PERCORSI NATURALISTICI INTEGRATI ALL'INTERNO DEI COMUNI ADERENTI AL "PROGETTO INTEGRATO D'AREA RURALE DEL

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1 Comune di Arcole Comune di Cologna Veneta Comune di Pressana Comune di Roveredo di Guà Comune di San Bonifacio Comune di Veronella Comune di Zimella PERCORSI NATURALISTICI INTEGRATI ALL'INTERNO DEI COMUNI ADERENTI AL "PROGETTO INTEGRATO D'AREA RURALE DEL COLOGNESE PROGETTO ESECUTIVO (CUP: E21B ) Codice elaborato Scala Data File Il Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione Dot. For. Marco Grendele EPC - European Project Consulting - S.r.l. Via Prati Dueville (Vi) Italia Tel Fax Part. IVA: Cod. Fisc.: Il Responsabile Unico del Procedimento Arch. Simone Malgarise Comune di Cologna Veneta - Stazione appaltante Piazza Capitaniato Cologna Veneta (VR) Tel Fax Part. IVA: Cod.Fisc.:

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3 INDICE 1. INTRODUZIONE DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI ANAGRAFICA DELL OPERA INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA Committente Responsabile dei Lavori Coordinatore per la progettazione (CSP) Coordinatore per l Esecuzione dei lavori (CSE) Progettista Direttore dei lavori DESCRIZIONE SINTETICA DELL OPERA UBICAZIONE DEL CANTIERE DESCRIZIONE DEL PROGETTO Descrizione dei tratti omogenei dell itinerario RG RGNC RG RGNC RG RG RGNC RG RG RGNC PR PRNC PR PRNC CVNC CVNC CV CV CV ZI _PE_R12_00.DOCX I

4 ZINC ZI ZINC CV CVNC CV CVNC CV CVNC VRNC VR VRNC VR VRNC VR VRNC AR ARNC SBNC DESCRIZIONE DEL CONTESTO AMBIENTALE CONTESTUALIZZAZIONE GEOGRAFICA ASPETTI GEOLOGICI Inquadramento generale Esito delle indagini geotecniche ASPETTI IDROGEOLOGICI CAVE E DISCARICHE PRESENTI NEL TERRITORIO CENSIMENTO ED ANALISI DELLE INTERFERENZE EVENTUALE RINVENIMENTO DI ORDIGNI BELLICI PRESENZA DI LINEE AEREE E CONDUTTURE SOTTERRANEE RISCHI E MISURE CONNESSI CON ATTIVITÀ E/O INSEDIAMENTI LIMITROFI Lavori in sede stradale/autostradale Presenza di infrastrutture autostradali e/o ferroviarie limitrofe Lavori in prossimità di corsi e specchi d acqua Caduta/proiezione di oggetti all esterno del cantiere Interferenze con le aree e le attività circostanti e/o presenza di cantieri limitrofi SVOLGIMENTO DEI LAVORI II 149_PE_R12_00.DOCX

5 6.1 SUDDIVISIONE DEI LAVORI IN MACRO-FASI VALUTAZIONE DEI RISCHI ANALISI DELLE LAVORAZIONI Allestimento dei cantieri Scavo di sbancamento Formazione di fondazione stradale, compreso geotessuto Formazione strato superficiale Scavo a sezione ristretta Realizzazione della carpenteria per le strutture di fondazione Lavorazione e posa dei ferri di armatura per le strutture di fondazione Getto di calcestruzzo per le strutture di fondazione Formazione di rilevati Posa barriere stradali Realizzazione segnaletica orizzontale Realizzazione segnaletica verticale Smobilizzo cantiere RISCHI PARTICOLARI E RELATIVE MISURE DI SICUREZZA Rischio di investimento Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Rischio di seppellimento o sprofondamento Rischio di annegamento Rischio di caduta dall alto Rischi derivanti dall ambiente esterno Rischio di infezione da microrganismi Rischio di elettrocuzione Rischio per esposizione al rumore Rischio per esposizione a vibrazioni Rischio per esposizione a radiazioni non ionizzanti Rischio per esposizione a polveri, fibre Rischio per esposizione a fumi, gas e nebbie Rischio di caduta di oggetti dall alto Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per scivolamenti, cadute a livello Rischio per calore, fiamme Rischio per cesoiamento, stritolamento Rischio per movimentazione manuale dei carichi _PE_R12_00.DOCX III

6 7.3 INTERFERENZE TRA LAVORAZIONI ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE RECINZIONI/DELIMITAZIONI, ACCESSI E SEGNALAZIONI VIABILITÀ DI CANTIERE E MODALITÀ DI ACCESSO DEI MEZZI E FORNITURA MATERIALI AREE DI DEPOSITO GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI IN CANTIERE SERVIZI LOGISTICI ED IGIENICO ASSISTENZIALI MACCHINE E ATTREZZATURE IMPIANTI DI CANTIERE Impianto elettrico Impianto di messa a terra Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche Impianto idrico SEGNALETICA GESTIONE EMERGENZA Presidi per la lotta antincendio Presidi sanitari Infortuni e incidenti INFORMAZIONE, FORMAZIONE E CONSULTAZIONE DEI LAVORATORI SORVEGLIANZA SANITARIA SOSTANZE PERICOLOSE, PRODOTTI E SOSTANZE CHIMICHE Riconoscimento delle sostanze pericolose Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti Pronto soccorso ed emergenza Sorveglianza sanitaria DPI obbligatori COSTI CRITERI PER LA DEFINIZIONE E LA VALUTAZIONE DEI COSTI STIMA DEI COSTI IV 149_PE_R12_00.DOCX

7 1. INTRODUZIONE Questo documento costituisce il Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC) relativo all opera di seguito descritta, secondo quanto previsto dal D. Lgs. 81/2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro come modificato dal D. Lgs. 106/2009 Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per informazioni dettagliate riguardanti i lavori da eseguire si rimanda gli elaborati di progetto. Nel presente documento alcune informazioni sono comunque riportate in forma sintetica per agevolare la lettura del PSC ai soggetti coinvolti. Il PSC contiene l individuazione, l analisi e la valutazione dei rischi e le conseguenti misure di prevenzione e/o protezione per eliminare o ridurre i rischi stessi durante l esecuzione dei lavori, come richiesto dall art. 100 del D. Lgs. 81/2008 e dal punto 2 dall allegato XV dello stesso decreto. Le indicazioni riportate non sono da considerarsi esaustive di tutti gli obblighi previsti in materia di sicurezza in capo ai soggetti esecutori. Rimane infatti piena responsabilità delle imprese rispettare, oltre alle prescrizioni del presente piano, anche tutti gli obblighi ad esse imposti dalla normativa in materia di sicurezza. A tale scopo, tra l altro, le imprese integreranno il PSC, come previsto dalle norme, con il proprio piano operativo di sicurezza (POS).I contenuti minimi del POS, individuati al punto 3.2 dall allegato XV del D. Lgs. 81/2008, sono richiamati in seguito nel documento. Il presente documento è così composto: Relazione tecnica e prescrizioni Allegato 1: Cronoprogramma dei lavori Allegato 2: Computo Metrico dei Costi per la Sicurezza Allegato 3: Planimetrie di cantiere 149_PE_R12_00.DOCX 1

8 2. DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI Ai fini della presente relazione, valgono le seguenti definizioni: Decreto Si intende il D. Lgs. 81/2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, come modificato dal D. Lgs. 106/2009. Responsabile dei lavori (RDL) Soggetto che può essere incaricato dal committente per svolgere i compiti ad esso attribuiti dal decreto; nel campo di applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, il responsabile dei lavori è il responsabile del procedimento. Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (CSP) Soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell'esecuzione dei compiti di cui all'articolo 91; ed in possesso dei requisiti di cui all art. 98 del Decreto. Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione (CSE) Soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell'esecuzione dei compiti di cui all'articolo 92, che non può essere il datore di lavoro delle imprese esecutrici o un suo dipendente o il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) da lui designato ed in possesso dei requisiti di cui all art. 98 del Decreto. Impresa affidataria Impresa titolare del contratto di appalto con il committente che, nell'esecuzione dell'opera appaltata, può avvalersi di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi. Impresa esecutrice Impresa che esegue un opera o parte di essa impegnando proprie risorse umane e materiali. Subappaltatore L impresa esecutrice e/o il lavoratore autonomo che interviene in cantiere per l esecuzione dei lavori sulla base di un rapporto contrattuale con una impresa affidataria. Si intende per subappaltatore anche l impresa esecutrice e/o il lavoratore autonomo che instaura il rapporto contrattuale con chi sia a sua volta subappaltatore. Personale preposto alla vigilanza Il CSE e il suo eventuale assistente, il Direttore dei Lavori ed il suo assistente, il Responsabile del Procedimento, i funzionari degli organi di vigilanza. Referente È la persona fisica che rappresenta l impresa affidataria e i suoi subappaltatori/subaffidatari nei rapporti con il committente e con il CSE. Solitamente coincide con la figura del direttore tecnico di cantiere o del capocantiere. Egli è sempre presente in cantiere anche qualora vi fosse un solo lavoratore dell impresa affidataria e dei suoi subappaltatori/subaffidatari e tra l altro agisce in nome e per conto dell Impresa per tutte le questioni inerenti la sicurezza e costituisce l interlocutore del CSE; pertanto tutte le comunicazioni fatte al Referente si intendono fatte validamente all Impresa _PE_R12_00.DOCX

9 Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) Persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro e che svolge le funzioni di cui all art. 50 del Decreto. Lavoratore autonomo Persona fisica la cui attività professionale concorre alla realizzazione dell opera senza vincolo di subordinazione. Piano di sicurezza e di coordinamento (PSC) Viene redatto dal CSP e tenuto aggiornato dal CSE, contenente quanto previsto dall art. 100 del Decreto. I contenuti minimi sono descritti al punto 2 dall allegato XV dello stesso decreto. Piano operativo di sicurezza (POS) Documento, redatto dal datore di lavoro dell impresa esecutrice, con riferimento al cantiere oggetto del presente PSC. La redazione del POS è obbligatoria per tutte le imprese esecutrici. I contenuti di questo documento sono al punto 3.2 dall allegato XV dello stesso decreto. Dispositivi di protezione individuali (DPI) Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. 149_PE_R12_00.DOCX 3

10 Frequenza Lieve Modesta Grave Gravissima 3. METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI La metodologia per l individuazione dei rischi è stata: distinguere eventuali stralci esecutivi; individuare le lavorazioni all'interno dell'unico stralcio esecutivo in cui si realizza l'opera; individuare i rischi per ogni lavorazione. I rischi individuati vengono quindi analizzati con riferimento al contesto ambientale, alla presenza contemporanea e/o successiva di diverse imprese e/o diverse lavorazioni (si veda il Cronoprogramma dei lavori riportato nell Allegato 1) e ad eventuali pericoli correlati. Per ogni lavorazione è stata elaborata la relativa analisi sotto riportata. Questa contiene: la descrizione della lavorazione; gli aspetti significativi del contesto ambientale; l analisi dei rischi; le azioni di coordinamento e le misure di sicurezza; i contenuti specifici del POS; la stima del rischio riferita alla lavorazione. Per la stima dei rischi si fa riferimento a un indice che varia da 1 a 4, ottenuto tenendo conto sia della gravità del danno (magnitudo), sia della probabilità (frequenza) che tale danno si verifichi. L indice cresce all aumentare del rischio ed è associato alle seguenti valutazioni. 1 MOLTO BASSO 2 BASSO 3 MEDIO 4 ALTO Improbabile Magnitudo Possibile Probabile Molto Probabile Dalla combinazione dei due fattori si è ricavata la Entità del rischio (nel seguito denominato semplicemente RISCHIO), con gradualità: M. BASSO BASSO MEDIO ALTO Gli orientamenti considerati si sono basati sui seguenti aspetti: Studio del Cantiere di lavoro (requisiti degli ambienti di lavoro, vie di accesso, sicurezza delle attrezzature, microclima, illuminazione, rumore, agenti fisici e nocivi); Identificazione delle attività eseguite in Cantiere (per valutare i rischi derivanti dalle singole fasi); Conoscenza delle modalità di esecuzione del lavoro (in modo da controllare il rispetto delle procedure e se queste comportano altri rischi, ivi compresi i rischi determinati da interferenze tra due o più lavorazioni singole) _PE_R12_00.DOCX

11 Le osservazioni compiute vengono confrontate con criteri stabiliti al fine di garantire la sicurezza e la Salute in base a: norme legali Nazionali ed Internazionali; norme di buona tecnica; norme ed orientamenti pubblicati. Principi gerarchici della prevenzione dei rischi: eliminazione dei rischi; sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o lo è meno; combattere i rischi alla fonte; applicare provvedimenti collettivi di protezione piuttosto che individuali; adeguarsi al progresso tecnico ed ai cambiamenti nel campo dell informazione; cercare di garantire un miglioramento del livello di protezione. 149_PE_R12_00.DOCX 5

12 4. ANAGRAFICA DELL OPERA 4.1 Individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza Committente A.T.S. PIA-R del Colognese Comuna capofila: Comune di Cologna Veneta Piazza Capitaniato, Cologna Veneta (VR) Tel fax Responsabile dei Lavori Arch. Simone Malgarise c/o Comune di Cologna Veneta Piazza Capitaniato, Cologna Veneta (VR) Tel fax Mail: malgarise.simone@comune.cologna-veneta.vr.it Coordinatore per la progettazione (CSP) dott. for. Marco Grendele via Prati, Dueville (VI) Tel Fax Mail: marco.grendele@epcsrl.eu Coordinatore per l Esecuzione dei lavori (CSE) dott. for. Marco Grendele via Prati, Dueville (VI) Tel Fax Mail: marco.grendele@epcsrl.eu Progettista dott. for Federico Carollo via Prati, Dueville (VI) Tel Fax Mail: federico.carollo@epcsrl.eu Direttore dei lavori dott. for. Marco Grendele via Prati, Dueville (VI) Tel Fax Mail: marco.grendele@epcsrl.eu 6 149_PE_R12_00.DOCX

13 Per l individuazione dei dati inerenti alle Imprese e ai relativi referenti si rimanda al capitolo Firme di accettazione. 4.2 Descrizione sintetica dell opera Durata presunta dei lavori (in giorni naturali consecutivi): 180 Ammontare complessivo presunto dei lavori: ,52 Numero massimo presunto dei lavoratori in cantiere: 20 Entità presunta del cantiere (in uomini-giorno): Ubicazione del cantiere Il progetto prevede la realizzazione di un itinerario ciclo-pedonale, con una lunghezza complessiva di quasi 40 km, con funzione di collegamento tra i comuni di Roveredo di Guà, Pressana, Cologna Veneta, Veronella, Arcole, San Bonifacio e Zimella. Nello specifico, l itinerario non richiede la realizzazione ex novo di un apposito e corrispondente tracciato atto a collegare gli elementi di interesse, in quanto si snoda sia lungo gli argini dei corsi d acqua presenti sul territorio (Guà, Fratta, Alpone) sia sulla viabilità secondaria ed interpoderale. In questo modo gli interventi da effettuarsi riguardano, oltre alla segnalazione dell itinerario mediante apposita cartellonistica, la sola sistemazione del piano di calpestio, andando a crearne uno stabile nei tratti non pavimentati (argini e capezzagne) e sistemando quelli esistenti. 149_PE_R12_00.DOCX 7

14 Figura 4-1. Itinerario (in verde) su foto aerea (fuori scala) Il tracciato si snoda come illustrato in. Figura 4-1, suddividendosi in due categorie: tratti interessati da interventi: m; tratti esenti da lavorazioni: m. 4.4 Descrizione del progetto Gli interventi previsti hanno lo scopo di creare una finitura superficiale uniforme in stabilizzato, garantendo al contempo una portanza tale da sopportare il transito sporadico di mezzi pesanti (mezzi agricoli, di manutenzione arginale, ). Di conseguenza le lavorazioni variano a seconda della pavimentazione esistente: va evidenziato che pur variando le stesse, mantengono nella maggior parte dei casi la medesima finitura superficiale (e pertanto un omogenea superficie). I casi sono i seguenti: sezione tipo A: in questo caso la lavorazione prevede uno scavo di sbancamento fino alla profondità di 40 cm. Viene poi realizzata una massicciata stradale mediante la stesa di pietrisco con finitura di uno strato di stabilizzato frantumato (con relativa sagomatura del piano e cilindratura) per uno spessore finale di 40 cm, secondo la seguente composizione (spessori intesi per materiale rullato e costipato): strato inferiore cm 15 con pezzatura 30/70 mm; strato intermedio inferiore cm 10 con pezzatura 15/30 mm; strato intermedio superiore cm 10 con pezzatura 7/15 mm; strato di finitura cm 5 con pezzatura 0/30 mm. La pendenza trasversale finale sarà a dorso di mulo _PE_R12_00.DOCX

15 sezione tipo B: prevede lo scavo di sbancamento fino alla profondità di 35 cm e relativa compattazione del piano di posa. Viene poi realizzata una massicciata stradale mediante la stesa di pietrisco con finitura di uno strato di stabilizzato frantumato (con relativa sagomatura del piano e cilindratura) per uno spessore finale di 35 cm, secondo la seguente composizione (spessori intesi per materiale rullato e costipato): strato inferiore cm 15 con pezzatura 30/70 mm; strato intermedio inferiore cm 7,5 con pezzatura 15/30 mm; strato intermedio superiore cm 7,5 con pezzatura 7/15 mm; strato di finitura cm 5 con pezzatura 0/30 mm. La pendenza trasversale finale sarà a dorso di mulo. Sezione tipo C: prevede la rigenerazione della superfice stradale in stabilizzato, mediante la macinatura del materiale esistente e la successiva riposa. Tutta l attività comprende una risagomatura e riprofilatura della sezione secondo le pendenze indicate nelle tavole progettuali. Sezione tipo D: la lavorazione, prevista in sommità arginale a Cologna Veneta e nelle rampe di 149_PE_R12_00.DOCX 9

16 accesso agli argini nello stesso Comune, prevede lo scavo di sbancamento fino alla profondità di 35 cm e relativa compattazione del piano di posa, con la successiva stesa di un geotessuto dal peso minimo di 200 g/mq. Viene poi realizzata una fondazione stradale dello spessore di 30 cm e la successiva posa di misto granulare stabilizzato per uno spessore di 5 cm. La finitura superficiale avviene con un conglomerato bituminoso con bitume trasparente (per migliorare l inserimento paesaggistico del tratto)dello spessore di 5cm. La pendenza trasversale finale sarà a dorso di mulo. Sezione tipo E: la lavorazione prevede lo scavo di sbancamento fino alla profondità di 20 cm e relativa compattazione del piano di posa, con la successiva stesa di un geotessuto dal peso minimo di 200 g/mq. Viene poi realizzata una fondazione stradale dello spessore di 15 cm e la successiva posa di misto granulare stabilizzato per uno spessore di 5 cm. La pendenza trasversale finale sarà a dorso di mulo. Esiste poi una sezione tipologica apposita per la Strada Romana in comune di Veronella. Tale tipologia riprende la sezione tipo B, allargando però la sede stradale (portandola a 5,5 m) e creando una sede propria dell itinerario a monte della strada stessa, separandola mediante un cordolo _PE_R12_00.DOCX

17 Esiste infine una sezione tipo per la sistemazione della rampa di accesso all argine da via Ponte sinistra a Roveredo di Guà. La lavorazione prevede uno scavo di sbancamento preventivo per la preparazione del piano di posa. Su una fondazione in magrone verranno posizionati i due cordoli in cls prefabbricati (sez. 12/15 cm, h. 30 cm), per il contenimento dei successivi strati: fondazione stradale (spessore 10 cm), massetto con rete elettrosaldata (spessore 15 cm), asfalto per marciapiedi (spessore 5 cm). La pendenza trasversale sarà del 2% verso valle. Completeranno la lavorazione la posa della segnaletica orizzontale e una staccionata verso valle. Per tutte le lavorazioni sopra esposte ed a seconda dei risultati delle analisi del terreno, è stata prevista preventivamente nel computo metrico una voce di trasporto del materiale di risulta nei luoghi individuati dalle singole Amministrazioni, che verranno indicati dal Direttore dei Lavori. Queste lavorazioni appena elencate sono necessarie alla realizzazione dell itinerario ciclopedonale. A ciò si aggiungono alcuni interventi collaterali, con lo scopo di valorizzare l itinerario stesso. Nello specifico si andranno a posare i cartelli indicatori nei punti necessari Descrizione dei tratti omogenei dell itinerario Segue ora la descrizione dei singoli tratti omogenei con la descrizione degli interventi previsti (vengono richiamate le sezioni tipo ed eventuali interventi puntuali descritti precedentemente). L itinerario è stato suddiviso in tre ambiti, per ottimizzare la comprensione del progetto stesso (v. Figura 4-2): ambito del Guà; ambito di collegamento ambito dell Alpone. 149_PE_R12_00.DOCX 11

18 La lettura degli elaborati, nonché delle seguenti descrizioni, avviene con direzione sud-nord: si procede quindi da Roveredo di Guà fino a San Bonifacio. Tale lettura avviene anche per eventuali indicazioni progettuali: l indicazione spaziale va presa dando la schiena verso sud (ad esempio se un cartello viene posto a destra di un incrocio, si intende un osservatore che con la schiena è verso Roveredo e guarda in direzione San Bonifacio). La denominazione dei tratti comprende la sigla del Comune di appartenenza (AR: Arcole; CV: Cologna Veneta; PR: Pressana; RG: Roveredo di Guà; SB: San Bonifacio; VR: Veronella; ZI: Zimella) e un numero progressivo; nel caso di tratti non soggetti a lavorazioni del piano di calpestio, prima del numero viene posta la sigla NC (non cantierabile). Sono quindi presenti 20 tratti di cantiere e 19 non cantierabili, per un totale di 39 tratti omogenei. A livello di elaborati grafici, il progetto esecutivo si compone di due tipologie di planimetrie di cantiere: Stato di progetto Planimetrie e sezioni trasversali (scala 1:2.000) e Stato di progetto Planimetrie di dettaglio e sezioni trasversali (scala 1:200). Le prime rappresentano tutto l itinerario per la sua intera estensione lineare, e contengono al loro interno le seguenti informazioni: ubicazione del tratto su Carta Tecnica Regionale, sezione tipo usata, dati relativi a lunghezza e larghezza, posizionamento della segnaletica, eventuale presenza di tratti particolareggiati (per i quali poi è a disposizione la seconda tipologia di tavole). Figura 4-2. Identificazione degli ambiti di progetto: in verde l'ambito del Guà, in blu l'ambito di collegamento e in rosso l'ambito dell'alpone. Le seguenti descrizioni dei singoli tratti sono così strutturate: Nome tratto: nomenclatura come descritta precedentemente (tra parentesi l ambito di riferimento); Tavola di riferimento: codice della planimetria in cui il tratto è presente (si tralascia _PE_R12_00.DOCX

19 l indicazione generale della tavola 149_PE); Localizzazione: Comune in cui il tratto è inserito e punti di inizio e fine; Viabilità di accesso: indicazione di come raggiungere il cantiere; Caratteristiche tratto: Lunghezza: lunghezza del tratto prevista da Computo, Larghezza: larghezza del tratto prevista da Computo, Stato attuale: tipologia di fondo allo stato del rilievo; Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto: ubicazione del tratto su ortofoto e foto dello stato di fatto; Sezione tipo: indicazione della sezione tipologica di riferimento (senza informazioni dimensionali). I tratti non oggetto di lavorazioni vengono in ogni caso indicati, in quanto c è il posizionamento della segnaletica; Segnaletica da apporre: numero e tipologia di segnali previsti; Prescrizioni particolari e note. 149_PE_R12_00.DOCX 13

20 4.4.1.A RG01 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione RG01 (Ambito del Guà) Tratto precedente: RGNC4 C03_G01 C03_G02 Roveredo di Guà Inizio: sinistra idrografica dopo 90 m dal ponte sul Guà (via Dante Alighieri) Fine: rampa che scende su via Chiavica Tratto successivo: RGNC1 Viabilità di accesso Si può accedere sia dalla rampa di via Chiavica che dal ponte sul Guà. Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 700 m 3,00 m Sommità arginale in terra battuta con cotico erboso Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst006 lato destro, sommità arginale RG , ,7 Prescrizioni particolari e note L inizio del tratto del cantiere dovrà essere picchettato sulla base delle considerazioni catastali (devono essere escluse le particelle 30, 47 del foglio 8 del comune di Roveredo) _PE_R12_00.DOCX

21 4.4.1.B RGNC1 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione RGNC1 (Ambito del Guà) Tratto precedente: RG01 C03_G01 Roveredo di Guà Inizio: rampa che scende su via Chiavica Fine: inizio capezzagna in erba parallela all arginatura Tratto successivo: RG02 Viabilità di accesso Si può accedere da via Chiavica Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Strada in stabilizzato Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO Inst223 all'inzio della rampa RGNC , ,6 -- Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 15

22 4.4.1.C RG02 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione RG02 (Ambito del Guà) Tratto precedente: RGNC1 C03_G01 C03_G109 Roveredo di Guà Inizio: inizio capezzagna in erba parallela all arginatura Fine: fine capezzagna in erba parallela all arginatura Tratto successivo: RGNC2 Viabilità di accesso Si può accedere dalle due laterali di via Chiavica. Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 340 m 2,50 m Capezzagna in terra battuta con cotico erboso Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO Inst222 a margine itinerario, fine tratto RG02 RG , ,0 -- Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

23 4.4.1.D RGNC2 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione RGNC2 (Ambito del Guà) C03_G109 C03_G108 C03_G107 C03_G106 Roveredo di Guà Inizio: fine capezzagna in erba parallela all arginatura Fine: inizio capezzagna su via Colombara Tratto precedente: RG02 Tratto successivo: RG03 Viabilità di accesso Si può accedere da via Colombara Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Strade esistenti con pavimentazione in asfalto Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO Inst217 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,4 PALO Inst218 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,8 PALO Inst219 a margine della cabina elettrica (a nord) RGNC2 posa su asfalto , ,8 PALO Inst220 a margine della cabina elettrica (a sud) RGNC2 posa su asfalto , ,6 PALO Inst221 a margine itinerario, bordo strada RGNC , ,4 -- Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 17

24 4.4.1.E RG03 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione RG03 (Ambito del Guà) Tratto precedente: RGNC2 C03_G106 Roveredo di Guà Inizio: inizio capezzagna su via Colombara Fine: nei pressi del primo rudere Tratto successivo: RG04 Viabilità di accesso Si può accedere da via Colombara Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 455 m Pari allo stato di fatto Capezzagna in stabilizzato Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO Inst215 margine itinerario, bordo strada RG , ,2 PALO Inst216 margine itinerario, bordo strada RG , ,5 Prescrizioni particolari e note La fine di questa lavorazione sarà concordata con la DL anche sulla base dello stato della strada nella fase di cantiere (eventuale allungamento/arretramento con tratto RG04) _PE_R12_00.DOCX

25 4.4.1.F RG04 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione RG04 (Ambito del Guà) Tratto precedente: RG03 C03_G105 Roveredo di Guà Inizio: nei pressi del primo rudere Fine: ultima abitazione via Rudenega Tratto successivo: RG05 Viabilità di accesso Si può accedere sia da via Colombara che da via Rudenega Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 550 m 2,50 m Capezzagna in stabilizzato con cotico erboso Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO Inst214 margine itinerario, bordo strada RG , ,4 Prescrizioni particolari e note L inizio di questa lavorazione sarà concordata con la DL anche sulla base dello stato della strada nella fase di cantiere (eventuale allungamento/arretramento con tratto RG03) 149_PE_R12_00.DOCX 19

26 4.4.1.G RGNC3 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione RGNC3 (Ambito del Guà) C03_G105 C03_G104 C03_G103 C03_G102 C03_G101 C03_G100 C03_G02 Roveredo di Guà Inizio: ultima abitazione via Rudenega Fine: via Ponte sinistra Tratto precedente: RG04 Tratto successivo: RG06 Viabilità di accesso Si può accedere da via Dante Alighieri Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Strade esistenti con pavimentazione in asfalto Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO_U Inst200 margine destro itinerario, su marciapiede RGNC , ,0 PALO_U Inst201 margine destro itinerario, su marciapiede RGNC3 pavimentazione lastricata con element , ,7 PALO Inst202 margine sinistro itinerario, a bordo parcheggio RGNC3 pavimentazione lastricata con element , ,4 PALO Inst203 margine sinistro itinerario, a bordo parcheggio RGNC3 pavimentazione da verificare da parte , ,5 PALO Inst204 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,0 PALO Inst205 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,9 PALO Inst206 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,3 PALO Inst207 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,3 PALO Inst208 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,9 PALO Inst209 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,2 PALO Inst210 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,2 PALO Inst211 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,8 PALO Inst212 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,4 PALO Inst213 margine itinerario, bordo strada RGNC , ,2 -- Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

27 4.4.1.H RG06 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione RG06 (Ambito del Guà) Tratto precedente: RGNC3 C03_G02 Roveredo di Guà Inizio: via Ponte sinistra Fine: via Dante Alighieri Tratto successivo: RGNC4 Viabilità di accesso Si può accedere sia da via Ponte sinistra che da via Dante Alighieri. Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 40 m 1,50 m Rampa in terra battuta Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo -- Elenco installazioni segnaletiche per il tratto Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 21

28 La lavorazione prevede uno scavo di sbancamento preventivo per la preparazione del piano di posa. Su una fondazione in magrone verranno posizionati i due cordoli in cls prefabbricati (sez. 12/15 cm, h. 30 cm), per il contenimento dei successivi strati: fondazione stradale (spessore 10 cm), massetto con rete elettrosaldata (spessore 15 cm), asfalto per marciapiedi (spessore 5 cm). La pendenza trasversale sarà del 2% verso valle. Completeranno la lavorazione la posa della segnaletica orizzontale e una staccionata verso valle dalle seguenti caratteristiche: Fornitura e posa di staccionata il legno di larice locale della specie Larix decidua proveniente dalle regioni alpina e dolomitica così come definito dalla norma UNI 11035/2003 di classe S2. Ogni tornito deve essere ricavato dal durame del tronco, non è consentita la presenza di legno giovane (alburno). Costituito da: - montanti di sezione circolare di diametro 12 cm ed altezza pari a 120 cm, posti ad un interasse di 200 cm; - 1 corrimano circolare di diametro 12 cm della lunghezza di 500 cm; - 2 correnti di sezione mezzotondo di diametro 12 cm della lunghezza di 500 cm; Le giunzioni montante - corrente saranno realizzate con fresatura del montante ed alloggio del corrente fissato mediante fascette metalliche con viti in acciaio inox 5x90 mm, (5 mm di diametro della sezione non filettata e 90 mm di profondità) con taglio torx autoperforante (con intaglio fresante) e dotate di fresa intermedia per ridurre l'attrito del gambo durante la penetrazione. Nella fornitura si intende compresa tutta la bulloneria e la carpenteria necessaria all'assemblaggio del staccionata ed al collegamento di base del bicchiere e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte _PE_R12_00.DOCX

29 4.4.1.I RG05 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione RG05 (Ambito del Guà) Tratto precedente: RGNC2 C03_G101 C03_G108A C03_G108 Roveredo di Guà Inizio: via Colombara, capezzagna di fronte alla chiesetta Fine: via Roversello Tratto successivo: RGNC3 Viabilità di accesso Si può accedere sia da via Colombara che da via Roversello Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Ponte sul Guà con pavimentazione in asfalto Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO 230 margine itinerario, bordo strada RG , ,0 PALO 231 margine itinerario, bordo strada RG , ,0 PALO 232 margine itinerario, bordo strada RG , ,0 PALO 233 margine itinerario, bordo strada RG , ,0 PALO 234 margine itinerario, bordo strada RG , ,0 -- Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 23

30 4.4.1.J RGNC4 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione RGNC4 (Ambito del Guà) Tratto precedente: RG01 C03_G02 Roveredo di Guà Inizio: sinistra idrografica ponte sul Guà (via Dante Alighieri) Fine: destra idrografica ponte sul Guà (via Dante Alighieri) Tratto successivo: PR01 Viabilità di accesso Si può accedere da via Dante Alighieri Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Ponte sul Guà con pavimentazione in asfalto Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst007 lato destro, sommità argine RGNC , ,3 PALO inst008 fianco strada, a monte del fiume RGNC , ,3 PALO inst011 bordo strada asfaltata, a 150 da ponte RGNC , ,2 Prescrizioni particolari e note L itinerario viene mantenuto nell apposita corsia posta a valle (margine sud della carreggiata sul ponte) _PE_R12_00.DOCX

31 4.4.1.K PR01 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione PR01 (Ambito del Guà) Tratto precedente: RGNC4 C03_G02 C03_G03 Pressana Inizio: destra idrografica ponte sul Guà (via Dante Alighieri) Fine: rampa su via Carobale Tratto successivo: PRNC1 Viabilità di accesso Si può accedere sia da via Carobale che da via Dante Alighieri (ponte per Roveredo di Guà) Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 440 m 2,50 m Banca arginale in terra battuta con cotico erboso Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst009 fianco destro strada asfaltata PR , ,5 PALO inst010 fianco sinistro itinerario, sommità arginale PR , ,1 PALO inst012 bordo strada asfaltata, a 150 m dal ponte PR , ,5 PALO inst013 lato destro itinerario, sommità arginale PR , ,9 -- Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 25

32 4.4.1.L PRNC1 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione PRNC1 (Ambito del Guà) Tratto precedente: PR01 C03_G03 C03_G04 C03_G05 Pressana Inizio: rampa su via Carobale Fine: intersezione tra via Carobale e via Calmaora Tratto successivo: PR02 Viabilità di accesso Il tratto è accessibile da via Calmaora Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Elenco installazioni segnaletiche per il tratto -- Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

33 4.4.1.M PR02 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione PR02 (Ambito del Guà) Tratto precedente: PR01 C03_G05 P04 Pressana Inizio: intersezione tra via Carobale e via Calmaora Fine: intersezione tra via Carobale e via Calmaora Tratto successivo: PR03 Viabilità di accesso Si può accedere da via Calmaora Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Strade esistenti con pavimentazioni in asfalto Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Si rimanda alle apposite planimetrie non essendo un tratto rappresentabile con sezioni tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst224 aiuola spartitraffico PR , ,0 Prescrizioni particolari e note Nell intervento è prevista la sistemazione della viabilità esistente, mediante il restringimento dell attuale aiuola in terra e l allargamento delle strade di via Carobale. L aiuola verrà mantenuta mediante la creazione di uno spartitraffico, con l interno in terra vegetale ed erba. Intervento particolareggiato P04 149_PE_R12_00.DOCX 27

34 4.4.1.N PRNC2 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione PRNC2 (Ambito del Guà) C03_G05 C03_G06 C03_G07 C03_G08 C03_G09 C03_G10 Pressana Inizio: intersezione tra via Carobale e via Calmaora Fine: confine con Cologna su via Traversina Tratto precedente: PR02 Tratto successivo: CVNC1 Viabilità di accesso Il tratto interessa il centro storico di Pressana. La viabilità di accesso principale è data dalla SP7 Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst017 lato destro itinerario, prima dell'incrocio PRNC , ,5 PALO inst022 lato sinistro itinerario, pertinenza strada, PRNC2 pavimentazione di posa lastricata , ,7 PALO inst023 lato destro itinerario, pertinenza stratale PRNC2 pavimentazione di posa lastricata , ,9 PALO inst024 lato destro itinerario, bordo strada PRNC2 pavimentazione di posa lastricata , ,8 PALO inst025 lato sinistro itinerario, bordo strada PRNC2 pavimentazione di posa lastricata , ,4 PALO inst026 bordo strada PRNC , ,7 PALO_U inst027 a margine dell'area parcheggio PRNC , ,0 PALO inst028 bordo strada PRNC , ,1 PALO inst029 bordo strada PRNC , ,2 PALO inst030 bordo strada, prima della rotatoria e PRNC2 pavimentazione di posa lastricata , ,4 PALO inst031 bordo strada, PRNC , ,8 PALO inst032 bordo strada PRNC2 pavimentazione di posa lastricata , ,8 segnaletica orizzontale inst033 segnaletica orizzontale PRNC , ,2 PALO inst034 bordo strada, 150 m prima dell'attraversamento PRNC , ,0 PALO inst035 bordo strada, prima dell'attraversamento PRNC , ,5 PALO inst036 bordo strada, prima dell'attraversamento PRNC , ,8 PALO inst037 bordo strada, 150 prima dell'attraversamento PRNC , ,8 PALO_U Inst127 bordo strada, margine area di sosta PRNC , ,7 PALO inst225 a margine itinerario, bordo strada PRNC , ,9 -- Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

35 4.4.1.O CVNC1 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione CVNC1 (Ambito del Guà Ambito di Collegamento) C03_G11 C03_G12 C03_G13 C03_G14 C03_G15 C03_C01 Cologna Veneta Inizio: confine comunale con Pressana su via Traversina Fine: SP19 (prima del ponte su canale Fratta) Tratto precedente: PRNC1 Tratto successivo: CVNC2( a nord verso Zimella) / CV04 (ad est verso Veronella) Viabilità di accesso Il tratto interessa il centro storico di Cologna Veneta. La viabilità di accesso principale è data da SP7, SP19, SP500 Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst038 bordo strada CVNC , ,8 PALO inst039 bordo strada CVNC1 pavimentazione di posa lastricata , ,7 PALO inst040 bordo strada CVNC1 pavimentazione di posa lastricata , ,1 PALO inst041 bordo marciapiede CVNC1 pavimentazione di posa lastricata , ,5 PALO inst042 aiuola CVNC , ,0 PALO_U inst043 margine area verde, piazza CVNC , ,9 PALO_U inst044 margine area verde, piazza CVNC , ,2 PALO inst045 bordo strada prima della rotatoria CVNC1 pavimentazione di posa lastricata , ,0 PALO inst047 bordo strada, prima della rotatoria CVNC1 pavimentazione di posa lastricata , ,2 PALO inst066 aiuola spartitraffico CVNC , ,9 PALO inst067 aiuola spertitraffico CVNC , ,2 Prescrizioni particolari e note La parte terminale del tratto rientra nell Ambito di Collegamento, a partire dall incrocio di via Cavour con Viale Predicale inizia il tratto verso Zimella (a nord), denominato CVNC2 149_PE_R12_00.DOCX 29

36 4.4.1.P CVNC2 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione CVCN2 (Ambito del Guà) Tratto precedente: CVNC1 C03_G15 C03_G16 Cologna Veneta Inizio: rotonda di via Cavour Fine: inizio rampa verso il ponte di Baldaria (incrocio con via dal Zotto) Tratto successivo: CV01 Viabilità di accesso Si può accedere sia da via Cavour che dalla SP500 Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst046 bordo strada, prima della rotatoria CVNC2 verificare pavimentazione Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

37 4.4.1.Q CV01 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione CV01 (Ambito del Guà) Tratto precedente: CVNC2 C03_G16 P03 Cologna Veneta Inizio: inizio rampa verso il ponte di Baldaria (incrocio con via dal Zotto) Fine: ponte sul Guà (sinistra idrografica) Tratto successivo: CV02 Viabilità di accesso Si può accedere sia da via Cavour che dalla SP500 Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 395 m 2,50 m Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo 149_PE_R12_00.DOCX 31

38 Elenco installazioni segnaletiche per il tratto -- Prescrizioni particolari e note L intervento prevede sia il restringimento della sede stradale (nei due ponti e lungo la rampa) che l allargamento verso via dal Zotto, in modo da ricavare lo spazio per una pista ciclo-pedonale della larghezza complessiva di 2,50 m (al lordo di guard-rail e parapetti). Nella parte della rampa si prevede il restringimento della carreggiata a 5,70 m, con la presenza di una banchina di larghezza pari a 0,50 m da ambo le parti (totale pertinenza stradale: 6,70 m). Per la pertinenza ciclo-pedonale, si prevede la rimozione della sovrastruttura stradale esistente e lo scavo eseguito a macchina, per poter poi procedere con la posa di magrone. Per separare le due fasce si poserà una cordonata in cls (12/15 x 30 cm), oltre nel lato su via dal Zotto, che serviranno a contenere un massetto in cls dello spessore di 20 cm, armato con una rete d acciaio a maglie elettrosaldate ad aderenza migliorata. Si procederà poi alla stesa di un emulsione bituminosa per la successiva posa di asfalto (conglomerato tipo B, spessore 5 cm). Verso via dal Zotto si installerà un parapetto di altezza di un metro, mentre sul lato strada una barriera stradale tipo N2. In questo tratto si prevede anche la predisposizione dell impianto di illuminazione pubblica, mediante la posa di un cavidotto (tubo PVC diam. 125 mm) e di plinti per i pali di illuminazione (circa ogni 25 m). Sul cavalcavia sulla SP500 e sul ponte sul Guà si prevede il restringimento della carreggiata a 5,70 m, con la presenza di una banchina di larghezza pari a 0,50 m da ambo le parti (totale pertinenza stradale: 6,70 m). Si prevede la demolizione dei setti in cls esistenti e la rimozione dei guard-rail. A seguito del taglio della pavimentazione, si provvederà alla realizzazione di un massetto in cls con rete d acciaio a maglie elettrosaldate ad aderenza migliorata, contenuto da una cordonata in cls (12/15 x 30 cm). Si procederà poi alla stesa di un emulsione bituminosa per la successiva posa di asfalto su tutta la pertinenza ciclo-pedonale (conglomerato tipo B, spessore 5 cm). Infine si installerà una barriera stradale tipo H2 verso la strada _PE_R12_00.DOCX

39 Per le sistemazioni finali e i raccordi all esistente, sono stati computati una finitura superficiale con misto granulare stabilizzato e binder chiuso tipo E. infine si prevede la realizzazione di strisce della larghezza di 12 cm in materiale plastico termospruzzato perlinato. Per una maggior descrizione si rimanda alle relative tavole e alla Relazione Specialistica (intervento particolareggiato P03) 149_PE_R12_00.DOCX 33

40 4.4.1.R CV02 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione CV02 (Ambito del Guà) Tratto precedente: CV01 C03_G16 C03_G17 Cologna Veneta Inizio: ponte sul Guà (sinistra idrografica) Fine: intersezione con pista ciclabile da via Santa Giustina a Baldaria Tratto successivo: CV03 Viabilità di accesso Si può accedere dalla SP500 e da via Santa Giustina Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 410 m 3,00 m Sommità arginale in terra battuta con cotico erboso Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst048 slargo in sommità arginale CV , ,0 PALO inst049 sinistra itinerario, sommità argine CV , ,9 Prescrizioni particolari e note Nell intervento è compresa la realizzazion dell impianto di illuminazione pubblica, per il quale si rimanda all apposito progetto esecutivo _PE_R12_00.DOCX

41 4.4.1.S CV03 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione CV03 (Ambito del Guà) Tratto precedente: CV02 C03_G17 C03_G18 P02 Cologna Veneta Inizio: intersezione con pista ciclabile da via Santa Giustina a Baldaria Fine: confine con Zimella Tratto successivo: ZI01 Viabilità di accesso Si può accedere dalla SP500 e da via Santa Giustina Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 567 m 3,00 m Sommità arginale in terra battuta con cotico erboso Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst050 accesso laterale ad itinerario CV PALO inst051 bordo destro itinerario CV PALO inst052 bordo destro itinerario CV Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 35

42 L attraversamento della SP500 avverrà mediante l utilizzo di un sottopasso carrabile esistente. Dovranno essere create due rampe per accedere alle sommità arginali dal piano campagna, sia nella parte a monte che nella parte a valle della SP. Per i particolari si rimanda alla relativa tavola di progetto (Intervento particolareggiato P02) _PE_R12_00.DOCX

43 4.4.1.T ZI01 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione ZI01 (Ambito del Guà) Tratto precedente: CV03 C03_G18 C03_G19 Zimella Inizio: confine con il comune di Cologna Veneta Fine: rampa di accesso che immette su via Giovanni da Zimella Tratto successivo: ZINC1 Viabilità di accesso Si può accedere da via Giovanni da Zimella Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 745 m 3,00 m Sommità arginale in terra battuta con cotico erboso Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst053 bordo strada a sinistra itinerario ZI PALO inst054 bordo sinistro itinerario ZI Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 37

44 4.4.1.U ZINC1 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione ZINC1 (Ambito del Guà) Tratto precedente: ZI01 C03_G20 Zimella Inizio: rampa di accesso che immette su via Giovanni da Zimella Fine: inizio rampa di via Molini Tratto successivo: ZI02 Viabilità di accesso Si può accedere sia da via Giovanni da Zimella che da via Molini Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst055 bordo destro itinerario, inizio tratto sterrato ZINC PALO inst056 bordo destro itinerario ZINC PALO inst057 bordo strada ZINC PALO inst058 bordo strada, almeno 50 da attraversamento ZINC segnaletica orizzoinst059 strisce pedonali ZINC Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

45 4.4.1.V ZI02 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione ZI02 (Ambito del Guà) Tratto precedente: ZINC1 C03_G20 P01 Zimella Inizio: inizio rampa via Molini Fine: fine rampa via Molini Tratto successivo: ZINC2 Viabilità di accesso Si può accedere sia da una rampa nei pressi di via Brancaglia e dal ponte sul Guà Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 85 m 1,60 m Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo 149_PE_R12_00.DOCX 39

46 Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst060 bordo strada ZI segnaletica orizzoinst061 strisce pedonali ZI PALO inst062 bordo destro itinerario, sommità arginale ZI Prescrizioni particolari e note Si prevede il restringimento della carreggiata a 5,70 m, con la presenza di una banchina di larghezza pari a 0,50 m da ambo le parti (totale pertinenza stradale: 6,70 m). Per la pertinenza ciclo-pedonale, si prevede la rimozione della sovrastruttura stradale esistente e lo scavo a sezione obbligata per ottenere lo spazio necessario alla realizzazione della pista ciclabile. Si prevede poi la realizzazione di un muro in c.a. (h: 1,20 m, la: 1,50 m nella fondazione), che verrà riempito con ghiaione fino a raggiungere le quote di progetto. Prima della posa dei cubetti in porfido/lastre in pietra, ci sarà la realizzazione di un massetto in cls con rete elettrosaldata dello spessore di 25 cm. La finitura superficiale e i parapetti in pietra e metallo saranno della stessa tipologia della pista ciclabile realizzata nella sponda destra del Guà _PE_R12_00.DOCX

47 4.4.1.W ZINC2 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione ZINC2 (Ambito del Guà) Tratto precedente: ZI02 C03_G20 Zimella Inizio: fine rampa via Molini Fine: inizio rampa Piazza don U. dalla Valle Tratto successivo: conclusione del ramo nord dell itinerario. Viabilità di accesso Si può accedere sia da via Molini che da Piazza don U. dalla Valle Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst063 bordo sinistro itinerario ZINC PALO DOPPIO inst064 al margine dello slargo ZINC PALO DOPPIO inst065 al margine dello slargo ZINC Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 41

48 4.4.1.X CV04 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione CV04 (Ambito di collegamento) Tratto precedente: CVNC1 C03_C01 C03_C02 Cologna Veneta Inizio: SP19 (prima del ponte su canale Fratta) Fine: via Maestri del Lavoro Tratto successivo: CVNC3 Viabilità di accesso Si può accedere da sia da SP19 che da via dell Industria Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 510 m 3,00 m Sommità arginale in terra battuta con cotico erboso Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst068 bordo strada CV , ,0 PALO inst069 bordo strada sterrata, sx itinerario CV , ,6 PALO inst070 bordo strada sterrata, dx itinerario CV , ,2 -- Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

49 4.4.1.Y CVNC3 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione CVNC3 (Ambito di collegamento) Tratto precedente: CV04 C03_C02 Cologna Veneta Inizio: immissione su via Maestri del Lavori dall argine sinistro del Fratta Fine: inizio capezzagna Tratto successivo: CV05 Viabilità di accesso Si può accedere da via dell Industria Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst071 bordo strada asfaltata CVNC , ,5 PALO inst072 bordo strada nuova lottizzazione CVNC , ,8 Prescrizioni particolari e note Nel tratto CVNC3 l itinerario percorre la viabilità di una nuova lottizzazione, non ancora presente nella cartografia di base. Non sono previste lavorazioni sul fondo, che è già idoneo, si prevede solo la posa di cartelli indicatori dell itinerario. 149_PE_R12_00.DOCX 43

50 4.4.1.Z CV05 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione CV05 (Ambito di collegamento) Tratto precedente: CVNC3 C03_C02 Cologna Veneta Inizio: Via Maestri del Lavoro Fine: via Cereolo Tratto successivo: CVNC4 Viabilità di accesso Si può accedere da via Scopaline (l accesso diretto dalla SP19 è regolato da limitatori di velocitài) Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 355 m 4,00 m Capezzagna in terra battuta/stabilizzato Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst073 bordo strada nuova lottizzazione CV , ,8 PALO inst075 bordo strada sterrata CV , ,1 -- Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

51 4.4.1.AA CVNC4 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione CVNC4 (Ambito di collegamento) C03_C03 C03_C04 C03_C05 Cologna Veneta Inizio: fine capezzagna su via Cereolo Fine: inizio tratto sterrato via Scopaine Tratto precedente: CV05 Tratto successivo: CV06 Viabilità di accesso Si può accedere da via Scopaine Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst074 bordo strada asfaltata CVNC , ,0 PALO inst076 bordo strada asfaltata CVNC , ,3 PALO inst077 bordo strada asfaltata CVNC , ,1 -- Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 45

52 4.4.1.BB CV06 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione CV06 (Ambito di collegamento) C03_C05 C03_C06 C03_C07 Cologna Veneta Inizio: inizio tratto sterrato via Scopaine Fine: fine tratto sterrato via Scopaine Tratto precedente: CVNC4 Tratto successivo: CVNC5 Viabilità di accesso Si può accedere sia da via Scopaine che da SP19 Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale m Pari allo stato di fatto Capezzagna in stabilizzato Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst078 bordo strada asfaltata CV Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

53 4.4.1.CC CVNC5 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione CVNC5 (Ambito di collegamento) C03_C07 C03_C08 Cologna Veneta Inizio: fine tratto sterrato via Scopaine Fine: confine con Veronella su via Roversello Tratto precedente: CV06 Tratto successivo: VRNC1 Viabilità di accesso Si può accedere sia via Roversello che da SP19 Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst079 bordo strada, a 50 cm da palo enel CVNC PALO inst080 bordo strada, a 100 cm da capitello CVNC Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 47

54 4.4.1.DD VRNC1 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione VRNC1 (Ambito di collegamento) C03_C08 C03_C09 C03_C10 C03_C11 C03_C12 Veronella Inizio: confine con Cologna Veneta su via Roversello Fine: inizio tratto sterrato via Strada Romana Tratto precedente: CVNC5 Tratto successivo: VR01 Viabilità di accesso Si può accedere da SP19 Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst081 bordo strada VRNC , ,0 PALO inst082 posa su rotatoria VRNC , ,0 PALO inst083 posa al termine della cicliabile, attr pedonale VRNC1 pavimentazione di posa da verificare da parte della DL , ,3 PALO inst084 posa al termine della ciclabile VRNC1 pavimentazione di posa da verificare da parte della DL , ,4 PALO_U inst108 aiuola giardino/piazza municipio VRNC , ,1 PALO_U inst109 aiuola giardino/piazza municipio VRNC , ,8 -- Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

55 4.4.1.EE VR01 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione VR01 (Ambito di collegamento) C03_C12 C03_C13 Veronella Inizio: inizio tratto sterrato via Strada Romana Fine: intersezione con via Fiume Tratto precedente: VRNC1 Tratto successivo: VRNC2 Viabilità di accesso Si può accedere sia da via Strada Romana che da via Fiume Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 815 m 5,50 m Capezzagna in stabilizzato Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst085 posa all'inzio del tratto cicloped VR01 verificare pavimentazione PALO inst086 posa all'inizio del tratto ciclopedonale VR PALO inst087 posa a bordo strada nei pressi attraversamento VR PALO inst088 posa a bordo strada nei pressi attraversamento VR segnaletica orizzoinst090 strisce pedonali VR PALO inst091 bordo strada, a destra, a 150 m da attrav. VR PALO inst092 bordo strada, a destra, a 95 m da attrav. VR Prescrizioni particolari e note La realizzazione di questo tratto prevede l ampliamento dell attuale sede stradale, spostando di fatto il traffico veicolare verso il canale e creando una pista ciclabile su sede propria verso le colture agricole. Prima di tale lavorazione sarà necessario provvedere al picchettamento catastale, in modo da localizzare i 149_PE_R12_00.DOCX 49

56 tratti in cui è possibile ampliare la strada. La lavorazione prevede la scarifica di tutto il piano, e la posa di materiale di diversa granulometria (a filtro inverso) fino al raggiungimento delle quote di progetto. Per la suddivisione della pista ciclabile dalla sede stradale si metterà in posa una cordonata in cls (la: 8/10 cm, h: 25 cm) su apposita fondazione in magrone _PE_R12_00.DOCX

57 4.4.1.FF VRNC2 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione VRNC2 (Ambito di collegamento) Tratto precedente: VR01 C03_C13 Veronella Inizio: intersezione sud-est via Strada Romana - via Fiume Fine: intersezione nord-ovest via Strada Romana - via Fiume Tratto successivo: VR02 Viabilità di accesso Si può accedere da via Fiume Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Elenco installazioni segnaletiche per il tratto -- Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX 51

58 4.4.1.GG VR02 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione VR02 (Ambito di collegamento) C03_C13 C03_C14 Veronella Inizio: intersezione con via Fiume Fine: via Stradon (fine della recinzione della casa) Tratto precedente: VRNC2 Tratto successivo: VRNC3 Viabilità di accesso Si può accedere sia da via Fiume che da via Stradon Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 370 m 5,50 m Capezzagna in stabilizzato Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst089 posa all'inzio del tratto ciclopedonale VR PALO inst093 all'inizio del tratto ciclopedonale VR Prescrizioni particolari e note La realizzazione di questo tratto prevede l ampliamento dell attuale sede stradale, spostando di fatto il traffico veicolare verso il canale e creando una pista ciclabile su sede propria verso le colture agricole. Prima di tale lavorazione sarà necessario provvedere al picchettamento catastale, in modo da localizzare i tratti in cui è possibile ampliare la strada. La lavorazione prevede la scarifica di tutto il piano, e la posa di materiale di diversa granulometria (a filtro inverso) fino al raggiungimento delle quote di progetto. Per la suddivisione della pista ciclabile dalla sede stradale si metterà in posa una cordonata in cls (la: 8/10 cm, h: 25 cm) su apposita fondazione in magrone _PE_R12_00.DOCX

59 4.4.1.HH VRNC3 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione VRNC3 (Ambito di collegamento) C03_C14 C03_C15 C03_C16 Veronella Inizio: intersezione con via Stradon (all altezza della fine della recinzione dell abitazione) Fine: incrocio via Stradon via Desmontà Tratto precedente: VR02 Tratto successivo: VR03 Viabilità di accesso Si può accedere da via Stradon Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst094 bordo strada, all'incrocio VRNC PALO inst095 bordo strada, a destra VRNC Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 53

60 4.4.1.II VR03 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione VR03 (Ambito di collegamento) Tratto precedente: VRNC3 C03_C16 Veronella Inizio: incrocio via Stradon via Desmontà Fine: via Battello Zerpano Tratto successivo: VRNC4 Viabilità di accesso Si può accedere via Desmontà e da via Battello Zerpano Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale 190 m Pari allo stato di fatto Capezzagna in stabilizzato Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst096 bordo strada, a destra, a 95 m da attrav. VR , ,0 PALO inst097 bordo strada, a destra VR , ,5 PALO inst098 bordo strada, a destra VR03 pavimentazione di posa da verificare da parte della DL , ,9 PALO inst099 isola spartitraffico VR03 pavimentazione di posa da verificare da parte della DL , ,7 PALO inst100 inizio strada sterrata VR03 pavimentazione di posa da verificare da parte della DL , ,2 PALO inst101 bordo strada asfaltata, a 145 m da attrav VR03 pavimentazione di posa da verificare da parte della DL , ,6 segnaletica orizzontale inst102 strisce pedonali VR03 pavimentazione di posa da verificare da parte della DL , ,7 PALO inst103 bordo strada VR , ,8 PALO inst104 bordo strada VR , ,9 -- Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

61 4.4.1.JJ VRNC4 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione VRNC4 (Ambito di collegamento Ambito dell Alpone) C03_C16 C03_C17 C03_A01 Veronella Inizio: via Battello Zerpano Fine: ponte sull Alpone (destra idrografica) al confine con il comune di Belfiore Tratto precedente: VR03 Tratto successivo: AR01 Viabilità di accesso Si può accedere da via Battello Zerpano Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst105 bordo strada VRNC PALO inst106 bordo strada VRNC Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 55

62 4.4.1.KK AR01 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione AR01 (Ambito dell Alpone) C03_A01 C03_A02 C03_A03 C03_A04 C03_A05 Arcole Inizio: ponte sull Alpone (destra idrografica) al confine con il comune di Belfiore Fine: ponte sull Alpone (destra idrografica) nei pressi dell obelisco di Napoleone (via Rosario) Tratto precedente: VRNC4 Tratto successivo: ARNC1 Viabilità di accesso Si può accedere da via Battello Zerpano e da via Rosario Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale m Pari allo stato di fatto Sommità arginale con capezzagna in stabilizzato Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst107 bordo strada AR PALO inst110 bordo destro itinerario, sommità argine AR Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

63 4.4.1.LL ARNC1 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione ARNC1 (Ambito dell Alpone) Tratto precedente: AR01 C03_A05 Arcole Inizio: ponte sull Alpone (destra idrografica) nei pressi dell obelisco di Napoleone (via Rosario) Fine: confine con San Bonifacio Tratto successivo: AR02 Viabilità di accesso Si può accedere da via Rosario Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst111 bordo sinistro itinerario, sommità argine ARNC , ,5 PALO inst112 bordo destro itinerario, sommità argine ARNC , ,8 PALO_U inst113 piazzola di sosta itinerario ARNC , ,7 PALO_U inst114 piazzola di sosta itinerario ARNC , ,6 PALO inst115 bordo sinistro itinerario, sommità argine ARNC , ,5 -- Prescrizioni particolari e note 149_PE_R12_00.DOCX 57

64 4.4.1.MM SBNC1 Nome tratto Tavola di riferimento Localizzazione SBNC1 (Ambito dell Alpone) C03_A13 C03_A14 C03_A15 San Bonifacio Inizio: confine con Arcole Fine: via don Giuseppe Ambrosini Tratto precedente: SB01 Tratto successivo: fine itinerario presso San Bonifacio Viabilità di accesso Si può accedere sia da via don Giuseppe Ambrosini che via Castello Caratteristiche progettuali tratto Lunghezza Larghezza Stato attuale Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Viabilità esistente Inquadramento del tratto su ortofoto e rilievo fotografico dello stato di fatto Nessuna lavorazione prevista per la pavimentazione Sezione tipo Elenco installazioni segnaletiche per il tratto TIPO CODICE UBICAZIONE TRATTO NOTE X_COORD Y_COORD PALO inst116 bordo destro itinerario, sommità argine SBNC , ,7 PALO inst118 bordo sinistro itinerario, inizio tratto SBNC , ,1 PALO inst119 margine destro itinerario, inizio tratto SBNC1 verifica pavimentazione di posa , ,2 segnaletica orizzontale inst120 strisce pedonali SBNC , ,5 PALO inst121 bordo strada SBNC1 verifica pavimentazione di posa , ,3 PALO inst122 bordo destro itinerario SBNC , ,7 PALO inst123 bordo destro itinerario SBNC , ,5 PALO inst124 bordo destro itinerario SBNC , ,2 PALO_U inst125 bordo sinistro itinerario SBNC , ,9 PALO_U inst126 bordo sinistro itinerario SBNC , ,3 PALO inst226 a margine itinerario, sommità arginale SBNC , ,9 PALO inst227 a margine itinerario, bordo pista SBNC , ,7 PALO inst228 a margine itinerario, sommità arginale SBNC , ,7 PALO inst229 a amrgine itinerario, sommità arginale SBNC , ,1 -- Prescrizioni particolari e note _PE_R12_00.DOCX

65 5. DESCRIZIONE DEL CONTESTO AMBIENTALE 5.1 CONTESTUALIZZAZIONE GEOGRAFICA L ambito territoriale di intervento designato dal PIA R del Colognese è situato nella porzione centro-sud orientale della Provincia di Verona (cfr. Figura 5-1 e Figura 5-2). Figura 5-1. Localizzazione del territorio del PIA-R del Colognese 149_PE_R12_00.DOCX 59

66 Figura 5-2. Mappa del territorio del PIA-r del Colognese 5.2 ASPETTI GEOLOGICI Inquadramento generale Dal punto di vista geomorfologico, il territorio in esame si inserisce in due ambiti: della media pianura (comuni di San Bonifacio, Arcole, Veronella, Zimella e Cologna Veneta); della bassa pianura veronese (comuni di Pressana e Roveredo di Guà). La morfogenesi superficiale del territorio può essere attribuita ai fenomeni di sedimentazione ed erosione legati prevalentemente all'antico fiume Adige e, secondariamente, ai corsi d acqua lessinei, tra cui il fiume Guà ed il torrente Togna. Ci si trova quindi nel cosiddetto «antico conoide dell Adige», formato dal materasso alluvionale depositato dal fiume Adige nelle sue ripetute divagazioni, le cui litologie rilevate in superficie presentano una granulometria prevalentemente sabbiosa e sabbio-limosa. Questo conoide risulta inciso, nella parte occidentale del territorio in esame, dal divagare del corso d acqua pensile del torrente Alpone. Il conoide Atesino, inoltre, risulta modellato dagli antichi paleoalvei dell Adige, testimoni di ampie divagazioni del Fiume lungo direttrici più orientali rispetto alla posizione dell attuale alveo. Infine, particolare interesse desta il cosiddetto Castelliere di Veronella; rappresentato da un dosso semiovoidale (troncato a nord-est dalle bonifiche per la realizzazione del Canale LEB e del Collettore Zerpano) sopraelevato di circa 2,50/3,00 m rispetto al piano campagna circostante: si suppone fosse sede di insediamenti primitivi, oppure venisse usato per osservazioni astronomiche. Dal punto di vista geolitologico, gli effetti di quanto sopra descritto han fatto si che le litologie presenti siano costituite in prevalenza da sedimenti depositati dai ghiacciai dell era Pliocenica e Quaternaria alle pendici dei rilievi montuosi e successivamente rimaneggiati e trasportati dai fiumi e torrenti principali. Tali corsi d acqua, rappresentati in particolare dal Fiume Adige, non regimati e contenuti all interno di argini, spaziavano lungo tutta la pianura Veronese alternando il deposito di materiale a granulometria medio-grossolana e di materiale più fine, al variare della loro energia. La variazione di energia talvolta improvvisa e caotica, ha portato alla formazione di _PE_R12_00.DOCX

67 stratificazioni ad andamento non omogeneo e con litologie non uniformi. Le litologie arealmente più estese sono rappresentate dalle alluvioni a tessitura prevalentemente sabbiosa; esse occupano quasi la totalità del settore centro orientale del territorio comunale. Si tratta di sabbie costituite da elementi Quarzosi, da Plagioclasi, Feldspati e Miche trasportati dal Fiume Adige durante il Pleistocene superiore. Le alluvioni a tessitura prevalentemente limosa affiorano principalmente all interno del piano di divagazione del Torrente Alpone; questi depositi presentano una colorazione bruna e spesso contengono frammenti di rocce basaltiche e di calcari cenozoici e mesozoici, caratteristici del bacino idrografico del torrente Alpone. Per quanto invece riguarda il rischio sismico, tutti i Comuni, ad eccezione di Roveredo di Guà e Pressana (quarta categoria) vengono classificati in terza categoria, ossia sismicità bassa, così come definito dall Ordinanza P.C.M. n del 20 marzo 2003, aggiornata al 16/01/2006 con le indicazioni delle Regioni Esito delle indagini geotecniche Per l esito delle indagini geotecniche si rimanda alla relazione specialistica allegata al presente progetto a firma del dott. geol. Franco Di Toro (Marzo 2014). 5.3 ASPETTI IDROGEOLOGICI L intervento in progetto ha preso spunto dalla rete idrografica presente nel territorio, infatti una buona parte dell itinerario collega i Comuni del PIA-R sfruttando le arginature dei corsi d acqua. Nella provincia di Verona si sviluppa un reticolo idrografico costituito da circa 800 corsi d acqua con una lunghezza complessiva di circa km, organizzati in quattro bacini: Adige(centro nord); Garda-Mincio (ovest); Fissero-Tartaro-Canal Bianco (sud); Fratta-Gorzone (sud-est). Il territorio in esame ricade all interno del bacino del Fratta-Gorzone, tranne la fascia solcata dall Alpone, che è afferente al bacino del Fiume Adige. Il reticolo idrografico del territorio è costituito da un sistema di corsi d acqua, che nel suo aspetto attuale risulta fortemente condizionato dall intervento antropico, che lo ha rimodellato per renderlo a servizio del comprensorio consortile. I principali corsi d acqua presenti all interno dei Comuni interessati sono i seguenti: Torrente Alpone; Torrente Tramigna; Torrente Chiampo; Torrente Aldegà; Fiume Fratta; Fiume Guà; Scolo Ronego. Le maggiori canalizzazioni consortili sono il Collettore Zerpano ed il L.E.B. (Condotto Papadopoli): entrambi sottopassano il torrente Alpone nel settore nord-occidentale del territorio del comune di Veronella, proseguendo il loro corso quindi verso Cologna Veneta e da qui scorrono in direzione EST. 149_PE_R12_00.DOCX 61

68 5.4 Cave e discariche presenti nel territorio L onere di scelta delle cave e delle eventuali discariche rimane a carico dell Appaltatore. Le soluzioni proposte dovranno essere valutate assieme al Direttore dei Lavori. Le tipologie di materiali necessarie alla corretta realizzazione dell opera sono descritte con maggior dettaglio nel Capitolato Speciale d Appalto. 5.5 Censimento ed analisi delle interferenze Per l analisi delle interferenze si è proceduto a sovrapporre il tracciato dell itinerario ciclopedonale alle reti infrastrutturali ed idrauliche del territorio. In particolare si è preso in considerazione la viabilità ai vari livelli (statale, regionale, provinciale, comunale) e la rete idrografica. Eventuali sottoservizi non sono stati considerati in quanto le operazioni necessarie alla realizzazione del percorso prevedono al massimo uno scavo di 40 cm di profondità, in aree già destinate al transito di mezzi. Si ricorda infatti che il progetto riguarda la creazione di un itinerario ciclo-pedonale, che presuppone al massimo il rifacimento del piano viario, per consentire una migliore percorribilità a ciclisti e pedoni, e che coinvolge una viabilità già esistente. Da questa analisi non sono quindi emerse interferenze tali da compromettere il buon esito del lavoro. Si richiamano solamente i tratti CV01 e ZI02, dove sono previste lavorazioni al margine della strada per la creazione di una sede propria per l itinerario: in questo caso si dovrà prestare attenzione all interferenza con il traffico ordinario. Per i dettagli delle misure da seguire si rimanda al Computo della Sicurezza e alle Planimetrie (Allegati 2 e 3). 5.6 Eventuale rinvenimento di ordigni bellici Prima di iniziare qualsiasi lavorazione di scavo l impresa dovrà a propria cura e spese verificare se risulta necessaria l indagine di bonifica bellica dell intera zona sulla quale si svolgono i lavori ad essa affidati, a mezzo di ditta specializzata all uopo autorizzata dalle competenti autorità. Scopo della bonifica è quello di rintracciare e rimuovere gli ordigni bellici ed esplosivi di qualsiasi specie e natura, in modo che sia assicurata l incolumità di tutte le persone addette ai lavori, alla loro sorveglianza ed alla loro direzione. L appaltatore sarà responsabile di qualsiasi incidente che potesse verificarsi per incompleta o poco diligente bonifica, rimanendone invece sollevati, in tutti i casi, l Ente Appaltante e la Direzione Lavori. Tutte le lavorazioni necessarie per la bonifica bellica dovranno essere eseguite secondo le indicazioni impartite dall autorità competente che al termine dei lavori dovrà effettuarne il collaudo. A parte verranno compensati gli scavi che porteranno al ritrovamento di ordigni bellici inesplosi, mentre non verranno compensati gli scavi che porteranno al ritrovamento di oggetti diversi da ordigni bellici inesplosi. Saranno compresi e compensati nel prezzo dello scavo tutti i lavori per il ricoprimento ed il compattamento per strati successivi con lo stesso materiale di scavo, delle buche generate dalla rimozione degli ordigni bellici. 5.7 Presenza di linee aeree e condutture sotterranee Lungo tutto l itinerario ciclo-pedonale sono presenti varie linee aeree e condutture sotterranee. Data la tipologia di lavorazioni, che prevedono al massimo uno scavo di 40 cm dal piano campagna, in zone di riporto o comunque già interessate da viabilità secondaria o interpoderale, non si prevedono interferenze. Ad ogni buon conto sarà cura della ditta appaltatrice prendere contatti con i vari Enti interessati _PE_R12_00.DOCX

69 per comunicare date e luoghi d intervento che possano interferire con le linee aeree e condutture sotterranee. 5.8 Rischi e misure connessi con attività e/o insediamenti limitrofi Lavori in sede stradale/autostradale I lavori che interesseranno direttamente le sedi stradali sono visibili nelle planimetrie di progetto. Per lo più si tratta di viabilità interpoderale, che verrà interdetta al traffico durante le fasi di esecuzione dei lavori. Le strade di maggior livello gerarchico verranno interessate solamente per la posa della segnaletica orizzontale e verticale e per la movimentazione dei mezzi. Si richiamano solamente i tratti CV01 e ZI02, dove sono previste lavorazioni al margine della strada per la creazione di una sede propria per l itinerario: in questo caso si dovrà prestare attenzione all interferenza con il traffico ordinario. Per i dettagli delle misure da seguire si rimanda al Computo della Sicurezza e alle Planimetrie (Allegati 2 e 3). Per tutta la durata dei lavori l impresa dovrà garantire una continua pulizia della sede stradale Presenza di infrastrutture autostradali e/o ferroviarie limitrofe I lavori non si svolgono nelle vicinanze di infrastrutture autostradali e/o ferroviarie limitrofe Lavori in prossimità di corsi e specchi d acqua Tutti i lavori sulle arginature dei fiumi (Guà, Alpone, fossi consortili) dovranno tener conto delle portate dei corsi d acqua. In caso di intense precipitazioni che possano comportare un aumento del rischio legato alla vicinanza ai corsi d acqua, dovranno essere interrotte le lavorazioni. Si dovrà inoltre prestare attenzione all eventuale caduta di persone e macchinari nell acqua Caduta/proiezione di oggetti all esterno del cantiere Data la tipologia di lavorazioni, non c è rischio di caduta di oggetti dall alto e all esterno dell area di cantiere Interferenze con le aree e le attività circostanti e/o presenza di cantieri limitrofi Al momento non si è a conoscenza di altri cantieri nelle vicinanze. 149_PE_R12_00.DOCX 63

70 6. SVOLGIMENTO DEI LAVORI Le progressione cronologica delle fasi da seguire durante la realizzazione dell opera vengono riportate nella tabella seguente, in Figura 6-1 e nel Cronoprogramma dei lavori nell Allegato 1. SQUADRA Tratto Data consegna Durata (gg) DATA INIZIO Durata (gg) DATA FINE RG01 23 mar 03/06/14 31 gio 03/07/14 RG02 13 ven 04/07/14 19 mar 22/07/14 RG03 4 mer 23/07/14 6 lun 28/07/14 A1 RG04 03/06/ mar 29/07/14 29 mar 26/08/14 RG06 9 mer 27/08/14 13 lun 08/09/14 PR01 15 mar 09/09/14 21 lun 29/09/14 PR02 6 mar 30/09/14 8 mar 07/10/14 B1 CV01 65 mar 03/06/14 91 lun 01/09/14 mar 03/06/14 CV02 25 mar 02/09/14 35 lun 06/10/14 C1 CV03 30 mar 03/06/14 42 lun 14/07/14 mar 03/06/14 ZI01 25 mar 15/07/14 35 lun 18/08/14 CV04 17 lun 06/10/14 23 mar 28/10/14 A2 CV05 lun 06/10/14 15 mer 29/10/14 21 mar 18/11/14 CV06 6 mer 19/11/14 8 mer 26/11/14 B2 ZI02 lun 29/09/14 45 lun 29/09/14 61 ven 28/11/14 VR01 39 lun 18/08/14 53 gio 09/10/14 C2 VR02 25 ven 10/10/14 35 gio 13/11/14 lun 18/08/14 VR03 2 ven 14/11/14 4 lun 17/11/14 AR01 7 mar 18/11/14 9 mer 26/11/14 SBST 2 ven 24/10/14 4 lun 27/10/14 RGST 6 mar 28/10/14 8 mar 04/11/14 PRST 5 mar 04/11/14 7 lun 10/11/14 D CVST ven 24/10/14 6 mar 11/11/14 8 mar 18/11/14 VRST 6 lun 17/11/14 8 lun 24/11/14 ARST 2 lun 24/11/14 2 mar 25/11/14 ZIST 3 mer 26/11/14 3 ven 28/11/14 Come si nota, sono stati elencati i tratti d intervento, ipotizzando la presenza contemporanea di 3 squadre (A, B e C) più una (D). Le squadre A, B e C eseguiranno dapprima le lavorazioni dell ambito del Guà (cantieri A1, B1 e C1), e poi quelle rimanenti (A2, B2 e C2). La squadra D avrà invece il compito di posizionare la segnaletica alla fine dell esecuzione dei vari tratti (essendo tale lavorazione compresa in tutto il tracciato, non viene indicata nella planimetria della Figura 6-1). Tale suddivisione in tre cantieri contemporanei è necessaria per comprimere i tempi di esecuzione dell opera, portandoli a 180 giorni naturali e consecutivi Non vengono indicate nel dettaglio le lavorazioni da eseguire, in quanto va da sé che la corretta esecuzione del lavoro segue un andamento cronologico ben preciso. Ad esempio, per la creazione di una sezione tipo A, dapprima si esegue lo scavo di sbancamento, successivamente la posa dei vari strati di materiale. Si configura quindi una lavorazione senza rischi di interferenza tra le sotto lavorazioni, in quanto si conseguono (sfasamento temporale). Prima dell inizio dei lavori l Appaltatore dovrà concordare assieme al CSE eventuali modifiche all andamento cronologico e spaziale delle lavorazioni _PE_R12_00.DOCX

71 Figura 6-1. Ubicazioni dei cantieri: nelle tonalità rosse il cantiere A (chiaro A1, scuro A2), nelle tonalità verdi il cantiere B (chiaro B1, scuro B2), nelle tonalità blu il cantiere C (chiaro C1, scuro C2), Tutte le sotto-lavorazioni possono essere raggruppate in macro-fasi lavorative, che vengono di seguito elencate e dettagliate; le relative valutazioni dei rischi sono presenti nel capitolo successivo. 6.1 Suddivisione dei lavori in macro-fasi 1. Allestimento dei cantieri 2. Scavo di sbancamento 3. Formazione di fondazione stradale, compreso geotessuto 4. Formazione strato superficiale 5. Scavo a sezione ristretta 6. Realizzazione della carpenteria per le strutture di fondazione 7. Lavorazione e posa dei ferri di armatura per le strutture di fondazione 8. Getto di calcestruzzo per le strutture di fondazione 9. Formazione di rilevati 10. Posa barriere stradali 11. Realizzazione segnaletica orizzontale 12. Realizzazione segnaletica verticale 13. Smobilizzo cantiere 149_PE_R12_00.DOCX 65

72 7. VALUTAZIONE DEI RISCHI 7.1 Analisi delle lavorazioni Allestimento dei cantieri A Descrizione della lavorazione Allestimento dei cantieri, a seconda del tratto di lavorazione, con la posa di recinzione fissa/mobile, segnali di pericolo e quant altro necessario allo svolgimento in sicurezza delle successive lavorazioni, sia per i lavoratori che per i terzi B Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Nessuno C Analisi dei rischi Rischio di investimento Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Rischio di caduta dall alto Rischi derivanti dall ambiente esterno Rischio di elettrocuzione Rischio per esposizione al rumore Rischio per esposizione a polveri, fibre Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per scivolamenti, cadute a livello Rischio per movimentazione manuale dei carichi D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: casco; guanti; occhiali a tenuta; mascherina antipolvere; indumenti ad alta visibilità; calzature di sicurezza con suola imperforabile E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase BASSO _PE_R12_00.DOCX

73 7.1.2 Scavo di sbancamento A Descrizione della lavorazione Scavi di sbancamenti a cielo aperto eseguiti con l'ausilio di mezzi meccanici (pala meccanica e/o escavatore) e/o a mano. Il ciglio superiore dello scavo dovrà risultare pulito e spianato così come le pareti, che devono essere sgombre da irregolarità o blocchi. Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell'escavatore e sul ciglio o alla base del fronte di attacco. Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento del terreno B Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale La maggior parte degli scavi avverrà in ambiente arginale, di conseguenza con larghezze ristrette che non permettono una facile movimentazione dei mezzi. Particolare attenzione dovrà essere data alla viabilità, anche in accordo con il CSE C Analisi dei rischi Rischio di seppellimento o sprofondamento Rischio di caduta dall alto Rischio di caduta di oggetti dall alto Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per scivolamenti, cadute a livello Rischio per movimentazione manuale dei carichi D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: casco; guanti; occhiali protettivi; calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; mascherina antipolvere; otoprotettori E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase BASSO 149_PE_R12_00.DOCX 67

74 7.1.3 Formazione di fondazione stradale, compreso geotessuto A Descrizione della lavorazione Formazione di fondazione stradale con stesa di telo geotessile e pietrame calcareo informe; compattazione eseguita con mezzi meccanici B Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale La maggior parte degli scavi avverrà in ambiente arginale, di conseguenza con larghezze ristrette che non permettono una facile movimentazione dei mezzi. Particolare attenzione dovrà essere data alla viabilità, anche in accordo con il CSE C Analisi dei rischi Rischio di investimento Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Rischio di annegamento Rischio per esposizione al rumore Rischio per esposizione a polveri, fibre Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per movimentazione manuale dei carichi D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: casco; calzature di sicurezza; occhiali; guanti; maschera per la protezione delle vie respiratorie; otoprotettori; indumenti protettivi; indumenti ad alta visibilità E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase BASSO _PE_R12_00.DOCX

75 7.1.4 Formazione strato superficiale A Descrizione della lavorazione Stesa di uno o più strati di materiale granulare per uno spessore variabile (a seconda della sezione tipo), al di sopra della fondazione stradale precedentemente creata, o su terreno scoticato o, infine, su strada esistente con lo scopo di ripristinare la finitura precedente. A seconda della lavorazione è possibile anche la fresatura della strada esistente con il riposizionamento dello stesso materiale e successiva rullatura B Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale La maggior parte delle lavorazioni avverrà in ambiente arginale, di conseguenza con larghezze ristrette che non permettono una facile movimentazione dei mezzi. Particolare attenzione dovrà essere data alla viabilità, anche in accordo con il CSE C Analisi dei rischi Rischio di investimento Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Rischio di annegamento Rischio per esposizione al rumore Rischio per esposizione a polveri, fibre Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio per movimentazione manuale dei carichi D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: casco; calzature di sicurezza; occhiali; guanti; maschera per la protezione delle vie respiratorie; otoprotettori; indumenti protettivi; indumenti ad alta visibilità E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase BASSO 149_PE_R12_00.DOCX 69

76 7.1.5 Scavo a sezione ristretta A Descrizione della lavorazione Scavi a sezione obbligata con mezzi meccanici. Il ciglio superiore dello scavo dovrà risultare pulito e spianato così come le pareti, che devono essere sgombre da irregolarità o blocchi. Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell'escavatore e sul ciglio o alla base del fronte di attacco. Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento del terreno B Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale La maggior parte degli scavi avverrà in ambiente arginale, di conseguenza con larghezze ristrette che non permettono una facile movimentazione dei mezzi. Particolare attenzione dovrà essere data alla viabilità, anche in accordo con il CSE C Analisi dei rischi Rischio di investimento Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Rischio di seppellimento o sprofondamento Rischio per esposizione al rumore Rischio per esposizione a polveri, fibre Rischio di caduta di oggetti dall alto Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per scivolamenti, cadute a livello D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: casco; calzature di sicurezza; occhiali; guanti; maschera per la protezione delle vie respiratorie; otoprotettori; indumenti protettivi; indumenti ad alta visibilità E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase MEDIO _PE_R12_00.DOCX

77 7.1.6 Realizzazione della carpenteria per le strutture di fondazione A Descrizione della lavorazione Realizzazione della carpenteria per strutture di fondazione diretta e successivo disarmo B Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Le fondazioni sono necessarie per la realizzazione dei manufatti di ampliamento delle sedi stradali a Cologna e Zimella per le piste ciclabili su sede propria. Saranno quindi eseguite in prossimità delle strade, con intensità di traffico più o meno variabile. Particolare attenzione dovrà essere data alla viabilità, anche in accordo con il CSE C Analisi dei rischi Rischio di investimento Rischio di elettrocuzione Rischio per esposizione al rumore Rischio per esposizione a polveri, fibre Rischio di caduta di oggetti dall alto Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per scivolamenti, cadute a livello Rischio per movimentazione manuale dei carichi D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: guanti; casco; stivali di sicurezza; cinture di sicurezza; indumenti protettivi (tute) E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase BASSO 149_PE_R12_00.DOCX 71

78 7.1.7 Lavorazione e posa dei ferri di armatura per le strutture di fondazione A Descrizione della lavorazione Lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) e posa nelle casserature di tondini di ferro per armature di strutture in fondazione B Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Le fondazioni sono necessarie per la realizzazione dei manufatti di ampliamento delle sedi stradali a Cologna e Zimella per le piste ciclabili su sede propria. Saranno quindi eseguite in prossimità delle strade, con intensità di traffico più o meno variabile. Particolare attenzione dovrà essere data alla viabilità, anche in accordo con il CSE C Analisi dei rischi Rischio di caduta dall alto Rischio per esposizione al rumore Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per scivolamenti, cadute a livello Rischio per cesoiamento, stritolamento Rischio per movimentazione manuale dei carichi D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: casco; guanti; calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; cintura di sicurezza; occhiali o schermi facciali paraschegge E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase BASSO _PE_R12_00.DOCX

79 7.1.8 Getto di calcestruzzo per le strutture di fondazione A Descrizione della lavorazione Esecuzione di getti di cls per la realizzazione di strutture in fondazione, dirette (come plinti, travi rovesce, platee, ecc.) B Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Le fondazioni sono necessarie per la realizzazione dei manufatti di ampliamento delle sedi stradali a Cologna e Zimella per le piste ciclabili su sede propria. Saranno quindi eseguite in prossimità delle strade, con intensità di traffico più o meno variabile. Particolare attenzione dovrà essere data alla viabilità, anche in accordo con il CSE C Analisi dei rischi Rischio di investimento Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Rischio di caduta dall alto Rischio di elettrocuzione Rischio per esposizione al rumore Rischio per esposizione a fumi, gas e nebbie Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per movimentazione manuale dei carichi D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: guanti; casco; stivali di sicurezza; cinture di sicurezza; indumenti protettivi (tute) E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase BASSO 149_PE_R12_00.DOCX 73

80 7.1.9 Formazione di rilevati A Descrizione della lavorazione Realizzazione di rampe con funzione di collegamento tra il piano campagna e la sommità arginale B Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Le rampe andranno realizzate nei pressi della SP a Cologna Veneta, dove è già esistente un sottopasso. Particolare attenzione andrò data alla viabilità ordinaria C Analisi dei rischi Rischio di investimento Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Rischio di seppellimento o sprofondamento Rischio per esposizione al rumore Rischio per esposizione a polveri, fibre Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per scivolamenti, cadute a livello Rischio per cesoiamento, stritolamento D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Pima di procedere allo scavo si dovranno verificare gli esiti delle verifiche di stabilità già prodotti nel progetto per garantire l'operatività del mezzo. Durante i lavori di scavo è sconsigliata l esecuzione di altre lavorazioni. Lo scavo dovrà avvenire in modo da minimizzare la diffusione di polveri. È vietato il trasporto di persone sui mezzi di scavo. I mezzi, a fine scavo, devono essere ricoverati in aree predisposte allo scopo e con benna abbassata. In caso di forti precipitazioni è necessario controllare lo stato dei versanti soprastanti l'esecuzione del muro prima di riprendere i lavori. È obbligatorio eseguire una regimazione delle acque meteoriche anche di natura provvisoria E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase MEDIO _PE_R12_00.DOCX

81 Posa barriere stradali A Descrizione della lavorazione Montaggio di barriere stradali, di varia natura, su fondazione in cls lungo il ciglio stradale B Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale Il montaggio avverrà lungo la rampa a Zimella e la rampa, con il ponte e il sovrappasso, a Cologna C Analisi dei rischi Rischio di investimento Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Rischio per esposizione al rumore Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per movimentazione manuale dei carichi D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: casco; calzature di sicurezza; guanti; indumenti protettivi; indumenti ad alta visibilità E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase BASSO 149_PE_R12_00.DOCX 75

82 Realizzazione segnaletica orizzontale A Descrizione della lavorazione Realizzazione della segnaletica stradale orizzontale: strisce, scritte, frecce di direzione e isole spartitraffico, eseguita con mezzo meccanico B Nessuno Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale C Analisi dei rischi Rischio di investimento Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Rischio di elettrocuzione Rischio per esposizione al rumore Rischio per esposizione a polveri, fibre Rischio per esposizione a fumi, gas e nebbie Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per movimentazione manuale dei carichi D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: casco; calzature di sicurezza; occhiali; guanti; maschera per la protezione delle vie respiratorie; otoprotettori; indumenti protettivi; indumenti ad alta visibilità E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase BASSO _PE_R12_00.DOCX

83 Realizzazione segnaletica verticale A Descrizione della lavorazione Posa di segnali stradali verticali compreso lo scavo e la realizzazione della fondazione, ed eventuale ripristino della pavimentazione esistente B Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale La posa avverrà per lo più lungo la viabilità ordinaria, con conseguenti rischi di interferenza con il traffico automobilistico C Analisi dei rischi Rischio di investimento Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Rischio per esposizione al rumore Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per movimentazione manuale dei carichi D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: casco; calzature di sicurezza; guanti; indumenti protettivi; indumenti ad alta visibilità E Ditta stradale Impresa esecutrice F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase BASSO 149_PE_R12_00.DOCX 77

84 Smobilizzo cantiere A Descrizione della lavorazione Smobilizzo del cantiere realizzato attraverso lo smontaggio delle postazioni di lavoro fisse, di tutti gli impianti di cantiere, delle opere provvisionali e di protezione, della recinzione posta in opera all'insediamento del cantiere stesso ed il caricamento di tutte le attrezzature, macchine e materiali eventualmente presenti, su autocarri per l'allontanamento B Nessuno. Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale C Analisi dei rischi Rischio di investimento Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Rischio per esposizione al rumore Rischio per esposizione a polveri, fibre Rischio di caduta di oggetti dall alto Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Rischio di punture, tagli, abrasioni Rischio per movimentazione manuale dei carichi D Azioni di coordinamento e misure di sicurezza Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: casco; guanti; calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; occhiali di sicurezza E Impresa esecutrice Ditta stradale F Contenuti specifici del POS dell impresa esecutrice Descrizione specifica dello svolgimento della fase lavorativa G Stima del rischio della fase BASSO _PE_R12_00.DOCX

85 7.2 Rischi particolari e relative misure di sicurezza Rischio di investimento Per l'accesso degli addetti ai lavori e dei mezzi di lavoro devono essere predisposti percorsi sicuri e, quando necessario, separati da quelli dei mezzi meccanici. Deve essere comunque sempre controllato l'accesso di estranei alle zone di lavoro. All'interno dell'ambiente di lavoro la circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi deve essere regolata con norme il più possibile simili a quelle della circolazione sulle strade pubbliche e la velocità deve essere limitata a seconda delle caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei mezzi. Prima di effettuare qualsiasi manovra assicurarsi che nel raggio d azione del mezzo non ci sia nessun lavoratore o altro mezzo d opera in attività Rischio di ribaltamento delle macchine operatrici Gli addetti all uso dei mezzi devono conoscere i limiti di utilizzo degli stessi. Inoltre gli operatori devono verificare le condizioni del terreno (pendenza, portata, scivolosità) e valutare di conseguenza il mezzo più idoneo allo svolgimento dei lavori (mezzo gommato, cingolato, ecc.). Nello scavo con attacco al fronte, mantenersi a una distanza tale da evitare l eventuale frana del fronte e la proiezione di materiale scavato. Devono essere create le condizioni di sicurezza per quanto riguarda la stabilità delle zone interessate dagli scavi e la stabilità dei mezzi che vi operano. Nella zona immediatamente a valle dei lavori, non devono essere presenti altri operatori. Nelle attività di scavo procedere per fasi successive, evitando di scalzare il terreno sotto il mezzo compromettendone la stabilità. Mantenere una distanza di sicurezza dal ciglio di scavo. 149_PE_R12_00.DOCX 79

86 7.2.3 Rischio di seppellimento o sprofondamento I lavori di scavo all'aperto o in sotterraneo, con mezzi manuali o meccanici, devono essere preceduti da un accertamento delle condizioni del terreno e delle opere eventualmente esistenti nella zona interessata. Devono essere adottate tecniche di scavo adatte alle circostanze che garantiscano anche la stabilità degli edifici, delle opere preesistenti e delle loro fondazioni. Gli scavi devono essere realizzati e armati come richiesto dalla natura del terreno, dall'inclinazione delle pareti e dalle altre circostanze influenti sulla stabilità ed in modo da impedire slittamenti, frane, crolli e da resistere a spinte pericolose, causate anche da piogge, infiltrazioni, cicli di gelo e disgelo. La messa in opera manuale o meccanica delle armature deve di regola seguire immediatamente l'operazione di scavo. Devono essere predisposti percorsi e mezzi per il sicuro accesso ai posti di lavoro e per il rapido allontanamento in caso di emergenza. La presenza di scavi aperti deve essere in tutti i casi adeguatamente segnalata. Sul ciglio degli scavi devono essere vietati i depositi di materiali, l'installazione di macchine pesanti o fonti di vibrazioni e urti, il passaggio e la sosta di veicoli. Nel cavo di scavi in sezione ristretta di profondità superiore a 1,5 m è necessario assicurare la stabilità delle pareti dello scavo con idonea puntellatura e sbadacchiatura _PE_R12_00.DOCX

87 7.2.4 Rischio di annegamento Per i lavori in prossimità di corsi d acqua o bacini, ma che non interessano direttamente questi ultimi, il rischio di caduta in acqua deve essere evitato con procedure di sicurezza analoghe a quelle previste per la caduta al suolo. Le opere provvisionali e di protezione si possono differenziare sostanzialmente per quanto concerne la loro progettazione, che deve tener conto dei vincoli specifici richiesti dalla presenza del particolare fattore ambientale. In relazione alle caratteristiche dei lavori e conseguentemente delle opere provvisionali e sistemi di protezione necessari sono da prendere in considerazione: Palancolati metallici per deviare e contenere le acque e consentire l esecuzione di lavori a livelli inferiori a quello massimo previsto delle acque e/o la realizzazione di ponteggi tradizionali con partenza da terra; Ponteggi metallici con partenze a mensola e ancoraggi particolari per l esecuzione di lavori a livelli superiori a quello massimo previsto dalle acque; Ponti sospesi; Integrazione dei parapetti con reti continue di protezione; Impiego di imbracature di sicurezza, funi di trattenuta con dispositivi dissipatori di energia e sistemi di ancoraggio che permettano la mobilità in condizioni di vincolo continuo (es.: sviluppatori automatici di cavo di trattenuta in acciaio; guide fisse con elementi di trattenuta a scorrimento; linee vita flessibili fissate a parti stabili delle opere). Il sistema deve essere progettato ed installato in modo che il collegamento della imbracatura di sicurezza avvenga sempre da posizione sicura (protetto contro il rischio di caduta in acqua) e non sia necessario, in alcun caso, distaccare l imbracatura di sicurezza durante le attività o gli spostamenti; Impiego di reti di sicurezza anticaduta, associate o non con i dispositivi di protezione individuale anticaduta. Nei lavori che interessano direttamente i corsi d acqua, come il rifacimento di banchine, pontili, difese delle sponde, operazioni in alveo in genere, sono necessarie misure precauzionali aggiuntive, che devono comprendere: Verifica dell inesistenza di fonti di inquinamento delle acque; Uso di idonei dispositivi di protezione individuale (es.: stivali in gomma a tutta gamba); Uso di salvagenti a giacca (gilè di sicurezza, giubbe). 149_PE_R12_00.DOCX 81

88 In fase di progettazione e programmazione dei lavori, si devono prendere in considerazione procedure di sicurezza che devono tener conto delle seguenti istruzioni: Per i lavori eseguiti al di sopra dell acqua ad una certa altezza da essa o al suo livello, le cadute di persone nell acqua vanno impedite mediante parapetti applicati all opera, ai ponteggi, alle casseforme, alle centine, ai natanti ed ai loro accessi; in assenza di parapetti o come supplemento di sicurezza possono essere applicate reti di sicurezza; Per lavori semplici, di breve durata (es.: rilievi e misurazioni) e quando non possono essere usati parapetti o reti di sicurezza, nonché durante il loro montaggio, devono essere utilizzate, a seconda dei casi, imbracature di sicurezza e/o giubbotti di salvataggio a funzionamento automatico (galleggiabilità intrinseca o autogonfiabili); Per i lavori riguardanti l esecuzione di opere definitive o provvisorie dentro l acqua, bisogna ricercare e mettere a conoscenza degli addetti quanto può influire sul suo livello, come ad esempio: la regolazione periodica dei canali e dei laghi artificiali, il regime delle precipitazioni atmosferiche capaci di provocare piene ed inondazioni, il regime delle maree diurne e stagionali, la direzione delle correnti e delle onde, ecc.; Misure e istruzioni puntuali devono essere previste: in merito alla circolazione delle persone, dei mezzi di trasporto, delle macchine semoventi sui moli e sulle dighe in corso di costruzione; per l impiego di attrezzature terrestri o su natanti; per l infissione di pali o palancole; per evitare il capovolgimento dei macchinari sui natanti o a terra; per la messa in opera di grandi blocchi di pietra o di calcestruzzo; In caso di attività notturna deve essere prevista una sufficiente illuminazione dei luoghi di possibile caduta nell acqua. Quando si eseguono lavori all interno di recinzioni ricavate nel letto dei corsi d acqua devono essere previsti mezzi di pronta evacuazione e salvataggio in caso di inondazione dovuta a venuta eccezionale di acqua dal fondo. Inoltre devono essere tenute a disposizione, pronte per essere messe in funzione, pompe idrovore di emergenza. Devono essere adottati sistemi di allarme (ad esempio: segnali acustici intensi secondo un codice convenzionale conosciuto da tutti gli addetti al cantiere). A seconda dei casi, devono essere previsti servizi di intervento in soccorso dei lavoratori con salvagente, boe, zattere, corde e barche con equipaggio allenato ed attrezzato per il recupero delle persone e per apprestare immediatamente i primi soccorsi essenziali Rischio di caduta dall alto Le perdite di stabilità dell'equilibrio di persone che possono comportare cadute da un piano di lavoro ad un altro posto a quota inferiore (di norma con dislivello maggiore di 2 metri), devono essere impedite con misure di prevenzione, generalmente costituite da parapetti di trattenuta applicati ai luoghi di lavoro o di passaggio sopraelevati. Qualora risulti impossibile l'applicazione di tali protezioni, per lavori occasionali e di breve durata, possono essere utilizzati idonei dispositivi di protezione individuale anticaduta di trattenuta o di arresto. Lo spazio corrispondente al percorso di eventuale caduta deve essere reso preventivamente libero da ostacoli capaci di interferire con le persone in caduta, causandogli danni o modificandone la traiettoria. Le attrezzature utilizzate per svolgere attività sopraelevate rispetto al piano di calpestio devono possedere i necessari requisiti di sicurezza e di stabilità al fine di evitare la caduta delle persone _PE_R12_00.DOCX

89 7.2.6 Rischi derivanti dall ambiente esterno Ogni squadra operante in cantiere deve essere autosufficiente per quanto riguarda dotazioni di pronto soccorso, collegamenti telefonici autonomi a mezzo di radio, radiotelefono o telefono cellulare con il più vicino Pronto Soccorso, fuoristrada per il trasporto di un infortunato, nel caso ciò sia richiesto dal Pronto Soccorso. Il personale deve avere a disposizione attrezzatura e abbigliamento adeguati all'ambiente Deve essere garantita l'agibilità delle strade previste e delle aree di cantiere in caso di presenza di neve o di ghiaccio Rischio di infezione da microrganismi Quando si fa uso di mezzi chimici per l'eliminazione di insetti o altro, si devono seguire le indicazioni dei produttori. L'applicazione deve essere effettuata solamente da persone ben istruite e protette. La zona trattata deve essere segnalata con le indicazioni di pericolo e di divieto di accesso fino alla scadenza del periodo di tempo indicato. Per gli addetti deve essere valutata l'opportunità di essere sottoposti a sorveglianza sanitaria e devono utilizzare indumenti protettivi e DPI appropriati Rischio di elettrocuzione Prima di iniziare le attività deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi dei lavori al fine di individuare la eventuale esistenza di linee elettriche aeree o interrate e stabilire le idonee precauzioni per evitare possibili contatti diretti o indiretti con elementi in tensione. I percorsi e la profondità delle linee interrate o in cunicolo in tensione devono essere rilevati e segnalati in superficie quando interessano direttamente la zona di lavoro. Devono essere altresì formulate apposite e dettagliate istruzioni scritte per i preposti e gli addetti ai lavori in prossimità di linee elettriche. La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche per le attività edili deve essere effettuata in funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle norme di Legge e di buona tecnica. L'impianto elettrico di cantiere deve essere sempre progettato e realizzato secondo le norme di buona tecnica; l'esecuzione, la manutenzione e la riparazione dello stesso deve essere effettuata da personale qualificato. Qualunque modifica all'impianto elettrico degli impianti fissi deve essere progettata; l'esecuzione, la manutenzione e la riparazione dello stesso deve essere effettuata da personale qualificato, che deve rilasciare la dichiarazione di conformità. Le prese di corrente devono essere localizzate in modo da non costituire intralcio alla normale circolazione o attività lavorativa e da non essere danneggiate. Prima di iniziare le attività deve essere verificata la rispondenza degli allacciamenti elettrici delle macchine, attrezzature e utensili alle norme di sicurezza, al fine di evitare possibili contatti diretti o indiretti con elementi in tensione. I percorsi dei conduttori elettrici di alimentazione devono essere disposti in modo da non intralciare i passaggi o essere danneggiati. È opportuno formulare apposite e dettagliate istruzioni scritte per l'uso degli impianti elettrici. 149_PE_R12_00.DOCX 83

90 7.2.9 Rischio per esposizione al rumore Le attrezzature devono essere correttamente mantenute e utilizzate, in conformità alle indicazioni del fabbricante, al fine di limitarne la rumorosità eccessiva. Durante il funzionamento gli schermi e le paratie delle attrezzature devono essere mantenute chiuse e dovranno essere evitati i rumori inutili. Quando il rumore di una lavorazione o di una attrezzatura non può essere eliminato o ridotto, si devono porre in essere protezioni collettive quali la delimitazione dell'area interessata. Se la rumorosità non è diversamente abbattibile è necessario adottare adeguati ed efficienti dispositivi di protezione individuali, conformi a quanto indicato nel rapporto di valutazione del rumore e prevedere, ove del caso, la rotazione degli addetti alle mansioni rumorose. Le zone di lavoro a rumorosità elevata devono essere perimetrate e segnalate con appositi cartelli. I lavoratori devono essere adeguatamente informati, formati ed addestrati sull uso corretto delle attrezzature, sui rischi ai quali sono esposti e, qualora previsto, essere sottoposti a sorveglianza sanitaria Rischio per esposizione a vibrazioni Qualora non sia possibile evitare l'utilizzo diretto di utensili ed attrezzature comunque capaci di trasmettere vibrazioni al corpo dell'operatore, queste ultime devono essere dotate di tutte le soluzioni tecniche più efficaci per la protezione dei lavoratori (es. manici antivibrazioni, dispositivi di smorzamento, etc.) ed essere mantenute in stato di perfetta efficienza. Deve essere valutata l'opportunità di sottoporre i lavoratori addetti a sorveglianza sanitaria ed, eventualmente, di adottare la rotazione tra gli operatori Rischio per esposizione a radiazioni non ionizzanti I posti di lavoro in cui si effettuano lavori di saldatura, taglio termico e altre attività che comportano l'emissione di radiazioni e/o calore devono essere opportunamente protetti, delimitati e segnalati. I lavoratori presenti nelle aree di lavoro devono essere informati sui rischi in modo tale da evitare l'esposizione accidentale alle radiazioni suddette. Gli addetti devono essere adeguatamente informati/formati, utilizzare i DPI idonei e, ove previsto, essere sottoposti a sorveglianza sanitaria Rischio per esposizione a polveri, fibre Nelle lavorazioni che prevedono l'impiego di materiali in grana minuta o in polvere oppure fibrosi e nei lavori che comportano l'emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la produzione e/o la diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature idonee. Le polveri e le fibre captate e quelle depositatesi, se dannose, devono essere sollecitamente raccolte ed eliminate con i mezzi e gli accorgimenti richiesti dalla loro natura _PE_R12_00.DOCX

91 Qualora la quantità di polveri o fibre presenti superi i limiti tollerati e comunque nelle operazioni di raccolta ed allontanamento di quantità importanti delle stesse, devono essere forniti ed utilizzati indumenti di lavoro e DPI idonei alle attività ed eventualmente, ove richiesto, il personale interessato deve essere sottoposto a sorveglianza sanitaria Rischio per esposizione a fumi, gas e nebbie Nei lavori a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e prodotti che possono dar luogo a fumi dannosi alla salute, devono essere adottati provvedimenti atti a impedire che la concentrazione di inquinanti nell'aria superi il valore massimo tollerato indicato nelle norme vigenti. La diminuzione della concentrazione può anche essere ottenuta con mezzi di ventilazione generale o con mezzi di aspirazione localizzata seguita da abbattimento. Il personale non strettamente necessario deve essere allontanato. La zona di lavoro deve essere opportunamente segnalata e delimitata con barriere. Deve essere evitato lo svolgimento di attività che comportino l'esposizione ad umidità eccessive per gli addetti; quando non sia possibile realizzare un microclima più confortevole, si deve provvedere con un abbigliamento adeguato e con i dispositivi di protezione individuale. Quando tali fattori climatici determinino altresì la formazione di nebbie intense si deve provvedere a garantire la visibilità dei posti di lavoro e di passaggio integrando la normale illuminazione con appositi fari, proiettori lampeggianti e quant'altro e la circolazione dei mezzi meccanici deve essere limitata. Qualora non sia possibile assicurare una efficace aerazione ed una completa bonifica, gli addetti ai lavori devono essere provvisti di idonei dispositivi di protezione individuale per la protezione delle vie respiratorie. Deve inoltre sempre essere garantito il continuo collegamento con altre persone in grado di intervenire prontamente nei casi di emergenza Rischio di caduta di oggetti dall alto È necessario non sostare nella zona sottostante i carichi sospesi. Gli operatori non addetti al taglio degli alberi devono mantenersi al di fuori dell'area di caduta dell'albero. Controllare periodicamente le funi, le corde, le catene delle attrezzature e dei meccanismi di arresto. Le perdite di stabilità incontrollate dell'equilibrio di masse materiali in posizione ferma o nel corso di maneggio e trasporto manuale o meccanico ed i conseguenti moti di crollo, scorrimento, caduta inclinata su pendii o verticale nel vuoto devono, di regola, essere impediti mediante la corretta sistemazione delle masse o attraverso l'adozione di misure atte a trattenere i corpi in relazione alla loro natura, forma e peso. Gli effetti dannosi conseguenti alla possibile caduta di masse materiali su persone o cose devono essere eliminati mediante dispositivi rigidi o elastici di arresto aventi robustezza, forme e dimensioni proporzionate alle caratteristiche dei corpi in caduta. Quando i dispositivi di trattenuta o di arresto risultino mancanti o insufficienti, deve essere impedito l'accesso involontario alle zone di prevedibile caduta, segnalando convenientemente la natura del pericolo. Tutti gli addetti devono comunque fare uso del casco di protezione personale Rischio di urti, colpi, impatti, compressioni Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini devono essere eliminate o ridotte anche attraverso l'impiego di attrezzature idonee alla mansione. Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l'impiego manuale devono essere tenuti in buono stato di conservazione ed 149_PE_R12_00.DOCX 85

92 efficienza e quando non utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al corpo dell'addetto) e non devono ingombrare posti di passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in cataste, pile e mucchi devono essere organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una sicura e agevole movimentazione e non ostacolare la normale viabilità. Gli arredi e le attrezzature dei locali comunque adibiti a posti di lavoro, devono essere disposti in modo da garantire la normale circolazione delle persone Rischio di punture, tagli, abrasioni Deve essere evitato il contatto del corpo dell'operatore con elementi taglienti o pungenti o comunque capaci di procurare lesioni. Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature devono essere protetti contro i contatti accidentali. Dove non sia possibile eliminare il pericolo o non siano sufficienti le protezioni collettive (delimitazione delle aree a rischio), devono essere impiegati i DPI idonei alla mansione (calzature di sicurezza, guanti, grembiuli di protezioni, schermi, occhiali, etc.) Rischio per scivolamenti, cadute a livello I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi devono essere scelti in modo da evitare quanto più possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone. I percorsi pedonali interni al cantiere devono sempre essere mantenuti sgombri da attrezzature, materiali, macerie o altro capace di ostacolare il cammino degli operatori. Tutti gli addetti devono indossare calzature idonee. Per ogni postazione di lavoro è necessario individuare la via di fuga più vicina. Deve altresì provvedersi per il sicuro accesso ai posti di lavoro in piano, in elevazione e in profondità. Le vie d'accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere illuminate secondo le necessità diurne e notturne Rischio per calore, fiamme Nei lavori effettuati in presenza di materiali, sostanze o prodotti infiammabili, esplosivi o combustibili, devono essere adottate le misure atte ad impedire i rischi conseguenti. In particolare: Le attrezzature e gli impianti devono essere di tipo idoneo all'ambiente in cui si deve operare; Le macchine, i motori e le fonti di calore eventualmente preesistenti negli ambienti devono essere tenute inattive; gli impianti elettrici preesistenti devono essere messi fuori tensione; Non devono essere contemporaneamente eseguiti altri lavori suscettibili di innescare esplosioni od incendi, né introdotte fiamme libere o corpi caldi; Gli addetti devono portare calzature ed indumenti che non consentano l'accumulo di cariche elettrostatiche o la produzione di scintille e devono astenersi dal fumare; Nelle immediate vicinanze devono essere predisposti estintori idonei per la classe di incendio prevedibile; All'ingresso degli ambienti o alla periferia delle zone interessate dai lavori devono essere poste scritte e segnali ricordanti il pericolo. Nei lavori a caldo con bitumi, asfalto e simili devono essere adottate misure contro i rischi di: traboccamento delle masse calde dagli apparecchi di riscaldamento e dai recipienti per il trasporto; incendio; ustione _PE_R12_00.DOCX

93 Durante le operazioni di taglio e saldatura deve essere impedita la diffusione di particelle di metallo incandescente al fine di evitare ustioni e focolai di incendio. Gli addetti devono fare uso degli idonei dispositivi di protezione individuali. Non devono essere effettuati lavori in presenza di materiali, sostanze o prodotti infiammabili, esplosivi o combustibili, salvo l'adozione di misure atte ad impedire i rischi conseguenti Nei lavori di proiezione di liquidi caldi devono essere adottate misure contro i rischi di ustione e deve essere impedita la diffusione nell'ambiente circostante; all'ingresso degli ambienti o alla periferia delle zone interessate dai lavori devono essere poste scritte e segnali ricordanti il pericolo. Gli addetti devono fare uso degli idonei dispositivi di protezione individuali Rischio per cesoiamento, stritolamento Il cesoiamento e lo stritolamento di parti del corpo tra elementi mobili di macchine e elementi fissi delle medesime o di opere, strutture provvisionali o altro, deve essere impedito limitando con mezzi materiali il percorso delle parti mobili o segregando stabilmente la zona pericolosa. Qualora ciò non risulti possibile deve essere installata una segnaletica appropriata e devono essere osservate opportune distanze di rispetto; ove del caso devono essere disposti comandi di arresto automatico e/o di emergenza in corrispondenza dei punti di potenziale pericolo. In particolare nello scavo meccanico dei pozzi, con escavatore ragno o con altri mezzi simili, deve essere vietato accedere alla zona di lavoro, le attività devono essere sorvegliate a distanza di sicurezza ed eventuali interventi manuali devono avvenire a macchine ferme Rischio per movimentazione manuale dei carichi La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e razionalizzata al fine di non richiedere un eccessivo impegno fisico del personale addetto. In ogni caso è opportuno ricorrere ad accorgimenti quali la movimentazione ausiliata o la ripartizione del carico. Il carico da movimentare deve essere facilmente afferrabile e non deve presentare caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo dell'operatore, anche in funzione della tipologia della lavorazione. In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l'attività di movimentazione manuale deve essere preceduta ed accompagnata da una adeguata azione di informazione e formazione, previo accertamento, per attività non sporadiche, delle condizioni di salute degli addetti. 149_PE_R12_00.DOCX 87

94 7.3 Interferenze tra lavorazioni Il punto 2.3 dell allegato XV del D. Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii. descrive i contenuti minimi del PSC in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni e al loro coordinamento. Nel caso in esame, date le tipologie di lavorazioni, non si prevedono interferenze in quanto le varie fasi sono consequenziali l una rispetto l altra, oppure sono separate spazialmente, e non possono quindi avvenire in contemporanea. I rischi interferenziali sono quindi nulli _PE_R12_00.DOCX

95 8. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE 8.1 Recinzioni/delimitazioni, accessi e segnalazioni Il D. Lgs. 81/08 (cfr. Alleg. XV art ) richiede di identificare le recinzioni di cantiere, gli accessi e le segnalazioni. Per l ubicazione si vedano le Planimetrie di cantiere nell Allegato 3, mentre per il dettaglio di qualità e quantità di segnalazioni e recinzioni si rimanda all Allegato 2. Il cartello di cantiere, oltre alle indicazioni di legge, dovrà contenere i nomi del coordinatore, la denominazione di ogni impresa ed il nome del relativo referente. 8.2 Viabilità di cantiere e modalità di accesso dei mezzi e fornitura materiali Tutti i luoghi d intervento sono, più o meno facilmente, raggiungibili dagli automezzi. Si vedano le Planimetrie di cantiere nell Allegato 3 e quanto indicato al gli interventi sulle infrastrutture arginali comportano una complicazione per la movimentazione dei mezzi: si dovranno cercare, dove possibile, vie di accesso e uscita distinte, in modo da creare una viabilità ad anello: in caso contrario, la movimentazione dei mezzi dovrà essere regolata dal capo-cantiere. Sarà cura dell impresa affidataria garantire che la circolazione dei pedoni e dei veicoli possa avvenire in modo sicuro. Essa pertanto dovrà riportare nel proprio POS in dettaglio tutti gli aspetti della viabilità di cantiere nelle diverse fasi. 8.3 Aree di deposito Per i lavori di tipo lineare, non si prevede l installazione di aree di deposito, in quanto il materiale verrà trasportato a seconda delle necessità. Per i lavori di tipo puntuale le aree di deposito dovranno essere recintate. 8.4 Gestione dei rifiuti prodotti in cantiere L impresa appaltatrice sarà responsabile del corretto stoccaggio, nonché dell evacuazione, dei rifiuti prodotti dal cantiere ai sensi del D. Lgs. n. 81/08 e s.m.i.. Nella categoria dei rifiuti rientrano tutti i materiali di scarto la cui presenza si concretizza in cantiere dopo l inizio dell attività lavorativa; tra questi si segnalano quelli conseguenti ai lavori in cantiere: imballaggi e contenitori, materiali di risulta provenienti demolizioni, contenitori di sostanze impiegate nei lavori. I rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi possono originare rischi per il personale presente in cantiere e danni ambientali; pertanto, dovranno essere raccolti e stoccati separatamente in contenitori specifici ed idonei ai rischi che il rifiuto presenta nonché ubicati in zone ben individuate del cantiere. I rifiuti liquidi pericolosi, quali gli oli lubrificanti e idraulici o i liquidi di risulta dal lavaggio delle attrezzature che vengono a contatto con composti chimici, dovranno essere stoccati in recipienti etichettati posti al coperto e all interno di un bacino di contenimento per evitare spandimenti. Il responsabile di cantiere dell impresa appaltatrice assicurerà: 149_PE_R12_00.DOCX 89

96 il corretto deposito e allontanamento dei materiali di risulta, gli spostamenti di uomini e materiali in condizione di ordine e salubrità. 8.5 Servizi logistici ed igienico assistenziali Dato il tipo di lavorazioni, le modalità realizzative e l ubicazione, l impresa affidataria avrà il compito di localizzare i locali pubblici idonei per assolvere gli obblighi di legge relativi ai servizi logistici ed igienico-sanitari. Tale localizzazione dovrà essere indicata nel POS. Saranno eventualmente installati servizi igienici mobili nei pressi dei cantieri maggiori. Tale decisione verrà presa in accordo con il CSE. 8.6 Macchine e attrezzature Tutte le macchine e le attrezzature impiegate in cantiere dovranno essere conformi alle disposizioni normative vigenti. A tal fine nella scelta e nell installazione dovranno essere rispettate da parte dell impresa le norme di sicurezza vigenti e le norme di buona tecnica. Le verifiche della preventiva conformità dovranno essere compiute possibilmente prima dell invio in cantiere delle macchine. Dovranno, inoltre, essere previste le procedure da adottare in caso di malfunzionamenti improvvisi delle macchine e impianti. L elenco delle macchine e delle attrezzature previste in cantiere è il seguente (elenco non esaustivo): Autobetoniera Autocarro Autogru Betoniera a bicchiere Miniescavatore Escavatore Pala meccanica Motograder Rullo compressore Vibrofinitrice I POS delle imprese dovranno integrare le indicazioni relative alle macchine e attrezzature utilizzate per le lavorazioni. L impresa appaltatrice e le altre ditte che interverranno in cantiere dovranno inoltre produrre la seguente documentazione, necessaria a comprovare la conformità normativa e lo stato di manutenzione delle macchine utilizzate Dichiarazione rilasciata dal datore di lavoro per ogni macchina in cantiere e relativo al: rispetto delle prescrizioni del DPR 459/96 per le macchine in possesso della marcatura CE, rispetto delle prescrizioni del DPR 547/55 se acquistata prima del 21/09/96, perfetto funzionamento di tutti i dispositivi di sicurezza e di protezione previsti. Un modello di questa dichiarazione viene riportato in allegato al piano. La dichiarazione di cui sopra dovrà essere prodotta per le seguenti attrezzature: mezzi di sollevamento (argani, paranchi, gru, autogru e similari), macchine operatrici (pale, escavatori, ecc.), recipienti a pressione (motocompressori, autoclavi, ecc.), attrezzature per il taglio ossiacetilenico, seghe circolari a banco e similari, impianto di betonaggio, _PE_R12_00.DOCX

97 altre ad insindacabile giudizio del CE, Verbale di verifica dello stato di efficienza delle macchine, da redigersi ogni settimana a cura del responsabile di cantiere di ciascuna impresa. Tale verbale dovrà riportare: tipo e modello della macchina, stato di efficienza dispositivi di sicurezza, stato di efficienza dei dispositivi di protezione, interventi effettuati. La documentazione di cui sopra sarà tenuta a disposizione del CSE. 8.7 Impianti di cantiere Non sono previsti impianti di betonaggio fissi. La fornitura di conglomerato cementizio avverrà mediante autobetoniere. Eventuali esigenze idriche verranno concordate con la committenza, sentito il CSE Impianto elettrico L impianto elettrico, se ritenuto necessario allo svolgimento dei lavori da parte della ditta esecutrice, deve essere eseguito, mantenuto e riparato da ditta o persona qualificata. In mancanza di impianto di messa a terra, è vietato l uso di qualsiasi macchina o attrezzatura elettrica, prima dell installazione da parte del tecnico abilitato dell impianto stesso con dichiarazione di conformità e denuncia all ASL e all ISPELS competenti per territorio Impianto di messa a terra L impresa provvederà contestualmente all eventuale realizzazione dell impianto elettrico, alla realizzazione del proprio impianto di messa a terra. L impianto di messa a terra dovrà essere denunciato all ISPESL competente di zona in ottemperanza con quanto previsto dal DPR 462/2001 entro 30 giorni dall inizio dell attività in cantiere Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche L impresa provvederà a far eseguire un calcolo della probabilità di fulminazione ai sensi della norma CEI 81-1 per verificare la necessità o meno di proteggere i macchinari contro le scariche atmosferiche. Nel caso in cui il calcolo determinasse la necessità di protezione, l impianto sarà realizzato da tecnico qualificato e denunciato all ISPESL competente di zona in ottemperanza con quanto previsto dal DPR 462/2001 entro 30 giorni dall inizio dell attività in cantiere Impianto idrico Non si prevede baraccamenti fissi e quindi nemmeno collegamento alla rete idrica. Nei mezzi di trasporto dovranno essere tenute sufficienti riserve d acqua. 8.8 Segnaletica La segnaletica dovrà essere conforme agli allegati da XXIV a XXXII del D. Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii. in particolare per tipo e dimensione. Anche per i segnali gestuali si dovranno rispettare le prescrizioni del D. Lgs. 81/2008 e ss.mm.ii.. Particolare formazione dovrà essere impartita in merito alla segnaletica gestuale ed ai lavoratori che non conoscono la lingua italiana. 149_PE_R12_00.DOCX 91

98 8.9 Gestione emergenza L impresa appaltatrice, in accordo con le imprese subappaltatrici presenti a vario titolo in cantiere, dovrà organizzarsi (mezzi, uomini, procedure), per fare fronte, in modo efficace e tempestivo, alle emergenze che, per diversi motivi avessero a verificarsi nel corso dell esecuzione dei lavori e in particolare: emergenza infortunio, emergenza incendio, evacuazione del cantiere. In prossimità degli uffici saranno affissi i principali numeri per le emergenze sotto riportati. Vigili del Fuoco 115 Emergenza sanitaria 118 Presidio ospedaliero di San Bonifacio (centralino) Acquedotto (Acque veronesi) Fornitura gas (Multiservizi s.p.a. zona San Bonifacio) Fornitura gas (Uniservizi s.p.a. zona Cologna Veneta) Telecom Fornitura energia elettrica (ENEL zona Cologna Veneta) Fornitura energia elettrica (ENEL zona San Bonifacio) Emergenze Ambientali (ARPAV) Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione dott. for. Marco Grendele Responsabile Unico del Procedimento arch. Simone Malgarise SPISAL Direzione Provinciale del Lavoro Saranno inoltre riportate le modalità con le quali si deve richiedere l intervento dei Vigili del Fuoco e dell emergenza sanitaria, come si seguito descritte _PE_R12_00.DOCX

99 MODALITÀ DI CHIAMATA DEI VIGILI DEL FUOCO MODALITÀ DI CHIAMATA DELL'EMERGENZA SANITARIA Comunicare i seguenti dati Comunicare i seguenti dati Nome della ditta Nome della ditta Indirizzo preciso del cantiere Indirizzo preciso del cantiere Indicazioni del percorso e punti di riferimento per una rapida localizzazione dell'edificio Indicazioni del percorso e punti di riferimento per una rapida localizzazione dell'edificio Telefono della ditta Telefono della ditta Tipo di incendio (piccolo, medio, grande) Patologia presentata dalla persona colpita Materiale che brucia Stato della persona colpita Presenza di persone in pericolo (cosciente, incosciente) Nome di chi sta chiamando Nome di chi sta chiamando SUCCESSIVAMENTE POSIZIONARSI IN POSIZIONE VISIBILE PER ACCOGLIERE I SOCCORRITORI Per la gestione dell emergenza è necessario che in cantiere siano presenti dei lavoratori adeguatamente formati allo scopo Presidi per la lotta antincendio L attività non presenta rischi significativi di incendio. L impresa affidataria dovrà garantire la presenza di almeno un addetto al servizio antincendio durante l intero svolgimento dell opera; a tale figura faranno riferimento tutte le imprese presenti. L addetto dovrà essere in possesso di documentazione comprovante la frequenza di un corso di antincendio i cui requisiti sono stabiliti dal D.M. 10/03/1998. Inoltre ciascuna impresa sub affidataria dovrà avere almeno un addetto al servizio antincendio presente in cantiere. Nel caso di mancanza dall addetto, l impresa dovrà comunicarlo prima dell ingresso in cantiere al Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione e prendere accordi con l impresa affidataria per coordinare il servizio antincendio Presidi sanitari SUCCESSIVAMENTE POSIZIONARSI IN POSIZIONE VISIBILE PER ACCOGLIERE I SOCCORRITORI Il D.M. 15 luglio 2003, n. 388 prescrive che il datore di lavoro dell impresa affidataria identifichi, sentito il medico competente, il gruppo di appartenenza della propria impresa (Gruppo A, B o C) in base alla tipologia di attività svolta, al numero di lavoratori occupati e ai fattori di rischio. In funzione del gruppo individuato, il datore di lavoro deve garantire le seguenti attrezzature per il primo soccorso: per i gruppi A e B: cassetta di pronto soccorso, contenente la dotazione minima indicata nell allegato 1 del decreto, eventualmente integrata sulla base dei rischi presenti nel luogo di lavoro; mezzo di comunicazione idoneo (quale ad esempio un cellulare), per attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale. per il gruppo C: pacchetto di medicazione, contenente la dotazione minima indicata nell allegato 2 del decreto, eventualmente integrata sulla base dei rischi presenti nel luogo di lavoro; 149_PE_R12_00.DOCX 93

100 mezzo di comunicazione idoneo (quale ad esempio un cellulare), per attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale. L impresa affidataria dovrà garantire la presenza di un addetto al pronto soccorso durante l intero svolgimento dell opera; a tale figura faranno riferimento tutte le imprese presenti. L addetto dovrà essere in possesso di documentazione comprovante la frequenza di un corso di pronto soccorso i cui requisiti sono stabiliti dal D.M. 388/2003 in funzione del gruppo di appartenenza dell impresa. Inoltre ciascuna impresa sub affidataria dovrà avere almeno un addetto al primo soccorso presente in cantiere. Nel caso di mancanza dall addetto, l impresa dovrà comunicarlo prima dell ingresso in cantiere al Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione e prendere accordi con l impresa affidataria per coordinare il servizio di primo soccorso Infortuni e incidenti A Infortuni Fermo restando l obbligo dell impresa appaltatrice e di tutte le imprese subappaltatrici affinché in occasione di ogni infortunio sul lavoro vengano prestati i dovuti soccorsi, questa dovrà dare tempestiva comunicazione al coordinatore per l esecuzione di ogni infortunio con prognosi superiore ad un giorno. Per infortuni soggetti alla denuncia INAIL, l impresa appaltatrice dovrà inviare copia della denuncia infortuni (mod. INAIL). Rimane comunque a carico dell impresa appaltatrice e delle imprese subappaltatrici l espletamento delle formalità amministrative presso le autorità competenti nei casi e nei modi previsti dalla legge B Incidenti Anche nel caso in cui si verificassero eventuali incidenti che non provochino danni a persone, ma solo a cose, ciascuna impresa dovrà dare, appena possibile, tempestiva comunicazione al CE. Ciò si rende necessario perché gli incidenti potrebbero essere segnali importanti in grado di evidenziare una non corretta gestione delle attività esecutive Informazione, formazione e consultazione dei lavoratori I lavoratori presenti in cantiere dovranno essere stati informati e formati sui rischi ai quali sono esposti nello svolgimento della mansione nello specifico cantiere, nonché sul significato della segnaletica di sicurezza utilizzata in cantiere. Le imprese che opereranno in cantiere dovranno tenere a disposizione del CE un attestato o dichiarazione del datore di lavoro circa l avvenuta informazione e formazione. Vista la particolarità dell ambiente in cui s interviene (parete rocciosa) il personale dovrà essere formato da rocciatori qualificati con apposita formazione patentino Gli addetti all antincendio e al pronto soccorso dovranno aver seguito un apposito corso di formazione _PE_R12_00.DOCX

101 Mansioni coinvolte Tutte Sub appaltatori e fornitori Informazioni minime da erogare Contenuti PSC Contenuti POS Rischi e misure di sicurezza per interferenze lavorative PSC POS Rischi di cantiere Informazione Modalità di erogazione consigliata Riunione preliminare Esame contenuti PSC Esame contenuti del POS Consegna / messa a disposizione dei documenti per la sicurezza Modalità di verifica consigliata Confronto giornaliero con il responsabile di cantiere Verifiche del responsabile di cantiere 8.11 Sorveglianza sanitaria Tutto il personale che sarà coinvolto nella esecuzione dell opera dovrà essere in possesso di idoneità specifica alla mansione rilasciata dal medico competente dell impresa da cui dipendono. I datori di lavoro di tutte le imprese presenti a vario titolo in cantiere, prima dell inizio delle proprie attività lavorative, dovranno comunicare il nome e recapito del proprio medico competente al CSE e presentargli una dichiarazione sull idoneità dei propri lavoratori alla specifica mansione e le eventuali prescrizioni del medico competente. L impresa appaltatrice assicurerà il rispetto di tale obbligo di legge per il proprio personale e per il personale delle imprese subappaltatrici. Il CSE si riserverà il diritto di richiedere al medico competente dell impresa il parere di idoneità all attività su lavoratori che a suo giudizio presentino particolari problemi Sostanze pericolose, prodotti e sostanze chimiche Risultano interessate tutte le attività di cantiere nelle quali vi sia la presenza e/o l utilizzo di prodotti e sostanze potenzialmente pericolosi per il lavoratore Riconoscimento delle sostanze pericolose Le norme concernenti la classificazione e disciplina dell imballaggio e dell etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi, impongono di riportare sulla confezione di tali sostanze determinati simboli e sigle e consentono, per gli oltre mille prodotti o sostanze per le quali tali indicazioni sono obbligatorie, di ottenere informazioni estremamente utili. Analoghe informazioni sono riportate, in forma più esplicita, nella scheda tossicologica relativa al prodotto pericoloso che è fornita o può essere richiesta al fabbricante. Prodotti non soggetti all obbligo di etichettatura non sono considerati pericolosi. Specie le informazioni deducibili dall etichettatura non sono di immediata comprensione in quanto vengono date tramite simboli e sigle che si riferiscono ad una ben precisa e codificata chiave di lettura. Al di là del nome della sostanza o del prodotto, che essendo un nome chimico dice ben poco all utilizzatore, elementi preziosi sono forniti: 149_PE_R12_00.DOCX 95

102 dal simbolo dal richiamo a rischi specifici dai consigli di prudenza A I simboli Sono stampati in nero su fondo giallo-arancione e sono i seguenti: Simbolo Significato Pericoli e Precauzioni esplosivo (E): una bomba che esplode; comburente (O): una fiamma sopra un cerchio; facilmente infiammabile (F): una fiamma; tossico (T): un teschio su tibie incrociate; nocivo (Xn): una croce di Sant Andrea; corrosivo (C): la raffigurazione dell azione corrosiva di un acido; Pericolo: Questo simbolo indica prodotti che possono esplodere in determinate condizioni. Precauzioni: Evitare urti, attriti, scintille, calore. Pericolo: Sostanze ossidanti che possono infiammare materiale combustibile o alimentare incendi già in atto rendendo più difficili le operazioni di spegnimento. Precauzioni: Tenere lontano da materiale combustibile Pericolo: Sostanze autoinfiammabili. Prodotti chimici infiammabili all'aria. Precauzioni: Conservare lontano da qualsiasi fonte di accensione. Pericolo: Prodotti chimici che a contatto con l'acqua formano rapidamente gas infiammabili. Precauzioni: Evitare il contatto con umidità o acqua Pericolo: Liquidi con punto di infiammabilità inferiore a 21 C. Precauzioni: Tenere lontano da fiamme libere, sorgenti di calore e scintille. Pericolo: Sostanze solide che si infiammano facilmente dopo breve contatto con fonti di accensione. Precauzioni: Conservare lontano da qualsiasi fonte di accensione Pericolo: Sostanze molto pericolose per la salute per inalazione, ingestione o contatto con la pelle, che possono anche causare morte. Possibilità di effetti irreversibili da esposizioni occasionali, ripetute o prolungate. Precauzioni: Evitare il contatto, inclusa l'inalazione di vapori e, in caso di malessere, consultare il medico. Pericolo: Nocivo per inalazione, ingestione o contatto con la pelle. Possibilità di effetti irreversibili da esposizioni occasionali, ripetute o prolungate. Precauzioni: Evitare il contatto, inclusa l'inalazione di vapori e, in caso di malessere, consultare il medico Pericolo: Prodotti chimici che per contatto distruggono sia tessuti viventi che attrezzature. Precauzioni: Non respirare i vapori ed evitare il contatto con la pelle, occhi ed indumenti _PE_R12_00.DOCX

103 Simbolo Significato Pericoli e Precauzioni irritante (Xi): una croce di Sant Andrea; altamente o estremamente infiammabile (F+): una fiamma altamente tossico o molto tossico (T+): un teschio su tibie incrociate. Pericoloso per l'ambiente (N) Pericolo: Questo simbolo indica sostanze che possono avere effetto irritante per pelle, occhi ed apparato respiratorio. Precauzioni: Non respirare i vapori ed evitare il contatto con pelle. Pericolo: Liquidi con punto di infiammabilità inferiore a 0 C e con punto di ebollizione/punto di inizio dell'ebollizione non superiore a 5 C. Precauzioni: Conservare lontano da qualsiasi fonte di accensione. Pericolo: Sostanze gassose infiammabili a contatto con l'aria a temperatura ambiente e pressione atmosferica. Precauzioni: Evitare la formazione di miscele aria-gas infiammabili e tenere lontano da fonti di accensione. Pericolo: Sostanze estremamente pericolose per la salute per inalazione, ingestione o contatto con la pelle, che possono anche causare morte. Possibilità di effetti irreversibili da esposizioni occasionali, ripetute o prolungate. Precauzioni: Evitare il contatto, inclusa l'inalazione di vapori e, in caso di malessere, consultare il medico. Pericolo: Sostanze nocive per l'ambiente acquatico (organismi acquatici, acque) e per l'ambiente terrestre (fauna, flora, atmosfera) o che a lungo termine hanno effetto dannoso. Precauzioni: Non disperdere nell'ambiente B Il codice dei rischi specifici Vengono indicati mediante le cosiddette frasi di rischio, sintetizzate tramite la lettera R ed un numero: Frase di Rischio Significato R1 R2 R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 R10 R11 Esplosivo allo stato secco Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d ignizione Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d ignizione Forma composti metallici esplosivi molto sensibili Pericolo di esplosione per riscaldamento Esplosivo a contatto o senza contatto con l aria Può provocare un incendio Può provocare l accensione di materie combustibili Esplosivo in miscela con materie combustibili Infiammabile Facilmente infiammabile 149_PE_R12_00.DOCX 97

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