Rapporto annuale sull Innovazione

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2 2018 Rapporto annuale sull Innovazione

3 Indice Premessa di Claudio Roveda Parte I - Il quadro statistico La capacità di generare Conoscenza e Innovazione Gli investimenti per generare Conoscenza La spesa in R&S Le fonti di finanziamento della R&S I settori di effettuazione della R&S a La spesa totale b La spesa per classe di addetti c La spesa per settore di attività d La spesa finanziata da fondi pubblici e La spesa finanziata dall'estero f I fondi europei per R&S delle imprese Il Venture Capital Il capitale umano per generare Conoscenza Gli addetti alla R&S I ricercatori per settore di impiego I tecnici e i professionisti La formazione del capitale umano per l Innovazione I laureati in discipline scientifiche I dottori di ricerca in discipline scientifiche Gli studenti universitari in discipline scientifiche La spesa pubblica per educazione Le pubblicazioni scientifiche Il numero di pubblicazioni scientifiche La qualità della produzione scientifica Brevetti, marchi e disegni industriali I brevetti EPO I brevetti PCT I brevetti triadici I marchi registrati I disegni industriali Le interconnessioni nel Sistema della Conoscenza e dell innovazione I flussi internazionali di tecnologia La bilancia tecnologica I Finanziamenti internazionali alla R&S La cooperazione internazionale nella produzione scientifica La cooperazione internazionale nella produzione di brevetti La collaborazione tra imprese e altri attori del Sistema della Conoscenza 84 2

4 3. Le aree per lo sviluppo La specializzazione settoriale della R&S delle imprese La R&S nei settori ICT, Bio, Nano Le specializzazioni settoriali/tematiche/territoriali dei brevetti Lo sfruttamento della Conoscenza Le imprese innovatrici in Italia Le grandi imprese innovatrici L'innovazione nelle imprese Manifatturiere L'innovazione nelle imprese del settore dei Servizi Le nuove imprese innovative Le Spin-off universitarie Le Start-up innovative La competizione nell'economia globale della Conoscenza Le esportazioni hi-tech Il commercio internazionale di knowledge asset La produttività dei fattori Parte II - Il Tema dell anno: La Trasformazione Digitale Premessa La trasformazione digitale come rivoluzione di senso La Trasformazione Digitale in Europa e in Italia Lo stato dell arte della Trasformazione digitale delle imprese in Europa Le strategie dell Italia per la trasformazione digitale Le infrastrutture per la digitalizzazione in Italia La connettività a banda larga e a banda ultra larga in Italia Le politiche per la banda larga Lo stato dell arte della copertura dei servizi a banda larga in Italia Le azioni di Infratel Verso il 5G Le imprese italiane e la Trasformazione Digitale Le iniziative delle piccole imprese L indagine CNA/Fondazione COTEC su Piccole Imprese e Piano Impresa a La struttura dell indagine b Il campione c I principali risultati dell indagine L indagine Confcommercio/Digital Transformation Institute sulle imprese italiane guidate da imprenditori al di sotto dei 35 anni L autovalutazione della maturità digitale delle imprese italiane L analisi di Unioncamere L indagine Confcommercio/Digital Transformation Institute sulle imprese italiane guidate da imprenditori al di sotto dei 35 anni Postfazione di Giuseppe Valditara

5 Premessa Lo schema di analisi utilizzato per le elaborazioni statistiche di questo Rapporto, che descrivono le molteplici attività che si svolgono all interno del Ciclo dalla Conoscenza, è stato arricchito, rispetto alle edizioni precedenti, in modo da più puntualmente caratterizzare la complessiva strategia di innovazione del Paese nel contesto internazionale. Questo insieme di indicatori fornisce una visione complessiva e variamente articolata della struttura e delle performance degli attori dell Ecosistema dell Innovazione del nostro Paese, a confronto con il contesto europeo e internazionale con particolare riferimento a Portogallo e Spagna, per i quali le omologhe COTEC (Associação Cotec per il Portogallo e Fundación Cotec per la Spagna) elaborano annualmente un Rapporto simile. A questo fine si sono acquisite ed elaborate le informazioni e le statistiche fornite da una molteplicità di fonti nazionali, europee e internazionali (fra le quali ISTAT, Unioncamere, Commissione Europea, OCSE, World Economic Forum, World Bank). Così l insieme di indicatori presentati nel Rapporto e risultanti dalla integrazione e correlazione di tali fonti, contribuisce un prodotto unico nel quadro delle analisi dei processi di innovazione e consente una accurata lettura e comprensione del funzionamento e delle performance dell Ecosistema dell Innovazione del nostro Paese. Come consuetudine, mentre la 1 parte del Rapporto è dedicata alla presentazione degli indicatori statistici, la 2 parte affronta il Tema dell anno. Esso è stato individuato nella Trasformazione Digitale che nel quadro dell avviata 4 Rivoluzione Industriale sta determinando radicali modifiche in molteplici ambiti della economia, delle istituzioni e della società nel nostro Paese, analogamente agli altri Paesi industrialmente avanzati. Si tratta di un processo complesso che richiede, per conseguire risultati significativi e per sfruttare pienamente le potenzialità e le opportunità offerte dalle nuove Tecnologie Digitali, un profondamente mutato approccio al loro utilizzo, non per realizzare più elevate performance degli attuali processi in campo economico e sociale, ma per generare nuovi processi con nuovi prodotti, servizi e modelli di business. Per la trattazione del Tema dell anno si sono utilizzati i risultati di specifiche indagini empiriche di tipo statistico condotte da CNA/Fondazione COTEC, Confcommercio/Digital 4

6 Transformation Institute, Unioncamere, nonché si è acquisito un contributo di analisi prospettica da parte di TIM. A tutti questi soggetti va un sentito ringraziamento. Claudio Roveda Direttore Generale Fondazione COTEC 5

7 PART. I - IL QUADRO STATISTICO CAPITOLO 1 La capacità di generare Conoscenza e Innovazione 1.1 Gli investimenti per generare Conoscenza La spesa in R&S Dopo una lunga serie storica (Grafico ) che ha visto, In Italia, l andamento della spesa totale in R&S sia in termini di valori assoluti sia in rapporto al PIL crescere stabilmente dal 1995 fino al 2015, il 2016 è il primo anno dove si registra una lieve flessione negativa, passando dall 1,34% del 2014/15 all 1,29% del 2016 (-545,7 milioni di ). A livello europeo si riscontra un calo di investimenti soprattutto nel Regno Unito (Grafico ) con una diminuzione di milioni di euro nel 2016 rispetto al Allo stesso modo, Polonia e Finlandia riducono la loro spesa complessiva in R&S rispettivamente di 204 e 144 milioni di euro. Il resto dei Paesi registra invece un trend positivo o una sostanziale stabilità, ed è la Germania in testa avendo visto aumentare la spesa nel 2016 di mln. 6

8 Tuttavia, considerando la spesa in rapporto al PIL e non in valori assoluti, si assiste ad un calo generalizzato in tutta la zona Europa, con poche eccezioni (Grafico ). Germania (+0,02%), Portogallo (+0,03%) e Regno Unito (+0,02%), per via di una significativa riduzione del PIL (+0,02%), sono gli unici casi che registrano un incremento. Nei restanti Paesi si osservano cali generalmente attorno al -0,02%, con l eccezione dell Italia che registra una diminuzione rilevante (-0,05%). La Polonia, dopo una serie ininterrotta dal 2005 al 2015 di piccoli incrementi, per la prima volta, nel 2016, torna a perdere punti percentuali e scende sotto all 1%, attestandosi ancora una volta come il Paese con il rapporto più basso tra spesa in R&S e PIL. 7

9 Allargando lo sguardo al resto del mondo, i dati OCSE sulla spesa in R&S rispetto al PIL per i principali Paesi industrializzati nel periodo (Tabella ) mostrano che i cali osservati in precedenza sono presenti in buona parte degli altri Paesi, con le dovute eccezioni per Austria (+0,04%), Cina (+0,05%), Corea del Sud (+0,02%), Grecia (+0,02%), Norvegia (+0,11%) e Paesi Bassi (+0,03%). La media della Unione Europea rimane tuttavia sostanzialmente inferiore alla media OCSE, rispettivamente 1,94% e 2,35%. Sostanziale allineamento della Corea del Sud, è ancora Israele (4,25%) il Paese con la percentuale più alta di spesa in R&S rispetto al PIL. 8

10 Tabella Spesa in R&S nei principali Paesi industrializzati, (in % del PIL) Fonte: OCSE, Main Science and Technology Indicators (2018) Austria 2,17 2,17 2,37 2,36 2,42 2,57 2,60 2,73 2,67 2,91 2,95 3,07 3,05 3,09 Belgio 1,83 1,81 1,78 1,81 1,84 1,92 1,99 2,05 2,16 2,27 2,33 2,39 2,47 2,49 Canada 1,97 2,00 1,98 1,95 1,91 1,86 1,92 1,83 1,79 1,78 1,71 1,72 1,65 1,60 Cina 1,12 1,21 1,31 1,37 1,37 1,44 1,66 1,71 1,78 1,91 1,99 2,02 2,07 2,12 Corea del Sud 2,35 2,53 2,63 2,83 3,00 3,12 3,29 3,47 3,74 4,03 4,15 4,29 4,22 4,24 Danimarca 2,51 2,42 2,39 2,40 2,52 2,77 3,06 2,92 2,94 2,98 2,97 2,91 2,96 2,87 Finlandia 3,30 3,31 3,33 3,34 3,35 3,55 3,75 3,73 3,64 3,42 3,29 3,17 2,90 2,75 Francia 2,11 2,09 2,04 2,05 2,02 2,06 2,21 2,18 2,19 2,23 2,24 2,28 2,27 2,25 Germania 2,46 2,42 2,42 2,46 2,45 2,60 2,73 2,71 2,80 2,87 2,82 2,87 2,92 2,94 Giappone 3,04 3,03 3,18 3,28 3,34 3,34 3,23 3,14 3,24 3,21 3,31 3,40 3,28 3,14 Grecia 0,55 0,53 0,58 0,56 0,58 0,66 0,63 0,60 0,67 0,70 0,81 0,83 0,97 0,99 Irlanda 1,12 1,18 1,19 1,20 1,23 1,39 1,61 1,59 1,55 1,57 1,58 1,53 1,20 1,18 Israele 3,90 3,87 4,05 4,14 4,43 4,35 4,13 3,94 4,01 4,16 4,15 4,20 4,27 4,25 Italia 1,06 1,05 1,05 1,09 1,13 1,16 1,22 1,22 1,21 1,27 1,31 1,34 1,34 1,29 Messico 0,39 0,39 0,40 0,37 0,43 0,47 0,52 0,54 0,52 0,49 0,50 0,54 0,53 0,50 Norvegia 1,68 1,55 1,48 1,46 1,56 1,55 1,72 1,65 1,63 1,62 1,65 1,71 1,93 2,04 Paesi Bassi 1,81 1,81 1,79 1,76 1,69 1,64 1,69 1,72 1,90 1,94 1,95 2,00 2,00 2,03 Polonia 0,54 0,55 0,56 0,55 0,56 0,60 0,66 0,72 0,75 0,88 0,87 0,94 1,00 n.d. Portogallo 0,70 0,73 0,76 0,95 1,12 1,45 1,58 1,53 1,46 1,38 1,33 1,29 1,24 1,27 Regno Unito 1,59 1,55 1,56 1,59 1,63 1,63 1,69 1,67 1,67 1,60 1,65 1,67 1,67 1,69 Russia 1,19 1,07 0,99 1,00 1,04 0,97 1,16 1,05 1,01 1,03 1,03 1,07 1,10 1,10 Singapore 2,03 2,10 2,16 2,13 2,34 2,62 2,16 2,01 2,15 2,00 2,00 2,18 n.d. n.d. Slovenia 1,25 1,37 1,41 1,53 1,42 1,63 1,82 2,06 2,42 2,57 2,58 2,37 2,20 2,00 Spagna 1,02 1,04 1,10 1,17 1,23 1,32 1,35 1,35 1,33 1,29 1,27 1,24 1,22 1,19 Stati Uniti 2,55 2,49 2,51 2,55 2,63 2,77 2,82 2,74 2,77 2,69 2,72 2,73 2,74 2,74 Svezia 3,61 3,39 3,39 3,50 3,26 3,50 3,45 3,22 3,25 3,28 3,31 3,15 3,27 3,25 Turchia 0,47 0,50 0,57 0,56 0,69 0,69 0,81 0,80 0,80 0,83 0,82 0,86 0,88 n.d. Ungheria 0,92 0,86 0,92 0,98 0,96 0,98 1,13 1,14 1,19 1,26 1,39 1,35 1,36 1,21 Media OCSE 2,14 2,11 2,14 2,17 2,21 2,28 2,33 2,29 2,32 2,31 2,34 2,36 2,36 2,35 Unione Europea (UE28) 1,68 1,66 1,66 1,68 1,69 1,76 1,84 1,84 1,88 1,91 1,92 1,95 1,96 1,94 9

11 Osservando l andamento della spesa in R&S pro-capite (Grafico ) si evidenzia l andamento negativo dal 2011 per la Finlandia che, per la prima volta, viene superata dalla Germania in continua crescita. L Italia presenta una leggera flessione (-8,3 pro capite) ed è il Regno Unito a registrare la diminuzione più consistente, pari a 53 di spesa media pro capite. Il Portogallo, dopo alcuni anni di sostanziale stabilità, presenta un incremento di 11,6 rispetto al Crescono anche Francia e Spagna, anche se di molto poco Le fonti di finanziamento della R&S I dati sull origine dei fondi (Amministrazioni pubbliche, Università, Imprese e Istituzioni Private di ricerca, No Profit, Estero) per la spesa complessiva in R&S in Italia, evidenziano che i maggiori finanziatori sono imprese e Pubbliche Amministrazioni. Si registra comunque un leggero incremento nella rilevanza del settore no-profit (+0,6 ) mentre il salto più grande è registrato, dal 2014 al 2015, dalle imprese (+12,7 ) a compensazione di minori investimenti fatti dalla Pubblica Amministrazione (-3,9 ) e dall estero (-3,9 ) 10

12 Considerando i Paesi europei (Grafico ) 1 si riscontra che la percentuale della spesa in R&S finanziata dalle imprese in media nel 2015 è pari al 55,3%, rimanendo costante rispetto al Si registra comunque una tendenza all aumento dell importanza del settore privato in quasi tutti i Paesi. Primeggia la Germania, dove le imprese contribuiscono al 65,6% della spesa complessiva (in leggera flessione dal 66% del 2014), mentre la variazione più rilevante si osserva in Italia, dove si è passati dal 47,3% del 2014 al 50% del Per la prima volta dal 2010, anche in Finlandia si registra un lieve rialzo dell 1,3% rispetto al 2014, con una forte tendenza verso il basso. 1 Dati 2015 non disponibili per la Francia. 11

13 Rispetto alla quota di spesa finanziata da fondi pubblici (Grafico ) 2, la situazione è opposta rispetto a quella delle imprese e tutti i Paesi, ad eccezione della Finlandia (+1,4%), registrano una flessione verso il basso talvolta anche significativa, come nei casi della Polonia (-3,4%) e Portogallo (-2,8%), che restano tuttavia i Paesi dove i fondi pubblici hanno un peso più rilevante nel finanziamento della spesa complessiva in R&S. L italia segue l andamento subito dopo questi due Paesi, con una diminuzione dell 1,7% rispetto 2 Dati 2015 non disponibili per la Francia. 12

14 al Se si guarda, invece, al dato relativo alla quota di spesa in R&S finanziata con fondi esteri tra il 2008 e il 2015 (Grafico ) 3, il Regno Unito, nonostante una lenta flessione nel tempo, registra i valori più alti per tutto il periodo. La variazione più rilevante è quella della Polonia, che dopo una impennata tra il 2009 e il 2010 si era stabilizzata fino al 2014 e torna invece a crescere rapidamente nel I valori dell Italia, che nel 2009 e 2010 erano superiori alla media europea, sono invece in calo costante dal 2013, con una accelerazione nel Anche la Finlandia, dopo anni di crescita vertiginosa, per la prima volta vede un calo significativo (-2,8% dal 2014). Si registra un trend crescente per tutti gli altri Paesi, che trascina verso l alto la media europea fino al 10,8%.(+0,7% rispetto al 2014). 3 Dati 2015 non ancora disponibili per la Francia. 13

15 1.1.3 I settori di effettuazione della R&S Analizzando la distribuzione della spesa in R&S fra i diversi settori che la effettuano ( Amministrazioni pubbliche, Università, Imprese e Istituzioni Private di ricerca, No Profit IPNP ) in Italia, (Grafico ) la quota maggiore è quella di imprese e IPNP. Le rilevazioni comunque confermano i dati del 2015 e non si registrano differenze degne di nota. In corrispondenza del peggioramento del contesto economico e finanziario, e, conseguentemente, delle risorse pubbliche a disposizione, la quota delle Università cala tra il 2010 e il 2012 per poi risalire leggermente fino al 2015: passa, infatti, dal 28,8% del 2010 al 28% del 2012, per poi diminuire e toccare quota 25,5% nel Per le Amministrazioni Pubbliche, invece, cresce costantemente la quota fino al 2012, per poi scendere dal 14,8% al 13,2% del 2016, Nel contesto europeo (Grafico a e Grafico b), si nota come l investimento privato in R&S è in continuo aumento, mentre gli stanziamenti pubblici e anche i pochi derivanti da non-profit ed estero sono in leggero calo, o stabili, per la maggior parte dei Paesi. Il caso più eclatante è quello della Polonia, che passa dal 31% di finanziamento privato nel 2008 al 66% del 2016, vedendo praticamente sparire l apporto delle Amministrazioni Pubbliche, che prima era il più alto tra i Paesi consistenti. La Finlandia è, 14

16 invece, uno dei pochi Paesi in cui si osserva un calo del finanziamento delle imprese bilanciato da un aumento di sostegno dalle università. Polonia e Portogallo presentano la maggiore quota per Università, con valori pari a 34% per entrambe nel Tuttavia, mentre tale valore in Polonia nel 2013 si riduce raggiungendo il 31%, in Portogallo cresce ulteriormente fino al 45%. 15

17 Nel confronto tra la media dei valori registrati nei Paesi OCSE e nei Paesi UE (Tabella ), si può osservare una differenza minore tra l apporto del settore delle imprese, più alto del 5% nel 2016 per la media OCSE, che è bilanciato da un maggiore peso delle università nel finanziamento alla R&S (+5,3% rispetto alla media OCSE nel 2016). I dati storici confermano che questa tendenza è strutturale e piuttosto stabile negli anni. Guardando ai singoli Paesi, casi come il Canada, il Cile e il Portogallo (e in maniera minore ma pur sempre significativa anche Estonia, Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia e Turchia) pongono il modello di un finanziamento alla spesa in R&S particolarmente orientato al pubblico, dove la combinazione delle università e delle Amministrazioni Pubbliche contribuisce per più del 50% e la presenza del privato si fa meno pervasiva. Tra i principali Paesi industrializzati, dall altra parte, nazioni come Cina, Israele, Corea del Sud e altri mostrano invece una strategia di finanziamento centrata su soggetti privati. 16

18 Tabella Ripartizione della spesa in Ricerca&Sviluppo per settore di effettuazione nei principali Paesi industrializzati, 2008 e 2013/6 (valori percentuali) Fonte: OECD, Main Science and Technology Indicators (2018) IMPRESE AMM. PUBBLICHE UNIVERSITA' Austria 69,32 70,82 71,42 71,42 5,34 4,44 4,58 4,58 24,97 24,32 23,51 23,51 Belgio 68,26 71,22 69,94 69,71 8,93 8,22 9,19 9,51 21,83 20,21 20,33 20,17 Canada 54,13 53,70 52,15 50,91 9,76 8,53 7,10 7,55 35,53 37,32 40,27 41,04 Cile 40,42 33,38 34,30 38,51 9,67 8,14 7,81 13,16 40,81 38,96 38,53 41,84 Cina 73,26 77,30 76,79 77,46 18,29 15,80 16,16 15,70 8,45 6,90 7,05 6,84 Corea del Sud 75,37 78,22 77,53 77,74 12,06 11,21 11,74 11,54 11,14 9,05 9,09 9,13 Danimarca 69,90 63,77 63,94 65,82 2,60 2,29 2,32 2,19 27,18 33,53 33,38 31,64 Estonia 43,20 43,53 46,05 51,49 11,77 10,98 10,80 11,43 42,94 44,29 41,35 35,53 Finlandia 74,25 67,71 66,67 65,84 8,03 8,65 8,17 8,16 17,18 22,87 24,39 25,14 Francia 62,73 64,97 63,72 63,61 15,98 12,86 12,76 12,88 20,04 20,63 21,99 21,95 Germania 69,25 67,65 68,65 68,16 14,05 14,62 14,06 13,80 16,70 17,72 17,28 18,04 Giappone 78,46 77,76 78,49 78,75 8,33 8,33 7,90 7,55 11,64 12,58 12,28 12,32 Islanda 54,56 61,07 64,66 63,03 17,82 6,08 4,83 4,85 25,14 32,85 30,51 32,12 Israele 83,03 84,76 85,08 85,58 1,78 1,76 1,74 1,70 13,83 12,27 12,18 11,71 Italia 53,56 55,38 58,16 58,26 12,73 13,28 13,14 13,21 30,47 28,38 25,51 25,54 Lussemburgo 77,89 53,73 51,61 51,47 16,00 29,86 29,81 29,87 6,11 16,42 18,60 18,64 Norvegia 53,17 53,72 53,89 53,27 14,79 15,24 15,04 14,15 32,04 31,04 31,07 32,58 Paesi Bassi 50,11 56,03 56,00 56,94 11,99 11,85 11,93 11,55 37,90 32,12 32,08 31,51 Polonia 30,93 46,59 46,57 65,67 35,34 23,95 24,39 2,51 33,64 29,16 28,88 31,38 Portogallo 50,10 46,41 46,39 47,84 7,28 6,26 6,48 5,39 34,48 45,61 45,54 45,12 Regno Unito 61,99 65,15 66,04 67,04 9,15 7,26 6,63 6,35 26,50 25,78 25,32 24,56 Repubblica Ceca 57,60 55,20 54,30 61,14 23,47 18,97 20,40 18,16 18,51 25,41 24,91 20,45 Russia 62,91 59,61 59,21 58,71 30,13 30,48 31,07 31,97 6,70 9,78 9,59 9,10 Slovacchia 42,88 36,84 27,95 50,36 32,80 28,34 27,86 21,44 24,26 34,42 43,79 27,71 Slovenia 64,56 77,34 76,26 75,62 21,92 12,16 13,51 13,49 13,43 10,45 10,19 10,87 Spagna 54,92 52,92 52,54 53,74 18,18 18,79 19,13 18,50 26,75 28,13 28,12 27,52 Stati Uniti 71,38 71,08 71,65 71,17 11,35 11,29 11,32 11,55 13,24 13,52 13,02 13,21 Svezia 74,05 67,04 69,69 69,58 4,44 3,75 3,42 3,40 21,31 28,97 26,71 26,82 Turchia 44,23 49,78 50,01 54,21 11,95 9,69 10,34 9,49 43,83 40,53 39,66 36,30 Ungheria 52,57 71,53 73,44 74,14 23,39 13,74 13,29 13,41 22,04 13,50 12,11 11,15 UE 28 62,49 63,23 63,62 64,19 13,30 12,40 12,25 11,95 23,09 23,40 23,12 22,85 Media OCSE 68,95 68,76 69,10 69,18 11,37 11,08 11,04 10,92 17,21 17,77 17,49 17,50 17

19 1.1.4 a La spesa totale L andamento storico della spesa in R&S delle imprese italiane nel periodo (Grafico ) mostra che, a prezzi sia costanti che correnti, c è un trend in discesa negli ultimi tre anni in cui si è diminuito l investimento privato, dopo il picco registrato nel Comunque l'incidenza degli investimenti delle imprese italiane rispetto al PIL risulta inferiore all 1% (0,75%)(Grafico ), e pur avendo superato, nel 2016, i valori raggiunti da Spagna, Polonia e Portogallo, la media dell Unione Europea è ancora ben più alta (1,32%). Germania e Finlandia sono i Paesi con i valori più alti, ma osservando l andamento storico evidenzia un andamento opposto: in Germania, negli anni, è aumentato il contributo delle imprese, mentre in Finlandia esso sta rapidamente diminuendo di anno in anno. 4 Per gli anni 2016 e 2017 il dato è previsto. 18

20 I dati della spesa pro-capite delle imprese in R&S confermano gli andamenti già visti in precedenza. A guidare la classifica sono Germania e Finlandia, mentre gli altri Paesi tendono ad avere una serie di valori più stabile nel tempo, fatta eccezione per il Regno Unito, per cui si è avuta una crescita fino al 2015 e poi una discesa nel La Germania si conferma il Paese con la crescita più rapida, aumentando in soli 4 anni la spesa procapite di quasi

21 1.1.4.b La spesa per classe di addetti La distribuzione della spesa in R&S delle imprese italiane, in funzione del loro numero di addetti (Grafico ), evidenzia una forte concentrazione di spesa nelle imprese con oltre 500 addetti. Il trend storico però evidenzia che lentamente la posizione predominante delle grandi imprese viene erosa dalle impre piccole, medie e mediograndi dimensioni. Nonostante nel 2014 la tendenza si fosse invertita, segnalando una nuova crescita del peso delle grandi imprese, i dati del 2015 riconfermano la tendenza strutturale a distribuire più uniformemente la spesa tra tutte le classi. 20

22 A livello europeo la ripartizione della spesa in R&S delle imprese per numero di addetti nel periodo (Grafico ) 5 conferma una forte concentrazione nelle imprese con oltre 500 addetti. L Italia è l unica ad avere un significativo aumento costante nel tempo della spesa anche da parte di aziende di medie dimensioni, mentre per la Finlandia è vera la stessa cosa per le piccole aziende, con addetti compresi tra 0 e 49 unità (+8,5% dal 2014 al 2015). 5 I dati di Germania 2014 e Francia 2014 e 2015 non sono presenti. 21

23 1.1.4.c La spesa per settore di attività Considerando la distribuzione della spesa in R&S delle imprese in Italia, nel 2016, per settore di attività (Grafico ), la quota più rilevante è nel settore Manifatturiero (74,3%), seguito da quello dei Servizi di informazione e comunicazione (10,20%) e da quello delle Attività professionali, scientifiche e tecniche (8,80%). La restante quota si suddivide tra Commercio all'ingrosso e al dettaglio, Riparazione di autoveicoli e motocicli (2,50%), Servizi finanziari e assicurativi (1,50%), Sanità e altri servizi alle famiglie e alle imprese (1,10%), e Altre attività (1,60%). 22

24 Entrando nel dettaglio del settore Manifatturiero (Grafico ), l attività con la quota maggiore di spesa in R&S è quella della Fabbricazione di autoveicoli e rimorchi (18.8%); seguono le attività relative alla Fabbricazione di: macchinari ed apparecchiature nca (16,71%); computer, prodotti di elettronica e ottica (15,2%); altri mezzi di trasporto (10,7%). I valori sono in linea con le rilevazioni degli anni precedenti, dal quale si registra solo un leggero calo della quota complessiva dei primi settori dando origine a una, seppur leggera, omogeneità strutturale. 23

25 Nei principali Paesi dell Unione Europea (Grafico ), in termini di percentuale media di spesa in R&S effettuata dalle imprese del settore Manifatturiero sul totale della spesa delle imprese in R&S tra il 2008 e il 2015, la Germania presenta il valore più alto (86%), seguita da Finlandia (75%) e Italia (72%). Le altre nazioni seguono con valori via via minori, ma che in linea con i dati degli anni passati.. 24

26 Nel periodo , la distribuzione della spesa in R&S fra settori ad alto tasso di conoscenza nei principali Paesi industrializzati rimane pressoché costante, con le quote maggiori per il settore Farmaceutica e Computer e ottica per la quasi totalità dei Paesi (Grafico ). In particolare, tra i Paesi che presentano una maggiore quota nel settore Computer e ottica, si registra una contrazione tra il 2008 e il 2015: per Germania, che passa dal 14,05% al 12,37%, Cina (da 17,04 a 16,47%), Giappone (da 27,62% 21,07%), Italia (da 11,77% a 10,64%) e Finlandia, con la riduzione più consistente, da 53,43% nel 2008 a 33,79% nel Il contributo del settore Servizi risulta essere trainante in molti Paesi e assai prevalente nel 2015 per Italia (27,89%), Portogallo (57,02%), Polonia (51,88%) e Spagna (49,75%) dove si registra una notevole crescita in positivo rispetto al 2014 che aveva invece registrato 36,52. Anche Usa e Canada presentano valori prevalenti per il settore Servizi che, nel 2015, registra valori più elevati rispetto al 2008, passando rispettivamente da 28,85% a 32,22% e da 44,61% a 55,19% d La spesa finanziata da fondi pubblici La quota di spesa in R&S delle imprese finanziata con fondi pubblici (Grafico ), nel periodo tra 2008 e 2015, risulta in calo sia come media dei Paesi OCSE, che passa da 8,11% a 5,95%, sia per i 28 Paesi Membri della UE, che decresce, invece, in misura minore, passando da 7,36% a 6,35%. Il trend conferma l andamento degli scorsi anni, che a 6 Dato 2015 della Francia non è disponibile. 25

27 seguito di scarse risorse da reinvestire in ricerca e innovazione registra un lento, ma per ora inesorabile declino. Perdono quota, infatti, quasi tutti i Paesi presi in considerazione, anche quelli che fino all anno scorso, come Portogallo, avevano registrato una forte crescita. L unico Paese con un trend positivo è la Francia, che registra una piccola variazione in positivo (+1,04%) per il Da notare il caso della Spagna, che dopo essere partita nel 2008 con un vantaggio cospicuo su altri Paesi, ha rallentato nel corso del tempo, stabilizzandosi in questo ultimo anno. Il contributo di fondi pubblici alla spesa in R&S tra il 2008 e il 2014 (Grafico ), si concentra, con valori elevati, nelle imprese con un numero di addetti superiore a 500 in Germania (2,48%), Italia (4,70%), Francia (5,43%) e Regno Unito (6,5%). Al contrario in Portogallo si registrano i valori più bassi per le aziende con più di 500 dipendenti e una concentrazione della spesa nelle imprese della classe Le classi intermedie, e registrano in generale percentuali di spesa più contenute per tutti i Paesi, ad eccezione di Polonia e Spagna, in cui le imprese della classe presentano i valori più elevati (rispettivamente 4,47% e 3,4%). 7 7 I dati sono gli ultimi disponibili alla data del 31 ottobre

28 27

29 1.1.4.e La spesa finanziata dall'estero Per quanto riguarda la quota della spesa in R&S delle imprese finanziata dall estero (Grafico ) il Regno Unito si conferma anche nel 2015 il Paese con il più alto livello di finanziamenti, pur con una leggera flessione (-0,8% rispetto al 2014). L Italia, che fino al 2014 era posizionata sopra la media dell unione Europea, nel 2015 registra un calo che la porta al di sotto di tale media, con valori simili a Francia e Spagna f I fondi europei per R&S delle imprese I dati relativi alla distribuzione dei Fondi di Coesione per priorità di intervento, in percentuale del totale dei fondi assegnati a ogni Paese, nel periodo (Tabella T ), evidenziano come la percentuale maggiore venga destinata dalla maggioranza dei Paesi a Ricerca, Innovazione, seguito da quella per Competitività PMI. Per l Italia, invece, la quota maggiore è riservata a Competitività PMI (11.9%), seguita da quella per Ricerca e Innovazione (11,2%) e ICT (6,1%). 28

30 Tabella Allocazione dei fondi di coesione UE per priorità di intervento, (valori percentuali sul totale dei fondi assegnati) Fonte: Commissione Europea, Cohesion Policy Data (2015) RICERCA E TOTALE FONDI (mln ) INNOVAZIONE ICT COMPETITIVITA' PMI Austria 21,9% n.d 17,5% 2.877,5 Belgio 13,7% n.d 12,7% ,3 Bulgaria 6,9% n.d 8,4% ,3 Cipro 10,5% 11,% 10,5% ,3 Croazia 8,2% 3,8% 12,% 1.391,1 Danimarca 22,2% 17,3% 3.526,1 Estonia 18,8% 2,5% 8,8% ,6 Finlandia 25,% n.d 20,4% ,9 Francia 11,1% 7,4% 11,5% ,2 Germania 21,7% n.d 13,4% ,2 Grecia 6,4% 5,4% 9,2% ,0 Irlanda 15,1% 8,% 6,8% 5.620,6 Italia 11,2% 6,1% 11,9% 8.499,6 Lettonia 10,9% 4,% 6,9% 160,3 Lituania 10,5% 3,8% 8,2% ,3 Lussemburgo 24,7% n.d n.d 846,6 Malta 8,4% 4,5% 8,4% 2.113,1 Paesi Bassi 34,1% n.d n.d 5.180,2 Polonia 13,5% 4,2% 7,6% ,4 Portogallo 11,3% 1,4% 22,2% ,3 Regno Unito 13,4% 2,3% 19,3% ,2 Repubblica 11,6% 4,9% 4,3% 4.416,8 Ceca Romania 4,5% 2,4% 3,4% ,9 Slovacchia 16,% 6,1% 3,% 3.937,4 Slovenia 16,% 2,4% 18,2% ,7 Spagna 16,6% 7,5% 10,6% 3.920,6 Svezia 15,8% 5,8% 18,% 3.971,2 Ungheria 10,1% 3,2% 9,7% 907, Il Venture Capital I dati relativi agli investimenti di Venture Capital (Grafico ) indicano per l Italia un andamento piuttosto altalenante nell ultimo decennio, con valori annuali che, dopo il picco di milioni di euro nel 2013 (valori triplicati rispetto all anno precedente), registrano un drastico calo nel 2014, a milioni di euro, per poi recuperare nell anno successivo (2.487 milioni di euro) e attestarsi, nel 2015, a valori addirittura inferiori a quelli del 2014 (1.313 milioni di euro). 29

31 Prendendo in esame, invece, la distribuzione degli interventi di Venture Capital per le tre fasi dello sviluppo dell impresa e del relativo progetto di innovazione (Grafico ), ossia: la fornitura di capitale seed, a sostegno della fase iniziale di definizione della fattibilità operativa del progetto di impresa; il supporto finanziario nell ottica start-up per l implementazione del progetto e l effettivo avvio delle attività; i fondi destinati alla crescita e all espansione dell impresa che hanno dimostrato il successo sul mercato dell idea imprenditoriale; i dati mostrano che la distribuzione delle risorse finanziarie tra il 2007 e il 2014, ad eccezione del 2012, ha interessato principalmente la fase di espansione. Nel 2014, infatti, si registra un notevole aumento rispetto all anno precedente, raggiungendo quota 72%. Negli ultimi tre anni invece si registra un inversione di tendenza dove la tipologia preferita diventa il Buy Out, con un impennata tra il 2014 e il 2015 del +36%. Dal 2015 in poi si vede anche aumentare l interesse per le Early Stage H-T, che passano da valori altalenanti sino 30

32 ad un picco minimo dell 1% nel 2015 per arrivare al 18% nel Le expansion scendono nel giro di 4 anni tra il 2014 e il 2017 del 49%. Nonostante questo trend, va evidenziato che in Italia la percentuale di investimenti Venture Capital in percentuale al PIL è tra le più basse dei principali Paesi europei, attestandosi allo 0,07% e occupando l ultimo posto nella classifica di tali Paesi. Il valore maggiore è quello del Regno Unito che, pur con una rilevante flessione rispetto al 2008 (- 0,4%) si attesta al valore dello 0,8%. 31

33 Osservando i dati relativi alla raccolta di fondi per investimenti Venture Capital e Private Equity si assiste ad un importante impennata nel 2016, che vede quasi quintuplicare il valore rispetto all anno precedente e supera anche l altra annata positiva (2013). 32

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35 1.2 Il capitale umano per generare Conoscenza Gli addetti alla R&S Gli addetti alla R&S, in Italia, sono stati in continuo aumento dal 2003 al 2015 (grafico ) con la sola eccezione dell anno Il 2016 rappresenta il primo anno con una flessione significativa, del 0,13% sulla forza lavoro in Italia. Considerando il numero di addetti alla R&S per 1000 componenti della forza lavoro (Grafico ) 8 nei principali Paesi industrializzati, la Finlandia registra, tra il 2000 e il 2016, i valori più alti (17.54 nel 2016, -1,04 rispetto al 2015) e sempre superiori alla media dei Paesi UE; il trend è decrescente già a partire dal Nel 2016 gli unici Paesi con un calo, a parte la Finlandia caratterizzata da un fenomeno a carattere strutturale, sono Italia e Russia, sebbene la variazione sia di pochi decimali. 8 Dati 2016 per la Francia non presenti 34

36 Le posizioni e i trend dei Paesi precedentemente indicati sono confermati anche con riferimento al numero di addetti alla R&S per 1000 occupati (Grafico ), ovvero Finlandia, Russia e Italia decrescono, a fronte di un sostanziale aumento del numero in tutti i Paesi considerati. L italia, stante un incremento dei valori per Spagna e Portogallo, si posiziona ultima in classifica, con 10,42 a confronto della media europea di 12,67. Il numero di addetti alla R&S nelle imprese italiane (Grafico ) segue l andamento già visto in precedenza per totale degli addetti in ogni settore, registrando una forte 35

37 crescita che continua dal 2004 senza particolari intoppi. Anche in questo caso il 2016 è stato un anno di, sia pur limitata, flessione , , , , , , ,00 Grafico Addetti alla R&S nelle imprese in Italia, (equivalenti a tempo pieno) Fonte: OCSE, Main Science and Technology Indicators (2018) , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

38 Nei principali Paesi industrializzati (Grafico ) gli addetti alla R&S nelle imprese seguono un trend tendenzialmente positivo, tranne alcuni casi già visti in precedenza (Finlandia e Russia). Si registra la ripida curva di crescita della Cina, che partita nel 2000 con valori simili alla Finlandia, ha registrato continui incrementi fino a superare nel giro di pochi anni l intera forza lavoro impiegata nella R&S nei 28 Paesi dell Unione Europea. 37

39 Per quanto riguarda numero di addetti alle R&S nelle imprese, ogni 1000 occupati (Grafico ) 9, tra il 2000 e il 2016, la Finlandia occupa ancora la prima posizione, nonostante sia in costante declino, che accelera nell ultimo biennio. Gli unici Paesi in calo sono Russia e Italia, mentre nel resto dei Paesi registrano incrementi che confermano i trend avviati dal 2000 in avanti. Per quanto riguarda i tecnici impiegati in R&S nelle imprese manifatturiere (Grafico a) la Germania è in testa con unità nel 2015, superando di molto gli altri Paesi europei e soprattutto segnando un aumento notevole rispetto al Anche la Spagna in otto anni ha visto raddoppiare il numero di tecnici. Per quanto invece riguarda il numero di addetti non tecnici e non ricercatori impiegati nelle imprese (Grafico b), anche in questo caso è la Germania a distanziare con molta distanza gli altri Paesi europei, seguita da Regno Unito e Italia. 9 Dati 2016 per la francia assenti 38

40 39

41 1.2.2 I ricercatori per settore di impiego Il numero di ricercatori per 1000 componenti della forza lavoro mostra, in Italia, tra il 2000 e il 2015, un interessante trend di crescita (Grafico ). Anche in questo caso il 2016 è l anno della flessione, (-0,01 rispetto al 2015). Nel resto dell Europa, la situazione è simile a quella degli altri indicatori. La Finlandia si colloca nettamente al primo posto, grazie alla sua popolazione relativamente contenuta e all alto livello di investimenti in R&S. Il trend è comunque in calo, con tassi negativi sempre più elevati. Per gli altri Paesi si registrano valori leggermente oscillanti, ma comunque tendenti al positivo e la curva che rappresenta la media dei 28 Paesi dell UE segue l andamento generale. La Russia, oltre alla Finlandia, è l unico Paese a registrare un andamento negativo per il 2016, mentre l Italia rimane in una condizione di sostanziale stabilità. 40

42 Il 36% dei ricercatori italiani (Grafico ,) sono impiegati nelle imprese; tale percentuale è inferiore solo a Germania e Finlandia. Buona parte dei ricercatori, il 44%, sono impiegati nell università, ma confrontando i dati con gli altri Paesi europei si osserva che l Italia si trova in penultima posizione, dietro alla Finlandia che ha la più forte presenza di ricercatori nel settore privato. Per quanto riguarda i ricercatori impiegati nella Pubblica Amministrazione, l Italia risulta prima in classifica con il 17% sul totale. 41

43 Guardando al quadro generale dei ricercatori in relazione al totale degli occupati, si evidenzia la debole posizione dell Italia nella parte bassa della classifica, penultima seguita dalla Polonia. Il trend europeo comunque mostra un sostanziale incremento nel rapporto tra ricercatori e occupati, con la Germania e la Francia che trascinano verso l alto la media. E interessante l andamento per gli Stati Uniti che con valori superiori a quelli di tutti i Paesi europei esclusa la Finlandia. 42

44 Il confronto con gli altri Paesi industrializzati in termini di ricercatori impiegati nell educazione terziaria (Grafico ) rivela che l Italia è tra i Paesi con minori performance. Nonostante la posizione bassa in classifica, il trend è positivo, come in tutti gli altri Paesi analizzati. Germania e Regno Unito sono, in Europa, i Paesi con valori più alti e incrementano sensibilmente il numero di ricercatori occupati nell educazione terziaria. È interessante notare il caso del Giappone che dopo aver subito un crollo assai rilevante nel 2008 ha poi lentamente ripreso a crescere in maniera stabile. 43

45 1.2.3 I tecnici e i professionisti I dati sugli occupati nei settori scientifico-tecnologici che hanno un livello di educazione terziaria (Grafico ) mostrano che l Italia è il Paese più arretrato sia dal punto di vista dei valori assoluti sia di trend. Il 2017 è il primo anno in cui l Italia registra un incremento del +0,71%, superiore alla media europea del +0,47%. È interessante il trend positivo della Finlandia che su questa metrica si colloca molto al di sopra degli altri Paesi europei. 44

46 Per quanto riguarda il numero di ingegneri e scienziati, l Italia si colloca sensibilmente al di sotto degli altri Paesi industrializzati e della media europea. A peggiorare il quadro è il dato del 2017 che mostra per la prima volta una leggera flessione (-0,01% rispetto al 2016) che va ad interrompere una positiva, seppur lenta e modesta, crescita che proseguiva dal È significativo osservare il picco per molti Paesi nel 2011, al quale è seguita, per quasi tutti, una leggera recessione per poi tornare a salire. A guidare la classifica sono Finlandia e Regno Unito, seguite da Germania e Portogallo. Unico il caso della Francia che dopo diversi anni di andamento negativo, ricomincia nel biennio a risalire. 45

47 La rilevazione sul numero di laureati e/o impiegati nei settori tecnico-scientifici (Grafico a) mette l Italia in una posizione intermedia nella classifica, per altro al di sotto della media europea. I dati mostrano una stazionarietà dal 2011 in poi, con alcune eccezioni di crescita per Portogallo e Finlandia e flessione per Regno Unito e Spagna. La Francia è il Paese con i più elevati trend negativi, nonostante una limitata riduzione. La percentuale di tecnici attivi in R&S nei principali Paesi europei (Grafico b) presenta un trend negativi tra il 2008 e il L Italia fa registrare i valori più alti (46,3% nel 2017), ma con tassi negativi nel 2017 (-0,8%) rispetto al

48 47

49 1.3 La formazione del capitale umano per l'innovazione I laureati in discipline scientifiche In linea con i dati dei precedenti anni, l Italia si conferma anche nel 2017 come uno dei Paesi posizionati più in basso sulla classifica della quota di laureati nella popolazione (Grafico ) superando, di misura, solo la Romania e rimanendo di gran lunga al di sotto della media europea di più di dieci punti percentuali. Confrontando il 2005 con il 2017, si nota che alcuni Paesi che migliorano la propria posizione, anche se in valori assoluti si posizionano nella parte bassa della classifica. Repubblica Ceca, Portogallo, Polonia e Austria in 12 anni hanno raddoppiato la percentuale di laureati, mentre per Germania, Paesi Bassi o Danimarca non si sono verificati incrementi significativi. 48

50 Riguardo la quota di laureati in discipline scientifiche per livello di istruzione (Grafico ), si trova che la maggior parte dei Paesi europei (Italia inclusa) presentano andamenti simili simile, ovvero mantenendo un tendenziale pareggio tra triennali e magistrali, dato che evidenzia l importanza in questi ordinamenti di completare il percorso di studi. I Paesi dove questo pattern non si ripete sono principalmente Giappone, dove più del 40% dei laureati magistrali ha un titolo scientifico o ingegneristico, e Stati Uniti e Regno Unito dove sono sensibilmente più numerosi i laureati triennali in discipline scientifiche rispetto a quelli magistrali. 49

51 La quota di addetti alla R&S con laurea in discipline scientifiche sul totale della popolazione attiva (Grafico ) è un significativo indicatore della competitività nella R&S di un singolo Paese. I Paesi che per gli indicatori analizzati li precedono o sono meglio posizionati sono anche caratterizzati da un maggior numero di laureati in discipline scientifiche, in particolar modo in ingegneria. Germania e Finlandia superano nettamente il resto dei Paesi europei, mentre la Spagna segue terza. L Italia presenta i valori più bassi per i laureati in ingegneria (superando solo Polonia e Portogallo), ma risulta al primo posto il podio per i laureati in matematica, informatica e scienze naturali. 50

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