- Modalità di Rilevazione DIRETTA
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- Bonifacio Carletti
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1 Nome del Servizio: CASA TARTARUGA 1 Servizio - Codice S Codice - Nome del Servizio CASA TARTARUGA 1 - Tipologia COMUNITA' DI ACCOGLIENZA PER MAMME E BAMBINI - Referente VALENTINA DI LIBERTO - casatartaruga@cooperativa3p.org - Sito web - Fascia MINORE, ADULTO - Target TUTELA - Periodo di Validità NON LIMITATO - Competenza Territoriale PROVINCIALE, DISTRETTO SOCIO SANITARIO 42, PALERMO - Disponibilità Vai alla schede della disponibilità - Modalità di Accesso DECRETO DELL'AUTORITA' GIUDIZIARIA - Orario H 24 - Fonte Finanziamento FONDI PUBBLICI - Servizi/Enti con cui collabora SERVIZI SOCIALI DEL TERRITORIO, SERVIZI DELL'ASP 6, SCUOLE - Note NON RILEVATE - Qualità: Servizio Valutato - Qualità: Necessità di Interventi Migliorativi AREA SOCIO RELAZIONALE, AREA PROGETTUALE, AREA PERFOMANCE/RISULTATI - Modalità di Rilevazione DIRETTA Recapiti Nome della sede CASA TARTARUGA 1 - Indirizzo INDIRIZZO RISERVATO - Circoscrizione NR - Città PALERMO - Provincia (sigla) PA - CAP Telefono 091/ / Fax 091/ Distretto Socio Sanitario D42 - Capofila del Distretto Socio Sanitario PALERMO - Mappa , Servizio 1 / 5
2 Prestazioni/Attività - Prestazione/Attività INTERVENTI RESIDENZIALI PER MAMME E BAMBINI - IdServizi Enti erogatori Ente 3P (PADRE PINO PUGLISI) - IdServizio Iscrizione a Registro/albo - Registro/Albo REGISTRO DEI SERVIZI/STRUTTURE ACCREDITATI PRESSO IL SETTORE SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI DEL COMUNE DI PALERMO - Sezione - - Sezione RESIDENZIALE - Numero Decreto/Determina Data Decreto/Determina 18/06/ Numero Registro/Albo 34 - ID Servizio - Capacità Ricettiva 12 - Sesso - - Fascia d'età - - Patto Accreditamento (data) - Repertorio - Note Registro NON RILEVATE Qualità - Fase Valutazione - Area Strutturale La Comunità occupa un ampia villa dotata di spazi esterni, ubicata in un centro abitato sito in una zona periferica della città. L ubicazione della struttura è stata individuata dagli operatori considerando la necessità degli ospiti, mamme e bambini, di trovare 2 / 5
3 un luogo tranquillo e sereno funzionale alla rielaborazione delle negative esperienze di vita vissute dagli ospiti. La struttura è adeguatamente arredata ed in buone condizioni igienico-sanitarie. E garantito il collegamento con la zona centrale della città attraverso mezzi di trasporto pubblico. Si tratta, di una comunità di accoglienza, definita dagli operatori, di primo livello, che ha quale obiettivo principale quello di ricreare delle condizioni che garantiscano un graduale reinserimento sociale, di mamme e bambini, che nel loro contesto di origine hanno vissuto situazioni traumatiche. La fase conclusiva del progetto si realizza presso una struttura di secondo livello, gestita dalla stessa cooperativa (Tartaruga 2), nella quale sono garantiti interventi finalizzati a stimolare l autonomia personale ed economica delle ospiti. La struttura è fornita delle principali dotazioni strumentali (telefono, fax, connessione ad internet, un automezzo di n. 8 posti e un automobile). - Area Organizzativa Rispetto all apertura della struttura verso l esterno, l organizzazione tende a garantire le esigenze di tranquillità e di riservatezza degli ospiti. Per questo motivo l ingresso di persone estranee è limitato a tirocinanti delle facoltà di Scienze dell Educazione e di Psicologia dell'università di Palermo e a stagisti di corsi di formazione professionale dell'anfe. In considerazione del fatto che le motivazioni dell ingresso in Comunità sono spesso legate ad esperienze di violenza o di maltrattamento intrafamiliare, i parenti, autorizzati dall Autorità Giudiziaria, incontrano il nucleo ospite in un luogo neutrale e fisicamente distante dalla struttura di accoglienza: ciò per consentire un adeguato monitoraggio degli incontri ed una significativa raccolta d'informazioni utili ai servizi che dovranno esprimere una valutazione sulla competenza e l adeguatezza genitoriale. L'équipe degli operatori, adeguata per numero e per competenze professionali, è supportata, al bisogno, da consulenti esterni (un legale) e, in modo stabile, da un supervisore (psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale) con un attività finalizzata prevalentemente alla discussione clinica circa le singole situazioni e, più da recente, alla lettura e alla gestione delle dinamiche del gruppo di lavoro costituito dagli operatori. Quest ultimi, periodicamente, partecipano a corsi di formazione permanente su specifiche tematiche d interesse professionale quali gli effetti traumatici dell abuso sessuale e del maltrattamento o la psicologia di emergenza. - Area Socio/Relazionale Quando è possibile programmare l inserimento, i nuovi ingressi in struttura avvengono seguendo una precisa procedura: l Assistente Sociale del Comune contatta telefonicamente la Responsabile, fornendo le prime informazioni che riguardano soprattutto il numero e l età dei bambini e le motivazioni per le quali si rende necessario il ricorso alla struttura comunitaria. Entro la prima settimana dal contatto telefonico 3 / 5
4 avviene un incontro presso la sede del Servizio Sociale segnalante, durante il quale il Responsabile della struttura compila una scheda contenente i dati anagrafici del nucleo, gli eventuali problemi di salute, le informazioni relative all inserimento scolastico dei minori e quelle relative alla motivazione principale dell inserimento in Comunità. In quella sede si definisce, inoltre, il periodo ipotetico di permanenza in struttura, stabilendo gli obiettivi che si intendono raggiungere e gli eventuali servizi da attivare. Successivamente, il Responsabile incontra gli operatori per valutare la compatibilità del nuovo nucleo con il gruppo, che in quel momento è già ospite, in modo tale da rispettare il lavoro educativo e socio-riabilitativo già intrapreso. Si discute altresì della riorganizzazione complessiva del gruppo, a seguito dell imminente ingresso dei nuovi ospiti, dal punto di vista relazionale (favorendo le dinamiche orientandole verso la solidarietà e l accoglienza) e logistico (quando è possibile, si cerca di mantenere immutata la sede scolastica frequentata dai minori). L ulteriore fase preliminare all ingresso è quella che si realizza attraverso due incontri, il primo presso la sede del Servizio Sociale e il secondo mediante una visita della struttura ospitante, tra il nucleo da inserire, gli operatori della struttura e l assistente sociale referente, per concordare le linee del progetto d intervento e le finalità che si intendono raggiungere attraverso il periodo di inserimento in struttura. Tale procedura è finalizzata a stabilire una base di fiducia reciproca indispensabile alla buona riuscita del progetto d intervento. Nell ultimo incontro si concorda la data d ingresso. Nelle situazioni in cui la madre non dovesse condividere il provvedimento di tutela emanato dall Autorità Giudiziaria, la possibilità di seguire il proprio figlio in Comunità risulta essere per lei il male minore e per gli operatori un significativo segnale di collaborazione. L'équipe formata dal responsabile, dalla psicologa, dall assistente sociale e dall educatore di turno, accoglie il nuovo nucleo gestendo in modo adeguato gli aspetti emotivi ed assolvendo alle procedure di carattere amministrativo. In questa fase vengono illustrate le regole adottate in Comunità e concordate attraverso la firma di un patto d accoglienza. Nelle situazioni di emergenza, invece, la procedura sopra descritta, subisce delle inevitabili modifiche, accorciando i tempi destinati alla condivisione della scelta e concentrandosi sulle azioni finalizzate a rispondere all urgenza. La Comunità intrattiene raccordi operativi, attraverso riunioni trimestrali, con vari servizi tra cui: U.O.S. di Neuropsichiatria Infantile - Consultori Familiari U.O.S. Sert., Servizi di Salute Mentale Mentale, Centro di Giustizia Minorile, U.O. Affidamento Familiare, Unità Organizzative del Servizio Sociale di Comunità della II, III, V, e VII Circoscrizione. - Area Progettuale Tutti i nuclei ospitati in Comunità hanno un Assistente Sociale di riferimento con il quale l'équipe concorda le linee guida dell intervento. Tra gli obiettivi che la Comunità si pone, particolarmente significativi sono quelli finalizzati ad attivare percorsi di orientamento ed inserimento lavorativo. Gli ospiti vengono coinvolti nelle fasi di attuazione, monitoraggio e di valutazione conclusiva del progetto, che normalmente ha la durata di due anni. Nella struttura di I livello, la donna può contare sul supporto di tutti gli operatori e può anche essere sollevata da incombenze quotidiane, può riprendere le forze e riprogettare la propria vita. Si centra l intervento di aiuto sul bambino e sul ripristino delle funzioni materne. Ogni educatore è referente per un ambito d intervento specifico (area scolastica, tempo libero, ecc.). La struttura usufruisce di fondi pubblici di finanziamento e alcune attività straordinarie(esempio viaggi nei periodi estivi) sono autofinanziate attraverso l organizzazione di eventi di beneficenza laboratoriali e/o teatrali. - Area dei Risultati Si registra un buona corrispondenza tra servizi/prestazioni previsti 4 / 5
5 e realmente erogati; un buon grado di chiarezza delle procedure e di flessibilità degli interventi in relazione ai bisogni specifici degli utenti ospiti. - Servizio/Struttura CASA TARTARUGA 1 - Necessità di Interventi Migliorativi Nelle aree: Socio-Relazionale, Progettuale e dei Risultati - Valutata il 14/05/ / 5
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