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1 PULSE MAMME D'ITALIA FATTI E NUMERI SULLA MATERNITA' IN ITALIA. UN INVITO DEL CIRCOLO LE MAMME DI AZIONE NAZIONALE AD APRIRE UNA RIFLESSIONE, PER DAR VOCE E RAPPRESENTANZA POLITICA ALLA MATERNITÀ IN ITALIA OGGI

2 Q U A N T I F I G L I... Tasso di natalità 8,3% ampiamente al di sotto della media europea. Numero medio di figli per donna 1,37. Dato che indica come le donne italiane hanno in media un figlio in meno di quello che vorrebbero. (2,3 sono i figli attesi : la somma tra quelli già avuti e quelli che la donna progetta di avere lungo il corso della sua vita). Età primo figlio: 31 anni per le donne italiane, 24 per le straniere Q U A L I M A D R I Le donne in coppia con figli sono per il 33% concentrate tra i 35 e i 44 anni. Ed hanno: 46% 1 figlio 43% due figli 10,5% tre o più figli 1 figlio è il modello prevalente al Centro, poi Nord e poi Mezzogiorno 2 figli è il modello prevalente al Mezzogiorno, poi Nord poi Centro 3 o più figli il modello prevalente al Mezzogiorno, poi Centro e Nord Crescono le "madri sole". La condizione di genitore solo (o monogenitore) riguarda uomini e donne Il motivo della condizione di monogenitore è per le donne in tutta Italia la separazione/divorzio seguito da vedovanza e poi condizione di nubile. Nel Mezzogiorno invece la condizione di vedova è prevalente rispetto a quella di separata e divorziata. Per gli uomini in tutta Italia la motivazione della monogenitorialità è la separazione/divorzio seguito da vedovanza e poi condizione di celibe, ma al Sud la condizione di vedovo prevale su quella di separato/divorziato

3 L A M A T E R N I T À E I L L A V O R O 1 donna su 3 lascia il lavoro dopo la maternità (entro 2 anni di vita del bambino). Il rischio più elevato nel Mezzogiorno. La lontananza dal lavoro nel 60% dei casi dura 5 anni. Il fenomeno è in crescita di circa 6 punti percentuali dal Perché ciò avviene? - Più della metà delle madri ha dichiarato di non lavorare più perché si è licenziata o ha interrotto l attività che svolgeva come autonoma; - circa una madre su quattro è stata licenziata, - per una su cinque si è concluso un contratto di lavoro o una consulenza; - il 3,6 % ha dichiarato di essere stata posta in mobilità. Il tasso di occupazione delle donne è comunque tra i più bassi in Europa. Ma le donne madri lavorano ancora meno. Il trend costante in Italia da più di venti anni è che in presenza di figli la partecipazione al mercato del lavoro delle donne madri comunque diminuisce mentre quella dei padri invece aumenta. T R O P P A C U R A Il lavoro di cura (casa e figli) resta a carico prevalente della donna: il 72% delle ore di lavoro ad esse dedicate è svolto dalla donna.

4 G E S T I R E L ' I N F A N Z I A Nei casi in cui le madri lavorano il 51,4% dei bambini nei primi due anni di vita, sono affidati ai nonni, contro il 37,8 % di quelli che frequentano l asilo nido. Solo nel 5,8 % dei casi sono affidati al padre o ad altri familiari e oltre il 4 % a baby-sitter. Il motivo per la non frequenza del nido non è pedagogico: nel 50 per cento è una scelta derivata da una retta giudicata troppo elevata e nel 12% è il risultato della mancanza di posti disponibili. Gli asili nido pubblici sono 3.978, quelli a titolarità privata 5.372, con al seguente ripartizione: Sud (46% pubblici e 54% privati); Centro (45% pubblici e 55% privati); Nord (40% pubblici e 60% privati). La disponibilità dei posti è di nelle strutture pubbliche e di in quelli privati. Complessivamente, su posti disponibili, Ma: Riesce a usufruire del servizio di asilo nido comunale poco meno del 12%dei bimbi fra 0 e 2 anni. Si tratta di un dato di media tra il il 24,8% dell Emilia Romagna e il 2% della Campania. Inoltre, un bambino su cinque resta in attesa di un posto nel nido comunale, con punte del 67% in Basilicata e del 51% in Valle D Aosta La retta media mensile per un bimbo iscritto all asilo nido comunale è 311 euro. Un costo che incide del 12% sulla spesa sostenuta ogni mese da una famiglia media italiana e che varia, anche in maniera consistente, a livello regionale e provinciale. La regione più costosa è la Valle D Aosta (440 euro), quella più economica la Calabria (164 euro) che, rispetto al 2013/2014, ha però registrato l incremento più consistente (+18%) a livello nazionale.

5 N O N S O L O F I G L I Il 25% delle famiglie in cui è presente una persona da assistere, e non vi sono le condizioni per ricorrere ai servizi di un collaboratore, vi è una donna (90,4% dei casi) giovane (il 66% ha meno di 44 anni) che ha rinunciato al lavoro: interrompendolo (9,7%), riducendo significativamente l'impegno (8,6%) o smettendo di cercarlo (6,7%). L'Italia è il paese con la più elevata percentuale di familiari che prestano assistenza a persone anziane o disabili in modo continuativo (il 16,2% della popolazione: il doppio, ad esempio, della Svezia)... I L B U D G E T 800 euro è l importo di una spesa imprevista che: il 38 % di famiglie con un solo figlio, il 42% di quelle con 2 figli e oltre il 51% di quelle con tre figli non è in grado di affrontare. Fonti: Istat, Censis, www. azionenazionale.it - segreteria.azionenazionale@gmail.com su Facebook Mamme Azionenazionale su

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