ALLEGATO TECNICO Allegato A

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1 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 ALLEGATO TECNICO legato A 1. INTRODUZIONE 2. STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT 3. MATRICI AMBIENTALI A EMISSIONI IN ATMOSFERA B SCARICHI IDRICI C EMISSIONI SONORE D SUOLO E RIFIUTI F ALTRE 4. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO G GENERALITÀ DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO H SISTEMI DI MONITORAGGIO DELLE EMISSIONI E DEGLI INDICI PRESTAZIONALI I RESPONSABILITÀ NELL ESECUZIONE DEL PIANO J GESTIORE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO. ADEGUAMENTO 1

2 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/ INTRODUZIONE La Società Industrie Bitossi S.p.A., avente sede legale e sede impianto nel Comune di Vinci via Pietramarina. Sovigliana, svolge attività di produzione di allumina ceramica sinterizzata ad alta densità; l'attività ricade fra quelle di cui all'legato I del D.Lgs. n. 9/200 codice 3. Impianti per la fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura,in particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, piastrelle, gres, porcellana, con una capacità di produzione di oltre 7 tonnellate al giorno e/o con una capacità di forno superiore a 4 mc e con una densità di colata per forno superiore a 300 Kg/mc. Il ciclo produttivo dell'attività IPPC 3. (o reparto ubit) si svolge nelle seguenti fasi: - stoccaggio delle materie prime; - preparazione della composizione delle materie prime; - macinazione ad umido; - essiccamento; - pressatura o pellettizzazione; - sinterizzazione; - confezionamento e vendita. 2. STATO DI APPLICAZIONE DELLE MTD/BAT BAT Rif. Linee Guida/BREF (paragrafo e/o capitolo) Applicata Da applicare entro Riduzione dei consumi di energia applicando: schema ottimale di interazione forno - dryer; recupero energetico dai forni di cottura agli essiccatori. BREF Ceramic Manufactoring Industry.1.2 a) Si Depurazione delle acque di processo attraverso un sistema di trattamento e scarico indiretto in rete fognaria consortile BREF Ceramic Manufactoring Industry.1. b) Si - Il Gestore deve esplicitare quali BAT applica e quali intende applicare (indicando per queste la tempistica di applicazione), in base alle Linee Guida Nazionali laddove pubblicate, oppure in base al BREF Europeo Ceramic Manufactoring Industry. - Ai sensi dell'art 3 del D Lgs. 9/0 "devono essere prese le opportune misure di prevenzione dell'inquinamento, applicando in particolare le migliori tecniche disponibili". 2

3 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/ MATRICI AMBIENTALI A - EMISSIONI IN ATMOSFERA TAB. A Quadro di riferimento delle emissioni e Valori Limite: Sigla Origine Portata Sezione Velocit à Temperatu ra tezza camino B 77 Depolverazione linea dosaggio e trasporto 2 O 3 B 78 Depolverazione linea dosaggio e trasporto M. P. varie B 79 Insaccatrice pellettizzatrice automatica B 80 Depolverizzazio ne presse per B 81 B 82 B 83 pezzi speciali Impianto pellettizzazione Linea n. 1 Impianto pellettizzazione Linea n. 2 Essiccatore a nastro (mat.pellettizzato) Durata N m 2 m/s C m h/g g/a Impianto di abbattimento 0,096 17,4 Amb Filtro a 0,049 11,4 Amb Filtro a 0,12 16,7 Amb Filtro a 0,07 12 Amb Filtro a 0,282 17,2 Amb Filtro a 0,282 17,2 Amb Filtro a Inquinanti emessi mg/n m 3 kg/h 0, No (1) 400 (1) Periodicità rilevamenti emissioni Frequenza manutenz. ord. Imp. Abbattim. 3

4 Sigla Origine Portata Sezione Velocit à B 4 B 6 B 61 B 6 B 40 B 3 B 11 B 10 B 9 Depolverazione posti lavoro mole, mulini discontinui essiccatori 1-2 Depolverizzazio ne Impianto trasferimento allumina Depolverizzazio ne posti di lavoro presse Essiccatore spray dryer N. 1 Essiccatore spray dryer N. 2 Essiccatore spray dryer N. 3 Forno a tunnel cont. N. 1 (2) Forno a tunnel cont. N. 2 (2) Forno a tunnel cont. N. 3 (2) Temperatu ra tezza camino Durata N m 2 m/s C m h/g g/a ,342 14, Filtro a 4.7 0,12 11, Filtro a amniche 6.2 0,282 6, Filtro a Ciclone + Filtro a + Torre di lavaggio.0 0,229 8, Ciclone + Filtro a + Torre di lavaggio ,196 8, Ciclone + Filtro a + Torre di lavaggio ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 Impianto di Inquinanti emessi abbattimento mg/n m 3 kg/h 20 (1) 30 (1) (1) 400 (1) 20 (1) 30 (1) (1) 400 (1) 20 (1) 30 (1) (1) 400 (1) Periodicità rilevamenti emissioni Frequenza manutenz. ord. Imp. Abbattim. 4

5 Sigla Origine Portata Sezione Velocit à T.N.V. 1 (*) B 14 B 13 B 12 B 2 B 39 B 46 B 37 Convogliamento emiss. B11- B10-B9 Forni a tunnel N Aria raffreddamento forno a tunnel cont. N. 1 Aria raffreddamento forno a tunnel cont. N. 2 Aria raffreddamento forno a tunnel cont. N. 3 Forno discontinuo a suola mobile N. 4 Forno discontinuo a suola mobile N. Forno a tunnel cont. n. 6 (2) Forno a tunnel cont. n. 7 (2) Temperatu ra tezza camino Durata N m 2 m/s C m h/g g/a ,441 6,8 2, ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 Impianto di Inquinanti emessi abbattimento Post combustore.000 0, (2).000 0, (2).000 0, (2) Min Max Min Max ,77 Min. 6,9 Max. 16, 0,77 Min. 4 Max. 18 Min. 2 Max. 3 Min. 60 Max ore x cottura 30/40 cottur e anno 1 Impianto attualmente non attivo Post combustore Post combustore polveri polveri C.O.V. polveri C.O.V. mg/n m 3 kg/h Periodicità rilevamenti emissioni Frequenza manutenz. ord. Imp. Abbattim.

6 Sigla Origine Portata Sezione Velocit à T.N.V. 2 B 47 B 38 B 48 B 29 B 30 B 28 Convogliamento emiss. B46-B37 Forni a tunnel N. 6-7 Aria raffreddamento forno a tunnel cont. N. 6 Aria raffreddamento forno a tunnel cont. N. 7 Forno discontinuo a campana N. 8 Forno a tunnel cont. N. 9 Aria raffreddamento forno a tunnel cont. N. 9 Forno a rulli continuo N. 10 Temperatu ra tezza camino Durata N m 2 m/s C m h/g g/a ,441 10,6, ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 Impianto di Inquinanti emessi abbattimento Post combustore , (2) , (2) 9.0 0,2 12, ore x cottura cottur e anno Post combustore , Post combustore , (2) Nominali polveri polveri C.O.V. polveri C.O.V. 0,07 11, No polveri C.O.V. mg/n m 3 kg/h Periodicità rilevamenti emissioni Frequenza manutenz. ord. Imp. Abbattim. 6

7 Sigla Origine Portata Sezione Velocit à B 84 B B 62 B 67 B 68 Da B 69/1 a B 69/8 B 8 B 8 B 86 B 9 B 60 Aria raffreddamento forno a rulli cont. N. 10 Silos stoccaggio Temperatu ra tezza camino Durata N m 2 m/s C m h/g g/a Nominali 700 0,034 Nd (2) 2 O 3 Amb. 20 Filtro a Silos stoccaggio Amb. 20 Filtro a Talco amniche Silos stoccaggio Amb. 20 Filtro a 2O3 Silos stoccaggio Amb. 20 Filtro a Caolino Silos stoccaggio Amb. 20 N 8 Filtri a M. P. varie Aspirazione laboratorio di reparto (2) Depolverizzazio ne mulini e spray per prove pilota (2) Essiccatore spray x prove pilota (2) Essiccatore statico per prove pilota (2) Forno discontinuo a campana per prove (2) ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 Impianto di Inquinanti emessi abbattimento Filtro a Filtro a Post combustore (3) (3) (3) (3) (3) mg/n m 3 kg/h Periodicità rilevamenti emissioni Frequenza manutenz. ord. Imp. Abbattim. 7

8 Sigla Origine Portata Sezione Velocit à B 90 B 91 B 92 B 93 B 94 Depolverizzazio ne essiccatore spray n. 3 e trasporto composizione Impianto di ricerca microsfere (2) Depolverizzazio ne presse per pezzi speciali Aspirazione postazioni montatori Depolverizzazio ne officina di reparto Temperatu ra tezza camino Durata N m 2 m/s C m h/g g/a ,67 13,7 Amb Filtro a 0,07 23 Amb. 11 Filtro a 0,237 14,0 Amb Filtro a ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 Impianto di Inquinanti emessi abbattimento mg/n m 3 kg/h Periodicità rilevamenti emissioni 0,12 18,6 Amb No COV ,031 18,8 Amb No (4) (4) Annuale (4) NOTE: (1) I valori di emissione si riferiscono ad un tenore di ossigeno nell effluente gassoso del 17%; (2) Emissione ai sensi dell art. 269 comma 14 lettera i) del D.Lgs. n. 12/06; (3) Non si applica nessun valore limite di emissione in presenza di idoneo impianto di abbattimento per il tipo di sostanze da trattare ; (4) Il valore s intende rispettato a condizione che sia adottato un idoneo filtro per particolato da saldatura;. Frequenza manutenz. ord. Imp. Abbattim. 8

9 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/ La sezione di sbocco dei camini deve essere diretta in atmosfera e priva di ogni ostacolo che possa impedire l innalzamento del pennacchio e la sua diffusione in ogni direzione. 2. Nel caso il flusso di massa di una o più sostanze inquinanti, previste dal Documento tecnico approvato dal Comitato di Coordinamento della Regione Toscana, raggiunga o superi il valore limite di flusso di massa indicato nell allegato n. 2 della D.C.R.T n. 33, l altezza del camino deve di norma superare di almeno tre metri la linea di colmo del tetto da cui fuoriescono e comunque l altezza di ogni edificio nel raggio di trenta metri. Tale disposizione si applica anche alle emissioni che non ricadano nel caso di cui sopra, ove, per la particolarità dei luoghi e le caratteristiche dell emissione, si possano avere dall esercizio dell attività fenomeni di molestia, salvo il caso in cui l emissione sia dotata di idoneo impianto di abbattimento. 3. I camini delle emissioni elencate in TAB A Quadro riassuntivo delle emissioni e Valori Limite, per le quali è previsto un controllo analitico, devono disporre di prese per le misure; inoltre i campionamenti agli stessi devono essere effettuati in punti facilmente accessibili, scelti sulla base della UNI Le postazioni e i percorsi devono essere correttamente dimensionati sulla base delle esigenze inerenti il campionamento e le misure devono essere eseguite secondo le metodiche ufficiali. I prelievi dei campioni al camino e/o in altre idonee posizioni adatte a caratterizzare le emissioni devono essere effettuati nelle condizioni di funzionamento più gravose degli impianti produttivi ad essi collegati. I punti di prelievo dei camini devono essere resi sempre accessibili agli organi di controllo. Le strutture di accesso (scale, parapetti, ballatoi, cestelli, mezzi mobili ecc.) devono rispondere alle misure di sicurezza previste dalle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, con particolare riferimento al D.P.R. 47/, al D.Lgs. 626/94 e successive integrazioni e/o modifiche. 4. Concordare preventivamente con Il Servizio sub-provinciale A.R.P.A.T. di Empoli Valdelsa i metodi di campionamento ed analisi degli inquinanti, ove non previsti dalla normativa vigente. Deve essere osservata la frequenza delle manutenzioni degli eventuali impianti di abbattimento delle emissioni così come indicato nel manuale d uso e di manutenzione dalle ditte costruttrici degli stessi.. Deve essere adottato un registro per le analisi ed un registro per gli interventi sugli impianti di abbattimento delle emissioni, secondo le disposizioni di cui ai punti 2.7 e 2.8 legato VI parte V del D.Lgs. n. 12/2006 con pagine numerate, firmate dal responsabile dell'impianto e vidimate dall Ufficio Ambiente del Circondario Empolese Valdelsa. 6. La data, l'orario ed i risultati delle misure, le caratteristiche di marcia degli impianti nel corso del prelievo devono essere annotati nel registro; 7. Fermi restando gli obblighi di cui al comma 14 dell'art. 271 del D.Lgs. n. 12/2006, ogni interruzione del funzionamento degli impianti di abbattimento, quale ne sia la causa (manutenzione ordinaria o straordinaria, guasti accidentali, interruzioni dell'impianto produttivo, etc.) deve essere annotata nell apposito registro. La comunicazione prevista dal sopra citato comma 14, in caso di guasto tale da non permettere il rispetto dei valore limite di emissione, deve essere inviata entro le 8 ore successive all evento - all Ufficio Ambiente del Circondario Empolese Valdelsa ed al Servizio sub-provinciale A.R.P.A.T. di Empoli Valdelsa; 8. I registri devono essere resi disponibili ogni qual volta ne venga fatta richiesta dagli organi di controllo; 9. Il Gestore deve effettuare un programma di campionamenti per ogni emissione ai sensi del punto 2.3 legato VI alla parte V del D.Lgs. n. 12/06. 9

10 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/ Il Gestore deve chiarire i quantitativi delle portate delle emissioni di cui alle sigle TNV1 e TNV2 sia nelle condizioni di recupero di calore sia nelle condizioni di non recupero e definire quali siano le modalità dei controlli effettuati per il rispetto dei valori limite. B SCARICHI IDRICI Descrizione della tipologia di reflui Dall insediamento si originano: 1. acque reflue industriali recapitanti all impianto di depurazione consortile Depurcolor tramite fognatura interna; tali tipologie si originano da: - eventuali sversamenti durante la preparazione delle materie prime, - eventuali sversamenti durante la preparazione della sospensione delle materie prime in polvere; - dagli sversamenti durante la fase di carico/scarico dei mulini ad umido; - dagli scarichi dei sistemi di abbattimento ad umido; - dagli scarichi dai rigeneratori degli addolcitori; 2. gli scarichi S.1, S.2, acque meteoriche e domestiche recapitanti in acque superficiali (Rio dei Marconcini); 3. gli scarichi S.6, S.8 acque meteoriche e domestiche recapitanti in fognatura comunale; 4. lo scarico S.7 acque meteoriche, recapitante in fognatura comunale. Acque reflue industriali 1. il Gestore deve sempre garantire il regolare svolgimento dell attività di controllo da parte degli Enti preposti, ed in particolare: - deve essere assicurata la presenza nell insediamento, durante l attività lavorativa, di personale incaricato di presenziare ai controlli, ai campionamenti ed ai sopralluoghi; - non devono essere ostacolate le operazioni di controllo delle condizioni che possano portare alla formazione di emissioni di qualsivoglia tipologia (abituale, occasionale, accidentale, ecc), in atto o potenziali; tra le operazioni è compreso anche il prelievo dei campioni di reflui in corso di formazione e/o presenti nell insediamento al momento del controllo; - deve essere consentito il controllo di tutta la rete di approvvigionamento idrico e trattamento dei reflui, compreso il controllo degli eventuali relativi misuratori e/o totalizzatori; 2. tutti i collegamenti all impianto di depurazione Consortile devono avvenire mediante tubazioni fisse; 3. deve essere presentato un aggiornamento dell elaborato grafico relativo al sistema di adduzione dell acqua prelevata da pozzo e/o acquedotto alle fasi produttive, evidenziando i ricircoli effettuati, le apparecchiature, i sistemi di controllo delle portate, ecc.; 4. l impianto di pretrattamento delle acque reflue deve essere oggetto di regolare manutenzione e taratura secondo le indicazioni dei manuali d uso e/o del costruttore della strumentazione.. presentare una caratterizzazione qualitativa dei reflui industriali della sola attività IPPC inviati all impianto di depurazione consortile Depurcolor. Acque reflue domestiche Il gestore deve valutare la possibilità di procedere all allacciamento alla fognatura pubblica, oppure, qualora ciò non risultasse tecnicamente fattibile, prevedere un sistema di trattamento appropriato ai sensi della normativa vigente. 10

11 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 Il Gestore deve mantenere in efficienza il sistema di trattamento delle acque reflue domestiche prima dell immissione nel corpo recettore; Acque meteoriche: Il Gestore deve indicare in una planimetria le aree scoperte, a servizio dell'attività IPPC, dalle quali si originano acque di dilavamento potenzialmente contaminate secondo quanto definito dall'art. 2 della L.R.T. n.20/2006. Qualora il Gestore individui aree di cui al punto precedente deve presentare sistemi di trattamento delle acque di prima pioggia, individuati sulla base delle norme vigenti in materia di gestione di acque meteoriche. C EMISSIONI SONORE Il Gestore rispetta i valori limite di emissione e di immissione di cui al piano di zonizzazione acustica approvato dal Comune di Vinci con Delibera del Consiglio Comunale n. 31 del D - SUOLO Il Gestore deve mantenere in buono stato di conservazione le aree impermeabilizzate e le strutture/apparecchiature interrate e non dell insediamento, provvedendo tempestivamente alla riparazione delle parti eventualmente danneggiate, al fine di evitare che sostanze potenzialmente inquinanti entrino in contatto con il suolo. E - RIFIUTI Il Gestore deve: - indicare i criteri utilizzati e le verifiche analitiche effettuate per classificare come pericolosi o non pericolosi i rifiuti che possiedono codice a specchio, e presentare una caratterizzazione degli stessi; per tutti i rifiuti indicare le modalità di avvio allo smaltimento/recupero e identificare la destinazione finale; - garantire che le operazioni di stoccaggio avvengano in modo da impedire eventuali sversamenti di sostanze nell ambiente; - chiarire l origine del rifiuto con codice Cer e le modalità di trasporto e manipolazione al sistema di deposito dell area gestita dal Consorzio Depurcolor; - chiarire i sistemi di contenimento delle eventuali perdite e/o dilavamenti. 11

12 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 F ALTRE F1 - Condizioni diverse da quelle di normale esercizio Predisporre un documento inerente alla gestione in caso di situazioni di emergenza e di funzionamento anomalo dell impianto nel suo complesso. Qualora si verificasse il superamento dei valori limite assegnati con la presente autorizzazione, il Gestore è tenuto a darne comunicazione entro le 8 (otto) ore successive all evento all Ufficio Ambiente del Circondario Empolese Valdelsa e al Servizio sub-provinciale A.R.P.A.T. di Empoli Valdelsa, F2 - Materie Prime e ciclo produttivo Fornire le schede tecniche di sicurezza aggiornate di tutte le materie prime e degli additivi utilizzati nell attività IPCC; Fornire i quantitativi dei volumi di acqua industriale avviata all impianto di depurazione consortile Depurcolor. F3 - Approvvigionamento idrico Valutare attraverso opportune considerazioni la quota di acqua evaporata dal processo (percentuale in volume) ai fini del bilancio idrico e della corretta elaborazione degli indicatori delle prestazioni del processo e fornire il bilancio idrico per le singoli fasi di processo (miscelazione, essiccazione, pressatura, ecc.). F4 - Energia, consumo e produzione Presentare un aggiornamento della valutazione dell efficienza energetica e indicare eventuali ambiti di miglioramento dei consumi stessi. F Presentare un aggiornamento relativo alla posizione della Società nei confronti della normativa antincendio 4. PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO (PDMC) 1. La data e gli orari previsti per gli autocontrolli indicati nelle tabelle di cui al paragrafo 3. Matrici Ambientali devono essere comunicati almeno entro 20 giorni prima dalla loro effettuazione all ufficio Ambiente del Circondario Empolese Valdelsa ed al Servizio sub-provinciale A.R.P.A.T. di Empoli Valdelsa. 2. I risultati degli autocontrolli di cui alle tabelle al paragrafo 3. Matrici Ambientali devono essere inviati a partire dalla data dalla loro esecuzione entro 90 giorni all Ufficio Ambiente del Circondario Emplese Valdelsa, al Servizio sub-provinciale A.R.P.A.T. di Empoli Valdelsa. 3. Le tempistiche, le metodiche di prelievo, di campionamento e di analisi, le procedure di registrazione e di trattamento dei dati acquisiti, ecc, laddove non diversamente indicato nel presente allegato A, sono quelle della Linea Guida in materia di sistemi di monitoraggio di cui allegato 2 al D.M. 31/01/ Ai sensi del comma dell art.11 del D.Lgs. n. 9/0, il gestore deve fornire tutta l assistenza necessaria allo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all impianto, al prelievo dei campioni e alla raccolta di qualsiasi informazione 12

13 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 necessaria. Pertanto le postazioni attinenti il controllo devono essere accessibili e realizzate tenuto conto delle operazioni da effettuarvi e delle norme di sicurezza. G - GENERALITÀ DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO G1 Inquinanti/Parametri da monitorare Matrice Aria I parametri da monitorare sono quelli indicati nella TAB. A Quadro riassuntivo delle emissioni e Valori Limite. Matrice Acqua Approvvigionamento idrico: il parametro misurato è il volume di acqua attinta da pozzo e da acquedotto. Matrice Rifiuti Rifiuti: il parametro monitorato è il peso del carico dei rifiuti da inviare a smaltimento/recupero. Sistemi di contenimento dei rifiuti: il parametro qualitativo è l aspetto dello stato di integrità dei sistemi di contenimento. Consumi energetici ed efficienze energetiche Energia elettrica: il parametro è il consumo di energia elettrica; Energia termica: il parametro monitorato è il volume di gas metano consumato. Aggiornare eventualmente il PdMC con i parametri per il monitoraggio delle altre matrici ambientali (suolo, rifiuti, ecc) e/o per il monitoraggio degli indici prestazionali o di consumo (analiti nelle acque, materie prime, ecc). G2 Metodologia di monitoraggio Le metodologie di monitoraggio utilizzate per il controllo dei parametri analitici, descritti al punto G1, corrispondono a misure dirette discontinue. G3 Espressione dei risultati del monitoraggio I risultati del monitoraggio delle componenti ambientali interessate, aria, acqua, ecc. sono espressi mediante le stesse unità di misura dei valori limite di legge, in modo da poterne verificare il rispetto. G4 Tempi di monitoraggio Aria: ciascun campionamento deve essere realizzato secondo quanto stabilito al punto 9 della prescrizioni sulle emissioni in atmosfera. Per quanto riguarda la frequenza del monitoraggio fare riferimento alla tabelle di cui al paragrafo 3 - Matrici Ambientali. Acqua: 13

14 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 Approvvigionamento idrico: la frequenza delle letture del contatore volumetrico è mensile. Matrice Rifiuti Rifiuti: il parametro monitorato è il peso del carico dei rifiuti da inviare a smaltimento/recupero con cadenza in base alle disposizioni normative sulle tempistiche del deposito temporaneo. Sistemi di contenimento dei rifiuti: il parametro qualitativo è l aspetto dell integrità dei sistemi di contenimento con cadenza settimanale. Consumi energetici ed efficienze energetiche Energia elettrica: il parametro è la potenza elettrica con frequenza di monitoraggio settimanale/mensile; Energia termica: il parametro monitorato è la volumetria di gas metano con frequenza di monitoraggio mensile. Aggiornare il piano con le informazioni inerenti i parametri per il monitoraggio delle altre matrici ambientali (suolo, rifiuti, ecc) e/o per il monitoraggio degli indici prestazionali o di consumo (analiti nelle acque, materie prime, composizione rifiuti ecc). H. SISTEMI DI MONITORAGGIO DELLE EMISSIONI E DEGLI INDICI PRESTAZIONALI (SME E IP) I dati analitici sono normalizzati in modo da essere riportarti a condizioni di temperatura, pressione ed umidità standard. H1 Componenti Ambientali e Gestione dell attività Matrice Aria Gli inquinanti monitorati sono quelli indicati in tabella TAB. A Quadro riassuntivo delle emissioni e Valori Limite e le metologie cui si fa riferimento sono quelle nelle Linee Guida Nazionali Sistemi di monitoraggio emanate con Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio del TAB A Sistemi di abbattimento Sigla Sistema di abbattimento Frequenza della Emissione manutenzione EP1 Filtro a EP3 Filtro a Da EP a EP14 Filtri a EP24 Ciclone + Filtro a +Torre di lavaggio Secondo le indicazioni del manuale d uso e di EP2 Filtro a + Torre di lavaggio manutenzione dalle ditte EP26 Filtro a costruttrici EP27 Filtro a EP28 Post combustore EP31 Post combustore EP34 Post combustore EP37 Post combustore EP40 Post combustore EP Filtro a EP6 Filtro a 14

15 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 Consumi Energetici ed Efficienze Energetiche TAB B Consumi energetici Parametro Strumento di misura Potenza Contatore di energia elettrica Volume metano di elettrica Contore volumentrico gas metano Unità di Frequenza Registrazione misura KW Settimanale/mensile Elettronica su server Mc Mensile Elettronica su server Gestione del Ciclo Produttivo TAB C Materie prime Parametro Strumento di misura Unità di misura Peso Materie prime Pesa in entrata allo stabilimento Frequenza In corrispondenza ad ogni carico in entrata Registrazione Elettronica su sistema gestionale interno Gestione dell emergenza e delle fasi di avvio e delle fasi di arresto dell impianto. Descrivere le modalità adottate per il monitoraggio e il controllo delle emissioni durante le situazioni di emergenza e durante le fasi di avvio e arresto dell impianto. Matrice Aria Il Gestore deve presentare un aggiornamento del SME e I.P: - che indichi per ogni punto di emissione sottoposto ad autocontrollo i metodi di rilevamento utilizzati. - inerente i sistemi di abbattimento utilizzati indicando le componenti soggette a manutenzione, i punti di controllo previsti (es. punti in cui sono inseriti i sensori per il controllo della T, ecc), le modalità e metodi di controllo previste. Matrice Acque Approvvigionamento idrico: - presentare un aggiornamento del SME e IP per il controllo sulle acque emunte da pozzo o da altra fonte di approvvigionamento, indicando: il punto di misura, il parametro fisico o chimico sottoposto a misurazione, il metodo di misura (misura, calcolo, stima), l unità di misura, il tipo di utilizzazione (processo, raffreddamento). Acque reflue: - reflui industriali: presentare un aggiornamento inerente i sistemi di trattamento con carbone attivo della acque dalle torri di lavaggio fumi e indicare quali componenti sono soggetti a manutenzione, i punti di controllo previsti (es. punti in cui sono inseriti i sensori per il controllo di livello), le modalità di controllo previste. - scarichi domestici: indicare quali componenti del sistema di trattamento sono soggetti a manutenzione e la frequenza del controllo. 1

16 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 Matrice Rifiuti Il gestore deve: - aggiornare il SME e IP con il controllo e il monitoraggio dei parametri previsti al paragrafo G1 Matrice Rifiuti ; - indicare, al fine di conseguire gli obiettivi di riduzione della pericolosità dei rifiuti e di riduzione della loro quantità, le determinazioni analitiche o le misurazioni di indicatori e/o i parametri di processo che effettua attualmente e che intende effettuare; - aggiornare il piano di monitoraggio e controllo, indicando per ogni tipologia di rifiuto: - qualità dei rifiuti prodotti, verifica della classificazione di pericolosità; - verifica del mantenimento delle caratteristiche di idoneità ammesse per il sito di destinazione (caratterizzazione del rifiuto ai sensi del D.M nel caso di destinazione in discarica) tipo di analisi (di composizione o prove di cessione), parametri determinati, frequenza e modalità di campionamento ed analisi. Matrice suolo Il Gestore deve aggiornare il SME e IP inserendo ogni informazione necessaria e sufficiente al monitoraggio e controllo delle tenuta di tutte le eventuali infrastrutture interrate e gli eventuali serbatoi interrati presenti e dei sistemi di contenimento per la tutela del suolo e del sottosuolo, a servizio dell attività IPPC (es. ispezione visive della fognatura, controllo mediante idonei strumenti della tenuta dei serbatoi ecc). Gestione del ciclo produttivo Presentare un eventuale aggiornamento relativo al controllo e monitoraggio della produzione, inserendo il punto di misura (es. punti in cui sono inseriti i sensori per il controllo della T nei forni, ecc), il parametro monitorato, il metodo di misura (misura, calcolo, stima), l unità di misura, la frequenza autocontrollo, la modalità di registrazione dei controlli. H2 Manutenzione e Taratura Aggiornare il PdMC con le metodologie di manutenzione e taratura adottate per mantenere i sistemi di monitoraggio e controllo in stato efficiente, in particolare inserendo: i metodi di taratura, la frequenza, il metodo di verifica e la frequenza di verifica della taratura. H3 Gestione dei Dati: Validazione e Valutazione Indicare la procedura utilizzata per determinare l attendibilità del dato rilevato ed i metodi di calcolo, metodi statistici, ecc) per l analisi dei risultati. I. RESPONSABILITÀ NELL ESECUZIONE DEL PIANO Il Gestore deve indicare i responsabili dell esecuzione del piano di monitoraggio e controllo (gestore stesso e/o ditte esterne). 16

17 ALLEGATO ALL ATTO DIRIGENZIALE N. 91 DEL 29/10/2007 J.GESTIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO Il Gestore deve: - trasmettere all Ufficio Ambiente del Circondario Empolese Valdelsa ed al Servizio subprovinciale A.R.P.A.T. di Empoli Valdelsa, entro il 30 Aprile di ogni anno, una sintesi dei risultati del piano di monitoraggio e controllo raccolti nell'anno solare precedente ed una relazione che evidenzi la conformità dell'esercizio dell'impianto alle condizioni prescritte nell'autorizzazione Integrata Ambientale di cui il presente Piano è parte integrante (la prima comunicazione deve essere effettuata a partire dal mese di Aprile 2009). - i dati derivanti da programmi di misure periodiche dirette discontinue devono essere archiviati e comunicati nei modi di seguito riportati: - Matrice ARIA: in appositi registri come specificato nel paragrafo 3 Matrici Ambientali, di cui uno dedicato ai risultati delle analisi e controlli periodici finora effettuati e il secondo destinato all'annotazione delle operazioni di controllo e manutenzione periodica agli impianti di abbattimento presenti nell attività; - altre matrici e altri aspetti monitorati: in formato coerente con le schede tecniche di cui alla Deliberazione G.R.T. n.38 del 20/01/2003 e/o concordato con l ufficio Ambiente del Circondario Empolese Valdelsa. - conservare su idoneo supporto cartaceo tutti i risultati dei dati del monitoraggio e del controllo per un periodo di almeno anni. Il Gestore, in merito alla registrazione dei dati di cui al paragrafo 3 Matrici ambientali, qualora già in possesso di idonei registri vidimati dall Ufficio Ambiente del Circondario Empolese Valdelsa può continuare ad utilizzare tali registri, in caso contrario il Gestore deve dotarsi degli appositi registri, i quali devono essere vidimati dall Ufficio Ambiente del Circondario Empolese Valdelsa entro 30 giorni dalla data di ricevimento dell atto di autorizzazione AIA. ) ADEGUAMENTO - Il Gestore deve ottemperare alle prescrizioni di cui al presente allegato tecnico legato A, se non diversamente indicato, entro e non oltre la data del 30 GIUGNO 2008; - La documentazione di aggiornamento deve essere redatta in triplice copia, e presentata all Ufficio Ambiente, per il tramite del S.U.A.P. del comune territorialmente competente, in formato cartaceo e in formato elettronico. IL TITOLARE DI POSIZIONE ORGANIZZATIVA GESTIONE E TUTELA DEL TERRITORIO DOTT. MONTI ALESSANDRO 17

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