Uso dell acqua potabile Prevenzione nelle attività pubbliche e private

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1 Uso dell acqua potabile Prevenzione nelle attività pubbliche e private LA PREVENZIONE DALLA LEGIONELLOSI

2 Acqua destinata al consumo umano Decreto legislativo 2 feb. 2001, n 31 Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano (G.U. n 52 del 3 marzo 2001) Art.1 Sono definite tali: 1. Le acque trattate e non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, per altri usi domestici, a prescinder dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, cisterne, bottiglie, contenitori.

3 Quali sono gli usi dell acqua oltre all uso potabile? Nei bagni acqua calda e fredda sanitaria In cucina Per cucinare Per lavare le stoviglie Acqua di raffreddamento (Torri, UTA) Per la produzione di aria condizionata Acqua di condensa Che si forma nel raffreddamento dell aria Acque di piscina

4 Quali sono gli usi dell acqua oltre all uso potabile? Nei bagni acqua calda e fredda sanitaria In cucina Per cucinare Per lavare le stoviglie Acqua di raffreddamento (Torri, UTA) Per la produzione di aria condizionata Acqua di condensa Che si forma nel raffreddamento dell aria Acque di piscina

5 In tutti questi sistemi, alla presenza dell acqua è associata la presenza di potenziali problemi : Crescita Microbiologica Incrostazioni Corrosioni

6 La Legionella Pneumophila

7 Cosa è La Legionellosi o Malattia del Legionario (il nome deriva dalla epidemia acuta che colpì un gruppo di veterani della American Legion riuniti in un albergo di Filadelfia, nel 1976, causando ben 34 morti su 221 contagiati) è una malattia infettiva, causata dalla Legionella, un gruppo di batteri, tra i quali più noto è la Legionella Pneumophila

8 Cosa è La legionella si sviluppa essenzialmente nell acqua, ha un tempo di vita di circa 14 mesi e si riproduce rapidamente in un range di temperatura compreso tra 25 e 42 C.

9 Cosa è L infezione avviene principalmente per via respiratoria, mediante inalazione o microaspirazione di goccioline o particelle di polvere umida infette.

10 Cosa è Il rischio dell acquisizione della malattia è prevalentemente correlato a due fattori: la suscettibilità del soggetto esposto e l intensità di esposizione (virulenza, carica batterica infettante e tempo di esposizione).

11 Cosa è Fattori predisponenti la malattia, legati al soggetto, sono l età avanzata, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche e l immunodeficienza.

12 La normativa DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 Testo Unico Sicurezza Sul Lavoro (ex 626) L a legionella è riportata nell ALLEGATO XLVI: Elenco degli agenti biologici classificati, dove sono inclusi unicamente gli agenti di cui è noto che possono provocare malattie infettive in soggetti umani Quindi nel documento di valutazione del rischio, e nelle misure di prevenzione è obbligatorio tener conto del RISCHIO LEGIONELLOSI

13 La normativa 13/01/2005 CONFERENZA STATO REGIONI linee guida per la prevenzione e il controllo del rischio da esposizione a legionella.

14 Conferenza Stato Regioni In questo documento vengono chiaramente definite Le condizioni favorevoli allo sviluppo della legionella Dove si può sviluppare I metodi per la prevenzione

15 Condizioni favorevoli La presenza del batterio della Legionella costituisce pericolo in particolari condizioni: Temperatura compresa tra 25 e 42 C Presenza di ossigeno Presenza di elementi nutritivi come sostanze organiche e altri microrganismi

16 Condizioni favorevoli Presenza di microstrutture sulle quali annidarsi e proliferare quali depositi di calcare, ossidi di ferro Presenza di acqua polverizzata in micro gocce con diametro variabile tra 1 e 5 micron (docce, sistemi aria condizionata)

17 Dove si sviluppa Per molti anni l attenzione dei ricercatori si è soffermata esclusivamente sui sistemi di recupero e deumidificazione degli impianti di climatizzazione; successivamente anche all interno dei circuiti delle torri di evaporazione e dei sistemi di raffreddamento, riscontrando la propagazione dei batteri Legionella negli ambienti sotto forma di aerosol o nebulizzazioni. Da alcuni anni invece è stato isolato il batterio Legionella anche all interno delle reti di distribuzione e preparazione dell acqua calda sanitaria, dove può trovare le condizioni ottimali per lo sviluppo.

18 Dove si sviluppa Le consuete concentrazioni di disinfettante contenute nella rete idrica per la potabilizzazione dell acqua, sono generalmente insufficienti a garantire l assenza del batterio. In particolare le conoscenze attuali hanno evidenziato che possono essere a rischio tutti gli impianti che in presenza di ossigeno interferiscono con l accumulo e la distribuzione dell acqua riscaldata a temperature variabili dai 25 ai 45 C (vasche per idromassaggio, piscine, valvole e rubinetti in genere, nebulizzatori per lavandini, tubazioni in genere, impianti di condizionamenti, torri di raffreddamento).

19 Dove si sviluppa Dunque le utenze maggiormente esposte al rischio di contaminazione sono: nosocomi, case di cura e riposo; alberghi campeggi impianti per attività sportive asili e scuole stabilimenti termali

20 Prevenzione della legionellosi Per la prevenzione di questa malattia (febbre di Pontiac), vediamo cosa si raccomanda nel: Documento delle linee guida per la prevenzione della legionellosi Al capitolo 7: 7.11 Strategie per prevenire la colonizzazione degli impianti:

21 Prevenzione della legionellosi Evitare di installare tubazioni senza circolazione dell acqua Evitare la formazione di ristagni dell acqua Provvedere ad effettuare la pulizia periodica degli impianti

22 Prevenzione della legionellosi Limitare la possibilità di nicchie biologiche per i microrganismi attraverso la pulizia degli impianti, la prevenzione e la rimozione dei sedimenti dai serbatoi d acqua calda, bacini di raffreddamento e altre misure igieniche

23 Prevenzione della legionellosi Mantenere efficienti i separatori di gocce montati a valle delle sezioni di umidificazione Controllare lo stato di efficienza dei filtri ed eliminare l eventuale presenza di gocce d acqua sulle loro superfici

24 Prevenzione della legionellosi Controllare, ove possibile, la temperatura dell acqua in modo da evitare l intervallo critico per la proliferazione dei batteri (25-55 C);

25 Prevenzione della legionellosi Utilizzare trattamenti biocidi al fine di ostacolare la crescita di alghe, protozoi e altri batteri che possono costituire nutrimento per la legionella

26 Prevenzione della legionellosi Provvedere ad un efficace programma di trattamento dell acqua, capace di prevenire la corrosione e la formazione di film biologico, che potrebbe contenere anche legionelle.

27 Prevenzione della legionellosi Clorazione Il cloro è un agente ossidante che è stato usato con successo per il controllo igienicosanitario delle acque potabili. Per la bonifica si utilizza l'iperclorazione

28 Prevenzione della legionellosi L iperclorazione a shock Deve essere effettuata su acqua a temperatura inferiore a 30, con una singola immissione di cloro in acqua fino ad ottenere concentrazioni di cloro residuo libero di mg/l in tutto l impianto, ivi compresi i punti distali. Dopo un periodo di contatto di 2h con 20 mg/l di cloro oppure di 1h con 50 mg/l di cloro, l acqua viene drenata e nuova acqua viene fatta scorrere nell impianto fino a che il livello di cloro ritorna alla concentrazione di 0,5-1 mg/l.

29 La soluzione Consiste nella installazione di un contatore lancia impulsi, facilmente installabile da un idraulico, e da un pannello che consente il dosaggio automatico dei prodotti: ipoclorito antincrostante anticorrosivo

30 conclusione

31 La prevenzione della Legionellosi 4 semplici regole controlla regolarmente (2 volte l anno) l acqua sanitaria e l acqua coinvolta nel sistema di condizionamento dell aria effettua una corretta clorazione, e nelle utenze a rischio la iperclorazione effettua il trattamento dell acqua sanitaria mantieni puliti i sistemi di aria condizionata

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