finalizzate all acquisizione di conoscenze, abilità e competenze
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- Ladislao Pinto
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1 Strategie, metodologie didattiche e tecnologiche finalizzate all acquisizione di conoscenze, abilità e competenze
2 La nuova normativa sull handicap: il DPCM n.185/06 diversa tempistica per la formulazione del "profilo dinamico funzionale" (PDF) e del "piano educativo personalizzato" (Pep) prevista dal DPCM n.185/06 all art. 3 c. 1; necessità di soddisfare le richieste di risorse umane e materiali necessarie entro la fine di luglio dell'anno antecedente la frequenza degli alunni diversamente abili Gli accertamenti di cui ai commi precedenti sono propedeutici alla redazione della diagnosi funzionale dell'alunno, cui provvede l'unita' multidisciplinare, prevista dall'articolo 3, comma 2 del decreto del Presidente della Repubblica 24 febbraio 1994, anche secondo i criteri di classificazione di disabilità e salute previsti dall'organizzazione Mondiale della Sanità.
3 Il verbale di accertamento, con l'eventuale termine di rivedibilità ed il documento relativo alla diagnosi funzionale, sono trasmessi ai genitori o agli esercenti la potestà parentale o la tutela dell'alunno e da questi all'istituzione scolastica presso cui l'alunno va iscritto, ai fini della tempestiva adozione dei provvedimenti conseguenti
4 assegnazione delle ore di sostegno didattico; numero di collaboratori e collaboratrici scolastiche formati per l'assistenza igienica agli alunni con grave disabilità; personale per l assistenza all'autonomia e alla comunicazione; eliminazione delle barriere architettoniche e sensopercettive, arredi ed ausili specifici; trasporto gratuito, da richiedere rispettivamente ai Comuni per le scuole materne, elementari e medie ed alle Province per le scuole superiori, secondo quanto stabilito dall'art. 139 del decreto legislativo n. 112/98.
5 OBBLIGO FORMATIVO OBBLIGO D ISTRUZIONE Elevazione dell obbligo di istruzione fino a 16 anni (rif. Legislativo 296/2006 L.Finanziaria del 2007) Esclusi i percorsi di istruzione formazione professionale gestiti dalle Regioni che sono disciplinati dal Titolo V Sviluppo di un sistema dell educazione formale (in rapporto a quelli non formali e informali)
6 Linee guida per l integrazione degli alunni diversamente abili Gli ambiti territoriali diventano il luogo privilegiato per realizzare il sistema integrato di interventi e servizi e lo snodo di tutte le azioni, tramite la costituzione di tavoli di concertazione/ coordinamento all interno dei quali c è la rete di scuole composti dai rappresentanti designati da ciascun soggetto (istituzionale o meno) che concorre all attuazione del progetto di vita costruito per ciascun alunno disabile.
7 I prioritari ambiti di intervento sono riconducibili a: 1. formazione (poli specializzati sulle diverse tematiche connesse a specifiche disabilità /banche dati/anagrafe professionale/consulenze esperte); 2. distribuzione/allocazione/dotazione risorse professionali (insegnanti specializzati, assistenti ad personam, operatori, educatori, ecc.); 3. distribuzione/ottimizzazione delle risorse economiche e strumentali (fondi finalizzati all integrazione scolastica, sussidi e attrezzature, tecnologie, ecc.); 4. adozione di iniziative per l accompagnamento dell alunno alla vita adulta mediante esperienze di alternanza scuola-lavoro, stage, collaborazione con le aziende del territorio.
8 La rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola sono finalizzate ad accrescere la consapevolezza dell intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi. Da tali azioni si potranno inoltre desumere indicatori realistici sui quali fondare piani di miglioramento organizzativo e culturale. A tal fine possono essere adottati sia strumenti strutturati reperibili in rete [come l Index per l inclusione o il progetto Quadis ( sia concordati a livello territoriale. Ci si potrà inoltre avvalere dell approccio fondato sul modello ICF dell OMS e dei relativi concetti di barriere e facilitatori
9 Docenti curricolari Associazioni Servizi di accompagnamento Assistenti educatori Famiglia dell alunno Commissione medico-legale
10 QUALI INTERVENTI PER FAVORIRE L INTEGRAZIONE Il PEP Le forme di assistenza specialistica Gli assistenti educatori ed educativi Il collaboratore scolastico La presenza di strutture e servizi Le forme di continuità didattica e di orientamento Il monitoraggio e la valutazione degli interventi La formazione Le risorse finanziarie 10
11 La compilazione del PEP Aspetti da evidenziare nel pep La verbalizzazione degli incontri Gli ambiti d intervento degli assistenti educatori 11
12 NECESSITA di una programmazione puntuale e dettagliata Dall esame delle sentenze emerge che l attività svolta dai docenti di sostegno deve essere dettagliatamente prevista e programmata in sede di PEI. In caso di sinistro, se l attività svolta e il personale che la svolge è coincidente con la programmazione, può essere provata la mancanza di responsabilità del docente. IL P.E.I. deve specificare, specialmente quando la programmazione didattica è differenziata rispetto a quella della classe: 1) obiettivi; 2) metodologie; 3) contenuti; 4) spazi; 5) strategie. 12
13 Misure di programmazione e di cautela preventiva Il PEI deve pertanto specificare le attività settimanali programmate di frequenza: A) in classe - con sostegno - con assistente - con docenti curricolari B) in luogo diverso dalla classe - con docente sostegno - con assistente - con docente curricolare - con altri disabili o da solo SPECIFICARE LUOGO e ATTIVITA TENERE CONTO DEL PARERE MEDICO / PDF 13
14 COMPETENZA DEL CONSIGLIO DI CLASSE PROGETTO DIDATTICO - EDUCATIVO PDF PEI Progetto Potenziali Progetto Potenziali -percorso globalmee corrispondente alle prove della classe con prove ministeriali N.B. per tutto l itinerario formativo -Percorso equipollente con prove equipollenti e prove ministeriali - -Percorso differenziato con prove differenziate
15 Alunni in sit.di Handicap che raggiungono gli obiettivi previsti per la classe Alunni in sit. di Handicap che non raggiungono gli obiettivi previsti per la classe (obiettivi differenziati) Prove uguali alla classe Prove equipollenti Prove differenziate Diploma esame di Stato Attestazione Credito Formativo Diploma esame di Qualifica regionale Certificato di Credito Formativo
16 - per il TITOLO DI STUDIO sono importanti: EQUIPOLLENZA Conoscenze Competenze Capacità NON INTERESSA IL PERCORSO FATTO PER CONSEGUIRLO 104/92 ART.16 COMPITO PROVA EQUIPOLLENTE PREPARAZIONE IDONEA CULTURALE E PROFESSIONALE IDONEA PER IL DIPLOMA
17 TIPI DI PROVE EQUIPOLLENTI -MEZZI DIVERSI (pc, dettatura,etc.) - Identificare eventuale postazione fuori aula e garantire poi la necessaria sorveglianza -MODALITA DIVERSE (es. traduzione in quesiti con risposte chiuse, in griglie ) - CONTENUTI DIVERSI culturali e/o tecnici e/o professionali (differenti dal M.I.U.R.) SEMPRE TALE DA VERIFICARE LA PREPARAZIONE DEL CANDIDATO E IDONEA AL CONSEGUIMENTO DEL DIPLOMA
18 IL CONSIGLIO DI CLASSE PREDISPONE Documentazione per i singoli alunni in situazione di handicap richieste motivate prove equipollenti [per candidati non vedenti richiesta prova braille] richieste motivate di assistenza richieste motivate per tempi più lunghi per prove scritte e/o orali richiesta di prove coerenti se il percorso didattico è differenziato (per conseguimento attestato)
19 N.B. se il Presidente della Commissione decide in senso contrario al C.d.Classe deve motivare la propria decisione modalità contenuti assistenza strumenti Modalità prova Da concordare con lo studente in situazione di handicap tecnologie Eventuale richiesta prove equipollenti Quale tipo di prova Quale tipo di assistenza Durata prove
20 ATTESTAZIONE DEL CREDITO FORMATIVO CONTIENE: Ore relative a indirizzo, durata e corsi di studio votazione complessiva ottenuta Materiali di insegnamento del curricolo di studio e indicazione durata oraria complessiva per ciascuno descrizione delle conoscenze, competenze e capacità acquisite dall alunno e descrizione del contesto in cui tali capacità si realizzano fornire all eventuale datore di lavoro competenze chiare e univoche sulle capacità dell alunno fornire ai S.I.L. e ai centri per l impiego competenze chiare e univoche sulle capacità dell alunno compilata per tutti (anche gravi ) per favorire la scelta e l inserimento in situazione protetta Circolare M.I.U.R. 125/07/01 Modelli per credito Formativo per i candidati con Handicap che non conseguono titolo di studio con valore legale
21 Inserimento Socio Terapeutico. È un inserimento di un cittadino, con ridotte capacità psico fisiche in un Azienda, o in un Ufficio, in un Associazione o in una qualsiasi realtà pubblica o privata che offra la possibilità di svolgere mansioni lavorative su progetto del Servizio Sociale; l Azienda non ha nessun obbligo di assunzione È possibile interrompere il rapporto di tirocinio in qualsiasi momento; il Servizio Sociale garantisce una supervisione, una copertura assicurativa, e fornisce alla persona inserita un gettone di presenza giornaliero come incentivo. Deve essere attivata una Convenzione tra il Servizio Sociale e la Ditta.
22 Tirocinio formativo e di avviamento al lavoro Inserimento di alunni diversamente abili che seguono un programma differenziato in Aziende in obbligo d assunzione; è gestito dalle scuole e dagli uffici competenti del Collocamento Mirato;
23 Le mansioni degli assistenti Assicurano l ASSISTENZA SPECIALISTICA all interno e all esterno della scuola, per: l AUTONOMIA la COMUNCAZIONE PERSONALE (vedi art. 13, co. 3, L. 104) Fanno carico all Ente locale (Comune) Figure (esempi): - educatore professionale - assistente educativo - traduttore del linguaggio dei segni - personale paramedico e psico-sociale ASL per assistenza specialistica in caso di particolari deficit
24 L assistente 1. Svolge le attività previste dal PEI, integrandosi con le attività didattico-educative. 2. Partecipa al PEI, ove il Comune lo richieda o sia ritenuto opportuno dal GLHO 3. Favorisce l autonomia, la comunicazione e i processi di apprendimento 4. Attiva anche interventi di assistenza di base, se previsti nella scheda di certificazione dell H. N.B.: Circ. 262/88: l attività degli assistenti deve essere di mera traduzione della volontà dell alunno, non deve modificarne il contenuto
25 La Classificazione Internazionale del Funzionamento, delle Disabilità e della Salute (ICF) dell Organizzazione Mondiale della Sanità. 25
26 Il documento ICFcopre tutti gli aspetti della salute umana, raggruppandoli nel dominio della salute (health domain, che comprende il vedere, udire, camminare, imparare e ricordare) e in quello collegato alla salute (health-related domains che includono mobilità, istruzione, partecipazione alla vita sociale e simili). 26
27 l OMS ha pubblicato l ICF in cui si assiste ad un cambiamento sostanziale: l obiettivo non è più quello di classificare o misurare la menomazione, la disabilità, l handicap di un individuo o di una popolazione, ma misurare la salute. Per la classificazione ICF non è fondamentale sapere la definizione precisa della malattia di una persona ma conoscere il suo stato di salute. Prima le persone con disabilità erano viste come malate, inabili, invalide adesso sono viste come cittadini con diverse abilità che vivono discriminazioni e mancanza di pari opportunità. Il fine non è più quello di guarirli ma di favorire la loro inclusione sociale. L importante non è percentualizzare l invalidità o identificare la malattia, ma costruire un progetto di aiuto, valutando le capacità residue o potenziali. L ICF pone al centro dell attenzione la qualità della vita definendo in sintesi la disabilità come una condizione di salute in ambiente sfavorevole. Salute e disabilità divengono così concetti multidimensionali. La disabilità non riguarda più una minoranza, ma tutte le persone in assoluto. 27
28 L ICF propone tre livelli di osservazione (accantonando la vecchia catalogazione menomazione, disabilità, handicap), che si riferiscono ai tre livelli di corpo, persona e ambiente: Funzioni corporee e strutture corporee (corpo) Le funzioni corporee, sono le funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, incluse le funzioni psicologiche, e le strutture corporea sono le parti anatomiche del corpo quindi gli organi, gli arti e i loro componenti Attività e partecipazione (persona) Per attività s intende l esecuzione di un compito o di un azione da parte di un individuo, per partecipazione s intende il coinvolgimento di un individuo in una situazione di vita. Fattori ambientali (ambiente) Per fattori ambientali s intendono tutte quelle caratteristiche del mondo fisico, sociale e degli atteggiamenti che possono avere impatto sulle prestazioni di un individuo in un determinato contesto 28
29 Ad ogni livello di classificazione nell ICF viene attribuita una sigla. Ad ogni sottocategoria viene dato un valore. Per esempio il Livello d orientamento (che fa parte delle Funzioni Mentali, che a loro volta fanno parte delle Funzioni corporee e strutture corporee ) potrà essere caratterizzato da: nessuna menomazione, lieve menomazione, moderata menomazione, grave menomazione, totale menomazione. 29
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