ROMAshow INTERNAZIONALI BNL D ITALIA ECCO IL NUOVO CENTRALE FED CUP AL FORO ITALICO AZZURRE A CACCIA DELLA QUARTA FINALE PERSONAGGI MANUEL ORANTES

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1 Anno VII - Numero 4 Aprile Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) Art.1 Comma1 - LO/MI INTERNAZIONALI BNL D ITALIA ECCO IL NUOVO CENTRALE FED CUP AL FORO ITALICO AZZURRE A CACCIA DELLA QUARTA FINALE PERSONAGGI MANUEL ORANTES ROMAshow

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3 il fondo L ultima lezione del Professor Lombardi DI GIANCARLO BACCINI C era davvero un sacco di gente, quel piovigginoso sabato 21 marzo, nel brutto chiesone milanese dove abbiamo salutato per l ultima volta Roberto Lombardi. Caterina, la moglie coraggiosa che lo aveva aiutato a vivere come se nulla fosse questi due terribili anni di malattia, aveva abbracciato e consolato capacità di spiegare concetti complessi con lei!... - le centinaia di persone che, affrante, grande semplicità, credo che ciò che ha veramente colpito la gente è erano accorse da tutta Italia, l avamposto delle stata l assoluta mancanza decine di migliaia che nei di indizi preventivi, dunque la scoperta che quel giorni precedenti avevano espresso il loro dolore signore che vedevano o e la loro partecipazione ascoltavano alla televisione così brillante, lucido attraverso il web, un ondata spirituale le cui di- e sicuro di sé era affetto mensioni da tsunami erano state molto ma molto crudele, nel suo caso ol- da una malattia orribile e più ampie di quanto ci si tretutto inconsuetamente aspettasse. e mostruosamente veloce, Chiaro che Roberto, il ma riusciva a non farsene vecchio Bob amico di tutti perché con tutti accorgere e a restare se stesso. Ecco, questa capace di essere sempre sincero, tanta vicinanza se l era meritata nel corso di una vita lezione del Professor Lombardi, l ultima: quel- è stata la più grande, bella e indimenticabile dedicata interamente, e con profitto, al tennis la con la quale ha insegnato alla gente come (sapete già tutto, no? prima bambino appassionato ad Alessandria, insieme col gemello- se stessi e l avversario fino al momento di ci si deve comportare in campo, rispettando opposto Barazzutti; poi giocatore capace di sparire, soli e gravati dal peso della sconfitta, diventare n. 7 d Italia, 229 del mondo, e, una nel buio degli spogliatoi. volta, di strappare un set al grande McEnroe; quindi acculturato tecnico e coach del Centro PS Fra pochi giorni uscirà il frutto dell ultima di Riano; e infine, allo stesso tempo, scienziato e intrattenitore grazie al duplice ruolo la FIT da lui curato. Un omaggio postumo al fatica di Lombardi, il libro sul Centenario del- di Direttore della Scuola Nazionale Maestri grande amore della sua esistenza, il tennis, un e di commentatore televisivo per SKY e Super ). Epperò l intensità con la quale tempo a vedere stampato e a tenere in mano bel libro che purtroppo Bob non ha fatto in la sua morte aveva fatto vibrare il diapason ma dentro al quale lui continuerà a vivere e dell emotività collettiva conteneva una con- grazie al quale continuerà a parlarci. notazione diversa da quella che sarebbe stato logico attendersi, più forte e soprattutto spontanea, empatica fin quasi all immedesimazione. Perché? Al di là delle doti umane e professionali del personaggio, della simpatia e della Super 3

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5 FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS Presidente Angelo Binaghi Consiglio Federale Angelo Binaghi (Presidente) Emanuele Scarfiotti (Vicepresidente vicario) Gianni Milan (Vicepresidente) Fabrizio Gasparini (atleta - Vicepresidente) Giuseppe Adamo Isidoro Alvisi Carlo Bucciero Federico Ceppellini Sebastiano Monaco Roland Sandrin Emilio Sodano Daniele Bracciali (atleti) Raimondo Ricci Bitti (atleti) Graziano Risi (tecnici) Mario Collarile (affiliati) Segretario Generale Massimo Verdina Collegio dei Revisori dei Conti Presidente: Filippo Bonomonte Componenti: Lucio Brundu Valeriano Corona Giorgio Mario Ledda Giuseppe Toscano Supplenti: Corrado Caddeo Vittorio Massimo Irano FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS Stadio Olimpico - Curva Nord Ingresso 44, Scala G Roma Telefono: / 8406 Fax: segreteria@federtennis.it SU QUESTO NUMERO 6 Internazionali BNL d Italia Un nuovo Centrale per il quinto Slam Intervista a Diego Nepi Molineris, direttore Impianti Sportivi Coni Servizi Il fascino del Foro Italico 20 Io e il MANUEL SANTANA Campione con classe 22 Vita da circolo Una palestra da tennis 24 L angolo tecnico Il dizionario dell incordatura 28 Panorama italiano Tornei, dove si gioca a maggio Varie - Paddle - Giudici di Gara 32 La voce delle Regioni 41 Beach Roma ancora Mondiale! 43 in Carrozzina Appuntamento al Foro Le rubriche 15 IL PROCESSO DEL MESE La sindrome di Schumacher 17 LARGO AI GIOVANI Matteo Trevisan 19 IL DOTTOR PARRA RISPONDE Menisco, caviglia e articolazioni 26 MAESTRI Il giusto feedback 45 MAGGIO SU SUPERTENNIS TV Maggio tutto in diretta 46 LA POSTA DI NICOLA Pietrangeli risponde alle vostre domande PROMOSSI & BOCCIATI Le pagelle di Giancarlo Baccini DIRETTORE Angelo Binaghi COMITATO DI DIREZIONE Giancarlo Baccini, Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Gianni Romeo, Felicetta Rossitto DIRETTORE RESPONSABILE Giancarlo Baccini COORDINAMENTO REDAZIONALE Angelo Mancuso SUPERTENNIS TEAM Martina Cipriani Antonio Costantini (foto editor) Amanda Lanari Annamaria Pedani (grafica) FOTO Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Roberto Bonigolo, Massimiliano Brocchi, Roberto Commentucci, Lazzaro Cadelano, Massimo Caputi, Maria Grazia Ciotola, Ferdinando De Fenza, Demetrio De Gaetano, Giovanni Di Natale, Marcello Giordani, Giuseppe Grignani, Rosaria Ioanà, Marianna La Forgia, Gaetano Larondine, Michael John Lazzari, Ettore Marte, Ugo Massa, Pier Francesco Parra, Nicola Pietrangeli, Sergio Pioppi, Marco Preti, Enrico Roscitano, Federico Rossi, Ida Santilli, Roberto Senigalliesi, Tiziana Tricarico, Piero Valesio, Ugo Veglia A CURA DI Sportcast srl Via Cesena, Roma amministrazione@spotcast.it PROGETTO GRAFICO REALIZZAZIONE Edisport Editoriale S.p.A. STAMPA Rotolito Lombarda S.p.A. REDAZIONE E SEGRETERIA Stadio Olimpico Curva Nord Ingresso 44, Scala G Roma Telefono: Fax: supertennis@federtennis.it PUBBLICITÀ Comedi Spa via Don Luigi Sturzo, Pero (MI) Telefono: /502 Fax: comedi@edisport.it Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 dell 8 gennaio 2004 La rivista non è in vendita in edicola e viene spedita in abbonamento postale. Abbonamento annuale (10 numeri): 30,00 euro Metodo di pagamento: - con assegno circolare, non trasferibile, intestato a Federazione Italiana da spedire a mezzo raccomandata a/r a FIT - Direzione Comunicazione, Stadio Olimpico, Curva Nord, Ingresso 44, Scala G, Roma - con bonifico bancario intestato a Federazione Italiana c/o Banca Nazionale del Lavoro - Ag. CONI IBAN IT31Y Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Super 5

6 internazionali BNL d italia UN NUOVO CENTRALE PER IL QUINTO SLAM Gli Internazionali BNL d Italia, la Fed Cup, il nuovo e moderno Stadio da oltre diecimila posti, il Centenario della Federazione Italiana con una grande mostra storica ed un libro dal titolo 100 anni di in Italia. Al Foro Italico dal 24 aprile all 8 maggio si annunciano due settimane di spettacolo stellare. In attesa del combined-event del 2011, quando si disputeranno in contemporanea il torneo femminile e quello maschile come nei quattro tornei maggiori del circuito mondiale Super 6 DI ANGELO MANCUSO S Sarà una primavera di grande tennis quella del Foro Italico di Roma. Gli Internazionali BNL d Italia con il torneo maschile e poi quello femminile (24 aprile-8 maggio), la Fed Cup, il nuovo e moderno Centrale da oltre diecimila posti, il centenario della Federazione Italiana che verrà celebrato con una grande Mostra storica ed un Libro dall identico titolo: Cento anni di tennis in Italia. Il tutto nel ricordo di Roberto Lombardi, ex numero sette d Italia, direttore della Scuola Nazionale Maestri (ora diventata Istituto Superiore di Formazione ed intitolato a Roberto), acuto giornalista e commentatore

7 tv, prematuramente scomparso lo scorso 18 marzo. Proprio l opera 100 anni di tennis in Italia è l ultimo contributo di Roberto al nostro movimento: a lui la FIT aveva affidato il compito di coordinare la realizzazione di un libro che purtroppo non ha fatto in tempo a vedere stampato e a tenere in mano. PARTENZA STELLARE - Si comincia subito alla grande: sabato 24 e domenica 25 aprile andranno in scena le qualificazioni degli Internazionali BNL d Italia maschili, il primo turno del tabellone principale (la domenica con il debutto del nuovo Centrale) e la semifinale di Fed Cup tra Italia e Repubblica Ceca, con le azzurre campionesse in carica a caccia della quarta finale negli ulti- fi fi Super

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10 internazionali BNL d italia zioni dallo Stadio Nicola Pietrangeli, ex Pallacorda, ora tornato all affascinante versione originale con le bellissime statue in marmo che lo circondano. Rispetto al vecchio Centrale, nel nuovo stadio da spettatori i gradoni sono stati realizzati con sedute più comode e confortevoli. La disposizione dei sedili è stata ottimizzata in modo che la curva di visibilità sia eccellente, garantendo allo stesso tempo la massima comodità. Il nuovo Centrale, ultimato proprio alla vigilia dell inizio di questa edizione, è il regalo che il Coni ha fatto al e alla Capitale. Uno stadio all altezza dei tempi e degno dell importanza e del livello degli Internazionali BNL d Italia, quinto torneo al mondo per tradizione, qualità di gioco e rilevanza mediatica. Lo sviluppo architettonico del nuovo Centrale ha voluto fondere tradizione e modernità creando un impianto caratterizzato da una forma morbida dell invaso superiore e dotato di un intrinseca leggerezza grazie ai moderni materiali impiegati: acciaio, vetro e carter metallici. L esterno del nuovo impianto ha un design accattivante ed innovativo, che ben si sposa con i vicini Stadio Nicola Pietrangeli e più in generale con l intero complesso del Parco del Foro Italico. Tutti i fronti si presentano omogenei e caratterizzati dal biancore degli elementi in acciaio e dalla vibrazione delle superfici forate del carter e dai pilastri dal particolare aspetto scanalato. Il leggendario campo da gioco in terra rossa del Foro Italico è stato mantenuto nello stesso punto ed alla quota originaria del piano di campagna, a circa meno 5 metri dall attuale livello stradale. Il primo anello di tribune e spalti è stato così ricavato proprio nella conca del terreno. In tal modo si è riusciti ad ottenere una particolare relazione tra gli spazi aperti ed i singoli elementi architettonici, riducendo al minimo l ingombro volumetrico e realizzando una sequenza di spazi incassati nel terreno. E LA FIT COMPIE 100 ANNI - 18 maggio 1910: nella palazzina del Circolo Firenze viene fondata la Federazione Italiana. Il marchese Piero Antinori è il primo presidente eletto da dieci delegati di tredici circoli. La denominazione iniziale fu di Federazione Italiana Lawn, ma la parola inglese lawn, prato, fu eliminata nel E trascorso un secolo ed il Foro Italico, proprio durante il torneo, che invece compie 80 anni, celebra la ricorrenza con una grande Mostra storica ed un Libro dall identico titolo 100 anni di tennis in Italia. 100 ANNI DI La Mostra potrà essere visitata durante le due settimane di svolgimento degli Internazionali BNL d Italia: è aperta a tutto il pubblico (l ingresso è libero) ed è situata nell area all ingresso del Parco del Foro Italico. Lo scopo è narrare nella maniera più semplice ed accattivante possibile i 100 anni di storia del tennis in Italia, in modo da rendere il racconto accessibile e interessante per il grande pubblico. Trovandosi al di fuori dell impianto vero e proprio ed essendo quindi aperta a tutti, la Mostra non è indirizzata esclusivamente agli appassionati di TENNIS IN ITALIA Roberto Lombardi La copertina del libro per il Centenario della Fit. Sotto, il profilo della sede che ospiterà la Mostra storica, arricchito dalla famosa frase del giornalista americano Bud Collins posta all ingresso: Gli inglesi avranno pure inventato il tennis, ma gli italiani lo hanno reso umano Super 10

11 tennis o addirittura alla ristretta cerchia dei cultori della disciplina. Immagini, filmati, oggetti, memorabilia e racconti scritti riguardanti i più grandi personaggi ed i momenti storici del secolo, con uno sguardo al modo in cui il nostro Paese percepiva il tennis in ciascun periodo di riferimento grazie alle testimonianze di poster, cartoline e giornali. Nel corso di questo primo secolo della FIT, i tennisti italiani hanno vinto tre tornei del Grande Slam (sempre al Roland Garros, due volte con Nicola Pietrangeli, nel 1960 e 1961, e una con Adriano Panatta, nel 1976), nonché nove edizioni degli Internazionali d Italia e tre titoli mondiali a squadre, uno maschile (1976) e due femminili (2006 e 2009). Il Libro, che comprende anche un inedita e preziosa raccolta statistica di tutti i risultati ottenuti dai suoi giocatori e dai suoi club, ripercorre queste tappe: l opera può essere acquistata sul sito internet della FIT ( it) o nello shop posto all interno della grande area espositiva che ospita la Mostra storica. Una storia piena di vittorie esaltanti, ma anche di cocenti sconfitte e delusioni, una storia proprio per questo vera ed appassionante iniziata in un lontano giorno di maggio di cento anni fa a Firenze e che si è chiusa, ma solo per il momento, con il prestigioso secondo titolo di campionesse del mondo conquistato in Fed Cup dalle nostre ragazze lo scorso novembre. Un cammino glorioso che già si proietta verso un futuro all insegna di nuovi successi. DAL PROSSIMO ANNO A ROMA SI CAMBIA - Prima di tutto formula uguale a quella dei tornei del Grande Slam: due le paroline magiche, combined event, con il torneo maschile e femminile che si disputeranno in contemporanea. Gli Internazionali BNL d Italia andranno ad affiancare, dunque, appuntamenti come Indian Wells o Miami. Un primo esperimento di accorciare i tempi è già stato fatto lo scorso anno, quando nella domenica di mezzo si sono giocati sia la finale maschile che alcuni match di primo turno del torneo femminile, DIEGO NEPI MOLINERIS VINCENTE LA PARTNERSHIP FIT-CONI SERVIZI Gli Internazionali BNL d Italia oggi fatturano circa 15 milioni di euro: questo testimonia come la partnership tra FIT e Coni Servizi stia funzionando nel migliore dei modi. A parlare è Diego Nepi Molineris, direttore Impianti Sportivi Coni Servizi. Dal 2005 il torneo romano è gestito in joint-venture dalla FIT e dalla Coni Servizi S.p.A. I numeri vedono un incremento costante in tutte le più importanti voci di budget - aggiunge Nepi Molineris - un ruolo di primo piano è ricoperto da BNL, che è il title sponsor degli Internazionali. Una partnership che ha permesso negli anni di rafforzare il torneo assicurandogli un prezioso contributo anche in termini di idee e passione. Se a crescere sono anzitutto i ricavi, in particolare legati alle sponsorizzazioni e alla biglietteria - continua Nepi Molineris - non meno importanti sono gli incrementi nelle voci di costo per offrire un evento sempre più prestigioso e competitivo. I costi crescono perché si investe sulla qualità del prodotto. Questo è il miglior indicatore per capire quale sia l obiettivo della strategia di continuo reinvestimento degli utili di anno in anno: la qualità reale offerta a quanti assistono all evento. Il circolo virtuoso che si è ingenerato porterà il torneo a raddoppiare nei prossimi anni i risultati già raggiunti. La realizzazione del nuovo Centrale, al debutto proprio quest anno, è un ulteriore elemento in questa direzione. Il Parco del Foro Italico, sede dell evento, è una location unica nel panorama internazionale per il valore architettonico e monumentale - spiega sempre Nepi Molineris - ed è al centro di un imponente strategia d investimento e riqualificazione che lo vedrà protagonista nei prossimi anni. In questa prospettiva la costruzione del nuovo Centrale realizzata da Coni Servizi è un passo fondamentale. Uno stadio moderno e polifunzionale che permetterà da quest anno di ospitare oltre diecimila spettatori. Una struttura che consentirà di affrontare nel migliore dei modi le sfide del futuro, prima fra tutte quella della nuova formula del combined al debutto nel 2011 con uomini e donne a sfidarsi insieme. Una formula che ricalca quella dei tornei del Grande Slam e che contribuirà ad elevare il torneo di Roma nel gotha del tennis internazionale. La scelta di comprimere lo spettacolo in dieci giorni contribuirà alla spettacolarizzazione dell evento sia da un punto di vista degli spettatori che dal punto di vista della produzione televisiva. Gli Internazionali BNL d Italia vantano un audience internazionale di quasi 250 milioni di telespettatori. L eccezionale livello qualitativo che il torneo è in grado di offrire - continua Nepi Molineris - è confermato dalla scelta di Italia1, che ormai da tre anni trasmette in diretta e in chiaro semifinali e finale sia maschili che femminili. Oltre alla tradizionale presenza di Sky Italia, che anche quest anno continua a trasmettere il torneo maschile, la grande novità della scorsa edizione è stato il lancio del canale tv della FIT, Super, il primo canale free interamente dedicato al tennis. Questa nuova sfida ha portato ad avere un proprio canale che non solo fa da host broadcaster nel portare in tutto il mondo le immagini e le emozioni del torneo femminile, ma riesce a guidare i telespettatori dentro l evento, negli angoli più segreti di Foro Italico, regalando un esperienza televisiva senza precedenti. Investire sugli Internazionali BNL d Italia significa puntare sull intero movimento del tennis italiano che sta vivendo un momento di grande crescita. L evento ha infatti importanti ricadute in termini commerciali, di immagine e di promozione grazie anche alla capillare presenza nei circoli e nelle scuole dell intero territorio nazionale. Il torneo del Foro Italico ha riacquistato tutto il suo prestigio grazie al rilancio degli ultimi anni a conferma dell enorme interesse degli appassionati - conclude Nepi Molineris - le cifre lo dimostrano: una crescita costante di anno in anno con ritmi eccezionali che ci porteranno a raggiungere quasi duecentomila spettatori paganti. A.M. la cui finale è stata a sua volta anticipata al sabato. Quest anno si replica, anticipando anche alla prima domenica l inizio del primo turno del tabellone maschile. La seconda novità del 2011 sarà lo spostamento in avanti della data, alla collocazione più tradizionale di maggio, poiché il Masters 1000 di Madrid precederà quello di Roma. Super 11

12 internazionali BNL d italia IL FASCINO DEL Ancora un edizione spettacolare degli Internazionali BNL d Italia. Dal 24 aprile dall 8 maggio riflettori del tennis mondiale tutti sulla terra romana. Re Federer punta al primo titolo, Nadal ad incrementare il suo record, Djokovic e Murray permettendo. Torneo femminile assolutamente aperto: tante russe, Williams sisters e Jankovic sempre pericolosa a Roma. Ma il pubblico del Foro sogna tricolore pensando a Pennetta e Schiavone Il detentore del titolo, Rafael Nadal VDI TIZIANA TRICARICO Vietato non esserci. Al Foro Italico naturalmente. Si potrebbe dire al meglio non c è mai fine, parafrasando un celebre detto di segno opposto. Sì, perché nelle ultime edizioni il torneo si è specializzato nel battere un record dopo l altro: qualità dei giocatori e delle giocatrici in tabellone, numero di spettatori (arrivati nel 2009 a , nonostante due sessioni serali in meno e tre giornate seriamente ostacolate dalla pioggia), incassi. Ed anche quest anno alla 67esima edizione degli Internazionali BNL d Italia, in programma a Roma dal 24 aprile all 8 maggio, ci saranno proprio tutti. Rafa da record - La storia recente del Master 1000 romano è legata a Rafael Nadal. Protagonista assoluto quando vince - il che è avvenuto nel 2005, 2006, 2007 e ma anche quando perde: grande lezione di sportività quella offerta dal maiorchino al primo turno del 2008 quando è rimasto in campo fino all ultimo contro Ferrero nonostante le vesciche ai piedi in quella cha a tutt oggi resta la sua unica sconfitta al Foro. Entrando in campo so che possono succedere solo due cose, vincere o perdere. Alla fine il tennis è un gioco, questo il Nadal-pensiero. E Rafa adora giocare. Il Signore della terra (rossa, naturalmente) non si da mai per vinto, anche quando quel suo fisico poderoso mostra segni di cedimento. Cosa che nelle ultime stagioni è accaduta con allarmante frequenza. Se Achille temeva per il famoso tallone, Rafa è in costante apprensione per le sue ginocchia, massacrate - va ripetendo di continuo il 23enne mancino di Manacor - dai troppi tornei sul veloce. L anno scorso Nadal è arrivato a Roma in veste di re del tennis mondiale ed ha portato a casa il trofeo senza cedere un set (settimo giocatore nella storia del torneo ad esserci riuscito), diventando il recordman di titoli al Foro: quest anno non partirà sicuramente Super 12 come numero uno, ma il favorito principale - c è da scommetterci sarà sempre lui. Roma nun fa la stupida - Torneo stregato per Re Roger, che al Foro non ha mai vinto. Federer ci è andato molto vicino nel 2003, battuto da Felix Mantilla (!) e vicinissimo nel 2006, quando ha fallito due match point contro Nadal. Lo scorso anno il 28enne di Basilea è stato fermato in semifinale da un Djokovic in gran vena ma da allora tante cose sono cambiate. Lo svizzero ha finalmente coronato il sogno di trionfare al Roland Garros, a Wimbledon ha messo in bacheca il quindicesimo trofeo Slam - superando il record di Sampras - ed è tornato a sedersi sul trono mondiale. Ora per papà Roger (a quanto pare le gemelle non lo hanno distratto più di tanto) è tempo di conquistare anche quello del Foro.

13 FORO ITALICO La russa Dinara Safina, vincitrice nel 2009 Nole lo showman - Il pubblico romano lo ama, e non soltanto perché Novak Djokovic ha vinto l edizione del Lo scorso anno Nole ha divertito tutti imitando un claudicante Fiorello (di cui era stato ospite durante il soggiorno nella capitale), con tanto di parrucca, ed è riuscito a scherzare anche dopo la sconfitta rimediata da Rafa in finale, arrivata dopo 11 match vinti consecutivamente sulla terra romana. Da lui ci si aspetta sempre quel guizzo in più che gli possa permettere di candidarsi autorevolmente per la poltrona di numero uno. Andy, tabù romano - Un quarto al Roland Garros ed una semifinale a Montecarlo (ottenuti nel 2009) sono chiari indizi che Andy Murray sulla terra ci sa giocare eccome. Peccato che lo scozzese di Dunblane in quattro partecipazioni agli Internazionali abbia vinto un solo match, per giunta per ritiro di Del Potro nel Chissà che l outsider di Super 13 questa 67esima edizione non possa essere lui. Speranze tricolore - Lo scorso anno gli unici a passare un turno sono stati Andreas Seppi e Fabio Fognini, stoppati poi, rispettivamente, da Nadal e Simon. L ultimo sussulto azzurro agli appassionati del Foro lo ha regalato Filippo Volandri, capace nel 2007 di arrivare fino in semifinale (fermato dal cileno Gonzalez) battendo strada facendo Gasquet, Federer e Berdych. L ultimo successo italiano al Foro è quello di Adriano Panatta nel 1976 (sua, nel 1978, anche l ultima presenza azzurra in finale). Terra rosa - Lo scorso anno gli Internazionali BNL femminili hanno offerto agli appassionati in anteprima la stessa finale che sarebbe poi andata in scena di lì a qualche settimana al Roland Garros di Parigi: il derby di Russia tra Safina e Kuznetsova, che erano già arrivate al match decisivo, rispettivamente, nel 2006 e nel Dinara ha conquistato il trofeo romano, ma Svetlana si è presa la più bella delle rivincite in terra francese. Un successo quello di Roma voluto fortemente dalla sorellina di Marat, prima vincitrice russa nella storia del torneo, che ha lasciato per strada ben tre set. Sogni azzurri - Il pubblico del Foro sogna una regina italica. Lo autorizzano i risultati di Flavia Pennetta - diventata lo scorso 17 agosto la prima tennista azzurra a sfondare il muro delle top ten - Francesca Schiavone, Sara Errani e Roberta Vinci, capaci di conquistare due Fed Cup nel giro di quattro anni. Senza dimenticare la grinta ed il carattere di Tathiana Garbin ed Alberta Brianti. Certo Roma una certa pressione addosso alle nostre giocatrici ce la mette, inutile negarlo. Nelle ultime edizioni le azzurre non sono mai andate oltre i quarti di finale: Schiavone nel 2001, 2004 (insieme alla Farina) e 2005, Pennetta ed Oprandi nel L ultimo successo italiano lo ha firmato nel 1985 Raffaella Reggi (ma quell edizione si giocò a Taranto). Quante russe, ma attenti a Jelena - Dinara Safina (se sarà in condizione visto il lungo stop per l infortunio alla schiena), Svtlana Kuznetsova, Elena Dementieva, Maria Sharapova e Vera Zvonareva: solo per citare le più forti. Tutte hanno le carte in regola per vincere (o ri-vincere nel caso di Dinara) il trofeo. Ma attenzione a Jelena Jankovic, l unica giocatrice negli ultimi dieci anni insieme alla Mauresmo a riuscire a trionfare in due edizioni consecutive (2007 e 2008): la serba, ex numero uno del tennis mondiale, è finalmente tornata protagonista. E l aria del Foro non può farle che bene. Williams sisters - Entrambe regine di Roma in gioventù - Venus nel 1999 (battendo Martina Hingis) ma anche finalista l anno precedente; Serena nel 2002 (superando Justine Henin) - ma di recente più interessate allo shopping che al torneo, se si esclude la semifinale di Venere lo scorso anno. Però un ritorno di fiamma di Serena, che è pur sempre l indiscussa numero uno del tennis femminile, o di Venus è sempre possibile. E poi c è il Belgio - Di colpo è tornato potenza del tennis. Grazie ai rientri di due ex number one come Kim Clijsters e Justine Henin ma anche al giovane talento di Yanina Wickmayer. Kim - impegnata nel conciliare i ruoli di campionessa e mamma di Jade non sarà al Foro per provare a bissare il titolo vinto nel 2003 (battendo Amelie Mauresmo). Per quanto riguarda Justine, a Roma vanta la finale del 2002 (fermata da Serena), mentre Yanina non ha mai partecipato agli Internazionali BNL d Italia.

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15 il processo del mese DI PIERO VALESIO A VOLTE RITORNANO La sindrome di Schumacher Sampras, Agassi, Edberg, McEnroe, Borg. Tutti mostri sacri del circuito mondiale che negli ultimi mesi hanno moltiplicato le loro comparsate su un campo da tennis. Persino Lendl, che sembrava di gran lunga il più refrattario di tutti, alla fine ha deciso di riprendere in mano una racchetta Pete Sampras, quando era il numero uno del mondo PIL CASO Potremmo definirla la sindrome di Schumacher. A esserne vittima in genere sono sportivi di altissimo livello che ad un certo punto della loro carriera si ritirano. Salvo poi, dopo un po di tempo, tornare sui loro passi e cedere al richiamo di quel favoloso produttore di adrenalina che è l agonismo. Nel tennis non è possibile che si verifichi un vero e proprio caso Schumacher, è chiaro a tutti. Nel femminile, però, abbiamo assistito in tempi recenti a ritorni eccellenti quali quelli della Davenport prima (dopo la maternità) e del duo belga Clijsters- Henin poi. Ma non sono loro ad essere sotto processo stavolta. Quanto invece i mostri sacri del tennis mondiale, di quel tennis che ha affascinato almeno un paio di generazioni e che, da un certo periodo di tempo, hanno accelerato le loro comparsate su un campo da tennis. I nomi? Sampras, Agassi, Edberg, McEnroe, Borg. E in ultimo perfino il più refrattario di tutti a riprendere in mano una racchetta da tennis: Ivan Lendl. LA DIFESA Un arringa difensiva è in questo caso perfino troppo semplice. Si vogliono forse processare campioni assoluti che hanno entusiasmato milioni di persone solo perché saltuariamente decidono di spendersi per qualche giusta causa e mostrare al mondo che il tempo ha forse rallentato la velocità della loro palla ma non ha diminuito la loro arte tennistica? Si prende ad esempio il caso di Pete Sampras e Andre Agassi. Per la loro partecipazione a Hit for Haiti, l iniziativa benefica che si è svolta a Indian Wells, hanno ricevuto carrettate di critiche per un episodio che è successo in campo. Ma pochissimi, forse nessuno, hanno sottolineato che è stata proprio la verve da vero showman che hanno profuso a consentire la riuscita della manifestazione e un adeguata raccolta di fondi. I più si sono stracciati le vesti perché Andre e Pete si sono un po beccati con il primo che ha ricordato con una scenetta ironica la celeberrima tendenza di Pete ad avere, per così dire, il braccino corto. E l altro che con un effettivo pizzico di permalosità in più, ha finto di sbagliare un servizio e gli ha sparato contro un servizio a duecento l ora. Ma stiamo parlando di attori a 360 gradi, di personaggi a tutto tondo che poi, certo, non hanno certo superato i limiti del buon gusto. E si vogliono forse attaccare John McEnroe, uno che il limite del buon gusto da giocatore l ha superato più volte, e Bjorn Borg per avere accettato di evocare, trent anni dopo, la finale di Wimbledon 1980 rigiocandola prima dei Championships di quest anno? Dovremmo ringraziare questi campioni invece di accusarli di ogni nefandezza. L ACCUSA Nessuno vuole sminuire i meriti passati e futuri dei nomi che hanno scritto la storia del nostro sport. Ma nel caso citato Sampras e Agassi hanno davvero rimediato una brutta figura. E sono proprio brutte figure come queste che, magari impercettibilmente, ledono l immagine di campioni che invece devono il massimo rispetto alla loro storia. Quel rispetto che Agassi per esempio ha mostrato nella sua autobiografia, sollevando il velo su una fase della sua vita tutt altro che cristallina... E poi diciamola tutta: anche se gli intenti sono spesso nobili, alla fine tutte queste celebrazioni e ricomparsate hanno come prima conseguenza quella di ridurre coloro che sono stati degli splendidi combattenti del nostro sport al ruolo di dinosauri che celebrano se stessi. L ultimo baluardo che si negava a tali celebrazioni era Ivan Lendl, impegnato com era sui campi da golf. Ora ha ceduto anche lui. Il tennis avrebbe bisogno di mantenere vivi i suoi miti, non di vederli ridurre, anche se di poco, a caricature di se stessi. LA SENTENZA Le sentenze in realtà sono due e diversificate. Agassi Andre e Sampras Pete sono condannati alla pena di dover giocare un match vero davanti ad un pubblico vero faticando e provando a vincere. Il loro siparietto di Indian Wells è stato davvero al di sotto della loro fama. Tutti gli altri sono assolti a causa dell intento benefico delle loro apparizioni. Ma con la raccomandazione di limitarle al minimo indispensbile. Chiunque ha amato il tennis ha bisogno di ricordare la finale di Wimbledon 80 o quella di Parigi Lendl-McEnroe come fossero vive, lì ad un passo. Pronte ad essere godute ancora oggi. I sogni per vivere davanti ai nostri occhi devono darci almeno l illusione di non patire l usura del tempo. Super 15

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17 largo ai giovani DI ROBERTO COMMENTUCCI MATTEO TREVISAN Scusate il ritardo Il pisano nel 2007 è stato n.1 del ranking juniores. Poi il salto nel circuito e due stagioni in cui è passato da un malanno all altro e ha giocato pochissimo. Ora si allena a Firenze con Fabrizio Fanucci, già padre putativo di Volandri: a Caltanissetta, lo scorso marzo, ha centrato la prima finale in un challenger ÉE uno dei problemi storici del nostro tennis: gran parte dei nostri giovani perdono un mucchio di tempo nella delicata fase di passaggio dal circuito juniores a quello maggiore. Una fase nella quale abbiamo smarrito tanti talenti, mentre altri, pur riuscendo a diventare dei professionisti, non hanno poi raggiunto quegli alti livelli cui parevano destinati. A volte si è trattato di programmazione poco ambiziosa, altre volte di una certa immaturità del giovane giocatore, che non vuole saperne di assumere la mentalità del professionista; altre volte ancora ci mette lo zampino la sfortuna, sotto forma di infortuni e malanni vari. Nel caso di Matteo Trevisan, classe 89, potente toscano di Pisa, allievo del Centro di Tirrenia e grande promessa junior finora mantenuta solo in parte, c è di tutto un pò: una fastidiosa mononucleosi, una programmazione a un certo punto troppo orientata ai tornei junior, una serie infinita di infortuni muscolari, e soprattutto una personalità da costruire, alla base di un rapporto mai decollato con il blasonato tecnico argentino Infantino, chiamato ad inserirlo nel circuito dopo la conclusione della carriera juniores. Una eccellente carriera juniores: Matteo nel 2007 arriva anche al n. 1 del ranking ITF, cogliendo vittorie in eventi prestigiosi come Bealieu, Santa Croce, Bonfiglio, e centrando 2 semifinali nei tornei dello Slam (Roland Garros e Flushing Meadows). Poi arrivano i problemi, con due stagioni (2008 e 2009) in cui è passato da un malanno all altro e ha giocato pochissimo, pur con alcune punte di rendimento di livello assoluto, come il match perso in volata da un certo Bjorkman nelle quali del Foro, edizione 2008, esaltando a tratti il pubblico romano. Alla fine, sotto lo sguardo vigile di Furlan, Matteo va ad allenarsi a Firenze con Fabrizio Fanucci, già padre putativo di Filippo Volandri, tecnico che ha nella sua scuderia anche Daniele Bracciali e Daniele Giorgini. Matteo trova un ambiente più adatto al suo carattere, alla sua indole. Fanucci, con il suo fare paterno (non a caso si prese Volandri in casa quando il livornese aveva 15 anni) memore degli insegnamenti del grande Belardinelli, si mette pazientemente a costruire l uomo, prima ancora che il giocatore bisogna avere l umiltà di cercare la chiave giusta, capire il modo per farsi ascoltare afferma pacato Fanucci. E così, in questo inizio di primavera, abbiamo finalmente i primi risultati. Dopo qualche buon match giocato nei futures spagnoli e turchi (palestra di umiltà e di vita) Matteo incassa una wild card al challenger di Caltanissetta e fa il botto. L azzurro tira bordate come un carro armato e mette in fila tre coriacei marpioni: Ramirez Hidalgo, il tenace senese Lorenzi e lo spagnolo serve & volley Navarro. Prima finale challenger in carriera e tanto entusiasmo. Un entusiasmo giustificato dal livello di gioco espresso dall azzurro. Matteo non è altissimo, circa 1,80, ma nel braccio ha la kryptonite. Un servizio solidissimo e vario, con cui sa alternare grandi botte piatte a kick alti e velenosi, che ti mandano in tribuna. Un diritto di violenza inaudita io una palla così pesante in Italia non l ho mai vista è sempre Fanucci a parlare che l azzurro scaglia con grande continuità su tutte le traiettorie. E un rovescio un po più ballerino, ma comunque incisivo, molto piatto e profondo dovrebbe dare un po più di rotazione e andare un po più spesso sul lungolinea, per aprirsi il campo. Tra i punti deboli, una mano ruvida, non troppo educata nei tocchi, un back un po approssimativo e una posizione a rete da perfezionare, ma sono dettagli: Matteo mette sulla bilancia una notevolissima presenza agonistica, una grinta belluina e la capacità, innata, di alzare il livello nei momenti chiave. Un braccio da fabbro, che non trema nell assestare la martellata decisiva. Ma soprattutto, l azzurro è un giocatore moderno, in grado di farsi valere su tutte le superfici: il pesante servizio, le aperture contenute dei fondamentali, la capacità di giocare vicino al campo e di rispondere aggressivo ne fanno un ottimo tennista da campi veloci, come conferma lui stesso: la mia superficie preferita è senza dubbio il cemento. E Fanucci, di rimando: Ce lo porteremo eccome, sul cemento. Lui può giocare bene dappertutto, ma prima bisogna che il suo fisico si assesti. Ha una muscolatura molto esplosiva, e deve lavorare molto per non rischiare di farsi male. Ma quando starà come dico io, ci divertiremo, vedrete. Se son rose, fioriranno, coach. Super 17

18 VOTA LA RACCHETTA DEL 2010 VINCI UNO SCOOTER HONDA IN EDICOLA

19 il Dr Parra risponde scrivete a Pier Francesco Parra via mail a: supertennis@federtennis.it oppure per posta a: Ufficio Stampa FIT - Stadio Olimpico, Curva Nord, scala G roma MEDICINA A BORDO CAMPO Menisco, caviglia e articolazioni aro Dott. Parra, ho 40 anni. Dopo un operazione al menisco che Cmi ha costretto ad abbandonare il calcio, ho deciso di riprendere l attività tennistica sospesa cinque anni fa. Crede che ci siano delle controindicazioni per il mio ginocchio destro? E quali terapie mi consiglia per evitare il riacutizzarsi di eventuali dolori? (F.N LATINA) Caro Lettore la prevenzione nella pratica sportiva è un concetto fondamentale. Il gioco del tennis può essere un ottima attività sportiva se condotta in modo appropriato anche nel suo specifico caso. Naturalmente, per un giudizio mirato dovrei conoscere l effettiva entità dell intervento, se il menisco è stato rimosso totalmente o parzialmente e, inoltre, dovrei valutare lo stato delle sue cartilagini. Detto ciò, le consiglio un attività motoria comunque non agonistica. gregio Dott. Parra, ho 60 anni e da circa sei mesi ho iniziato a gio- a tennis dopo aver praticato per 20 anni sci di fondo. Pen- Ecare savo, nonostante l età, che non avrei avuto problemi nell affrontare tre ore settimanali di tennis visti i miei trascorsi di sciatore. Invece, da due mesi accuso dolori agli arti inferiori in particolare alle ginocchia. Forse, il tennis è una disciplina troppo stressante per le mie articolazioni non più giovani? E quale terapia mi consiglia per curare il mio problema? (V.M. UDINE) Gentile Lettore, io penso che il suo problema sia dovuto ad un usura cartilaginea. Ovviamente, continuare a fare una pratica sportiva alla sua età è consigliabile. Il tennis è una disciplina poi non così stressante se affrontata in modo appropriato; giocando, nel suo caso, sulla terra rossa e non con un eccessivo impeto sportivo, proprio come un divertimento. Le consiglio di ridurre lo stato infiammatorio dell articolazione del ginocchio anche con l uso di terapia laser di potenza accompagnata da iniezioni di acido ialuronico intrarticolare. E consigliabile inoltre di mantenere elevato il tono muscolare del quadricipite mediante uso di elettrostimolatore e/o appropriato esercizio fisico. aro Dott. Parra, mio figlio di 14 Canni gioca a tennis a livello agonistico. Durante un incontro disputato sul cemento ha subito uno stiramento in prossimità della caviglia. Dopo i primi benefici ottenuti con alcune sedute di fisioterapia, il dolore si è riacutizzato nel corso degli allenamenti su campi in terra rossa. Quale terapia consiglia per eliminare in modo rapido, ma soprattutto, definitivo il problema? (C.O. VERONA) Caro Genitore, l infortunio ad una caviglia, in età così giovane, deve essere valutato molto attentamente. Non bisogna limitarsi a valutare l infortunio solo nel momento in cui accade, bisogna controllare accuratamente lo stato dei ligamenti di contenimento della caviglia. Qualora avessero subito un danno di elongazione potrebbero causare nuovi traumi distorsivi che nel tempo potrebbero causare notevoli problemi all articolazione. Super 19

20 Come ci si ritrova campione di tennis negli Anni 70? A me è successo un po per caso. Ho coio e il tennis Manuel Orantes Campione con stile E stato tra i migliori tennisti degli anni Settanta: nel 1974 ha perso un incredibile finale al Roland Garros contro Borg, l anno dopo ha conquistato gli US Open battendo Connors. Nel 1972 ha vinto al Foro Italico: sempre a Roma ha giocato altre due finali diventando uno dei giocatori più amati dal pubblico italiano. Cominciò come raccattapalle al Circolo La Salud di Barcellona per raggranellare qualche soldo inseguendo un sogno: emulare le gesta del grande Santana. Uno dei maestri del suo club lo segnalò ai dirigenti che decisero di finanziarne la carriera IDI AMANDA LANARI Il tennis come qualcosa da far crescere e tramandare. E questa la filosofia di Manuel Orantes, grandissimo campione spagnolo degli anni Settanta. Parlare con lui è come ascoltare uno di quei bei vecchi racconti in cui alla fine c è la morale oltre il lieto fine. Una lunga striscia vincente di campioni che hanno imparato qualcosa da chi li ha preceduti per poi insegnarlo, a loro volta, a chi ne ha seguito le orme. E questa la bella storia che Manuel Orantes si diverte a raccontare con stile e leggerezza. minciato a fare sport perché i miei genitori volevano che facessi esercizio fisico e verso i 10 anni mi sono ritrovato a fare il raccattapalle per i soci del Circolo La Salute di Barcellona. Era un lavoretto che mi aiutava a raggranellare un po di soldi Un occupazione che le ha anche trasmesso la passione per il tennis? Diciamo che ho sfruttato le mie 7-8 ore di lavoro per costruirmi una professione Guardavo i soci giocare o prendere lezione e facevo tesoro di quello che dicevano i maestri. Poi, alla fine della giornata, io e i miei compagni andavamo a giocare contro il muro oppure nei campi vuoti, quelli più nascosti. Le racchette erano quello che i soci ci regalavano perché non le usavano più. Chi è stato il primo ad accorgersi del suo talento? Uno degli allenatori del Circolo, si chiamava Manuel Rincon, e sull onda della passione tennistica che i successi di Manuel Santana stavano scatenando, mi segnalò ai dirigenti del club che decisero di finanziare la mia carriera. Ha così trovato il lavoro che cercava Molto di più direi Io sognavo la possibilità di avere un futuro come maestro ed invece la mia vita è totalmente cambiata. Super 20

21 Ho cominciato a giocare, a vincere, a vivere un sogno insomma. Ho vinto l Orange Bowl e poi Wimbledon Juniores nel 1966 e praticamente tutti hanno cominciato ad accorgersi di me. Com era il mondo del tennis in quegli anni? Ovviamente era differente ed io ho avuto la fortuna di vivere in un epoca in cui c è stato il passaggio al professionismo. Un grande cambiamento che, secondo me, ha reso la competizione più onesta. La concorrenza è tornata vera, per così dire, senza squalifiche o campioni che non potevano giocare certi tornei. Qual è stata la sua vittoria più indimenticabile? Sicuramente quando solo ventenne, e all epoca si era giovani nel tennis, ho vinto Barcellona. Era il 1969 e non solo ho trionfato davanti al mio pubblico, ma ho anche avuto l onore di battere Santana che da sempre era il mio idolo. Lei ha vinto anche Roma, che rapporto aveva con l Italia? Un rapporto davvero unico. Credo, senza falsa modestia, di aver avuto il gioco giusto per scaldare il pubblico romano e loro in cambio mi hanno sempre sostenuto. Vincere Roma nel 1972 è stata sicuramente una delle tappe più importanti della mia carriera perché ho potuto trionfare in un grande torneo al di fuori dei confini spagnoli. Sempre al Foro Italico ho anche giocato altre due finali nel 1973 e nel Con i tennisti italiani andava d accordo? Non poteva essere altrimenti, noi latini da sempre leghiamo tantissimo. Ricordo Panatta, Barazzutti, Bertolucci tutti dei grandi amici e pericolosissimi da incontrare in casa loro perché non ti regalavano niente e si caricavano grazie al pubblico. Fuori dall Italia c erano più ciance perché magari si distraevano un po di più Tornando alla Spagna e alla grande tradizione tennistica che vi appartiene, può spiegarci le ragioni di un successo così costante? Credo che la cosa importante sia stata riconoscere il talento dei grandi tennisti del passato come Santana e farne tesoro. Siamo riusciti a trasmettere il culto dei campioni e così i grandi tennisti di un tempo sono sempre disponibili ad insegnare e consigliare i giovani promettenti. Loro, a propria volta, imparano a fare lo stesso e si ottiene così una lunga catena. A questa tradizione appartiene anche la Coppa Davis? Non potrebbe essere diversamente, la Coppa Davis è la tradizione. Il fascino di poter difendere i propri colori in squadra, praticando uno sport individuale, è senza tempo. Io, per esempio non potrò mai scordare il mio debutto a nel 1967 e l orgoglio di far parte della squadra. Sono le stesse sensazioni che ho provato poi come capitano. Tra tanti bei ricordi c è anche qualche rimpianto? Non ho dubbi, Parigi resta la mia spina nel fianco. Persi un incredibile finale nel 1974 contro Bjorn Borg, dopo essere stato avanti due set a zero! Anche se poi l anno successivo mi rifeci agli US Open battendo in finale Jimmy Connors, il ricordo di Parigi proprio non riesco a cancellarlo Parliamo di tennis moderno, quali sono le differenze sostanziali rispetto alla sua epoca? Fare paragoni non è mai semplice. Credo che un tempo esistevano più varietà di campioni perché c era chi aveva tecnica, chi carattere, chi talento, e tutti riuscivano ad emergere. Oggi invece con le nuove attrezzature e il nuovo modo di giocare gli standard sono altissimi per tutti. Quanto ritiene importante il ruolo della televisione nel promuovere il tennis? Direi essenziale perché oggi è la tv che conferisce una dimensione mondiale ad ogni disciplina sportiva e quindi anche al tennis. I SUOI SUCCESSI - Nato il 6 febbraio 1949 a Granada, risiede a Barcellona - In carriera ha vinto 32 titoli in singolare - Nel 1973 è stato numero 2 del ranking Atp - Nel 1974 è stato finalista al Roland Garros - Nel 1975 ha vinto gli US Open L iniziativa della Federazione Italiana di creare un canale monotematico come Supertennis è quindi da appoggiare secondo lei? Assolutamente sì, poter vedere il tennis di oggi e quello del passato non può che insegnare tanto, soprattutto ai più giovani. Concludiamo chiedendo ad un vincitore di Roma quale sarebbe la finale migliore per gli Internazionali BNL d Italia 2010? A costo di sembrare banale, credo che ammirare gli stili diversi di Nadal e Federer è sempre un bel vedere per chiunque. Visto, però, che la FIT compie 100 anni di vita sarebbe bello trovare un italiano in finale, un regalo perfetto per un compleanno così importante. Auguri! Super 21

22 vita da circolo UNA PALESTRA La preparazione fisica è fondamentale a tutti i livelli, dal tennis professionsitico al giocatore che vuole mettersi in forma per il torneo sociale. Ecco quella che potrebbe essere la dotazione base di macchinari specifici per l allenamento del tennista Il campione spagnolo Juan Carlos Ferrero impegnato nel potenziamento muscolare. Nella pagina a destra, la palestra del Tc Milano SDI MAURO SIMONCINI Salute atletica e allenamento fisico fanno la differenza: mai come in questi primi anni del nuovo Millennio sui circuiti professionistici Atp e Wta si è capito molto chiaramente che i giocatori più talentuosi e meglio dotati tecnicamente non possono primeggiare pre- scindendo da una curata e intensa preparazione fisica. Ma non sono solo gli atleti agonisti e evoluti a doversi rassegnare all idea che fare fatica, correndo o sollevando pesi, paga. La palestra è fondamentale anche per i giocatori di club, signore e signori che non vogliono sfigurare nei tornei sociali. E indispensabile per gli over che fanno ancora tornei e per tutti quelli che rientrano sui campi dopo un banale incidente sportivo ma anche domestico. Oggi in ogni circolo è importante poter contare su una struttura magari non grande ma in grado di accontentare gli agonisti che vogliono essere ultrallenati o chi semplicemente vuole tenersi in forma. Ecco che cosa non dovrebbe mancare. Super 22

23 DA TENNIS Un tapis roulant Una delle invenzioni che più hanno rivoluzionato il mon- 1 do dello sport in generale. La possibilità di correre, non open air. Quando nelle città fredde del Nord piove o addirittura nevica (e neanche poco), se per l agonista o il semi-professionista l allenamento outdoor - oltre al lavoro aerobico potrebbe costituire anche un test psicologico della propria resistenza alla fatica anche in condizioni estreme, per il socio medio, il tappeto rullante è un toccasana, con i suoi indiscutibili vantaggi. Anzitutto la velocità e il ritmo dell allenamento sono imposti dalla macchina, a evitare pigrizia e rallentamenti imprevisti; avete la certezza di procedere all intensità stabilita. In secondo luogo la superficie è più elastica dei duri e spesso disconnessi terreni di parchi e strade cittadine. L allenamento sul tapis roulant oltre che meno traumatico è poi rieducativo; in quanto graduale (salita e velocità progressive per esempio); e soprattutto pensando ai meno giovani - è abbinabile (con un cardiofrequenzimetro) a un allenamento cardiaco personalizzato. Una cyclette reclinata Vedi sopra, 2 sulla possibilità di pedalare indoor. L aggettivo reclinata -non è spregiativo o altro. Si tratta semplicemente della bicicletta seduta, per intenderci con sellino completo di schienale; in sintesi più comoda soprattutto per la schiena. Ideale per il riscaldamento pre sessione di atletica di un agonista o una normale seduta aerobica d allenamento. Rispetto alla corsa la pedalata è ovviamente meno traumatica per caviglia e ginocchio; dunque adatta anche alla rieducazione post infortunio degli arti inferiori. Tappetini Necessari, fondamentali, indispensabili. Per tutto ciò che si può fare 3 a terra: stretching, addominali, dorsali, core stability, etc.etc. Senza poi pensare all utilità che una decina (almeno) di tappetini avrebbero per un eventuale sala corsi (pilates, aerobica o simili). Manubri I pesi più semplici, classici. 4 Di carichi diversi, dal minimo fino ai kg. Vitali non solo per i carichi di lavoro dei cultori dell estetica impegnati nei più classici esercizi (bicipiti); ma soprattutto perché potenziano coinvolgendo diversi comparti muscolari e - con gesti non guidati - allenando dunque la coordinazione, l abc del nostro amato tennis. Il castello Non è una fiaba, ma un completo macchinario con cui svolgere più 5 esercizi. Sempre guidati da un castello, in cui far viaggiare verso l alto la sbarra e dischi che di volta in volta si possono aggiungere ad aumentare il peso. Potenziamento con carichi alti per gli atleti agonisti degli arti superiori (petto e spalle per esempio) ma anche e forse soprattutto di quelli inferiori: squat e affondi per avere polpacci e quadricipiti alla Nadal, o quasi. E un socio meno giovane può allenare con molta facilità indirizzato nel castello - tutti i muscoli, senza eccessivi sforzi. 6e7 Spalliera ed elastici Abbinamento non casuale. La classica spalliera, presenza storica nelle palestre delle scuole: stretching in piedi, posture per mantenere una buona mobilità articolare e salvaguardare la salute della schiena. E insieme gli elastici, gialli, rossi, verdi e blu (intensità differenti): alla spalliera si possono inserire a qualsiasi altezza; fondamentali per un tennista, di qualsiasi livello. Per il potenziamento di intra e extra rotatori della spalla, con un minor rischio infortuni rispetto agli esercizi e carichi delle macchine. E in più, con gli elastici legati alla spalliera, una serie di allenamenti per la forza esplosiva degli arti inferiori e la rapidità dei piedi (le classiche andature, da eseguire vincolati ). Una panca (inclinabile) Su 8 cui potersi stendere per fare stretching, eseguire posture per la mobilità articolare o sollevare manubri. Una tavoletta propriocettiva e una fit ball (swissball 9 o stabilityball) - Senza addentrarsi eccessivamente nello specifico: per esercitarsi e potersi allenare a livello propriocettivo. Nel tennis è basilare il senso dell equilibrio e del controllo assoluto del gesto tecnico; semplificando, per migliorare l equilibrio occorre allenarsi a mantenere la posizione voluta, stimolando la capacità di correzione degli sbilanciamenti e di cambiamenti del baricentro. Lo si può fare con una speciale tavoletta - rettangolare o rotonda - aumentando anche forza e coordinazione degli arti inferiori. Perfetta anche per la riabilitazione di lesioni e infortuni. La stessa valenza ha il pallone di Pvc pieno d aria: può allenare tutti a livello propiocettivo, in qualsiasi modo (addominali e piegamenti sulla palla, per esempio); ma è anche un rimedio universale per tutti coloro che sono afflitti da comuni infiammazioni, contratture, mal di schiena e quant altro, obbligati in ufficio davanti a un pc o in macchina. Un poker di macchine fonda- 10 mentali La poliercolina per la sua completezza (potenziamento, fitness o riabilitazione); la Lat machine per puntare sul ruolo fondamentale del gran dorsale nel tennis senza sovraccaricare eccessivamente; la Leg extension per il quadricipite e il potenziamento e la stabilizzazione del vasto-mediale in caso di infortuni alle ginocchia. E infine la Pectoral machine, per l irrobustimento del gran pettorale con evidente richiamo ai gesto dei colpi, soprattutto il diritto. Non resta che allenarsi. Super 23