Un nuovo approccio al problema sicurezza (Note per il paragrafo in Scuola Veneta 2008)

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1 Un nuovo approccio al problema sicurezza (Note per il paragrafo in Scuola Veneta 2008) La sicurezza, problema all ordine del giorno dei media, non solo per i frequenti e gravi infortuni nel lavoro che si susseguono, ma anche per una maggiore sensibilità e attenzione dell opinione pubblica, è oggetto di riflessione sistematica e di un piano integrato e organico di azione da parte dell USR. La scuola, come comunità dedicata all educazione e all istruzione di tutta la popolazione dai 3 ai 18 anni, è, infatti, ambiente privilegiato per l educazione alla cultura della sicurezza, come è sottolineato anche dalla normativa più recente in materia. a. La recente normativa I riferimenti vanno alla legge delega n.123 del 3 agosto 2007 e il decreto legislativo (DLgs 81 del 9 aprile 2008) che costituisce attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro, mediante il riordino e il coordinamento delle medesime in un unico testo normativo. La promozione della informazione, della prevenzione e della cultura della sicurezza sul lavoro è indicata come obiettivo per tutto il sistema di istruzione e formazione della scuola e dell università. I Ministeri del lavoro e della previdenza sociale e quello dell istruzione avviano, fin dall a.s. 2007/08, dei progetti sperimentali volti a questo scopo. Nel testo unico si sancisce la messa a disposizione di finanziamenti per progetti interdisciplinari finalizzati alla conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza e allo sviluppo delle stesse. 1 b. Le strategie Si considera che la sicurezza è uno degli obiettivi trasversali che coinvolgono la scuola come ambiente di vita e di lavoro, con risvolti a livelli diversi: rispetto delle norme, rispetto della persona (a partire dalla Costituzione italiana fino alla recente Carta dei valori della cittadinanza e dell integrazione ), benessere dello studente. La sicurezza comprende, quindi, una pluralità di significati quale condizione che garantisce da eventuali rischi o pericolo, di carattere fisico, morale, psicologico ecc. e in senso stretto quale insieme di misure, condizioni e circostanze oggettive volte ad assicurare ai singoli e alla collettività il tranquillo e regolare svolgimento dei propri compiti, il rispetto dei principi e dei valori di convivenza democratica, l osservanza di norme e di regole di comportamento. E indispensabile, perciò una forte collaborazione tra istituzioni e soggetti, quale strategia attivamente perseguita e realizzata dall USR e dalle scuole del Veneto. In questo quadro si situa il Sistema di Riferimento regionale per la Sicurezza nelle Scuole (SiRVeSS) istituito con un protocollo d intesa del 18 settembre 2007, tra Regione Veneto Direzione per la Prevenzione, Ufficio Scolastico Regionale, INAIL del Veneto e le 1 In particolare, la legge delega 123/2007 richiama la cultura della sicurezza e il ruolo della scuola all art.1, comma 2, lettera p, punto 3 e all art. 4, comma 7: Art. 1 principi e criteri direttivi generali: p) promozione della cultura e delle azioni di prevenzione attraverso: 3) la promozione e la divulgazione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro all interno dell attività scolastica ed universitaria e nei percorsi di formazione, nel rispetto delle disposizioni vigenti e in considerazione dei relativi principi di autonomia didattica e finanziaria Art. 4. comma 7. Nel rispetto delle disposizioni e dei principi vigenti, il Ministero del lavoro e della previdenza sociale e il Ministero della pubblica istruzione avviano a decorrere dall'anno scolastico 2007/2008, nell'ambito delle dotazioni finanziarie e di personale disponibili e dei Programmi operativi nazionali (PON) obiettivo 1 e obiettivo 2, a titolarità del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, progetti sperimentali in ambito scolastico e nei percorsi di formazione professionale volti a favorire la conoscenza delle tematiche in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Il DLgs 81/08 (che supera anche il DLgs 626/94) sottolinea art 11 Attività promozionali della cultura e delle azioni di prevenzione con riguardo in particolare a: 1.c) finanziamento delle attività degli istituti scolastici di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti a favorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie scolastiche 4. Ai fini della promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro è facoltà degli istituti scolastici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche ulteriori rispetto a quelli disciplinati dal comma 1, lettera c) e volti alle medesime finalità. Tale attività è svolta nell ambito e nei limiti delle risorse disponibili degli istituti. 1

2 Reti di agenzie per la sicurezza della Provincia di Treviso, Rete di agenzie per la sicurezza della Province di Verona, Belluno, Vicenza, Padova e Venezia. Le reti per provincia e partecipanti al TV BL VR VI PD VE TOTALE data costituzione 12/00 6/05 2/06 5/07 5/07 12/07 Scuole infanzia-materne 4 4 Scuole primarie Scuole secondarie Scuole secondarie Istituti comprensivi CFP Agenzie non scolastiche TOTALE La rete, con valenza politica e strutturale, ha come finalità la promozione della cultura della sicurezza tra gli studenti, attraverso l azione contestuale sulle persone e sull ambiente fisico e sociale. I gruppi provinciali di lavoro con il coordinamento regionale hanno dedicato attenzione in particolare a: 1. didattica, con la finalità di promuovere e supportare percorsi educativi sulla sicurezza rivolti agli allievi 2. formazione, per l organizzazione di corsi di rivolti alle figure scolastiche preposte alla gestione della sicurezza e all emergenza 3. gestione della sicurezza, per l assistenza dei dirigenti scolastici e dei Servizi per la Prevenzione e Protezione nelle azioni di valutazione dei rischi e di applicazione delle misure di sicurezza negli ambienti e nelle attività scolastiche 4. comunicazione e collegamento tra agenzie e tra Reti, per favorire la circolazione delle informazioni, il confronto e lo scambio di esperienze e la promozione delle relazioni. c. Le azioni realizzate Molte le iniziative realizzate, ad ampio raggio nell ultimo biennio quali : conferenze di servizio per dirigenti scolastici in tutte le province un seminario regionale di valutazione e restituzione sul progetto Sicurezza in cattedra per docenti partecipanti al progetto (14 febbraio 2008) un laboratorio di verifica dei corsi per RSPP realizzati (14 febbraio 2008) due monitoraggi, commissionati dall ufficio Scolastico Regionale, per conoscere lo stato di applicazione del dlgs 626 in tutte le scuole della regione ( ) un corso di formazione residenziale per tutor (agosto 2007) In particolare, le realizzazioni inerenti ogni specifico ambito sono le seguenti. Formazione Corsi di formazione realizzati negli anni specificati nella tabella. TV BL VR VI PD TOTALE RSPP/ASPP RLS Addetti PS - formazione - aggiornamento Addetti antincendio Gestione della sicurezza Quattro edizioni del percorso assistito (gestione guidata di processi gestionali) 2

3 Costituzione di coordinamenti di RSPP e RLS Produzione di strumenti di valutazione e gestione Didattica della sicurezza Un corso di formazione per docenti, ripetuto nei 4 distretti scolastici della provincia di BL (2007) Un corso per docenti sulla metodologia didattica sulla sicurezza a TV (2007) Due percorsi didattici per istituti per geometri per la sicurezza nei cantieri e per la progettazione di ambienti sicuri (2007) Pieghevoli informativi sui rischi per mansione e sui rischi da fumo e inattività fisica rivolti ai giovani lavoratori a cura degli studenti su commissione Rete TV Seminario regionale sulla Didattica della sicurezza : 19 maggio 2008 Monitoraggio dei progetti realizzati negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, al fine di conoscere potenzialità e bisogni; avviato a marzo 2008, è attualmente in svolgimento (schedatura, verifica e validazione) anche in vista di organizzare eventualmente dei centri di documentazione. Comunicazione e collegamento Sito regionale: il Sistema si è dotato di un proprio sito all interno del quale ogni rete gestisce una propria pagina provinciale Organizzazione di lavoro: parallelamente alle reti provinciali, il SiRVeSS ha attivato gruppi di lavoro regionali sulle tre linee di lavoro Didattica, Formazione e Gestione della sicurezza, allo scopo di razionalizzare le risorse e coordinare gli interventi Comunicazioni: tramite note alle scuole e articoli nel sito dell USR e del SiRVeSS, vengono regolarmente diffuse le principali notizie inerenti la normativa e l attività di promozione della cultura della sicurezza d. Le linee d azione previste 1. Indirizzare e supportare le Reti provinciali nella realizzazione delle attività riferite a didattica, formazione, SGS. attraverso la produzione di indicazioni organizzative e materiale didattico, e acquisizione del materiale prodotto dalle Reti della Toscana, con ricadute positive in termini di omogeneità degli interventi, allargamento della rete delle relazioni, razionalizzazione delle risorse 2. Migliorare l attuale modello organizzativo di Rete e Sistema di riferimento regionale attraverso l analisi comparata con l esperienza toscana del processo di costruzione e di assetto organizzativo di Rete provinciale e di Sistema di Riferimento Regionale, con ricadute positive in termini di promozione del modello veneto e toscano e sviluppo di reti interregionali 3. Supportare le agenzie formative nella realizzazione di interventi in-formativi rivolti alla scuola attraverso la predisposizione di strumenti informativi e didattici (aggiornamento manuale gestione sicurezza, pubblicazione manuale PS scuole, pacchetti didattici 195) con possibili ricadute in termini di acquisizione di risorse. In particolare le seguenti azioni: elaborazione, in gruppi di lavoro ristretti, di materiali e per la revisione della Guida al Manuale Sicurezza in cattedra (in vista di diffonderne la conoscenza e l utilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado e non solo negli istituti tecnici e professionali) come supporto e risorsa per la progettazione e la diffusione di percorsi didattici orientati alla sicurezza, che siano parte integrante del POF di ciascun istituto e dei curricoli di studio. realizzazione di un corso di formazione residenziale per docenti, dirigenti e personale non della scuola impegnati nelle reti provinciali e nei coordinamenti regionali per la sicurezza (agosto 2008) 3

4 sviluppo della formazione dei docenti sul tema La sicurezza nella progettualità curricolare, disciplinare e interdisciplinare attraverso seminari provinciali nei mesi di settembre - novembre 2008 realizzazione di un evento (fiera, mostra ) per sensibilizzare tutte le componenti a la comunità scolastica e avvicinare alla cultura della sicurezza (febbraio- marzo 2009) costituzione di una rete interregionale con la rete di scuole della provincia di Firenze (Toscana) e l ITI Malignani come scuola polo per la sicurezza della provincia di Udine (Friuli Venezia Giulia) con cui sviluppare le linee d azione sopra citate e organizzare un convegno internazionale. Prospettive La sicurezza e la prevenzione sono fattori culturali e coinvolgono tutti. Per questo sono convinzioni, comportamenti, atteggiamenti che per maturare richiedono tempo e un percorso complesso e difficile. La strategia migliore risulta quindi essere quella di supportare i componenti della scuola di fronte alla novità e all impegno del compito, valorizzando l esistente, dando sistematicità alle varie attività già in atto e promuovendone la metacognizione da parte di tutti i soggetti coinvolti. Fondamentali risultano il coinvolgimento e la collaborazione tra scuola e soggetti esterni e tra tutti i componenti la comunità scolastica. Il piano per la sicurezza deve, dunque, presentarsi come progetto unico che integra aspetti normativi e didattici ed essere parte integrante del POF di ogni istituto scolastico. Una via da percorrere a sostegno della diffusione della cultura della sicurezza è quella delle certificazioni, muovendosi nella direzione indicata anche dalla normativa europea per l istruzione, nonché dalla recente normativa scolastica, in particolare relativa all obbligo d istruzione per il quale si propone un curricolo per competenze. Si vuol esaminare, quindi, la possibilità di concludere il percorso educativo con un patentino per la sicurezza, accreditato dalla Regione, spendibile nel mondo del lavoro, riconoscibile a livello europeo. 4

5 Composizione SPP istituti Veneto Vicepreside Medico competente 1% Assistente tecnico Personale ATA Dirigente scolastico 19% Docenti 33% Ufficio Tecnico 9% Coord. squadra antincendio 14% Direttore Ammninistrativo 6% Coordinatore addetti PS 1 5

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