La relazione terapeutica col paziente sovrappesoobeso: Caratteristiche psicologiche del paziente obeso e modalità relazionali
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- Giovanni Giustino Borrelli
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1 FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO <<SAN MATTEO>> Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Diritto Pubblico PAVIA Viale Golgi, 19 La relazione terapeutica col paziente sovrappesoobeso: Caratteristiche psicologiche del paziente obeso e modalità relazionali Medicina Interna e Malattie Vascolari e Metaboliche Ambulatorio di dietologia Dr.ssa C. Muggia Medico Internista Dr. ssa I. Michelini Psicologa-Psicoterapeuta Etimologia Ob+esus edere colui che ha mangiato Il significato latino è da intendere come consunto grossolano, ottuso
2 Obesità e psicopatologia L obesità non compare come disturbo del comportamento alimentare nei manuali psichiatrici; Non c è attualmente correlazione diretta tra obesità e sintomi psichiatrici. Aspetti psicopatologici osservabili nei pazienti obesi Riduzione progressiva dell autostima; Isolamento relazionale; Decremento delle performance sociali Ansia e depressione; Svalutazione e disprezzo della propria immagine corporea.
3 Obesita e disagio psichico: Le domanda senza risposta certa sono: è il peso che causa il disagio psichico o è il disagio psichico che causa l aumento di peso? L obesità e il comportamento alimentare ad essa connesso possono essere l espressione di un disagio psichico? Obesità essenziale e disagio psichico Se i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono un insieme di patologie di origine psichica caratterizzate principalmente da un alterato comportamento alimentare nel quale il disagio psichico si manifesta In tal senso sarebbe necessario pensare all obesità essenziale come alla manifestazione evidente di un disagio psichico che nell obesità trova forma ed espressione.
4 Classificazione DSM IV Disturbi del Comportamento Alimentare Non Altrimenti Specificati o atipici o parziali Vomiting IMC nella norma + vomito autoindotto Exerciting alimentazione equilibrata + eccessiva attività fisica per evitare l aumento di peso Nibbling smangiucchia soprattutto nei momenti d noia+ aumento di peso Night Eating Sindrome (NES) anoressia mattutina+ iperfagia serale+ insonnia con risvegli per mangiare Disturbo di Alimentazione Incontrollata o BINGE EATING DISORDER I pazienti obesi che presentano un disagio psichico con il cibo concomitante o associato al loro essere obesi sono la maggior parte della popolazione obesa e il 25% presenta un disturbo da Alimentazione Incontrollata o BED presente nel 20-30% di tutti gli obesi che richiedono un trattamento presso centri specializzati.
5 Associazioni tra Obesità essenziale e DCA: il Disturbo di Alimentazione Incontrollata (BED) Sono state rilevate caratteristiche particolari del comportamento alimentare dei pazienti obesi (abbuffata compulsiva) presenti come sintomi anche nei DCA (Stunkard 1959) nel 1991 Stunkard definisce il BED come sindrome con entità diagnostica a se stante sottolineando che questo quadro clinico è molto comune fra gli obesi. Un altro studio molto recente di Spizer (1992) riconosce il BED come entità clinica a se stante riscontrando che il Binge Eating come sindrome autonoma ha una prevalenza tra il 26-46% in popolazioni obese. Nel 1994 il DSM-IV ha proposto dei criteri aggiuntivi per classificare il BED come probabile nuova categoria diagnostica svincolandola dai Disturbi dell Alimentazione Non Altrimenti Specificati Epidemiologia del BED Il Disturbo d Alimentazione Incontrollata o BED è più frequente nel sesso femminile, con un rapporto di 2 : 3 rispetto alla popolazione maschile nei soggetti con un IMC tra il il DAI è presente nel 10% dei casi, nei soggetti con un IMC tra nel 15% dei casi nei soggetti con un IMC tra nel 40% dei casi Il Disturbo di Alimentazione Incontrollata è distribuito in tutte le classi sociali con una maggiore prevalenza tra quelle di livello socio-economico più basso ed è associato a un elevata familiarità per obesità e per obesità infantile.
6 Caratteristiche del comportamento alimentare dei soggetti BED Abbuffate compulsive Incapacità generale di regolare l alimentazione anche al di fuori delle abbuffate L abbuffata viene scatenata da stati d animo negativi e quando il paziente è solo il disturbo spesso insorge in concomitanza con alcuni life events dell individuo (le separazioni, il matrimonio, il lutto, la perdita del lavoro) BED E DEPRESSIONE Nei soggetti colpiti da BED hanno una storia di depressione maggiore 9 volte più frequente rispetto agli obesi senza BED presentano anche una prevalenza lifetime più elevata di disturbi d ansia, d umore e di personalità Stretta associazione tra peggioramento del tono dell umore e aumento delle abbuffate e quindi aumento di peso; Obesità (pregiudizio) e abbuffate (perdita di controllo) possono contribuire allo sviluppo della sintomatologia
7 Il significato dell abbuffata Comportamento alimentare alterato, scatenato da vissuti emotivi; Comportamento sintomatico di vissuti emozionali e cognitivi che rimandano alla comorbilità psichica di disturbi associati all umore: distimia e depressione Periodo dell esordio L età media di insorgenza è tra i anni, ma può insorgere anche nell adolescenza Esordio tardivo: anni generalmente dopo una crisi esistenziale ( di coppia, delusione dai figli, sovraccarico di lavoro, perdita dell occupazione,esigenze di carriera)
8 Fattori predisponenti I genitori di questi pazienti fin dall infanzia si sono preoccupati della dieta alimentare dei loro figli. Lunga storia di pellegrinaggi dai dietologi; La famiglia dei soggetti con DCA Invischiamento Scarsa differenziazione dei ruoli Iperprotettività Incapacità di gestire i conflitti Rigidità e diffidenza verso l esterno Grado di coesione basso Grado di controllo alto
9 La famiglia dei soggetti obesi Il cibo viene offerto come espressione di affetto e dedizione; Carente differenziazione dei ruoli al suo interno: il figlio sembra un oggetto narcisistico sul quale proiettare le proprie ambizioni non realizzate. Per questi genitori il sovrappeso/obesità del figlio rappresenta un fallimento personale e viene continuamente squalificato Spesso uno dei due genitori è un obeso magro che mantiene il suo peso a costo di continue privazioni Organizzazione psicologica dei soggetti obesi con BED Aspirazione al perfezionismo Prevalenza del pensiero dicotomico Carente consapevolezza delle emozioni Dominati dalla paura ossessiva di biasimo e di delusioni; Estremamente vulnerabili alla critica, alla disconferma;
10 Organizzazione psicologica dei soggetti BED Sovrastati dal terrore di deludere gli altri e di essere delusi Personalità fragile incapace di gestire l ansia e le frustrazioni e quindi la rabbia da esse generata; Tendono ad evitare la realtà rifugiandosi in progetti e fantasie meravigliose che non verranno mai realizzate L aspetto fisico è inconsciamente una difesa ed un rifugio dal confronto con vissuti negativi che minacciano l autostima Caratteristiche relazionali Temono l abbandono e la separazione Dipendenza patologica dall altro per la conferma del proprio valore L incapacità di tollerare la frustrazione e la tendenza a vissuti assoluti spesso li porta a rompere bruscamente la relazione Eccessivamente richiedenti di conferme di affetto e dedizione Controllanti e diffidenti nell attesa dei minimi segnali di disconferma del proprio valore Non riescono a nutrirsi delle relazioni (l altro è funzionale all immagine di sé e non visto nella sua diversità) e si sentono soli, anche in famiglia
11 FUNZIONAMENTO COGNITIVO DEL PAZIENTE OBESO: il pensiero dicotomico Il pensiero dicotomico è una modalità di funzionamento tipica dei soggetti obesi; Fa parte delle credenze ossia delle idee che ognuno di noi ha rispetto a sé, agli altri e a ciò che accadrà in futuro, l insieme di ciò che crediamo vero o falso. E una credenza erronea che potremmo definire come un pregiudizio negativo su di sé, sugli altri e su cosa accadrà nel futuro. PENSIERO DICOTOMICO Il soggetto legge la realtà in base a categorie opposte ed escludentisi a vicenda: - vero/falso - giusto o sbagliato - perfetto o inadeguato - successo o fallimento - onnipotenza o impotenza E un giudizio assoluto, definitivo che il soggetto usa nella valutazione di sé, degli altri e del futuro; Di fronte alle difficoltà, agli sbagli di sé e degli altri viene emessa una sentenza senza appello
12 Credenze o Pensieri automatici idee irrazionali Non consapevoli Automatici Sintetici Persistenti Presentano contenuti plausibili influenzano emozioni e comportamenti Pensieri disfunzionali = credenze erronee che si attivano automaticamente e in ogni situazione impediscono di prendere in considerazione tutti gli elementi di realtà; impediscono di valutare in modo obiettivo la situazione e attuare comportamenti coerenti possono indurre a compiere dei comportamenti non coerenti: nel caso specifico dell obesità e del sovrappeso ostacolano la perdita di peso
13 L AUTOSTIMA PENSIERI AUTOMATICI = FILTRI MENTALI NEGATIVI POSITIVI non si riesce si riesce CROLLO della FIDUCIA RAFFORZAMENTO della FIDUCIA DISFUNZIONALI FUNZIONALI
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