STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI DELLA PROVINCIA DI LECCO

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1 STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI DELLA PROVINCIA DI LECCO RAPPORTO ANNUALE 2012 DIPARTIMENTO DI LECCO Settembre, 2013

2 1 Il Rapporto annuale 2012 sullo stato delle acque superficiali è stato predisposto dall Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Lombardia. Autori Dipartimento di Lecco U.O. Monitoraggi e Valutazioni Ambientali Maurizio Maierna Chiara Agostinelli Fabio Buzzi Elisa Carena Riccardo Formenti Romana Fumagalli Filippo Galimberti Francesco Nastasi Le tematiche comuni a tutti i Dipartimenti sono state redatte da: Direzione Generale Settore Monitoraggi Ambientali U.O. Acque Nicoletta Dotti Pietro Genoni Massimo Paleari Laura Tremolada Direzione Generale Settore Monitoraggi Ambientali U.O. Risorse Naturali e Biodiversità Rossella Azzoni Pierfrancesca Rossi ARPA LOMBARDIA Dipartimento di Lecco Via 1 Maggio, 21/B OGGIONO (LC) Direttore: Ing. Angelo Pirovano In copertina: Lago di Como (Lario) a Lecco.

3 2 Sommario 1 INTRODUZIONE IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO OBIETTIVI DI QUALITÀ LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE: TIPIZZAZIONE, CORPI IDRICI E ANALISI DI RISCHIO LA CLASSIFICAZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI Stato ecologico Stato chimico TIPI DI MONITORAGGIO LA RETE DI MONITORAGGIO LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE LA RETE DI MONITORAGGIO NELLA PROVINCIA DI LECCO LO STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI ANALISI DEGLI ANDAMENTI STORICI CRITICITÀ AMBIENTALI ATTIVITÀ PROGETTUALI CENSIMENTO DELLE SPECIE ALIENE ACQUATICHE LONG TERM ECOLOGICAL RESEARCH CONCLUSIONI... 90

4 3 1 INTRODUZIONE ARPA Lombardia effettua il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee in maniera sistematica sull intero territorio regionale dal 2001, secondo la normativa vigente. A partire dal 2009 il monitoraggio è stato gradualmente adeguato ai criteri stabiliti a seguito del recepimento della Direttiva 2000/60/CE, in particolare svolgendo le seguenti azioni: programmazione e gestione del monitoraggio quali quantitativo dei corpi idrici; effettuazione di sopralluoghi e campionamenti; esecuzione di analisi degli elementi chimico fisici e chimici e degli elementi biologici; elaborazione dei dati derivanti dal monitoraggio e relativa classificazione. ARPA Lombardia svolge inoltre altre attività inerenti le acque superficiali e sotterranee, tra cui: supporto tecnico scientifico a Regione Lombardia per le attività di pianificazione e programmazione; gestione e realizzazione di monitoraggi e progetti relativi a problematiche o specificità territoriali; gestione delle emergenze e degli esposti relativi a eventi di contaminazione delle acque. Il presente documento, oltre a fornire un quadro sintetico sia territoriale che normativo, descrive la rete, descrive lo stato di qualità delle acque superficiali ricadenti nel territorio di competenza del Dipartimento di Lecco a conclusione del monitoraggio svolto nel 2012.

5 4 2 IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO La provincia di Lecco ha una superficie di 811,86 Km2 ed è suddivisa in 90 comuni aventi una popolazione complessiva di circa abitanti (fonte ISTAT). Confina a nord con la Provincia di Sondrio, a est con la Provincia di Bergamo, a sud con la Provincia di Monza Brianza e ad ovest con la Provincia di Como. Il grado di urbanizzazione può essere considerato tra i più bassi d Italia. Il territorio lecchese è caratterizzato da una orografia complessa, infatti si nota la totale assenza di pianura, la prevalenza di areali montani (68%) e collinari (32%). Dei 90 comuni 51 sono localizzati in aree montane e 39 in aree collinari. Grazie alla sua conformazione ed alla presenza di numerosi siti di interesse naturalistico, fra tutti il Lago di Como, la provincia di Lecco ha una spiccata valenza turistica; ciò si traduce sia in un benefit ma anche in un incremento dei fattori di pressione ambientale. Geologicamente il territorio lecchese si è formato circa 26 milioni di anni fa grazie all attività orogenica e all azione dei ghiacciai e dei corsi d acqua. Azione importante nel Quaternario l hanno avuta i ghiacciai che con i loro processi di avanzamento e successive fasi di arretramento hanno lasciato solchi e formato residui morenici che hanno dato origine alla maggior parte dei bacini lacustri presenti nella provincia lecchese. Il territorio, che come detto in precedenza è principalmente montano, è caratterizzato dalla presenza di rocce sia metamorfiche che calcaree che formano catene di rilievo in cui spiccano cime che superano i m di altezza come il monte Legnone (2.609 m), cima più alta della provincia di Lecco e del settore più occidentale delle Alpi Orobie, il Pizzo dei Tre Signori (2.554 m), Cornagiera, Cimone di Margno, Grigna settentrionale (2.410 m), Grigna meridionale (2.184 m), Zuccone Campelli ecc.. Attorno al capoluogo, Lecco, è distinguibile il gruppo delle Prealpi lecchesi Orientali che si estende dai Piani di Bobbio al Monte Resegone. Nel fondovalle è possibile ritrovare depositi morenici e calcare marnoso sui quali hanno inciso il loro percorso differenti corpi idrici come il Gerenzone, il Caldone, il Bione ecc. L azione di avanzamento del ghiacciaio nei periodi Gunz, Mindel, Riss e Wurm e la sua successiva regressione, circa anni fa, hanno permesso la formazione del solco glaciale (Valle Lariana) che ha dato luogo al Lario, bacino tra i più profondi d Italia (425 m di massima profondità in prossimità della stazione di Argegno) ed ai laghi briantei come il lago di Pusiano, il lago di Alserio, Il lago di Montorfano, il lago del Segrino, i due laghi di Annone ed il lago di Sartirana, che può essere considerato un tipico esempio di lago inframorenico e dal 1983 è "Riserva Naturale della Regione Lombardia" (legge 86/1983) e dall'agosto del 2003 ha ottenuto il riconoscimento di Sito di interesse comunitario (S.i.c. Unione Europea). I laghi di Garlate e di Olginate possono essere considerati una continuazione del ramo orientale del Lago di Como. Durante la loro genesi i due bacini suddetti hanno subito l importante azione deposizionale dei torrenti Gerenzone, Caldone, Bione e Gallavesa che ha portato alla formazione di conoidi modellandone la forma. I corsi d acqua presenti nel territorio sono molteplici; il fiume Adda è il maggiore sia per dimensioni che per lunghezza ed inoltre è il più importante immissario ed unico emissario del Lario. I restanti corpi idrici conferiscono per la maggior parte le loro acque nel Lago di Como. Anche sulla base di questo è stato possibile dividere i corsi d acqua in gruppi sulla base di tre bacini ovvero il bacino del Lambro in cui ricade il torrente Bevera, il bacino dell Adda sublacuale in cui si ha il torrente Molgoretta e il fiume Adda ed infine il bacino del Lago di Como (Lario) con il Gallavesa, l Esino, il Rio Torto, il Varrone, il Caldone e il Pioverna.

6 5 3 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO La normativa sulla tutela delle acque superficiali e sotterranee trova il suo principale riferimento nella Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque. Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 norme in materia ambientale, con le sue successive modifiche ed integrazioni, recepisce formalmente la Direttiva 2000/60/CE, abrogando il previgente decreto legislativo 11 maggio 1999, n A seguito all approvazione del Dlgs 152/06, sono stati emanati alcuni decreti attuativi, e in particolare: Decreto 16 giugno 2008, n. 131, regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni); Decreto 14 aprile 2009, n. 56, regolamento recante criteri per il monitoraggio dei corpi idrici e l identificazione delle condizioni di riferimento; D.M. Ambiente 8 novembre 2010, n. 260, criteri tecnici per la classificazione modifica norme tecniche Dlgs 152/06. E necessario menzionare anche il decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219, che recepisce la Direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque e la Direttiva 2009/90/CE che stabilisce specifiche tecniche per l analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque. La Regione Lombardia, con l'approvazione della Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26, ha indicato il Piano di gestione del bacino idrografico come strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici, attraverso un approccio che integra gli aspetti qualitativi e quantitativi, ambientali e socio economici. Il Piano di gestione, che prevede come riferimento normativo nazionale ancora il Dlgs 152/99, è costituito da: Atto di indirizzi per la politica di uso e tutela delle acque della Regione Lombardia, approvato dal Consiglio regionale il 28 luglio 2004; Programma di tutela e uso delle acque (PTUA), approvato con DGR del 29 marzo 2006, n. 8/2244. Più recentemente, in attuazione della Direttiva 2000/60/CE, L Autorità di Bacino del fiume Po ha adottato il Piano di Gestione per il Distretto idrografico del fiume Po PdGPo (Deliberazione n. 1 del 24 febbraio 2010). Il Piano di Gestione è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico operativo mediante il quale sono programmate le misure finalizzate a garantire la corretta utilizzazione delle acque e il perseguimento degli scopi e degli obiettivi ambientali stabiliti dalla Direttiva 2000/60/CE. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 febbraio 2013 è l atto formale che completa l iter di adozione del Piano di Gestione del Distretto idrografico Padano.

7 6 3.1 Obiettivi di qualità La normativa prevede il conseguimento di obiettivi minimi di qualità ambientale per i corpi idrici significativi e di obiettivi di qualità per specifica destinazione. L obiettivo di qualità ambientale è definito in funzione della capacità dei corpi idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate. L obiettivo di qualità per specifica destinazione individua lo stato dei corpi idrici idoneo ad una particolare utilizzazione da parte dell uomo (produzione di acqua potabile, balneazione), alla vita dei pesci e dei molluschi. I Piani di tutela adottano le misure atte affinché siano conseguiti i seguenti obiettivi entro il 22 dicembre 2015: mantenimento o raggiungimento per i corpi idrici superficiali e sotterranei dell obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato buono ; mantenimento, ove già esistente, dello stato di qualità elevato ; mantenimento o raggiungimento degli obiettivi di qualità per specifica destinazione per i corpi idrici ove siano previsti. La normativa prevede inoltre la possibilità di differimento dei termini per il conseguimento degli obiettivi proroga al 2021 o al 2027 a condizione che non si verifichi un ulteriore deterioramento e che nel Piano di Gestione siano fornite adeguate motivazioni e l elenco dettagliato delle misure previste. Vi è inoltre la possibilità di fissare obiettivi ambientali meno rigorosi deroga nei casi in cui, a causa delle ripercussioni dell impatto antropico o delle condizioni naturali non sia possibile o sia esageratamente oneroso il loro raggiungimento. 3.2 La rete di monitoraggio regionale: tipizzazione, corpi idrici e analisi di rischio Uno dei principi innovativi della Direttiva 2000/60/CE consiste nel riferirsi al contesto geografico naturale cui i corpi idrici appartengono: per quanto riguarda i corpi idrici superficiali questo processo richiede da un lato l individuazione dei differenti tipi fluviali e lacustri presenti nel distretto idrografico e dall altro la definizione delle condizioni di riferimento tipo specifiche, che rappresentano uno stato corrispondente a condizioni indisturbate o con disturbi antropici molto lievi. La definizione della rete di monitoraggio ha richiesto, all interno di ciascun tratto o bacino tipizzato, l individuazione dei corpi idrici, che costituiscono gli elementi distinti e significativi a cui fare riferimento per riportare e accertare la conformità con gli obiettivi ambientali. I criteri per l identificazione dei corpi idrici tengono conto principalmente delle differenze dello stato di qualità, delle pressioni esistenti sul territorio e dell estensione delle aree protette. Sulla base delle informazioni sulle attività antropiche presenti nel bacino idrografico, sulle pressioni da esse provocate e sugli impatti prodotti, è stato possibile pervenire ad una previsione circa la capacità di ciascun corpo idrico di raggiungere o meno, nei tempi previsti, gli obiettivi di qualità. A conclusione della prima analisi di rischio i corpi idrici sono stati distinti nelle seguenti classi di rischio: corpi idrici a rischio, corpi idrici non a rischio, corpi idrici probabilmente a rischio. Questa attribuzione ha avuto lo scopo di individuare un criterio di priorità attraverso il quale orientare i programmi di monitoraggio.

8 7 3.3 La classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali Lo stato di un corpo idrico superficiale è determinato dal valore più basso tra il suo stato ecologico e il suo stato chimico. Lo stato ecologico è stabilito in base alla classe più bassa relativa agli elementi biologici, agli elementi chimicofisici a sostegno e agli elementi chimici a sostegno. Le classi di stato ecologico sono cinque: elevato (blu), buono (verde), sufficiente (giallo), scarso (arancione), cattivo (rosso). Lo stato chimico è definito rispetto agli standard di qualità per le sostanze o gruppi di sostanze dell elenco di priorità, per le quali la Comunità Europea ha previsto l eliminazione o la riduzione graduale entro il 20 novembre Il corpo idrico che soddisfa tutti gli standard di qualità ambientale fissati dalla normativa è classificato in buono stato chimico (blu). In caso contrario, la classificazione evidenzierà il mancato conseguimento dello stato buono (rosso). Schema generale per la classificazione dello stato delle acque superficiali.

9 Stato ecologico Lo stato ecologico è definito dalla qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici, stabilita attraverso il monitoraggio degli elementi biologici, degli elementi chimici e fisico chimici a sostegno e degli elementi idromorfologici a sostegno. Gli elementi di qualità differiscono tra fiumi e laghi, in funzione delle rispettive peculiarità. Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico dei fiumi sono le macrofite, le diatomee, i macroinvertebrati bentonici e la fauna ittica. Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello stato ecologico per i fiumi EQB Metodo di classificazione Descrizione Macrofite Diatomee Macroinvertebrati bentonici Fauna ittica IBMR Indice Biologique Macrophytique en Rivière ICMi Indice Multimetrico di Intercalibrazione Sistema MacrOper ISECI Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche L indice IBMR è finalizzato alla valutazione dello stato trofico inteso in termini di intensità di produzione primaria. L indice ICMi si basa sull Indice di Sensibilità agli Inquinanti (IPS) e sull Indice Trofico (TI). Il sistema MacrOper è basato sul calcolo dell Indice Multimetrico STAR di Intercalibrazione (STAR_ICMi). La classificazione dei fiumi molto grandi e/o non accessibili si ottiene dalla combinazione dei valori RQE ottenuti per gli indici STAR_ICMi e MTS (Mayfly Total Score). L indice ISECI si basa sulla presenza e la condizione biologica (classi di età e consistenza demografica) delle specie indigene, sulla presenza di ibridi, di specie aliene e di specie endemiche. Gli elementi generali chimico fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione dello stato ecologico dei fiumi sono i nutrienti e l ossigeno disciolto. Per una migliore interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di temperatura, ph, alcalinità e conducibilità. Elementi generali di qualità chimico fisica e indice per la classificazione dello stato ecologico dei fiumi Elemento Parametro Indice Descrizione Ossigeno disciolto Nutrienti Altri parametri 100 OD% saturazione Azoto ammoniacale (N NH 4) Azoto nitrico (N NO 3) Fosforo totale Temperatura ph Alcalinità Conducibilità LIM eco Livello di Inquinamento dai Macrodescrittori per lo stato ecologico. Il LIM eco di ciascun campionamento viene derivato come media tra i punteggi attribuiti ai singoli parametri secondo le soglie stabilite dalla normativa, in base alla concentrazione osservata. Il LIM eco da attribuire ad un sito è la media dei LIM eco dei campionamenti effettuati durante l'anno. Sono utilizzati esclusivamente per una migliore interpretazione del dato biologico e non per la classificazione.

10 9 Gli elementi biologici utilizzati ai fini della classificazione dello stato ecologico dei laghi sono il fitoplancton, le macrofite e la fauna ittica. Per i macroinvertebrati bentonici non si dispone ancora di un metodo ufficiale di classificazione. Elementi di qualità biologica (EQB) e metodi di classificazione dello stato ecologico per i laghi EQB Metodo di classificazione Descrizione Fitoplancton Macrofite Fauna ittica ICF Indice complessivo per il fitoplancton MTIspecies MacroIMMI LFI Lake Fish Index L indice ICF si ottiene come media dell indice medio di biomassa (concentrazione di clorofilla a e biovolume) e dell indice medio di composizione (PTI, percentuale di cianobatteri). Gli indici MTIspecies e MacroIMMI sono calcolati in base a cinque metriche: massima profondità di crescita, frequenza relativa delle specie con forma di colonizzazione sommersa, frequenza delle specie esotiche, diversità (indice di Simpson), punteggio trofico per ciascuna specie. L indice LFI si basa sull abbondanza relativa e la struttura di popolazione delle specie chiave, sul successo riproduttivo delle specie chiave e delle specie tipo specifiche, sulla diminuzione (%) del numero di specie chiave e tipo specifiche, sulla presenza di specie ittiche alloctone ad elevato impatto. Macroinvertebrati bentonici Metodo in via di definizione Gli elementi generali chimico fisici a sostegno degli elementi biologici da utilizzare ai fini della classificazione dello stato ecologico dei laghi sono il fosforo totale, la trasparenza e l ossigeno ipolimnico. Per una migliore interpretazione del dato biologico, ma non per la classificazione, si tiene conto anche di ph, alcalinità, conducibilità e ammonio. Elementi generali di qualità chimico fisica e indice per la classificazione dello stato ecologico dei laghi Elemento Parametro Indice Descrizione Fosforo totale Trasparenza Ossigeno ipolimnico ph LTL eco Livello Trofico Laghi per lo stato ecologico. L LTL eco viene derivato come somma dei i punteggi ottenuti per i singoli parametri secondo le soglie stabilite dalla normativa, in base alla concentrazione osservata. Altri parametri Alcalinità Conducibilità Sono utilizzati esclusivamente per una migliore interpretazione del dato biologico e non per la classificazione. Ammonio Per gli elementi biologici la classificazione si effettua sulla base del valore di Rapporto di Qualità Ecologica (RQE), ossia del rapporto tra valore del parametro biologico osservato e valore dello stesso parametro corrispondente alle condizioni di riferimento per il tipo a cui appartiene il corpo idrico in osservazione.

11 10 Gli elementi chimici a sostegno degli elementi biologici sono gli inquinanti specifici non appartenenti all elenco di priorità. Per ciascun inquinante specifico è stabilito uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA MA). Inquinanti specifici non appartenenti all elenco di priorità: elementi chimici a sostegno degli elementi biologici. Arsenico Cromo totale Mevinfos Azinfos etile 2,4 D Ometoato Azinfos metile Demeton Ossidemeton metile Bentazone 3,4 Dicloroanilina Paration etile 2 Cloroanilina 1,2 Diclorobenzene Paration metile 3 Cloroanilina 1,3 Diclorobenzene 2,4,5 T 4 Cloroanilina 1,4 Diclorobenzene Toluene Clorobenzene 2,4 Diclorofenolo 1,1,1 Tricloroetano 2 Clorofenolo Diclorvos 2,4,5 Triclorofenolo 3 Clorofenolo Dimetoato 2,4,6 Triclorofenolo 4 Clorofenolo Eptaclor Terbutilazina (incluso metabolita) 1 Cloro 2 nitrobenzene Fenitrotion Composti del Trifenilstagno 1 Cloro 3 nitrobenzene Fention Xileni 1 Cloro 4 nitrobenzene Linuron Pesticidi singoli Cloronitrotolueni Malation Pesticidi totali 2 Clorotoluene MCPA 3 Clorotoluene Mecoprop 4 Clorotoluene Metamidofos

12 Stato chimico La presenza delle sostanze appartenenti all elenco di priorità definisce lo stato chimico dei corpi idrici. Per ciascuna sostanza sono stabiliti uno standard di qualità ambientale espresso come valore medio annuo (SQA MA) e uno standard di qualità ambientale espresso come concentrazione massima ammissibile (SQA CMA). La normativa prevede il raggiungimento, entro il 20 novembre 2021, dell obiettivo di eliminare le sostanze pericolose prioritarie (PP) negli scarichi, nei rilasci da fonte diffusa e nelle perdite, nonché di ridurre gradualmente negli stessi le sostanze prioritarie (P). Per le altre sostanze (E) l obiettivo è di eliminare l inquinamento dalle acque causato da scarichi, rilasci da fonte diffusa e perdite. Sostanze dell elenco di priorità (PP: sostanza pericolosa prioritaria; P: sostanza prioritaria; E: altre sostanze). Alaclor P Fluorantene P Alcani, C10 C13, cloro PP Idrocarburi policiclici aromatici: Antiparassitari del ciclodiene: Benzo(a)pirene Aldrin Benzo(b)fluorantene Dieldrin E Benzo(k)fluoranthene PP Endrin Benzo(g,h,i)perylene Isodrin Indeno(1,2,3 cd)pyrene Antracene PP Isoproturon P Atrazina P Mercurio e composti PP Benzene P Naftalene P Cadmio e composti PP Nichel e composti P Clorfenvinfos P 4 Nonilfenolo PP Clorpirifos (Clorpirifos etile) P Ottilfenolo (4 (1,1',3,3' tetrametilbutilfenolo) P DDT totale E Pentaclorobenzene PP p.p' DDT E Pentaclorofenolo P 1,2 Dicloroetano P Piombo e composti P Diclorometano P Simazina P Di(2 etilesilftalato) P Tetracloruro di carbonio E Difeniletere bromato (sommatoria congeneri 28, 47,99,100, 153 e 154) PP Tetracloroetilene E Diuron P Tricloroetilene E Endosulfan PP Tributilstagno composti (Tributilstagno catione) PP Esaclorobenzene PP Triclorobenzeni P Esaclorobutadiene PP Triclorometano P Esaclorocicloesano PP Trifluralin P

13 Tipi di monitoraggio L obiettivo del monitoraggio è quello di stabilire un quadro generale coerente ed esauriente dello stato ecologico e chimico delle acque all interno di ciascun bacino idrografico e permettere la classificazione di tutti i corpi idrici superficiali. Il monitoraggio delle acque superficiali si articola in: sorveglianza, operativo, indagine. Il monitoraggio di sorveglianza, che riguarda i corpi idrici non a rischio e probabilmente a rischio di non soddisfare gli obiettivi ambientali, è realizzato per: integrare e convalidare l analisi delle pressioni e degli impatti; la progettazione efficace ed effettiva dei futuri programmi di monitoraggio; la valutazione delle variazioni a lungo termine di origine naturale (rete nucleo); la valutazione delle variazioni a lungo termine risultanti da una diffusa attività di origine antropica (rete nucleo); tenere sotto osservazione l evoluzione dello stato ecologico dei siti di riferimento; classificare i corpi idrici. Il monitoraggio operativo è realizzato per: stabilire lo stato dei corpi idrici identificati a rischio di non soddisfare gli obiettivi ambientali; valutare qualsiasi variazione dello stato di tali corpi idrici risultante dai programmi di misure; classificare i corpi idrici. Il monitoraggio di indagine è richiesto in casi specifici e più precisamente: quando sono sconosciute le ragioni di eventuali superamenti (ad esempio le cause del mancato raggiungimento degli obiettivi o del peggioramento dello stato); quando il monitoraggio di sorveglianza indica il probabile rischio di non raggiungere gli obiettivi e il monitoraggio operativo non è ancora stato definito; per valutare l ampiezza e gli impatti di un inquinamento accidentale. Il monitoraggio di sorveglianza si effettua per almeno un anno ogni sei (periodo di validità del Piano di Gestione), salvo per la rete nucleo che è controllata ogni tre anni. Il ciclo del monitoraggio operativo è triennale.

14 13 4 LA RETE DI MONITORAGGIO 4.1 La rete di monitoraggio regionale Il processo di tipizzazione dei corsi d acqua e dei laghi in Lombardia ha portato all individuazione di 39 tipi fluviali e di 8 tipi lacustri. All interno di ciascun tratto o bacino tipizzato sono stati individuati 669 corpi idrici fluviali (520 naturali e 149 artificiali) e 56 corpi idrici lacustri (32 naturali e 24 invasi). La rete di monitoraggio regionale per le acque superficiali è composta da: 355 stazioni collocate su altrettanti corpi idrici fluviali; 44 stazioni collocate su 37 corpi idrici lacustri. Complessivamente a livello regionale vengono quindi sottoposti a monitoraggio oltre il 50% dei corpi idrici fluviali individuati (con percentuali variabili da provincia a provincia) e oltre il 65% dei corpi idrici lacustri individuati. Il primo ciclo triennale di monitoraggio operativo è stato avviato da ARPA Lombardia nel 2009 e si è concluso nel Il secondo ciclo triennale è iniziato nel 2012 e avrà termine nel 2014, anno in cui si concluderà il primo ciclo sessennale del monitoraggio di sorveglianza, in tempo utile per la revisione del Piano di Gestione del distretto idrografico Padano. La rete regionale di monitoraggio delle acque superficiali.

15 La rete di monitoraggio nella provincia di Lecco La rete di monitoraggio dei corsi d acqua in provincia di Lecco è costituita da 18 punti di campionamento su altrettanti corpi idrici, di cui 11 sono sottoposti a monitoraggio di operativo e 7 a monitoraggio di sorveglianza; 3 corpo idrici individuati come possibile riferimento tipo specifico. La rete di monitoraggio dei laghi è invece costituita da 7 stazioni di campionamento su 5 corpi idrici, tutti sottoposti a monitoraggio operativo. Rete di monitoraggio dei corsi d acqua nel bacino del fiume Adda (Adda sublacuale). Corso d'acqua Corpo idrico Località Tipo di monitoraggio Adda da Olginate alla traversa di Robbiate (Edison) Calolziocorte sorveglianza (SB) Molgoretta dalla sorgente alla depuratore di Lomagna Lomagna (monte depuratore) operativo da Lomagna alla immissione nel Molgora Lomagna (valle depuratore) operativo (DDA) Rete di monitoraggio dei corsi d acqua nel bacino del Lago di Como (Lario). Corso d'acqua Corpo idrico Località Caldone Tipo di monitoraggio dal Grigna alla immissione nel lago di Como Lecco operativo dalla sorgente alla confluenza del Grigna Lecco Sorveglianza (REF?) Esino dalla sorgente alla immissione nel lago di Como Varenna operativo Gallavesa dalla sorgente alla immissione nel lago di Garlate Vercurago sorveglianza Grigna dalla sorgente alla immissione nel Caldone Lecco operativo Pioverna Rio Torto da Taceno alla immissione nel lago di Como Bellano operativo dal Cornisella a Taceno, ponte sp 62 Cortenova sorveglianza dalla sorgente alla confluenza con il Cornisella Pasturo Sorveglianza (REF?) dal lago di Annone al depuratore di Valmadrera Valmadrera operativo da Valmadrera a immissione nel lago di Como Valmadrera operativo Valle Meria dalla sorgente alla immissione nel lago di Como Mandello del Lario sorveglianza Varrone dalla diga di Pagnona alla immissione nel lago di Como Dervio operativo dalla sorgente alla confluenza del torrente Valle di Fraina Premana sorveglianza (REF?) dal Valle di Fraina allo sbarramento di Pagnona Premana sorveglianza Rete di monitoraggio dei corsi d acqua nel bacino del fiume Lambro. Corso d'acqua Corpo idrico Località Tipo di monitoraggio Bevera dal colle Brianza a confluenza in Lambro Costamasnaga operativo

16 15 Rete di monitoraggio dei laghi/invasi in Provincia di Lecco Lago/Invaso Natura Corpo idrico Località Tipo monitoraggio Como (Lario) naturale Abbadia Lariana operativo naturale Argegno (Co) operativo naturale Como (Co) operativo naturale Dervio operativo naturale Lecco operativo Annone Est naturale Civate operativo Annone Ovest naturale Civate operativo Garlate altamente modificato Lecco operativo Sartirana naturale Merate operativo Carta della rete di monitoraggio delle acque superficiali in provincia di Lecco.

17 16 Elementi di qualità considerati per il monitoraggio operativo dei fiumi della provincia di Lecco Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Macroinvertebrati 7 EQB Diatomee 5 Macrofite 0 Almeno per un anno nel triennio Fauna ittica 0 Chimico fisici a sostegno 7 Trimestrale per ciascun anno del triennio Chimici a sostegno 7 Trimestrale per ciascun anno del triennio Chimici (sostanze prioritarie) 7 Mensile o trimestrale per ciascun anno del triennio Elementi di qualità considerati per il monitoraggio di sorveglianza dei fiumi della provincia di Lecco Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Macroinvertebrati 5 EQB Diatomee 5 Macrofite 0 Almeno per un anno nel sessennio Fauna ittica 0 Chimico fisici a sostegno 6 Trimestrale per ciascun anno del sessennio Chimici a sostegno 6 Trimestrale per ciascun anno del sessennio Chimici (sostanze prioritarie) 6 Mensile o trimestrale per ciascun anno del sessennio Elementi di qualità considerati per il monitoraggio operativo dei laghi della provincia di Lecco Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Fitoplancton 5 EQB Macrofite 1 Macroinvertebrati 1 Almeno per un anno nel triennio Fauna ittica 0 Chimico fisici a sostegno 5 Trimestrale per ciascun anno del triennio Chimici a sostegno 5 Trimestrale per ciascun anno del triennio Chimici (sostanze prioritarie) 5 Mensile o trimestrale per ciascun anno del triennio Elementi di qualità considerati per il monitoraggio di sorveglianza dei laghi della provincia di Lecco Elemento di qualità N. corpi idrici Frequenza Fitoplancton 0 EQB Macrofite 0 Macroinvertebrati 0 Almeno per un anno nel sessennio Fauna ittica 0 Chimico fisici a sostegno 0 Trimestrale per ciascun anno del sessennio Chimici a sostegno 0 Trimestrale per ciascun anno del sessennio Chimici (sostanze prioritarie) 0 Mensile o trimestrale per ciascun anno del sessennio

18 17 Nel seguito sono elencati i parametri chimico fisici e chimici a sostegno e le sostanze prioritarie ricercate in provincia di Lecco. La selezione dei parametri da analizzare è stata effettuata in base all analisi delle pressioni presenti sul territorio. Parametri chimico fisici e chimici a sostegno e sostanze dell elenco di priorità ricercate in provincia di Lecco. ph m+p Xileni Cloruri Tricloroetilene Boro Solidi sospesi Pentaclorobenzene Solfati Triclorometano Ferro Temperatura Stirene Escherichia Xilene orto Manganese coli Conducibilità Tensioattivi anionici AMPA Mercurio Alcalinità MBAS laurilsolfato Durezza Tensioattivi anionici Arsenico Atrazina Selenio Azoto totale Tensioattici cationici Cadmio Bromacil Zinco Azoto ammoniacale Tetracloroetilene Cromo Clorpirifos etile Benzene Azoto nitrico Tetracloroetano Mercurio Glifosate Dibromo clorometano 1,1,2,2 Ossigeno disciolto Tensioattivi non ionici Nichel Metalaxil Dicloro bromometano BOD5 Tetracloruro di Piombo Metolachlor Dicloroetano 1,2 carbonio COD Toluene Rame Molinate Diclorometano Ortofosfato Tribromometano Zinco Simazina Esaclorobutadiene Fosforo totale Tricloroetano 1,1,1 Bario Terbutilazina Etilbenzene Terbutilazina Crisene Idrocarburi tot. C10 C40 (espressi come n esano) Terbutilazina desetil Dibenzo (a,h) Idrocarburi antracene tot. C5 C10 (espressi come n esano) Benzo 1,12 (g,h,i) perilene Fluorantene Idrocarburi totali Benzo 11,12 (k) fluorantene Idrocarburi disciolti o Pirene emulsionabili Benzo 3,4 (a) pirene Benzo 3,4 (b) fluorantene Idrocarburi policiclici aromatici Idrocarburi tot. C10 C40 (espressi come n esano)

19 18 5 LO STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI Si riporta nel seguito la sintesi dei risultati della classificazione dei corpi idrici della provincia di Lecco ottenuta dai dati del primo triennio di monitoraggio ( ). Poiché la classificazione dello stato viene effettuata al termine di ciascun triennio di monitoraggio, per il 2012 viene riportata la sintesi dei risultati relativi solamente agli elementi di qualità monitorati in tale anno. Le principali pressioni che gravano sui corpi idrici della provincia di Lecco sono di origine antropica e possono essere individuate soprattutto nei diversi impianti di depurazione che recapitano direttamente o indirettamente nei laghi, o nei corsi d acqua affluenti del Po (bacino del Lambro e dell Adda sublacuale). Pressioni relative a scarichi industriali sono presenti nei distretti produttivi di Valmadrera, Lecco, Calolziocorte e, in Val Varrone, a Premana. Stato dei corsi d acqua nel bacino del fiume Adda (Adda sublacuale) nel triennio Corso d'acqua Località Classe STATO ECOLOGICO Elemento che determina la classificazione Classe STATO CHIMICO Sostanze che determinano la classificazione Adda Calolziocorte SUFFICIENTE macroinvertebrati macrofite NON BUONO mercurio Molgoretta Lomagna (monte depuratore) ELEVATO NON BUONO mercurio Lomagna (valle depuratore) ND NON BUONO mercurio Stato dei corsi d acqua nel bacino del Lago di Como (Lario) nel triennio Corso d'acqua Caldone Località Classe STATO ECOLOGICO Elemento che determina la classificazione Classe STATO CHIMICO Sostanze che determinano la classificazione Lecco SUFFICIENTE LIMeco NON BUONO mercurio Lecco BUONO macroinvertebrati NON BUONO mercurio Esino Varenna Gallavesa Vercurago Grigna Lecco SUFFICIENTE macroinvertebrati LIMeco NON BUONO mercurio Pioverna Rio Torto Bellano SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO Cortenova SUFFICIENTE macroinvertebrati BUONO Valmadrera SCARSO macroinvertebrati NON BUONO mercurio Valmadrera SCARSO macroinvertebrati NON BUONO mercurio Valle Meria Mandello del Lario Varrone Dervio ELEVATO NON BUONO mercurio Premana BUONO macroinvertebrati diatomee BUONO Premana BUONO macroinvertebrati NON BUONO mercurio Stato dei corsi d acqua nel bacino del fiume Lambro nel triennio Corso d'acqua Località Classe STATO ECOLOGICO Elemento che determina la classificazione Classe STATO CHIMICO Sostanze che determinano la classificazione Bevera Costamasnaga SCARSO macroinvertebrati NON BUONO mercurio

20 19 Distribuzione dei corpi idrici fluviali della provincia di Lecco nelle classi di stato ecologico e di stato chimico ( ). Stato Ecologico corpi idrici Stato Chimico corpi idrici N. corpi idrici N. corpi idrici ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO 0 BUONO NON BUONO Stato dei laghi nel triennio STATO ECOLOGICO STATO CHIMICO Lago/Invaso Località Classe Elemento che determina la classificazione Classe Sostanze che determinano la classificazione Como Abbadia Lariana SUFFICIENTE chimico fisici NON BUONO mercurio Como Argegno (Co) SUFFICIENTE fitoplancton chimico fisici BUONO Como Como (Co) SUFFICIENTE fitoplancton chimico fisici NON BUONO mercurio Como Dervio SUFFICIENTE chimico fisici NON BUONO mercurio Como Lecco ND NON BUONO mercurio Annone Est Civate SUFFICIENTE fitoplancton chimico fisici NON BUONO mercurio Annone Ovest Civate SUFFICIENTE fitoplancton chimico fisici BUONO Garlate Lecco SUFFICIENTE fitoplancton chimico fisici NON BUONO mercurio Sartirana Merate SUFFICIENTE fitoplancton chimico fisici ND Distribuzione dei corpi idrici lacustri della provincia di Lecco nelle classi di stato ecologico e di stato chimico ( ).

21 20 Stato ecologico dei corpi idrici fluviali e lacustri in provincia di Lecco ( ).

22 21 Stato chimico dei corpi idrici fluviali e lacustri in provincia di Lecco ( ).

23 22 Stato dei corsi d acqua nel bacino del fiume Adda sublacuale nel 2012 Corso d'acqua Località Elementi di qualità biologica Elementi generali chimico fisici a sostegno macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco STATO CHIMICO Classe Adda Calolziocorte ELEVATO BUONO NON BUONO Molgoretta Lomagna monte BUONO BUONO Molgoretta Lomagna valle SUFFICIENTE NON BUONO Stato dei corsi d acqua nel bacino del fiume Lambro nel 2012 Corso d'acqua Località Elementi di qualità biologica Elementi generali chimicofisici a sostegno macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco STATO CHIMICO Classe Bevera Costamasnaga SCARSO BUONO SUFFICIENTE BUONO Stato dei corsi d acqua nel bacino del Lago di Como (Lario) nel 2012 Corso d'acqua Località Elementi di qualità biologica Elementi generali chimico fisici a sostegno macroinv. diatomee macrofite pesci LIMeco STATO CHIMICO Classe Caldone Lecco monte ELEVATO ELEVATO SUFFICIENTE BUONO Caldone Lecco valle SCARSO BUONO SCARSO NON BUONO Esino Varenna SUFFICIENTE BUONO Gallavesa Vercurago BUONO NON BUONO Grigna Lecco SUFFICIENTE NON BUONO Pioverna Cortenova BUONO ELEVATO ELEVATO NON BUONO Pioverna Bellano SUFFICIENTE ELEVATO BUONO NON BUONO Rio Torto Valmadrera monte SUFFICIENTE NON BUONO Rio Torto Valmadrera valle SUFFICIENTE NON BUONO Valle Meria Mandello del Lario BUONO BUONO Varrone Premana. sorgente ELEVATO ELEVATO SUFFICIENTE NON BUONO Varrone Premana monte BUONO BUONO BUONO NON BUONO Varrone Dervio valle BUONO BUONO BUONO BUONO

24 23 Stato dei laghi nella Provincia di Lecco nel Lago/Invaso Località Elementi di qualità biologica 2012 Elementi generali chimico fisici a sostegno fitoplancton macrofite macroinv. pesci LTLeco Classe STATO CHIMICO Como Abbadia Lariana SUFFICIENTE SUFFICIENTE NON BUONO Como Argegno (Co) SUFFICIENTE SUFFICIENTE NON BUONO Como Como (Co) SUFFICIENTE SUFFICIENTE NON BUONO Como Dervio SUFFICIENTE SUFFICIENTE NON BUONO Como Lecco ND Annone Est Civate SUFFICIENTE SUFFICIENTE NON BUONO Annone Ovest Civate SUFFICIENTE SUFFICIENTE BUONO Garlate Lecco ND SUFFICIENTE NON BUONO Sartirana Merate ND SUFFICIENTE NON BUONO Stato dei corsi d acqua nel 2012 Bacino del fiume Adda sublacuale FIUME ADDA Il fiume Adda, identificato in questo tratto che va da Olginate alla traversa di Robbiate (Edison) come un unico corpo idrico, presenta nel 2012, per quanto riguarda gli elementi fisico chimici a sostegno una classe di qualità media elevata. I valori di concentrazione di fosforo nelle acque sono piuttosto bassi in tutti i campioni analizzati. I punteggi ottenuti dai calcoli delle metriche del LIMeco per quanto riguarda azoto ed ossigeno mostrano invece alcune lievi alterazioni che tuttavia non sono tali da determinare un significativo impatto sul corpo idrico. Gli elementi chimici a sostegno mostrano invece una classe di qualità pari a buono. Da segnalare che il parametro Arsenico ha una media annua superiore al limite di determinazione. E presente in tutti i campionamenti effettuati nel corso dell anno e non si notano sostanziali differenze tra i diversi periodi annui. Per quanto riguarda l elemento chimico Cromo totale si evidenzia una concentrazione di 4,8 g/l rilevata sul campionamento di ottobre. La componente biologica delle diatomee confermerebbe la classe di qualità evidenziata dalle metriche LIMeco. L applicazione del metodo multihabitat proporzionale relativo ai macroinvertebrati bentonici ha presentato delle problematiche attualmente non ancora risolte, dovute alla guadabilità di questo corpo idrico. Lo stato chimico risulta nel 2012 non buono nonostante il notevole volume di diluizione che presenta il fiume Adda. Tale giudizio deriva dal fatto che a settembre 2012 è stata rilevata una concentrazione di Mercurio pari a 0,13 g/l; questo valore è superiore allo standard di qualità ambientale SQA CMA (concentrazione massima ammissibile) che è pari a 0,06 g/l.

25 24 Da segnalare la presenza del Nichel nel campione di aprile in concentrazione pari a 5,8 g/l e nel campione di ottobre in concentrazione pari a 21 g/l. Si fa presente che quando vengono determinati in un campione, valori superiori al limite di rilevabilità di Nichel, viene successivamente determinato anche l elemento chimico Cromo. Il rapporto tra i due elementi risulta di circa 4:1. TORRENTE MOLGORETTA Il torrente Molgoretta è suddiviso in due corpi idrici. Il primo corpo idrico è individuato dal tratto di torrente che va dalla sorgente al punto in cui avviene l immissione dello scarico del depuratore di Lomagna. Questo corpo idrico presenta nel 2012, per quanto riguarda gli elementi generali fisico chimici a sostegno, una classe di qualità media buona. Il punteggio ottenuto dalle metriche componenti il LIMeco, in particolar modo azoto ammoniacale e nitrico, evidenzia, già in questo tratto, la presenza di alcune pressioni che insistono sul corpo idrico. Nell anno 2012 non sono state valutate le componenti biologiche. Lo stato chimico risulta buono. Il secondo corpo idrico, costituito dal tratto che va dal punto di immissione dello scarico del depuratore di Lomagna fino alla confluenza con il Molgora, presenta, nel 2012, per quanto riguarda gli elementi generali fisico chimici a sostegno, una classe di qualità media sufficiente. I valori di azoto nitrico ed ammoniacale così come quelli di fosforo indicano che il torrente in questo breve tratto non riesce ad assorbire completamente il carico immesso. Tale immissione penalizza il calcolo di tutte le metriche del LIMeco. Da segnalare la presenza del pesticida singolo AMPA in concentrazione pari a 0,47 g/l nel campione di giugno che determina una media annua di 0,12 g/l. Nell anno 2012 non sono state valutate le componenti biologiche. Lo stato chimico risulta non buono in quanto a settembre è stata rilevata una concentrazione di Mercurio pari a 0,09 g/l; questo valore è superiore allo standard di qualità ambientale SQA CMA (concentrazione massima ammissibile) che è pari a 0,06 g/l. La concentrazione media annua del Triclorometano (sostanza prioritaria) risulta uguale a 6,6 g/l e supera così lo standard di qualità ambientale SQA MA (valore medio annuo) che è pari a 2,5 g/l. Sono stati rilevati, nel mese di luglio e nel mese di settembre, altri solventi organi volatili quali dibromo clorometano, diclorobromometano, tribromometano e tricloroetilene. Bacino del fiume Lambro TORRENTE BEVERA Il torrente Bevera scorre in zona prealpina su substrato calcareo. Il corpo idrico presenta nel 2012, per quanto riguarda gli elementi fisico chimici a sostegno, una classe di qualità media scarsa, quindi al di sotto dello standard richiesto. I valori di azoto nitrico ed ammoniacale, così come quelli di fosforo, indicano evidenti contaminazioni. Il carico antropico, unitamente alla conformazione del bacino fluviale caratterizzato nel tratto di campionamento da

26 25 pendenze modeste, è tale da compromettere anche la situazione dell ossigeno che viene infatti penalizzato nel calcolo della metrica del LIMeco. Da segnalare la presenza del pesticida singolo AMPA in concentrazione pari a 0,2 g/l nel campione di giugno e in concentrazione pari a 0,7 g/l nel campione di settembre; la media annua è pari a 0,23 g/l. Le componenti biologiche peggiorano ulteriormente la classe di qualità evidenziata dalle metriche sopra citate; il risultato complessivo è una classe scarsa. I macroinvertebrati bentonici presentano, nei vari campionamenti, comunità estremamente semplificate. Sono presenti poche famiglie; le famiglie prevalenti sono quelle più resistenti all inquinamento appartenenti al gruppo dei ditteri (chironomidi e simulidi). La comunità diatomica è più eterogenea; il calcolo dell EQR medio relativo potrebbe comportare un risultato più ottimistico rispetto ai macroinvertebrati. Le diatomee colgono in diverso modo alcuni tipi di pressioni rispetto ai macroinvertebrati. Lo stato chimico nel 2012 risulta invece buono. Bacino del Lago di Como (Lario) TORRENTE CALDONE Il torrente Caldone è suddiviso in due corpi idrici abbastanza differenti tra loro. Il tratto a monte della confluenza con il torrente Grigna scorre in zona prealpina su substrato calcareo, influenzato da importanti fenomeni di carsismo. Si tratta di una valle abbastanza stretta ed ombreggiata, caratterizzata da forti pendenze e pressoché priva di pressioni antropiche significative. Il corpo idrico, che in questo tratto attraversa anche una forra, presenta nel 2012, per quanto riguarda gli elementi fisico chimici a sostegno, una classe di qualità media elevata. Gli elementi chimici a sostegno al contrario, pur non risultando significative pressioni sul sito, mostrano una classe di qualità sufficiente, cioè non adeguata rispetto alle richieste della direttiva, determinando una valutazione complessiva degli elementi generali fisico chimici a sostegno pari a sufficiente. Valutazione questa che determina uno stato ecologico complessivamente sufficiente nonostante l applicazione dei metodi IRSA CNR per la valutazione delle componenti biologiche (macroinvertebrati e diatomee) indichi, una situazione potenzialmente reference per la stazione in oggetto. I macroinvertebrati presentano comunità diversificate e numericamente consistenti in ognuno dei gruppi componenti. Sono ben rappresentati i plecotteri con 7 generi, gli efemerotteri con 5 famiglie e i tricotteri con 6 famiglie. La comunità diatomica presenta specie sensibili alle pressioni, tra le quali Achnanthes minutissima e Achnanthes biasolettiana. Lo stato chimico risulta buono. Il tratto a valle della confluenza con il torrente Grigna scorre in una zona con pendenza lieve e attraversa nel suo tratto finale la città di Lecco ricevendone un forte impatto. Il corpo idrico presenta, nel 2012, per quanto riguarda gli elementi generali fisico chimici a sostegno, una classe di qualità media complessiva scarsa derivante da elementi chimici a sostegno in classe buono e metriche LIMeco scarse. I valori di azoto nitrico ed ammoniacale così come quelli di fosforo indicano evidenti contaminazioni organiche. Il carico è tale da compromettere anche la situazione dell ossigeno che viene infatti penalizzato nel calcolo della metrica del LIMeco. Le componenti biologiche confermano la classe di qualità scarsa evidenziata dalle metriche sopra citate.

27 26 I macroinvertebrati bentonici presentano, nei vari campionamenti, comunità molto semplificate. Sono presenti poche famiglie; i generi prevalenti sono quelli più resistenti all inquinamento; la maggior parte degli individui campionati sono appartenenti al gruppo dei ditteri (chironomidi e simulidi) e al genere Baetis. Le comunità diatomiche sono più eterogenee; sebbene il calcolo dell indice biologico potrebbe comportare un risultato medio più ottimistico rispetto ai macroinvertebrati, sono comunque presenti specie con score trofico alto tra le quali Achnanthes minutissima var. saphrophila, indicatrice di consistenti apporti organici al torrente. Lo stato chimico risulta non buono in quanto la media annua della concentrazione di Nichel risulta uguale a 33,4 µg l 1, superando così lo standard di qualità ambientale SQA MA (valore medio annuo) che è pari a 20 g/l. Da segnalare la presenza di Triclorometano nel campione del mese di ottobre (concentrazione pari a 0,4 g/l). TORRENTE ESINO Il torrente nasce dal Passo Cainallo (m. 1296) e sfocia nel lago di Como presso l abitato di Varenna dopo aver percorso circa Km. 10. Il corpo idrico percorre una stretta valle denominata Val d Esino ed attraversa i territori comunali di Esino, Perledo e Varenna. La pressione antropico insistente sul territorio è abbastanza rilevante a causa anche della vocazione turistica dell area. Quanto detto è confermato dall analisi degli elementi fisico chimici a sostegno; le metriche LIMeco individuano una classe di qualità media SUFFICIENTE. I valori di concentrazione di azoto nei differenti stadi di ossidazione e di fosforo totale lasciano presupporre che l impatto sul corpo idrico sia dovuto per la maggior parte a scarichi di origine urbana. Da segnalare la presenza del pesticida singolo AMPA in concentrazione pari a 0,29 g/l nel campione di giugno e in concentrazione pari a 1,1 g/l nel campione di settembre che determinano una media annua di 0,35 g/l. Considerando globalmente gli elementi generali fisico chimici a sostegno è possibile affermare che per l anno 2012 il torrente Esino si trova in uno stato SUFFICIENTE quindi al di sotto della classe di qualità richiesta della direttiva. Le componenti biologiche (macroinvertebrati, macrofite, diatomee e pesci) nell anno 2012 non sono state oggetto di indagine. Da una analisi dei dati analitici lo stato chimico risulta BUONO. Da segnalare la presenza di concentrazioni di Nichel superiori al limite di rilevabilità della metodica nei campioni di febbraio in concentrazione pari a 20,8 g/l, di luglio in concentrazione pari a 66 g/l e di dicembre in concentrazione pari a 24,2 g/l. TORRENTE GALLAVESA Il torrente Gallavesa scorre lungo uno stretto solco ai piedi del Monte Resegone sfociando successivamente nel lago di Garlate nei pressi dell abitato di Vercurago. Lungo il suo percorso attraversa un area rocciosa ed impervia in cui forma numerosi salti d acqua e pozze. Inizialmente l areale attraversato non è densamente popolato; maggiore urbanizzazione è presente nel tratto terminale (attraversamento dell abitato di Vercurago). I parametri fisico chimici a sostegno, in particolare le concentrazioni di fosforo e azoto disciolti nelle acque, anche se non mostrano valori elevati, danno evidenza di impatto antropico. L indice LIMeco risulta essere di 0.61 ovvero corrispondente ad una classe di qualità BUONA. La valutazione degli elementi chimici a sostegno mostra una classe ELEVATA. Globalmente, quindi, la valutazione degli elementi generali fisico chimici a sostegno determina, per l anno 2012, per il torrente Gallavesa, uno stato BUONO.

28 27 Lo stato chimico risulta NON BUONO. Lo stato chimico risulta non buono in quanto la media annua della concentrazione di Nichel risulta uguale a 38,8 µg l 1 ; questo valore supera lo standard di qualità ambientale SQA MA (valore medio annuo) che è pari a 20 g/l. Nel campione del mese di settembre è stata rilevata una concentrazione di Mercurio pari a 0,06 g/l; il valore è pari allo standard di qualità ambientale SQA CMA (concentrazione massima ammissibile) fissata a 0,06 g/l. Le componenti biologiche (macrofite, diatomee, macrofite e pesci) nell anno 2012 non sono state oggetto di indagine. TORRENTE GRIGNA Il torrente nasce nell areale del complesso delle Grigne. Scendendo di quota, attraversa l abitato di Ballabio e successivamente, si immette nel torrente Caldone dopo aver percorso un area rocciosa ed impervia dove forma numerosi salti d acqua e pozze. L area attraversata è abbastanza naturale; unica eccezione l abitato di Ballabio. Le metriche dell indice LIMeco mostrano una classe di qualità BUONA. L analisi degli elementi chimici a sostegno, invece, mostra una classe SUFFICIENTE in quanto la media annua della concentrazione di Cromo totale risulta uguale a 13,4 µg l 1 ; questo valore supera lo standard di qualità ambientale SQA MA (valore medio annuo) che è pari a 7 g/l. Da segnalare la presenza del pesticida singolo AMPA in concentrazione pari a 0,14 g/l nel campione di novembre. Complessivamente, la valutazione degli elementi generali fisico chimici a sostegno determina per l anno 2012 per il torrente Grigna una classe di qualità SUFFICIENTE. Lo stato chimico risulta non buono. La media annua della concentrazione del Nichel risulta uguale a 20,3 µg l 1 ; questo valore supera lo standard di qualità ambientale SQA MA (valore medio annuo) che è pari a 20 g/l. Da segnalare la presenza di Cadmio (sostanza pericolosa prioritaria) con media annua pari a 0,085 g/l. Le componenti biologiche (macroinvertebrati, diatomee, macrofite e pesci) nell anno 2012 non sono state oggetto di indagine. TORRENTE PIOVERNA Il torrente Pioverna è suddiviso in due corpi idrici. Il primo corpo idrico, al fine dell individuazione di una stazione che potesse essere considerata come reference tipo specifico, è stato suddiviso in due tratti. Il primo tratto di torrente, che dalla sorgente va fino alla confluenza con il ramo orientale, scorre in zona alpina su substrato calcareo. L ambiente attraversato è prevalentemente boschivo. L impatto antropico può ritenersi abbastanza modesto e circoscritto ad occasionali aree rurali e di pascolo. La stazione di monitoraggio delle componenti chimico fisiche e biologiche è stata posizionata a monte delle aree sopra citate. Questo tratto presenta, nel 2012, per quanto riguarda gli elementi fisico chimici a sostegno, una classe di qualità media elevata. La componenti biologica dei macroinvertebrati, a patto di attribuire al sito la tipologia 02SR6N, esprime un giudizio di qualità medio elevato; una seconda campagna di indagini è stata programmata per l anno 2013 al fine di confermare questo giudizio di qualità. Utilizzando la tipologia 02SS1N, la componente macroinvertebrati mostra invece una EQR medio leggermente più basso ma comunque pari a buono. La comunità diatomica esprime un giudizio di qualità medio elevato.

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