PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA
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- Gino Santi
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1 Ministero dell'istruzione Università e Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO MANZANO Cod. Mecc. UDIC Scuole dell Infanzia, Primarie e Secondarie di I g. dei Comuni di Manzano, San Giovanni al Nat. e Corno di R. Via Libertà, MANZANO (UD) C.F udic848005@istruzione.it Sito Web: pec: udic848005@pec.istruzione.it Scuola Capofila Rete Ragazzi del Fiume PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA a.s
2 PREMESSA Questo documento intende presentare un modello di accoglienza per affrontare e facilitare l'inserimento scolastico di tutti gli alunni, con un attenzione particolare a quelli stranieri non italofoni. Tale documento può essere considerato un punto di partenza comune all'interno delle scuole appartenenti all Istituto Comprensivo di Manzano. È stato steso dalle Figure Strumentali e approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto ed è parte integrante del P.O.F. Costituisce uno strumento di lavoro e, come tale, può essere integrato e rivisto sulla base delle esigenze e delle risorse dei vari plessi dell Istituto, ad opera della Commissione Accoglienza e Intercultura e/o delle Figure Strumentali. Contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l accoglienza, l iscrizione e l inserimento degli alunni stranieri. Definisce compiti e ruoli del personale della scuola. Traccia le diverse possibili fasi dell accoglienza e delle attività di facilitazione per l apprendimento della lingua italiana. Fornisce indicazioni per la valutazione degli apprendimenti. Costituisce uno strumento di lavoro che viene elaborato tenendo conto dei principi del P.O.F., delle esperienze realizzate, delle risorse disponibili. La sua adozione consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nell art.45 del D.P.R n 394 intitolato "Iscrizione scolastica" che attribuisce al Collegio Docenti numerosi compiti deliberativi e di proposta. FINALITÀ Attraverso le indicazioni contenute nel Protocollo d'accoglienza, il Collegio Docenti si propone di: Definire e attivare pratiche condivise all'interno delle scuole sul tema dell accoglienza degli alunni stranieri; Facilitare l'ingresso a scuola di alunni e alunne di altra nazionalità e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente; Favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione; Costruire un contesto favorevole all'incontro con altre culture e con le storie di ogni alunno/a; Promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell'accoglienza e dell'educazione interculturale. CONTENUTI Il protocollo delinea prassi condivise e incarichi specifici per quanto concerne: 2
3 La costituzione di una Commissione d'accoglienza; Le procedure amministrative e burocratiche (iscrizioni); La comunicazione e le relazioni tra le famiglie e la scuola e la scuola e le famiglie; Le attività educativo-didattiche (assegnazione alla classe, modalità di inserimento, educazione interculturale, insegnamento dell'italiano come seconda lingua, valutazione); I rapporti e la collaborazione con gli Enti e le Agenzie Educative del Territorio. LA COMMISSIONE Le competenze previste sono di carattere CONSULTIVO - PROGETTUALE - GESTIONALE. La Commissione ha il compito di: individuare e progettare azioni comuni; seguire le varie fasi dell'inserimento degli alunni non italofoni di recente immigrazione (colloquio iniziale con i genitori, accoglienza, inserimento nella classe, sostegno alla famiglia nel percorso di integrazione); collaborare con le figure strumentali comunicando le esigenze dei singoli plessi al fine di organizzare la distribuzione delle risorse finanziarie a disposizione dell Istituto per: - realizzare attività di apprendimento linguistico, mediazione linguistico-culturale ed educazione interculturale; - acquistare materiale e supporti didattici. La Commissione è composta dal Dirigente Scolastico, da uno o due docenti titolari di Funzione Strumentale, da uno o più docenti delle scuole dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado, in modo da garantire la rappresentanza di ogni singolo plesso. La Commissione verrà formata e convocata a cadenza regolare, solo nel caso in cui ci sia la disponibilità finanziaria per garantirne l attività, fatta salva la possibilità che i suoi membri partecipino alle riunioni a titolo volontario e gratuito. Nel caso non si riesca a costituire una Commissione, la raccolta delle richieste di intervento nei singoli plessi e l inserimento degli alunni neoarrivati, verranno gestiti da tutti gli insegnanti delle varie scuole. L'istituzione formale di un gruppo di lavoro testimonia l'impegno dell Istituto nell educare i bambini/e ed i ragazzi/e ai valori dell accoglienza e della solidarietà ed evidenzia l'assunzione COLLEGIALE DI RESPONSABILITÀ nei confronti degli alunni/e e delle loro famiglie. Fondamentale, al fine di costruire un clima sereno di accoglienza, è anche il contributo dei collaboratori scolastici che sono, molto spesso, i primi, tra il personale della scuola, ad accogliere le famiglie. L'ISCRIZIONE L'iscrizione rappresenta il primo momento di un percorso d'accoglienza per l'alunno/a e la sua famiglia. È utile individuare, fra il personale di segreteria, chi è incaricato del ricevimento delle iscrizioni, anche al fine di non disperdere le abilità comunicative e relazionali nell interazione con il pubblico, maturate dal personale nel corso degli anni. La segreteria raccoglie la documentazione anagrafica, scolastica e sanitaria e consegna alla 3
4 famiglia: la guida informativa sul funzionamento della scuola sia in lingua italiana che in lingua d origine (disponibile in 8 lingue); moduli, avvisi e questionari in lingua italiana e in lingua d origine (disponibile in 10 lingue). Il primo incontro con i genitori stranieri, di carattere inevitabilmente amministrativo, dovrebbe concludersi con la definizione di una data per l ingresso a scuola del nuovo/a alunno/a, che non avrà luogo prima di 2 giorni dalla data di iscrizione al fine di consentire agli insegnanti di valutare in quale classe inserire l alunno/a e di organizzare delle attività di prima accoglienza coinvolgendo, laddove possibile, anche un mediatore linguisticoculturale. Inoltre, al fine di raccogliere la biografia dell'alunno/a e adottare decisioni adeguate sia sulla classe in cui deve essere inserito, sia sui percorsi di facilitazione che dovrebbero essere attivati, sarebbe opportuno che l insegnante referente del plesso incontrasse l alunno/a con uno o entrambi i genitori e se necessario, previa disponibilità finanziaria, anche il mediatore linguistico. Le informazioni raccolte verranno registrate in un apposita banca dati cartacea e rese, in tal modo, disponibili agli insegnanti della classe. PROPOSTA DI ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE I criteri di riferimento per l'assegnazione alla classe devono essere deliberati dal Collegio dei Docenti sulla base di quanto previsto dall'art. 45 del D.P.R. n 394 del : I minori stranieri hanno diritto all istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. Essi sono soggetti all obbligo scolastico secondo le disposizioni vigenti in materia. L iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previste per i minori italiani. Essa può essere richiesta in qualunque periodo dell anno scolastico. I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti nella classe corrispondente all'età anagrafica, fatta salva la possibilità che l insegnante referente del plesso proponga al Dirigente l inserimento in una classe diversa, tenendo conto: 1. dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell'alunno/a, che può determinare l'iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all'età anagrafica; 2. dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell'alunno/a; 3. del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno/a nel Paese di provenienza; 4. del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno/a. A tal fine, sono disponibili, presso il Repository dell area Accoglienza e Intercultura del sito le schede informative relative all organizzazione della scuola in alcuni dei paesi di origine dei bambini immigrati. Esaminati gli elementi raccolti dal colloquio con la famiglia ed il nuovo alunno/a, consultati gli insegnanti del plesso, l insegnante referente propone al Dirigente Scolastico la classe e/o la sezione di inserimento, motivando la scelta effettuata nel rispetto dei criteri deliberati dal Collegio dei Docenti. Spetterà al Dirigente la conferma di assegnazione alla classe e/o sezione e l'informazione dell'avvenuto inserimento alla famiglia dell alunno/a. 4
5 L'INSERIMENTO NELLA CLASSE La creazione di un'atmosfera di classe accogliente e cordiale si potrà concretizzare, in primis, attraverso un adeguata informazione e sensibilizzazione del gruppo classe all accoglienza. In particolare, a partire dal secondo biennio della Scuola Primaria, si ritiene opportuno individuare un compagno/a della classe che svolga la funzione di "tutor", di "compagno/a di viaggio", supportando l alunno/a soprattutto nei primi tempi. Gli insegnanti si adopereranno per favorire la conoscenza degli spazi, dei tempi e dei ritmi della scuola e per facilitare l'integrazione del neo-arrivato/a nella classe, promuovendo il più possibile la realizzazione di attività di tipo cooperativo. Quanto prima i docenti somministreranno all alunno/a delle prove sia scritte che orali di r ilevazione delle abilità e delle competenze maturate nel percorso scolastico precedente. Si ricorda che sono disponibili presso il Repository dell area Accoglienza e Intercultura del sito delle proposte di test per la rilevazione di conoscenze e abilità. L esame dei risultati porterà all elaborazione di un Piano di Studi Personalizzato (PSP) per il quale ciascun insegnante individuerà modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per la propria disciplina e all'individuazione di percorsi di facilitazione che potranno essere attuati, sulla base delle disponibilità economiche, attingendo sia a risorse professionali interne sia esterne, mediante la stipula di accordi e convenzioni con Enti Locali ed Associazioni. VALUTAZIONE Le Linee Guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri (circolare ministeriale n.24 del 1 marzo 2006), così recitano in merito ai tempi per l apprendimento dell italiano L2, quale lingua per comunicare e quale lingua per studiare: La lingua per comunicare può essere appresa in un arco di tempo che può oscillare da un mese a un anno, in relazione all età, alla lingua d origine, all utilizzo in ambiente extrascolastico. Per apprendere la lingua dello studio, invece, possono essere necessari alcuni anni, considerato che si tratta di competenze specifiche. Lo studio della lingua italiana deve essere inserito nella quotidianità dell apprendimento e della vita scolastica degli alunni stranieri, con attività di laboratorio linguistico e con percorsi e strumenti per l insegnamento intensivo dell italiano. L apprendimento e lo sviluppo della lingua italiana come seconda lingua deve essere al centro dell azione didattica. Occorre, quindi, che tutti gli insegnanti della classe, di qualsivoglia disciplina, siano coinvolti. La valutazione iniziale coincide, per le alunne e gli alunni neoarrivati, con la rilevazione da parte dei docenti delle competenze in ingresso attraverso un colloquio conoscitivo per la raccolta dei dati relativi alla biografia dell alunno/a e la somministrazione di prove oggettive non solo per quanto riguarda la L1 (laddove disponibili prove in lingua madre) e la lingua italiana, ma anche per altre discipline. Il carattere prevalentemente diagnostico della valutazione nella fase dell ingresso a scuola risalta maggiormente alla luce di quanto affermato dall art.45, comma 4 del DPR n.394 del 31 agosto 1999: Il Collegio dei Docenti, definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri il necessario adattamento dei programmi di 5
6 insegnamento. Il necessario adattamento si concretizza nella definizione e compilazione, da parte del Consiglio di Classe/Equipe pedagogica, di un PSP indirizzato verso obiettivi comuni, mediante scelte quali: centralità dell apprendimento della lingua italiana; sospensione temporanea di alcuni insegnamenti; sostituzione di discipline (ad es. di una lingua straniera con la lingua madre o un altra lingua comunitaria); priorità, almeno nella fase iniziale, a quelle discipline (attività motoria, artistica, musicale) che permettono all alunno/a di condividere le attività di classe/sezione; semplificazione e riduzione dei contenuti e, eventualmente, introduzione di contenuti già affrontati nel percorso scolastico nel paese d origine; facilitazione dei contenuti disciplinari in classe. Nel PSP vengono integrate le attività svolte nella classe e nei laboratori, sia in orario curricolare che extracurricolare. Gli indicatori della valutazione: Per la valutazione degli alunni non italofoni è opportuno considerare la situazione di svantaggio linguistico e rispettare i tempi di apprendimento dell italiano. Si ricorda che per tutti gli alunni/e e, quindi, anche per gli alunni/e non italofoni, la valutazione non può essere la semplice media delle misurazioni rilevate con le varie prove ma deve tener conto dei seguenti indicatori: il percorso scolastico pregresso gli obiettivi possibili rispetto alla situazione di partenza i risultati ottenuti nell apprendimento dell italiano L2 i risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati la motivazione la partecipazione l impegno e la progressione dell apprendimento eventuali situazioni di disagio Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano intesa come materia curricolare ed eventualmente anche di altre discipline. Alla fine del I quadrimestre, il raggiungimento degli obiettivi programmati all interno del PSP verrà valutato riportando nel documento di valutazione la seguente dicitura: La valutazione espressa è riferita a quanto contenuto nel Piano di Studio Personalizzato (PSP) poiché l alunno/a si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana. Qualora l alunno/a non avesse raggiunto competenze linguistiche sufficienti per affrontare l apprendimento dei contenuti, anche se semplificati, si potrà inserire nella scheda di valutazione la seguente dicitura: La valutazione non viene espressa in quanto l alunno/a si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana. Alla fine del II quadrimestre, la valutazione riguarderà i progressi degli apprendimenti dell alunno/a rispetto agli obiettivi stabiliti nel Piano di Studio Personalizzato. 6
7 LA COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO Per promuovere la piena integrazione degli alunni/e e delle loro famiglie nel più vasto contesto sociale e per realizzare un progetto educativo che coniughi insieme pari opportunità con il rispetto delle differenze, la scuola ha bisogno delle risorse che offre il territorio. Necessita quindi di dialogare e collaborare con enti e amministrazioni locali, associazioni, centri di aggregazione, biblioteche, ecc. per costruire una rete di intervento che rimuova eventuali ostacoli e favorisca una cultura dell'accoglienza e dello scambio culturale. Sarà, pertanto, compito del Dirigente farsi promotore di iniziative di collaborazione con le Associazioni e le Amministrazioni Locali per costruire percorsi di formazione, per proporre servizi e condividere esperienze e buone pratiche. 7
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