Bozza per Giunta Regionale. Il patto dei Sindaci per l'attuazione del Piano Energetico Regionale
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- Renata Maggi
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1 INFODAY PAES STRUMENTI TECNICI E OPPORTUNITA' FINANZIARIE PER REALIZZARE E ATTUARE IL PAES Reggio Emilia, 3 aprile 2014 Il patto dei Sindaci per l'attuazione del Piano Energetico Regionale 1 Anna Zappoli, Regione Emilia-Romagna Servizio Energia ed Economia Verde
2 L EUROPA E IL PATTO DEI SINDACI Il quadro di riferimento L Unione Europea propone un programma di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva al Il Patto dei Sindaci si inserisce nelle politiche UE del Pacchetto Clima-Energia come iniziativa della Commissione europea (DG Energia) Nel 2008 la Commissione europea propone il primo Pacchetto Clima-Energia attraverso cui la UE definisce i propri obiettivi al % delle emissioni di gas serra nel 2020 rispetto al 1990 Nel 2011 la Commissione europea propone la Tabella di marcia dell energia al % delle emissioni di gas serra nel 2050 rispetto al 1990 Nel 2014 la Commissione europea propone il secondo Pacchetto clima-energia -40% delle emissioni di gas serra nel 2030 rispetto al
3 L EUROPA E IL PATTO DEI SINDACI Il quadro di riferimento IL PATTO DEI SINDACI Impegna volontariamente i Comuni: A promuovere una Azione Locale volta a ridurre le emissioni di CO2 agendo sulla riduzione del consumo finale di energia e sul miglioramento dell efficienza energetica nei settori in cui gli Enti Locali possono incidere. Definire un PIANO: Piano di Azione per l Energia Sostenibile Strumento per fare politiche energetiche condivise per uno sviluppo sostenibile. Piano tecnico, strategico, politico 3 Esteso l impegno di razionalizzare l uso dell energia attribuito finora ai Comuni sopra i abitanti (L.10/91)
4 La politica regionale e il ruolo del Patto Il Patto dei Sindaci per l attuazione del PER (Secondo Piano Triennale di Attuazione ) Il Patto dei Sindaci è promosso dalla Regione nell ambito dell Asse 7 del P.T.A intendendo l iniziativa europea come sfida collettiva per lo sviluppo concreto delle politiche climatiche ed energetiche introdotte a livello europeo e declinate a livello regionale, coinvolgendo direttamente i livelli di governo più vicini al territorio con la partecipazione attiva della comunità scientifica, del settore privato e dell intera cittadinanza. 4
5 La politica regionale e il ruolo del Patto COINVOLGIMENTO degli Attori Principali La Regione ha coinvolto gli Enti locali promuovendone l adesione al Patto dei Sindaci: - affiancandoli, come previsto nel modello di governance proposto dalla Commissione europea, alle strutture di Sostegno (ANCI ER) e di Coordinamento territoriali (Province) ; - impegnandoli ad individuare il livello istituzionale più adatto per mettere in campo strategie energetiche di area vasta; - supportandoli attraverso lo sviluppo di strumenti operativi per la redazione del PAES, coerenti con le metodologie sviluppate nell ambito di altre strategie regionali di riduzione delle emissioni di gas climalteranti; 5
6 La politica regionale e il ruolo del Patto BANDI per avviare il percorso di redazione del PAES Giugno 2012 Manifestazione di interesse per l adesione al Patto dei Sindaci - DGR 732/ rivolta alle forme associative di Comuni, in coerenza con il programma di riordino territoriale regionale; Luglio 2013 Bando per sostenere l adesione al Patto dei Sindaci - DGR 903/ rivolta ai Comuni singoli che non avevano partecipato alla precedente Manifestazione con la richiesta di redigere PAES di area vasta o comunque di raccordare i propri PAES con le iniziative in campo energetico dei Comuni limitrofi. Febbraio Bando per sostenere l adesione al Patto dei Sindaci (D.G.R. n. 142/2014) rivolta sia ai Comuni singoli che alle Unioni di Comuni (se ad esse conferite funzioni legate al PAES) che non hanno avuto accesso ai contributi dei precedenti bandi 6 Oltre 250 Comuni coinvolti Per oltre il 94% della popolazione regionale
7 La politica regionale e il ruolo del Patto La situazione prima dei bandi 7
8 La politica regionale e il ruolo del Patto Comuni coinvolti nel percorso di adesione al Patto dei Sindaci e redazione del PAES 8
9 La politica regionale e il ruolo del Patto Il PAES Il PAES è uno strumento importante in quanto individua decisioni pubbliche e condivise, convoglia vocazioni e volontà di sviluppo. Per essere incisivo deve però essere agganciato, integrato alle politiche europee, nazionali e regionali 9
10 La politica regionale e il ruolo del Patto Comuni coinvolti nel percorso di redazione del PAES Raggiungimento degli obiettivi del PTA Risparmio energetico conseguito (ktep/anno) Risparmi conseguiti nel triennio Raggiungimento degli obiettivi del PTA Risparmio energetico conseguito (ktep/anno) Risparmi conseguiti nel triennio Obiettivo PTA al Obiettivo PTA al 2013 Obiettivo PTA al 2020 Obiettivo PTA al Stima risparmi da attuazione PAES al Civile Industria Trasporti Totale Civile Industria Trasporti Totale Stima al 31 dicembre 2013 Stima al 31 dicembre Secondo i dati al momento disponibili relativi ai risultati conseguiti attraverso le misure nazionali e regionali a favore del risparmio e dell efficienza energetica, si stima che gli obiettivi del PTA sono stati verosimilmente raggiunti e potranno essere confermati se verrà confermato il trend degli ultimi anni, in particolare per quanto riguarda il meccanismo dei Certificati Bianchi. Pare quindi ragionevole promuovere con ancora maggiore forza il tema del risparmio e dell uso efficiente dell energia, in particolare nel civile (residenziale e terziario) e nell industria. 10 Fonte: elaborazioni Servizio Energia ed Economia Verde su dati Regione Emilia-Romagna, ENEA, AEEG
11 La politica regionale e il ruolo del Patto Adesione della RER come struttura di supporto DGR 14 del 2014: la Regione Aderisce al Patto dei Sindaci come struttura di supporto. Siglato l Accordo di parternariato con la DG Energia che prevede di: - la promozione dell adesione al Patto tra i Comuni; - supporto finanziario o tecnico per la preparazione ed implementazione dei Piani; - la definizione degli obiettivi e della metodologia di valutazione, le modalità di monitoraggio e i rapporti di verifica, aiutando l implementazione dei Piani di Azione; - supporto tecnico per l organizzazione di eventi pubblici (giornate per l energia) sotto l egida del Patto; - report sui risultati alla DG Energia della Commissione Europea; - cooperazione con altri Coordinatori Territoriali 11
12 GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DEI COMUNI Com è costruito il PAES? Il PAES indica COME ogni Comune singolarmente o in gruppo raggiungerà gli obiettivi Si basa su INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI (IBE), fotografia dello stato di fatto dei consumi energetici e delle conseguenti emissioni di CO2 rispetto ad un anno di riferimento. Individua AZIONI emissioni da mettere in campo per ridurre consumi ed Viene monitorato rispetto ai risultati raggiunti, almeno ogni QUATTRO anni, nell INVENTARIO DEL MONITORAGGIO DELLE EMISSIONI (IME), di cui l IBE è il punto di riferimento 12 Per essere efficace deve essere esito di concertazione tra interlocutori pubblici e privati che sostengano le azioni nel tempo
13 GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DEI COMUNI Il percorso di costruzione Esito della collaborazione tra DG Attività Produttive, Commercio, Turismo e la DG Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa e del lavoro di condivisione nei Tavoli Operativi attivati nell ambito del Gruppo di Lavoro Energia degli Enti Locali (GdL Energia istituito da tutte le Associazioni regionali degli Enti Locali) - Elaborati su iniziativa della DG Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa, con ARPA Emilia-Romagna ed Ervet e con le Province e i Comuni capoluogo, nel contesto di sviluppo di strategie di riduzione delle emissioni di gas serra ed in particolare del progetto Piani Clima locali in Emilia Romagna - Adottati, dalla DG Attività Produttive, Commercio, Turismo, nell azione di sostegno all iniziativa Patto dei Sindaci in Emilia-Romagna, adattati in risposta alle specifiche finalità e implementati. - Condivisi con il sistema degli Enti Locali (GdL Energia), che ha consentito di arricchire i contenuti di funzionalità coerenti con le esigenze dei firmatari per la redazione dei PAES. 13 A disposizione gratuitamente dei Comuni dell Emilia-Romagna
14 GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DEI COMUNI Quali sono gli strumenti operativi disponibili? Due strumenti principali coerenti tra loro: IPSI Inventario emissioni serra per Patto dei Sindaci Modello per la costruzione del BEI CLEXI Emilia-Romagna Cross Platform for CLimate and Energy policies monitoring and accounting Piattaforma gestionale (costruire, implementare, monitorare) integrati da Dati di consumo INPUT di IPSI Catalogo Azioni implementato in CLExi Schede metodologiche e foglio di calcolo emissioni - CLExi 14
15 GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DEI COMUNI I dati sui consumi energetici territoriali, le fonti informative Disponibili dal Portale Energia per i Comuni i Dati di consumo energetico derivanti dalle attività istituzionali regionali: Inventario regionale INEMAR (Inventario delle Emissioni in aria) dati 2010 disaggregati a scala comunale; Sistema Informativo Energetico Regionale (Dati ministeriali, Enea, Terna, Snam) A breve pubblicati i dati su mappe che legano il dato al Comune. Protocolli d intesa: disponibili su richiesta alla Regione (Modulo richiesta sul Portale Energia) i Dati di consumo derivanti dai maggiori distributori di gas ed energia elettrica del territorio. 15
16 GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DEI COMUNI Catalogo azioni CLEXi permette di scegliere da un catalogo di azioni, oltre 200, attraverso un menu a tendina, le azioni che si intendono inserire nel Piano. Il catalogo delle azioni è disponibile anche come file in formato excel facilitandone la consultazione. Utile come stimolo per l individuazione delle azioni Suggerisce azioni indirette che creano le condizioni per attivare azioni dirette: coinvolgimento dei cittadini e azioni relative agli assetti organizzativi 16
17 GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DEI COMUNI Schede metodologiche LE SCHEDE METODOLOGICHE affiancano lo strumento CLEXi. Sono 35 schede organizzate secondo tipologie standard e secondo le diverse opzioni tecnologiche possibili. Individuano metodi, elaborati nei tavoli del Piano Clima e poi condivisi nei tavoli del Patto dei Sindaci, di calcolo di riduzione di CO2 da associare alle tecnologie. Consentono di definire gli obiettivi del Piano e di attuarne il monitoraggio. 17
18 GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DEI COMUNI Perché scegliere di usarli? Gli strumenti permettono - sviluppare un sistema omogeneo regionale (IPSI +CLExi ) DI - creare un ulteriore canale di collegamento tra Regione ed Enti locali per attivare le iniziative più efficaci a sostenere la realizzazione e l implementazione dei PAES (incontrarsi su CLExi) - creare un canale tra gli Enti Locali e le Imprese che, attraverso un accesso visual a CLExi banca azioni, potranno costruire offerte permettendo economie di scala, proporre modalità tecniche e di finanziamento delle azioni (incontrarsi su CLExi). 18 FARE SISTEMA
19 Le prospettive Il prossimo POR FESR La Commissione europea ha approvato un pacchetto legislativo relativo alla politica di coesione per il periodo I Fondi strutturali contribuiscono a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale ed a realizzare la strategia dell'unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell ambito dell obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione. Il pacchetto, tra l altro, comprende: - norme comuni per gestire i Fondi strutturali europei (Fesr, Fse, Feasr, Feamp, Fondo di coesione). In questo modo sarà possibile ottenere la migliore combinazione di fondi per incrementare l impatto dell azione dell Ue; - Il Regolamento FESR n. 1301/2013 (20 dicembre 2013) stabilisce i compiti e l ambito di applicazione del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale: - crescita - occupazione - cooperazione territoriale europea - coesione economica, sociale e territoriale - eliminare disparità regionali attraverso sviluppo sostenibile e adeguamento strutturale delle economie regionali 19
20 Le prospettive Il prossimo POR FESR : ambito di applicazione Investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione ed al mantenimento di posti di lavoro sostenibili, tramite aiuti diretti ad investimenti nelle PMI Investimenti produttivi, indipendentemente dalle dimensioni dell impresa interessata, che concorrono alla realizzazione delle priorità d investimento relative alla Ricerca & Innovazione ed Energia e laddove tali investimenti comportano una cooperazione tra grandi imprese e PMI relative all ICT Investimenti in infrastrutture che forniscono servizi di base ai cittadini nei settori dell energia, dell ambiente, dei trasporti e dell ICT Investimenti in infrastrutture sociali, sanitarie, di ricerca, di innovazione, economiche ed educative Investimenti nello sviluppo del potenziale endogeno attraverso investimenti fissi in attrezzature ed infrastrutture di ridotte dimensioni tra cui infrastrutture per la cultura e il turismo sostenibile, servizi alle imprese, sostegno a organismi di ricerca e innovazione e ad investimenti in tecnologie nella ricerca applicata nelle imprese Creazione di reti, cooperazione e scambio di esperienze tra le autorità competenti regionali, locali e urbane e altre autorità pubbliche, le parti economiche e sociali 20 20
21 Le prospettive POR FESR : gli obiettivi tematici Il Regolamento FESR individua 11 obiettivi tematici Novità: Individuazione di priorità di investimento per obiettivi tematici OT 1 - Ricerca e innovazione OT 2 ICT OT 3 Competitività OT 4 Energia OT 5 Cambiamento climatico OT 7 Trasporti OT 8 Occupazione OT 9 - Inclusione sociale OT 10 Istruzione e formazione OT 11 Capacità amministrativa 21
22 Novità: Le prospettive POR FESR : gli obiettivi tematici Concentrazione tematica vincolante delle risorse sugli obiettivi che attuano la Strategia Europa 2020, diversificata per categoria di regioni 22 Nelle regioni più sviluppate almeno il 60% del totale delle risorse del FESR è destinato a 3 obiettivi tematici: 1. rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l innovazione (OT1) 2. migliorare l accesso alle tecnologie dell informazione e della comunicazione, nonché l impiego e la qualità delle medesime (OT2) 3. promuovere la competitività delle PMI (OT3) Almeno il 20% del totale delle risorse FESR è destinato all obiettivo tematico Sostenere la transizione verso un economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori (OT4) Almeno il 5% delle risorse FESR per lo sviluppo urbano sostenibile prevedendo azioni integrate per far fronte alle sfide economiche, ambientali, climatiche, demografiche e sociali che si pongono nelle aree urbane
23 Le prospettive POR FESR : Obiettivo tematico 4 Nell ambito del quadro delineato la Regione ha iniziato il percorso di definizione del POR FESR e nell ambito dell obiettivo tematico Sostenere la transizione verso un economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori (OT4) ha individuato: Asse 4 Qualificazione energetica ipotizzando in particolare alcune misure che corrispondono alle priorità di investimento indicate a livello comunitario. 23
24 Le prospettive POR FESR : gli obiettivi della Regione IPOTESI DI AZIONI PER ASSE Asse 4 Qualificazione energetica (rif. OT4) - Promuovere l efficienza energetica e l uso dell energia rinnovabile nelle imprese; - Sostenere l efficienza energetica, la gestione intelligente dell energia e l uso dell energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche, compresi gli edifici pubblici, e nel settore dell edilizia abitativa; - Promuovere la mobilità urbana multimodale sostenibile e pertinenti misure di adattamento finalizzate all attenuazione. 24 Le azioni saranno individuate in coerenza e sinergia con le politiche/programmi regionali e potranno essere coerenti con le azioni individuate nei PAES.
25 PER SEGUIRE GLI SVILUPPI SUL PATTO DEI SINDACI Grazie per l attenzione Anna Zappoli, Servizio Energia ed Economia Verde azappoli@regione.emilia-romagna.it 25
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