PSICOLOGIA DELL HANDICAP E DELLA RIABILITAZIONE Daniela Antonello
|
|
- Ortensia Scarpa
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PSICOLOGIA DELL HANDICAP E DELLA RIABILITAZIONE Daniela Antonello I^ LEZIONE IN PRESENZA (15/5 e 20/5) Le questioni di fondo del pianeta H ABSTRACT Alcune questioni di fondo riguardanti: l integrazione e il cambiamento, il problema della classificazione, l attività legislativa in rapporto all handicap, la professionalità del docente di sostegno. Elementi di analisi dell evoluzione del concetto di integrazione scolastica con riferimento anche alla normativa 1 che ne accompagna e sottolinea lo sviluppo. INSERIMENTO L HANDICAP tra: ASSIMILAZIONE INTEGRAZIONE 1 Si allega scheda informativa sulla legislazione vigente. Consultare, per approfondimenti legislativi, l archivio del settore handicap del Sito:
2 VERSO UNA DEFINIZIONE MEDICI LAVORATIVI PER L HANDICAP entrano in campo vari aspetti: ASSISTENZIALI SOCIALI CAUSE ALTERAZIONI ANATOMICHE E FUNZIONALI ESITI INVALIDANTI ( incidenti, operazioni..) EFFETTI SULLA VITA SOCIALE Da ciò difficoltà a fornire una definizione esauriente e completa Legge 118/1971 ne dà una definizione generica: Si considerano mutilati ed invalidi civili i cittadini con minorazioni congenite o acquisite, fisiche o psichiche, che abbiano una riduzione permanente delle capacità di lavoro non inferiore ad 1/3, e se minori di 18 anni abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età
3 Legge Regione Veneto n.46/1980 introduce una definizione più descrittiva: Handicappato è la persona di qualsiasi età che per evento patologico, congenito, ereditario, traumatico o comunque intervenuto, è menomata nelle proprie facoltà fisiche, psichiche o sensoriali; incontra difficoltà di relazione, apprendimento, inserimento lavorativo ed è pertanto soggetta, o esposta, a processi o situazioni di emarginazione L O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) L handicap è la condizione di svantaggio vissuta da una persona a seguito di una menomazione e disabilità che limita o impedisce la possibilità di ricoprire il ruolo normalmente proprio a quella persona in relazione all età, al sesso e ai fattori socio-culturali Dunque l handicap non è un dato iniziale, univoco ma: la conseguenza, la fase terminale di un processo che vede, nella sua sequenza: tappe della malattia la quale genera menomazione a cui segue la disabilità che si traduce in handicap LEGGE QUADRO N. 104 del 5/2/1992 ART.3 SOGGETTI DI DIRITTO
4 E persona handicappata colui che presenta una FISICA MINORAZIONE Stabilizzata o Progressiva PSICHICA SENSORIALE che è APPRENDIMENTO Causa di DIFFICOLTA di RELAZIONE INTEGRAZIONE LAVORATIVA Tale da determinare un PROCESSO DI SVANTAGGIO SOCIALE o EMARGINAZIONE ASPETTI ESSENZIALI PER L INTEGRAZIONE a) L emarginazione non è un fatto esterno ma nasce da un fatto sociale, dall esistenza di precisi modelli culturali e di costume b) Non esiste handicap senza barriere (fisiche, legali, pscologiche )
5 La disabilità più le barriere danno significato al concetto di handicappato c) L handicap va definito nella sua complessità attraverso più strumenti: 01. diagnosi funzionale 02. profilo dinamico funzionale 03. piano educativo individualizzato (P.E.I.) 04. programmazione educativa 05. programmazione curricolare 06. P.O.F. (Piano dell Offerta Formativa d Istituto) Dalle più recenti Indicazioni Ministeriali e Raccomandazioni 07. Piani di studio personalizzati 08. Portfolio delle competenze individuali d) L integrazione ha significato se si identifica con un processo di pieno sviluppo di tutte le potenzialità operative/relazionali, per mezzo dell educazione e partecipazione reale alla vita comunitaria e) Il processo è valido solo se è programmato e condotto in modo razionale e scientifico: chiarezza efficacia efficienza misurabilità degli obiettivi- metacognizione
6 HANDICAPPATI OGGI -> SOGGETTI DI DIRITTO TRA L INSERIMENTO E L INTEGRAZIONE INSERIMENTO = Immissione di un soggetto in un gruppo preesistente senza che si inneschi alcun tipo di relazione fra il soggetto ed il gruppo. Questi rimane estraneo al gruppo e viceversa perchè non viene attivato alcun tipo di COMUNICAZIONE. INTEGRAZIONE = E un qualcosa di più dell inserimento. Quando i soggetti entrano in relazione fra loro e riconoscono ed assumono l altrui identità come ipotesi esistenziale, quando contribuiscono alla crescita integrale uno dell altro senza discriminazione alcuna (Randazzo -Chiti) Secondo A.Canevaro Se un bambino viene ammesso in una scuola che NON procede ad alcun cambiamento -> VIENE ASSIMILATO Se l accoglienza comporta CAMBIAMENTI (adattamenti) da entrambe le parti (bambino handicappato/scuola) si può parlare di -> INTEGRAZIONE perciò: INTEGRAZIONE -> CAMBIAMENTI + ADATTAMENTI RECIPROCI TRA SCUOLA-ALUNNO H
Incontro informativo dott. Clara Zuch Specialista in Medicina legale e delle Assicurazioni ASS n. 2 Isontina Medicina legale Gorizia, 3 novembre 2009
Incontro informativo dott. Clara Zuch Specialista in Medicina legale e delle Assicurazioni ASS n. 2 Isontina Medicina legale Gorizia, 3 novembre 2009 Incontro informativo Chiarire le modalità di presentazione
DettagliI DISABILI LA TUTELA E L ASSISTENZA
I DISABILI LA TUTELA E L ASSISTENZA Dalla Classificazione Internazionale delle Menomazioni, Disabilità e Handicap, proposta dall Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1980, si ricavano le definizioni
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliLaboratorio Servizi nell area DISABILI
Laboratorio Servizi nell area DISABILI 1 Studio sui servizi alla persona disabile a Roma Luglio 2007 Nella legislazione italiana, la tutela assistenziale del cittadino disabile si è avuta: 1. Negli anni
DettagliLA RIFORMA INPS SULL INVALIDITA CIVILE Brescia, 19.06.10 INVALIDITA CIVILE, HANDICAP E DISABILITA : DEFINIZIONI E ACCESSO AI DIRITTI
BRESCIA onlus DESENZANO onlus VALLECAMONICA onlus LA RIFORMA INPS SULL INVALIDITA CIVILE Brescia, 19.06.10 INVALIDITA CIVILE, HANDICAP E DISABILITA : DEFINIZIONI E ACCESSO AI DIRITTI Simona Rapicavoli
DettagliAllegati al POF ALLEGATO 1: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L'IMPORTANZA DI UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
Allegati al POF ALLEGATO 1: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L'IMPORTANZA DI UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA L'adozione di un Protocollo di Accoglienza consente di attuare in modo operativo
DettagliALUNNO CON DISABILITA
D.G. Famiglia e Solidarietà Sociale ALUNNO CON DISABILITA NUOVE MODALITA PER L INDIVIDUAZIONE AL FINE DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA NORMATIVA LEGGE 104/92 DPR 24 FEBBRAIO 1994 LEGGE 289/2002 ART.35 COMMA
DettagliL AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI
Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,
DettagliQuesto documento è uno strumento a disposizione degli insegnanti di sostegno e dei docenti curricolari.
H A N D I C A P E S C U O L A Questo documento è uno strumento a disposizione degli insegnanti di sostegno e dei docenti curricolari. L INTEGRAZIONE DELLE PERSONE IN SITUAZIONE DI HANDICAP L art. 3 della
DettagliIL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione
DettagliLa Legge 104/92. Legge quadro per l assistenza, l integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate
La Legge 104/92 Legge quadro per l assistenza, l integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate Stefania Cupido Associazione Giuseppe Dossetti: i Valori 1 La Legge 104/92 segna il passaggio
DettagliIL PERCORSO EVOLUTIVO, I CRITERI E GLI ASPETTI FONDAMENTALI DELL I.C.F.
IL PERCORSO EVOLUTIVO, I CRITERI E GLI ASPETTI FONDAMENTALI DELL I.C.F. A cura del Sociologo E-Mail: salvogarofalo1@libero.it DA HANDICAPPATO (ICIDH-1980) a PERSONA con disabilità (ICF 2001) livello Intern.
DettagliLA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA primo ciclo d istruzione Lo sfondo comune e il quadro normativo Il PEI come strumento di progettazione e di valutazione Isp. Luciano Rondanini LA VALUTAZIONE
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA FINALITA Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione degli alunni
DettagliLa Sfida dell Integrazione. Integrazione e Inclusione nella scuola dell Autonomia
La Sfida dell Integrazione Integrazione e Inclusione nella scuola dell Autonomia 1 L Handicap è solo la punta visibile dell iceberg, della molteplicità dei problemi e dei disagi degli alunni di una classe
DettagliBES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. 29/09/13 dott. V.Gullotta 1
BES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI 29/09/13 dott. V.Gullotta 1 le politiche di inclusione scolastica Il modello italiano di inclusione scolastica è assunto a punto di riferimento in Europa
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliPUNTI CRITICI NELL INTERPRETAZIONE DELLA NORMATIVA SULLA DISABILITA UDITIVA
ASSOCIAZIONE FAMIGLIE AUDIOLESI CANTU CONVEGNO «LO STATO DELLA RICERCA SULLA SORDITA» CANTU 24 MAGGIO 2014 PUNTI CRITICI NELL INTERPRETAZIONE DELLA NORMATIVA SULLA DISABILITA UDITIVA UMBERTO AMBROSETTI
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
DettagliCOSTRUIRE IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA
LA SCUOLA POSSIBILE Sviluppo sostenibile e costruzione delle competenze nell obbligo formativo Corso di formazione per docenti Isola del Liri 12-13 maggio 2008 COSTRUIRE IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA
DettagliI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI INCONTRO GENITORI CHIUSA PESIO Aprile 2015 Dott. ALESSANDRO MARANGI CORRELAZIONE (provvisoria) TRA MINORAZIONE e HANDICAP Legge 104/1992: è persona handicappata colui che presenta
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI BOBBIO CAPOLUOGO (PC) PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI
ISTITUTO COMPRENSIVO DI BOBBIO CAPOLUOGO (PC) PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI Anche un lungo cammino comincia con un piccolo passo PREMESSA Questo documento denominato
DettagliMOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI
MOBILITA INTERNAZIONALE DEGLI STUDENTI L istituzione scolastica Polo Valboite, nell intento di favorire l educazione interculturale e nella convizione che gli scambi internazionali rappresentino una risorsa
DettagliDEFINIZIONE DI MENOMAZIONE, DISABILITÀ E HANDICAP
DEFINIZIONE DI MENOMAZIONE, DISABILITÀ E HANDICAP E enorme la confusione nella terminologia relativa all handicap. Per questo negli ultimi 20 anni l OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso
Dettaglicoinvolgimento di tutti gli educatori (insegnante di classe, di sostegno, assistenti educatori)
FINALITA EDUCATIVA GENERALE: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,
DettagliBES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica
Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione BES e PEI :Corso pratico e teorico per l inclusione scolastica Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it
DettagliG. Marconi I.P.S.I.A. Via Trieste, n. 20- San Giovanni V.no Tel. 055.9122009 - Fax 055.9120156
PEP ALUNNI STRANIERI - SCHEDA DI VALUTAZIONE A.S. 2009/10 Nome e Cognome Classe.. Indirizzo Data di nascita..... Nazionalità Data del primo arrivo in Italia.. Numero degli anni di scolarità di cui nel
DettagliSCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI
SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF
DettagliATTIVITA DI FORMAZIONE IN TEMA DI INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI
A.S. 2010/2011 ATTIVITA DI FORMAZIONE IN TEMA DI INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI Modalità di svolgimento del corso 1 FASE 14 ORE 6 INCONTRI 1. Principi di integrazione: come essere nella relazione educativa
DettagliLegislazione di riferimento - Disabilità
Legislazione di riferimento - Disabilità Costituzione della Repubblica Italiana 1 / 12 Articolo 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni
DettagliBisogni educativi speciale e disabilità
Bisogni educativi speciale e disabilità Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o di apprendimento, dovuta all interazione
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI
ISTITUTO COMPRENSIVO DI BOBBIO CAPOLUOGO (PC) PIAZZA S. COLOMBANO, 5 29022 BOBBIO (PC) PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI Anche un lungo cammino comincia con un piccolo
DettagliCapitolo 14 - Sostegno Scolastico
Capitolo 14 - Sostegno Scolastico 14.1 Il diritto all istruzione Il diritto allo studio degli alunni con disabilità si realizza, secondo la normativa nazionale vigente, attraverso l integrazione scolastica,
DettagliINTEGRAZIONE SCOLASTICA E DIDATTICA SPECIALE. Annamaria PETITO
INTEGRAZIONE SCOLASTICA E DIDATTICA SPECIALE Annamaria PETITO 1 QUESTIONI PRELIMINARI Programmazione curriculare individualizzata: riassume l esigenza di sviluppare azioni non improvvisate, idonee ai bisogni
DettagliSERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE
SERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE Sportello di informazioni sulla disabilità 4 È un servizio promosso dalle associazioni Abc-Liguria e Dopodomani Onlus per dare informazioni ed indicazioni
DettagliBES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) TRA SCUOLA-FAMIGLIA-SANITA. Paola Damiani Referente BES-USR per il Piemonte Ufficio VI- Dirigente Stefano Suraniti
. BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) TRA SCUOLA-FAMIGLIA-SANITA Paola Damiani Referente BES-USR per il Piemonte Ufficio VI- Dirigente Stefano Suraniti Lo scenario ATTUALE LE CLASSI COMPLESSE Dir. Min. 27/12/2012-
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI DISABILI
All.9 POF 2015-2016 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI DISABILI Il Protocollo di Accoglienza è il documento che predispone e organizza le modalità che l Istituto intende seguire relativamente all
DettagliBISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Formazione in ingresso personale docente ed educativo 2015/1016 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Mirko Sala Bisogni Educativi Speciali FONTE: Flavio Fogarolo COME SI PUO FARE? LA DIDATTICA NON PUO IGNORARE LA
Dettaglicomma 2 : in alternativa possono chiedere al datore di lavoro di usufruire di 2 ore di permesso giornaliero retribuito fino al compimento del 3 anno
GUIDA PER IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI HANDICAP (LEGGE 104/92) La legge sull handicap prevede interventi volti concretamente a prevenire e rimuovere le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo
DettagliTFA Università degli Studi G. d Annunzio Chieti Pescara A.A. 2014 / 2015. Pedagogia Speciale
TFA Università degli Studi G. d Annunzio Chieti Pescara A.A. 2014 / 2015 Pedagogia Speciale etdoraz@tin.it Prof. Ettore D Orazio TESTI DI RIFERIMENTO Marisa Pavone, L' inclusione educativa. Indicazioni
DettagliPROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DSA
MOD. A04 Allegato n. 4 al P.O.F. PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DSA Punti del documento: - Dichiarazione d intenti - Premessa - Obiettivi - Procedure e Strategie - Soggetti coinvolti - Prassi condivise.
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PREMESSA L Istituto opera con particolare attenzione per l integrazione degli alunni disabili, favorendo la socializzazione, l acquisizione di autonomia
DettagliGESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
ISTITUTO COMPRENSIVO E. CURTI GEMONIO Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Entro i termini e i criteri previsti dalla legge, sulla base del numero di
DettagliBreve excursus sulle leggi relative all integrazione scolastica degli alunni disabili
INCLUSIVITÀ a Integrazione del disagio Breve excursus sulle leggi relative all integrazione scolastica degli alunni disabili Il POF d istituto riconosce pienamente il modello d istruzione italiano in termini
DettagliDocumenti e riferimenti normativi per gli alunni con disabilità
Documenti e riferimenti normativi per gli alunni con disabilità Documenti/Procedure Accertamento dell handicap Richiesta documentata dei genitori o esercenti la patria potestà alla ASL Riferimenti normativi
DettagliBUONE PRASSI PER L ACCOGLIENZA PROGETTO ACCOGLIENZA
ACCOGLIENZA: BUONE PRASSI PER L ACCOGLIENZA PROGETTO ACCOGLIENZA Nel Progetto con il termine ACCOGLIENZA si vuole intendere il percorso che accompagna il passaggio di tutti gli alunni (in particolare di
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH. dell'i.c.di Belgioioso
11/11/12 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH dell'i.c.di Belgioioso 1 FINALITA Il presente documento contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche
DettagliHANDICAP E INTEGRAZIONE
HANDICAP E INTEGRAZIONE Inserimento ed Integrazione degli alunni diversamente abili L integrazione degli alunni diversamente abili costituisce, per la nostra scuola, un impegno fondamentale che si ispira
DettagliIncontri di prima formazione
Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio XI Brescia CENTRO TERRITORIALE, RISORSE E SERVIZI PER L HANDICAP BRESCIA E HINTERLAND Incontri di prima formazione IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
DettagliScuola IC Piero della Francesca Arezzo. Dati A.s. 2012/2013. Previsione 2013/2014. Piano Annuale per l Inclusione
Scuola IC Piero della Francesca Arezzo Dati A.s. 2012/2013 Previsione 2013/2014 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: A.S.2012/13
DettagliDisabili e Scuola Prima dei Bes Prof. Domenico Perla
Disabili e Scuola Prima dei Bes Prof. Domenico Perla La legge 517/77 è stata l inizio di un effettivo processo di integrazione dei disabili a scuola. Prima di allora avevano diritto all istruzione impartita
DettagliIl PEI e la valutazione
Il PEI e la valutazione novembre 2012 MONTORIO - VERONA Ufficio XII - Ufficio Scolastico di Verona Roberto Grison Impegni della scuola Percorso per l integrazione 3.1 Individuazione/Certificazione 3.2
DettagliIL GRUPPO DI LAVORO SULL HANDICAP DI CIRCOLO/ISTITUTO I.S.I.S. Leonardo Da Vinci di Firenze martedì 5 marzo 2013
IL GRUPPO DI LAVORO SULL HANDICAP DI CIRCOLO/ISTITUTO I.S.I.S. Leonardo Da Vinci di Firenze martedì 5 marzo 2013 Il Referente per l Integrazione Ufficio Scolastico Territoriale di Firenze Giuseppe Panetta
DettagliPROTOCOLLO ACCOGLIENZA Alunni disabili
PROTOCOLLO ACCOGLIENZA Alunni disabili Finalità Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione degli alunni disabili, definisce
DettagliAspetti normativi Roberto Leonetti, Responsabile dell Unità Funzionale di Salute Mentale Infanzia e Adolescenza, ASL 10 Firenze
Aspetti normativi Roberto Leonetti, Responsabile dell Unità Funzionale di Salute Mentale Infanzia e Adolescenza, ASL 10 Firenze FAMIGLIA/E contesti di vita scuola bambino e famiglia servizi sociali servizi
DettagliAREA PORTATORI HANDICAP
AREA PORTATORI HANDICAP PREMESSA La Legge 104/92 all art. 3 comma 2 recita: E persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa
DettagliI principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus
I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI FINALITÀ Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è una guida dettagliata d informazione riguardante l integrazione degli alunni
DettagliRICHIESTA DI PERMESSI L.104/92 art. 33 comma 3 ASSISTENZA PARENTI
Mod. 11 Struttura: Gestione Risorse Umane - Settore Rilevazione Presenze/Assenze RICHIESTA DI PERMESSI L.104/92 art. 33 comma 3 ASSISTENZA PARENTI A) DATI RELATIVI AL RICHIEDENTE DEI BENEFICI - REFERENTE
DettagliQUADRO RIASSUNTIVO-SINTETICO DEL SISTEMA COORDINATO DI DOCUMENTI/INTERVENTI FINALIZZATI ALL INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI H
QUADRO RIASSUNTIVO-SINTETICO DEL SISTEMA COORDINATO DI DOCUMENTI/INTERVENTI FINALIZZATI ALL INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI H Fonti legislative principali: L. 104/92, artt. 12, 13, 15; D.P.R. 24/2/94,
DettagliIL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra
DettagliP.7.5.04 GESTIONE DELLE ATTIVITA DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUA ZIONE DI HANDICAP
P.7.5.04 GESTIONE DELLE ATTIVITA DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUA ZIONE DI HANDICAP Indice: 1. SCOPO...2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE...2 3. RESPONSABILITA...2 4. PROCEDURA...5 4.1 Gestione della programmazione...5
DettagliArea Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS
Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell
DettagliVademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe
Vademecum per il sostegno Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe Gli strumenti della programmazione DIAGNOSI FUNZIONALE: descrive la situazione clinicofunzionale dello stato
DettagliREGOLAMENTO per gli inserimenti lavorativi socio-terapeutici
COMUNE DI MONTECATINI TERME Viale Verdi, 46-51016 Provincia di Pistoia - Tel. 0572/9181 - Fax 0572/918264 REGOLAMENTO per gli inserimenti lavorativi socio-terapeutici approvato con delibera di Consiglio
DettagliPROTOCOLLO D ACCOGLIENZA ED INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
PROTOCOLLO D ACCOGLIENZA ED INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Fondamenti legislativi L art. 3 della legge quadro (L. 104/92) stabilisce che disabile è: "colui che presenta una minorazione
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni
DettagliI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA CRC
Convention on the Rights of the Child I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA CRC La Convenzione fu adottata a New York il 20 novembre 1989, con risoluzione 44/25 dell Assemblea Generale delle NU, ed è entrata in
DettagliRUOLO, FUNZIONI, SERVIZI
RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI Il tema della disabilità mette a prova tutti i passaggi dei cicli di vita delle persone. Attraverso le vicende biografiche di chi attraversa questa particolare condizione è possibile
DettagliIn Italia, l alcolismo rappresenta la 3^ causa di morte dopo le malattie cardiovascolari ed il cancro
Anno Accademico: 2010-2011 Dati Istat 2010 In Italia, l alcolismo rappresenta la 3^ causa di morte dopo le malattie cardiovascolari ed il cancro - Formazione degli operatori in alcologia - Integrazione
DettagliINCLUSIONE SOCIALE E DINAMICHE INTERCULTURALI. Corso di Formazione
INCLUSIONE SOCIALE E DINAMICHE INTERCULTURALI Corso di Formazione Docenti neo immessi in ruolo I minori stranieri, come quelli italiani, sono innanzitutto persone e, in quanto tali, titolari di diritti
DettagliSERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI
SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA
DettagliProgetto Comes, sostegno all handicap
TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,
DettagliCosa sono i Bisogni Educativi Speciali?
Pagina 1 di 5 Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? I BES sono le necessità di tutti quelli alunni che presentano delle particolarità che impediscono il loro normale apprendimento e richiedono interventi
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI BALANGERO
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI BALANGERO PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA Scuola Primaria Anno scolastico 2013/2014 Il Collegio dei Docenti della Scuola Primaria dell Istituto Comprensivo di Balangero condivide
DettagliMANUALE ESPERTI PON 2007/2013
MANUALE ESPERTI PON 2007/2013 COME ACCEDERE AI PON 1 passo Gli operatori possono accedere in due modi 1 modalità di accesso Sito istruzione www.istruzione.it Cliccare su 2 2 modalità di accesso Sito Indire
DettagliAlla riuscita del progetto educativo generale di integrazione concorrono collegialmente una molteplicità di risorse:
Il MATTEI PER L INTEGRAZIONE DEI DIVERSAMENTE ABILI L Istituto opera da diversi anni sul nostro territorio con particolare attenzione per l integrazione degli alunni disabili, favorendo la socializzazione,
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DSA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DSA In attesa dei decreti attuativi della legge N. 170 8 Ottobre 2010, la nostra scuola si è così organizzata in materia di DSA. LA COMMISSIONE DSA IL CLINICO OGNI SINGOLO DOCENTE
DettagliREGOLAMENTO dell'albo Metropolitano delle Aziende inclusive
REGOLAMENTO dell'albo Metropolitano delle Aziende inclusive 1 INDICE Articolo 1: Oggetto del regolamento Articolo 2: Finalità dell Albo Articolo 3: Tenuta dell Albo metropolitano e sua articolazione Articolo
DettagliMedicina sociale. Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata
Medicina sociale Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata Definizione in cui prevale l aspetto sociologico, igienistico o politico La medicina sociale sarebbe
DettagliVademecum procedure per alunni con bisogni educativi speciali Indice
Vademecum procedure per alunni con bisogni educativi speciali Indice Premessa Alunni con bisogni educativi speciali Operatori e attori Strumenti Premessa Nello sviluppo di ciascuna storia educativa e personale,
DettagliTRA I. RIFERIMENTI GIURIDICI: EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA
ACCORDO DI PROGRAMMA DELLA PROVINCIA DI COMO PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP (artt. 12 e 13 L. 104/92 e art. 2 D.P.R. del 24/2/94) TRA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
DettagliCORSO DI AGGIORNAMENTO PER EDUCATORI - 2011
CORSO DI AGGIORNAMENTO PER EDUCATORI - 2011 SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI CON PROBLEMATICHE PSICO-FISICHE Docente Dott. Luigi Stagno MODELLI PROFESSIONALI COSA ACCADE SE CI INTERROGHIAMO SULL'EDUCATORE IN
DettagliApprofondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre
Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola
DettagliI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI POLITICHE SUI BES/SEN IN INGHILTERRA THE EDUCATION ACT, 1944 11 CATEGORIE DI DISABILITÀ WARNOCK REPORT, 1978 INTRODUCE IL TERMINE SPECIAL EDUCATIONAL NEEDS (SEN) ANNI 2000
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
ISTITUTO COMPRENSIVO DI PASIAN DI PRATO Istituzione scolastica dotata di personalità giuridica Decreto del Direttore Generale dell Ufficio Scolastico Regionale del F.V.G. del 25 gennaio 2012 - prot. n.
DettagliPer la legge sulla privacy si fa riferimento al Documento Programmatico della sicurezza (protezione dei dati personali D.L.V.O. 196 del 30/06/2003)
Per la legge sulla privacy si fa riferimento al Documento Programmatico della sicurezza (protezione dei dati personali D.L.V.O. 196 del 30/06/2003) PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Scuola Dirigente Scolastico
DettagliSCHEDA SOCIALE. DESTINATARIO DELL INTERVENTO Cognome Nome Nato a il / / Sesso
Allegato C alla Delib.G.R. n. 34/30 del 18.10.2010 SCHEDA SOCIALE (In base alla normativa vigente qualunque dichiarazione mendace comporta sanzioni penali, nonché l esclusione dal finanziamento del progetto
DettagliAlla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.
PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto
DettagliCondivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta
DettagliIL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO
IL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO IL GRUPPO Etimologia Il termine «gruppo» deriva da «groppo» (nodo) che rimanda all idea di assemblaggio, qualcosa che riunisce, lega tra loro molteplici elementi ma anche
DettagliConvegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO
Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO L AIUTO SCOLASTICO LA FAMIGLIA Dott. Eugenia Rossana Fabiano Dirigente Scolastico Fase di
DettagliLINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE
Allegato 4 AREA CULTURA DEMOGRAFICI SERVIZI SOCIALI COMUNE DI CARLOFORTE PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS UFFICIO SERVIZI SOCIALI LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS)
Dettagli1 Descrizione sintetica delle finalita' e dell'ambito di intervento del corso.. 3 1.1 Finalità... 3 1.2 Ambito di intervento...
LO SPORT E PER TUTTI CORSO DI AGGIORNAMENTO: L OPERATORE SPORTIVO TRA DIVERSITA E DISAGIO (EDUCARE ALLO SPORT PERSONE IN SITUAZIONE DI DIFFICOLTA ) 2^ PARTE 1 INDICE 1 Descrizione sintetica delle finalita'
DettagliIl sistema di tutela sociale
Il sistema di tutela sociale IL SISTEMA DI TUTELA SOCIALE Il sistema di TUTELA SOCIALE si riferisce a quel complesso di servizi con cui lo Stato fornisce a tutti i cittadini prestazioni di ordine assistenziale
DettagliApproccio integrato all abilitazione del bambino con DSA. Modello di intervento interistituzionale. Giancarla Mologni
Approccio integrato all abilitazione del bambino con DSA Modello di intervento interistituzionale Giancarla Mologni La diagnosi di DSA riempie lo studente di comunicazioni molto ambigue; sei intelligente,
DettagliLa domotica per i diversamente abili: Una guida pratica per capire quali sono le agevolazioni usufruibili dalle persone diversamente abili
La domotica per i diversamente abili: Una guida pratica per capire quali sono le agevolazioni usufruibili dalle persone diversamente abili La domotica è una delle tecnologie che hanno come fine il miglioramento
DettagliLegge 8 ottobre 2010, n. 170
Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento
DettagliPROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE A.COSTA Scuola dell infanzia G.B.Guarini Scuole primarie A.Costa G.B.Guarini A.Manzoni Scuola Secondaria di I grado M.M.Boiardo - Sezione Ospedaliera Sede: Via Previati, 31
Dettagli