I DISTURBI COMPORTAMENTALI
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- Bonaventura Mari
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1 IC1 PESCANTINA A.S I DISTURBI COMPORTAMENTALI Ins. Francesca Bonafini Ins. Gisella Di Marco
2 Associazione Nuovi Talenti Speciali
3 BES: BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE MACROCATEGORIA CHE COMPRENDE MOLTE SITUAZIONI Studenti con disabilità specifica L. 104/92 Studenti con Disturbi evolutivi Specifici DSA (170/2010) ADHD DOP (oppositivo provocatorio) DDC (condotta) Studenti con svantaggio socio-economico, linguistico, culturale, emotivo
4 Oltre a questa macro categorizzazione, gli alunni con BES possono essere anche altri tipi di studenti Studenti con risultati insoddisfacenti Studenti ostili o aggressivi Studenti che fanno fatica ad adattarsi al ruolo e che hanno difficoltà nelle relazioni sociali
5 AD ESEMPIO MUTISMO SELETTIVO DISTURBO D ANSIA CHE SI PRESENTA IN ETA INFANTILE ED E CARATTERIZZATO DALLA DIFFICOLTA PIUTTOSTO RIGIDA E PERSISTENTE A PARLARE. Inizialmente sono bambini che vengono percepiti come molto timidi, ma questo non permette di adottare con loro le strategie giuste.
6 E importante che gli insegnanti siano informati, perché in genere il problema si manifesta tipicamente a scuola, e l insegnante è tra le prime persone che può accorgersi della presenza del disturbo e segnalarlo quanto prima alla famiglia, che in genere ne viene a conoscenza in un secondo momento.
7 1. Proporre modalità alternative di comunicazione. 2. Accoglierlo per quello che è. Cercare di dimenticarsi del fatto che lui non parla. Il compito dell insegnante non è quello di farlo parlare, rinunciare a farlo parlare è la strategia per liberarlo dalle nostre aspettative su di sé che gli creano ansia.
8 LA METAFORA DELL ICEBERG SOTTO A UN COMPORTAMENTO PROBLEMA C E MOLTO DI PIU DI QUANTO SI POSSA VEDERE IL PROBLEMA DEL COMPORTAMENTO E UN MESSAGGIO
9 LA METAFORA DELL ICEBERG COMPORTAMENTO OSSERVABILE CAUSE INVISIBILI Comportamenti problema: auto/ eteroaggressività, rompe tutto, picchia gli altri bimbi, non sta seduto, non collabora. Non capisce le regole, Non sa fare quel gioco, Non ha capito cosa fare, Non sa per quanto tempo dovrà fare quella cosa.
10 COMPORTAMENTI DISADATTIVI: Sono comportamenti che la persona manifesta di fronte ad un qualche evento ambientale e a causa delle proprie difficoltà comunicative e sociali Questi comportamenti possono provocare danni a se stessi, agli altri o agli oggetti Per la loro intensità e frequenza ostacolano l emissione di altre prestazioni o di altre abilità Sono comportamenti che impediscono o limitano l interazione sociale
11 PARTENDO DALLA CONSIDERAZIONE CHE IL COMPORTAMENTO È Una funzione dell interazione tra la persona e l ambiente L INTERVENTO deve affrontare le variabili sottostanti al comportamento e I risultati devono essere valutati dal punto di vista funzionale
12 UN COMPORTAMENTO DISADATTIVO: DEFINIZIONE: L ADHD SINDROME DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA DSM IV : F.90 F.91 CIRCA IL 4 % DEI BAMBINI, PREVALENTEMENTE SESSO MASCHILE DA 3 A 9 MASCHI OGNI FEMMINA
13 FATTORI BIOLOGICI STESSO COMPORTAMENTO, MOLTEPLICI CAUSE:
14 ADHD CARATTERISTICHE DISATTENZIONE IMPULSIVITA IPERATTIVITA
15 DISATTENZIONE Scarsa cura per i dettagli Incapacità a portare a termine azioni intraprese Incapacità nel pianificare e organizzare il lavoro Difficoltà a prestare attenzione ad un unica fonte di informazione
16 IMPULSIVITA DIFFICOLTA A: Aspettare il proprio turno Rispettare le regole, i tempi, gli spazi dei coetanei Prevedere le conseguenze di un azione
17 IPERATTIVITA Eccesso di movimenti, irrilevanti rispetto al compito, o grandi movimenti che riguardano il corpo
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22 TERAPIE FARMACOLOGICHE (nei casi più gravi) PSICO-COMPORTAMENTALI COMBINATE ( farmacologiche e psicocomportamentali)
23 Cosa possono fare gli insegnanti? 1) PREDISPORRE UN AMBIENTE FACILITANTE 2)GESTIONE DELLE LEZIONI 3)GESTIONE DEL COMPORTAMENTO
24 1) PREDISPORRE UN AMBIENTE FACILITANTE QUANTO PIU ORGANIZZATO E STRUTTURATO E IL CONTESTO IN CUI LAVORA IL BAMBINO, TANTO PIU PREVEDIBILE DIVENTA L AMBIENTE E QUINDI PIU REGOLATO SARA IL COMPORTAMENTO DEL BAMBINO. Organizzare l ambiente cioè la classe. Instaurare delle routine. Stabilire delle regole.
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30 E ANCORA -formare gruppi di supporto (compagnoguida) - usare la metodologia dell apprendimento cooperativo -mantenere la calma nelle situazioni di crisi
31 3)GESTIONE DEL COMPORTAMENTO Avviene attraverso: - L OSSERVAZIONE E L ANALISI DEL COMPORTAMENTO (Scheda A.B.C.) L USO STRATEGICO DI GRATIFICAZIONI E RINFORZI
32 Scheda di osservazione dei comportamenti disadattivi modello A.B.C. (Prof M. Powers) Nome Data Luogo Operatore Definizione operativa del comportamento(quale comportamento specifico osserviamo) Luogo e ora Persone presenti Eventi Antecedenti Comportamento problema Durata Conseguenza Intervento operatore Reazione emotiva dell operatore
33 PERCHE LA SCHEDA A.B.C.? Per poter valutare meglio la DURATA, l INTENSITA e la FREQUENZA di un comportamento problema Per identificare meglio e, di conseguenza, prevenire le circostanze che innescano il comportamento problema
34 L USO DI RINFORZI Rispondono alla domanda perché lo devo fare? Devono, quindi, essere interessanti e adatti all età Sono rinforzi se incrementano il comportamento corretto Per essere efficaci i rinforzi devono essere somministrati durante o immediatamente dopo il comportamento positivo Ogni rinforzo è personalizzato, cioè se vale per un bambino può non valere per un altro
35 Rinforzi comuni scuola-famiglia Usare rinforzi materiali (una caramella, un gioco ) per poi passare ai rinforzi naturali (batti cinque, sei stato bravo.)
36 Grazie per l attenzione!
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