INCLUSIONE SOCIALE E DINAMICHE INTERCULTURALI. Corso di Formazione
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- Eduardo Fantoni
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1 INCLUSIONE SOCIALE E DINAMICHE INTERCULTURALI Corso di Formazione Docenti neo immessi in ruolo
2 I minori stranieri, come quelli italiani, sono innanzitutto persone e, in quanto tali, titolari di diritti e di doveri che prescindono dalla loro origine nazionale. ( linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri, febbraio 2014)
3 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 1948, art.2 «Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione».
4 QUALI LEGGI DISPOSIZIONI SONO IN VIGORE sul DIRITTO DI ACCESSO A SCUOLA? il R.D. 4 maggio 1925, n. 653 sull inserimento nelle scuole italiane degli studenti provenienti dall estero Gliartt. 3,33,34 della Costituzione Italiana Dichiarazione dei diritti del fanciullo proclamata dall'onu il 20 novembre 1959 D.P.R. 10 settembre 1982, n. 722, recante l'attuazione della direttiva CEE n. 77/486 che garantisce il diritto di accesso a scuola ai figli dei cittadini della CEE. Raccomandazione del Consiglio d Europa 1984, La formazione degli insegnanti a un educazione per la comprensione interculturale in un contesto di migrazioni.
5 FONTI NORMATIVE TUTELA GIURIDICA E DELLA DIGNITA PERSONALE DEL LAVORATORE STRANIERO E DELLA SUA FAMIGLIA C.M.301/1989 Inserimento degli stranieri nella scuola dell'obbligo: promozione e coordinamento delle iniziative per l'esercizio del diritto allo studio I diritti considerati basilari per un buon inserimento sono il diritto al lavoro per gli adulti lavoratori e il diritto allo studio per i figli minori Conferma delle procedure di accoglienza e integrazione nella scuola Legge n. 189 del 30 luglio 2002
6 FONTI NORMATIVE Principi confermati dalla Convenzione sui diritti dell infanzia del 1989 Ratificati dall Italia nel 1991 Principi alla base delle scelte politiche e delle modalità d intervento del modello italiano di integrazione
7 Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri
8 2012 Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola per l infanzia e del primo ciclo d istruzione Si conferma la scelta dell educazione interculturale come modello per il riconoscimento di ogni singolo alunno 2014 Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri linee guida integrazione alunni stranieri
9 La Cittadinanza «2008 legge 169 introduzione del nuovo insegnamento- inizialmente come disciplina autonoma, in seguito interpretata come area trasversale «Linee guida «IN QUESTA PROSPETTIVA, L IMPEGNO DELLE SCUOLE DI SVILUPPARE I VALORI E I CONTENUTI DELLA CITTADINANZA SI INSERISCE NEL Più AMPIO CONTESTO DELLA CITTADINANZA EUROPEA E DELLE NORMATIVE INTERNAZIONALI SUI DIRITTI UMANI E DELL INFANZIA. così L EDUCAZIONE INTERCULTURALE COINVOLGE TUTTI GLI STUDENTI, ITALIANI E NON, E VIENE RICONDOTTA ALL ACQUISIZIONE DI VALORI, CONOSCENZE E COMPETENZE NECESSARI NON SOLO PER LA CONVIVENZA DCEMOCRATICA, MA ANCHE PER UN INSERIMENTO ATTIVO NEL MONDO DEL LAVORO, DELLA CULTURA E DELL IMPEGNO SOCIALE.»
10 Indicazioni operative Distribuzione nelle scuole degli alunni stranieri Accoglienza Coinvolgimento e partecipazione delle famiglie Valutazione Favorire l eterogeneità Iscrizione inizio d anno Iscrizione in corso d anno Informazione anche in diverse lingue sul funzionamento e l articolazione del sistema di istruzione è fondamentale per il processo di integrazione e di orientamento I minori con cittadinanza non italiana sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. ( DPR 394/1999,art.45
11 Indicazioni operative Orientamento Auspicabili percorsi che accompagnino gli alunni nel percorso di studi Cruciale e ben approfondito nel passaggio di snodo tra la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado Insegnamento della lingua italiana ALFABETIZZAZIONE ITALIANO COME SECONDA LINGUA- intervento didattico specifico; Lingua veicolare dello studio Ruolo docente facilitatore di apprendimento
12 CHI SONO GLI ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA? Alunni con cittadinanza non italiana Alunni con ambiente non italofono Alunni figli di coppie miste Alunni arrivati per adozione internazionale Alunni rom,sinti e camminanti Studenti universitari con cittadinanza straniera
13 L iscrizione può essere richiesta in qualunque periodo dell anno. Il numero degli alunni stranieri non deve superare di norma il 30% del totale degli alunni iscritti per classe eperscuola
14 Motivi di rifiuto all iscrizione Mancanza dei requisiti di età stabiliti dalla normativa vigente Incasodiiscrizioneincorsod anno,permancanzadi disponibilità di posti. Nella scuola secondaria di secondo grado, se il Consiglio di classe ritiene che il minore ultrasedicenne, privo di documentazione scolastica che richiede l iscrizione, non abbia la preparazione adeguata a svolgere il programma della prima Classe.
15 Italiano come L2 Il Ministero richiama l attenzione sull importanza dei laboratori di italiano L2, sottolineando come un intervento efficace dovrebbe dedicare all italiano L2 circa due ore al giorno per tre quattro mesi. I modelli intensivi iniziali possono raggruppare gli alunni non italofoni di classi diverse e possono essere organizzati anche in collaborazione con gli Enti Locali.
16 La direttiva Miurdel 27/12/12, ha incluso tra i BES anche quelli derivanti da svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale. Tuttavia, spesso gli alunni stranieri non presentano un BES ma hanno bisogno di interventi specifici per l apprendimento della lingua italiana che solo in via eccezionale va formalizzato in un PDP
17 L adattamento dei programmi si concretizza in un PDP (piano didattico personalizzato) che valorizzi le conoscenze pregresse e motivi l alunno. Un PDP può avere una durata estremamente variabile e deve essere redatto anche se il percorso personalizzato riguarda solo alcune materie.
18 Cosa contiene un PDP? -Priorità all apprendimento dell italiano come L2 -Sospensione temporanea di alcuni insegnamenti ritenuti al momento inaccessibili da riprendere successivamente nei loro contenuti essenziali -Sostituzione della lingua straniera con l apprendimento della L1 o della lingua studiata nel precedente percorso scolastico -Eventuale rimodulazione dei contenuti per sostituirli con contenuti adatti al livello di competenza linguistica dello studente
19 LE RISORSE ECONOMICHE Erogazione di fondi aggiuntivi alle scuole con una percentuale di alunni stranieri superiori al 10% CM n. 155/2001, attuativa degli articoli n. 5 e n. 29 del Ccnl del comparto scuola Circolari Ministeriali nn. 40/2004 e 41/2005 Art.9 del C.C.N.L. Comparto Scuola 2002/2005 Misure incentivanti per progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l emarginazione scolastica.
20 VALUTAZIONE Gli alunni non italofoni sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani Tuttavia, Il Collegio Docenti definisce in relazione al livello di competenza il necessario adattamento dei programmi di insegnamento.
21 Con riguardo alla valutazione è opportuno considerare: Il percorso scolastico pregresso La motivazione ad apprendere La regolarità della frequenza L impegno nella partecipazione alle attività scolastiche La progressione e la potenzialità di sviluppo nel percorso di apprendimento
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24 Italiano L2 per studiare Jim Cummins, studioso americano dei processi di apprendimento della L2 da parte degli immigrati ha proposto una distinzione fondamentale tra le abilità comunicative interpersonali di base(bics, basic interpersonal communication skills) e la competenza linguistica"cognitivo-accademica"(calp, cognitive academic language proficiency). Un alunno immigrato si trova nella condizione di dover imparare nello stesso tempo sia l'italiano per comunicare(bics), sia l'italiano per studiare(calp), al fine di apprendere le diverse discipline, i concetti e i linguaggi specifici e settoriali. L'apprendimento della lingua dello studio richiede tempi lunghi, attenzioni didattiche mirate, facilitazioni linguistiche volte a favorire la comprensione dei testi e dei concetti.
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