3 - Caratteristiche della rete

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "3 - Caratteristiche della rete"

Transcript

1 Indice 3 - Caratteristiche Sistemi di distribuzione pag. 18 Protezione e sezionamento dei circuiti pag. 22 La sicurezza nei sistemi TT pag. 23 La sicurezza nei sistemi TN pag. 24 La sicurezza nei sistemi IT pag. 26 Ulteriori prescrizioni normative pag

2 Sistemi di distribuzione Sistemi TT e TN Nelle reti BT si considerano tre modi di collegamento a terra (detti anche sistemi di neutro): sistema TT; sistema TN in 3 varianti: TN-C, TN-S e TN-C-S; sistema IT. Essi differiscono per la messa a terra del neutro e per il tipo di collegamento a terra delle masse. Gli schemi e le principali caratteristiche di questi tre sistemi sono indicati qui di seguito. Gli apparehi installati sulle reti devono assicurare la protezione dei beni e delle persone e soddisfare le esigenze di continuità di servizio dell impianto. Sistema TT: neutro collegato a terra Neutro collegato direttamente a terra; masse collegate a terra (solitamente interconnesse); sgancio obbligatorio al primo guasto d isolamento, eliminato tramite un dispositivo differenziale a corrente residua posto a monte dell installazione ed eventualmente su ogni partenza per migliorare la selettività. Considerazioni Soluzione più semplice per l installazione; non necessita di manutenzioni frequenti (è necessario verificare periodicamente il funzionamento del dispositivo differenziale mediante il tasto di test). Impiego Sistema elettrico in cui l utenza è alimentata direttamente dalla rete pubblica di distribuzione in bassa tensione (edifici residenziali e similari). Nota 1: se le masse non sono collegate ad una terra comune, deve essere utilizzato un dispositivo differenziale su ogni partenza. PE N utilizzatori Sistema TN: masse collegate al neutro Neutro collegato direttamente a terra; conduttore di neutro e conduttore di protezione comuni (PEN): sistema TN-C; conduttore di neutro e conduttore di protezione separati (PE + N): TN-S; masse collegate al conduttore di protezione, a sua volta collegato al punto di messa a terra dell alimentazione. Si raomanda di collegare il conduttore di protezione a terra in più punti; sgancio obbligatorio al primo guasto d isolamento, eliminato tramite i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti o tramite dispositivo differenziale. Considerazioni Il sistema TN-C consente risparmio sull installazione (impiego di interruttori tripolari e soppressione di un conduttore); aumenta i rischi di incendio in caso di forti correnti di guasto; la verifica dell intervento della protezione deve essere effettuata, se possibile, durante lo studio tramite calcoli, ed eventualmente al momento della messa in funzione tramite strumenti di misura. Questa verifica è la sola garanzia di funzionamento, sia al momento del collaudo, sia al momento dell utilizzazione, sia dopo qualsiasi modifica o ampliamento sulla rete. Impiego Sistema elettrico con propria cabina di trasformazione (stabilimenti industriali). Nota 1: nel sistema TN-C il conduttore PEN e nel sistema TN-S il conduttore PE non devono mai essere interrotti. Nota 2: nel sistema TN-C le funzioni di protezione e di neutro sono assolte dallo stesso conduttore. In particolare il conduttore PEN deve essere direttamente collegato al morsetto di terra dell utilizzatore e quindi, tramite un ponte, al morsetto di neutro. Nota 3: i sistemi TN-C e TN-S possono essere utilizzati in una medesima installazione (sistema TN-C-S).Il sistema TN-C deve obbligatoriamente trovarsi a monte del sistema TN-S. Nota 4: per sezioni di fase <10 mm 2 in Cu o < 16 mm 2 in Al e in presenza di cavi flessibili è sconsigliabile l utilizzo di un sistema TN-C. Nota 5: nel sistema TN-C il dispositivo di protezione differenziale non può essere utilizzato sulle partenze con neutro distribuito. Nota 6: in presenza di ambienti a maggior rischio in caso di incendio è vietato l uso del sistema TN-C PEN Sistema TNC utilizzatori 18

3 Sistema IT N PE Sistema TNS utilizzatori Sistema IT: neutro isolato Neutro isolato da terra o collegato a terra attraverso un'impedenza di valore sufficientemente elevato (qualche centinaio di Ohm); masse collegate a terra individualmente, per gruppi o collettivamente (si raomanda la messa a terra collettiva); segnalazione obbligatoria al primo guasto d'isolamento tramite un controllore permanente d'isolamento (CPI) installato tra neutro e terra; sgancio non obbligatorio al primo guasto; ricerca ed eliminazione del primo guasto; sgancio obbligatorio al secondo guasto d'isolamento tramite i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti o tramite dispositivo differenziale. Considerazioni Necessita di personale qualificato per la manutenzione; soluzione che assicura una migliore continuità di servizio; richiede un buon livello d'isolamento (implica la frammentazione se questa è molto estesa, e l'alimentazione degli apparehi utilizzatori con dispersioni elevate tramite trasformatori di separazione); la verifica dello sgancio al secondo guasto deve essere effettuata durante lo studio tramite calcoli ed eventualmente alla messa in funzione tramite strumenti di misura. Impiego Sistema elettrico con propria cabina di trasformazione (con necessità prioritaria di continuità di servizio). Nota 1: con le masse collegate a terra per gruppi o individualmente, verificare l intervento dei dispositivi automatici secondo la condizione richiesta per i sistemi TT (praticamente è sempre necessaria l installazione di un dispositivo differenziale). Nota 2: con le masse collegate a terra collettivamente, verificare l intervento del dispositivo automatico secondo una condizione analoga a quella richiesta per i sistemi TN. Nota 3: la norma raomanda vivamente di non distribuire il neutro nei sistemi IT. 19

4 Sistemi di distribuzione Separazione elettrica Sistema di protezione per separazione elettrica Un metodo di protezione contro i contatti indiretti previsto dalla norma CEI 64-8 e alternativo all interruzione automatica dell alimentazione è la separazione elettrica. Con questo metodo l alimentazione del circuito deve essere realizzata con un trasformatore di isolamento o con una sorgente avente caratteristiche di sicurezza equivalenti (es. gruppo motore-generatore con avvolgimenti separati in modo equivalente a quelli del trasformatore). La tensione nominale del circuito separato non deve superare 500 V. Le parti attive del circuito separato non devono essere connesse in alcun punto a terra e devono essere separate rispetto a quelle di altri circuiti con un isolamento equivalente a quello esistente tra avvolgimento primario e secondario del trasformatore di isolamento. Le masse del circuito separato devono essere collegate tra loro mediante collegamenti equipotenziali non connessi a terra ne a conduttori di protezione o a masse di altri circuiti. Le prese a spina devono avere un contatto di protezione per il collegamento al conduttore equipotenziale così come i cavi che alimentano i componenti elettrici devono possedere un conduttore di protezione. Con questo metodo al verificarsi di un primo guasto nel circuito separato la corrente di guasto non può praticamente circolare. Al secondo guasto su una polarità diversa da quella interessata dal primo guasto deve intervenire una protezione automatica secondo il criterio stabilito dalla norma per il sistema TN. Sistemi a bassissima tensione La norma CEI 64.8 individua due sistemi di distribuzione e le rispettive prescrizioni costruttive per garantire la protezione contro i contatti diretti e indiretti. I due sistemi sono denominati: a bassissima tensione di sicurezza (SELV); a bassissima tensione di protezione (PELV). Inoltre se per ragioni funzionali si utilizzano bassissime tensioni, la norma prevede un sistema denominato a bassissima tensione funzionale (FELV). I circuiti SELV e PELV devono essere alimentati: con tensioni non superiori a 50 V CA e 120 V CC non ondulata. In alcuni ambienti a maggior rischio la tensione di alimentazione deve essere ridotta a 25 V CA e 60 V CC; da una delle seguenti sorgenti: vv trasformatore di sicurezza (CEI EN (CEI 96-7), vv da sorgente con grado di sicurezza equivalente, vv da sorgenti elettrochimiche (batterie di aumulatori), vv da dispositivi elettronici (gruppi statici). Inoltre le parti attive devono essere protette contro i contatti diretti mediante involucro con grado di protezione non inferiore a IPXXB o isolamento in grado di sopportare una tensione di prova di 500 Veff. per 1 minuto (in ogni caso per PELV, solo se Un > 25 VCA o 60 VCC per SELV). Data la complessità della materia si consiglia di consultare la norma. 20

5 Sistemi a bassissima tensione Trasformatore di sicurezza Trasformatore di sicurezza Trasformatore di isolamento 50 V max 50 V max 50 V max Utilizzatore 400 V Circuiti separati Utilizzatore Utilizzatore 400 V Circuiti separati 400 V Sistema SELV Il sistema SELV garantisce un elevato livello di sicurezza verso il pericolo di contatti diretti e indiretti e per questo motivo viene impiegato in ambiente a maggior rischio come luoghi conduttori ristretti, luoghi con pareti conduttrici e luoghi con alto livello di umidità. Condizioni di installazione Masse non collegate né a terra né al conduttore di protezione o alle masse di altri circuiti elettrici; parti attive del circuito di alimentazione principale o di eventuali altri circuiti a bassissima tensione PELV o FELV devono essere separate dal circuito SELV mediante schermo o guaina per garantire un livello di sicurezza non inferiore a quello previsto per la sorgente di alimentazione; prese a spina senza contatto per il conduttore di protezione di tipo tale da non consentire l'introduzione di spine di altri sistemi elettrici; le spine non devono poter entrare nelle prese di altri sistemi elettrici. Sistema PELV Per soddisfare i criteri di sicurezza e affidabilità dei circuiti di comando o per esigenze funzionali può essere necessario collegare a terra un punto del circuito attivo. In tal caso viene utilizzato il sistema PELV che garantisce un livello di sicurezza inferiore rispetto al sistema SELV in quanto non risulta completamente isolato dal sistema esterno. Un guasto verso terra del circuito primario potrebbe introdurre attraverso l impianto di terra delle tensioni pericolose sulle masse del sistema PELV, tale rischio è aettabile per la presenza, sul circuito principale, dei dispositivi automatici atti alla protezione contro i contatti indiretti. Condizioni di installazione Masse collegate a terra (non obbligatorio); parti attive del circuito di alimentazione principale separate dal circuito PELV mediante schermo o guaina atti a garantire un livello di sicurezza non inferiore a quello previsto per la sorgente di alimentazione; prese a spina con o senza contatti per il conduttore di protezione, di tipo tale da non consentire l introduzione di spine di altri sistemi elettrici; le spine non devono poter entrare nelle prese di altri sistemi elettrici. Sistema FELV Il circuito FELV è un circuito alimentato, per ragioni funzionali, con un normale trasformatore con tensione secondaria non superiore a 50 V. Un guasto di isolamento tra primario e secondario del trasformatore può introdurre tensioni pericolose per le persone senza che i dispositivi a monte del circuito FELV intervengano. Il circuito FELV richiede l utilizzo di dispositivi automatici di interruzione atti a garantire la protezione contro i contatti indiretti. Condizioni di installazione Masse obbligatoriamente collegate a terra; grado di isolamento dei componenti pari a quello del circuito primario; prese a spina con contatto per il conduttore di protezione, di tipo tale da non consentire l introduzione delle spine del sistema FELV nelle prese alimentate con altre tensioni e da non consentire l introduzione di spine di altri circuiti nelle prese del sistema FELV. coordinamento del circuito di protezione con il dispositivo automatico di interruzione previsto sul circuito principale per garantire la protezione contro i contatti indiretti. 21

6 Protezione e sezionamento dei circuiti Numero di poli da interrompere e proteggere Protezione e sezionamento dei circuiti ll numero di poli indicato è valido per gli interruttori automatici che assicurano contemporaneamente le funzioni di protezione, manovra e sezionamento. sistema TT o TNS neutro non distribuito trifase schema A neutro distribuito trifase + N SN = SF: schemi B o C SN < SF: schema C sotto la condizione 5 fase + N fase + fase o schema B sotto le condizioni 1 e 2 schemi D o E schema E sistema TNC neutro non distribuito trifase schema A neutro distribuito trifase + PEN SPEN = SF: schema F fase + PEN sistema IT neutro non distribuito trifase schema A neutro distribuito trifase + N schema C fase + N schema E fase + fase schema E SPEN < SF: schema F sotto la condizione 4 SPEN = SF: schema G schema A schema B schema C schema D schema E schema F schema G PEN PEN Condizione 1 Il conduttore di neutro, di opportuna sezione, deve essere protetto contro il cortocircuito dal dispositivo di protezione delle fasi. Condizione 2 Solo in presenza di un sistema sostanzialmente equilibrato. La massima corrente che può attraversare il conduttore di neutro è, in servizio ordinario, nettamente inferiore alla portata di questo conduttore. Condizione 3 Quando la protezione del neutro è già assicurata da un dispositivo di protezione a monte contro il cortocircuito o quando il circuito è protetto da un dispositivo a corrente differenziale residua che interrompe tutti i conduttori. Condizione 4 Se non sono soddisfatte le condizioni 1 e 2 si deve disporre sul conduttore PEN un dispositivo sensibile alle sovracorrenti che interrompa le fasi, ma non il conduttore PEN. Condizione 5 La protezione del neutro deve essere adatta alla sua sezione. Nota 1: la norma CEI 64.8 raomanda di non distribuire il neutro nei sistemi IT. Nota 2: il conduttore di neutro deve avere la stessa sezione del conduttore di fase in circuiti monofasi e in circuiti polifasi con sezione di fase 16 mm 2 (rame) e 25 mm 2 (alluminio). 22

7 La sicurezza nei sistemi TT Presentazione Prescrizioni per ambienti particolari In un sistema TT, per garantire la protezione delle persone contro i contatti indiretti, deve essere soddisfatta la seguente relazione: Idn < VL RE dove: IDn [A] è la corrente che provoca l intervento automatico del dispositivo di protezione a corrente differenziale; VL [V] è la tensione limite di contatto pari a 50 V (25 V in ambienti a maggior rischio); RE [Ω] è la resistenza del dispersore. Utilizzando un dispositivo differenziale ad alta sensibilità, il collegamento delle masse con la terra può avere un valore di resistenza elevato (vedi tabella) senza compromettere l intervento del dispositivo. L impiego di un dispositivo differenziale consente di prevedere un impianto di terra facile da realizzare ed affidabile nel tempo. Il dispositivo differenziale può essere: parte integrante del dispositivo di interruzione automatica (sganciatori elettronici con opzione T o W). In questo caso il dispositivo differenziale ha lo scopo di proteggere l'impianto dai guasti verso terra e viene installato sugli interruttori generali; direttamente associato al dispositivo di interruzione automatica (blohi Vigi); esterno al dispositivo di interruzione automatica (Vigirex). valori massimi della resistenza di terra RA [Ω] IDn [A] VL [V] , , , ,5 30 1,6 0,8 23

8 La sicurezza nei sistemi TN Presentazione In un sistema TN per garantire la protezione contro i contatti indiretti deve essere soddisfatta la seguente relazione: Ia Uo Zs dove: Ia [A] è la corrente che provoca l apertura automatica del dispositivo di protezione entro i tempi previsti dalla norma in funzione della tensione nominale verso terra del sistema, indicati nella tabella sottostante. tempi massimi di interruzione per i sistemi TN U0 [V] tempi di interruzione [s] 120 0, , ,2 >400 0,1 Uo [V] è la tensione nominale (valore efficace) tra fase e terra; Zs [Ω] è l'impedenza dell'anello di guasto dalla sorgente di energia fino al punto di guasto e comprende l'impedenza del conduttore di fase e di protezione trascurando l'impedenza di guasto. I dispositivi di interruzione automatica ammessi dalle norme sono il dispositivo a corrente differenziale e il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti. Che corrente di intervento utilizzare Se si utilizza per la protezione delle persone lo stesso dispositivo impiegato per la protezione contro le sovracorrenti, è consigliabile utilizzare, per la verifica della relazione sopra riportata, la corrente di intervento della protezione magnetica Im [A]. Il tempo di intervento della protezione magnetica è infatti inferiore ai tempi massimi previsti della norma. La relazione iniziale diventa: Im Uo Zs Tuttavia si ricorda che per circuiti di distribuzione e per circuiti terminali protetti con dispositivo di protezione contro le sovracorrenti con corrente nominale o di regolazione superiore a 32A la norma ammette tempi di intervento inferiori o uguali a 5 s. Se il dispositivo di interruzione è equipaggiato con una protezione differenziale, la corrente utilizzata per la verifica è la soglia di intervento nominale I n del dispositivo differenziale: I n Uo Zs Selettività differenziale Per realizzare la selettività, tra protezioni differenziali disposte in serie, verificare le relazioni riportate a pag La norma ammette, l impiego di dispositivi differenziali selettivi del tipo S oppure di dispositivi differenziali regolabili in tempo e corrente. Nota: i tempi massimi di interruzione indicati in tabella si applicano ai circuiti terminali protetti con dispositivo di protezione contro le sovracorrenti aventi corrente nominale o regolabile non superiore a 32 A. 24

9 Come ottenere la protezione contro i contatti indiretti Qualora la protezione contro i contatti indiretti non sia verificata utilizzando i comuni dispositivi di protezione si possono impiegare i seguenti aorgimenti: utilizzare uno sganciatore a soglia magnetica bassa: vv interruttori modulari con curva di intervento tipo B, vv interruttori scatolati con sganciatore magnetotermico tipo G, vv interruttori equipaggiati con sganciatore elettronico tipo Micrologic. Abbassando la soglia di intervento del relé magnetico è possibile proteggere contro i contatti indiretti condutture di lunghezza maggiore. In tal caso si consiglia di verificare i limiti di selettività determinati precedentemente. Utilizzare un dispositivo differenziale. Il suo impiego permette di realizzare la protezione contro i contatti indiretti in tutti quei casi dove l intervento della protezione magnetica non è assicurata: vv circuiti soggetti a modifiche e ampliamenti importanti, vv impedenze di guasto elevata o di difficile valutazione. L utilizzo del dispositivo differenziale, nella maggior parte dei casi, rende la protezione indipendente dai parametri dell impianto elettrico (lunghezza e sezione dei cavi). Esempio Ad una soglia di intervento differenziale pari a 1 A corrisponde un impedenza dell anello di guasto di 230 Ω. Inoltre la soglia magnetica può essere regolata al valore massimo migliorando così le condizioni richieste per la selettività in cortocircuito. Aumentare la sezione del cavo. Dove non sia possibile utilizzare interruttori con la soglia magnetica bassa: vv richiesta di limiti di selettività elevati, vv rischi di scatti intempestivi dovuti a correnti di avviamento importanti, e dove non si possa o non si voglia utilizzare dispositivi differenziali, per assicurare l intervento della protezione è necessario aumentare la sezione del conduttore di protezione o al limite la sezione del conduttore di fase. Così facendo si riduce l impedenza dell anello di guasto e si eleva la corrente di guasto verso terra migliorando le condizioni di intervento del dispositivo di protezione. 25

10 La sicurezza nei sistemi IT Presentazione La particolare configurazione di questo sistema fa si che in caso di singolo guasto a terra la corrente di guasto sia fortemente limitata dall impedenza capacitiva verso terra della linea e non richieda quindi di essere interrotta tempestivamente Condizioni di sicurezza al primo guasto La corrente capacitiva di primo guasto si può determinare come segue: I1 g = e. U. 2. p. 50. C L Id Id impianto esercito con tensione nominale 230/400V (1) sviluppo totale dei cavi [m] corrente di primo guasto (2) [A] 0,065 0,131 0,196 0,261 0,326 0,392 0,457 0,522 0,587 0,653 0,718 0,783 0,848 0,914 0,979 resistenza di terra [W] tensione di contatto [V] 2 0,13 0,26 0,39 0,52 0,65 0,78 0,91 1,04 1,17 1,31 1,44 1,57 1,7 1,83 1,96 5 0,33 0,66 0,98 1,31 1,63 1,96 2,29 2,61 2,94 3,27 3,59 3,92 4,24 4,57 4,9 10 0,65 1,31 1,96 2,61 3,26 3,92 4,57 5,22 5,87 6,53 7,18 7,83 8,48 9,14 9, ,63 3,28 4,9 6,53 8,15 9,8 11,43 13,05 14,68 16,33 17,95 19,58 21,2 22,85 24, ,25 6,55 9,8 13,05 16,23 19,6 22,85 26,1 29,35 32,65 35,9 39,15 42,4 45,7 48, ,5 13,1 19,6 26,1 32,6 39,2 45,7 52,2 58,7 65,3 71,8 78,3 84,8 91,4 97, ,75 19,65 29,4 39,15 48,9 58,8 68,55 78,3 88,05 97,95 107,7 117,5 127,2 137,1 146, ,2 39,2 52,2 65,2 78,4 91,4 104,4 117,4 130,6 143,6 156,6 169,6 182,8 195,8 (1) La capacità relativa ai cavi in bassa tensione può essere presa pari a 0,3μF/km (2) Per sviluppo totale dei cavi si intende la lunghezza complessiva dei circuiti monofasi e tripolari con o senza neutro presenti. 26 Per impianti in bassa tensione la corrente capacitiva è circa pari a 65 ma x km. Altra condizione riguarda la resistenza di terra a cui sono collegate le masse e la tensione pericolosa che si introduce sulle masse stesse durante il primo guasto. Tale condizione, nella maggior parte degli impianti in situazioni ordinarie, è rispettata. Uc =. I1 g RE UL I simboli utilizzati nelle relazioni sopra indicate hanno il seguente significato. I1 g = corrente verso terra di primo guasto, corrente capacitiva totale fornita da tutta la rete di distribuzione [A] U = tensione concatenata [V] C = capacità verso terra della linea in BT, valore tipico [μf/km] L = sviluppo totale dei cavi [m] UL = tensione limite di contatto (50 V in ambiente ordinario, 25 V in ambienti articolari) RE = resistenza di messa a terra delle utenze o di gruppi di utenze [Ω] UC = tensione di contatto che si manifesta sulle masse alla comparsa del primo guasto di Isolamento [V]. Se si considera una resistenza di terra del dispersore pari a 10 Ω la lunghezza totale dei cavi che da origine ad una tensione limite di contatto di 50 V è di circa 77 km. Con una resistenza del dispersore di terra di 200 Ω (terreno con resistività elevata) la lunghezza si riduce a 3,8 km. Qualora non sia possibile realizzare un impianto di terra con resistenza idonea a limitare la tensione di contatto a valori inferiori a quelli massimi previsti dalla norma, 50 V per impianti ordinari e 25 V per impianti per applicazioni particolari, suddividere l impianto in sezioni elettricamente indipendenti, ciascuna alimentata da proprio trasformatore con neutro isolato. In caso di primo guasto la tensione di terra dovrà essere inferiore alla tensione limite. Non sarà necessario interrompere l alimentazione ma è obbligatorio prevedere la segnalazione guasto per prevenire l insorgere di un secondo guasto di isolamento. Per fare ciò si utilizza un controllore permanete di isolamento CPI (Vigilhom), uno per ogni circuito indipendente separato galvanicamente dagli altri, che attiva un allarme sonoro e visivo. È opportuno individuare ed eliminare il primo guasto nel tempo più breve possibile. Per facilitare l identificazione del punto di guasto si possono utilizzare sistemi automatici di ricerca che prevedono un sistemi di rilevamento associato a concentratori di segnale (as esempio XM200 + XD312) o sistemi manuali portatili che utilizzano pinze amperometriche (XRM + pinza). Per salvaguardare l impianto dalle sovratensioni che possono provenire dalla rete in MT (guasto di isolamento del trasformatore MT/BT) è consigliabile installare degli scaricatori di sovratensione (Cardew-C) tra il centro stella del trasformatore, oppure una fase, e la terra.

11 Nota 1: i tempi massimi di interruzione del guasto indicati per il sistema TN sono applicabili ai sistemi IT con neutro distribuito o non distribuito. Per il metodo pratico di verifica dell intervento della protezione contro le sovracorrenti si rimanda al capitolo Protezione delle persone. Quando nel sistema IT la protezione contro le sovracorrenti interviene, per doppio guasto a terra, in un tempo superiore a quello ammesso dalla norma, è necessario utilizzare un dispositivo a corrente differenziale oppure effettuare, se praticamente possibile, un collegamento equipotenziale non connesso a terra tra le masse simultaneamente aessibili e con tutte le masse estranee. Nota 2: tale dispositivo a corrente differenziale non deve intervenire in caso di primo guasto di isolamento per non vanificare le caratteristiche di continuità di servizio del sistema IT. La soglia della protezione differenziale deve essere superiore al seguente valore. IDn I 1 g K Dn dove i simboli hanno il seguente significato IΔn = corrente nominale di intervento del dispositivo differenziale. KΔn = tolleranza della soglia di intervento del dispositivo di protezione (valore normalizzato: 0,5 per dispositivi differenziali Vigi, 0,8 per dispositivi differenziali Vigirex e VIGI di tipo Si ) Nota 3: in caso di primo guasto i carichi alimentati possono contribuire alla corrente capacitiva e tale contributo è di difficile valutazione. Per tale motivo si raomanda di utilizzare un margine di sicurezza superiore a quello relativo alla sola tolleranza della soglia di intervento. Nota 4: nei sistemi IT la protezione differenziale funziona correttamente solo nelle seguenti condizioni di guasto. In definitiva il dispositivo a corrente differenziale posto a monte di derivazione non interviene per doppio guasto a terra sulle derivazioni stesse. A Il dispositivo A non interviene Secondo guasto Al secondo guasto (guasto su una fase differente o sul neutro) la condizione di intervento delle protezioni è differente a secondo della modalità di connessione a terra delle masse. Masse collegate ad una terra unica. In questo caso il secondo guasto di isolamento dà origine ad un anello di guasto simile a quello di un sistema TN (la corrente verso terra circola attraverso il conduttore di protezione che unisce le due masse) Masse collegate a terra individualmente oppure a gruppi. Con questa modalità di connessione a terra l anello di guasto è equiparabile a quello di un sistema TT (la corrente di guasto interessa i dispersori delle due terre distinte). Con connessione ad una terra unica o a più terre distinte le masse devono essere comunque connesse tra loro mediante un conduttore di protezione. Condizione di intervento delle protezioni In caso di terra unica si possono identificare due condizioni di guasto a secondo della presenza o no del conduttore di neutro. Si precisa che la norma raomanda di non distribuire il neutro nei sistemi IT. Neutro non distribuito: Ia U. 1 2 ZS Neutro distribuito: Ia Uo. 1 2 Z S dove: Ia = corrente di intervento del dispositivo di protezione [A] I dispositivi ad interruzione automatica ammessi dalla norma sono il dispositivo di protezione contro il cortocircuito [Im] e il dispositivo a corrente differenziale [IΔn]. Uo = tensione nominale tra fase e terra in valore efficace espressa in [V] U = tensione nominale tra fase e fase in valore efficace espressa in [V] ZS = impedenza dell anello di guasto comprendente il conduttore di fase e il conduttore di protezione espressa in [Ω] Z S = impedenza dell anello di guasto comprendente il conduttore di neutro e il conduttore di protezione espressa in [Ω] Id B C I dispositivi B e C intervengono NSX160 Condizione di doppio guasto sulle linee terminali A B I dispositivi A e B intervengono Passerella metallica C D Condizione di doppio guasto sulle due linee di alimentazione a monte delle linee terminali 27

12 La sicurezza nei sistemi IT Controllori permanenti di isolamento Caratteristiche La scelta del controllore permanente d isolamento deve essere effettuata in funzione dei seguenti parametri: la tensione tra le fasi e il tipo di rete da controllare; l'estensione da controllare; altri elementi quali installazione, alimentazione ausiliaria, e. tipo TR22A TR22AH XM200 XM300C tensione tra le fasi CA neutro aessibile da 20 a 1000 Hz 760 V (1) da 20 a 1000 Hz 760 V da 45 a 400 Hz 760 V da 45 a 400 Hz 760 V (1) CA neutro non aessibile da 20 a 1000 Hz 440 V (1) da 20 a 1000 Hz 440 V da 45 a 400 Hz 440 V da 45 a 440 Hz 440 V (1) CC 500 V 500 V (1) estensione CA 50 km CA 50 km CA 30 km CA 30 km principio di funzionamento: iniezione di CC CC CA 2,5 Hz CA 2,5 Hz soglia di funzionamento 1 soglia da 0,7 a 100 kω da1 a 251 kω da 10 a 100 kω da1 a 299 kω 2 soglia da 0,1 a 20 kω da 0,2 a 99,9 kω lettura diretta si si si si tensione ausiliaria CA da 115 a 525 V da 115 a 525 V da 115 a 525 V da 115 a 525 V installazione ad incasso c c su guida DIN morsettiera di collegamento estraibile estraibile estraibile estraibile grado di protezione parte frontale IP30 IP30 IP30 IP30 tipo EM9 EM9B/BV EM9T TR5A tensione tra le fasi CA neutro aessibile da 50 a 1000 Hz 760 V da 50 a 1000 Hz 760 V da 50 a 1000 Hz 380 V CA neutro non aessibile da 50 a 1000 Hz 440 V da 50 a 1000 Hz 440 V da 50 a 1000 Hz 220 V CC 420 V estensione CA 50 km CA 50 km CA 50 km CC 50 km principio di funzionamento: iniezione di CC CC CC segnalazione di squilibrio di tensione soglia di funzionamento da 10 a 150 kω da 1 a 100 kω da 10 a 150 kω 24/48 V da 5 a 25 kω 120 V da 10 a 50 kω 220/420 V da 30 a 150 kω lettura diretta no si (solo EM9BV) no no tensione ausiliaria CA da 115 a 480 V da 115 a 480 V da 24 a 240 V senza sorgente ausiliaria installazione ad incasso su guida DIN c c morsettiera di collegamento fissa fissa fissa fissa grado di protezione parte frontale IP30 IP30 IP30 IP30 involucro IP20 IP20 IP20 IP20 tabella di scelta degli apparehi di ricerca sotto tensione dei guasti d isolamento apparehio fisso XM200 + XD301 o XD312 + toroidi apparehiatura portatile generatore XGR + rilevatore mobile XRM + pinze (1) Fino a 1700 V con neutro aessibile e 1000 V con neutro non aessibile utilizzando una piastra di adattazione. Fino a 1200 V in CC per l XM300c con la stessa piastra. c c c c c c c c 28

13 Ai terminali del trasformatore Al collettore di cabina congiuntore arrivo Collettore di terra di cabina CPI Esempio di installazione di un limitatore di sovratensione e del controllore permanente di isolamento all interno del quadro QGBT tipo P-Bloc. Nel caso in cui il guasto di isolamento sull impianto avvenga quando il limitatore di sovratensione è in conduzione e si manifesti in prossimità del punto di installazione della Cardew-C (condizione peggiorativa) la corrente di doppio guasto corrisponde a quella che si avrebbe in cabina (I trifase in caso di neutro distribuito e 0,866 x I trifase in caso di assenza del conduttore di neutro). Scaricatore di sovratensione Cardew-C La funzione di questo componente è quella di scaricare verso terra le sovratensioni a frequenza industriale (50Hz) che provengono dalla media tensione e quindi salvaguardare l installazione e l integrità del controllore permanente di isolamento. Lo scaricatore è collegato tra il centro stella del trasformatore e la terra o tra una fase e il collettore di terra e deve essere in grado di sopportare: la sovratensione permanente che si manifesta all insorgere del primo guasto di isolamento (U = 1,732 x Uo); la corrente dovuta al secondo guasto di isolamento. La corrente di doppio guasto, nelle condizioni di guasto più gravose, avrà il valore della corrente di cortocircuito trifase se lo scaricatore è installato tra il centro stella del trasformatore e la terra oppure sarà pari alla corrente di cortocircuito bifase se il limitatore di sovratensioni è installato tra una fase e la terra. Le sue principali caratteristiche sono: tensione U di non innesco a 50 Hz: 1,6 x U; tensione di innesco a 50 Hz: 2,5 x U (3 x U per tipo 250 V); corrente massima dopo l innesco: 40 ka x 0,2 s. L effettiva corrente sopportata dallo scaricatore dipende dal tempo di interruzione del dispositivo di protezione come indicato nella tabella seguente. tempo di eliminazione del guasto [s] 0,5 0,4 0,32 0,2 0,14 0,8 Icw Cardew-C [ka] x [s] 25,3 28,3 31, Resistenza di isolamento: > 10 Ω. Non ripristinabile. Il suo intervento provoca la segnalazione continua del controllore permanente di isolamento. Per facilitare l identificazione della perdita di isolamento dello scaricatore è consigliabile installare, sul collegamento a terra, un toroide e il relativo dispositivo XD301 che segnala localmente e a distanza la presenza della corrente di dispersione. La scelta del Cardew-C dipende dai seguenti parametri: tensione nominale elettrica; livello di isolamento dell impianto e del controllore permanete di isolamento; punto di collegamento a terra (neutro-terra o fase-terra). Sezione del conduttore o della sbarra di collegamento. La sezione dipende dalle seguenti caratteristiche/condizioni: modalità di collegamento a terra dello scaricatore (neutro aessibile oppure non aessibile); tipo di conduttore (rame o alluminio); tempo di eliminazione del guasto (la condizione più gravosa è generalmente quella dovuta all interruzione del guasto mediante interruttore a monte del trasformatore MT/BT). Il conduttore è di fatto un conduttore PE e come tale può essere dimensionato secondo i criteri indicati dalla norma CEI La formula per il calcolo è la seguente. SPE = Ig. tin K dove SPE = sezione del PE Ig = corrente di guasto a terra t int = tempo di interruzione del guasto K = fattore relativo a isolante e materiale conduttore: per conduttore isolato in PVC K = 115 (K = 143 per T<30 C); per conduttore isolato in EPR K = 143 (K = 176 per T<30 C). Per temperatura si intende quella dell aria circostante il conduttore. Solitamente il cavo di collegamento del dispositivo di eliminazione delle sovratensione dista dal collettore meno di 2 m. 29

14 La sicurezza nei sistemi IT Controllori permanenti di isolamento Caratteristiche tabella di scelta del limitatore di sovratensioni Cardew C Un [V] neutro aessibile neutro non aessibile MT BT MT BT 230 tipo 250 V tipo 250 V 230 U 400 tipo 250 V tipo 440 V 400 U 660 tipo 440 V tipo 660 V 660 U 1000 tipo 660 V tipo 1000 V 1000 U 1560 tipo 1000 V (1) (2) (3) tabella di scelta della sezione cavo di collegamento del Cardew-C trasformatore in resina [kva] v [%] sezione connessione [mm 2 ] neutro aessibile neutro non aessibile trasformatore in olio [kva] v [%] sezione connessione [mm 2 ] neutro aessibile neutro non aessibile (1) Il cavo è isolato in PVC. (2) Per cavi in alluminio moltiplicare la sezione del conduttore in rame per 1,5. (3) Per cavi isolati in EPR moltiplicare la sezione del conduttore isolato in PVC per 0,8. 30

15 Sicurezza minima Protezioni minime indispensabili: segnalazione del primo guasto (permette di avere continuità di servizio) e intervento della protezione obbligatorio al secondo guasto. Rete a configurazione variabile: un solo CPI deve essere collegato per ogni rete indipendente. Segnalazione del primo guasto La norma CEI 64-8 richiede l inserimento di un controllore di isolamento (CPI) per la segnalazione del primo guasto a terra. Per una normale rete a 50 Hz si possono utilizzare sia controllori che iniettano un segnale di tipo continuo che controllori che iniettano un segnale alternato a bassa frequenza (2.5 Hz). Il secondo tipo di CPI può fungere anche da generatore di segnale per la ricerca dei guasti. Il controllore di isolamento può essere inserito in alternativa sul centro stella del trasformatore o su una delle fasi; nel primo caso la tensione che è applicata al CPI per un guasto a terra è la stellata mentre nel secondo caso è la concatenata. Uno dei parametri di scelta di un CPI è proprio la tensione concatenata da controllare: infatti nel caso di neutro non aessibile (collegamento del CPI su una fase) essa risulta 1/e volte inferiore rispetto al caso di neutro aessibile. I CPI sono dotati di una soglia di allarme in kω al raggiungimento della quale si ha l aensione di una spia sul fronte degli apparehi e la commutazione di un contatto per la segnalazione a distanza. La soglia di allarme deve essere impostata ad un valore di resistenza inferiore al normale valore di resistenza di isolamento verso terra dell impianto con tutti i carichi inseriti. L intervento delle protezioni è obbligatorio al secondo guasto. Nel caso di reti TT o TN alimentate tramite UPS può verificarsi la situazione in cui l'impianto a valle, in assenza di tensione di rete, riceva tensione dalla batteria. Si ha quindi il passaggio da un sistema di neutro TT o TN ad un sistema IT, in quanto la batteria funziona in isola. Considerando però la limitata estensione dei circuiti alimentati dall'ups ed il breve tempo per il quale l'ups può funzionare in isola (generalmente dell'ordine dell'ora), non si considera giustificato l'utilizzo di un dispositivo di segnalazione del primo guasto in quanto risulta estremamente improbabile l'insorgere, dopo un primo guasto, di un secondo guasto nel breve tempo di funzionamento con alimentazione da batteria (si veda a questo proposito il commento all'articolo della nuova edizione della norma CEI 64-8). Reti con più trasformatori Bisogna sottolineare che non è corretto installare due o più CPI su una stessa rete poiché se tra i due vi è continuità metallica le correnti iniettate si sovrappongono e di conseguenza i dispositivi danno luogo a misurazioni errate che si traducono in indicazioni inaffidabili del livello di isolamento. In base a quanto detto, se la rete è alimentata da più trasformatori in parallelo va installato un solo CPI il quale comunque controllerà l isolamento del secondario dei trasformatori e di tutto l impianto a valle dei trasformatori stessi. Reti a configurazione variabile In questo caso le valutazioni da fare sono più complesse: bisogna considerare tutte le configurazioni che può assumere l impianto e verificare che in nessuna di esse vi siano due o più CPI collegati alla stessa rete. Le manovre che portano a modifiche della topologia (ad esempio chiusura o apertura di congiuntori) devono modificare opportunamente anche i collegamenti dei CPI per evitare di averne più di uno collegato alla stessa parte di impianto o di lasciare parti di impianto prive di controllo. Nel caso di due reti esercite indipendentemente in servizio normale ma che possono essere comunque collegate (ad esempio per fuori servizio di un trasformatore), è necessario che uno dei CPI venga scollegato nel funzionamento con congiuntore chiuso. E necessario inoltre verificare che la regolazione della soglia di intervento sia inferiore al livello di isolamento dell impianto a congiuntore chiuso e che il CPI sopporti la lunghezza totale dei cavi di tutto l impianto (ad esempio tale valore è di 30 km per l XM200). Conclusioni L installazione di un CPI in un impianto IT (peraltro imposta dalla norma CEI 64-8) permette di mantenere nel tempo i vantaggi di questa tipologia di gestione del neutro: è un dispositivo fondamentale dell impianto da scegliere con cura e collegare con oculatezza poichè scelte errate o collegamenti scorretti renderebbero l impianto inaffidabile e quindi inutili i costi sostenuti per realizzarlo. Se associato ad una modalità di ricerca guasti tempestiva ed efficace, il CPI permette di limitare l eventualità di un doppio guasto simultaneo che causerebbe sia il fuori servizio almeno delle utenze interessate dai guasti che possibilità di danneggiamento delle stesse (un doppio guasto è, a tutti gli effetti, un cortocircuito). Ad esempio, ipotizzando che statisticamente ci possa essere un guasto ogni tre mesi e che il servizio manutenzione sia in grado di eliminarlo entro 24 ore, si avrebbe in media un doppio guasto circa ogni 22 anni. 31

16 La sicurezza nei sistemi IT Miglioramento delle condizioni di servizio L apparehio Vigilohm XM200 permette di localizzare rapidamente il primo guasto e di effettuare quindi la riparazione al più presto, evitando così lo sgancio per il secondo guasto. La localizzazione della partenza guasta può essere fatta in due modi: utilizzando i rilevatori fissi XD301 (individuali) o XD312 (per gruppi di 12 partenze) per una ricerca automatica ed immediata della partenza guasta; utilizzando un rilevatore portatile XRM con pinza amperometrica, per individuare manualmente la partenza guasta. (1) sistema comando motore allarme rete assistita (1) Controllo dell isolamento di motori normalmente non in tensione. Un caso particolare si presenta quando nell impianto (anche non IT) vi sono dei motori che normalmente non sono in tensione ma che devono funzionare con certezza in determinate circostanze (ad esempio motori che azionano pompe antincendio). L isolamento del motore e del relativo cavo di alimentazione potrebbe abbassarsi durante lunghi periodi di fuori servizio a causa di umidità o altro fino ad impedire il suo funzionamento proprio quando di vitale importanza. Per controllare l isolamento dei motori destinati ad un tale utilizzo, è disponibile un apposito CPI (Vigilohm SM21). Quando il motore è fuori tensione, l SM21 applica una tensione continua tra lo statore e la terra, controllandone l isolamento, e segnalando prontamente (mediante contatti di uscita) eessivi abbassamenti di isolamento. Il contatto di uscita può anche essere utilizzato per impedire l avviamento del motore, quando il livello di isolamento è troppo basso, al fine di evitare danneggiamenti. Il collegamento da prevedere è riportato a fianco. Il CPI deve essere scollegato quando il motore è in tensione e dunque bisogna interporre tra il CPI stesso e la rete un contatto normalmente chiuso del dispositivo che alimenta il motore (generalmente un contattore). I motori in bassa tensione hanno in generale i seguenti livelli d isolamento: motore nuovo 1000 MW, in funzionamento MW, valore minimo di funzionamento 500 MW. 32

17 MERLIN GERIN vigilohm system XM200 R C Sp Sa MERLIN GERIN vigilohm system XM200 R C Sp Sa S menu ok test S test menu ok test test MERLIN GERIN vigilohm system XM200 R C Sp Sa S menu ok test test Rete in corrente continua isolata da terra Le protezioni minime indispensabili Segnalazione al primo guasto, permette di avere continuità di servizio in condizioni normali di installazione. Intervento della protezione obbligatorio al secondo guasto. Per controllare l isolamento e segnalare un guasto verso massa utilizzare le apparehiature seguenti: TR5A su reti in corrente continua del tipo non ondulata (batterie di aumulatori). In questo apparehio un dispositivo ad alta impedenza misura la variazione di potenziale delle due polarità con riferimento alla terra. Queste variazioni vengono confrontate con la soglia impostata. Il limite di utilizzazione è la tensione da controllare, cioè 420 V; Vigilohm System XM200 o XM300C su reti in corrente continua del tipo ondulata (generatori in corrente continua, gruppi statici di conversione) o non ondulata. + G TR5A R T Vigilohm System XM200 o XM300C R T Miglioramento delle condizioni di servizio Ricerca sotto tensione del guasto d isolamento (Vigilohm System) L utilizzo di un Vigilohm System abbinato a dei rilevatori XD301 o XD312 consente di effettuare la ricerca sotto tensione del primo guasto, permettendo di ottenere un miglioramento della continuità di servizio; questo è possibile grazie all iniezione da parte dell XM200 o dell XM300C di un segnale a bassa frequenza (2,5 Hz). Il rilevatore portatile XRM con le relative pinze amperometriche è compatibile con gli apparehi XM200 o XM300C. Per interrompere il circuito è possibile utilizzare un controllore d isolamento che comanda l apertura dell interruttore di protezione. G Vigilohm System XM200 o XM300C R T XD301 M XD301 PE G Toroidi XM200 XD312 XRM PE R T 33

18 Ulteriori prescrizioni normative Prescrizioni relative all utilizzo di dispositivi a corrente differenziale (Norma CEI 64-8 parte 4 e 5) Protezione addizionale contro i contatti diretti Il dispositivo di protezione a corrente differenziale con Idn non superiore a 30 ma è riconosciuto dalla norma come protezione addizionale contro i contatti diretti in aggiunta ai seguenti criteri di protezioni: isolamento delle parti attive; involucri (grado di protezione) e barriere; ostacoli; distanziamento. Tale protezione addizionale è richiesta anche per i circuiti che alimentano prese a spina: con corrente nominale non superiore a 20 A nei locali ad uso abitativo; con corrente nominale non superiore a 32 A destinati ad alimentare apparehi utilizzatori mobili usati all esterno. Condutture realizzate con cavi con conduttori piatti Le condutture utilizzate solitamente sotto tappeti a posa fissa (moquette) sono oggetto di prescrizioni allo studio. Per il momento devono essere protette con dispositivo differenziale con Idn non superiore a 30 ma. Legge 46/90 Per gli impianti realizzati in data suessiva all entrata in vigore della Legge 46/90, l uso di dispositivi differenziali associati a circuiti che non siano provvisti di conduttore di protezione non deve essere considerato come una misura di protezione sufficiente contro i contatti indiretti, anche se la corrente differenziale nominale di intervento non supera 30 ma. Catene luminarie È consigliabile proteggere, con dispositivo a corrente differenziale con IDn non superiore a 30 ma, le catene luminarie a portata di mano se il costruttore non ne definisce le modalità di installazione e di protezione. Impianto e gruppo generatore trasportabile o per utilizzo temporaneo. In tale caso, qualunque sia il sistema di neutro, deve essere utilizzato un dispositivo a corrente differenziale non superiore a 30 ma per l interruzione automatica dell alimentazione. Prescrizioni per ambienti particolari (CEI 64-8 parte 7) L impiego del dispositivo di protezione a corrente differenziale con sensibilità non superiore a 30 ma è obbligatorio nei seguenti casi. Locali contenenti bagni o doe e per piscine e fontane La protezione è richiesta secondo la disposizione delle utenze rispetto alle zone 0, 1 e 2 e in caso si utilizzino altri sistemi di sicurezza, ad esempio il sistema SELV o a separazione elettrica, quando tali sorgenti vengano installate in zona 2. Per maggiori dettagli si rimanda alla norma CEI Cantieri di costruzione e demolizione, Strutture adibite ad uso agricolo o zootecnico Per le prese a spina e gli apparehi utilizzatori mobili in entrambi i casi con corrente nominale non superiore a 32 A. Aree di campeggio Ogni presa a spina deve essere protetta da dispositivo differenziale. Locali ad uso medico I circuiti terminali nei locali appartenenti al gruppo 1 che alimentano prese a spina fino a 32 A. Tutti i circuiti nei locali appartenenti al gruppo 2 che non siano alimentati da sistema IT-M mediante trasformatore di isolamento. Nei locali di gruppo 1 e 2 sono richiesti dispositivi a corrente differenziale di tipo A o di tipo B in funzione del tipo di corrente di guasto. Fiere e mostre Tutti i circuiti che alimentano prese a spina fino a 32 A e tutti i circuiti terminali esclusi quelli destinati all illuminazione di sicurezza. Illuminazione per esterni Impianti di illuminazione fissi situati in area esterna per cabine telefoniche, pensiline di fermata per mezzi di trasporto, insegne pubblicitarie, segnalazioni stradali e mappe luminose. Unità mobili e trasportabili Come dispositivo di protezione quando si utilizzano sistemi TN e TT. 34

19 Come protezione addizionale per tutte le prese a spina, alimentate direttamente, e destinate ad apparehi utilizzatori situati al di fuori dell unità. Sistemi di riscaldamento per pavimenti e soffitti Come dispositivo di protezione anche in presenza di componenti elettrici di riscaldamento di classe II o con isolamento equivalente. Luoghi a maggior rischio in caso di incendio (protezione contro gli incendi) Per le condutture classificate di tipo C e in caso di sistemi TN o TT è richiesta la protezione mediante dispositivo a corrente differenziale con soglia di intervento non superiore a 300 ma, anche ritardato, e in caso di circuiti di distribuzione, dove necessita il coordinamento selettivo, con soglia non superiore a 1 A anche ritardato. La norma definisce le condutture di tipo C nel seguente modo: cavo multipolare provvisto di conduttore di protezione; cavo unipolare o multipolare sprovvisto di conduttore di protezione e installato in tubi protettivi metallici con grado di protezione inferiore a IP4X; cavo unipolare o multipolare sprovvisto di conduttore di protezione e installato in tubi protettivi in materiale isolante, installato a vista e con grado di protezione almeno IP4X; condotto sbarre con grado di protezione almeno IP4X. 35

20 36

IA Protezione contro i contatti diretti ed indiretti Luglio 2017

IA Protezione contro i contatti diretti ed indiretti Luglio 2017 IA 025 - Protezione contro i contatti diretti ed indiretti Luglio 2017 La Norma CEI 64-8 prevede varie misure di protezione contro i contatti diretti e indiretti. Per quanto riguarda gli impianti elettrici

Dettagli

Protezione contro i contatti diretti ed indiretti: la nuova scheda IA 025

Protezione contro i contatti diretti ed indiretti: la nuova scheda IA 025 Protezione contro i contatti diretti ed indiretti: la nuova scheda IA 025 Da Anie - Itaca la scheda aggiornata IA 025 sulla protezione contro i contatti diretti ed indiretti Anie Itaca a luglio 2017 rendono

Dettagli

Tipi di sistemi di distribuzione Nelle definizioni che seguono i codici usati hanno i seguenti significati.

Tipi di sistemi di distribuzione Nelle definizioni che seguono i codici usati hanno i seguenti significati. Protezione Fasi-Neutro Generalità In un circuito, l interruttore automatico magnetotermico deve essere capace di stabilire, portare ed interrompere sia le correnti in condizioni normali, che le correnti

Dettagli

Protezione Fasi-Neutro

Protezione Fasi-Neutro Protezione Fasi-Neutro Generalità In un circuito, l interruttore automatico magnetotermico deve essere capace di stabilire, portare ed interrompere sia le correnti in condizioni normali, che le correnti

Dettagli

I circuiti PELV per l'alimentazione dei circuiti di comando delle macchine (1/3)

I circuiti PELV per l'alimentazione dei circuiti di comando delle macchine (1/3) I circuiti PELV per l'alimentazione dei circuiti di comando delle macchine (1/3) La Norma 44-5, all'articolo 9.1.4, richiede per i circuiti di comando che un polo del circuito di alimentazione sia permanentemente

Dettagli

Interruttore differenziale e protezione contro i contatti elettrici nel sistema

Interruttore differenziale e protezione contro i contatti elettrici nel sistema Interruttore differenziale e protezione contro i contatti elettrici nel sistema Pubblicato il: 04/07/2005 Aggiornato al: 04/07/2005 di Gianlugi Saveri La pericolosità della corrente elettrica che attraversa

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO Esame di Stato per l abilitazione all esercizio della professione di Ingegnere Ingegneria Gestionale Vecchio Ordinamento

POLITECNICO DI TORINO Esame di Stato per l abilitazione all esercizio della professione di Ingegnere Ingegneria Gestionale Vecchio Ordinamento POLITECNICO DI TORINO Esame di Stato per l abilitazione all esercizio della professione di Ingegnere Ingegneria Gestionale Vecchio Ordinamento I Sessione 2010 Tema n. 2 In uno stabilimento industriale

Dettagli

Unità mobili o trasportabili (Norme di Installazione)

Unità mobili o trasportabili (Norme di Installazione) Norme di installazione Protezione contro i contatti diretti: o Isolamento delle parti attive o Involucri o barriere con grado di protezione minimo IP2X o IPXXB. Per le superfici orizzontali superiori a

Dettagli

3 - Caratteristiche della rete

3 - Caratteristiche della rete Indice 3 - Caratteristiche Sistemi di distribuzione pag. 18 Protezione e sezionamento dei circuiti pag. 22 La sicurezza nei sistemi TT pag. 23 La sicurezza nei sistemi TN pag. 24 La sicurezza nei sistemi

Dettagli

DATI DI PROGETTO. Tensione di esercizio [v] : 380/220. Sistema di distribuzione. Protezione serie o di Backup. Conduttori di Neutro/Protezione

DATI DI PROGETTO. Tensione di esercizio [v] : 380/220. Sistema di distribuzione. Protezione serie o di Backup. Conduttori di Neutro/Protezione DATI DI PROGETTO Tensione di esercizio [v] : 380/220 Sistema di distribuzione TT Protezione serie o di Backup NO Conduttori di Neutro/Protezione Corrente di impiego 1/2 FASE In >Ib Dati di progetto : Corrente

Dettagli

eqs IMPIANTO DI TERRA

eqs IMPIANTO DI TERRA IMPIANTO DI TERRA DA = dispersore intenzionale DN = dispersore di fatto CT = conduttore di terra EQP = conduttore equipotenziale principale EQS = conduttore equipotenziale supplementare PE = conduttore

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO Esame di Stato per l abilitazione all esercizio della professione di Ingegnere Ingegneria Gestionale Vecchio Ordinamento

POLITECNICO DI TORINO Esame di Stato per l abilitazione all esercizio della professione di Ingegnere Ingegneria Gestionale Vecchio Ordinamento POLITECNICO DI TORINO Esame di Stato per l abilitazione all esercizio della professione di Ingegnere Ingegneria Gestionale Vecchio Ordinamento II Sessione 2010 Tema n. 2 In uno stabilimento industriale

Dettagli

INDICE 1 PREMESSA 2 2 DESCRIZIONE GENERALE DEGLI IMPIANTI 3 3 RIFERIMENTI A NORME E LEGGI 4 4 CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI 5

INDICE 1 PREMESSA 2 2 DESCRIZIONE GENERALE DEGLI IMPIANTI 3 3 RIFERIMENTI A NORME E LEGGI 4 4 CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI 5 INDICE 1 PREMESSA 2 2 DESCRIZIONE GENERALE DEGLI IMPIANTI 3 3 RIFERIMENTI A NORME E LEGGI 4 4 CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI 5 5 DESCRIZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO 6 6 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE ELETTRICHE

Dettagli

Terasaki Italia Srl via Campania, Segrate (MI) Tel Fax

Terasaki Italia Srl via Campania, Segrate (MI) Tel Fax Sovracorrenti Generalità E trattato l impiego degli interruttori magnetotermici modulari (MCBs: Miniature Circuit Breakers) nell edilizia residenziale, intendendo per edifici residenziali quelli che contengono

Dettagli

Impianti fotovoltaici (Norme di Installazione)

Impianti fotovoltaici (Norme di Installazione) Norme di installazione (le indicazioni proposte riguardano gli impianti fotovoltaici connessi in rete, ma molte di queste possono essere estese anche agli impianti autonomi) Protezione contro i contatti

Dettagli

Sovracorrenti negli edifici

Sovracorrenti negli edifici Sovracorrenti negli edifici Generalità E trattato l impiego degli interruttori magnetotermici modulari (MCBs: Miniature Circuit Breakers) nell edilizia residenziale, intendendo per edifici residenziali

Dettagli

Necessità di progetto: SI, secondo guida CEI 0-2, se classificato come ambiente ad uso medico o se di superficie superiore a 400 m 2

Necessità di progetto: SI, secondo guida CEI 0-2, se classificato come ambiente ad uso medico o se di superficie superiore a 400 m 2 Norme di riferimento: Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Norma CEI 64-8 /7 Sezione 710 Ambienti

Dettagli

INDICE. Parte prima: Introduzione alla sicurezza 17

INDICE. Parte prima: Introduzione alla sicurezza 17 Indice 5 INDICE Parte prima: Introduzione alla sicurezza 17 Capitolo 1 - Generalità 21 1.1 Le basi legislative della sicurezza 21 1.2 Gli enti normatori nazionali e internazionali 23 1.3 La conformità

Dettagli

Tutte le linee elettriche, realizzate con cavi unipolari, verranno posate all interno di apposite tubazioni in PVC incassate nella muratura.

Tutte le linee elettriche, realizzate con cavi unipolari, verranno posate all interno di apposite tubazioni in PVC incassate nella muratura. PREMESSA La presente relazione tecnica è relativa alla realizzazione degli impianti elettrici a servizio di una sala polifunzionale denominata ex lavatoio e di un locale destinato ad attività socio-ricreative,

Dettagli

MODULO 1 - UTILIZZAZIONE DELL ENERGIA ELETTRICA: PROTEZIONE DELLA PERSONA

MODULO 1 - UTILIZZAZIONE DELL ENERGIA ELETTRICA: PROTEZIONE DELLA PERSONA Corso: Manutenzione e Assistenza Tecnica Opzione: Apparati, Impianti e Servizi Tecnici Industriali e Civili Docenti: Elettra Pignotti Ottavio Secreti Anno Scolastico: 2015-2016 Classe: 4AP Materia: Tecnologie

Dettagli

Angelo Baggini*, Franco Bua** CT CEI 14 e 64 - Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria

Angelo Baggini*, Franco Bua** CT CEI 14 e 64 - Università degli Studi di Bergamo Facoltà di Ingegneria Ultime novità per gli impianti elettrici secondo la nuova Norma CEI 64-8, Angelo Baggini*, Franco Bua** anche alla luce del nuovo Decreto 37/2008 Angelo Baggini* * angelo.baggini@unibg.it - Università

Dettagli

Luoghi conduttori ristretti

Luoghi conduttori ristretti Pubblicato il: 09/07/2004 Aggiornato al: 09/07/2004 di Gianluigi Saveri Un luogo conduttore ristretto si presenta delimitato da superfici metalliche o comunque conduttrici in buon collegamento elettrico

Dettagli

L impianto in esame sarà alimentato mediante n. 1 fornitura di energia elettrica in bassa tensione 230 V.

L impianto in esame sarà alimentato mediante n. 1 fornitura di energia elettrica in bassa tensione 230 V. PREMESSA La presente relazione tecnica è relativa alla realizzazione dell impianto di pubblica illuminazione a servizio del PARCO DI MADONNA DEL COLLE di Stroncone (TR). DESCRIZIONE DELL IMPIANTO L impianto

Dettagli

L impianto di terra condominiale

L impianto di terra condominiale L impianto di terra condominiale Pubblicato il: 16/04/2004 Aggiornato al: 16/04/2004 di Gianluigi Saveri L'alimentazione dell'impianto condominiale è solitamente di tipo TT e la corrente di guasto che

Dettagli

Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.

Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Scheda Sistema di alimentazione TT, TN (vietato TN-C). Nota: il sistema TT generalmente prevale rispetto al sistema TN, inoltre, da un punto di vista prettamente normativo sarebbe possibile realizzare,

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI - NORME GENERALI ( SISTEMI IN CORRENTE ALTERNATA )

IMPIANTI ELETTRICI - NORME GENERALI ( SISTEMI IN CORRENTE ALTERNATA ) IMPIANTI ELETTRICI - NORME GENERALI ( SISTEMI IN CORRENTE ALTERNATA ) Gli impianti utilizzatori in alternata di categoria 0 e 1 vengono alimentati dal circuito BT delle cabine di trasformazione le quali

Dettagli

Guida: Gruppi generatori statici di energia in B.T. (UPS) - seconda parte -

Guida: Gruppi generatori statici di energia in B.T. (UPS) - seconda parte - Guida: Gruppi generatori statici di energia in B.T. (UPS) - seconda parte - Pubblicato il: 19/07/2004 Aggiornato al: 26/07/2004 di Gianluigi Saveri La protezione contro i contatti indiretti per un guasto

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI - NORME GENERALI. ( SISTEMI IN CORRENTE ALTERNATA ) Prof. Messina

IMPIANTI ELETTRICI - NORME GENERALI. ( SISTEMI IN CORRENTE ALTERNATA ) Prof. Messina IMPIANTI ELETTRICI - NORME GENERALI ( SISTEMI IN CORRENTE ALTERNATA ) Prof. Messina Gli impianti utilizzatori in alternata di categoria 0 e 1 vengono alimentati dal circuito BT delle cabine di trasformazione

Dettagli

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica (Prima parte) Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI L articolo 7 del Decreto Ministeriale 22/01/2008,

Dettagli

RELAZIONE TECNICA OGGETTO: 1. Norme tecniche e leggi di riferimento

RELAZIONE TECNICA OGGETTO: 1. Norme tecniche e leggi di riferimento 1 RELAZIONE TECNICA OGGETTO: PORTO DI TRAPANI Realizzazione di un approdo turistico denominato Marina di San Francesco - Progetto, redatto ai sensi dell'art. 5 del Decreto 22/01/2008 n. 37, relativo alla

Dettagli

Norma CEI : Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua

Norma CEI : Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Norma CEI 64-8 2012: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Norma CEI 64-8 Edizione 2012 Impianti elettrici utilizzatori

Dettagli

N0RME TECNICHE 23/05/2013 SPSAL AUSL Ferrara TdP Dott. Loreano Veronesi

N0RME TECNICHE 23/05/2013 SPSAL AUSL Ferrara TdP Dott. Loreano Veronesi N0RME TECNICHE 23/05/2013 SPSAL AUSL Ferrara TdP Dott. Loreano Veronesi Punti salienti delle Norme CEI 64-8/7 Cantieri di costruzione e di demolizione e Norme CEI 64-17 Guida all'esecuzione degli impianti

Dettagli

Sistemi di protezione e coordinamento negli impianti elettrici di BT

Sistemi di protezione e coordinamento negli impianti elettrici di BT VENETO Sistemi di protezione e coordinamento negli impianti elettrici di BT Relatore: Ing. Raoul Bedin Interruttore automatico Le funzioni fondamentali sono quelle di sezionamento e protezione di una rete

Dettagli

RELAZIONE TECNICA. L impianto è stato dimensionato trifase con un quadro di controllo e comando installato in prossimità della stessa Piazza.

RELAZIONE TECNICA. L impianto è stato dimensionato trifase con un quadro di controllo e comando installato in prossimità della stessa Piazza. RELAZIONE TECNICA GENERALITA Il presente elaborato riguarda l intervento di realizzazione di un impianto di pubblica illuminazione relativo alla Piazza da realizzare a Torre Grande nell ambito del recupero

Dettagli

Classificazione e principali fenomeni

Classificazione e principali fenomeni Classificazione e principali fenomeni Maurizio Monticelli mauriziomonticelli@libero.it 1 Sommario 1) Classificazione degli impianti elettrici 2) Sovratensioni 3) Sovracorrenti 2 1) Classificazione degli

Dettagli

LE VERIFICHE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI. secondo la Norma CEI 64/8 6 parte

LE VERIFICHE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI. secondo la Norma CEI 64/8 6 parte LE VERIFICHE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI secondo la Norma CEI 64/8 6 parte 1 Per la costruzione degli IMPIANTI ELETTRICI sono state emanate nel tempo Leggi e Norme Tecniche L. 186/68 Regola dell arte LEGGI

Dettagli

Competenze di ambito Prerequisiti Abilità / Capacità Conoscenze Livelli di competenza

Competenze di ambito Prerequisiti Abilità / Capacità Conoscenze Livelli di competenza Docente: LASEN SERGIO Classe: 4AP Materia: Tecnologie e Tecniche di Installazione e di Manutenzione di Apparati e Impianti Civili e Industriali MODULO 1 UTILIZZAZIONE DELL ENERGIA ELETTRICA Saper effettuare

Dettagli

L impianto di terra. 8.1 Elementi costitutivi l impianto di terra

L impianto di terra. 8.1 Elementi costitutivi l impianto di terra L impianto di terra è finalizzato al collegamento alla stessa terra di tutte le parti metalliche conduttrici e accessibili dell impianto elettrico (collegamento o messa a terra di protezione). La messa

Dettagli

Interruttori differenziali per uso mobile

Interruttori differenziali per uso mobile Interruttori differenziali per uso mobile di Gianluigi Saveri Pubblicato il: 31/07/2006 Aggiornato al: 31/07/2006 La Norma CEI 23-78 si occupa dei dispositivi differenziali mobili che vengono interposti

Dettagli

Interruttore differenziale

Interruttore differenziale Interruttore differenziale Dispositivo meccanico destinato a connettere e a disconnettere un circuito all alimentazione, m ediante operazione manuale, e ad aprire il circuito auto m atica m ente quando

Dettagli

ERRATA CORRIGE NORMA CEI (fasc )

ERRATA CORRIGE NORMA CEI (fasc ) ERRATA CORRIGE NORMA CEI 64-8 2012-07 (fasc. 99998) Il presente fascicolo contiene modifiche ad alcuni articoli della Norma CEI 64-8:2012 per i quali sono state riscontrate imprecisioni o errori che ne

Dettagli

RIFERIMENTI NORMATIVI. Legge 46/90 Norme CEI Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI 64-8) Norme UNI (alcuni argomenti specifici)

RIFERIMENTI NORMATIVI. Legge 46/90 Norme CEI Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI 64-8) Norme UNI (alcuni argomenti specifici) RIFERIMENTI NORMATIVI Legge 46/90 Norme CEI Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI 64-8) Norme UNI (alcuni argomenti specifici) CONTATORI o GRUPPI DI MISURA Sono centralizzati per edificio (o scala) e devono

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI RIFERIMENTI NORMATIVI. Legge 46/90 Norme CEI Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI 64-8) Norme UNI (alcuni argomenti specifici)

IMPIANTI ELETTRICI RIFERIMENTI NORMATIVI. Legge 46/90 Norme CEI Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI 64-8) Norme UNI (alcuni argomenti specifici) IMPIANTI ELETTRICI RIFERIMENTI NORMATIVI Legge 46/90 Norme CEI Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI 64-8) Norme UNI (alcuni argomenti specifici) 1 OBBLIGO DI PROGETTO Per edifici di civile abitazione

Dettagli

AMT - Genova Pag. 1 a 6 Impianto di climatizzazione Palazzina uffici Via Montaldo, 4 - Genova

AMT - Genova Pag. 1 a 6 Impianto di climatizzazione Palazzina uffici Via Montaldo, 4 - Genova AMT - Genova Pag. 1 a 6 Allegato 1 PROGETTO PER LA RIUTILIZZAZIONE DI UNA ESISTENTE LINEA ELETTRICA 400 V /3/50 PER L ALIMENTAZIONE DELLE APPARECCHIATURE DI CONDIZIONAMENTO DELLA PALAZZINA UFFICI DI VIA

Dettagli

cavo quadripolare a quattro anime (tre conduttori di fase + conduttore di protezione)

cavo quadripolare a quattro anime (tre conduttori di fase + conduttore di protezione) Conduttori Le linee di distribuzione interne all'appartamento sono realizzate con cavi che alimentano le prese e i circuiti per l'illuminazione. conduttore costituito da più fili materiale isolante intorno

Dettagli

Relè differenziali Vigirex e controllori di isolamento Vigilohm

Relè differenziali Vigirex e controllori di isolamento Vigilohm Relè differenziali Vigirex e controllori di isolamento Vigilohm Figurato Vigirex 212 Vigilohm 215 Relè differenziali Vigirex Relè differenziali ad una soglia RH21M Montaggio su guida DIN RH21P Vigirex

Dettagli

Gruppi elettrogeni Guida alla protezione contro i contatti indiretti

Gruppi elettrogeni Guida alla protezione contro i contatti indiretti Gruppi elettrogeni Guida alla protezione contro i contatti indiretti (prima parte) Pubblicato il: 19/02/2007 Aggiornato al: 19/02/2007 di Gianfranco Ceresini 1. Generalità Il gruppo elettrogeno è una sorgente

Dettagli

Progetto in inchiesta pubblica PROGETTO C ; V1

Progetto in inchiesta pubblica PROGETTO C ; V1 N O R M A I T A L I A N A C E I 1 Data Scadenza Inchiesta C. 1113 08-03-2013 Data Pubblicazione 2013-. Classificazione 64-8; V1 Titolo Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore

Dettagli

ELIMINARE DIFFERENZIALE IN UN SISTEMA TN-S

ELIMINARE DIFFERENZIALE IN UN SISTEMA TN-S franco zecchini (iosolo35) ELIMINARE DIFFERENZIALE IN UN SISTEMA TN-S 18 January 2016 Ho voluto scrivere questo articolo per confrontarmi con tutti voi, per poter migliorare e per poter aiutare qualche

Dettagli

Protezione dai contatti indiretti negli impianti di illuminazione esterna

Protezione dai contatti indiretti negli impianti di illuminazione esterna Protezione dai contatti indiretti negli impianti di illuminazione esterna Pubblicato il: 08/01/2007 Aggiornato al: 08/01/2007 di Gianluigi Saveri 1. Sistema TT Il sistema TT è il sistema di distribuzione

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI

IMPIANTI ELETTRICI NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI IMPIANTI ELETTRICI NEI CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI PARTE PRIMA LA NORMA CEI 64 8 /704 CANTIERI DI COSTRUZIONE E DI DEMOLIZIONE 1 Le prescrizioni indicate in questa sezione si riferiscono ad impianti temporanei

Dettagli

Stalla (Norme di Installazione)

Stalla (Norme di Installazione) Norme di installazione Protezione contro i contatti diretti Isolamento delle parti attive Involucri o barriere con grado di protezione minimo IP2X o IPXXB. Per le superfici orizzontali superiori a portata

Dettagli

TECNOLOGIA, DISEGNO E PROGETTAZIONE ESAME A VISTA IMPIANTO ELETTRICO

TECNOLOGIA, DISEGNO E PROGETTAZIONE ESAME A VISTA IMPIANTO ELETTRICO TECNOLOGIA, DISEGNO E PROGETTAZIONE ESAME A VISTA IMPIANTO ELETTRICO Impossibile visualizzare l'immagine. ESAME A VISTA L'esame a vista è propedeutico alle prove e può essere di due tipi: Esame a vista

Dettagli

Impianti di diffusione sonora per l emergenza (Norme di installazione)

Impianti di diffusione sonora per l emergenza (Norme di installazione) Norme di installazione Protezione contro i contatti diretti: o Isolamento delle parti attive; o Involucri o barriere con grado di protezione minimo IP2X o IPXXB. Per le superfici orizzontali superiori

Dettagli

Quadri a neutro isolato

Quadri a neutro isolato Sistemi di installazione Quadri a neutro isolato Generalità 158 Controllore permanente di isolamento 159 Trasformatore di isolamento 160 Quadretto di segnalazione SD220 e SD024 161 Esecuzioni tipiche 162

Dettagli

Contatti Indiretti Premessa Protezione contro i contatti indiretti

Contatti Indiretti Premessa Protezione contro i contatti indiretti Contatti Indiretti Premessa Nel presente documento sarà trattata l installazione degli interruttori differenziali modulari per la protezione delle persone dai contatti indiretti nell edilizia residenziale.

Dettagli

Siemens S.p.A. 2012. Controllori dell isolamento

Siemens S.p.A. 2012. Controllori dell isolamento Siemens S.p.. 01 Controllori dell isolamento Per reti isolate in corrente alternata e continua 5TT 47. I dispositivi per il controllo dell isolamento devono essere installati negli impianti industriali

Dettagli

GENERALITÀ

GENERALITÀ CLASSIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PROF. FABIO MOTTOLA Indice 1 GENERALITÀ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 3 2 STATO

Dettagli

1.1 Tensione nominale di un sistema Sistemi di conduttori attivi Modi di collegamento a terra... 18

1.1 Tensione nominale di un sistema Sistemi di conduttori attivi Modi di collegamento a terra... 18 INDICE GENERALE Premessa... 13 CAPITOLO 1 SISTEMA ELETTRICO, CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI ELETTRICI IN BASE ALLA TENSIONE NOMINALE E DEL COLLEGAMENTO A TERRA... 15 1.1 Tensione nominale di un sistema...

Dettagli

Riferimenti. Le principali Norme considerate sono:

Riferimenti. Le principali Norme considerate sono: Sommario Sommario... 1 Riferimenti... 2 Forniture... 3 Condutture... 4 Compatibilità e coordinamento... 4 Modalità di esecuzione... 5 Impianto di terra... 6 Riferimenti Le principali Norme considerate

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE Rev 0.1

CORSO DI FORMAZIONE Rev 0.1 CORSO DI FORMAZIONE Rev 0.1 MATERIALE DIDATTICO: PRIMA PARTE VERIFICHE IMPIANTI ELETTRICI S.r.l. Centro Direzionale Terraglio 1 Via Don Tosatto n.35 30174 Mestre (VE) P.IVA e Cod.Fisc.03929800278 Tel.

Dettagli

Misure di protezione Protezione contro la scossa elettrica

Misure di protezione Protezione contro la scossa elettrica 7.05.4 Misure di protezione 7.05.4 Misure di protezione 7.05.4.1 Protezione contro la scossa elettrica 7.05.4.1.1 Interruzione automatica dell' alimentazione.1 Generalità ( 4.1.1.1) nei circuiti di corrente,

Dettagli

Relazione tecnica impianto elettrico di pubblica illuminazione

Relazione tecnica impianto elettrico di pubblica illuminazione Relazione tecnica impianto elettrico di pubblica illuminazione I sottoscritti tecnici: ing. Giuseppe Guariglia e arch. Maddalena Pezzotti hanno ricevuto incarico dal condominio Di Lorenzo e dal condominio

Dettagli

Impianti Elettrici Definizioni

Impianti Elettrici Definizioni FACOLTÁ DI INGEGNERIA UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA Impianti Elettrici Definizioni Prof. Roberto Mugavero tel/fax 06-72597320 e-mail mugavero@ing.uniroma2.it LA NORMATIVA VIGENTE NORMA CEI

Dettagli

PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI: METODI DI PROTEZIONE PASSIVA

PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI: METODI DI PROTEZIONE PASSIVA PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI: METODI DI PROTEZIONE PASSIVA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. 2005/2006 Facoltà d

Dettagli

Sistemi a bassissima tensione SELV-PELV-FELV (Scheda)

Sistemi a bassissima tensione SELV-PELV-FELV (Scheda) SISTEMI A BASSISSIMA TENSIONE: SELV PELV FELV Sistema di alimentazione: I sistemi elettrici a bassissima tensione che presentano una tensione nominale e una tensione nominale verso terra non superiore

Dettagli

SISTEMI TT e TN. Prima lettera = T - neutro collegato direttamente a terra. Seconda lettera = T - masse collegate a terra

SISTEMI TT e TN. Prima lettera = T - neutro collegato direttamente a terra. Seconda lettera = T - masse collegate a terra SISTEMI TT e TN Si ha un sistema TT quando l'impianto elettrico è alimentato direttamente in bassa tensione dall'azienda fornitrice. E' quello che accade nelle nostre abitazioni (solitamente 230 V monofase).

Dettagli

USO DI GRUPPI ELETTROGENI - RIDUZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO

USO DI GRUPPI ELETTROGENI - RIDUZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO CANTIERI EDILI USO DI GRUPPI ELETTROGENI TRASPORTABILI - RIDUZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO QUADERNO TECNICO Autore: Tecnico della Prevenzione dott. Mauro Baldissin Responsabile scientifico: Dirigente Ingegnere

Dettagli

LA VERIFICA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI UTILIZZATORI. Prof Ing. Natale Messina DIEES Università di Catania

LA VERIFICA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI UTILIZZATORI. Prof Ing. Natale Messina DIEES Università di Catania LA VERIFICA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI UTILIZZATORI Prof Ing. Natale Messina DIEES Università di Catania La Guida CEI 64-14, fascicolo 2930 è in vigore, in ambito nazionale, dall 1 febbraio 1997 e riguarda

Dettagli

VERIFICHE INIZIALI E VERIFICHE PERIODICHE DI MANUTENZIONE

VERIFICHE INIZIALI E VERIFICHE PERIODICHE DI MANUTENZIONE VERIFICHE INIZIALI E DI MANUTENZIONE Giampiero Bonardi DEFINIZIONI GENERALITA 1) Verifica (Norma CEI 64-8 art.6.3.1) Insieme delle operazioni mediante le quali si accerta la rispondenza alle prescrizioni

Dettagli

LOCALI ADIBITI AD USO MEDICO: MISURE PER VERIFICARE IL COLLEGAMENTO EQUIPOTENZIALE SUPPLEMENTARE

LOCALI ADIBITI AD USO MEDICO: MISURE PER VERIFICARE IL COLLEGAMENTO EQUIPOTENZIALE SUPPLEMENTARE LOCALI ADIBITI AD USO MEDICO: MISURE PER VERIFICARE IL COLLEGAMENTO EQUIPOTENZIALE SUPPLEMENTARE La norma CEI 64-8/7; V2, che dal 1 settembre 2001 regola l esecuzione dell impianto elettrico nei locali

Dettagli

PROTEZIONE DEI CAVI DALLE SOVRACORRENTI

PROTEZIONE DEI CAVI DALLE SOVRACORRENTI PROTEZIONE DEI CAVI DALLE SOVRACORRENTI AL FINE DI EVITARE ECCESSIVI RISCALDAMENTI DEI CAVI GLI STESSI DEVONO ESSERE PROTETTI DALLE SOVRACORRENTI CORRENTI DI SOVRACCARICO SOVRACORRENTI CORRENTI DI CORTOCIRCUITO

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO Esame di Stato per l abilitazione all esercizio della professione di Ingegnere Ingegneria Gestionale Vecchio Ordinamento

POLITECNICO DI TORINO Esame di Stato per l abilitazione all esercizio della professione di Ingegnere Ingegneria Gestionale Vecchio Ordinamento POLITECNICO DI TORINO Esame di Stato per l abilitazione all esercizio della professione di Ingegnere Ingegneria Gestionale Vecchio Ordinamento II Sessione 2009 Tema n. 2 In uno stabilimento industriale

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO

RELAZIONE DI CALCOLO RELAZIONE DI CALCOLO 1 CALCOLO CONDUTTURE ELETTRICHE 2 1.1 Dimensionamento delle linee in cavo 2 1.2 Campo di impiego e procedure di calcolo 4 1.3 delle sigle dei cavi 6 1.4 Modalità di posa 7 1.5 Schede

Dettagli

Procedure di Verifica

Procedure di Verifica Pagina 1 di 11 Procedure di Verifica Analisi ed esame della Documentazione La disponibilità della Documentazione rientra nei mezzi che il datore di lavoro è tenuto a mettere a disposizione, insieme con

Dettagli

Progetto in inchiesta pubblica

Progetto in inchiesta pubblica N O R M A I T A L I A N A C E I 1 Data Scadenza Inchiesta C. 1082 23-01-2012 Data Pubblicazione 2011- Classificazione 64-. Titolo Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000

Dettagli

Impianti a bagno. Impianti a bagno. di Gianluigi Saveri

Impianti a bagno. Impianti a bagno. di Gianluigi Saveri Pubblicato il: 13/09/2004 Aggiornato al: 13/09/2004 di Gianluigi Saveri Le piscine e le fontane secondo la nuova norma 64-8, che tratta dei provvedimenti aggiuntivi da adottare negli impianti elettrici

Dettagli

DPR 462/01 RISCHIO ELETTRICO NEI CANTIERI EDILI

DPR 462/01 RISCHIO ELETTRICO NEI CANTIERI EDILI DPR 462/01 RISCHIO ELETTRICO NEI CANTIERI EDILI Committenti Responsabili dei lavori Progettisti edili Coordinatori della sicurezza Capicantiere Non solo quindi personale qualificato nel settore elettrico:

Dettagli

2- Attestazione di avvenuta spedizione della dichiarazione di conformità alla AUSL ed all'inail; SI NO (art. 2 DPR );

2- Attestazione di avvenuta spedizione della dichiarazione di conformità alla AUSL ed all'inail; SI NO (art. 2 DPR ); Dipartimento Sanità Pubblica Servizio Impiantistico Antinfortunistico ALLEGATO C al verbale di sopralluogo N del Documentazione esaminata 1- Dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico e dell'impianto

Dettagli

anno scolastico

anno scolastico Istituto Statale di Istruzione Superiore " L. Da Vinci " - Via Aldo Moro 13, 28021 Borgomanero (NO) anno scolastico 2018-2019 Classe : 4 a Elettrici. Materia : Tecnologie e progettazione elettrico ed elettroniche

Dettagli

Zeno Martini (admin), Romeo Bucchi (Romeo) 30 September 2007

Zeno Martini (admin), Romeo Bucchi (Romeo) 30 September 2007 Zeno Martini (admin), Romeo Bucchi (Romeo) PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI 30 September 2007 Articolo n 6 su 6 del corso "Gruppi elettrogeni". Vai all'indice del corso. Paragrafi dell'articolo: 1. Generalità

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO POLITECNICO DI TORINO Esame di Stato per l abilitazione all esercizio della professione di Ingegnere Ingegneria Gestionale Vecchio Ordinamento I Sessione 2009 Tema n. 2 In uno stabilimento industriale

Dettagli

E+S. 4.1.1 Misura di protezione: interruzione automatica dell'alimentazione. Fig. 4.1.1.3.1.2.1 Collegamento equipotenziale di protezione.

E+S. 4.1.1 Misura di protezione: interruzione automatica dell'alimentazione. Fig. 4.1.1.3.1.2.1 Collegamento equipotenziale di protezione. Fig. 4.1.1.3.1.2.1 Collegamento equipotenziale di protezione Legenda 1 Linea di allacciamento 2 Conduttore di protezione per il collegamento alla sbarra principale di terra (conduttore di terra) 2.1 Dispersore

Dettagli

prescrizioni impiantistiche sottotitolo e contatori Dipartimento di Energia Politecnico di Milano

prescrizioni impiantistiche sottotitolo e contatori Dipartimento di Energia Politecnico di Milano Connessioni Titolo alle presentazione reti MT e BT: prescrizioni impiantistiche sottotitolo e contatori Maurizio Delfanti Milano, XX mese 20XX Dipartimento di Energia Politecnico di Milano Contatore monofase

Dettagli

PROGETTO RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA COMPLETAMENTO

PROGETTO RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA COMPLETAMENTO PROGETTO RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA COMPLETAMENTO Donnas : 21/10/2016 Relazione Tecnica di Progetto Impianto Elettrico Illuminazione Pubblica Progetto di riqualificazione

Dettagli

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Sistemi TN PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Circuito equivalente Si consideri il caso di un contatto indiretto in un sistema TN-S (conduttore di protezione completamente distinto dal conduttore di

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER PERSONALE ADIBITO ALLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI ELETTRICI IN AREE DESTINATE A CAMPI DI EMERGENZA

CORSO DI FORMAZIONE PER PERSONALE ADIBITO ALLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI ELETTRICI IN AREE DESTINATE A CAMPI DI EMERGENZA CORSO DI FORMAZIONE PER PERSONALE ADIBITO ALLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI ELETTRICI IN AREE DESTINATE A CAMPI DI EMERGENZA Chi realizza questa tipologia di impianti deve essere "persona addestrata. La norma

Dettagli

Terre separate in casa

Terre separate in casa Terre separate in casa Pubblicato il: 11/12/2006 Aggiornato al: 11/12/2006 di Gianluigi Saveri 1. Generalità Per quanto possibile è bene evitare di "separare le terre in casa". E' per questo motivo che

Dettagli

LIMITATORI DI SOVRATENSIONE (SPD)

LIMITATORI DI SOVRATENSIONE (SPD) LIMITATORI DI SOVRATENSIONE (SPD) SCARICATORE DI CORRENTE DA FULMINE classe I (B) SCARICATORE con circuito composto da spinterometro autoestinguente non soffiante, per la protezione da sovratensione di

Dettagli

Protezione dai contatti indiretti senza interruzione automatica

Protezione dai contatti indiretti senza interruzione automatica Protezione dai contatti indiretti senza interruzione automatica di Gianluigi Saveri Pubblicato il 26/01/2010 Aggiornato al: 04/01/2010 1 Generalità Sono dei metodi di protezione che, si differenziano dai

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO ELETTRICO

RELAZIONE DI CALCOLO ELETTRICO RELAZIONE DI CALCOLO ELETTRICO PREMESSE La presente relazione ha lo scopo di definire l intervento dal punto di vista elettrico in quanto si hanno le seguenti lavorazioni: adeguamento del quadro elettrico

Dettagli

CRITERI DI SCELTA DEGLI INTERRUTTORI AUTOMATICI BT E CONDUTTURE

CRITERI DI SCELTA DEGLI INTERRUTTORI AUTOMATICI BT E CONDUTTURE CRITERI DI SCELTA DEGLI INTERRUTTORI AUTOMATICI BT E CONDUTTURE Tecnologie e Progettazione di Sistemi Elettrici ed Elettronici 1 1 Dimensionamento preliminare cavi 2 Calcolo delle correnti di corto circuito

Dettagli

PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER I TRASFORMATORI DI ISOLAMENTO PER L ALIMENTAZIONE DEI LOCALI AD USO MEDICO.

PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER I TRASFORMATORI DI ISOLAMENTO PER L ALIMENTAZIONE DEI LOCALI AD USO MEDICO. IL NUOVO QUADRO NORMATIVO PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER I TRASFORMATORI DI ISOLAMENTO PER L ALIMENTAZIONE DEI LOCALI AD USO MEDICO. La nuova norma si applica ai trasformatori di isolamento fissi, monofase

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE

IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE Sussidi didattici per il corso di GESTIONE DEL CANTIERE E SICUREZZA Prof. Ing. Francesco Zanghì IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE AGGIORNAMENTO 16/05/2019 2 Generalità L impianto elettrico di cantiere può

Dettagli

A4 INGEGNERIA STUDIO TECNICO ASSOCIATO INGG. BALDACCHINI, CAPPELLI, LO RUSSO, MALOSSI E TANI

A4 INGEGNERIA STUDIO TECNICO ASSOCIATO INGG. BALDACCHINI, CAPPELLI, LO RUSSO, MALOSSI E TANI A4 INGEGNERIA STUDIO TECNICO ASSOCIATO INGG. BALDACCHINI, CAPPELLI, LO RUSSO, MALOSSI E TANI 1 IMPIANTI ELETTRICI 1.1 GENERALITÀ L impianto elettrico alimenterà un sistema di pompe di sollevamento composto

Dettagli

PROGETTO RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA

PROGETTO RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA PROGETTO RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA Donnas : 15/12/2015 Relazione Tecnica di Progetto Impianto Elettrico Illuminazione Pubblica Progetto di riqualificazione energetica

Dettagli

PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO RELAZIONE TECNICA DI PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONI

PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO RELAZIONE TECNICA DI PROTEZIONE CONTRO LE SOVRATENSIONI COMUNE DI LENOLA (PROVINCIA DI LATINA) AREA TECNICA - URBANISTICA - SERVIZIO LL. PP. PROGETTO ESECUTIVO PROGETTO PER L'INNALZAMENTO DEL LIVELLO DI SICUREZZA E LA RIQUALIFICAZIONE DELL'EDIFICIO SCOLASTICO

Dettagli

VERIFICHE INIZIALI E PERIODICHE PREVISTE DALLA NUOVA NORMA PER GLI IMPIANTI ELETTRICI IN LOCALI ADIBITI AD USO MEDICO IN VIGORE DAL 1 SETTEMBRE 2001

VERIFICHE INIZIALI E PERIODICHE PREVISTE DALLA NUOVA NORMA PER GLI IMPIANTI ELETTRICI IN LOCALI ADIBITI AD USO MEDICO IN VIGORE DAL 1 SETTEMBRE 2001 VERIFICHE INIZIALI E PERIODICHE PREVISTE DALLA NUOVA NORMA PER GLI IMPIANTI ELETTRICI IN LOCALI ADIBITI AD USO MEDICO IN VIGORE DAL 1 SETTEMBRE 2001 In un articolo da poco pubblicato a firma dello stesso

Dettagli

I.T.I.S. Magistri Cumacini

I.T.I.S. Magistri Cumacini Classe Nome I.T.I.S. Magistri Cumacini Cognome Data ESERCIZIO 1 Un conduttore in alluminio di sezione circolare di 95 mm 2 funziona con densità di corrente 2,5 A/mm 2 e temperatura ambiente 30 C. Assumendo

Dettagli