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1 Unità 1 Misura e materia LEZIONE 1 - La misura 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. ampère grandezza metro mole unità di misura Una grandezza può essere misurata confrontandola con un unità di misura omogenea ad essa e contando quante volte questa unità è contenuta nella grandezza in esame. Le grandezze fondamentali sono sette; per ognuna di queste è stata individuata un unità di misura. Le sette unità di misura fondamentali sono: il metro, il kilogrammo, la candela, il grado kelvin, l ampère, il secondo e la mole. 2 Spiega, portando esempi, per quali motivi è importante che l unità di misura sia internazionalmente condivisa. Le unità di misura sono state inizialmente diverse, a seconda delle popolazioni e del periodo in cui sono state introdotte; con il tempo si è giunti ad un accordo internazionale per evitare problemi che si sarebbero potuti generare a seguito della diffusione dei commerci. Come esempi si possono portare unità di misura non convenzionali come ad esempio i piedi, il pollice, la castellata (unità di misura locale dell uva pestata), il barile, ecc. 3 Completa la seguente tabella inserendo i simboli e/o la grandezza nelle caselle vuote. lunghezza m volume m 3 distanza tra due corpi temperatura intervallo di tempo m K s superficie m 2 intensità luminosa cd 4 Completa le frasi scegliendo l alternativa esatta. 1. Con il termine misura s intende: a. una quantità; b. una caratteristica posseduta dal corpo; c. la materia di cui è composto il corpo; d. il materiale di cui è costituito il corpo. 1

2 Unità 1 Misura e materia 2. Il Sistema Internazionale è un insieme di: a. grandezze; b. grandezze fondamentali e unità di misura; c. grandezze fondamentali; d. unità di misura. 3. Una grandezza fisica può essere: a. rappresentata con un aggettivo; b. confrontata con un unità di misura adeguata per ottenere una misura; c. rappresentata con un numero; d. rappresentata con un unità di misura. 4. Una grandezza derivata può essere: a. misurata con un unità di misura fondamentale; b. rappresentata soltanto con un numero; c. rappresentata da combinazioni di unità di misura; d. misurata con una grandezza fondamentale. 5 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. grandezze derivate grandezze fondamentali kilogrammo secondo Sistema Internazionale unità di misura Il Sistema Internazionale è costituito da 7 grandezze fondamentali e dalle loro unità di misura. Quotidianamente usiamo il metro, il kilogrammo, il secondo, ma ci sono anche il kelvin, l ampère, la mole e la candela. Tutte le altre grandezze possono essere misurate con combinazioni di queste unità di misura e pertanto si chiamano grandezze derivate. 2

3 Unità 1 Misura e materia Lezione 2- La materia e le sue caratteristiche 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. estensione materiale proprietà caratteristiche qualità specifiche volume Possiamo osservare e descrivere ogni tipo di materiale ricavandone le qualità specifiche, quelle che ci permettono di distinguerlo rispetto agli altri; per usare il linguaggio degli scienziati, le proprietà caratteristiche. Per esempio, ogni porzione di materia ha una sua estensione o dimensione e occupa un suo spazio che si chiama volume. Questa è la proprietà fondamentale di tutta la materia. 2 Spiega, portando molti esempi anche tratti dal testo, il termine proprietà usato dagli scienziati per descrivere le qualità specifiche della materia. Con il termine proprietà di un corpo o di un materiale si intende una o più caratteristiche proprie per natura possedute dal corpo o dal materiale. Queste proprietà possono riguardare qualità specifiche come il sapore aspro per l aceto, dolce per lo zucchero, salato per il sale, la lucentezza o la durezza del diamante, la trasparenza del vetro, il colore che distingue l oro dal rame o la composizione che distingue chimicamente ogni porzione di materia o che permette alcune reazioni chimiche invece di altre, per esempio il rame all aria diventa verde, l argento annerisce, l oro rimane tale e quale. 3 Indica il significato del termine sostanza e illustra, anche con esempi, dal punto di vista microscopico da quali particelle le sostanze che hai citato sono formate. Le sostanze sono le unità costitutive di tutta la materia e sono formate da particelle che possono essere di due tipi: gli atomi che costituiscono elementi come ad esempio: il rame, l oro, l argento, il ferro, il carbonio, lo zolfo, l elio; le molecole che sono aggregati di atomi diversi oppure uguali; nel primo caso, cioè aggregati di atomi diversi, essi costituiscono composti. Esempi di composti sono l acqua, lo zucchero, il sapone, il sale da cucina, il nylon, le proteine, tutti costituiti da almeno due differenti tipi di atomi. Nel secondo caso, cioè quello che riguarda aggregati di atomi uguali, troviamo elementi come l ossigeno, l idrogeno, l azoto, che in natura si trovano sotto forma di molecole biatomiche, cioè particelle formate da due atomi uguali dello stesso elemento. 4 Completa le frasi scegliendo l alternativa esatta. 1. Con il termine proprietà di un corpo o di un materiale si intende: a. una o più caratteristiche intrinseche per natura possedute dal corpo o dal materiale; b. la materia particolare di cui è composto un corpo o un materiale; c. la natura delle sostanze che costituiscono un corpo o un materiale; d. le particelle di cui è formato; e. gli elementi che lo compongono. 3

4 Unità 1 Misura e materia 2. Ogni porzione di materia ha le seguenti proprietà fondamentali: a. estensione e massa; b. temperatura e pressione; c. occupa lo spazio occupato da altri corpi. 3. La composizione della materia dipende: a. dal numero di sostanze di cui è costituita; b. dal tipo di sostanze di cui è costituita; c. dalla reattività del materiale. 5 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. atomi composti diversi materia molecole sostanze uguali unità costitutive Gli atomi sono le unità costitutive di tutta la materia e quindi di tutte le sostanze. In natura, però, è rara l esistenza isolata di queste particelle; quindi possiamo concludere che le unità costitutive della materia sono in realtà le molecole. Le molecole sono aggregati di atomi diversi oppure uguali; nel primo caso, cioè aggregati di atomi diversi, essi costituiscono i composti. 4

5 Unità 1 Misura e materia LEZIONE 3 - Gli stati della materia 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. aeriforme aggregazione forma gas standard volume La materia ci appare in tre stati di aggregazione diversi che si indicano con i termini di solido, di liquido e di aeriforme. I solidi, dal punto di vista macroscopico, hanno forma e volume propri; i liquidi, invece, assumono la forma del recipiente che li contiene mentre il loro volume resta costante; i gas si disperdono nell ambiente occupando tutto lo spazio a disposizione. 2 Illustra il motivo per cui per i liquidi non è possibile riferirsi alla densità ma si deve considerare la viscosità come proprietà caratteristica. Perché la viscosità è una proprietà dei liquidi che indica la resistenza allo scorrimento e quindi descrive quantitativamente la maggiore o minore difficoltà con cui un liquido scorre, ad esempio, in un condotto sottile. 3 Completa le frasi scegliendo l alternativa esatta. 1. Dal punto di vista macroscopico e alle condizioni standard di temperatura e pressione i gas hanno: a. sempre volume e forma costante indipendentemente dalla forma del contenitore; b. forma costante mentre il volume può cambiare a seconda della forma del contenitore; c. volume che cambia e forma costante in funzione della forma del contenitore; d. forma e volume che cambiano in funzione della forma del contenitore. 2. La proprietà caratteristica dei liquidi è: a. la comprimibilità; b. la durezza; c. la viscosità; d. l espandibilità. 3. Dal punto di vista macroscopico i criteri per cui una porzione di materia viene classificata nello stato solido sono: a. forma e volume adatti al recipiente che contiene il solido; b. forma propria e volume che si adatta al recipiente che contiene il solido; c. volume proprio e forma che si adatta al recipiente che contiene il solido; d. forma e volume propri, indipendenti dal recipiente che contiene il solido. 4. La viscosità è una proprietà: a. dei liquidi che indica la resistenza alla scalfittura; b. dei solidi che indica la densità delle particelle dei liquidi; c. dei liquidi che indica la resistenza allo scorrimento; d. dei gas che indica la resistenza allo scorrimento. 5

6 Unità 2 Energia interna e trasformazioni della materia LEZIONE 1 - Calore e temperatura 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. calore calore specifico conduzione convezione dilatazione termica irraggiamento temperatura Possiamo osservare la dilatazione termica di un liquido considerando che cosa succede al mercurio contenuto in un termometro posto in un contenitore pieno d acqua messo a scaldare. Il gas acceso fornisce calore all acqua contenuta nel tegame che fa salire il liquido nel termometro. Nel caso del fornello il gas fornisce calore per conduzione alle pareti del recipiente che scalderanno inizialmente le molecole d acqua più vicine. Queste si sposteranno permettendo anche alle altre di scaldarsi, avremo cioè la convezione. Se invece di usare dell acqua usiamo una stessa quantità di liquido diverso, a parità di durata di esposizione al fuoco, la temperatura raggiunta sarà diversa. Questo vuol dire che i due liquidi hanno diverso calore specifico. Se lasciamo una pentola d acqua esposta al Sole questa si scalderà per irraggiamento solare. 2 Completa le frasi scegliendo l alternativa esatta. 1. Con il termine temperatura di un corpo s intende: a. un indice dello stato di caldo o meno caldo di un corpo; b. una caratteristica del materiale che costituisce il corpo; c. la quantità di energia posseduta da un corpo; d. la natura del materiale che compone il corpo. 2. Il calore ceduto da un corpo più caldo a uno meno caldo dipende: a. dalla temperatura di uno dei due corpi; b. dalle dimensioni dei due corpi; c. dalla differenza di temperatura dei due corpi; d. dal colore dei corpi. 3 Prendi in considerazione un termometro con scala Celsius. Da che cosa dipende il valore del grado? Dalle dimensioni del termometro e da ciò che è contenuto all interno del bulbo perché ogni sostanza ha una propria capacità di dilatarsi se sottoposta al calore. 6

7 Unità 2 Energia interna e trasformazioni della materia 4 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. calore energia interna misure temperatura (x2) termometro Prendiamo due pentole di diversa dimensione piene di acqua e quindi contenenti quantità di liquido diverse. Misuriamo con un termometro la temperatura facendo sì che essa sia uguale nelle due pentole; in questo modo partiamo da condizioni iniziali uguali e quindi le misure successive sono confrontabili. Poniamole su fornelli accesi delle stesse dimensioni: la fiamma fornisce calore alle due pentole che lo cedono all acqua e questa aumenta l energia interna. Se misuriamo la temperatura dell acqua contenuta nelle due pentole, questa sarà aumentata in modo diverso. 5 Che cosa succede all acqua degli oceani durante l estate? Poiché abbiamo parlato di acqua e non di superficie, essa, riscaldata dalla radiazione solare, subisce dilatazione termica e negli strati più alti dà luogo a trasferimento di calore per convezione. 7

8 Unità 2 Energia interna e trasformazioni della materia LEZIONE 2 - Le trasformazioni fisiche della materia 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. cambiamenti di stato energia termica massa natura natura del corpo proprietà stato variabili Le trasformazioni fisiche che determinano i cambiamenti di stato sono variazioni nelle proprietà di un corpo che non modificano la natura del corpo stesso e coinvolgono sempre energia termica. Nelle trasformazioni fisiche la massa e la composizione chimica, cioè la natura delle sostanze, sono proprietà che non variano, mentre stato, aspetto e volume possono eventualmente variare e perciò sono considerati variabili. 2 Definisci il concetto di trasformazioni fisiche della materia e illustra quali proprietà dei corpi vengono interessate dalle trasformazioni e quali no. Le trasformazioni fisiche della materia sono cambiamenti che essa presenta in almeno una grandezza o proprietà fisica. Tali cambiamenti possono riguardare variazioni di volume, di forma macroscopica, di struttura microscopica, di energia e di temperatura. Le trasformazioni fisiche che determinano i cambiamenti di stato sono variazioni nelle proprietà di un corpo che non modificano la natura del corpo stesso e coinvolgono sempre energia termica. Nelle trasformazioni fisiche la massa e la composizione chimica, cioè la natura delle sostanze, sono proprietà che non variano, mentre stato, aspetto e volume possono eventualmente variare e perciò sono considerati variabili. 3 Indica il nome dei passaggi di stato e per ognuno di essi illustra, in uno schema sul tuo quaderno, lo stato iniziale del corpo e quello finale dopo il processo di trasformazione fisica. Illustra, infine, se durante il passaggio il corpo innalza il suo livello termico o lo abbassa. Fusione: S L, innalzamento stato termico Evaporazione/ebollizione: L G, innalzamento stato termico Sublimazione: S G, innalzamento stato termico Condensazione: G L, abbassamento stato termico Solidificazione: L S, abbassamento stato termico Brinamento: G S, abbassamento stato termico 4 Completa le frasi scegliendo l alternativa/le alternative esatta/e. 1. Con il termine temperatura di fusione di un corpo o di un materiale si intende: a. il punto critico di temperatura al quale alla pressione atmosferica un corpo passa dallo stato liquido allo stato di vapore; b. il punto critico di temperatura al quale alla pressione atmosferica un corpo passa dallo stato solido allo stato liquido; c. la temperatura alla quale il ghiaccio si scioglie e diventa acqua; d. la temperatura alla quale un corpo dallo stato solido allo stato liquido. 8

9 Unità 2 Energia interna e trasformazioni della materia 2. Il fenomeno dell evaporazione interessa: a. solo la superficie del liquido; b. tutta la massa del liquido; c. solo la superficie del solido; d. tutta la massa del solido. 3. La velocità di evaporazione di un liquido dipende: a. dalla pressione dell ambiente esterno; b. dall area della superficie esposta del liquido; c. da volume e temperatura dell ambiente esterno; d. dalla ventilazione. 4. La composizione della materia dipende: a. dal numero delle sostanze di cui è costituita; b. dal tipo di sostanze di cui è costituita; c. dalla reattività del materiale; d. dagli elementi che la costituiscono. 5 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. coesione fisiche forze microscopico modello particellare particelle Il modello interpretativo chiamato modello particellare della materia spiega, in generale, le trasformazioni fi siche della materia. I dati relativi ai grafici ottenuti dal riscaldamento/raffreddamento di alcune sostanze pure, insieme ad altri studi condotti sulle sostanze, hanno convinto gli scienziati che la materia, dal punto di vista microscopico, sia costituita da particelle e che lo stato fisico di una sostanza alle condizioni standard derivi proprio dalle forze che tengono unite le particelle le une alle altre, cioè dal movimento che le forze permettono alle particelle stesse. Queste forze sono dette di coesione e dipendono dalla natura e dalle condizioni di temperatura e pressione in cui la sostanza si trova. 9

10 Unità 3 Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche LEZIONE 1 - Gli elementi 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. crescente numero atomico diverse elementi gruppi periodi Nel sistema periodico si nota una disposizione particolare degli elementi: la sistemazione segue il crescente numero atomico; ordinando secondo questo criterio e raggruppando elementi con simile comportamento chimico, si costituiscono gruppi di elementi con caratteristiche simili, che si trovano disposti in verticale, e periodi, disposti in orizzontale, che contengono elementi con caratteristiche diverse l uno dall altro. 2 Illustra brevemente il significato della Legge della periodicità. La legge della periodicità descrive il carattere periodico degli elementi ed afferma che le caratteristiche o proprietà degli elementi si ripetono ogni qual volta si passa da un periodo a quello successivo, in tal caso si costituiscono via via gruppi di elementi simili in cui le proprietà chimiche tipiche del gruppo aumentano con continuità mano a mano che si scende nel gruppo, mentre si differenziano con continuità crescente man mano che si procede lungo un periodo. 3 Indica il primo criterio con cui sono stati ordinati gli elementi nel Sistema periodico e il criterio che ancora oggi viene usato. Il primo criterio con cui sono stati ordinati gli elementi nel sistema periodico è quello del peso atomico, il criterio ancora oggi usato è quello del numero atomico. 4 Completa la frase scegliendo l alternativa esatta. 1. Con il termine numero atomico di un elemento si intende: a. il numero di particelle più piccole contenuto nell atomo; b. il numero di neutroni contenuti nell atomo; c. il numero di protoni ed elettroni di cui è costituito l atomo di un elemento; d. il numero di protoni di cui è costituito l atomo di un elemento. 10

11 Unità 3 Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche LEZIONE 2 - Composti e miscele 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. composti costanti eterogeneo miscugli omogeneo separare sostanze chimiche Il nostro corpo è composto da sostanze chimiche. Possiamo, in generale, distinguere tra composti e miscugli. Un composto è una sostanza che ha proprietà caratteristiche costanti e che non è possibile separare in altri componenti. Un miscuglio omogeneo è materia costituita da più componenti non distinguibili a occhi nudo. Un miscuglio eterogeneo è formato da componenti distinguibili a occhio nudo. 2 Indica il significato del termine composto e illustra la differenza con quello di miscela. Un composto è una sostanza che ha proprietà caratteristiche costanti e che non è possibile separare in altri componenti con le normali tecniche di analisi. Una miscela, invece, è una porzione di materia composta da almeno due componenti non visibili a occhio nudo ma separabili con le normali tecniche di analisi, ad esempio con la distillazione. 3 Spiega il concetto di filtrazione. La filtrazione è un metodo per separare un miscuglio eterogeneo nelle sue componenti, sfruttando la capacità dell acqua di passare attraverso i pori di un filtro di carta. 4 Completa le frasi scegliendo l alternativa esatta. 1. Un composto è formato da: a. un solo componente; b. almeno due componenti distinguibili; c. almeno due componenti indistinguibili. 2. Un miscuglio eterogeneo è formato da: a. un solo componente; b. almeno due componenti distinguibili; c. almeno due componenti indistinguibili. 3. Con il termine cromatografia si intende: a. una tecnica usata per separare diverse sostanze da una soluzione omogenea; b. una tecnica per colorare la carta; c. una tecnica per distinguere comporti e miscele. 11

12 Unità 3 Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche 5 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. calamita componenti evaporazione filtrazione Un miscuglio può essere separato nei suoi componenti. Ci sono diverse metodologie per farlo. C è l evaporazione, tramite la quale, facendo evaportare l acqua, rimane ciò che in essa era contenuto; c è la filtrazione, che sfrutta la capacità dell acqua di passare attraverso i filtri di carta; c è la possibilità, in alcuni specifici casi, di usare una calamita. 12

13 Unità 3 Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche LEZIONE 3 - Le soluzioni 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. distillazione fisiche miscuglio omogeneo soluto solvente Una soluzione è sempre un miscuglio omogeneo, perché i componenti sono rilevabili con le analisi fisiche appropriate come per esempio la distillazione. Le soluzioni sono costruite da solvente e soluto. Il primo è in maggiore quantità rispetto al secondo. 2 Illustra quanti tipi di soluzioni esistono. Esistono soluzioni gassose formate da un soluto gassoso disciolto in un gas, per esempio l aria. Ci sono poi soluzioni liquide che contengono un soluto gassoso, solido o un altro liquido. Infine ci sono le soluzioni solide, un esempio sono le leghe, formate da un solvente e un soluto entrambi solidi. 3 Come si può descrivere la composizione di una soluzione? Per poter descrivere la composizione di una soluzione ci si deve riferire alla quantità di soluto presente in una data quantità di solvente. La composizione è espressione della concentrazione, che è una proprietà caratteristica di una soluzione. 4 Come si può esprimere la concentrazione di una soluzione? Il modo più semplice è la percentuale in peso, cioè il numero dei grammi di soluto sul numero dei grammi di solvente. 5 Completa la tabella SOLUTO SOLVENTE Esempi di solido in solido leghe di gas in gas aria pura senza smog di solido in liquido sali in acqua, zucchero in acqua di liquido in liquido vino in acqua 13

14 Unità 3 Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche LEZIONE 4 - Come riconoscere le sostanze: acidi e basi 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. diluizione diminuire quantità relative quanto soluto soluto soluzione solvente Il concetto di miscuglio è legato al concetto di concentrazione di una miscuglio: la concentrazione descrive la composizione di una soluzione e cioè miscuglio è presente in una data quantità di miscuglio e perciò ci dà informazioni sulle miscuglio dei componenti di una soluzione. Diluire una soluzione significa miscuglio la sua concentrazione, cioè cambiare il rapporto quantitativo tra soluto e solvente, nel senso che la quantità di miscuglio diminuisce rispetto alla quantità di solvente. 2 Spiega che cosa si intende per valore di ph di una soluzione. Operativamente e convenzionalmente si assegna un numero alle classi cromatiche comparative di sostanze con carattere acido, basico o neutro, questo numero è il valore di ph; il numero 1 è assegnato alla classe di sostanze con carattere più acido, i numeri 10-12, fino a 14 alla classe di sostanze a carattere più basico, alla classe di sostanze a carattere neutro che non faranno variare il colore della cartina si assegna il numero 7. La scala cromatica è sempre una scala di confronto, ed è la comparazione del colore che permette di determinare la classe comparativa a cui appartiene la sostanza esaminata. 3 È stata ottenuta una soluzione con diluizione di circa 1:10 partendo da 60 gocce di acqua distillata e 6 gocce di soluzione di acido cloridrico; come possiamo ottenere da questa soluzioni diluite di circa 1:100 e di circa 1:1000? Per la soluzione 1:100 si prelevano 6 gocce della soluzione diluita 1:10 e si aggiungono 60 gocce di acqua distillata; 1:1000 si prelevano 6 gocce della soluzione diluita 1:100 e si aggiungono 60 gocce di acqua distillata. 4 Completa le frasi scegliendo l alternativa esatta. 1. Con il termine acido si intende: a. una sostanza che in soluzione manifesta carattere acido; b. una sostanza che a contatto con sostanze, dette indicatori, ne fa cambiare improvvisamente il colore; c. una soluzione che diventa fucsia in presenza della fenolftaleina; d. una soluzione che si colora in modo diverso in funzione dell indicatore con cui viene messa a contatto. 14

15 Unità 3 Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche 2. Con il termine soluzione neutra si intende: a. una soluzione contenente un soluto con un carattere tale che, messa a contatto con indicatori, non fa cambiare improvvisamente il loro colore; b. la sostanza in minore quantità dispersa in una soluzione che ha ph 7; c. una soluzione contenente un soluto che, messa a contatto con indicatori, fa cambiare repentinamente il loro colore; d. una sostanza di qualsiasi stato fisico in soluzione che, messa a contatto con indicatori, lascia inalterato il loro colore. 3. Inserisci i termini mancanti negli spazi completando le frasi relative ai tipi di soluzioni in riferimento al carattere acido, basico o neutro: a. una soluzione che fa virare il blu di bromotimolo dal verde al giallo è una soluzione acida; b. una soluzione che fa virare la fenolftaleina da incolore al fucsia è una soluzione acida; c. una soluzione che con il saggio alla tocca colora la cartina indicatrice in arancione è una soluzione con valore di ph di circa 3 o 4. 15

16 Unità 3 Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche LEZIONE 5 - Le trasformazioni chimiche 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. energia fonte natura reazioni sostanze La luce può agire sulle sostanze o sui materiali in grado di assorbirla; infatti, essa è una enorme fonte di energia che può attivare reazioni in grado di cambiare profondamente la natura dei materiali o delle sostanze. La carta di un giornale lasciato alla luce del Sole ingiallisce perché le sostanze di cui è composta la carta cambiano la loro natura sotto l azione delle reazioni attivate dalla luce solare. 2 Illustra il concetto di trasformazione chimica. Una trasformazione chimica è un cambiamento nella natura delle sostanze coinvolte perciò coinvolgono variazioni nelle proprietà chimiche. Coinvolgono sempre energia e possono dar luogo a sviluppo e assorbimento di calore, formazione di precipitato, sviluppo di gas, cambiamento di colore. 3 Spiega il significato della seguente equazione chimica: solfato di rame + alluminio solfato di alluminio + rame Il solfato di rame e l alluminio sono i reagenti, la freccia significa che essi reagiscono per formare i prodotti che sono solfato di alluminio e rame, essi sono scritti a destra. Una equazione chimica trasmette sempre un dato quantitativo, ad esempio tot grammi di reagenti, danno tot grammi di prodotti. 4 I chimici sanno che, per formare acido cloridrico, basta mettere in un recipiente idrogeno e cloro ed esporre alla luce il recipiente solo all inizio (poi si può fare a meno di esporlo perché la produzione di acido cloridrico procede ugualmente). Spiega come mai l acido cloridrico si produce ugualmente anche se non viene più esposto alla luce e il ruolo di questa. Il ruolo della luce è di innesco della reazione, non serve esporre alla luce sempre perché la reazione si autosostiene, come la combustione. 5 Completa le frasi scegliendo l alternativa esatta. 1. Con il termine agente limitante si intende: a. una sostanza che non fa avvenire le trasformazione chimiche; b. una sostanza che a contatto con un altra ne limita il cambiamento della natura; c. un reagente presente in quantità minore dell altro reagente e che perciò blocca la reazione; d. una sostanza presente in eccesso rispetto all altra nella trasformazione. 2. Con il termine comburente si intende: a. il materiale che brucia durante il fenomeno di combustione; b. la sostanza che si combina con il carburante e permette la combustione; 16

17 Unità 3 Elementi, sostanze, miscugli e trasformazioni chimiche c. la sostanza in minore quantità che sfavorisce la combustione; d. il materiale che innesca il fenomeno della combustione e che la auto-sostiene. 6 Inserisci i termini mancanti negli spazi completando le seguenti frasi. a. La reazione di combustione è una reazione che si manifesta con sviluppo di calore. b. Una trasformazione chimica che produce calore si dice reazione esotermica. c. Le reazioni chimiche coinvolgono sempre energia: per esempio, nel caso della combustione occorre fornire all inizio un innesco accendendo un fiammifero, poi essa si auto-sostiene sviluppando una grande quantità di energia. 17

18 Unità 4 Gli esseri viventi e la biodiversità LEZIONE 1 - Caratteristiche della vita 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. cellula energia funzioni vitali materiale genetico materiali processo processo rifiuti trasformano Il metabolismo è il processo per mezzo del quale i viventi trasformano sostanze per ricavare energia. espellendo all esterno rifiuti. La nutrizione è il processo per mezzo del quale i viventi scambiano con l ambiente esterno i materiali e l energia per il proprio sostentamento; essi trasformano le sostanze assunte per mantenere le proprie funzioni vitali. L unità funzionale di tutti i viventi è la cellula. Tutti i viventi, inoltre, sono dotati di materiale genetico. 2 Inserisci in tabella i termini sottostanti distinguendoli in viventi e non viventi. Indica per ognuno il criterio che hai usato per definirlo vivente o non vivente. barattolo braccialetto cavalletta cavallo computer garofano gelato gelsomino ghiaccio ghiro girasole grillo gomma lago larice lenticchia d acqua libro lumaca montagna mughetto pinguino pino sedano sedia topo Vivente Criterio utilizzato per definire un vivente Non vivente Criterio utilizzato per definire un non vivente cavallo è costituito da cellule gomma non è costituito da cellule lumaca è costituito da cellule braccialetto non è costituito da cellule topo è costituito da cellule computer non è costituito da cellule mughetto è costituito da cellule lago non è costituito da cellule lenticchia d acqua è costituito da cellule libro non è costituito da cellule gelsomino è costituito da cellule sedia non è costituito da cellule cavalletta è costituito da cellule barattolo non è costituito da cellule grillo è costituito da cellule gelato non è costituito da cellule pinguino è costituito da cellule ghiaccio non è costituito da cellule ghiro è costituito da cellule montagna non è costituito da cellule sedano è costituito da cellule non è costituito da cellule garofano è costituito da cellule non è costituito da cellule girasole è costituito da cellule non è costituito da cellule pino è costituito da cellule non è costituito da cellule larice è costituito da cellule 18

19 Unità 4 Gli esseri viventi e la biodiversità 3 Illustra perché il movimento e la reazione agli stimoli non possono essere considerati caratteri peculiari dei viventi. Perché essi sono caratteristiche comuni anche ai non viventi: ad esempio la fiamma di una candela si muove reagendo agli stimoli esterni, un soffio o una mano passata vicino. La fiamma non è un essere vivente perché manca degli attributi fondamentali per catalogarla tra i viventi: non è costituita da cellule, non è dotata di codice genetico. 4 Illustra il significato di eterotrofo. Si chiama eterotrofo un organismo vivente che si nutre di altri viventi, vegetali o animali. 5 Rispondi alla domanda. Perchè abbiamo bisogno di stabilire con chiarezza i criteri di distinzione tra i viventi e i non viventi? Da molto tempo è iniziata la grande impresa delle esplorazioni del Sistema Solare. Per questo, e per le scoperte a cui queste esplorazioni potrebbero portare, l ente spaziale americano, la NASA, ha richiamato l attenzione degli scienziati della vita sulla necessità di trovare una inequivocabile definizione di vivente: la capacità di conservare, da una generazione all altra, il proprio piano organizzativo. 19

20 Unità 4 Gli esseri viventi e la biodiversità LEZIONE 2 - Il modello di cellula: procariote ed eucariote 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. cloroplasti membrana nucleare membrana nucleare nucleo parete cellulare procarioti Un primo tipo di organizzazione cellulare è quella dei procarioti, a cui appartengono batteri e alghe azzurre privi di membrana nucleare. Un secondo tipo di organizzazione cellulare è quella degli eucarioti, che hanno invece il materiale ereditario racchiuso nell involucro detto membrana nucleare; involucro e materiale ereditario formano la struttura che chiamiamo nucleo. Gli organuli vegetali tipici sono cloroplasti e vacuolo che si estende nel citoplasma; queste cellule sono circondate dalla parete cellulare che è esterna alla membrana cellulare. 2 Collega i termini a destra con quelli a sinistra per mettere in evidenza quali organuli non si trovano nei diversi tipi di modello di cellula elencati. 1. membrana cellulare a. Cellula animale 2. membrana nucleare 3. cloroplasti b. Cellula procariote 4. vacuolo 5. ribosomi c. Cellula vegetale 6. mitocondri 7. parete 1-a,b,c; 2-a, 2-c; 3-c; 4-a; 5-a,b,c; 6-a 3 Rispondi alle domande. Con quali strumenti possiamo osservare nel laboratorio della scuola campioni di cellule? Gli strumenti con cui si possono osservare le cellule sono: le lenti contafili, il microscopio stereoscopico e il microscopio ottico. Indica il limite di visibilità dell occhio umano e gli ingrandimenti raggiungibili con gli strumenti che potremmo trovare in un laboratorio scientifico scolastico. Il limite di visibilità dell occhio umano è di circa un millimetro. Una lente contafili può ingrandire un campione microscopico da 5 a 10 volte, un microscopio stereoscopico può arrivare fino a 15 volte; un microscopio ottico può ingrandire da 400 a 1000 volte, e in quest ultimo caso, ma anche con ingrandimenti superiori a 400, non si distinguono i particolari. 20

21 Unità 4 Gli esseri viventi e la biodiversità Perché le cellule vegetali hanno un grande vacuolo centrale? I vacuoli hanno la funzione di favorire il fenomeno dell osmosi, necessario per il turgore cellulare. Questi due fenomeni sono in grado di spiegare come mai le erbe che non hanno il fusto di legno riescono a mantenersi dritte, cioè turgide, da cui deriva il termine turgore. Quando, infatti, ai fiori o alle erbe manca acqua, essi si afflosciano a causa della perdita di turgore. 4 Illustra il significato del termine procariote. Con il termine procariote si indica il modello di cellula posseduto dai batteri e dalle alghe azzurre; questi organismi viventi non hanno il materiale ereditario racchiuso da un involucro che si chiama membrana nucleare, per cui questo materiale non è separato da quello del citoplasma 5 Tra gli organuli cellulari elencati indica quali di essi svolgono la funzione di costruzione delle proteine. cloroplasti mitocondri reticolo endoplasmatico ribosomi vacuolo ribosomi, reticolo endoplasmatico. 6 Indica le principali differenze tra le cellule eucariote animali e le cellule eucariote vegetali. Le cellule eucariote vegetali sono provviste di parete cellulare e cloroplasti, strutture che non si riscontrano nelle cellule animali; inoltre, nelle cellule vegetali si trova un grande vacuolo centrale, mentre in quelle animali i vacuoli possono essere diversi e situati in varie zone del citoplasma. 21

22 Unità 4 Gli esseri viventi e la biodiversità LEZIONE 3 - I livelli di organizzazione dei viventi 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. cellula funzioni organizzazione cellulare pluricellulari popolazioni specie tessuti I virus sono organismi privi di organizzazione cellulare, nel senso che non presentano membrana, citoplasma o nucleo e non sono autonomi nella costruzione di energia per i loro processi vitali; anche per questo hanno bisogno di una cellula ospite. Organismi appartenenti alla stessa specie che vivono nello stesso luogo, cioè nella stessa area geografica, si chiamano popolazioni. In alcuni organismi pluricellulari le cellule che li compongono presentano una scarsa differenziazione, mentre in altri organismi pluricellulari le cellule si sono differenziate e a loro volta specializzate e aggregate per compiere determinate funzioni: sistemi di questo tipo costituiti da cellule simili che svolgono analoga funzione si chiamano tessuti. 2 Collega i termini a sinistra con la relativa definizione, a destra. 1. ecosistema a. tessuti diversi specializzati a compiere la stessa funzione 2. cellula b. non hanno organizzazione cellulare e sono privi di movimento 3. organulo c. si trovano nel citoplasma degli eucarioti e sono costituiti da molecole diverse 4. virus d. unità di tutti i viventi 5. comunità e. popolazioni differenti che vivono in una stessa area geografica 6. apparato f. organi diversi che si specializzano a compiere la stessa funzione 7. organo g. ambiente chimico fisico, comunità biologica che ci vive 3 Rispondi alle domande. Indica i livelli di organizzazione dei viventi e illustra i livelli, dalla cellula alla biosfera. I livelli sono: atomo, molecola, organulo cellulare, cellula, tessuto, organo, apparato e/o sistema, organismo, popolazione, comunità, ecosistema, biosfera. La cellula, è costituita da molecole che si aggregano a formare organuli. Essa è in grado di vivere da sola e di svolgere tutte le funzioni essenziali per la sopravvivenza. Infatti, può formare organismi unicellulari e pluricellulari. Le cellule possono differenziarsi, specializzarsi e aggregarsi per formare tessuti che sono costituiti da cellule simili che svolgono la stessa funzione. I differenti tessuti possono associarsi tra di loro a formare strutture con nuove organizzazioni, costituendo gli organi. Quando più organi concorrono a 22

23 Unità 4 Gli esseri viventi e la biodiversità compiere la stessa funzione, costituiscono apparati o sistemi che compongono l organismo. Gli organismi non vivono isolati ma si organizzano insieme e, se appartengono alla stessa specie e vivono nella stessa area geografica, si chiamano popolazioni. Le popolazioni a loro volta non vivono isolate: molte popolazioni di specie diverse vivono in un determinato ambiente a costituire le comunità. Gli ecosistemi sono costituiti dall ambiente chimico-fisico (componente abiotica) e dalla comunità biologica (componente biotica) che in esso vive. La biosfera è costituita da tutti gli ecosistemi del pianeta Terra. Perché nella definizione di tessuto è sbagliato dire che è costituito da cellule simili? Perché non basta che le cellule siano simili: devono anche specializzarsi a compiere la stessa funzione. Infatti sono simili nella struttura e nella funzione. Perché quando si parla di popolazione non è corretto dire solo che una popolazione è costituita da organismi appartenenti alla stessa specie? Perché, oltre ad appartenere alla stessa specie, gli organismi devono anche abitare la stessa area geografica: due gruppi di lepri, un gruppo che vive nel parco dello Stelvio e l altro nel bosco della Lessinia, appartengono alla stessa specie, ma poiché vivono in aree geografiche diverse non costituiscono una popolazione. 4 A che cosa ci possono servire i vari livelli di organizzazione dei viventi? Ogni livello di organizzazione può servirci per spiegare qualche fenomeno biologico. Ad esempio, per spiegare l accrescimento di un organismo possiamo partire dalla scala dei livelli di organizzazione, riferendoci all aumento di grandezza dei suoi organi, all aumento di numero delle sue cellule che originano nuove cellule. Possiamo spiegarlo anche in modo diverso, partendo dalle molecole che costituiscono le cellule; infatti, un organismo cresce perché le molecole più piccole nelle cellule che costituiscono gli organi formano molecole molto più complesse. Insomma, il fenomeno dell accrescimento può essere spiegato partendo dal livello delle cellule oppure da quello delle molecole. 5 Metti nel giusto ordine la gerarchia di grandezza dei livelli di organizzazione dei viventi. 2 organuli 9 ecosistema 3 cellule 8 comunità 5 organi 6 organismi 1 molecole 10 biosfera 4 tessuti 7 popolazioni 23

24 Unità 4 Gli esseri viventi e la biodiversità LEZIONE 4 - La classificazione dei viventi 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. classificazione criterio famiglie specie tassonomisti Gli scienziati naturalisti, detti tassonomisti, fissato il criterio con cui condurre la classificazione, ad esempio forma del fiore, tipo di fiore, applicano due modalità differenti di regole di classificazione (o relazioni): è uguale a / è diverso da è la prima regola, ed è simile a è la seconda. In questo modo essi costituiscono insiemi che chiamano specie quando il criterio segue la prima regola o insiemi dette famiglie quando il criterio segue la seconda regola. 2 Dai una definizione di specie. La specie è una unità costituita da organismi viventi che, incrociandosi tra loro, producono organismi viventi simili che sono, a loro volta, fecondi, cioè in grado di generare figli. 3 Indica con una crocetta la risposta non corretta. La classificazione scientifica si basa su: a. l aspetto esteriore degli organismi; b. il piano organizzativo; c. l ambiente dove vivono gli organismi; d. le strutture anatomiche interne; e. i caratteri che compaiono molto presto nella fase embrionale. 4 Compila una tabella con le categorie in cui vengono suddivisi i viventi, disponendole in ordine gerarchico, partendo cioè dalla categoria più ridotta a quella più ampia, e fornisci per ognuna una definizione. Categoria Definizione 4 Ordine Racchiude famiglie con caratteri simili tra loro come, per esempio, il tipo di dentatura. 6 Tipo o Phylum Mette insieme classi diverse che presentano caratteri simili che hanno uno stesso piano organizzativo. 3 Famiglia Raggruppa generi con caratteristiche simili tra loro. 1 Specie In questa categoria si trovano organismi simili capaci di incrociarsi e di mettere al mondo figli fecondi. 7 Regno La gerarchia più ampia. 2 Genere Raggruppa specie diverse ma simili tra loro per qualche carattere. 5 Classe Raggruppa ordini simili fra loro per alcune caratteristiche comuni. 24

25 Unità 4 Gli esseri viventi e la biodiversità 5 Collega con una freccia ogni termine di sinistra con la relativa definizione. 1. Funghi 2. Protisti 3. Piante 4. Monere 5. Animali a. Unicellulari procarioti b. Pluricellulari eucarioti eterotrofi con tessuti differenziati c. Unicellulari eucarioti d. Pluricellulari eucarioti eterotrofi senza tessuti differenziati e. Pluricellulari eucarioti autotrofi 25

26 Unità 5 Il mondo microscopico e i funghi LEZIONE 1 - Il Dominio dei procarioti 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. autotrofi costruire eterotrofi organiche viventi Gli organismi che non sono in grado di costruirsi le sostanze organiche, di cui tutti i viventi sono costituiti, si nutrono di altri viventi; per questo motivo sono chiamati eterotrofi. Altri organismi, invece, non si nutrono di altri viventi perché sono capaci di servirsi di sostanze semplici per costruire le sostanze organiche e vengono chiamati autotrofi. 2 Collega il nome dei procarioti con la loro forma. 1. Cocchi 2. Vibrioni 3. Bacilli 4. Stafilococchi 5. Spirochete 6. Streptococchi a. elica b. catena c. sfera d. virgola e. grappolo f. bastoncino 3 Completa la tabella descrivendo le caratteristiche dei tre gruppi di procarioti indicati. Autotrofi fotosintetici Autotrofi chemioautotrofi Eterotrofi Usano la luce come fonte di energia attraverso un processo che prende il nome di fotosintesi. Usano come fonte di energia le sostanze chimiche inorganiche attraverso la reazione chimica di ossidazione. Usano come fonte di energia le sostanze chimiche organiche. Possono ottenere energia attraverso due processi: la fermentazione o la respirazione cellulare che può svolgersi o in presenza di ossigeno (respirazione aerobia) o in assenza di ossigeno (respirazione anaerobia). 4 Completa le frasi scegliendo l alternativa esatta. 1. La riproduzione dei procaroti avviene per: a. gemmazione; b. scissione binaria; c. sporogonia. 2. Alcuni archeobatteri possiedono un pigmento sensibile alla luce rossa: a. la clorofilla; b. la rodopsina; c. la alorodopsina. 26

27 Unità 5 Il mondo microscopico e i funghi 3. In alcuni procarioti sono presenti dei piccoli anelli di materiale genetico, detti: a. plasmidi; b. spore; c. clostridi. 4. I batteri autotrofi appartengono al gruppo dei: a. cocchi; b. metanogeni; c. cianobatteri. 5 Rispondi alle domande. Quale importante processo attuato dai batteri viene sfruttano nell industria alimentare? La fermentazione. Come riescono i batteri a superare condizioni sfavorevoli, come mancanza d acqua o forti variazioni di temperatura? Si trasformano in spore. Dove si trovano grandi quantità di cianobatteri? Nel plancton. 27

28 Unità 5 Il mondo microscopico e i funghi LEZIONE 2 - Gli eucarioti protisti e cromisti 1 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. alghe animali autotrofi eucarioti fissi mixomiceti protozoi sovrapporsi unicellulari Il Regno dei protisti è rappresentato da un gruppo di organismi eucarioti estremamente diversificato: comprende specie molto diverse, con organismi unicellulari e pluricellulari, autotrofi ed eterotrofi, mobili e fissi. I protisti sono stati suddivisi, per semplicità, in tre gruppi in base alla somiglianza con animali, piante o funghi: protozoi, alghe e mixomiceti. Questi raggruppamenti, però, possono facilmente sovrapporsi. 2 Completa la tabella scrivendo le modalità di nutrizione, di movimento e di riproduzione dei protisti. Modalità di nutrizione Movimento Riproduzione diffusione flagelli scissione fagocitosi ciglia sporogonia ameboide con pseudopodi gemmazione 3 Collega ogni gruppo di protozoi con le rispettive principali caratteristiche. 1. Amebe 2. Foraminiferi 3. Ciliati 4. Sporozoi 5. Radiolari a. Sono parassiti di animali o di altri protisti e possono provocare malattie infettive. b. Con i loro gusci depositati sul fondo del mare nelle lontane ere geologiche hanno formato alcune rocce silicee. c. Emettono dei prolungamenti del citoplasma detti pseudopodi. d. Sono muniti di ciglia. e. Hanno un guscio calcareo a più cellette disposte a spirale attraversato da minuti fori. 4 Completa le frasi scegliendo il completamento esatto. 1. Le diatomee sono: a. protozoi; b. alghe unicellulari; c. mixomiceti. 28

29 Unità 5 Il mondo microscopico e i funghi 2. Il protista che provoca la malaria è: a. il Plasmodium; b. l Anopheles; c. il Trypanosoma. 3. Il paramecio è un: a. foraminifero; b. radiolare; c. ciliato. 4. L Euglena è un protista particolare perché: a. possiede tre flagelli; b. è sia autotrofo che eterotrofo; c. è pluricellulare. 5 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. corpo fruttifero decomposizione funghi plasmodio spore I mixomiceti sono protisti simili ai funghi. Essi sono formati da una massa citoplasmatica, chiamata decomposizione, che può proliferare. Quando il clima si fa secco e viene a mancare il nutrimento, il plasmodio produce il plasmodio che porta all apice le cellule riproduttrici, le corpo fruttifero. Vivono su materiale vegetale in spore dove si nutrono di batteri e di altri microrganismi. 29

30 Unità 5 Il mondo microscopico e i funghi LEZIONE 3 - Il Regno dei funghi 1 Rispondi alle domande. Quali organismi appartengono al Regno dei funghi? Lieviti, muffe e funghi. Perché i funghi non possono essere considerati piante? Perché sono organismi eucarioti privi di clorofilla e quindi non sono in grado di compiere la fotosintesi. 2 Cancella il termine non corretto tra i due proposti. Al Regno dei funghi appartengono organismi unicellulari e pluricellulari eterotrofi/autotrofi che possono essere saprofiti/carnivori se si nutrono di sostanza organica di organismi morti, o simbionti/parassiti se si nutrono a spese di altri organismi vivi. I funghi possono trarre nutrimento anche vivendo in simbiosi con un alga come nel caso di licheni/muffe. 3 Completa la figura inserendo i termini delle varie parti che compongono un fungo a cappello. cappello lamelle anello gambo volva micelio 4 Completa le frasi inserendo negli spazi bianchi i termini riportati di seguito. alimenti antibiotici decomposizione deteriorato formaggi pluricellulari spore Le muffe sono funghi pluricellulari che si moltiplicano per spore. Vivono un po dovunque e crescono generalmente su materia vegetale o sugli alimenti in decomposizione. La presenza di muffa, infatti, è quasi sempre segno di un cibo deteriorato; le muffe, insieme ai batteri, sono i principali responsabili delle alterazioni degli alimenti. Non tutte le muffe, però, risultano dannose per l uomo; infatti, da alcune 30

31 Unità 5 Il mondo microscopico e i funghi muffe vengono prodotti importanti farmaci come gli antibiotici e altre vengono adoperate nella produzione di formaggi tipici come il gorgonzola. 5 Completa le frasi scegliendo l alternativa esatta. 1. La micorriza è una simbiosi tra un fungo e: a. un alga; b. le radici di una pianta; c. batteri azotofissatori. 2. Gli organismi utilizzati come bioindicatori dell inquinamento atmosferico sono: a. lieviti; b. licheni; c. micorrize. 3. La struttura voluminosa e carnosa dei funghi a cappello che emerge dal suolo si chiama: a. corpo fruttifero; b. micelio; c. sporangio. 4. I lieviti traggono energia tramite: a. respirazione; b. fotosintesi; c. fermentazione. 31

32 Unità 6 Le piante LEZIONE 1 - Il Regno delle piante 1 Descrivi quali particolari modificazioni permisero alle piante di adattarsi agli ambienti delle terre emerse. Gli adattamenti che hanno permesso alle prime piante di emergere dalle acque e sopravvivere in un ambiente asciutto furono: la presenza di una cuticola impermeabile che ricopriva il corpo per ridurre l evaporazione, meccanismi e strutture che permettevano l assorbimento di acqua e sostanze nutritive, la protezione in determinati organi delle cellule riproduttive. 2 Completa la frase scegliendo l alternativa esatta. 1. Il sistema vascolare serve a: a. mantenere eretta la pianta; b. rallentare l evaporazione dei liquidi; c. consentire la circolazione dei liquido. 2. Il corpo delle alghe pluricellulari è detto: a. strobilo; b. tallo; c. sporofito. 3. La clorofilla è contenuta: a. nei cloroplasti; b. nella linfa; c. nelle radici. 4. I muschi appartengono alle: a. spermatofite; b. pteridofite; c. briofite. 3 Completa l equazione trascritta di seguito con i seguenti composti: 6CO 2, 6H 2 O, C 6 H 12 O 6. 6CO 2 + 6H 2 O + Luce C 6 H 12 O 6 + 6O 2 reagenti prodotti Quale processo è rappresentato dall equazione? La fotosintesi clorofilliana. Come viene catturata e trasformata l energia del Sole sotto forma di luce? Viene catturata dalla clorofilla e trasformata in energia chimica che viene immagazzinata nel glucosio. 32

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