I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

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1 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI INCONTRO GENITORI CHIUSA PESIO Aprile 2015 Dott. ALESSANDRO MARANGI

2 CORRELAZIONE (provvisoria) TRA MINORAZIONE e HANDICAP Legge 104/1992: è persona handicappata colui che presenta una minorazione (menomazione) fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione (art. 3 comma 1). Si deduce una relazione necessaria fra minorazione ed handicap che passa attraverso la disabilità. Tale correlazione ha permesso di riconoscere in situazione di handicap anche bambini o ragazzi svantaggiati (per motivi comportamentali o linguistici o altro) con una confusione tra handicap (inteso come disabilità) e disagio socio- culturaleeducativo. Alessandro Marangi

3 CORRELAZIONE (provvisoria) TRA MINORAZIONE e HANDICAP NON SEMPRE E COSI : in un certo senso non può esserci un handicap senza una minorazione difficoltà e quindi anche condizioni di svantaggio ed emarginazione poiché questa in molti casi produce non tutte le minorazioni producono un handicap (ad es. se non sono molto gravi o vengono precocemente risolte) Non tutti gli handicap sono prodotti da minorazioni (nella scuola si presentano situazioni di handicap, cioè di riduzione delle abilità ed emarginazione, senza che sia sempre possibile diagnosticare una minorazione ai sensi di legge inadeguatezza delle conoscenze o degli strumenti? (Es. sindromi recenti) Alessandro Marangi

4 13) DISABILITA' DIFFICOLTA' di APPRENDIMENTO BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI PER RILEVARE, RICONOSCERE E VALUTARE I REALI BISOGNI DI UN ALUNNO E' PIU' CORRETTO RIFERIRSI AL CONCETTO DI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (Special Education Needs) PIUTTOSTO CHE A QUELLO DI DISABILITA'. IL CONCETTO DI B.E.S. E' PIU' AMPIO E SI AVVICINA MOLTO A QUELLO DI DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO

5 14)DIFFICOLTA' di APPRENDIMENTO DEFINIZIONE Si riferisce a qualsiasi difficoltà riscontrata da uno studente durante la sua carriera scolastica. Le difficoltà scolastiche sono di tanti tipi diversi e spesso non sono la conseguenza di una causa specifica ma sono dovute al concorso di molti fattori che riguardano sia lo studente, sia il contesto in cui egli viene a trovarsi (Cornoldi 1999, pagg. 7-8)

6 15) BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI DEFINIZIONE Un alunno con apprendimento, sviluppo e comportamento in uno o più dei vari ambiti e competenze, rallentato o problematico, e questa problematicità è riconosciuta per i danni che causa al soggetto stesso, non soltanto tramite il confronto con la normalità (Ianes) Questi rallentamenti o problematicità possono essere globali e pervasivi (es. autismo), specifici (es. dislessia), settoriali (es. ADHD) e naturalmente più o meno gravi, permanenti o transitori (es. lingua diversa). I fattori causali possono collocarsi a livello organico, psicologico, familiare, sociale, culturale, ecc.

7 16) ALUNNI CON B.E.S. CON diagnosi psicologica e/o medica 2-3% SENZA diagnosi psicologica e/o medica 10-15% Legge 104/92 DSM-IV o ICD-10 ICF - RITARDO MENTALE - DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO - DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO - DISTURBI DEL COMPORTAMENTO - PATOLOGIA DELLA MOTRICITA', SENSORIALI, NEUROLOGICHE O RIFERIBILI AD ALTRI DISTURBI ORGANICI - SVANTAGGIO E DEPRIVAZIONE SOCIALE - PROVENIENZA E BAGAGLIO CULTURALE E LINGUISTICO DIVERSO - FAMIGLIE PROBLEMATICHE - DIFFICOLTA' PSICO-AFFETTIVE RELAZIONALI E COMPORTA- MENTALI NON DIAGNOSTICATE

8 17) ALUNNI CON B.E.S. RITARDO MENTALE DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO DISTURBI DELL APPRENDIMENTO CON diagnosi - funzionamento intellettivo generale al di sotto della media - significative limitazioni nel comportamento adattivo (autonomia personale e sociale Vari disturbi dello spettro autistico DISTURBI DI SVILUPPO: - della lettura - del calcolo - dell'espressione scritta - dell'articolazione della parola - del linguaggio espressivo - nella comprensione del linguaggio - della coordinazione Q. I. - lieve 50/ medio 35/40 sup - grave 20/25 sup - gravissimo - 20/25 Deficit nella: - comunicazione - interazione sociale - immaginazione - repertorio di attività ed interessi

9 18) ALUNNI CON B.E.S. CON diagnosi DISTURBI DEL COMPORTAMENTO - da deficit di attenzione con iperattività - della condotta - oppositivo -provocatorio PATOLOGIE DELLA MOTRICITA', SENSORIALI, NEUROLOGICHE O RIFERIBILI AD ALTRI DISTURBI ORGANICI - Deficit motori più o meno estesi (spasticità) - Deficit sensoriali (cecità, sordità ecc) - disturbi neurologici (prodotti da traumi, Interventi chirurgici, epilessia ecc) - patologie organiche (immunodeficienze, patologie respiratorie, digestive ecc)

10 19) ALUNNI CON B.E.S. SENZA diagnosi SVANTAGGIO E DEPRIVAZIONE SOCIALE PROVENIENZA E BAGAGLIO CULTURALE E LINGUISTICO DIVERSO Alunni cresciuti in: - situazioni familiari povere - situazioni sociali povere - in contesti degradati. Alunni: - migranti. figli di migranti - profughi e rifugiati - stabilizzati di recente Minori competenze metacognitive linguistiche e sociali Minori competenze metacognitive linguistiche e sociali FAMIGLIE PROBLEMATICHE Multiproblematica, abusante, conflittuale, con patologie psichiatriche, condotte antisociali o criminali, tossicodipendenza, ecc DIFFICOLTA' PSICO-AFFETTIVE RELAZIONALI E COMPORTA- MENTALI NON DIAGNOSTICATE Bassa autostima, stati d'ansia incontrollati, Scoppi di collera, scarsa tolleranza alle frustrazioni, bassa motivazione, poca curiosità, scarsa o deviata immagine di sé, scarse prospettive, ecc

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