stadio di adulto, l insetto sviluppa 5 stadi ninfali. Le uova vengono deposte nel terreno o in gruppi sulle foglie o su altre superfi ci.
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- Viola Franceschi
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1 Le cimici nella melicoltura altoatesina una prospettiva Stefanie Fischnaller, Manuel Messner, Centro di Sperimentazione Laimburg Michael Unterthurner, Centro di Consulenza Dall introduzione della cimice asiatica nel 2016 in Alto Adige, questo ordine di insetti è sulla bocca di tutti, ma si incontrano frequentemente anche le cimici autoctone che possono causare danni alle mele. Altre specie di cimice invece ricoprono un importante funzione nel contenimento di diversi altri parassiti quali acari, psille o cicaline e perciò sono da classifi care come insetti utili. Individuo di cimice asiatica (Halyomorpha halys) mentre punge una mela. Le cimici sono diffuse in tutto il mondo e hanno colonizzato tutti gli ambiti. Le si trovano addirittura nell acqua (es. gerride d acqua). Grazie all insediamento nei più diversi habitat e nelle più svariate nicchie ecologiche hanno sviluppato una affascinante molteplicità di cicli biologici, morfologie e colorazioni. La biodiversità maggiore si rinviene ai tropici e nelle zone sub-tropicali. Nell Europa centrale sono note fi nora oltre specie di cimice. Caratteristiche Il corpo è suddiviso in tre segmenti, generalmente piatti. Il capo presenta un rostro composto, lunghe antenne e occhi complessi ben sviluppati. Il pronoto ha dimensioni relativamente grandi. Nella parte posteriore si trova uno scudetto triangolare, situato tra le ali anteriori ed è più o meno sviluppato a seconda della specie. Le ali copritrici, generalmente ben formate, sono costituite di regola da una porzione sclerifi cata distale e da una porzione membranosa prossimale. In posizione di riposo esse rimangono distese sulla parte posteriore del torace e si sovrappongono. A livello del torace si trovano inoltre le ghiandole cosiddet- te di difesa che emettono sostanze particolari, repellenti, tipiche. Questi secreti servono per la ricerca del partner, ma anche come sistema di allarme, di difesa e di aggregazione e possono proteggere gli insetti dall attacco di funghi patogeni e da altre malattie. Allo stesso tempo, una volta individuata la composizione chimica dei feromoni sessuali o di aggregazione, è possibile riprodurli per via sintetica e utilizzarli come sostanze attrattive. La metamorfosi è incompleta (emimetabolia): prima di raggiungere lo stadio di adulto, l insetto sviluppa 5 stadi ninfali. Le uova vengono deposte nel terreno o in gruppi sulle foglie o su altre superfi ci. Insetti utili/insetti dannosi Anche l alimentazione delle cimici è estremamente varia. Nella maggior parte degli habitat, le cimici giocano un ruolo centrale come consumatori di altri insetti ed aracnidi. In questo senso possono fungere anche da insetti utili. A seconda della specie si nutrono di cicaline, afi di ed acari, ma anche di psille e tripidi. Alcuni dei rappresentanti delle cimici si nutrono di micelio fungino o di sangue dei Vertebrati. La puntura di questi piccoli insetti non solo è dolorosa e irritante, ma nelle zone tropicali può anche essere vettore di pericolose malattie all uomo e agli animali (es. malattia di Chagas in America Latina). La maggior parte delle cimici è fi tofaga, si nutre cioè di diversi organi vegetali. Succhiano la linfa delle piante ospiti o si alimentano di semi, di polline o di frutti. Assunzione del cibo Le cimici sono parenti strette di cicaline, afi di e cocciniglie. La caratteristica che unisce tutti questi insetti è l apparato boccale pungente-succhiatore costituito da più segmenti che nell insieme originano una sorta di proboscide. Per poter assumere il cibo in forma liquida, le cimici attuano diverse strategie per la preparazione e la liquefazione del tessuto vegetale. Le cimici utili, ma anche alcune specie fi tofaghe, intaccano meccanicamente il tessuto dell ospite con numerose punture praticate con gli stiletti. Danni da cimici La maggior parte delle specie fi tofa- 24
2 5/ occhi composti cranio torace pronoto scudetto addome area sclerificata delle ali anteriori area membranosa delle ali anteriori Caratteristiche di una cimice. ghe, dopo la puntura, inietta la propria saliva nel tessuto vegetale, nel quale si trovano composti ad elevata concentrazione di zuccheri. Questi ultimi cristallizzano e formano da un lato una sorta di protezione e una linea di demarcazione intorno alle punture e, dall altro, impediscono la cicatrizzazione delle ferite e l innesco dei meccanismi chimici e fisici di difesa della pianta. Con il liquido salivare ad attività enzimatica viene inoltre sciolto il tessuto che può essere così risucchiato dall insetto. Sull area colpita compaiono allora necrosi e decolorazioni ed in qualche caso è anche possibile che lo sviluppo dell ospite, nella zona interessata dalla puntura, venga inibito. A seguito di un attacco di cimici, sulla mela si osserva la tipica sintomatologia delle punture da cimici, studiata nel dettaglio, presso il Centro di Sperimentazione Laimburg, con prove in manicotto con diverse specie di cimici. La gravità della ferita dipende dal periodo nel quale viene praticata la puntura. Se l attacco avviene in fioritura e/o prima della cascola naturale dei frutticini è possibile che si manifestino gravi deformazioni. Se invece le punture vengono praticate sui frutticini con calibro superiore a 30 mm compaiono sintomi simili ad ammaccature e imbrunimenti a livello della polpa. Il quadro sintomatologico che si rinviene dopo un attacco estivo può essere confuso con quello della butteratura amara. Osservazioni in pieno campo Danni da cimice si registrano in Alto Adige sin dagli anni 80. In qualche annata è possibile osservare, soprattutto nei frutteti collinari e di montagna situati al confine con aree boschive, una gran quantità di piante attaccate. Anche la presenza di piante erbacee di notevole altezza ne facilita la permanenza nell impianto. In periodi estivi caratterizzati da temperature elevate, che favoriscono il rinsecchimento della flora spontanea sottofilare, è possibile che si verifichi un incremento dell entità dei danni su frutto, dovuto soprattutto all attacco delle due specie di cimice, Nezara viridula e Palomena prasina. Da qualche anno però un altra specie sta prendendo il sopravvento. Nella primavera del 2016 sono stati catturati in Alto Adige i primi individui di cimice asiatica (Halyomorpha halys vedi articoli frutta e vite 2016 (3) e (2). Il suo spettro di piante ospiti è estremamente ampio e vario e rende questo insetto un temuto parassita delle più diverse colture (pero, pesco, melo, soia e mais). Dallo scorso mese di agosto si osserva, in Alto Adige, un aumento delle popolazioni su svariate piante ospiti ed in particolare su acero, frassino e Hibiscus. Sulla base dei soli sintomi non è possibile determinare la specie di cimice: danni simili su mela possono essere provocati dall attività trofica o di suzione di una moltitudine di altri insetti oppure da fitotossicità o da carenze nutritive. Per trovare e classificare le cimici in un frutteto è necessario procedere con attenti controlli visivi o con prove di battitura. Queste ultime, praticate nell ambito di diversi programmi di monitoraggio, per esempio nell ambito del progetto strategico sugli scopazzi del melo), consentono di acquisire una panoramica delle specie di cimice più frequenti nei meleti altoatesini. Le brevi descrizioni che seguono possono essere di ausilio per la loro classificazione. steffi.fischnaller@laimburg.it 25
3 Descrizione delle cimici più comuni PENTATOMIDAE A questa famiglia appartengono, in particolare, le cimici fi tofaghe; alcuni generi sono anche zoofagi cioè, si nutrono sia di tessuto vegetale che di altri insetti. Esteriormente si presentano di forma rotondeggiante od ovale, con antenne pentasegmentate ed estremità delle zampe suddivise in tre parti. Molti generi sono caratterizzati da una livrea variopinta, alcuni cambiano il colore nell arco della vita. La capacità di volare è ben sviluppata. Le uova vengono deposte, per lo più, in gruppi, su foglie, piccioli o rametti. Aelia acuminata/rostrata Morfologia: 8-9 mm; forma appuntita del corpo nel segmento anteriore ed in quello posteriore; colorazione bianco-giallastra con striature nero-marroni. Alimentazione: specie fi tofaga, si nutre soprattutto di piante erbacee; le ninfe si alimentano con tessuto vegetale, gli adulti preferiscono i semi maturi. Carpocorini Morfologia: mm; per i profani è relativamente diffi cile distinguere le singole specie. Alimentazione: specie fi tofaga; si nutre soprattutto di semi maturi; dopo lo svernamento si trovano su vari arbusti decidui, ma l ovideposizione avviene su piante erbacee. Dolycoris baccarum Morfologia: mm; colorazione di fondo rossastro-violetta del protorace e delle elitre; all estremità, lo scudetto è biancastro; i bordi dell addome sono di color giallo-nero; le antenne sono caratterizzate da bande chiare e scure. Alimentazione: specie zoo-fi tofaga; polifaga, si nutre di diversi frutti, bacche e semi (es. kiwi, fragola, acini di uva, semi di girasole e di soia), ma anche di afi di e uova di altri insetti. Graphosoma lineatum Morfologia: 9-11 mm; vistosa colorazione rossa con striature nere; addome rosso con macchie nere. Alimentazione: specie fi tofaga; polifaga, si nutre di diverse Ombrellifere, negli orti domestici attacca anche l aneto e il fi nocchio. Particolarità: cure parentali. 26
4 5/ Nezara viridula Morfologia: mm; colorazione di fondo con 3 punti da giallo chiari a biancastri sullo scudetto; forme diverse (nella foto f. torquata); le ninfe sono variopinte. Alimentazione: specie fitofaga; polifaga, si nutre di diverse specie vegetali latifoglie, si trova anche nella copertura erbosa dei prati. Note: diffusa nelle zone tropicali e sub-tropicali; colonizzazione del territorio europeo a seguito del cambiamento climatico. Palomena prasina Morfologia: mm; colorazione di fondo verde; in autunno gli adulti cambiano il colore a marrone o marrone-rossastro; in primavera si osserva il viraggio opposto. Alimentazione: specie fitofaga; polifaga, si nutre di diverse latifoglie, anche nella copertura erbosa dei prati; le ninfe attaccano soprattutto gli organi vegetali delle piante, gli adulti preferiscono semi e frutti. Pentatoma rufipes Morfologia: mm; parte superiore del corpo color marrone scuro, zampe marrone-rossastro; bordi laterali del pronoto incurvati verso l alto. Alimentazione: specie zoo-fitofaga; polifaga, si nutre di diverse latifoglie e conifere (gemme, getti, frutti in maturazione), e di uova, larve e pupe di molti insetti. Sverna come: ultimo stadio ninfale. Particolarità: si rinviene spesso, in autunno, al momento di ritirare le reti antigrandine. Raphigaster nebulosa Morfologia: mm. Alimentazione: specie zoo-fitofaga; polifaga, si nutre di diverse specie di Rosacee, di faggio e di betulla (gemme, getti, frutti in maturazione), più raramente la si trova su conifere o su piante erbacee, si nutre anche di larve di Crisomelidi e di altri insetti. - Particolarità: frequenza della specie fortemente dipendente dalle condizioni climatico-meteorologiche; durante stagioni estive caldo-secche è possibile che se ne riscontri una presenza massiva. Halyomorpha halys Morfologia: mm. Alimentazione: specie zoo-fitofaga; estremamente polifaga (nel mondo sono descritte oltre 300 piante ospiti) Particolarità: specie invasiva, dal 2016 è presente anche in Alto Adige. 27
5 COREIDAE I rappresentanti di questa famiglia sono caratterizzati da un ampia varietà di dimensioni e di forme. Le cimici più grandi al mondo, lunghe 45 mm e diffuse solo in America centrale, appartengono a questa famiglia. Per lo più si tratta di insetti con livrea poco appariscente color marroncino, con la superfi cie del corpo punzonata e/o ruvida. Si nutrono prevalentemente di fl oema e in molti paesi sono considerate temibili parassiti delle colture agrarie. In Europa centrale ne sono state descritte circa 30 specie, mentre nei frutteti altoatesini fi nora è stata rilevata la presenza di 2 sole specie. Coreus marginatus Morfologia: mm; colorazione grigio-marrone; bordo dell addome marcatamente ricurvo verso l alto. Alimentazione: specie fi tofaga; polifaga, si nutre di diverse specie erbacee, ma anche di Rosacee e di Verbascum. - Gonocerus acuteangulatus Morfologia: mm; colorazione marrone scura, corpo allungato, pronoto con protuberanze spigolose. Alimentazione: specie fi tofaga, polifaga, si nutre di diverse specie di latifoglie e di conifere (es. prugnolo selvatico, biancospino). - ANTHOCORIDAE ➊ Ne fanno parte prevalentemente specie utili. In frutticoltura hanno un ruolo fondamentale per il contenimento di acari, afi di e anche larve di psilla. Alcune specie si rinvengono frequentemente nei meleti (es. Orius e Anthocoris), ma per lo più passano inosservate a causa delle dimensioni (2-5 mm ). MIRIDAE ➋ È una delle famiglie più numerose ( specie nel mondo). In generale, gli individui hanno un corpo allungato, lunghe antenne e una colorazione mimetica da verdognola a marroncino. Una loro precisa classifi cazione è diffi cile e di solito può essere praticata solo con la dissezione degli organi genitali maschili. I Miridae si differenziano notevolmente tra loro non solo per le innumerevoli forme, ma anche per i cicli biologici. Alcune specie, come ad es. Lygocoris pabulinus e Plesiocoris rugicollis, sono note come parassiti di fruttiferi, quali pero e melo. P. rugicollis è stato per lungo tempo il parassita principale nei frutteti del Nord Europa. Sembra che oggigiorno, in questo contesto, abbia perso importanza. D altra parte, tra i Miridae si trovano anche effi cienti antagonisti di afi di, aleurodidi e acari, e vengono utilizzati con successo per la lotta biologica nelle serre. LYGAEIDAE ➌ In Europa centrale sono presenti circa 150 specie di questa famiglia. Mostrano dimensioni ridotte e una colorazione della livrea non appariscente. Sono organismi fi tofagi e si nutrono prevalentemente di semi e di organi vegetali. Spesso sono presenti in gran numero su diverse colture e in determinate condizioni possono rappresentare un potenziale pericolo, come in America sull avena, sul riso e sulla canna da zucchero. NABIDAE ➍ Queste cimici dalle dimensioni piuttosto grandi e dal corpo di forma slanciata si nutrono quasi esclusivamente di afi di e di altri insetti. La maggior parte di essi rimane sul terreno, dove cattura esemplari di cicaline. ➊ ➋ ➌ ➍ 28
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