I motori passo-passo. I due semistatori, sfasati di mezzo passo polare (45 nel nostro caso), sono assemblati e saldati insieme.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "I motori passo-passo. I due semistatori, sfasati di mezzo passo polare (45 nel nostro caso), sono assemblati e saldati insieme."

Transcript

1 I motori passo-passo Introduzione Il motore passo-passo è un attuatore in grado di convertire l energia elettrica proveniente da un sistema di azionamento in forma impulsiva, in energia meccanica. Questi dispositivi trovano applicazione nei controlli di posizione e vengono di solito adoperati nei sistemi di bassa potenza (fino ad 1 kw). La rotazione del flusso magnetico avviene per passi da cui il nome del motore. Gli avvolgimenti che comandano il flusso rotante a scatti sono comandati da opportuni dispositivi elettronici di potenza (solitamente transistor). Ha, rispetto i motori in corrente continua, il vantaggio di non richiedere retroazione e di essere facilmente controllabile da microprocessore o, attraverso schede di I/O, da personal computer. Questo tipo di motore è più diffuso di quello che si crede. Infatti per far muovere la testina della stampante spesso si usa un motore passo-passo, lo stesso vale per il disk-drive del computer o per il lettore CD, insomma i motori passo-passo si usano quando si vuole avere una grande precisione nel controllo del movimento, fermando l albero in una ben precisa posizione. Questa condizione è più difficile da ottenere con i motori tradizionali perché, anche riuscendo a disattivare l alimentazione nella posizione dell albero voluta, il rotore continuerebbe a ruotare ancora per inerzia fermandosi in una posizione casuale. I motori passo-passo invece, per la loro struttura costruttiva che vedremo in seguito, ruotano effettuando dei passi (step) tra posizioni ben determinate e quindi è possibile fermare l albero in una qualsiasi di queste posizioni. Inoltre i motori passo-passo sono meno soggetti a usura non avendo elementi meccanici a diretto contatto come le spazzole di quelli tradizionali. Due grandi svantaggi di questo tipo di motori sono il costo relativamente elevato e la complessità del circuito di pilotaggio. Tipi di motori passo-passo. In base alla tipologia costruttiva i motori passo-passo sono: a magnete permanente, a riluttanza variabile e ibridi. I motori a magnete permanente sono i più economici ma non consentono di raggiungere velocità elevate proprio perché il loro rotore è costituito da un magnete, solitamente ceramico, che nel ruotare genera un campo magnetico che a una certa velocità si oppone alla rotazione. Lo statore è realizzato da due parti dette semistatori ciascuna con un certo numero di espansioni polari. Le espansioni polari sono magnetizzate da un certo numero di avvolgimenti o fasi. Il rotore è invece un magnete permanente cilindrico di ferro dolce, sulla superficie laterale sono presenti i poli. In figura è rappresentata la struttura di un motore passo-passo a magneti permanenti a due fasi. I due semistatori, sfasati di mezzo passo polare (45 nel nostro caso), sono assemblati e saldati insieme. Le modalità con cui si alimentano le fasi possono essere tre: azionamento a una fase per volta (one phase-on drive oppure wave drive), due fasi alla volta (two phase-on drive o normal drive mode) e azionamento a mezzo passo (half step drive). Nella modalità a una fase per volta (wave drive mode) il motore in una certo istante, ha una sola fase alimentata per volta. Il passo 1 ha la sola fase AA del semistatore superiore alimentata la quale, nel verso di corrente da A verso A, per il senso di avvolgimento realizzato, produce un campo magnetico con i poli come in figura: il rotore si allinea necessariamente con i poli di nome opposto. Finché non si alimenta un altra fase il rotore permarrà nella posizione raggiunta. Questa rotazione rappresenta il passo del motore o step. Al passo 2 è alimentata la sola fase BB del semistatore inferiore, la corrente è nel verso B-B, il campo magnetico di statore ruota di 45 in senso orario. Anche il rotore allinea il proprio campo in modo che si affaccino poli opposti. Al passo 3 si torna ad alimentare AA invertendo la tensione di alimentazione in modo che rispetto al passo 1 il campo magnetico rotante sia in sfasato di 180. Ciò comporta una ulteriore rotazione di 45 del rotore. Al passo 4 si alimenta BB con tensione opposta al passo due in modo che la corrente, percorrendo in senso inverso l avvolgimento, inverta il campo rispetto al passo 2, il rotore è ruotato di 135 complessivi. Al passo 5 si alimenta AA nella stessa modalità del passo 1 e da questo punto in avanti la sequenza si ripete identicamente. Da notare che per invertire il verso di rotazione è sufficiente invertire l ordine della sequenza di alimentazione delle fasi.

2 Azionamento a due fasi alla volta (normal drive mode) Per questo azionamento si prende in considerazione lo schema 2. Sostanzialmente il comportamento e l azionamento sono gli stessi appena visti per la fase singola con la differenza che ora invece di una sola fase per volta vengono attivate le fasi AA e BB insieme. In questo modo il rotore non si posizionerà più tra le due espansioni ma a metà tra l espansione del semistatore superiore e l espansione del semistatore inferiore. Con questo azionamento si ha un notevole incremento della coppia, visto che il campo magnetico ora è generato da due bobine, ed un moto più regolare. In figura sono rappresentati alcuni passi con la sequenza di alimentazione. Al passo 1 è alimentata la fase A con corrente da A verso A e B con corrente da B verso B. Al passo successivo si è invertita l alimentazione della fase A producendo un avanzamento di 45 e infine al terzo passo rappresentato, si è invertito rispetto al passo precedente la fase B con ulteriore rotazione di 45. Azionamento a mezzo passo. Nell azionamento a mezzo passo (schema 3) il motore viene pilotato alternativamente a una e a due fasi alla volta dimezzando l angolo di passo. Per il primo passo, come per l azionamento a fase singola, viene attivata la fase A. Il secondo passo si ha attivando la fase A e B. In questo modo si avrà uno spostamento di metà passo(22,5 ). Successivamente verrà disattivata la fase A lasciando attiva B. Nella passo successivo, non rappresentato, si mantiene inalterata B, mentre A è alimentata in verso opposto al passo 1. Si procederà così per l intero giro. Come si può intuire però con questo azionamento si ha una coppia irregolare che va da un massimo dato dall attivazione di due fasi a un minimo dato da una fase sola. Il motore a riluttanza variabile Il motore a riluttanza variabile consente di risolvere, almeno in parte alle limitazioni di velocità del motore passo-passo a magnete permanente. I motori a riluttanza variabile hanno il rotore in ferro dolce che presenta un numero differente di espansioni polari o denti rispetto a quelle dello statore. Con questo accorgimento il rotore ruota in modo da rendere minima la resistenza (riluttanza) al campo magnetico generato dallo statore. I motori a riluttanza variabile, come si è detto, consentono velocità elevate però hanno una coppia decisamente minore dei motori a magnete ed hanno un costo piuttosto alto.

3 C + A A B Per illustrare il principio di funzionamento di un motore passo passo a riluttanza variabile riferiamoci a un motore a tre fasi A,B,C. Alimentando A i denti del rotore si allineano con i denti dell espansione polare sotto A. La fase B vede i denti più vicini disallineati di un terzo di passo di dente di rotore mentre C di 2/3. Alimentando al passo successivo la fase B il rotore compierà una rotazione pari a: = Il motore passo passo ibrido Prendendo i pregi dei due tipi di motore appena visti si è realizzato il motore ibrido. Come dice il nome, questo motore è una via di mezzo tra i due tipi: ha il rotore costituito da un magnete permanente sul quale sono posizionate delle espansioni polari in ferro dolce. Alimentando la fase C il rotore compie una rotazione di ulteriori 15 al passo successivo si tornerà ad alimentare A e così via. C C + A + B B Il motore a riluttanza variabile presenta una coppia minore rispetto al motore a magnete permanente. Da notare che alimentare le fasi in un verso o nell altro, a differenza di quanto succede nel motore a magneti permanenti non modifica il funzionamento. Si possono così raggiungere delle elevate prestazioni: elevata coppia, elevata velocità di rotazione, angoli tra due step piccoli, inerzia bassa, precisione elevata. I motori ibridi, però, sono i più costosi. Dal punto di vista costruttivo lo statore è simile a quello dei motori a riluttanza variabile mentre il rotore e costituito da due semirotori di ferro dolce magnetizzato in modo permanente in direzione assiale. I denti dei due semirotori sono disallineati. + A principio di funzionamento C B Per aumentare la coppia i rotori possono essere impilati in modo multiplo Per diminuire l angolo di passo è possibile costruire dei motori con un numero elevato di denti, in figura è visualizzato un motore a 4 fasi con 50 denti di rotore, in questo caso il numero di passi è 200 e l angolo di passo è 1,8. In generale il numero di passi è: S s = mn r dove m è il numero di fasi e N r è il numero di denti. = θ 360

4 Motori unipolari e bipolari I motori a magneti permanenti e quelli ibridi possono essere bipolari o unipolari a seconda che la corrente possa scorrere nelle bobine in entrambi i versi o in uno solo. I motori unipolari presentano la struttura in figura. Nel caso specifico è rappresentato un motore a due fasi AA e BB. Ciascuna fase è divisa in due parti con un comune che ritorna al positivo. Se si deve pilotare un motore unipolare la matrice sarà composta da quattro transistor NPN. I transistor alimentano le fasi e determinano il modo di funzionamento ( half step- wave drive ecc.). In tabella è mostrata la sequenza di comando per un controllo in full-step con una sola fase alimentata e quindi un solo transistor in conduzione per ciascun passo. Q1 Q2 Q3 Q4 ROTORE OFF ON ON OFF OFF OFF ON OFF OFF OFF ON ON OFF OFF OFF ON ON OFF OFF ON HALF STEP La tabella è riferita al funzionamento half-step per il motore unipolare. ON OFF OFF OFF OFF ON OFF OFF OFF OFF ON OFF OFF OFF OFF ON I motori passo passo bipolari In tali motori la corrente scorre alternativamente in un verso e nell altro. Il motore ha due bobine, una per fase e non hanno punti in comune. Se il motore è di tipo bipolare a due fasi, la matrice sarà di quattro transistor NPN e quattro PNP disposti a coppie. Per collegare all alimentazione una fase è necessario far condurre una coppia di transistor. La struttura si controllo è più complicata e anche la logica di controllo dei transistor è più complessa e costosa. Si riportano le sequenze si alimentazione full e half step per il motore bipolare. Transistor on: fase A Transistor on: fase B rotore Q1 Q2 Q3 Q4 POSIZIONE ROTORE ON OFF OFF OFF ON ON OFF OFF Q1-Q4 Q2-Q3 Q5-Q8 Q6-Q7 OFF ON OFF OFF HALF STEP Transistor on: fase A Transistor on: fase B rotore

5 Q1-Q4 Q1-Q4 Q5-Q8 Q5-Q8 Q2-Q3 Q2-Q3 Q2-Q3 Q1-Q4 Q5-Q8 Q6-Q7 Q6-Q7 Q6-Q7 Il vantaggio dei motori unipolari è la maggiore semplicità del circuito di pilotaggio. Di contro hanno lo svantaggio di poter sostenere una corrente sulle bobine minore a causa del filo di sezione minore che viene usato per permettere l'avvolgimento di due bobine una sull altra. Di conseguenza si ha, a parità di dimensioni con un motore bipolare, una coppia minore. Tutti e tre i tipi di motore visti possono essere pilotati allo stesso modo andando a eccitare le bobine dello statore in una determinata sequenza. Di seguito si analizzeranno le caratteristiche più comuni e alcuni termini tecnici che si possono trovare tra i dati di targa dei motori passo-passo. I valori più comuni del passo di rotazione sono 1.8, 3.6, 7.5, 9, 15 con un numero di step rispettivamente di 200, 100, 48, 40, 24. Per ottenere piccoli angoli è necessario predisporre più poli sia sullo statore che sul rotore, il numero di paia polari è lo stesso sia sul rotore che sullo statore. Per un rotore da 7.5 sono necessari 12 paia polari ogni espansione ha 12 denti. Ci sono 2 espansioni polari per bobina ed essendoci due bobine per motore, ho 48 poli un motore con passo da 7.5. La Figura mostra i denti dello statore del motore con passo da 7.5. La frequenza dei passi è normalmente dell ordine della centinaia di passi/secondo ma può raggiungere anche gli 800 passi/sec fino ad arrivare, per i motori ibridi, ai 2000 passi/sec. Spesso viene fornita dai costruttori la curva caratteristica coppia-frequenza di un determinato motore che ci indica l andamento della massima coppia di carico che può essere applicata al motore senza che questo perda il passo, in funzione della frequenza dei passi. In particolare la zona delimitata dalla curva di pull-in definisce i valori di coppia che consentono di avviare, fermare, di cambiare direzione al motore senza che il motore perda la sincronia. Nella zona tra la curva di pull-out e di pull-in (slew range) il motore caricato con una frizione può essere solo accelerato e decelerato lentamente, non è possibile invertire la direzione istantaneamente. All esterno della curva di pull-out il motore perde il passo e si ferma. Per capire, almeno in termini intuitivi, il perché di questo comportamento analizziamo la risposta dinamica del motore. Il motore passo-passo risponde agli impulsi di comando con l andamento rappresentato in figura. Cioè il sistema motore risponde ai gradini di tensione, applicati a una fase, con delle oscillazione smorzate (sistema del 2 ordine). Se la frequenza degli impulsi non è elevata le oscillazioni hanno il tempo di smorzarsi prima che arrivi il successivo impulso di controllo. Se ciò non avviene, e un impulso sopraggiunge quando il rotore sta ancora oscillando intorno alla posizione finale, l effetto è quello di far perdere la sincronizzazione della rotazione con gli impulsi di comando e il motore si ferma. Questo comportamento è solo in parte prevedibile perchè dipende anche dall inerzia del carico e dalla modalità di pilotaggio, inoltre la caratteristica meccanica reale è abbastanza differente da quella ideale.

6 step angle (angolo di passo): è il valore dell angolo che percorre il rotore tra un passo e l altro; step per revolution (passi per giro): è il numero di passi richiesti per compiere un giro completo; holding torque (coppia di tenuta): è la massima coppia che si può applicare all albero di un motore alimentato, ma fermo, senza causarne la rotazione; residual torque (coppia residua): la stessa definizione di prima ma con il motore non alimentato; pull-out rate: è la massima frequenza a cui un motore può ruotare con un determinato carico (indicato di solito come condizione), senza perdere passi; pull-out torque: è la massima coppia che può essere applicata a una data frequenza, senza perdere passi; pull-in rate: è la massima frequenza a cui un motore può partire con un determinato carico, senza perdere passi; pull-in torque: è la massima coppia con cui un motore può partire ad una data frequenza, senza perdere passi; response range (campo di risposta): è la gamma di frequenze entro cui un motore può partire, fermarsi, invertire la rotazione senza perdere passi; overshoot: è la sovraoscillazione che il rotore compie dopo ogni passo intorno alla sua posizione finale. Un eccessivo overshoot alle basse frequenze di funzionamento crea disturbi e tende a logorare le ruote dentate dei gruppi di trasmissione collegati al motore. da catalogo RS La caratteristica reale di pull-out evidenzia delle frequenze per cui è più critico mantenere l aggancio con il segnale della scheda di controllo. Questa frequenza dipende dalla risonanza del motore che è legata ai parametri meccanici del motore ed in genere insorge tra i 70 e i 120 passi per secondo, la risonanza è avvertibile dalla presenza di vibrazioni che producono un ronzio. Un controllo in half step consente di rendere meno critica la risonanza. Riconoscimento dei fili Spesso si dispone di motori passo-passo di cui non è nota la funzione di ciascun filo cioè non si conosce a quali fasi sono collegati. La cosa migliore è sperimentare provando la continuità per individuare i capi di ciascuna bobina e poi fornendo alimentazione per individuare la sequenza corretta. In linea generale valgono le seguenti considerazioni riportate in tabella: TIPO MOTORE NUMERO FILI INDIVIDUAZIONE UNIPOLARE 5 il rosso è il comune da collegare al positivo UNIPOLARE 6 i due di colore uguale sono il comune e devono essere collegati al positivo UNIPOLARE 8 i due neri e i due grigi devono essere collegati al positivo Successivamente si dovrà sperimentalmente determinare la posizione delle bobine. Per fare ciò si opererà nel modo seguente: Di seguito verranno indicati alcuni termini tecnici che si possono trovare tra i dati di targa, cioè i dati che vengono forniti dal costruttore per descrivere le caratteristiche del motore, con la spiegazione relativa: dai dati sulla targhetta stabilire la tensione di alimentazione; collegare i comuni al positivo; scegliere un filo a caso, siglarlo come bobina A e collegarlo a massa;

7 prendere un altro filo e collegarlo a massa, se l albero ruota di uno step in senso orario siglare il filo come bobina C, se ruota in senso antiorario siglarlo D, se invece non ruota o ruota di due step sarà la bobina B; ripetere il passo precedente con un altro filo; l ultimo filo sarà il rimanente. Il procedimento appena descritto si applica, come detto, per i motori unipolari. Per quelli bipolari la cosa è più semplice e si procede come segue: determinare le due coppie di fili che fanno capo alle bobine; alimentare una coppia di bobine e siglare il positivo con A e il negativo con B; alimentare l altra coppia e verificare la direzione dello step, se è oraria siglare il positivo con C e il negativo con D altrimenti il positivo sarà D e il negativo C. Il metodo di pilotaggio visto nel paragrafo precedente è detto pilotaggio in tensione. Viene, cioè, applicata una differenza di potenziale (ddp) ai capi di una fase e conseguentemente in questa scorrerà una corrente proporzionale alla resistenza dell indotto secondo quanto detto dalla legge di Ohm. In realtà, però, l indotto presenta una certa induttanza data dal fatto che il filo è avvolto intorno a un supporto ferroso. Questa induttanza non dà problemi per tensioni continue tranne che in presenza di variazioni della corrente. Infatti un induttanza possiamo paragonarla a un pesante volano. Se il volano viene fatto ruotare a velocità costante su di esso non si deve applicare nessuna forza. Se si vuole diminuire o aumentare la velocità e si applica una forza si vede che la velocità non cambia istantaneamente ma occorre un po di tempo, il cosiddetto transitorio. Analogamente se in un induttanza scorre una corrente costante non si ha alcun intervento da parte della componente induttiva ma quando si hanno cambiamenti della corrente la componente induttiva si oppone a queste variazioni liberando l energia immagazzinata sottoforma di campo magnetico. Intuitivamente: più l induttanza è grande, più energia riuscirà a immagazzinare, più lungo sarà il transitorio. Nel grafico viene illustrato il passaggio da una corrente nulla a una corrente I per un circuito resistenza-induttanza (RL) quale può essere una I fase del motore passo-passo. Si nota quanto sopra detto e cioè che il passaggio da 0 a I non è istantaneo ma si svolge in un tempo t che dipende dal valore della resistenza e dal valore τ dell induttanza (τ = L/R). Più precisamente il transitorio si considera esaurito dopo un tempo pari a 5τ cioè t = 5 L / R. La durata del transitorio pone un limite alla velocità con cui il motore può ruotare e anche alla coppia sfruttabile. Per abbreviare il transitorio si può aumentare la resistenza inserendone un altra in serie alla fase. Si dovrebbe però incrementare anche la tensione di alimentazione e gran parte della potenza spesa si dissiperebbe in calore sulla resistenza. I τ 24V 12V t A questo pilotaggio, chiamato pilotaggio RL, viene preferito quello detto a doppia tensione. Inizialmente la fase viene sovraeccitata con una tensione molto superiore a quella nominale in modo da avere una salita più rapida ma quando la corrente arriva al valore nominale l alimentazione viene commutata su una tensione più bassa atta a mantenere la corrente nominale. Il circuito di pilotaggio per questa tecnica è però molto complesso e richiede il funzionamento dei transistor in zoona lineare con grosse perdite sulle giunzioni delle stesse. Altre tecniche attualmente usate, più sofisticate ma anche più efficaci, sono quelle che prevedono il pilotaggio a corrente costante. Viene cioè mantenuta la corrente costante indipendentemente dalla velocità di rotazione e del carico. La più comune è quella a pilotaggio chopper o switching a seconda che la frequenza di pilotaggio sia tra 1 khz e 5 khz o superiore a 20 khz. Questa tecnica prevede la sovraeccitazione della fase con una tensione molto elevata. Allorché la corrente arriva al suo valore nominale, l alimentazione viene interrotta. L induttanza tende a scaricarsi e arrivato il valore della corrente a un valore di soglia viene rialimentata la fase e così via. La corrente resta pressoché costante oscillando leggermente attorno al valore nominale. t

8 Scheda per il controllo di un motore passo-passo Sono disponibili in commercio delle schede per il pilotaggio e il controllo di motori passo-passo unipolari e bipolari. A livello scolastico e per indirizzi non prettamente elettronici la soluzione della scheda acquistata consente di evitare i sicuri inconvenienti derivanti da una scheda autocostruita, soluzione comunque abbastanza percorribile con un po' di esperienza. La soluzione proposta pur utilizzando la scheda RS da catalologo RS consente di approfondire alcune tematiche pluridisciplinari dall elettronica, ai controlli, alle tecnologie. La scheda dispone di un connettore standard 32 pin DIN L alimentazione in continua può essere compresa tra 15V e 30V. L assorbimento si attesta sui 60 ma in stand-by e a motore collegato può erogare fino a 2 A per fase. L uscita ausiliaria è di 12 V 50mA. La logica di controllo è compatibile CMOS e TTL open collector, a livello logico 1 corrispondono 12V e allo 0 0V. Il controllo full/half step viene effettuato portando il pin 25 a livello basso o alto. La frequenza di clock può essere compresa tra 1Hz e 25 khz, tenendo presente che la spaziatura tra gli impulsi deve essere di almeno 10 microsecondi. Il motore che si vuole comandare tramite una vite senza fine trasforma la rotazione in una traslazione. Ha le seguenti caratteristiche coppia 125N passo 0,025 mm escursione 170 mm alimentazione +12V resistenza di fase 25 ohm lunghezza albero 225 mm accuratezza passo ±0,005 mm Scheda d interfacciamento La scheda viene pilotata tramite la porta parallela della stampante i cui segnali sono disposti in vaschetta Canon 25 poli rappresentata in figura. La porta parallela è interfacciata alla scheda tramite un buffer integrato TD62083 e 8 fotoaccoppiatori TLP504A utilizzati per separare galvanicamente il PC dalla scheda di potenza. Anche le masse del diodo e del fototransistor devono essere separate. Si sono collegati i seguenti bit della parallela Segnali scheda 3,4 uscita fase 4 [filo verde motore RS] 6,7 uscita fase3 9,10 uscita fase 2 12,13 uscita fase 1 22 preset attivo a livello 0 porta il motorino a partire da una precisa posizione 23 direzione orario o antiorario 24 clock 25 full/half step 1 full step 0 half step 27 uscita ausiliaria 12 v 50 ma 28 +Vcc 29, 30, 31, 32 massa 1 alimentazione motore può essere collegato al 28 D0 canon2 full/half step D1 canon3 clock D2 canon4 direzione D3 canon5 preset D4...D7 non collegati Inviando alla parallela, tramite un apposito programma, i bit opportuni si ottiene la funzione richiesta. I livelli di tensione corrispondenti ai bit sono bufferizzati dalla porta IC 2038 e pilotano quindi i fotoaccoppiatori, che chiudendo o meno a massa i segnali di controllo della scheda comunicano il pilotaggio e la funzione da effettuare. Da notare che mentre i bit D0, D2, D3 una volta impostati non variano più, almeno finche non si intende far variare la direzione oppure la modalità full/half step, il bit D1 deve essere alternativamente essere posto a 0 e a 1 per consentire l avanzamento di un passo.

9 Il programma Supponendo di far funzionare in half step ( D0=0), direzione oraria (D2=1), e preset disattivo (D3=1), per far compiere un passo al motorino sarà necessario fornire la seguente combinazione ( ) 2 (12) 10 seguita dalla combinazione ( ) 2 (14) 10 Ripetendo la medesima operazione più volte è possibile far compiere giri interi al motorino in modo altrettanto semplice è possibile farlo ruotare in senso contrario cambiando semplicemente il bit di direzione ( ) 2 (8) 10 seguita dalla combinazione ( ) 2 (10) 10 MOTORE PASSO PASSO COME ATTUATORE LINEARE Collegando l albero motore ad una vite senza fine, è possibile trasformare il moto circolare in moto rettilineo. Indicando con z il passo della vite si può affermare che ad ogni suo giro il carrello compie una corsa pari z; pertanto se esso deve compiere una corsa pari a d il numero di giri che il motore deve compiere deve essere pari a: n=d/z Un problema da risolvere è trovare l indirizzo della porta parallela utilizzata, indirizzo necessario per poterla indirizzare. Si può utilizzare il programma MSD di diagnostica della Microsoft o leggerla dal pannello di controllo di Windows. Si riporta, infine, un semplice programma in Pascal che porta il motore in rotazione finchè non si preme un tasto della tastiera del PC. Program passo_passo; uses crt; Begin repeat port[$03bc]:=8; {invia alla porta d indirizzo esadecimale 3bc il valore 8} delay(10); {inserisco un ritardo per non far perdere il passo} port[$03bc]:=10; delay(10); until keypressed; End.

Motore passo passo: Laboratorio di Elettronica 1

Motore passo passo: Laboratorio di Elettronica 1 Motore passo passo: Laboratorio di Elettronica 1 Motore passo passo: Cuscinetto Rotore Cuscinetto Statore Laboratorio di Elettronica 2 Motore passo passo: Statore ( #8 bobine contrapposte a due a due:

Dettagli

Introduzione 2. Serie P20 4. Serie P28 6. Serie P35 8. Serie P39 10. Serie P42 12. Serie P57 14. Serie P60 16. Serie P85 18.

Introduzione 2. Serie P20 4. Serie P28 6. Serie P35 8. Serie P39 10. Serie P42 12. Serie P57 14. Serie P60 16. Serie P85 18. INDICE Introduzione 2 Serie P20 4 Serie P28 6 Serie P35 8 Serie P39 10 Serie P42 12 Serie P57 14 Serie P60 16 Serie P85 18 Serie P110 20 Schemi di connessione 22 Codifica 23 Note 24 Motori Passo Passo

Dettagli

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione Lezione 16. Motori elettrici: introduzione 1 0. Premessa Un azionamento è un sistema che trasforma potenza elettrica in potenza meccanica in modo controllato. Esso è costituito, nella sua forma usuale,

Dettagli

Vengono detti attuatori i dispositivi in grado di agire sull ambiente esterno comandati da segnali elettrici.

Vengono detti attuatori i dispositivi in grado di agire sull ambiente esterno comandati da segnali elettrici. GLI ATTUATORI Vengono detti attuatori i dispositivi in grado di agire sull ambiente esterno comandati da segnali elettrici. La casistica è assai vasta ; sono comuni i semplici azionamenti magnetici (elettromagneti

Dettagli

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07 9.13 Caratteristica meccanica del motore asincrono trifase Essa è un grafico cartesiano che rappresenta l andamento della coppia C sviluppata dal motore in funzione della sua velocità n. La coppia è legata

Dettagli

Motore passo-passo a riluttanza variabile

Motore passo-passo a riluttanza variabile I motori passo-passo, anche se ideati all'inizio del secolo scorso, hanno avuto una diffusione abbastanza recente, ciò e dovuto all'avvento del microprocessore e all'aumento dell'impiego di sistemi digitali.

Dettagli

Famiglie logiche. Abbiamo visto come, diversi anni fa, venivano realizzate in concreto le funzioni

Famiglie logiche. Abbiamo visto come, diversi anni fa, venivano realizzate in concreto le funzioni Famiglie logiche I parametri delle famiglie logiche Livelli di tensione TTL Le correnti di source e di sink Velocità di una famiglia logica Vcc Il consumo Fan-in La densità di integrazione I parametri

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

Transitori del primo ordine

Transitori del primo ordine Università di Ferrara Corso di Elettrotecnica Transitori del primo ordine Si consideri il circuito in figura, composto da un generatore ideale di tensione, una resistenza ed una capacità. I tre bipoli

Dettagli

PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA

PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRONICHE Misura n.3 A.s. 2012-13 PROGETTAZIONE DI UN CONTROLLO ON-OFF CON CRITERI E METODOLOGIA Ipsia E. Fermi Catania Laboratorio di Sistemi 2012-13 mis.lab. n.2 Pag. 0 Controllo

Dettagli

I motori elettrici più diffusi

I motori elettrici più diffusi I motori elettrici più diffusi Corrente continua Trifase ad induzione Altri Motori: Monofase Rotore avvolto (Collettore) Sincroni AC Servomotori Passo Passo Motore in Corrente Continua Gli avvolgimenti

Dettagli

MOTORE PASSO PASSO NOTIZIE STORICHE. E un motore alimentato con forme d onda impulsive: ad ogni impulso corrisponde una rotazione del motore di un

MOTORE PASSO PASSO NOTIZIE STORICHE. E un motore alimentato con forme d onda impulsive: ad ogni impulso corrisponde una rotazione del motore di un Motore Passo Passo - Introduzione MOTORE PAO PAO OTIZIE TORICHE I primi tentativi di costruzione dei motori step risalgono all inizio del 900, ma solo nel 1930 apparve la prima realizzazione industriale

Dettagli

La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in

La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in MOTORI CORRENTE ALTERNATA: CARATTERISTICA MECCANICA La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in funzione della velocità di rotazione del rotore n r Alla partenza la C

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper

Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper Sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper I risultati dei test mostrano che è possibile ottenere prestazioni significativamente maggiori impiegando

Dettagli

Motori brushless. Alimentando il motore e pilotando opportunamente le correnti I in modo che siano come nella figura 2 si nota come

Motori brushless. Alimentando il motore e pilotando opportunamente le correnti I in modo che siano come nella figura 2 si nota come 49 Motori brushless 1. Generalità I motori brushless sono idealmente derivati dai motori in DC con il proposito di eliminare il collettore a lamelle e quindi le spazzole. Esistono due tipi di motore brushless:

Dettagli

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE APPUTI UL CAPO AGETICO ROTATE Campo agnetico Rotante ad una coppia polare Consideriamo la struttura in figura che rappresenta la vista, in sezione trasversale, di un cilindro cavo, costituito da un materiale

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

Motori passo-passo Caratteristiche, tecniche e circuiti di pilotaggio

Motori passo-passo Caratteristiche, tecniche e circuiti di pilotaggio Motori passo-passo Caratteristiche, tecniche e circuiti di pilotaggio I motori elettrici si possono suddividere in varie categorie (vedi figura 1), che si differenziano a seconda della tensione di alimentazione

Dettagli

Macchine elettriche. La macchina sincrona. Corso SSIS 2006-07. 07 prof. Riolo Salvatore

Macchine elettriche. La macchina sincrona. Corso SSIS 2006-07. 07 prof. Riolo Salvatore Macchine elettriche La macchina sincrona 07 prof. Struttura Essa comprende : a) albero meccanico collegato al motore primo b) circuito magnetico rotorico fissato all albero (poli induttori) i) c) avvolgimento

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

Gli attuatori. Breve rassegna di alcuni modelli o dispositivi di attuatori nel processo di controllo

Gli attuatori. Breve rassegna di alcuni modelli o dispositivi di attuatori nel processo di controllo Gli attuatori Breve rassegna di alcuni modelli o dispositivi di attuatori nel processo di controllo ATTUATORI Definizione: in una catena di controllo automatico l attuatore è il dispositivo che riceve

Dettagli

SERVO Motors. Funzionamento Meccanico. Funzionamento Elettrico 30/05/2012

SERVO Motors. Funzionamento Meccanico. Funzionamento Elettrico 30/05/2012 SERVO Motors SERVO Il servomotore serve a gestire la posizione angolare di un disco rotante o di un braccio meccanico. Esso è costituito da un unico contenitore che ha all interno un motore DC (da 4,5

Dettagli

SCHEDA DI CONTROLLO MOTORE BRUSHLESS BBL_198

SCHEDA DI CONTROLLO MOTORE BRUSHLESS BBL_198 SCHEDA DI CONTROLLO MOTORE BRUSHLESS BBL_198 MANUALE D USO E DOCUMENTAZIONE DESCRIZIONE PAG. 1 CARATTERISTICHE E SPECIFICHE 1 SCHEMA A BLOCCHI 2 FUNZIONAMENTO E USO DISPOSITIVO 3 LAYOUT DISPOSITIVO 4 DESCRIZIONE

Dettagli

ENERGIA ELETTRICA: Generatori e tipi di collegamento. Istituto Paritario Scuole Pie Napoletane - Anno Scolastico 2012-13 -

ENERGIA ELETTRICA: Generatori e tipi di collegamento. Istituto Paritario Scuole Pie Napoletane - Anno Scolastico 2012-13 - ENERGIA ELETTRICA: Generatori e tipi di collegamento Quando un conduttore in movimento attraversa le linee di forza di un campo magnetico, nel conduttore si genera una forza elettromotrice indotta in grado

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

OSCILLATORI AL QUARZO: CONTASECONDI

OSCILLATORI AL QUARZO: CONTASECONDI ... OSCILLATORI AL QUARZO: CONTASECONDI di Maurizio Del Corso m.delcorso@farelettronica.com Come può un cristallo di quarzo oscillare ad una determinata frequenza? Quale spiegazione fisica c è dietro a

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

8^ parte : Pilotare Motori passo-passo bipolari usando l integrato L298N. Author: Ing. Sebastiano Giannitto (ITIS M.

8^ parte : Pilotare Motori passo-passo bipolari usando l integrato L298N. Author: Ing. Sebastiano Giannitto (ITIS M. 8^ parte : Pilotare Motori passo-passo bipolari usando l integrato L298N Author: Ing. Sebastiano Giannitto (ITIS M.BARTOLO PACHINO) Come pilotare un motore passo passo usando l integrato L298N Nelle nostre

Dettagli

Controllo di un Motore Elettrico in Corrente Continua

Controllo di un Motore Elettrico in Corrente Continua Controllo di un Motore Elettrico in Corrente Continua ARSLAB - Autonomous and Robotic Systems Laboratory Dipartimento di Matematica e Informatica - Università di Catania, Italy santoro@dmi.unict.it Programmazione

Dettagli

Elettronica per l'informatica 24/11/03

Elettronica per l'informatica 24/11/03 Contenuto dell unità D 1 Conversione dell energia metodi di conversione, tipi di conversioni e schemi Alimentatori lineari componentistica e tecnologie riferimenti di tensione, regolatori e filtri Alimentatori

Dettagli

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Che cos è la corrente elettrica? Nei conduttori metallici la corrente è un flusso di elettroni. L intensità della corrente è il rapporto tra la quantità

Dettagli

Servomotori Brushless Linearmech

Servomotori Brushless Linearmech I martinetti meccanici con vite a sfere possono essere motorizzati con i Servomotori Brushless di produzione Lineamech. Per questa gamma di servomotori, denominata serie BM, Linearmech ha deciso di utilizzare

Dettagli

Le macchine elettriche

Le macchine elettriche Le macchine elettriche Cosa sono le macchine elettriche? Le macchine elettriche sono dispositivi atti a: convertire energia elettrica in energia meccanica; convertire energia meccanica in energia elettrica;

Dettagli

6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua

6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua 6 Cenni sulla dinamica dei motori in corrente continua L insieme di equazioni riportato di seguito, costituisce un modello matematico per il motore in corrente continua (CC) che può essere rappresentato

Dettagli

Il motorino d avviamento è composto. Come controllare il motorino d avviamento. In collaborazione con TUTTI I SEGRETI PER VERIFICARE

Il motorino d avviamento è composto. Come controllare il motorino d avviamento. In collaborazione con TUTTI I SEGRETI PER VERIFICARE APPROFONDIMENTO In collaborazione con 182 NM TUTTI I SEGRETI PER VERIFICARE INDOTTO E SPAZZOLE. COME TESTARE IL DISPOSITIVO PRIMA DI SMONTARLO. ECCO QUALCHE SUGGERIMENTO PRATICO PER RICONOSCERE LE CARATTERISTICHE

Dettagli

Circuito di pilotaggio ON OFF con operazionale

Circuito di pilotaggio ON OFF con operazionale PREMESSA Circuito di pilotaggio ON OFF con operazionale A cura del Prof. Marco Chirizzi www.marcochirizzi.it Si supponga di dovere progettare un circuito di pilotaggio ON OFF in grado di mantenere un fluido

Dettagli

Motori Sincroni. Motori Sincroni

Motori Sincroni. Motori Sincroni Motori Sincroni Motori Sincroni Se ad un generatore sincrono, funzionante in parallelo su una linea, anziché alimentarlo con una potenza meccanica, gli si applica una coppia resistente, esso continuerà

Dettagli

Unità realizzata con la collaborazione dell alunno GIANMARCO BERTONATI (Elaborato d Esame a.s.:2011/2012 classe 3 D)

Unità realizzata con la collaborazione dell alunno GIANMARCO BERTONATI (Elaborato d Esame a.s.:2011/2012 classe 3 D) 1 Unità realizzata con la collaborazione dell alunno GIANMARCO BERTONATI (Elaborato d Esame a.s.:2011/2012 classe 3 D) 2 circuito realizzato dall alunno Gianmarco Bertonati grazie al quali ha potuto spiegare

Dettagli

Azionamenti elettronici PWM

Azionamenti elettronici PWM Capitolo 5 Azionamenti elettronici PWM 5.1 Azionamenti elettronici di potenza I motori in corrente continua vengono tipicamente utilizzati per imporre al carico dei cicli di lavoro, nei quali può essere

Dettagli

CIRCUITI OLEODINAMICI ELEMENTARI

CIRCUITI OLEODINAMICI ELEMENTARI CIRCUITI OLEODINAMICI ELEMENTARI Un esame sistematico dei circuiti completi, anche se limitato a pochi tipi di macchine e di attrezzature, sarebbe estremamente complesso e vasto. Il raggiungimento del

Dettagli

Definizione di mutua induzione

Definizione di mutua induzione Mutua induzione Definizione di mutua induzione Una induttanza produce un campo magnetico proporzionale alla corrente che vi scorre. Se le linee di forza di questo campo magnetico intersecano una seconda

Dettagli

SENSORI E TRASDUTTORI

SENSORI E TRASDUTTORI SENSORI E TRASDUTTORI Il controllo di processo moderno utilizza tecnologie sempre più sofisticate, per minimizzare i costi e contenere le dimensioni dei dispositivi utilizzati. Qualsiasi controllo di processo

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

Soluzione del prof. Paolo Guidi

Soluzione del prof. Paolo Guidi Soluzione del prof. Paolo Guidi Lo schema elettrico del sistema formato dalla dinamo e dal motore asincrono trifase viene proposto in Fig. 1; Il motore asincrono trifase preleva la tensione di alimentazione

Dettagli

metodi di conversione, tipi di conversioni e schemi Alimentatori lineari

metodi di conversione, tipi di conversioni e schemi Alimentatori lineari Elettronica per l informatica 1 Contenuto dell unità D Conversione dell energia metodi di conversione, tipi di conversioni e schemi Alimentatori lineari componentistica e tecnologie riferimenti di tensione,

Dettagli

IL CAMPO MAGNETICO. V Scientifico Prof.ssa Delfino M. G.

IL CAMPO MAGNETICO. V Scientifico Prof.ssa Delfino M. G. IL CAMPO MAGNETICO V Scientifico Prof.ssa Delfino M. G. UNITÀ - IL CAMPO MAGNETICO 1. Fenomeni magnetici 2. Calcolo del campo magnetico 3. Forze su conduttori percorsi da corrente 4. La forza di Lorentz

Dettagli

VOLT POT 1K R 220. OPEN FOR 60 Hz STAB. Regolatori R 220. Installazione e manutenzione

VOLT POT 1K R 220. OPEN FOR 60 Hz STAB. Regolatori R 220. Installazione e manutenzione VOLT POT 1K 110 0V E+ E- OPEN FOR 60 Hz STAB Questo è il manuale del regolatore di alternatore che avete appena acquistato. Ora, desideriamo richiamare la vostra attenzione sul contenuto di questo manuale

Dettagli

Induzione e.m. generazione di corrente dovuta al moto relativo del magnete rispetto alla spira. un campo magnetico variabile genera una corrente

Induzione e.m. generazione di corrente dovuta al moto relativo del magnete rispetto alla spira. un campo magnetico variabile genera una corrente Induzione e.m. generazione di corrente dovuta al moto relativo del magnete rispetto alla spira un campo magnetico variabile genera una corrente INDUZIONE ELETTROMAGNETICA - ESPERIENZA 1 magnete N S µ-amperometro

Dettagli

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali. Sede legale: Viale Vittorio Veneto 60, 59100 Prato P.IVA /CF 02110810971 Sede operativa: Via del Mandorlo 30, 59100 Prato tel. (+39) 0574 550493 fax (+39) 0574 577854 Web: www.aria-srl.it Email: info@aria-srl.it

Dettagli

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel

Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Uso di base delle funzioni in Microsoft Excel Le funzioni Una funzione è un operatore che applicato a uno o più argomenti (valori, siano essi numeri con virgola, numeri interi, stringhe di caratteri) restituisce

Dettagli

NTC E MISURA DELLA TEMPERATURA CON ARDUINO

NTC E MISURA DELLA TEMPERATURA CON ARDUINO NTC E MISURA DELLA TEMPERATURA CON ARDUINO Una NTC (Negative Temperature Coefficient resistenza a coefficiente di temperatura negativo) è una resistenza che cambia il suo valore con il variare della temperatura.

Dettagli

Macchina sincrona (alternatore)

Macchina sincrona (alternatore) Macchina sincrona (alternatore) Principio di funzionamento Le macchine sincrone si dividono in: macchina sincrona isotropa, se è realizzata la simmetria del flusso; macchina sincrona anisotropa, quanto

Dettagli

ZIMO. Decoder per accessori MX81. Manuale istruzioni del. nella variante MX81/N per il formato dei dati NMRA-DCC

ZIMO. Decoder per accessori MX81. Manuale istruzioni del. nella variante MX81/N per il formato dei dati NMRA-DCC ZIMO Manuale istruzioni del Decoder per accessori MX81 nella variante MX81/N per il formato dei dati NMRA-DCC etichetta verde Sommario 1. GENERALITÀ... 3 2. CARATTERISTICHE E DATI TECNICI... 3 3. COLLEGAMENTO

Dettagli

CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO. Prof. Silvio Stasi Dott. Ing. Nadia Salvatore Dott. Ing. Michele Debenedictis

CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO. Prof. Silvio Stasi Dott. Ing. Nadia Salvatore Dott. Ing. Michele Debenedictis CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO SCHEMA DELL AZIONAMENTO A CATENA APERTA AZIONAMENTO L azionamento a catena aperta comprende il motore asincrono e il relativo convertitore statico che riceve

Dettagli

Il sensore rilevatore di presenza modalità d uso

Il sensore rilevatore di presenza modalità d uso SENSORE RILEVATORE DI PRESENZA Il sensore rilevatore di presenza modalità d uso I moduli pic-sms seriali e le versioni professionali con gsm integrato sono di fatto anche dei veri e propri sistemi d allarme

Dettagli

Motori Elettrici. Principi fisici. Legge di Lenz: se in un circuito elettrico il flusso concatenato varia nel tempo si genera una tensione

Motori Elettrici. Principi fisici. Legge di Lenz: se in un circuito elettrico il flusso concatenato varia nel tempo si genera una tensione Motori Elettrici Principi fisici Legge di Lenz: se in un circuito elettrico il flusso concatenato varia nel tempo si genera una tensione Legge di Biot-Savart: un conduttore percorso da corrente di intensità

Dettagli

La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente

La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente Unità G16 - La corrente elettrica continua La corrente elettrica La resistenza elettrica La seconda legge di Ohm Resistività e temperatura L effetto termico della corrente 1 Lezione 1 - La corrente elettrica

Dettagli

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Gli scriventi, in qualità di studiosi del generatore omopolare hanno deciso di costruire questo motore per cercare di capire le

Dettagli

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE Ing. ENRICO BIAGI Docente di Tecnologie elettrice, Disegno, Progettazione ITIS A. Volta - Perugia ETODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAPO AGNETICO ROTANTE Viene illustrato un metodo analitico-grafico per descrivere

Dettagli

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:

Dettagli

Cap. VIII AZIONAMENTI PASSO-PASSO.

Cap. VIII AZIONAMENTI PASSO-PASSO. Cap. VIII AZIONAMENTI PASSO-PASSO. VIII-1. Introduzione. Il controllo del moto incrementale dei motori passo-passo si ottiene attraverso il software di un computer, programmando opportunamente gli impulsi

Dettagli

Comprendere il funzionamento dei convertitori V/f Saper effettuare misure di collaudo

Comprendere il funzionamento dei convertitori V/f Saper effettuare misure di collaudo SCH 33 Voltmetro a 3 digit Obiettivi Comprendere il funzionamento dei convertitori V/f Saper effettuare misure di collaudo IC1 = CA 3162 A/D converter for 3-Digit Display IC2 = CA 3161 BCD to seven segment

Dettagli

9. Urti e conservazione della quantità di moto.

9. Urti e conservazione della quantità di moto. 9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA LABORATORIO DI MACCHINE ELETTRICHE PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA PROVE SULLA MACCHINA A C. C. Contenuti Le prove di laboratorio che verranno prese in esame riguardano: la misura a freddo, in

Dettagli

TASTIERA DI COMANDO E CONTROLLO PER INVERTERS EL.-5000

TASTIERA DI COMANDO E CONTROLLO PER INVERTERS EL.-5000 ELCOM S.R.L. TASTIERA DI COMANDO E CONTROLLO PER INVERTERS EL.-5000 ( Rev. 0.3s ) MANUALE USO TASTIERA EL.-5000 I pulsanti hanno le seguenti funzioni: Comando di START abilitazione alla marcia con accensione

Dettagli

Elettricità e magnetismo

Elettricità e magnetismo E1 Cos'è l'elettricità La carica elettrica è una proprietà delle particelle elementari (protoni e elettroni) che formano l'atomo. I protoni hanno carica elettrica positiva. Gli elettroni hanno carica elettrica

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI

GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI Capitolo3:Layout 1 17-10-2012 15:33 Pagina 73 CAPITOLO 3 GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI OBIETTIVI Conoscere le grandezze fisiche necessarie alla trattazione dei circuiti elettrici Comprendere la necessità

Dettagli

SISTEMA DI ATTUAZIONE DEI GIUNTI

SISTEMA DI ATTUAZIONE DEI GIUNTI SISTEMA DI ATTUAZIONE DEI GIUNTI Organi di trasmissione Moto dei giunti basse velocità elevate coppie Ruote dentate variano l asse di rotazione e/o traslano il punto di applicazione denti a sezione larga

Dettagli

Il controllo della visualizzazione

Il controllo della visualizzazione Capitolo 3 Il controllo della visualizzazione Per disegnare in modo preciso è necessario regolare continuamente l inquadratura in modo da vedere la parte di disegno che interessa. Saper utilizzare gli

Dettagli

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED Applicazioni Ver. 1.1 INTRODUZIONE CONTROLLO IN TENSIONE DI LED In questo documento vengono fornite delle informazioni circa la possibilità di pilotare diodi led tramite una sorgente in tensione. La trattazione

Dettagli

Michele D'Amico (premiere) 6 May 2012

Michele D'Amico (premiere) 6 May 2012 Michele D'Amico (premiere) CORRENTE ELETTRICA 6 May 2012 Introduzione La corrente elettrica può essere definita come il movimento ordinato di cariche elettriche, dove per convenzione si stabilisce la direzione

Dettagli

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica.

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. MAPPE DI KARNAUGH 1. Generalità Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. E ovvio che più semplice è la funzione e più semplice

Dettagli

INDICE. Assessorato turismo, sport, commercio e trasporti Infrastrutture funiviarie

INDICE. Assessorato turismo, sport, commercio e trasporti Infrastrutture funiviarie INDICE 1 CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI IMPIANTI A FUNE... 2 1.1 Definizione di impianto a fune... 2 1.2 Tipologie di impianto... 3 1.3 Funzionamento degli impianti a fune... 6 1.4 Normativa per la costruzione

Dettagli

MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE

MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE La tecnologia oggi permette di effettuare misure di grandezze elettriche molto accurate: precisioni dell ordine dello 0,1 0,2% sono piuttosto facilmente raggiungibili. corrente:

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Laboratorio di Ingegneria del software Sistema di controllo di un ascensore Requisisti preliminari

Laboratorio di Ingegneria del software Sistema di controllo di un ascensore Requisisti preliminari Laboratorio di Ingegneria del software Sistema di controllo di un ascensore Requisisti preliminari A.A. 2012 2013 1 Introduzione Questo documento raccoglie i requisiti preliminari per il software di controllo

Dettagli

Generatore radiologico

Generatore radiologico Generatore radiologico Radiazioni artificiali alimentazione: corrente elettrica www.med.unipg.it/ac/rad/ www.etsrm.it oscar fiorucci. laurea.tecn.radiol@ospedale.perugia.it Impianto radiologico trasformatore

Dettagli

Matematica generale CTF

Matematica generale CTF Successioni numeriche 19 agosto 2015 Definizione di successione Monotonìa e limitatezza Forme indeterminate Successioni infinitesime Comportamento asintotico Criterio del rapporto per le successioni Definizione

Dettagli

Circuiti amplificatori

Circuiti amplificatori Circuiti amplificatori G. Traversi Strumentazione e Misure Elettroniche Corso Integrato di Elettrotecnica e Strumentazione e Misure Elettroniche 1 Amplificatori 2 Amplificatori Se A V è negativo, l amplificatore

Dettagli

Tema di ELETTROTECNICA, ELETTRONICA ED APPLICAZIONI

Tema di ELETTROTECNICA, ELETTRONICA ED APPLICAZIONI ESAME DI STATO Istituto Professionale Industriale Anno 2004 Indirizzo TECNICO INDUSTRIE ELETTRICHE Tema di ELETTROTECNICA, ELETTRONICA ED APPLICAZIONI Un impianto funicolare è alimentato, oltre che dalla

Dettagli

a b c Figura 1 Generatori ideali di tensione

a b c Figura 1 Generatori ideali di tensione Generatori di tensione e di corrente 1. La tensione ideale e generatori di corrente Un generatore ideale è quel dispositivo (bipolo) che fornisce una quantità di energia praticamente infinita (generatore

Dettagli

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE Per un corretto dimensionamento del martinetto a ricircolo di sfere è necessario operare come segue: definizione dei dati del dell applicazione (A)

Dettagli

NASTRO TRASPORTATORE CON PIC

NASTRO TRASPORTATORE CON PIC NASTRO TRASPORTATORE CON PIC prof. Fusco Ferdinando NASTRO TRASPORTATORE CON PIC Il nastro trasportatore svolge le seguenti funzioni: Trasporto pezzi. Asciugatura pezzi. Scarto pezzi di dimensione superiore

Dettagli

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale ELETTRONICA L amplificatore Operazionale Amplificatore operazionale Un amplificatore operazionale è un amplificatore differenziale, accoppiato in continua e ad elevato guadagno (teoricamente infinito).

Dettagli

Generazione campo magnetico

Generazione campo magnetico ELETTRO-MAGNETISMO Fra magnetismo ed elettricità esistono stretti rapporti: La corrente elettrica genera un campo magnetico; Un campo magnetico può generare elettricità. Generazione campo magnetico Corrente

Dettagli

Termodinamica. Sistema termodinamico. Piano di Clapeyron. Sistema termodinamico. Esempio. Cosa è la termodinamica? TERMODINAMICA

Termodinamica. Sistema termodinamico. Piano di Clapeyron. Sistema termodinamico. Esempio. Cosa è la termodinamica? TERMODINAMICA Termodinamica TERMODINAMICA Cosa è la termodinamica? La termodinamica studia la conversione del calore in lavoro meccanico Prof Crosetto Silvio 2 Prof Crosetto Silvio Il motore dell automobile trasforma

Dettagli

GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME

GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME INTRODUZIONE Questa guida è rivolta a tutti gli studenti che intendono sostenere l esame del corso di Macchine e Azionamenti Elettrici in forma orale. I testi consigliati

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1

LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 I CODICI 1 IL CODICE BCD 1 Somma in BCD 2 Sottrazione BCD 5 IL CODICE ECCESSO 3 20 La trasmissione delle informazioni Quarta Parte I codici Il codice BCD

Dettagli

Azionamenti in Corrente Continua

Azionamenti in Corrente Continua Convertitori La tensione variabile necessaria per regolare la velocità in un motore a c.c. può essere ottenuta utilizzando, a seconda dei casi, due tipi di convertitori: raddrizzatori controllati (convertitori

Dettagli

DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi

DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi 1 Forza Si definisce forza una qualunque causa esterna che produce una variazione dello stato

Dettagli

Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Elettrotecnica ed Elettronica

Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Elettrotecnica ed Elettronica Docenti: Coppola Filippo Sergio Sacco Giuseppe Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Classe 3A2 Elettrotecnica ed Elettronica Modulo

Dettagli

MT2 e MT3: Schede e sistemi di controllo motori passo passo

MT2 e MT3: Schede e sistemi di controllo motori passo passo IPSES S.r.l. Scientific Electronics MT2 e MT3: Schede e sistemi di controllo motori passo passo La gamma più completa per il controllo intelligente dei motori passo passo I nostri sistemi sono la soluzione

Dettagli

Induzione magnetica. Corrente indotta. Corrente indotta. Esempio. Definizione di flusso magnetico INDUZIONE MAGNETICA E ONDE ELETTROMAGNETICHE

Induzione magnetica. Corrente indotta. Corrente indotta. Esempio. Definizione di flusso magnetico INDUZIONE MAGNETICA E ONDE ELETTROMAGNETICHE Induzione magnetica INDUZIONE MAGNETICA E ONDE ELETTROMAGNETICHE Che cos è l induzione magnetica? Si parla di induzione magnetica quando si misura una intensità di corrente diversa da zero che attraversa

Dettagli

IL CONTROLLO AUTOMATICO: TRASDUTTORI, ATTUATORI CONTROLLO DIGITALE, ON-OFF, DI POTENZA

IL CONTROLLO AUTOMATICO: TRASDUTTORI, ATTUATORI CONTROLLO DIGITALE, ON-OFF, DI POTENZA IL CONTROLLO AUTOMATICO: TRASDUTTORI, ATTUATORI CONTROLLO DIGITALE, ON-OFF, DI POTENZA TRASDUTTORI In un sistema di controllo automatico i trasduttori hanno il compito di misurare la grandezza in uscita

Dettagli