Il geologo professionista nelle. Roma giugno Esercitazione pratica
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- Angelina Ferretti
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1 Corso di II livello Il geologo professionista nelle attività diprotezionecivile Roma giugno 2014 Esercitazione pratica
2 VALUTAZIONE DEL RISCHIO RESIDUO Nel corso della esercitazione verranno effettuati sopralluoghi nelle zone ove sono avvenuti dissesti idrogeologici a seguito dell evento alluvionale che ha colpito la città di Roma nel gennaio di quest anno anno. I sopralluoghi sono finalizzati in particolare: alla valutazione del rischio residuo alla definizione dei sistemi di monitoraggio speditivi da installare per il controllo dei fenomeni all individuazione degli interventi provvisionali da realizzare per la mitigazione del rischio. Il rilevamento post-evento verrà effettuato sulla base di una apposita Il rilevamento post-evento verrà effettuato sulla base di una apposita «Scheda per il rilevamento degli effetti dell evento sul territorio ai fini della valutazione del rischio residuo».
3 Coordinate (1) Inserire le coordinate secondo il Sistema UTM WGS 84 Stralcio cartografico con ubicazione del dissesto (2) Inserire uno stralcio cartografico con ubicazione del dissesto; ulteriori stralci cartografici potranno essere inseriti come allegato ed elencati nella sezione allegati
4 Soggetto che ha prodotto la segnalazione (3) Specificare il Soggetto che ha richiesto l effettuazione del sopralluogo: centri operativi (COC/COM/CCS), amministrazioni pubbliche (comune, provincia, regione etc), altri (da specificare) Oggetto della segnalazione (3) Riportare sinteticamente gli elementi informativi contenuti nelle segnalazione: data di accadimento del dissesto, dissesto e danni da esso provocati; nel caso di infrastrutture stradali e ferroviarie indicare la tratta interessata (dal km al km)
5 Tipologia del fenomeno (5) Indicare tipologia del fenomeno: frana (specificare tipologia), sprofondamento (sinkholes), allagamento (fenomeni di alluvionamento non dovuti a correnti idriche), inondazione (fenomeni di alluvionamento dovuti a correnti idriche), altro (specificare) Causa del fenomeno (6) Indicare (laddove possibile) se le cause del fenomeno sono unicamente da attribuire all evento idrogeologico o se dipendono anche da cause antropiche. Ad esempio nel caso di. a) frane/sinkholes, laddove il fenomeno gravitativo sia stato influenzato da scavi/attività estrattiva, sovraccarichi, etc; b) allagamenti, laddove dove il ristagno delle acque meteoriche sia dovuto a mancanza, insufficienza, mancato funzionamento dei sistemi di drenaggio naturali/artificiali; c) inondazioni, dove eventuali fenomeni di rigurgito siano dovuti a impedimenti al normale deflusso delle acque causati da interventi antropici o mancata manutenzione degli alvei Dimensioni stimate del fenomeno (7) Riportare i dati dimensionali del fenomeno: Ad esempio nel caso di: a) frane/sinkholes larghezza e lunghezza per le frane; diametro max e min per i sinkholes; b) allagamenti/inondazioni superfici allagate/inondate, tiranti idrici e spessori massimi del materiale depositato
6 Descrizione del fenomeno (8) Descrivere il fenomeno nei suoi vari aspetti. In particolare nel caso di : frane/sinkholes, facendo riferimento alla scheda IFFI/sinkholes dell ISPRA, caratterizzare il fenomeno dal punto di vista geologico e idrogeologico; indicare l eventuale presenza di segni precursori; specificare se il dissesto è ancora attivo ed in evoluzione e in tal caso indicare la velocità del movimento espressa in mm/giorno, cm/giorno, m/giorno; indicare se la velocità stimata si basa su osservazioni effettuate/su informazioni riferite/su misure strumentali disponibili; nel caso di allagamenti, specificare se il fenomeno è avvenuto: in aree non depresse per ristagno di acque meteoriche causato da mancanza, insufficienza, mancato funzionamento dei sistemi di drenaggio naturali/artificiali; in aree depresse per mancato funzionamento di chiaviche, scoli e impianti idrovori, dovuto anche all elevato livello idrico nel canale collettore; nel caso di inondazioni specificare se i fenomeni di alluvionamento sono dovuti a nel caso di inondazioni, specificare se i fenomeni di alluvionamento sono dovuti a rigurgito, insufficienza dell alveo a contenere il volume di piena, a cedimento dei rilievi arginali;
7 Rischio frana a Cancia (Veneto) 17/02/ morti Vaiont 09/10/ morti Movimenti franosi (classificazione IFFI): Crollo o ribaltamento Si Scivolamento (rotazionale o planare) 19/7/1985 scivolamento crollo di roccia Espansione laterale rotazionale di Colamento (lento o rapido) terra Movimento complesso Deformazione gravitativa profonda (DGPV) crollo di detrito colata di terra scivolamento di detrito Stava 19/7/1985 scivolamento 269 morti planare di roccia Fenomeni di erosione superficiale dei versanti: soliflusso e reptazione (soil creep) ltdi l d f l d colata di detrito Sarno 05/05/ morti colata di fango valanga di roccia
8 Rischio sinkholes oes Cancia (Veneto) 17/02/ morti Vaiont 09/10/ morti Classificazione sinkholes (ISPRA) Stava 19/7/ morti Camaiore (GR) 1995 Sarno 05/05/ morti Roma Via Galatea 2008
9 Danni a cose (9) Indicare i beni/attività danneggiati dal dissesto Danni a infrastrutture stradali e ferroviarie (10) Indicare l infrastruttura stradale o ferroviaria e la tratta interessata; in caso di interruzione del transito specificare le ripercussioni i i sulle normali condizioni i i di vita e in particolare sulla popolazione Danni a infrastrutture idrauliche (11) Specificare i danni alle infrastrutture idrauliche (es. dighe, traverse, chiuse, opere di sistemazione fluviale, opere di derivazione, chiaviche, scolmatori e diversivi). Danni a reti di servizio (12) Specificare l infrastruttura interessata dal dissesto e in caso di interruzione del servizio le le ripercussioni sulle normali condizioni di vita e in particolare sulla popolazione Danno ad attività economiche e produttive (13) Specificare le attività danneggiate dal dissesto e fornire laddove possibile, sulla base delle informazioni reperite in sede di sopralluogo, una prima valutazione delle conseguenze in termini economici e occupazionali di eventuali interruzioni. Effetti sul reticolo idrografico (14) g ( ) Indicare gli effetti causati dai fenomeni franosi/sinkholes o alluvionali lungo gli argini e/o in alveo
10 Interventi provvisionali di messa in sicurezza (15) Specificare, laddove effettuati, gli interventi provvisionali realizzati d urgenza facendo riferimento alle tabelle riportate in fondo alle note
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13 Valutazione dello scenario di rischio post evento (16) Effettuare una valutazione del rischio residuo sulla base dei rilievi nelle zone circostanti il dissesto finalizzati a definire i possibili meccanismi evolutivi del medesimo e quindi le possibili ulteriori zone potenzialmente a rischio; descrivere i beni esposti e i possibile effetti dell evento sui beni antropici e sull ambiente Stralcio cartografico con area a rischio residuo (17) Inserire uno stralcio cartografico con i risultati dei rilievi e, se possibile, con la perimetrazione preliminare dell area esposta al rischio residuo; ulteriori stralci cartografici potranno essere inseriti come allegato ed elencati nella sezione allegati
14 Studi e indagini (18) Indicare gli studi e le indagini integrative ritenuti necessari per definire con maggiore dettaglio la pericolosità del fenomeno. Fare una stima dei tempi di realizzazione. Sistemi di sorveglianza e di monitoraggio strumentale (19) Indicare i sistemi di sorveglianza e di monitoraggio strumentale ritenuti necessari per tenere sotto controllo l evoluzione del fenomeno, a partire dal monitoraggio speditivo da realizzarsi nell immediato post evento. Fare una stima dei tempi di realizzazione.
15 Interventi strutturali di mitigazione del rischio residuo (20) Specificare la necessità di interventi strutturali di mitigazioni del rischio residuo da effettuarsi oltre a quelli eventualmente già realizzati. Fare una prima valutazione sulla tipologia di intervento da realizzare. Per la tipologia degli interventi fare riferimento alle tabelle relative agli interventi di mitigazione del rischio di frana/sinkholes o del rischio alluvionale riportate in fondo alle note.
16 Fotografie (22) Inserire almeno quattro foto per ogni situazione esaminata. Riportare la didascalia per ogni foto. Ulteriore documentazione fotografica potrà essere inserita come allegato ed elencata nella sezione allegati.
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18 PROCEDURA DI ATTIVITA DELLE SQUADRE Le squadre si attivano quando vengono contattate dal referente di protezione civile dell'ordine dei geologi e ricevono le necessarie indicazioni. Le squadre una volta attivate si recano presso la sede che gli è stata indicata dal referente di protezione civile dell'ordine dei geologi. Prima di iniziare le attività di sopralluogo le squadre devono essere accreditate e ricevere dalla struttura che sovrintende ai sopralluoghi le indicazioni e la documentazione necessari allo svolgimento delle attività. Gli esiti delle attività di sopralluogo devono essere riferiti al responsabile della funzione che sovrintende alle attività di sopralluogo. L'attività delle squadre si conclude al momento della consegna delle schede di rilevamento informatizzate (nel caso dell esercitazione della consegna delle schede cartacee).
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