CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA UFFICIO DEI REFERENTI PER LA FORMAZIONE DECENTRATA DEL DISTRETTO DI MILANO

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1 1 CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA UFFICIO DEI REFERENTI PER LA FORMAZIONE DECENTRATA DEL DISTRETTO DI MILANO Bruna Albertini, Paola Maria Braggion, Giuseppe Gennari, Silvia Giani, Ines Marini, Angelo Ricciardi, Vincenzo Tutinelli A tutti i magistrati del distretto di Milano Lunedì 18 ottobre ore 9.30 Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Milano VIVERE, DIRITTO O DOVERE? La tutela multilivello del diritto alla autodeterminazione, alla salute, alla dignità umana e alla vita Secondo incontro del ciclo sulla tutela multilivello dei diritti fondamentali ore 9.30 registrazione dei partecipanti ore 9.45 inizio dei lavori presentazione dell incontro ore 10,00 Il quadro normativo vigente Maria Costanza, ordinario di Diritto Privato presso la facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi di Pavia ore Il consenso infosrmato, ovvero la alleanza terapeutica tra medico e paziente Daniela Giannone, giudice presso tribunale di Torino Augusta Tognoni, già consigliere presso la corte appello di Milano, Ore 12,00

2 2 Il trattamento medico-chirurgico su persona non consenziente: profili di responsabilità penale e civile Giacomo Travaglino, consigliere presso la corte di cassazione Ore Dibattito Ore 13,00 sospensione dei lavori Ore 14,00 ripresa dei lavori La collaborazione attiva da parte di terzi alla mancata attivazione, o alla interruzione delle cure : profili di responsabilità penale Francesco Viganò, ordinario diritto Penale presso l Università degli Studi di Milano Ore I trattamenti sanitari obbligatori, il divieto dell accanimento terapeutico, il rifiuto cosciente del trattamento salvavita, la scelta del medico nella urgenza. Ersilio Secchi, consigliere presso la corte d appello di Milano Ore Il consenso informato e scelte di fine vita nella giurisprudenza della corte di cassazione: il rispetto delle dichiarazioni anticipate della volontà del malato, ovvero la volontà oltre la perdita della coscienza.verso la disponibililità dei diritti fondamentali? Alberto Giusti, consigliere presso la corte di cassazione Ore Compatibilità delle sentenze della cassazione in tema di autodeterminazione e fine vita con la Convenzione CEDU nella interpretazione data dalla Corte di Strasburgo Amedeo Santosuosso, consigliere presso la corte d appello di Milano Ore Gli aspetti medico-legali nelle questioni di fine vita. Lo stato vegetativo permanente. I mobili confini dello stato di coscienza. Antonella Piga, ricercatrice universitaria presso l Istituto di Medicina Legale dell Università degli Studi di Milano Oggetto dell incontro L incontro si inserisce in un ciclo, già programmato, sul tema dei diritti fondamentali nell ordinamento integrato, che sono presidiati da almeno tre sistemi tra loro interagenti, quello costituzionale dello Stato, quello della Unione Europea e quello della CEDU, ciascuno caratterizzato da un proprio organo giurisdizionale superiore: la Corte Costituzionale, la Corte Europea dei Diritti dell Uomo e la Corte di Giustizia della Unione Europea.

3 3 La giornata odierna del ciclo è dedicata al tema della tutela multilivello del diritto alla autodeterminazione, alla salute, alla dignità umana e alla vita. Le recenti scoperte della medicina hanno reso sempre più mobile il confine tra la vita e la morte, tra lo stato di coscienza e la vita vegetativa, consentendo di prolungare artificialmente la esistenza fisica in condizioni, sino a pochi anni fa, impensabili. L incalzare dei progressi scientifici e delle relative tecniche applicative è tale da non consentire al legislatore di prevedere e di disciplinare le continue novità, in una affannosa, quanto vana, ricerca di regole certe. Il giudice è però chiamato a dirimere conflitti ed a fornire risposte anche laddove non è possibile rinvenire la regola del decidere nella sua tradizionale veste normativa, sovente in campi coinvolgenti anche delicati profili etici. Per cui il giudicante deve prescindere dalle proprie personali convinzioni morali e deve colmare il vuoto con una attività interpretativa di adattamento dei vigenti istituti alle nuove esigenze di disciplina e di tutela. In tale solco si pongono le decisioni che, negli ultimi anni, i magistrati nazionali hanno dovuto assumere sul diritto di scelta da parte dell'individuo, ( dal caso Eluana Englaro al caso Welby, dal rifiuto dei trattamenti emotrasfusionali da parte dei testimoni di Geova a quello di amputazioni di arti in cancrena), affermando la prevalenza del diritto alla autodeterminazione e, dunque, del diritto fondamentale di ciascuno- in tutte le fasi della vita- a non essere sottoposto a trattamenti sanitari contro la propria volontà, espressa o da accertare giudizialmente nei casi di incapacità. Il rifiuto delle cure, purché informato, autentico, attuale, è stato considerato infatti una scelta per il naturale decorso della malattia e non invece eutanasia. Nel caso di incapacità ( psichica o fisica), il problema è complicato dal fatto che la sospensione delle cure esige una collaborazione attiva da parte dei terzi, sia pure sotto il profilo della mancata attivazione o della interruzione dei trattamenti di sostentamento vitale (cd suicidio assistito o eutanasia passiva). L obbiettivo dell incontro è di fornire al giudice gli strumenti con cui affrontare tale delicato compito, anche alla luce dei principi affermati dalle Corti sovranazionali e dalla Corte di Cassazione. L incontro è rivolto dunque ad accertare: - l ambito della tutela multilivello dei diritti fondamentali della autodeterminazione, della salute, della dignità umana e della vita - le soluzioni e i criteri di bilanciamento che il vigente ordinamento giuridico offre e che il giudice è chiamato ad applicare, quando vi sia un conflitto tra tali diritti fondamentali

4 4 - il valore che deve attribuirsi al principio di autodeterminazione e alla dignità della vita umana in relazione al principio della indisponibilità della vita, ovvero se possa prospettarsi la riconducibilità dei diritti fondamentali all ambito negoziale - il valore che deve attribuirsi alle cd. dichiarazioni di volontà anticipate e al consenso alle cure, con particolare riferimento alla ipotesi in cui la persona malata non sia più in grado di esprimere la propria volontà attuale - i poteri di rappresentanza dei genitori, del tutore o dell'amministratore di sostegno in tema di cure e di diritto alla salute - il confine tra le cure, l accanimento terapeutico e l eutanasia e i limiti in cui possono essere imposte le cure mediche - gli aspetti medico-legali nelle questioni di fine vita - se e quale responsabilità possa ipotizzarsi in capo al terzo che collabori ad attuare la decisione, consapevole e attuale, del malato di sospendere le cure ed i presidi necessari a mantenerlo in vita. - la adeguatezza e sufficienza della tutela multivello offerta dal cd. ordinamento integrato, oppure la necessità di un intervento del legislatore per colmare un vuoto normativo Obbiettivo Individuare - anche attraverso l esame di casi concreti approdati nelle aule di giustizia- i diversi strumenti offerti dal cd. ordinamento integrato per tutelare il diritto alla autodeterminazione, alla dignità umana, alla salute e alla vita. Offrire al giudice gli strumenti con cui dirimere conflitti in campi nei quali non è possibile rinvenire la regola del decidere nella sua tradizionale veste normativa, ma dove la risposta è ugualmente dovuta e indifferibile Definire, anche sotto profilo medico-scientifico, alcune questioni di fatto indispensabili per assumere decisioni giuridicamente corrette Metodo Relazione a più voci, volta ad un inquadramento generale delle problematiche, esame di casi concreti attraverso l analisi di provvedimenti multilivello, seguiti da dibattito Destinatari Magistrati con funzioni civili e penali, magistrati in tirocinio ordinario, giudici di pace e giudici onorari addetti al settore civile e penale. L incontro è aperto alla partecipazione di avvocati, fino al numero massimo di 150. Il convegno rientra tra le iniziative che permettono il conferimento dei c.d. crediti formativi da parte del Consiglio dell Ordine degli Avvocati, ai sensi del Regolamento del Consiglio Nazionale Forense concernente la Formazione Professionale Continua.

5 Sono a tale fine riservati complessivi 150 posti al Consiglio dell Ordine degli Avvocati di Milano che curerà direttamente le iscrizioni e i controlli di frequenza. 5

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