BIBLIOGRAFIA. Mario di Pietro L ABC delle mie emozioni Erickson

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1 BIBLIOGRAFIA Mario di Pietro L ABC delle mie emozioni Erickson L insegnante che voglia attuare un programma di educazione emotiva nella classe vi troverà un utile sussidio didattico ad uso individuale dell alunno per lo sviluppo delle attività e per un loro consolidamento. Il testo contiene inoltre un ampia presentazione iniziale che fornisce all educatore alcune informazioni di base per aiutare il bambino a minimizzare l impatto di stati d animo spiacevoli,favorendo nel contempo l esperienza di emozioni positive. Ad esempio si parla della terapia razionale-emotiva (nota con l acronimo RET dalla dizione inglese rational-emotive terapy ) che con il modello ABC dell emozione spiega il meccanismo che sta alla base delle reazioni emotive. Come accade per qualsiasi altra abilità, anche insegnare ad utilizzare in modo costruttivo il dialogo interiore richiede un certo lavoro. I risultati valgono comunque lo sforzo e l impegno che saranno necessari. In effetti, far apprendere al bambino tale abilità garantisce non solo una crescita armonica sul piano psico-affettivo, ma rende anche più probabile una vita relazionale soddisfacente una volta diventato adulto. Questo aspetto è stato ampiamente documentato da alcune ricerche esaminate dallo psicologo Daniel Goleman nel suo libro l Intelligenza emotiva (1995). Dello stesso autore, Goleman in collaborazione con il Dalai Lama il testo: Mario di Pietro Emozioni distruttive Mondadori Se da un lato il Dalai Lama ci spiega come trasformare le emozioni negative in sentimenti positivi,dall altro Goleman ci mostra con rigorosi metodi scientifici come la pratica della meditazione possa rimuovere le cause delle nostre peggiori pulsioni. Una delle tecniche proposte e presentate al Dalai Lama è quella della tartaruga, che appartiene al programma PATHS(strategie per promuovere un pensiero alternativo) studiato per aiutare bambini sordi ad usare il linguaggio, per comprendere e gestire meglio le proprie emozioni, per diventare consapevoli delle proprie ed altrui sensazioni, per riconoscerle e controllarle. Un altra cosa che insegniamo ai bambini assieme al fare la tartaruga è quella che chiamiamo auto conversazione,parlare con se stessi in modo da controllare il comportamento. A volte lo chiamiamo autocontrollo verbale.

2 In presenza di situazioni conflittuali Gordon sostiene rifacendosi al pensiero di Rogers, che le possibili reazioni verbali dell insegnante al comportamento del bambino talvolta possono essere messaggi inefficaci: Thomas Gordon Insegnanti efficaci Giunti Presenta una serie di indicazioni per rendere efficace l apprendimento in classe. Egli propone una tipologia di messaggi formulati in classe. Si tratta di focalizzare la soluzione più corrispondente alla sensibilità ed ai criteri interpretativi personali, utilizzati per inquadrare la situazione conflittuale. Le tecniche e i metodi presentati in questo libro sono ugualmente validi ed applicabili per l insegnamento attivo agli studenti di tutte le età dalla scuola dell infanzia all università. La nostra filosofia è che gli studenti di qualsiasi età sono semplicemente degli esseri umani e con i loro insegnanti svilupperanno dei rapporti buoni o cattivi che siano, che dipenderanno dal modo in cui essi stessi sono trattati dai loro insegnanti. Pag. 30 Un altro testo centrato sulla relazione e sull ascolto ed adatto alla fascia d età tra i 3e i 6 anni: Susanne Wichert Mi fai ancora amico? Da una lunga esperienza dell autrice con il mondo dell infanzia scaturiscono attività pratiche e giochi divertenti, tutti ampiamente sperimentati e descritti in modo dettagliato. Questo testo è uno strumento pensato per supportare gli adulti alla creazione di un ambiente di basso livello conflittuale, una guida per costruire un processo di risoluzione dei conflitti adatto ai bambini. I bambini, anche se molto piccoli,possono imparare,fra le molte abilità,quelle che servono a risolvere i conflitti: o saper ascoltare, o comunicare in modo chiaro, o capire quello che provano le altre persone, o comprendere le conseguenze delle proprie ed altrui azioni. Paola Maniotti L inventa Giochi Questa raccolta di giochi di strada nasce dalle esperienze di cooperazione internazionale e di insegnamento dell autrice. Evidenzia l importanza del gioco a scuola, luogo preposto per l esercizio della creatività. Il gioco è l attività privilegiata per assumere regole e ruoli che preparano alla vita sociale. Il gioco è fatto di regole, senza di esse non solo non può funzionare, ma neppure esistere. Giocare aiuta ad imparare il rispetto delle regole ma anche a capire che ogni regola è relativa e può essere modificata. Grazie a questa duplice valenza possiamo divertirci a manipolare, trasformare, adattare le regole dei giochi che conosciamo. Il testo sviluppa questi due filoni, creare per necessità e creare per virtù, proponendo tecniche per cambiare i propri giochi o per crearne ex novo, scoprendo magari che questi nuovi giochi spesso somigliano ad altri che già esistono in qualche angolo della terra.

3 Sigrid Loos Viaggio a fantasia Giochi creativi e non competitivi a scuola e in famiglia. L autrice sostiene: Ve lo promettiamo, il viaggio sarà anche gratificante, per chi avrà voglia di lasciarsi andare e di abbandonarsi ad un modo di giocare diverso. Per tutta la durata del viaggio potrete finalmente esprimervi secondo il vostro autentico modo di comunicare. Vi offriamo l occasione di scoprire una nuova dimensione del gioco, non ristretto alla gara e alla competizione. Con noi scoprirete il più grande nemico della creatività : la paura che vi fa sentire inferiori. Vi garantiamo un clima di viaggio sano, esente da giudizi, sfiducia, insicurezza, o, blocchi mentali. Buon viaggio! Sigrid Loos Novantanove giochi É una proposta per giocare in modo nuovo,riscoprendo il corpo e la collaborazione con gli altri. La cooperazione può stimolare il senso della comunità in una classe perché le persone che giocano insieme stanno anche bene insieme. Inoltre la cooperazione dà anche la possibilità di cambiare i propri ruoli, sia quelli assunti nei giochi, sia quelli imposti nel grande gioco della vita.bisognerebbe per esempio impegnarsi a creare collettivamente una struttura, anziché dare voti a quella ritenuta migliore. Sigrid Loos Handicap? Anche noi giochiamo! Questo libro vuole offrire degli stimoli per le attività ludiche nelle strutture che si occupano di disabili presentando giochi sperimentati sul campo. Ogni gioco è preceduto da indicazioni utili riguardo agli obiettivi ed alle abilità che i partecipanti devono avere come prerequisiti. È inoltre corredato di tutte le informazioni utili su spazi, materiali e preparazione. Esplorare lo spazio,osservare la propria voce,scoprire e riconoscere l altro sono abilità non sempre facili per persone con handicap psicofisico. I giochi di interazione favoriscono innanzitutto: o la consapevolezza corporea;prendere coscienza del proprio corpo per poi entrare in relazione con gli altri o la comunicazione: come interagisco con gli altri o le regole di gruppo e la loro accettazione o aspettare il proprio turno e rispettare le modalità degli altri giocatori o la percezione e del Tu e dell altro

4 Battista Quinto Borghi Crescere con i laboratori Manuale di didattica dei laboratori nella scuola dell infanzia Edizioni Junior Il volume si propone come riflessione teorica per una scuola che vede nei laboratori una possibilità positiva di crescita,sia come supporto operativo per l insegnante per il proprio lavoro quotidiano a scuola. (considerata la grande competenza dell autore emiliano, che è stato formatore per la scuola dell infanzia del nostro circolo nella sperimentazione Nazionale ASCANIO si ritiene che il testo sia utile anche per I laboratori nella prima classe della primaria) Ezio Compagnoni, Giorgio Ghio, Giuseppe Malpelli Nuovi contesti di apprendimento nella scuola dell infanzia Edizioni Junior La ricchezza e la buona predisposizione dei contesti apprendimento, diventano il luogo privilegiato dell incontro tra persone ed in particolare dell adulto insegnante con il bambino. In questo spazio simbolico di incontro si costruisce la buona comunicazione, si strutturano le relazioni interpersonali, si può esercitare la creatività che deriva dall accogliersi vicendevolmente. In questa ottica di riflessione pedagogico e di operatività metodologica didattica vanno letti i contributi di G. Ghio e G. Malpelli: entrambi elaborano il significato di esperienza di apprendimento all interno di una cornice operativa particolarmente apprezzata dagli insegnanti, ossia il laboratorio. G. Ghio si sofferma sui valori dell autonomia e della libertà, collegando le esperienze, che riporta con ricchezza di particolari e di spunti didattici, alle impostazioni di C. Rogers e T. Gordon sull ascolto e sulle relazioni d aiuto. Il laboratorio, in tal senso, attraverso l elaborazione dei contenuti, si propone come un luogo privilegiato di ascolto, di osservazione, di costruzione di significati che permettono a bambini e insegnanti di strutturare creativamente l esperienza di apprendimento. G. Malpelli si sofferma sulla dimensione fenomenologica delle esperienze di apprendimento, sulla loro dimensione di accadimento, di evento solo annunciato alla mente dei partecipanti ma da costruire insieme per svolgere i fili di significato che conducono alle trame della conoscenza. Infine, nell ottica dell educazione della mente, propone una rilettura concettuale del concetto di progetto collegandola ai processi mentali che implicano la valorizzazione della memoria personale quale base inevitabile di confronto per qualsiasi esperienza di apprendimento.

5 Lerida Cisotto e gruppo RDL Prime competenze di letto - scrittura Proposte per il curricolo di scuola dell infanzia e primaria Edizioni Erickson Il volume si compone di cinque aree tematiche,ciascuna delle quali presenta una serie organizzata di attività rivolte alla promozione delle competenze linguistiche del bambini tra i due e i sette anni di età: le competenze lessicale, fonologica, morfosintattica, pragmatica di alfabetizzazione emergente e narrativa. L obiettivo principale è delineare un percorso organico per raccordare curricoli per la prima alfabetizzazione di scuola dell infanzia e di scuola primaria, creando condizioni favorevoli per l apprendimento delle competenze linguistiche di base e prevenendo l insorgere precoce di difficoltà. Nell ambito di ciascuna competenza,attività e itinerari didattici sono graduati per livelli crescenti di complessità e sono impostati secondo criteri metodologici dell approccio ludico,narrativo e laboratoriale e del richiamo all esperienza,ai contesti comunicativi del quotidiano e al potenziale d apprendimento dei bambini. Dal testo citato 1 Pagina 22 1 Il raccordo tra i curricoli mira a introdurre il bambino a caratteristiche e regole di base del funzionamento del codice orale e di quello scritto,promuovendone una padronanza intenzionale.tale processo va inteso come progressiva familiarizzazione a usi formalizzati della lingua e può avvenire senza imporre una veste scolastica precoce ai curricoli di scuola dell infanzia.

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