Aree a rischio - pianificazione
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- Luca Fede
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1 AREE A RISCHIO IDRAULICO Aree a rischio - pianificazione Aree a rischio elevato molto elevato (scenario ricorrente) Aree a rischio medio (scenario straordinario) Punti critici Punti di osservazione
2 AREE A RISCHIO IDRAULICO Aree a rischio - pianificazione Pericolosità idraulica MOLTO ELEVATA-ELEVATA MEDIA 11 Pianificazione rischio idraulico Zone A B7 B6 Zone B A Punti critici Presidio punto di osservazione
3 Aree a rischio - pianificazione AREE A RISCHIO IDRAULICO logistica Per le zone A-B dovranno essere individuate dei percorsi per l'allontanamento in sicurezza delle persone e dei punti di interdizione dell'accesso all'area a rischio (cancelli). Potrebbe essere utile predisporre in loco dei sistemi di segnaletica e chiusura forzata tramite transenne, indicatori luminosi etc.. Andranno inoltre previste delle aree di stoccaggio per le vetture da individuarsi in zone sicure dal punto di vista del rischio idraulico e in connessione con la viabilità principale. Anche i cassonetti, nelle situazioni in cui possano costituire pericolo per le persone o ostacolare il deflusso, dovranno prevedere delle zone di stoccaggio temporaneo.
4 Aree a rischio - pianificazione AREE A RISCHIO GEOMORFOLOGICO Interazione diretta con edifici Rischio percorribilità di strade Rischio isolamento
5 Aree a rischio - pianificazione AREE A RISCHIO GEOMORFOLOGICO F11 I3 - Badia F10
6 Aree a rischio - pianificazione Attivazioni CRITICITA MODERATA (attenzione) In caso di emissione di Avviso che preveda Criticità Moderata per rischio idrogeologico per la zona A1 Il COC deve garantire reperibilità H24 e sorveglianza strumentale del fenomeno per tutto il periodo di vaidità, predisporre una turnazione per l eventuale apertura del presidio per almeno 48h. Preavvisare i responsabili di funzione Preavvisare il referente volontariato Preavvisare il referente TLC Altre attività Zone A Rimozione di autovetture e cassonetti Preavviso alla popolazione circa la possibilità concreta di evacuazione Zone B Preavviso alla popolazione circa l allerta in corso e di prestare attenzione agli aggiornamenti e alle informazioni fornite dalle autorità Zone F Evacuazione preventiva Chiusura al transito notturna delle viabilità più a rischio Informazione alla popolazione per massima attenzione alla guida Zone I Preavviso alla popolazione circa la possibilità concreta di isolamento Predisporre un minimo presidio sanitario e di comunicazione radio presso ogni frazione a rischio isolamento Verificare la presenza di persone con esigenze patologie che necessitino di assistenza specifica, ed eventualmente predisporre la sistemazione in zone non a rischio di isolamento
7 Aree a rischio - pianificazione Attivazioni CRITICITA ELEVATA (preallarme) In caso di emissione di Avviso che preveda Criticità Elevata per rischio idrogeologico per la zona A1: OLTRE A TUTTE LE ATTIVITA DI CRITICITA MODERATA: Il COC deve garantire un presidio H24 delle funzioni essenziali per tutto il periodo di vaidità ponendo particolare attenzione a valutare costantemente l evoluzione dell evento. Zone A Rimozione di autovetture e cassonetti Evacuazione preventiva della popolazione Zone B Preavviso alla popolazione circa la possibilità concreta di evacuazione e di prestare attenzione agli aggiornamenti e alle informazioni fornite dalle autorità Zone F Evacuazione preventiva della popolazione con sistemazione temporanea Chisura al transito di tutti i tratti di viabilità a rischio Zone I Preavviso alla popolazione circa la possibilità concreta di isolamento Predisporre un presidio sanitario e di comunicazione radio presso ogni frazione a rischio isolamento Verificare la presenza di persone con esigenze patologie che necessitino di assistenza specifica, ed eventualmente predisporre la sistemazione in zone non a rischio di isolamento.
8 Aree a rischio - pianificazione Attivazioni dirette Condizioni LIV 0 (attivazione) Santa Giustina > Ponte Magra > Soliera > Calamazza > LIV 1 (preallarme) Santa Giustina > Ponte Magra > Soliera > Calamazza > LIV 2 (allarme) Ponte Magra > Soliera > Calamazza > Attività Attivazione Centro Operativo con le funzioni essenziali (vedere dopo Funzioni N ) Attivazione contatto periodico con Cesi-Prov.MS per aggiornamento situazione e valutazione congiunta dei possibili scenari previsti Attivazione misure preparatorie Verifica condizioni punti critici Verifica attività particolari Stanby operativo per strutture volontariato e presidii dei punti di osservazione Verifica della disponibilità effettiva delle risorse Attivazione comunicazioni potazioni TLC Attivazione completa Centro Operativo Attivazione presidii punti di osservazione Valutazione zone di possibile evacuazione/interdizione Attivazione punti di controllo accessi e regolamentazione della viabilità Predisposizione strutture per sistemazione temporanea della popolazione Attivazione comunicazione di preavviso alla popolazione per possibile evacuazione Attuazione e verifica della procedura di evacuazione e sistemazione della popolazione Rientro di tutti gli operatori dalle zone a rischio alle aree in sicurezza.
9 Evacuazione La procedura di evacuazione si rende necessaria quando la probabilità di accadimento di un un evento alluvionale in una data zona è concreta. Prevedere il periodo massimo della fase critica Durante questo periodo è probabile che vi possano essere delle interruzioni dell'erogzione di energia elettrica, acqua gas. Valutare se le persone al di sopra del 2 piano potrebbero voler rimanere in casa, purchè siano autonomi per almeno XX ore per acqua/pila (non candela!)/cibo
10 Evacuazione ESEMPIO Informazione preventiva possibile evacuazione, messa in sicurezza delle auto e dei cassonetti. Informazione alle strutture che presuppongono ammassamento di persone (uffici, negozi, supermercati, luoghi ricreativi, etc) Informazione definitiva dell'ordine di evacuazione e verifica per i piani interessati Attivazione messa in sicurezza delle persone spontanea e assistita fino a 30 minuti prima del momento in cui la zona si immagina sia non più sicura. (verifica porta a porta?), predisposizione sistemazione temporanea in zona limitrofa Interdizione totale del transito, messa in sicurezza anche degli operatori di protezione civile.
11 Sistemazione alloggiativa Nel piano devono essere previste l individuazione delle strutture per la sistemazione: temporanea : strutture per il ricovero immediato in sicurezza (es. edifici pubblici) per alcuni giorni: strutture per l alloggio vero e proprio (strutture ricettive).
12 in tempo di pace: Informazione alla popolazione Creazione di opuscoli informativi sulle fonti dell'informazione (numeri, pannelli, sirene, etc), sui messaggio tipo, sulle zone a rischio e sui comportamenti corretti di auto protezione. Il materiale dovrebbe essere consegnato ai cittadini interessati, scaricabile dal sito del Comune e comunque visibile in forma riassuntiva nei luoghi di aggregzione. Programmazione almeno annuale di momenti informativi pubblici, esercitazioni con coinvolgimento della popolazione. Formazione di tutti gli operatori e di quelle figure di riferimento che in emergenza costituiranno dei vettori dell informazione come dipendenti pubblici,personale scolastico,volontariato, gestori di strutture ricettive/ricreative.
13 Informazione alla popolazione nella fase di gestione dell evento: Comunicazione dell emissione e il periodo di validità dell allerta attraverso radio e tv locali e attraverso la segnaletica ripetendo le misure di comportamento da tenere, i possibili disagi e i riferimenti informativi a cui deve far riferimento la popolazione. Preavviso dell eventuale possibilità di evacuazione per alcune zone, indicando le misure individuali preparatorie, le modalità con cui verranno comunicate le comunicazioni successive, la tempistica prevista al momento. Comunicazione della decisione di evecuazione con indicazione delle zone sicure e della tempistica prevista per il completamento delle operazioni. Indicazione del periodo in cui è vietato spostarsi.prevedere una comunicazione diretta tramite messaggi registrati, pannelli, sirene, etc. e una verifica dell effettivo allontanamento Comunicazione del cessato allerta/pericolo
14 Informazione e comportamenti
15 Sedi Operative Centro Situazioni Le attività di Centro Situazioni devono essere garantite 24h/24h 365giorni all anno e sono costituite da Reperibilità H24 Ricezione e verifica delle segnalazioni(tramite numero pubblico) Valutazione circa l evoluzione dell evento e segnalazione criticità alla Provincia Ricezione allerta e attivazione di tutte le attività conseguenti(preallertamento strutture operative, strutture tecniche comunali e del volontariato, informazione alla popolazione, predisposizione misure di prevenzione) Monitoraggio strumentale di pluviometri/idrometri sul sito CFR Controllo continuo dei monitoraggio sul sito CFR Preallertamento dei responsabili delle funzioni di Centro Operativo Attivazione del Centro Operativo
16 Sede Centro Operativo: Sedi Operative Individuare una sede SICURA rispetto ad ogni tipo di rischio, di facile accesso attraverso una viabilità percorribile sia in caso di evento idrogeologico(possibili frane o interruzione per attravesamenti idraulici) sia in caso di evento sismico. Per la sede deve essere garantinto: Locali e postazioni PC per funzioni di supporto Sala riunioni in cui fare riunioni di il coordiamento e riunire se necessario l Unità di Crisi Ufficio protezionecivile con stampa delle risorse del piano (CARTOGRAFIA, ELENCO RISORSE ) Alimentazione tramite GRUPPO ELETTROGENO e disponibilità di carburante Postazione Radio RETE REGIONALE e postazione VOLONTARIATO TLC Connessione ad INTERNET Postrazione videoconferenza Verifica positiva di vulnerabilità sismica del edificio, antincendio, impianto elettrico.
17 Unità di Crisi Comunale Sedi Operative Il regolamento regionale sull organizzazione prevede anche l attivazione di un organismo decisionale denominato Unità di Crisi. L unità di Crisi è composta dal Sindaco, dai responsabili delle Funzioni e dagli altri Responsabili delle Strutture coinvolte dall emergenza. L Unità di Crisi durante la gestione di un evento di norma si riunisce su richiesta del Sindaco per dare gli indirizzi strategici e raccordare le varie attività. Il Sindaco può decidere di convocare l Unità di Crisi anche in forma parziale a seconda del tipo di evento e delle necessità reali. Il piano deve prevedere l elenco dei nomintativi e riferimenti dei componenti dell Unità di Crisi parzialmente corrisponderanno ai Responsabili di Funzione.
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