I rapporti tra Italia e Germania: quali evidenze dalle catene globali del valore
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1 I rapporti tra Italia e Germania: quali evidenze dalle catene globali del valore Ilaria Sangalli, Direzione Studi e Ricerche German Business Day, Vicenza 16 ottobre 2018
2 Unione Europea al centro di continui dibattiti 1 La tenuta politico-economica dell Unione rappresenta ad oggi il dibattito centrale al quale si affianca quello sulla progressiva marginalizzazione dell area europea di libero scambio: gli scambi intra-ue pesano ad oggi il 25% sul commercio mondiale di manufatti. Nel 2007, invece, l area europea generava oltre un terzo degli scambi mondiali; Peso degli scambi intra-ue sul commercio mondiale di manufatti Ma i dati sul commercio estero riflettono davvero l integrazione tra i paesi dell Unione? Dal punto di vista industriale potrebbero essersi registrati fenomeni di integrazione più intensi e forieri di crescita, che solo una mappatura delle Global Value Chain (GVC) può cogliere Fonte: elaborazione su dati FIPICE
3 Il concetto di Global Value Chain (GVC) 2 Alcuni beni sono divenuti il risultato di lunghe catene produttive, alle quali imprese di diversi paesi aggiungono «pezzi di valore»; Ogni fase della catena produttiva include una percentuale intrinseca di valore aggiunto, come emerge dall analisi della smiling curve a lato. Fonte: UNCTAD Report 2015 «Tracing the value-added in global value chains: product-level case studies in China»
4 World Input-Output Database (WIOD) 3 Il progetto World Input-Output Database ha avuto avvio nel 2009 su iniziativa della Commissione Europea, con lo scopo di indagare gli effetti della globalizzazione industriale (progetto parallelo OCSE-WTO, tavole TiVA, Trade Value Added); L Edizione 2016 del database contiene matrici a copertura annuale che si riferiscono agli anni dal 2000 al 2014; All interno delle tavole annuali, i dati risultano disaggregati per: 43 paesi (sono presenti tutti i paesi Ue-28), più l aggregato Resto del Mondo; 56 settori merceologici, classificazione ISIC Rev.4. Sono presenti informazioni su utilizzo di input intermedi, domanda finale (consumi investimenti, variazione scorte) e valore aggiunto generato da ciascun settore e paese utilizzatore degli input.
5 Mappatura delle GVC attraverso le tavole WIOD 4 Country 1 Country M Industry 1 Industry N Industry 1 Industry N Global value chains (GVC), identified by country-industry of completion Country 1 Country M Industry 1 Industry N Industry 1 Industry N Value added from country-industries participating in global value chains Total final output value Value added from country-industries participating in global value chains Value added Sum of rows, value added World GDP E possibile scomporre l output di una GVC (colonna) nei contributi dei diversi paesi del mondo che hanno preso parte alla catena. I contributi sono calcolati in termini di valore aggiunto apportato alla GVC medesima (riga). Fonte: Timmer, M. P., Dietzenbacher, E., Los, B., Stehrer, R. and de Vries, G. J. (2015), "An Illustrated User Guide to the World Input Output Database: the Case of Global Automotive Production, Review of International Economics., 23:
6 81,0 74,4 77,4 72,0 74,7 69,4 72,1 68,3 Nel tempo è diminuito l apporto di valore aggiunto domestico alle GVC manifatturiere 5 La contrazione del valore aggiunto domestico si spiega attraverso un processo di progressivo allungamento delle catene produttive; La filiera manifatturiera italiana figura come la più chiusa, nel confronto con i principali concorrenti europei (con un contributo domestico pari al 74.4%). Resta infatti preponderante, nel caso italiano, il legame con l indotto territoriale, come testimonia la presenza di importanti distretti produttivi, che fanno tuttora delle interrelazioni locali il loro punto di forza Apporto di valore aggiunto domestico (quote %) alle Global Value Chain manifatturiere Italia Germania Francia Spagna Fonte: elaborazione su dati WIOD
7 Le filiere produttive si sono progressivamente allungate 6 Principali economie europee: scomposizione geografica delle Global Value Chain manifatturiere (quote % di valore aggiunto, anno 2014) Italia Germania Francia Spagna Contributo domestico Ue28 (paesi maturi) Ue28 (Est Europa) Altri Europa Asia NAFTA Resto del mondo 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte: elaborazione su dati WIOD
8 3,7% 1,8% 1,7% 1,4% per effetto di un ruolo crescente dei paesi emergenti, soprattutto Est Europa 7 Contributo dei paesi dell Est Europa alle GVC delle principali economie manifatturiere UE (quote % di valore aggiunto sul totale dell output manifatturiero del paese) Polonia Rep. Ceca Ungheria Romania Slovacchia Slovenia Bulgaria Lituania Latvia Estonia Cipro Malta Croazia Germania Italia 0,0% 0,5% 1,0% 1,5% 4% 2% 0% Germania Italia Spagna Francia Nota: i dati del grafico di sinistra sono relativi all anno 2014 Fonte: elaborazione su dati WIOD
9 3,6% 3,6% 3,4% 3,0% e Asia 8 Contributo dei paesi asiatici alle GVC delle principali economie manifatturiere UE (quote % di valore aggiunto sul totale dell output manifatturiero del paese) Cina 4% Giappone Korea India 2% Taiwan Germania Italia Indonesia 0,0% 0,5% 1,0% 1,5% 2,0% 0% Germania Spagna Francia Italia Nota: i dati del grafico di sinistra sono relativi all anno 2014 Fonte: elaborazione su dati WIOD
10 12,1 10,9 8,5 8,8 5,5 7,1 4,5 4,5 Cresce anche l integrazione produttiva tra i paesi dell Unione, guidata dalla Germania Principali GVC manifatturiere europee: quote % di valore aggiunto detenute dai paesi core dell'unione (al netto del contributo nazionale) Fonte: elaborazioni su dati WIOD Spagna Francia Italia Germania Quote di valore aggiunto (%, 2014): GVC GVC GVC GVC Italia Germania Francia Spagna Italia 74,4 1,8 2,5 2,3 Germania 4,1 72,0 4,9 4,4 Francia 2,2 2,0 69,4 4,2 Spagna 0,8 0,7 1,4 68,3 Resto Ue28 6,3 10,7 7,5 6,4 Altri Europa 2,3 2,9 2,2 2, La Germania fornisce un contributo elevato alle GVC manifatturiere dei partner europei: la quota nella filiera italiana è passata dal 2.7% del 2000 al 4.1% del La quota italiana nella GVC tedesca è passata dall 1.6% del 2000 all 1.8% del 2014.
11 L allungamento delle filiere è visibile soprattutto nel settore automotive 10 Principali economie europee: scomposizione geografica delle Global Value Chain automotive (quote % di valore aggiunto, anno 2014) Italia Germania Francia Spagna Contributo domestico Ue28 (paesi maturi) Ue28 (Est Europa) Altri Europa Asia NAFTA Resto del mondo 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte: elaborazioni su dati WIOD
12 19,5% 12,9% 8,6% 5,7% ma i paesi Ue esercitano ancora un ruolo chiave 11 Principali GVC automotive europee: quote % di valore aggiunto detenute dai paesi core dell'unione (al netto del contributo nazionale) 20% Core Ue Asia Est Europa 10% 0% Quote di valore aggiunto (%, 2014): Spagna Francia Italia Germania GVC GVC GVC GVC Italia Germania Francia Spagna Italia 72,0 2,4 3,6 3,8 Germania 5,4 69,2 7,5 8,8 Francia 2,3 2,4 57,0 6,9 Spagna 0,9 0,9 1,9 53, Le filiere automotive dei paesi core dell Unione risultano «partecipate» solo in forma residuale dagli emergenti dell Est Europa e dai paesi asiatici; La Germania presenta contributi elevati alle GVC automotive dei partner europei; Di rilievo anche le quote italiane nella GVC tedesca (prima posizione nel ranking dei paesi contribuenti, a pari merito con la Francia), e nelle GVC francese e spagnola (terza posizione). Fonte: elaborazione su dati WIOD
13 10,6% 9,6% 7,9% 4,5% così come nella metalmeccanica 12 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% Principali GVC metalmeccaniche europee: quote % di valore aggiunto detenute dai paesi core dell'unione (al netto del contributo nazionale) Quote di valore aggiunto (%, 2014): Core Ue Asia Est Europa Francia Spagna Italia Germania GVC GVC GVC GVC Italia Germania Francia Spagna Italia 74,4 2,1 3,2 2,4 Germania 5,1 73,3 5,9 4,0 Francia 1,9 1,8 69,3 3,2 Spagna 0,8 0,6 1,5 72, Anche nelle filiere metalmeccaniche emerge con forza il ruolo ricoperto dai partner europei; La Germania presenta sempre i contributi più elevati alle GVC dei partner; Di rilievo le quote italiane nelle GVC tedesca e francese (seconda posizione nel ranking dei paesi contribuenti, con un contributo che si è rafforzato rispetto al 2000), e nella GVC spagnola (terza posizione). Fonte: elaborazione su dati WIOD
14 13,1% 9,7% 6,7% 4,4% e nella moda, dove spicca la leadership italiana 13 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% Principali GVC europee della moda: quote % di valore aggiunto detenute dai paesi core dell'unione (al netto del contributo nazionale) Quote di valore aggiunto (%, 2014): Core Ue Asia Est Europa Francia Spagna Germania Italia GVC GVC GVC GVC Italia Germania Francia Spagna Italia 78,7 3,8 6,2 4,4 Germania 2,3 65,8 4,4 2,5 Francia 1,4 2,0 60,5 2,8 Spagna 0,8 0,9 2,5 65, Infine, anche nelle filiere della moda emerge un ruolo di primo piano dei paesi core dell Ue; Questa volta è l Italia a fornire il contributo più alto alle GVC europee della moda. Di rilievo le quote italiane nelle GVC di Francia (6.2%) e Spagna (4.4%), in crescita rispetto al Fonte: elaborazione su dati WIOD
15 Conclusioni 14 A partire dai primi anni Duemila si è assistito ad un processo di generale allungamento delle catene produttive manifatturiere europee, con una contrazione dell apporto di valore aggiunto domestico; Il fenomeno si spiega attraverso la graduale apertura delle filiere produttive ai player emergenti (Europa dell Est, Cina) ma anche, e soprattutto, in virtù di una maggiore integrazione dei paesi core dell Unione, sia attiva che passiva; Le stime eseguite partendo dalle tavole input-output WIOD segnalano infatti una certa rilevanza delle quote di valore aggiunto che i player europei detengono reciprocamente, all interno delle filiere produttive dell area, che difficilmente potrà essere intaccata dai rischi di protezionismo inclusi nello scenario macroeconomico prospettico; Emerge una forte leadership della Germania, in grado di beneficiare della crescita dell output dei principali partner Ue in misura più che proporzionale rispetto a quanto essi risultino attivati dall espansione tedesca; Di rilievo anche il contributo attivo dell Italia alle filiere manifatturiere dei partner Ue, soprattutto nella moda e nella metalmeccanica.
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