Sentenza n. 1443/2016 pubbl. il 16/12/2016 RG n. 3975/2013

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1 N. R.G. 3975/2013 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE ORDINARIO di FORLI S2 CIVILE Il Tribunale, nella persona del Giudice dott. Carmen Giraldi ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g. 3975/2013 promossa da: HERA HOLDING ENERGIA RISORSE AMBIENTE SPA (C.F ), con il patrocinio dell avv. CAIA GIUSEPPE e dell avv. SACCHI MORSIANI GUIBERTO (SCCGRT70H21A944S) C/O AVV. MASCIOLI VIA MISSIRINI 6 FORLI;, elettivamente domiciliato in VIA CAVOUR 6 BOLOGNApresso il difensore avv. CAIA GIUSEPPE Appellante contro MICHELE BERTACCINI (C.F. BRTMHL71C04D704C), con il patrocinio dell avv. PAVANETTO MATTEO e dell avv., elettivamente domiciliato in VIA BOLOGNESI N FORLI presso il difensore avv. PAVANETTO MATTEO Appellato pagina 1 di 5

2 CONCLUSIONI Le parti hanno concluso come da fogli allegati al verbale d udienza di precisazione delle conclusioni. pagina 2 di 5

3 Concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione Con atto di citazione in appello ritualmente notificato Hera spa proponeva appello avverso la sentenza n. 548/13 con cui il Giudice di Pace di Cesena condannava Hera a restituire a Bertaccini Michele gli importi relativi all Iva pagati sulla Tia. L appello era fondato a) sulla carenza di giurisdizione del giudice ordinario b) sull irrilevanza della natura tributaria della Tia ai fini dell applicazione dell iva a fronte della disciplina comunitaria che prevede la possibilità di applicare l iva anche sui tributi c) sulla natura di corrispettivo di un servizio attribuibile alla tassa sui rifiuti d) sul mancato decorso degli interessi di mora stante la buona fede dell accipiens L appellato, costituendosi, chiedeva, in via preliminare, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso, nel merito il rigetto dell appello e la conferma della sentenza impugnata. L appello non può essere accolto. Non è accoglibile l eccezione preliminare. Invero Il principio della necessaria specificità dei motivi di appello previsto dall'art. 342, c.p.c. prescinde da qualsiasi particolare rigore di forme, essendo sufficiente che al giudice siano esposte, anche sommariamente, le ragioni di fatto e di diritto su cui si fonda l'impugnazione ( Cass 20 marzo 2013, n. 6978). Nel caso di specie sono stati evidenziati il contenuto e la protata delle censure alla sentenza impugnata. Deve invece riconoscersi la giurisdizione del GO. Sul punto le SSUU della Cassazione ( sentenza n del 28 Gennaio 2011) ha affermato che si tratta di una controversia tra privati alla quale resta estraneo l esercizio del potere impositivo sussumibile nello schema potestà-soggezione, proprio del rapporto tributario. pagina 3 di 5

4 Nel merito, le Sezioni Unite della Cassazione 15 marzo 2016, n. 5078, sono recentemente intervenute sul tema dell'assoggettabilità ad IVA della Tariffa di Igiene Ambientale istituita dall'art. 49 del d.lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 (ossia la TIA-1) ribadendo la non assoggettabilità ad IVA della TIA1 proprio in ragione della sua natura tributaria. Il fatto generatore dell obbligo di pagamento della TIA è infatti legato non all effettiva produzione di rifiuti da parte del soggetto obbligato ed alla effettiva fruizione del servizio di smaltimento, ma esclusivamente all utilizzazione di superfici potenzialmente idonee a produrre rifiuti ed alla potenziale fruibilità del servizio di smaltimento. In assenza di un rapporto sinallagmatico anche la Corte Costituzionale con pronuncia n. 238 del ha statuito che le caratteristiche funzionali e strutturali della TIA, di cui all art. 49 del D.Lgs. 22 del 1997, rendono evidente che tale prelievo presenta tutte le caratteristiche del tributo e che pertanto costituisce una mera variante della TARSU, disciplinata dal DPR 507 del 1993 e succ. mod., conservando la qualifica di tributo propria di quest ultima. Ne consegue che correttamente il Giudice di Pace ha ritenuto che l imposta de qua non potesse essere considerata soggetta ad Iva, in quanto l art. 3 del DPR 633 del 1972 ritiene soggette a tale imposta solo le prestazioni di servizi verso corrispettivo e non quelle finanziate mediante versamento d imposta. Il ricorso non è accoglibile neanche sotto il profilo dell applicazione degli interessi legali. Invero come osservato dall appellato la Hera non ha dimostrato la propria buona fede anche in considerazione della sentenza della Corte Costituzionale e delle plurime pronunce della Suprema Corte che andavano in senso opposto rispetto alla interpretazione di Hera e comunque gli interessi sono stati liquidati a partire dalla domanda giudiziale. Le spese seguono la soccombenza e sono liquidate come in dispositivo. pagina 4 di 5

5 Si dichiara la sussistenza dei presupposti di cui alla legge 24 dicembre 2012 n. 228 art. 1 comma 17 con obbligo per l appellante di versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato. P.Q.M. Il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni diversa istanza ed eccezione disattesa o assorbita, così dispone: Rigetta l appello; Condanna l appellante a rimborsare alla parte appellata le spese di lite, che si liquidano in 600,00 per compensi oltre i.v.a., c.p.a. e spese generali; Dichiara la sussistenza dei presupposti di cui alla legge 24 dicembre 2012 n. 228 art. 1 comma 17 con conseguente obbligo a carico dell appellante. Forlì, 6 dicembre 2016 Il Giudice dott. Carmen Giraldi pagina 5 di 5