AGGIORNAMENTO DEL PIANO PAESISTICO AMBIENTALE REGIONALE. RAPPORTO PRELIMINARE Ai sensi dell art. 13 comma 1 del D.lgs 152/2006 PER LA PROCEDURA DI VAS
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1 AGGIORNAMENTO DEL PIANO PAESISTICO AMBIENTALE REGIONALE RAPPORTO PRELIMINARE Ai sensi dell art. 13 comma 1 del D.lgs 152/2006 PER LA PROCEDURA DI VAS 1
2 SOMMARIO 1. INTRODUZIONE: IL PROCESSO DI VAS E IL PPAR 3 2. SCOPO DEL RAPPORTO PRELIMINARE 4 2. L IMPOSTAZIONE DEL RAPPORTO AMBIENTALE 4 3. INQUADRAMENTO PIANIFICATORIO E PROGRAMMATICO DELL AGGIORNAMENTO DEL PPAR Inquadramento dell ag.ppar Rapporto dell ag.ppar con altri Piani e Programmi 8 4. INQUADRAMENTO DEL CONTESTO AMBIENTALE E TERRITORIALE DI RIFERIMENTO INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI AMBIENTALI DI RIFERIMENTO INDIVIDUAZIONE PRELIMINARE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI CONCLUSIONI. 11
3 1. Introduzione: il processo di VAS e il PPAR Il decreto legislativo del 22 gennaio 2004, n 42, all art.156 prevede che le Regioni procedano alla verifica e all adeguamento dei piani paesaggistici. Con DGR n. 578 del 4 giugno 2007 la Regione Marche ha definito le modalità di adempimento rispetto al Piano Paesistico Ambientale Regionale attualmente vigente (approvato con Delibera del Consiglio Regionale n.197 del 03/11/1989). L aggiornamento del PPAR (di seguito indicato per brevità solo come ag.ppar ) andrà sottoposto alle disposizioni normative vigenti, tra cui quelle relative alla Valutazione Ambientale Strategica di cui al D.lgs. 152/2006. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) consiste nella valutazione ambientale di piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull'ambiente e ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente, contribuendo all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione, dell'adozione e approvazione di detti piani e programmi, assicurando che siano coerenti agli obiettivi di sostenibilità e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. Il Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, Norme in materia ambientale, aggiornato con le modifiche introdotte dal decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4, disciplina nella Parte Seconda le Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d impatto ambientale (VIA) e per l autorizzazione integrata ambientale (IPPC), e costituisce per il nostro Paese il formale recepimento della Direttiva 2001/42/CE sulla valutazione ambientale di piani e programmi. Il D.lgs 152/2006 così come modificato dal D.lgs. 4/2008, è entrato in vigore il 13 febbraio 2008 e si applica pertanto ai piani o programmi avviati successivamente a tale data. L art. 6 del citato decreto individua i piani e programmi per cui la procedura di VAS deve essere attivata. In particolare, al comma 2, è stabilito che viene effettuata una valutazione per tutti i piani e programmi che sono elaborati [ ] per i settori [ ] della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli e che definiscono il quadro di riferimento per l approvazione, l autorizzazione, l area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del citato decreto o per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d'incidenza ai sensi dell'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni. Alla luce dei suddetti criteri l ag.ppar è sicuramente soggetto alla procedura di Valutazione Ambientale strategica ai sensi dell art. 6 comma 2 del citato decreto, senza bisogno della verifica di assoggettabiliità di cui all art. 12. Il processo di VAS cui l ag.ppar deve essere sottoposto comprende: lo svolgimento di consultazioni preliminari; l'elaborazione del rapporto ambientale; lo svolgimento di consultazioni sulla proposta di piano e relativo Rapporto Ambientale; la valutazione del piano o del programma, del rapporto e degli esiti delle consultazioni e quindi l'espressione di un parere motivato; l'informazione sulla decisione ed il monitoraggio ; I soggetti coinvolti in tale processo sono: l autorità competente (ovvero la pubblica amministrazione cui compete l'elaborazione del parere motivato) che è rappresentata dalla Regione Marche, Giunta regionale,, Posizione di Funzione Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali; 3
4 l autorità procedente (ovvero la pubblica amministrazione che elabora, adotta e approva il piano) che nel caso in esame è rappresentata dalla Regione Marche, Giunta regionale,, Posizione di Funzione Informazioni territoriali e beni paesaggistici; i soggetti competenti in materia ambientale ovvero le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull'ambiente dovuti all'attuazione dei piani o programmi; il pubblico, definito come una o più persone fisiche o giuridiche nonché, ai sensi della legislazione vigente, le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone. 2. Scopo del Rapporto Preliminare La normativa vigente in materia di Valutazione Ambientale Strategica prevede che l autorità procedente e l autorità competente entrino in consultazione già nelle fasi preliminari al fine di definire la portata e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale (RA). Tale fase di consultazione deve essere supportata da un rapporto preliminare sui possibili impatti ambientali significativi dell attuazione del piano o programma (art. 13, comma 1, D.lgs 152/2006). La presente relazione contiene le informazioni richieste dalla citata normativa. L individuazione dei soggetti con competenze ambientali che vengono invitati a dare la propria opinione sulla portata e sul livello di dettaglio del Rapporto Ambientale, è avvenuta da parte della PF Informazioni territoriali e beni paesaggistici in collaborazione con la PF Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali. In particolare questo documento ha lo scopo di illustrare, ai fini della condivisione con le autorità consultate: - l impostazione del RA; - l inquadramento pianificatorio e programmatico del PPAR; - l individuazione degli obiettivi ambientali di riferimento; - l individuazione preliminare degli effetti ambientali significativi. 2. L impostazione del Rapporto Ambientale I contenuti del RA previsti dalla normativa vigente (rif. art. 13, comma 4 e Allegato VI del D.lgs. 4/08) sono di seguito elencati: a. illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi; b. aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del piano; c. caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere significativamente interessate ; d. qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la 4
5 conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e dalla flora e della fauna selvatica, nonché i territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all'articolo 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n e. obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello regionale, nazionale, internazionale, comunitario pertinenti il piano, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale ; f. possibili impatti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi; g. misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali impatti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma; h. sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste; i. descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti ambientali significativi derivanti dall'attuazione del piano o del programma proposto definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare; j. sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti. Sulla base di quanto richiesto dalla normativa, il RA sarà suddiviso nelle seguenti sezioni: Contenuti previsti Sezioni Rapporto Ambientale Allegato VI del D.lgs. 4/08 Inquadramento Programmatico e Pianificatorio Lettera a) Inquadramento del contesto ambientale e territoriale di riferimento Lettere b), c), d) Individuazione degli obiettivi ambientali di riferimento Lettera e) Valutazione Lettere f), g), h) Monitoraggio Lettera i) Sintesi non tecnica Lettera j) La procedura di VAS si inserisce, per l ag.ppar, all interno di un procedimento pianificatorio assai complesso che ha come fulcro una materia, il paesaggio, dai forti connotati di sostenibilità ambientale e di trasversalità. In quest ottica, il processo di valutazione si integra nella pianificazione stessa e diviene ulteriore strumento per indirizzare le scelte finali verso la sostenibilità ambientale e territoriale. La struttura dell ag.ppar contiene in parte già gli elementi richiesti per l elaborazione del Rapporto ambientale. 5
6 3. Inquadramento pianificatorio e programmatico dell aggiornamento del PPAR 3.1 Inquadramento dell ag.ppar La Regione Marche è stata una delle prime regioni d Italia a dotarsi di un Piano Paesistico Ambientale, già dal 1989 (DACR n. 197 del 03/11/1989). La Convenzione Europea del Paesaggio del 20 ottobre 2000 (ratificata in Italia con legge 9 gennaio 2006, n. 14) pone la necessità di integrare il paesaggio nelle politiche di settore e di estendere l attenzione anche ai paesaggi della vita quotidiana, i cosiddetti paesaggi ordinari, oltre a quelli di eccezionale valore. Il D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, all art 143 definisce i contenuti e l articolazione dei piani paesistici. In particolare ripartisce il territorio in ambiti omogenei, da quelli ad elevato pregio paesaggistico, fino a quelli significativamente compromessi o degradati. In funzione dei diversi livelli di valore paesaggistico riconosciuto, i piani paesistici dovranno attribuire a ciascun ambito precisi obiettivi di qualità paesaggistica. Il D.lgs. 42/2004, all art. 156 prevede che le Regioni procedano alla verifica e all adeguamento dei piani paesaggistici. In particolare stabilisce che le Regioni verifichino la conformità tra i propri piani e le previsioni del citato articolo 143. L articolo 143 fornisce indicazioni sull articolazione dei piani paesaggistici e in particolare prevede che la loro elaborazione si articoli nelle seguenti fasi (art. 143, comma 3): a) ricognizione dell'intero territorio, attraverso l'analisi delle caratteristiche storiche, naturali, estetiche e delle loro interrelazioni e la conseguente definizione dei valori paesaggistici da tutelare, recuperare, riqualificare e valorizzare; b) analisi delle dinamiche di trasformazione del territorio attraverso l'individuazione dei fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio, la comparazione con gli altri atti di programmazione, di pianificazione e di difesa del suolo; c) individuazione degli ambiti paesaggistici e dei relativi obiettivi di qualità paesaggistica; d) definizione di prescrizioni generali ed operative per la tutela e l'uso del territorio compreso negli ambiti individuati; e) determinazione di misure per la conservazione dei caratteri connotativi delle aree tutelate per legge e, ove necessario, dei criteri di gestione e degli interventi di valorizzazione paesaggistica degli immobili e delle aree dichiarati di notevole interesse pubblico; f) individuazione degli interventi di recupero e riqualificazione delle aree significativamente compromesse o degradate; g) individuazione delle misure necessarie al corretto inserimento degli interventi di trasformazione del territorio nel contesto paesaggistico, alle quali debbono riferirsi le azioni e gli investimenti finalizzati allo sviluppo sostenibile delle aree interessate; h) individuazione di eventuali categorie di immobili o di aree da sottoporre a specifiche misure di salvaguardia e di utilizzazione. Per la verifica di conformità e per il conseguente adeguamento del PPAR Marche è stato istituito un gruppo di lavoro con nota del Segretario generale del 3 agosto 2007 (prot. n ). Allo stato attuale della pianificazione, sono state individuate le modalità di analisi territoriale e le fasi di avanzamento, come mostra la tabella seguente. 6
7 Costruzione quadro conoscitivo Definizione proposte per la revisione del PPAR QC1 Politiche pubbliche e paesaggio (*) QC2 Letture del territorio QC3 Paesaggi ordinari e paesaggi degradati QC4 Paesaggi di valore (*) P1 Definizione degli ambiti geografici e tematici P2 Integrazione prescrizioni per la tutela P3 Linee guida e buone pratiche per temi e ambiti P4 Politiche attive per il paesaggio P5 Proposte per la governance paesaggistica 31/12 Completamento e restituzione del quadro conoscitivo Proposte per la revisione e integrazione del piano paesaggistico
8 3.2 - Rapporto dell ag.ppar con altri Piani e Programmi L ag.ppar interagisce con altri piani e programmi, anche subordinati. Nel Rapporto Ambientale verrà analizzato per ciascun piano o programma individuato, le modalità di interazione con l ag.ppar. Il confronto tra ag.ppar e contesto pianificatorio e programmatico vigente permette in particolare : - la costruzione di un quadro d'insieme strutturato contenente gli obiettivi di sostenibilità e le decisioni già assunte; - la valutazione della coerenza esterna dell ag.ppar rispetto agli altri piani e programmi territoriali e settoriali pertinenti; - il riconoscimento delle questioni già valutate in piani e programmi di diverso ordine, che nella Valutazione Ambientale dell ag.ppar considerato dovrebbero essere assunte come risultato al fine di evitare duplicazioni. Di seguito si propone un elenco provvisorio dei piani e programmi che potranno essere interessati dall ag.ppar. Piani regionali Piano di Inquadramento Territoriale (PIT) Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) Piano Rifiuti Piano Cave Piano di Tutela delle Acque (PTA) Piano Energetico (PEAR) Piano Forestale Regionale Piano per la Gestione Integrata delle zone Costiere Altri Piani Piani Territoriali di Coordinamento provinciali (PTC) Piani Regolatori Generali comunali (PRG) Piani dei Parchi Naturali Agli strumenti pianificatori sopra elencati, se ne affiancano altri di natura programmatica e strategica, che si elencano di seguito. Anche in questo caso, il Rapporto Ambientale avrà lo scopo di analizzare le interazioni e le eventuali incongruenze. Strumenti Programmatici Strategia Regionale per la Sostenibilità (STRAS) Programma Operativo Regionale per la competitività (POR) Piano di Sviluppo Rurale Regionale (PSR) Il confronto tra PPAR e i piani e programmi sopra elencati, oltre a consentire un analisi di coerenza, permetterà anche di individuare gli obiettivi di sostenibilità ambientale cui fare riferimento per la valutazione degli effetti. 4. Inquadramento del contesto ambientale e territoriale di riferimento. Come accennato nelle precedenti sezioni, l ag.ppar interagisce con vari aspetti ambientali. Alcuni di essi sono intrinsecamente compresi nelle analisi previste per il piano stesso e rappresentano elementi fondamentali per la definizione delle politiche del paesaggio. In ogni caso, la costruzione dell ag.ppar non può prescindere da considerazioni di carattere ambientale.
9 Accanto ai temi prettamente ambientali, ai fini della Valutazione Ambientale Strategica, vengono considerate anche attività di natura antropica, denominate settori di governo che, interagendo con le politiche paesaggistiche, possono generare effetti sull ambiente. Come avviene per gli aspetti strettamente ambientali, anche i settori di governo sono presi in considerazione nell ambito dell elaborazione dell ag.ppar. Di seguito si propone un primo elenco degli aspetti ambientali con cui l ag.ppar interagisce. Tema ambientale Biodiversità Suolo Popolazione e salute umana Aspetto ambientale Valore naturalistico Connettività Degrado del suolo Desertificazione Rischi connessi Distribuzione insediativa Rischi per la popolazione Cambiamenti climatici Assorbimento di CO 2 Beni culturali Patrimonio culturale Nell elenco dei temi ambientali non compare il tema PAESAGGIO in quanto questo rappresenta l oggetto specifico del piano. Nel Rapporto Ambientale la valutazione degli effetti dell ag.ppar sugli aspetti connessi a tale tema avverrà in termini di efficienza del piano nel raggiungimento degli obiettivi preposti. In questa prima fase di analisi, inoltre, non vengono inclusi i temi ambientali acqua ed aria in quanto, allo stato attuale della pianificazione, non sono emersi elementi tali da evidenziare possibili interazioni tra i suddetti temi e il PPAR (a tal proposito si precisa che le considerazioni relative ai sistemi di acque superficiali sono incluse nel tema biodiversità ). In fase preliminare sono stati individuati i seguenti settori si governo come pertinenti per l ag.ppar. Settori di governo Agricoltura Forestazione Energia Rifiuti Attività estrattive Industria Mobilità Turismo Il settore Governo del Territorio verrà analizzato in coerenza con il tema ambientale Paesaggio, al fine di valutare l efficacia del PPAR. 5. Individuazione degli obiettivi ambientali di riferimento. Il principale documento di riferimento per l identificazione degli obiettivi ambientali inerenti il PPAR è la Convenzione Europea del Paesaggio, recepita nella normativa italiana con legge 9 gennaio 2006, n
10 Per gli obiettivi ambientali relativi agli altri aspetti, il documento di riferimento principale è la STRAS., approvata dal Consiglio regionale con deliberazione 30 gennaio 2007, n. 44. Di seguito, per ciascun tema individuato, vengono indicati in via preliminare gli obiettivi di riferimento. Si precisa che l individuazione definitiva degli obiettivi ambientali di riferimento avverrà a seguito delle consultazioni preliminari e sulla base dell analisi di coerenza esterna di cui al paragrafo 3.2 della presente relazione. Tema ambientale Biodiversità Suolo Popolazione e salute umana Cambiamenti climatici Beni culturali Obiettivo ambientale di riferimento Conservare gli ecosistemi Mantenere/migliorare la connettività Contrastare i fenomeni di degrado del suolo Proteggere il territorio dai rischi idrogeologici e idraulici Contrastare il fenomeno della desertificazione Tutelare la popolazione dai rischi originati da situazioni di degrado ambientale Contrastare il fenomeno dei cambiamento climatici Tutelare i beni e il patrimonio culturale 6. Individuazione preliminare degli effetti ambientali significativi. L attuale stato di pianificazione, consistente nella verifica di adeguatezza del PPAR rispetto al D.lgs 42/2004, non consente di entrare nel dettaglio delle interazioni tra strumento di pianificazione e ambiente. È possibile tuttavia individuare in via preliminare le possibili macro-interazioni tra ag.ppar e ambiente, analizzando se e come questo strumento di pianificazione del territorio a scala regionale interagisce con gli obiettivi di sostenibilità individuati per ciascun tema. Tale analisi verrà opportunamente integrata e approfondita nel rapporto ambientale nelle fasi più avanzate della pianificazione. Tema ambientale Biodiversità Suolo Popolazione e salute umana Cambiamenti climatici Beni culturali Obiettivo ambientale di riferimento Conservare gli ecosistemi Mantenere/migliorare la connettività Proteggere il territorio dai rischi idrogeologici e idraulici Contrastare il degrado del suolo Contrastare il fenomeno di desertificazione Tutelare la popolazione dai rischi sanitari originati da situazioni di degrado ambientale Contrastare il fenomeno dei cambiamenti climatici Tutelare i beni e il patrimonio culturale Possibile interazione Individuazione e indicazioni per la gestione di aree di pregio Analisi e orientamento della rete ecologica Analisi dei rischi e individuazione di misure/indirizzi di gestione pertinenti Analisi delle situazioni di degrado e indirizzi per la riqualificazione/risanamento Analisi della situazione e individuazione di strategie di contrasto Analisi dei rischi e individuazione di misure/indirizzi di gestione pertinenti anche in relazione alle dinamiche insediative Analisi e indirizzi gestionali delle componenti forestali del paesaggio Analisi e indirizzi gestionali relativi al patrimonio culturale 10
11 Accanto alle interazioni strettamente ambientali possono essere individuate, già in questa fase, le principali interazioni con i settori di governo e i potenziali risvolti ambientali. Settori di governo Possibili interazioni Effetti sull ambiente Agricoltura Le previsioni del PPAR possono influenzare in termini di distribuzione spaziale il settore dell agricoltura Variazioni nelle dinamiche distributive delle colture possono avere interferenze con gli aspetti legati alla biodiversità Forestazione Energia Rifiuti Attività estrattive Le previsioni del PPAR possono influenzare in termini di distribuzione spaziale il settore della forestazione La localizzazione delle infrastrutture per la produzione di energia può essere interessata dalle previsioni del PPAR La localizzazione delle infrastrutture per la gestione dei rifiuti può essere interessata dalle previsioni del PPAR La localizzazione delle cave può essere interessata dalle previsioni del PPAR e in particolare alla connettività. Variazione nell estensione e nella distribuzione delle superfici a bosco possono avere effetti sia sulla biodiversità che sui cambiamenti climatici. Possibili interazioni con gli aspetti legati alla biodiversità, alla salute, al suolo. 7. Conclusioni. La presente relazione ha permesso di individuare, in via totalmente preliminare, le possibili interazioni tra aggiornamento del PPAR e ambiente. Come esplicitato nei paragrafi precedenti, lo stato attuale di pianificazione non permettere di scendere nel dettaglio delle singole interazioni né di stabilirne la significatività. Alla luce di quanto previsto dal D.lgs 152/06 e ss.mm.ii., art. 13, comma 1, le presenti consultazioni preliminari sono finalizzate ad impostare il rapporto ambientale in maniera condivisa con i Soggetti con Competenze Ambientali. Le eventuali osservazioni che i soggetti individuati potranno presentare, non dovranno quindi riguardare, in questa fase, l impostazione del Piano, ma piuttosto i contenuti e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale, che rappresenta uno strumento per indirizzare la redazione del piano verso criteri di sostenibilità. 11
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