L inclusione degli alunni con disabilità nella Scuola Secondaria di 2 grado
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- Giuseppina Brunetti
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2 La via italiana all inclusione scolastica L Italia è stata tra i primi Paesi a scegliere la via dell integrazione degli alunni con disabilità in scuole e classi comuni: Anni 60/70 dalla medicalizzazione all inserimento Anni 80/90 dall inserimento all integrazione Post anni 90 dall integrazione all inclusione
3 rappresenta una vera e propria eccellenza per il nostro paese sancisce il diritto all istruzione e all educazione nelle sezioni e classi comuni per tutte le persone in situazione di handicap detta i principi dell ordinamento in materia di: - diritti - integrazione sociale - assistenza della persona handicappato Ha segnato una svolta politica e culturale a favore delle persone disabili
4 Programmazione educativa Art 12 Sviluppo degli apprendimenti mediante la comunicazione, la socializzazione e la relazione interpersonale; La collaborazione con le famiglie che hanno il diritto di partecipare alla formulazione del PDF e del PEI nonché alle loro verifiche Art. 14 continuità educativa Art. 15 Gruppi di Lavoro per l integrazione scolastica Art. 16 criteri di valutazione validi per ogni ordine di scuola
5 Diagnosi Funzionale Profilo Dinamico Funzionale Piano Educativo Individualizzato Accordi di Programma Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale
6 Diramate con nota ministeriale n del 4 agosto 2009 introducono due elementi di riferimento importanti: - la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità ratificata dall Italia con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009 Il termine inclusione è stato reso ufficiale - l ICF (Classificazione del Funzionamento, della Disabilità e della Salute introdotta nel 2001 dall'organizzazione Mondiale della Sanità), fondamentale indicatore da considerare nella Diagnosi Funzionale (DF), nel Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e nel Piano Educativo Individualizzato (PEI)
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8 ISCRIZIONE E FREQUENZA C.M del 07/11/2018 dal 7 gennaio 2019 al 31 gennaio 2019 Verbale UVMD I PRESUPPOSTI DELL INTEGRAZIONE CERTIFICATO DI IDONEITA L iscrizione agli istituti tecnici, professionali ed artistici deve essere accompagnata da una certificazione dell Ufficio dipartimento di prevenzione (C.M. n. 262 del 1988) il Servizio Igiene Sicurezza in Ambienti di Lavoro (SPISAL)
9 La frequenza scolastica di un alunno con disabilità prevede l attivazione di alcune procedure fondamentali: La continuità educativa La riduzione del numero degli alunni nella classe dove viene accolto, se espressamente richiesta dagli istituti. L attribuzione di ore di sostegno con insegnanti specializzati.
10 VALUTAZIONE C.M. 262/1988 O.M. 128/1999 O.M. 126/2000 D.lgs 62/2017 Programmazione ministeriale con rilascio del diploma Scuola superiore Programmazione personalizzata con rilascio dell attestato di abilità e competenze O.M. 90/2001
11 PROGRAMMAZIONE MINISTERIALE OBIETTIVI MINISTERIALI LIVELLI MINIMI OBIETTIVI NON IN LINEA CON IL PROGRAMMA MINISTERIALE DIPLOMA DI STATO ATTESTATO DI ABILITA E COMPETENZE Transitano alla classe successiva
12 il percorso di alternanza si attiene a quanto previsto dal D. Lgs. N. 77/05, nel quale è indicato che i periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro sono dimensionati, per i soggetti disabili, in modo da promuoverne l'autonomia anche ai fini dell'inserimento nel mondo del lavoro Corso di formazione sulla sicurezza e igiene al fine di ottenere la certificazione necessaria con marginale supporto del docente di sostegno
13 Alunni con disabilità che seguono la programmazione ministeriale obbligo del percorso Alunni con disabilità che seguono una programmazione differenziata ASL PEI ASL Tirocini assistiti PEI Stage socializzanti Piani individuali di transizione
14 L'insegnante di sostegno deve essere il regista del progetto. Il GLHO deve condividere e appoggiare appieno il progetto che deve essere inserito nel PEI I docenti devono valutare tutte le competenze apprese nel corso dello stage/asl. Occorre costruire reti a sostegno del progetto: il progetto e la convenzione dovrebbero esplicitare ruoli e responsabilità di ciascuno.
15 Progettazione Promuovere una stretta collaborazione tra la scuola ed il territorio Individuare l azienda/ente ospitante Preparare l alunno all esperienza Monitoraggio e supervisione Valutazione
16 Le caratteristiche dell ambiente anche in termini di sicurezza La fattibilità delle mansioni e compiti assegnati La coerenza delle attività con gli apprendimenti scolastici e le autonomie presenti o da raggiungere Modalità di affiancamento nelle attività Aspetti di flessibilità (orari, pause..) Autonomie negli spostamenti
17 Visite guidate preliminari nell azienda/cooperativa/ente Orientamento nell ambiente per conoscere gli spazi e le persone con cui l alunno dovrà rapportarsi Acquisizione delle regole Comprensione delle mansioni/attività Riconoscimento dei ruoli
18 Docente di sostegno Operatore SIL Tutor aziendale Docente di sostegno Tutor aziendale Referente SIL Alunno
19 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO VI - AMBITO TERRITORIALE DI TREVISO Via Cal di Breda 116 edificio Treviso Ufficio Interventi Educativi Vanna Sandre
L inclusione degli alunni con disabilità nella Scuola Secondaria di 2 grado
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO VI - AMBITO TERRITORIALE DI TREVISO Via Cal di Breda 116 edificio 4-31100 Treviso Ufficio Interventi
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