REGIONE AUTONOMA FRIULI - VENEZIA GIULIA

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1 REGIONE AUTONOMA FRIULI - VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI PORDENONE COMUNE DI PRAVISDOMINI RELAZIONE IDROGEOLOGICO - TECNICA PROGETTO : studio idrogeologico relativo ad un pozzo esistente per derivazione di acqua sotterranea UBICAZIONE : Comune di Pravisdomini (PN) F. 4 - Mapp. 113/119/121/32/34/232/107/234 COMMITTENTE: Del Rizzo Tiziana Ornella, Via C.B. Cavour Pravisdomini (PN) Dott. Geol. Davide Fusetti Via Madonna di Rosa, 43/ San Vito al Tagliamento (PN) Tel./Fax: 0434/ dave.fusetti@gmail.com Cell

2 INDICE pag. 2 1 PREMESSA pag. 3 2 MORFOLOGIA E GEOLOGIA pag. 4 3 CARATTERI IDROGEOLOGICI pag. 5 4 SISMICITA DELL AREA pag CARATTERISTICHE TECNICHE pag. 7 6 DISTRIBUZIONE DELLE ACQUE pag. 8 7 CONCLUSIONI pag. 9 ALLEGATI: Carta Regionale Numerica in scala 1: Carta Tecnica Regionale in scala 1:5.000 Estratto Catastale in scala 1:2.000 ed ubicazione del pozzo artesiano esistente Dott. Geol. Davide Fusetti San Vito al Tagliamento (PN) Pag. 2

3 1 - PREMESSA Si è proceduto all effettuazione di un indagine idrogeologica riguardante la richiesta di nuova concessione, in seguito a decadimento dei termini di rinnovo, di un pozzo artesiano esistente, per derivazione delle acque sotterranee, ubicato all interno dei terreni di proprietà del committente di cui sopra e siti nel Comune di Pravisdomini (PN), sul lotto distinto catastalmente al F. 4 - Mapp. n 113/119/121/32/34/232/107/234. Il pozzo esistente è a servizio dei mappali di cui sopra, di complessivi 6,4240 ettari ( mq), coltivati, attualmente, a vigneto, ed è ubicato nel Mapp. 113 del Foglio 4, come da elaborato grafico allegato. Coordinate Gauss-Boaga del pozzo freatico esistente: N E Si tiene a precisare che la derivazione in oggetto viene utilizzata solamente a scopo irriguo con ala gocciolante. Si sono, pertanto, acquisite tutte le informazioni disponibili sulle caratteristiche delle opere di captazione e sulle modalità di gestione delle stesse; si è eseguito un rilievo geologico e si sono ricercate informazioni bibliografiche presso Enti Pubblici. Esaminate preliminarmente le caratteristiche delle derivazioni in rapporto alla situazione idrogeologica ed al quadro di sfruttamento dell area circostante, non si sono eseguite specifiche prove di portata, ritenendo sufficienti, per la valutazione del problema, i dati in altro modo acquisiti. Nella redazione della presente relazione si fa parzialmente riferimento a studi geologici precedentemente svolti nell area in esame, in particolare è stata analizzata la relazione geologica allegata al P.R.G.C. Dati sicuramente più precisi emergono dalla stratigrafia del pozzo in questione (Fig. 1). Dott. Geol. Davide Fusetti San Vito al Tagliamento (PN) Pag. 3

4 2 MORFOLOGIA E GEOLOGIA Il territorio del Comune di Pravisdomini si estende nel settore centrale della Bassa Pianura Occidentale Friulana, compresa tra il F. Tagliamento ed il F. Meduna. L assetto morfologico è, generalmente, pianeggiante a volte interrotto da dossi e piccoli avvallamenti più o meno marcati e di varia estensione. Infatti, la Bassa Pianura situata a destra del F. Tagliamento si sviluppa in forma di vasto e piatto cono di deiezione che scende a Sud-Ovest con pendenza media del 1,7 % e, poi, ulteriormente si appiattisce in corrispondenza dell antica linea di spiaggia che si estendeva tra Portogruaro e S. Stino di Livenza. L origine della piana alluvionale risale alla fase diluviale wurmiana, ad opera delle correnti tilaventine più occidentali, che si spingono a valle con lunghe diramazioni corrispondenti, solitamente, alle attuali strisce ghiaiose della bassa pianura. Di seguito, il F. Tagliamento costruisce il suo cono di più recenti alluvioni ad oriente ed invade, in maniera episodica, l antico territorio di spaglio variamente rimaneggiato dai corsi di risorgiva, in fase postglaciale. La successione litologica di superficie suddivide il territorio in una fascia prevalentemente sabbiosa e ghiaiosa, con ghiaino immerso in abbondante matrice argillosa e in una vasta superficie di alluvioni argillose antiche, entro le quali si insinuano lembi di materiale diverso, da argilloso a ghiaioso, corrispondenti a quelle che vengono definite bassure di risorgiva. Il materiale argilloso più antico, entro il quale si sono insinuate le strisce ghiaiose, deposte in fase erodente dalle correnti fluvioglaciali, si erge in forma di estesi dossi sul piano circostante che appare lievemente depresso. Nelle bassure di risorgiva gli ampi avvallamenti accolgono, invece, i materiali più disparati, quasi sempre uniformi in superficie, per apporti fitogeni in prossimità dei corsi d acqua che danno corpo al corso del F. Sile. Le lenti ghiaioso-sabbiose corrispondono, presumibilmente, a vie di deflusso da parte di impetuose correnti di grandi piene, esauritesi subito dopo il periodo di massima colma. Dott. Geol. Davide Fusetti San Vito al Tagliamento (PN) Pag. 4

5 Per quanto riguarda, in specifico, l area indagata, essa è costituita da una litologia superficiale caratterizzata da argille prevalenti, sabbie e limi e da una litologia del sottosuolo caratterizzata da argille e sabbie limose variamente commiste e alternate tra loro e localmente a torba. La stratigrafia del pozzo di proprietà del committente di cui sopra, ubicato nel Foglio 4 Mapp. 113, risulta esemplificativa della situazione sopra descritta: 0,00 ml - 0,50 ml terreno vegetale 0,50 ml - 36,0 ml argilla compatta 36,0 ml - 40,0 ml sabbia con acqua, legno e gas 40,0 ml - 270,0 ml argilla tenera con strati di sabbia 270,0 ml - 286,0 ml sabbia dura con acqua 286,0 ml - 445,0 ml argilla molto compatta 445,0 ml - 460,0 ml sabbia con acqua 460,0 ml - 488,0 ml argilla 488,0 ml - 503,0 ml sabbia con strati di torba 503,0 ml - 528,0 ml argilla nera 528,0 ml - 547,0 ml sabbia e ghiaietto: acqua buona 547,0 ml - 558,0 ml argilla 558,0 ml - 570,0 ml ghiaietto: piccoli trovanti d acqua 570,0 ml - 608,0 ml argilla nera e dura 608,0 ml - 628,0 ml ghiaietto e sabbia con trovanti d acqua buona 628,0 ml - 630,0 ml argilla dura 3 CARATTERI IDROGEOLOGICI La notevole variabilità litologica del sottosuolo, tanto in senso verticale che orizzontale, non consente l esistenza di una falda freatica propriamente detta. Emerge, invece, la presenza di un sistema a multifalde con una successione, in profondità, di orizzonti di acquifero più o meno estesi, alternati a materiale più fine ed impermeabile. Dott. Geol. Davide Fusetti San Vito al Tagliamento (PN) Pag. 5

6 La falda più superficiale presenta, perciò, contemporaneamente, profondità diverse a seconda delle variazioni spaziali delle caratteristiche litologiche del sottosuolo. Generalmente si distinguono due livelli di minima profondità della falda, corrispondenti a 0-2 m e 2-5 m e, nel nostro caso, ricadiamo in una zona caratterizzata da livelli che oscillano tra i 0 e 2 m dal p.c. In particolare, sulla base di indagini effettuate nelle vicinanze, s incontra l acqua ad una profondità minima di 1,30 m dal p.c. Il sistema acquisisce un crescente grado di artesianità, man mano che ci si approfondisce nel substrato, con capacità di salienza in parte indotta dal carico della falda, in parte dalla presenza di lenti sabbioso-argillose intercluse nella massa alluvionale. A partire dai metri appare una serie di livelli artesiani veri e propri il cui spessore è di difficile definizione, per l esistenza di materiale ancora granulometricamente eterogeneo, con successioni, commistioni, alternanze varie e lenti embriciate in modo disuniforme. Sembra, comunque, costante la presenza di questo primo livello di falda artesiana che si ritrova, più o meno ad uguale profondità, in molte altre zone della bassa pianura, con una pendenza media che, in zona, supera il 3% o e decorso in direzione N-S. In via naturale tutte le falde, se non sfruttate, defluiscono al di là della costa e sgorgano lentamente sotto il livello del mare, dove, nonostante la pressione idrostatica, tendono a risalire, essendo meno dense dell acqua marina. La temperatura della massa idrica si mantiene costante, sull ordine dei 13.7 C, con escursione termica annua di pochi decimi di grado. Se si vuole operare un analogo raccordo con terreni limitrofi in destra Tagliamento, a profondità maggiori, un secondo consistente ed esteso livello di acqua artesiana viene messo in luce a circa metri e, proseguendo nel substrato, un altro ancora a metri dal p.c. Oltre si riconoscono ancora falde artesiane tra , ed, almeno, altri tre livelli più profondi. L acqua viene emunta dall acquifero artesiano che si trova dai 608 ai 628 metri di profondità. Dott. Geol. Davide Fusetti San Vito al Tagliamento (PN) Pag. 6

7 4 SISMICITA DELL AREA Si fa presente che l area in esame è tuttora interessata da una sensibile attività neotettonica. L area esaminata ricade nella zona Z4-5 caratterizzata da sedimenti inclusi alle classi litologiche C9 e C10, corrispondenti alle associazioni argilloso-sabbiose con limo e con locale presenza sporadica di torba. In riferimento al D.M. del 14 gennaio 2008 (Nuove norme tecniche per le costruzioni) ed alla delibera della Giunta Regionale n 2325 del 01/08/03 (in ottemperanza all ordinanza n 3274 del 20/03/2003 pubblicata sulla G.U. n 72 del 08/05/03), il territorio del Comune di Pravisdomini è stato compreso, fra le zone sismiche, nella Zona 3 (con un accelerazione sismica a g pari a 0,15 g, con t.r. = 50 anni). 5 CARATTERISTICHE TECNICHE Pozzo esistente per uso irriguo: profondità di 630,00 metri, realizzato con tubazioni in pvc da 90 mm e filtro, dotato di opportune finestrature, tra 608,00 e 628,00 metri di profondità. Non viene impiegata una pompa esterna, in quanto l acqua fuoriesce dal pozzo per pressione (2 atm). L aspersione dell acqua derivata avviene, per le coltivazioni a vigneto, tramite un impianto di irrigazione e fertirrigazione mediante l utilizzo di ala gocciolante interrata o superficiale; le condotte principali sono in PVC a pressione PN6, collegate alle singole ali gocciolanti mediante l utilizzo di prese a staffa e raccordino di transizione. Lungo i filari vengono poste le ali gocciolanti ad una profondità dal p.c. di circa 30 cm ed a una distanza di circa 20 cm dal filare. Il diametro dell ala (20 mm), la spaziatura (0,60), la portata (1,6 l/min) ed il tipo dei gocciolatori garantiscono una distribuzione Dott. Geol. Davide Fusetti San Vito al Tagliamento (PN) Pag. 7

8 omogenea dell acqua e del fertilizzante garantendo una portata costante lungo il filare. In questo modo si ottiene una notevole riduzione dei consumi irrigui rispetto alla modalità di bagnatura con gli impianti a pioggia. Il consumo annuo (da lettura del contalitri posto presso la cisterna esterna adiacente al pozzo) è di, circa, 755 mc, considerando una portata massima, comprensiva di tutti gli uggelli delle ali gocciolanti, di 107 l/min (1,783 l/s), con un fabbisogno idrico unitario massimo di 0,023 l/s/ha. L acquifero interessato dalle emunzioni ha le seguenti caratteristiche idrauliche (ottenute da prove idrologiche effettuate in occasione d indagini per altri pozzi artesiani): coefficiente di permeabilità di circa 0,1 cm/s (ghiaie); trasmissività di circa 220 cm/s; coefficiente d immagazzinamento del 22-30%. 6 DISTRIBUZIONE DELLE ACQUE L acqua derivata dalla falda fuoriesce dal pozzo in modo indipendente per pressione (2 atm), e viene utilizzata per irrigare i campi adiacenti coltivati a vigneto. Quando non utilizzata per irrigare i vigneti, l acqua viene convogliata nel sistema di fossi che circondano i terreni. Per quanto concerne la quantità d acqua emunta, il pozzo esistente, per uso irriguo viene utilizzato solamente durante i mesi estivi. La quantità d acqua derivata dal sottosuolo, è fissata nella misura di complessivi moduli massimi 0,02, pari a 2,0 l/s. Visto che, per irrigare le colture non si utilizzano prodotti e visto che, comunque, esiste uno strato di terreno superficiale di terreno vegetale semiimpermeabile spesso, almeno, qualche decimetro, sono da escludere Dott. Geol. Davide Fusetti San Vito al Tagliamento (PN) Pag. 8

9 eventuali inquinamenti del terreno e delle acque, sia in superficie sia in profondità, determinati dall utilizzo del pozzo stesso. Visto che i prelievi vengono effettuati da un acquifero molto profondo, ciò porta ad escludere prevedibili cedimenti nel complesso del terreno, sia superficiale che sotterraneo. 7 - CONCLUSIONI Dalle indagini eseguite e dai dati raccolti risulta che l opera: - non induce fenomeni d instabilità geotecnica nel sotto e sovrasuolo; - non è ubicata in luoghi soggetti a pericoli naturali; - non causa modificazioni significative al regime sotterraneo delle acque, né a quello superficiale; - l emungimento risulta compatibile con la capacità di ricarica della falda sotterranea. In definitiva, vista l ubicazione geologica ed idrogeologica del pozzo, la sua profondità ed il tipo d utilizzo, si ritiene che l opera eserciti una trascurabile influenza sulla situazione idrogeologica del territorio. San Vito al Tagliamento, 22 febbraio 2018 Dott. Geol. Davide Fusetti San Vito al Tagliamento (PN) Pag. 9