Il ruolo formale e sostanziale del Commercialista Pier Paolo Baldi
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- Adelaide Bondi
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1 Comprendere le sfide degli SDGs: il ruolo dei Commercialisti Il ruolo formale e sostanziale del Commercialista Pier Paolo Baldi 3 ottobre 2018
2 Comprendere le sfide degli SDGs: il ruolo dei Commercialisti Il ruolo formale e sostanziale dei Commercialisti Il ruolo formale: - D. Lgs. 139/ D. Lgs. 254/ D. Lgs. 231/ Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana (2015) Il ruolo sostanziale: - Ambiti di supporto Pier Paolo Baldi 3 ottobre 2018
3 Il ruolo formale del commercialista 1/2 Il D. Lgs. 139/2005 riconosce ai commercialisti la competenza tecnica per l espletamento di alcune attività: «competenza specifica in economia aziendale e diritto d'impresa e, comunque, nelle materie economiche, finanziarie, tributarie, societarie ed amministrative», in particolare: - Art. 1, comma 3, lettera o: «la redazione e la asseverazione delle informative ambientali, sociali e di sostenibilità delle imprese e degli enti pubblici e privati» - Art. 1, comma 3, lettera p: «la certificazione degli investimenti ambientali ai fini delle agevolazioni previste dalle normative vigenti». Il D.Lgs. 254/2016 disciplina i diversi controlli esterni: CONTROLLORI REVISORE LEGALE OGGETTO DEL CONTROLLO Verifica l'avvenuta predisposizione da parte degli amministratori della DNF ASSEVERATORE Esprime con apposita relazione, un attestazione circa la conformità delle informazioni fornite rispetto quanto richiesto dal D. Lgs. 254/2016 ORGANO DI CONTROLLO Vigila sull osservanza delle disposizioni stabilite dal D. Lgs. 254/2016 e ne riferisce nella relazione annuale all assemblea 3
4 Il ruolo formale del commercialista 2/2 Il D. Lgs. 231/2001 prevede specifiche responsabilità amministrativa per atti illeciti legati all ambiente, salute e sicurezza. Con il D. Lgs. 254/2016 la gestione dei rischi non finanziari è stata elevata ad area da rendicontare nel «Bilancio di Sostenibilità»: «Il modello aziendale di gestione ed organizzazione delle attività dell'impresa, ivi inclusi i modelli di organizzazione e di gestione eventualmente adottati ai sensi dell'articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231» Le modifiche apportate nel Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana (2015), lette alla luce del D. Lgs. 254/2016 ridefiniscono e implementano l assetto organizzativo aziendale: Il CdA deve includere la valutazione di tutti i rischi che possono assumere rilievo nell ottica della sostenibilità nel medio-lungo periodo dell attività dell emittente; Il CdA valuta l opportunità di costituire un apposito comitato dedicato alla supervisione delle questioni di sostenibilità connesse all esercizio dell attività dell impresa e alle sue dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder. I soggetti coinvolti nell ambito del presidio dei rischi nel medio e lungo periodo sono il CdA, il CEO, il Comitato controllo rischi, il Collegio sindacale e l Internal Audit. 4
5 Il ruolo sostanziale del commercialista 1/2 Supporto nel dialogo tra le diverse funzioni aziendali (tavoli interfunzionali) Supporto nell ambito dell ERM ovvero del sistema di gestione dei rischi di sostenibilità identificando i rischi e i principali strumenti per mitigarli (identificazione, valutazione, risposte, controllo e monitoraggio) Supporto strategico e/o operativo per la predisposizioni di Piani Industriali e Piani di Sostenibilità Supporto nell ambito dell integrazione tra rischi 254 e rischi 231 Supporto nella redazione del Bilancio di Sostenibilità in tutte le sue fasi: 1- Assessment della CSR aziendale 2- Pianificazione del processo di reporting 3- Stakeholder engagement 4- Analisi di materialità e scelta dei contenuti del report 5- Redazione del Bilancio 6- Verifica e comunicazione Supporto Società Benefit (L. 208/2015) 5
6 Il ruolo sostanziale del commercialista 2/2 Negli ultimi anni è cresciuta l attenzione alle tematiche «CSR» anche per le ambizioso impegno delle Nazioni Unite. Il 2 ottobre 2017 il Consiglio dei Ministri ha approvato la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile. L Agenda 2030 è stata firmata il 25 settembre 2015 da tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite. Il documento offre un quadro di riferimento per l Italia su una visione di sviluppo orientata alla sostenibilità basata sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell Agenda
7 Grazie per l attenzione Pier Paolo Baldi Dottore Commercialista e Revisore Legale ODCEC Roma baldi@sdcassociati.com 7
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