procedure di pianificazione
20 Il Dlgs 16 gennaio 2008, n. 4 I soggetti che intervengono nel processo di VAS sono: autorità competente (la pubblica amministrazione cui compete l adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità, l elaborazione del parere motivato nel caso di valutazione di piani e programmi e l adozione del provvedimento di valutazione d impatto ambientale nel caso di progetti); autorità procedente (la pubblica amministrazione che elabora il piano/programma soggetto alle disposizioni del decreto, ovvero nel caso in cui il soggetto che predispone il piano/programma sia un diverso soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano, programma); proponente (il soggetto pubblico o privato che elabora il piano, programma o progetto); soggetti competenti in materia ambientale (le pubbliche amministrazioni che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull ambiente dovuti all attuazione dei piani, programmi o progetti).
21 Art. 6 d. lgs. 4/ Fatto salvo quanto disposto al comma 3, viene effettuata una valutazione per tutti i piani e i programmi: a) che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell'aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l'approvazione, l'autorizzazione, l'area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del presente decreto; b) per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d'incidenza ai sensi dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni.
22 Autorità Competente L autorità competente (art. 11) è chiamata a garantire l integrazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale nelle politiche settoriali ed il rispetto degli obiettivi dei piani e dei programmi ambientali, nazionali ed europei: esprimendosi sull assoggettabiltà delle proposte di piano o di programma alla valutazione ambientale strategica nei casi previsti dal comma 3 dell articolo 6; collaborando con l autorità proponente al fine di definire le forme ed i soggetti della consultazione pubblica, nonché l impostazione ed i contenuti del Rapporto ambientale e le modalità di monitoraggio
23 d. lgs. 4/2008 Cfr. INU Gruppo di studio VAS, OSSERVAZIONI DEL GRUPPO VAS DELL INU AL NUOVO TESTO DI REVISIONE DEL D. LGS. 152/2006, PARTE II (VAS), a cura di Alessandra Fidanza, 2007
24 Planning and Compulsory Purchase Act del 2004 Le Regional Spatial Strategies (RSS), in capo ai Regional Planning Bodies, che delineano una strategia molto ampia di sviluppo regionale, con previsioni almeno a anni; I Local Development Frameworks (LDF), ovvero dei contenitori di local development documents predisposti da District Councils, Unitary Authorities o National Park Authorities, ciascuno riferito alla relativa strategia locale di pianificazione urbana/territoriale. Nei Local Development Framework (LDF) sono compresi i seguenti Documents : Development plan documents Local development scheme Statement of community interest Annual monitoring report Supplementary planning documents Local development orders and simplified planning zones
25 Sustainability Appraisal - SA Ogni Planning Authority è chiamata ad operare una valutazione di sostenibilità delle proposte contenute nei local development documents, nonché a predisporre un rapporto contenente gli esisti della valutazione. centralità dello sviluppo sostenibile nella pianificazione, ruolo fondamentale assegnato alla SA, strumento atto ad integrare le considerazioni ambientali ma anche sociali ed economiche nella predisposizione di Regional Spatial Strategies, Development Plan Documents (DPDs) e Supplementary Planning Documents (SPDs).
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27 Environmental Assessment Scotland Act 1 Requirement for environmental assessment (1) The responsible authority shall (a) during the preparation of a qualifying plan or programme, secure the carrying out of an environmental assessment in relation to the plan or programme; and (2) In this Act, an environmental assessment is (a) the preparation of an environmental report; (b) the carrying out of consultations; and (c) the taking into account of the environmental report and the result of the consultations in decision-making, in accordance with Part 2 of this Act
28 SEA-Toolkit Guidelines: dati Il Capitolo 8 delle Guidelines scozzesi fornisce un esaustiva panoramica delle fonti e delle tipologie di dati disponibili, indicando quali dati impiegare nei vari momenti del processo di VAS. Il capitolo contiene una lista completa delle fonti disponibili di dati, e viene suggerito, come poter organizzare la baseline, senza tema di ammettere l impossibilità di sviluppare alcuni approfondimenti o deduzioni in ragione dei dati effettivamente a disposizione:
29 SEA-Toolkit Guidelines: dati SEA TOOLKIT - Guidelines Part 5 - Data sources Scotland - stralcio
30 How to assess cumulative impacts? Source: STRATEGIC ENVIRONMENTAL ASSESSMENT TOOL KIT, Natural Scotland-Scottish Executive, 2007
31 Cumulative Impacts Source: European Commission, Guidelines for the Assessment of Indirect and Cumulative Impacts as well as Impact Interactions, May 1999
32 Think globally-act locally Occorre riportare il discorso al livello più elevato di effettiva strategicità: linee fondamentali per l assetto del territorio nazionale, chiara strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, Strategia nazionale per i cambiamenti climatici-kyoto Declinazione a livello locale delle strategie nazionali COERENZA E CONDIVISIONE
33 Grazie per l attenzione Arch. Alessandra Fidanza Responsabile INU - GRUPPO VAS
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