CIFANI GIOVANNI CIALONE

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1 Progetto per la mitigazione del rischio sismico per le emergenze a carattere monumentale ed ambientale nei parchi naturali dell Italia meridionale GIANDOMENICO CIFANI GIOVANNI CIALONE Premessa Il Progetto 1 nasce nell'ambito delle attività volte alla riduzione del rischio sismico che il Dipartimento per la Protezione Civile ha promosso da alcuni anni, in collaborazione con il Ministero del lavoro e, per il coordinamento tecnico-scientifico, con il Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti del CNR. Il progetto ha riguardato la rilevazione e la valutazione della vulnerabilità sismica delle emergenze a carattere monumentale ed ambientale nei Comuni che ricadono, in tutto o in parte, all interno di Parchi naturali nazionali e regionali nelle Regioni dell Italia centromeridionale: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. La scelta di avviare tale indagine nei Comuni ricadenti all interno di Parchi naturali, nazionali e regionali, deriva da una serie di considerazioni: il sistema appenninico di aree protette ricade quasi totalmente in zone sismiche, ed in molti casi anche in aree ad elevata sismicità; la singolarità del sistema appenninico delle aree protette data dal fatto che tali aree, oltre a presentare notevoli valenze naturalistiche e paesaggistiche, sono caratterizzate da una eccezionale presenza di beni storici, architettonici, spesso poco conosciuti, e da un sistema insediativo diffuso costituito soprattutto dai centri storici minori; la legge 6/12/91, n.394 (legge quadro sulle aree protette) attribuisce priorità di intervento nei parchi naturali per il restauro dei centri storici e degli edifici di particolare valore storico e culturale (art.7 Misure di incentivazione, comma 1. Ai comuni e alle province il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di un parco nazionale, e a quelli il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di un parco naturale regionale è, nell ordine, attribuita priorità nella concessione di finanziamenti statali e regionali richiesti per la realizzazione, sul territorio compreso entro i confini del parco stesso, dei seguenti interventi, impianti ed opere previsti 28 nel piano per il parco di cui, rispettivamente, agli articoli 12 e 25: a) restauro dei centri storici ed edifici di particolare valore storico e culturale;... ). A questo va aggiunto che l'analisi dei danni prodotti dai terremoti degli ultimi anni, compresi quelli di bassa intensità, indica quanto gli edifici storicizzati e quelli monumentali, in particolare le chiese, risultino più vulnerabili rispetto agli altri manufatti costruiti. È possibile considerare l'intensità macrosismica, valutata sull'edilizia monumentale, mediamente maggiore di un grado rispetto a quella valutata sul resto del costruito.

2 Obiettivi del progetto Il Progetto ha come filo conduttore principale la mitigazione del rischio sismico, e propone obiettivi e metodi già ampiamente sperimentati in campo nazionale dal Dipartimento della Protezione Civile, soprattutto attraverso le ricerche e le attività svolte dal Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti del CNR, avvalendosi, in questo caso, anche delle competenze specifiche all interno del Ministero per i beni e le attività culturali e della collaborazione del Servizio Sismico Nazionale. I principali obiettivi del Progetto sono essenzialmente i seguenti: censimento speditivo (check-list) del sistema insediativo (centri storici), delle emergenze storico-architettoniche all interno dei centri storici e di quelle diffuse sul territorio (con particolare riferimento agli edifici di culto). La costruzione di tale lista di controllo ha consentito, non solo di conoscere il numero e la localizzazione del patrimonio storico-architettonico e insediativo-ambientale, ma anche, attraverso la rilevazione speditiva ed elementare di alcune caratteristiche significative dei beni oggetto dell indagine, di poter effettuare una selezione mirata degli edifici e degli ambienti oggetto della successiva rilevazione di dettaglio, oltre a fornire i primi macroindicatori per una analisi della vulnerabilità; valutazione delle componenti del rischio sismico delle emergenze a carattere monumentale ed ambientale dei Comuni dei Parchi naturali nazionali e regionali. Come è noto, una notevole parte dei Comuni dell Italia centro-meridionale presenta all interno dei centri storici una rilevante quantità di emergenze storico-architettoniche e storicoambientali: si tratta certamente di edifici monumentali, del patrimonio civile e religioso, ma anche della cosiddetta architettura minore, che rappresenta in molti casi un valore dell ambiente urbano che va conservato nel suo insieme come bene monumentale e, pertanto, protetto. Inoltre è presente in quasi tutti i centri storici un tessuto urbano che contribuisce in maniera significativa alla determinazione del rischio sismico, di cui bisogna tenere conto particolarmente nelle azioni di prevenzione; formazione di tecnici alla prevenzione sismica e del personale di supporto amministrativo ed informatico. Attualmente esistono solo settori disciplinari di "nicchia" che si occupano specificatamente della prevenzione sismica mirata ai beni culturali ed ambientali ed alla conoscenza dei centri storici. Si pone quindi la necessità di formare i tecnici che dovranno operare in questo campo con una preparazione mirata a conoscere: le metodologie di censimento ed analisi delle emergenze a carattere monumentale ed ambientale dei centri storici, attraverso operazioni di schedatura su area vasta; i possibili interventi di prevenzione da eventi sismici (per questo detti interventi "preventivi") che migliorino le condizioni di sicurezza di edifici a carattere monumentale o di abitati, riducendone la vulnerabilità sismica; la conoscenza di norme specifiche di settore; possibilità di recuperare la grandissima mole di studi e ricerche esistenti condotte dalle Università, da centri di ricerche, dalle amministrazioni locali, da singoli ricercatori, spesso non conosciute e non utilizzate. Rappresenta un obiettivo di particolare importanza, dal punto di vista scientifico, raccogliere tutto il materiale grafico ed iconografico prodotto da ricercatori o esperti della materia, portando a conoscenza di tutti aspetti ed elementi anche meno conosciuti. Gli strumenti di rilevazione Il progetto esecutivo, necessario per la definizione degli strumenti di rilevazione, è stato elaborato da un apposito Gruppo di Lavoro costituito presso il Dipartimento della Protezione Civile 2 e che ha messo a punto le seguenti schede utilizzate per il rilievo: 29 CHECK-LIST; SCHEDA CENTRO STORICO; SCHEDA CHIESE; SCHEDA CONVENTI; SCHEDA STRUTTURE FORTIFICATE; SCHEDA EDIFICIO-PALAZZETTO; SCHEDA TEATRI; SCHEDA ARCHEOLOGICA; SCHEDA MURATURE. Attuazione del progetto Il Progetto, con il coordinamento amministrativo del Dipartimento della Protezione Civile e con il coordinamento tecnico-scientifico del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti, ha riguardato le seguenti attività: attività di formazione: con corsi di formazione iniziali e intermedi e attività seminariali; la predisposizione di una CHECK-LI- ST con allegate carte tematiche di tutti i Comuni interessati dal Progetto, contenenti: - le emergenze architettoniche all interno dei centri storici; - le emergenze architettoniche all esterno dei centri storici; - gli episodi di architettura minore o di qualità ambientale di rilievo; - alcune indicazioni sulla morfologia dei centri; la compilazione delle schede di rilevamento sopra indicate per ognuno degli oggetti individuati nella check-list; attività di tutoraggio - I lavoratori, organizzati per squadre composte mediamente da 3 tecnici sono stati seguiti da 40 tutor, 20 designati dal GNDT e 20 dalle Soprintendenze interessate. Ad ogni gruppo di squadre sono stati assegnati 2 tutor, 1 del GNDT e 1 della Soprintendenza competente per territorio. La presenza dei tutor è stata essenziale per garantire qualità delle informazione ed uno standard uniforme dei dati rilevati. Gli stessi tutor hanno avuto anche la funzione di formazione on job; attività di supporto amministrativo. L apporto delle Prefetture interessate, attraverso propri funzionari, è stato

3 anch esso essenziale per la conduzione del progetto ed in particolare per il recupero, la classificazione e l'infomatizzazione dei dati rilevati. PRIME ELABORAZIONI SUI DATI COPLESSIVI DELLA CHEK-LIST Figura 1 Distribuzione dei soli beni architettonici in base alle classi della classificazione Maris e allo stato di conservazione. In secondo piano appoggiato all asse primario è riportato il totale per ogni singola classe; in primo piano appoggiato all asse secondario lo stato di conservazione per ogni classe. Figura 2 Beni per proprietà. All interno di ogni classe è evidenziato lo stato conservativo. Risultati attesi, prodotti e benefici I risultati del progetto sono soprattutto quelli della migliore conoscenza della quantità e qualità del patrimonio edilizio storicizzato oltre alla conoscenza della vulnerabilità degli edifici monumentali e, conseguentemente, anche delle condizioni reali di rischio sismico del patrimonio storico-architettonico e storicoambientale. La conoscenza delle caratteristiche costruttive degli edifici monumentali, specie di quelli situati all interno dei centri storici, e la loro interazione con il patrimonio edilizio anche minore circostante, consente inoltre di avviare i necessari approfondimenti, soprattutto nel campo della ricerca, con l obiettivo di valutare le condizioni di rischio urbano. I prodotti che si intendono ottenere sono pertanto: - l elenco ragionato del patrimonio storico-architettonico e storico-ambientale nelle aree interessate (checklist); - l elenco delle schede di vulnerabilità degli edifici di interesse storico-architettonico rilevati (con particolare riferimento alle chiese). Oltre a tutte le correlazioni possibili che potranno scaturire dall analisi dei dati raccolti in un archivio ordinato, potranno essere eseguite ulteriori elaborazioni sui dati di vulnerabilità quali: priorità di intervento, valutazione dei costi di intervento ed anche prime indicazioni sulla tipologia degli interventi necessari per la riduzione della vulnerabilità. Per quello che riguarda i benefici connessi alla attuazione del Progetto, oltre a quelli inerenti la valorizzazione di un patrimonio tecnico ed umano, con un'opera di alto significato culturale e sociale, vanno segnalati una serie di altri benefici, diretti ed indiretti: prevenzione sismica. L'esperienza ha dimostrato, in tutti i più recenti terremoti, anche di bassa intensità, che le somme erogate per il ripristino dei danni sono notevolmente superiori a quelle che potrebbero essere impiegate per proteggere gli edifici ed impedire il loro danneggiamento e questo senza mettere in conto la perdita di vite umane ed i danni sociali che si determinano in una collettività per effetto dei terremoti lasciando il segno per intere generazioni; recupero del patrimonio storico-monumentale, con evidenti effetti di richiamo turistico (turismo culturale); recupero del patrimonio edilizio storico-ambientale, anche a fini residenziali e turistici (non bisogna dimenticare che una delle carenze delle aree protette e più in generale delle zone interne dell Appennino, soprattutto meridionale, è l assenza di strutture ricettive diffuse); sviluppo della piccole imprese edilizie favorendo così un occupazione diffusa a favore delle popolazioni locali; creazione di scuole di specializzazione di recupero e restauro con particolare riferimento agli aspetti sismici. Primi risultati L attuazione del progetto ha preso avvio nel giugno 1998 e si è conclusa il 30 aprile La notevole mole di materiale, di gran lunga superiore ad ogni aspettativa, 30

4 Figura 3 All interno di ogni classe di utilizzazione è evidenziato lo stato di conservazione, secondo la seguente codifica; Buono=manutenzione recente, edificio in relativo stato di efficienza (efficiente, utilizzato o utilizzabile) - Mediocre=Debito manutentivo medio, coperture ancora efficienti, inizio di degrado di altri elementi strutturali e accessori - Cattivo=debito manutentivo elevato, degrado diffuso (entrata in crisi delle coperture e strutture resistenti. Figura 4 Nel grafico sono riportati sono i beni censiti come edifici evidenziando per ogni classe dello stato di conservazione il livello di custodia degli immobili. comporterà ancora parecchi mesi per la elaborazione definitiva dei risultati. Oggi si sta procedendo alla redazione di un secondo report ed all'informatizzazione di tutti i dati. Le prime elaborazioni sono meramente indicative e riguardano solo alcuni dei tematismi rilevati. Va inoltre tenuto presente che il progetto, pur raggiungendo in pieno gli obiettivi prefissati, non può dirsi concluso poiché per il numero di oggetti rilevati con la check-list (oltre il doppio di quanto stimato inizialmente) non è stato possibile, anche per il limitato numero di squadre disponibili, procedere alla compilazione delle schede di dettaglio di tutti gli oggetti rilevati. Inoltre, mentre la check-list, la scheda chiese ed, in parte, la scheda centro storico, sono già state testate e possono fornire dati immediatamente utilizzabili una volta elaborati (la scheda chiese ad esempio è stata ampiamente impiegata nel terremoto umbro-marchigiano e in quello del "Pollino" per la valutazione del danno e della vulnerabilità e per le prime stime dei costi di intervento), le altre schede utilizzate devono essere considerate come sperimentali in quanto mai utilizzate prima di questa esperienza. In sintesi l attività di rilievo ha comportato la compilazione: della check-list, pressoché completa per tutti i Comuni ricadenti totalmente o in parte delle aree dei parchi nazionali e regionali, per complessivi oggetti rilevati a fronte di circa oggetti stimati in sede di elaborazione del progetto e di circa oggetti inseriti nella Carta del Rischio del Ministero BB.CC.; della scheda centro storico sia senza scheda speditiva che con scheda speditiva (tale scheda, derivante da una semplificazione della scheda di vulnerabilità di 1 e 2 livello del GNDT, è stata utilizzata per il rilevamento delle caratteristiche strutturali di tutti gli edifici di ogni centro storico rilevato); della scheda chiesa ; di alcune schede per le altre tipologie di oggetti. Per quanto riguarda la check-list nelle tabelle allegate (v. pag. 33) sono evidenziati alcuni dati riepilogativi generali al termine del primo anno di attività (giugno 1999). Il riepilogo è stato fatto per ogni regione e per ogni parco. Il dato più significativo che emerge a questo punto del lavoro è dato dal fatto che sono stati individuati e rilevati circa il 600% di oggetti in più di quelli catalogati nella Carta del Rischio del Ministero BB.CC.. Il dato è sicuramente eccezionale anche considerando che una parte degli oggetti rilevati (ed anche fotografati) non ha una valenza tale da essere annoverata tra i beni culturali in senso stretto. Sono stati infatti inseriti nelle check-list anche oggetti, quali rifugi, fontanili, etc., che non sempre hanno un valore storico architettonico, bensì valore ambientale o anche toponomastico legato alle caratteristiche del parco o a possibili funzioni di protezione civile (a tale proposito, per questo aspetto, è comunque in corso una più puntuale verifica). Andando ad esaminare il dato che riguarda le chiese, sulle quali non ci possono essere valutazioni dubbie perlomeno sulla destinazione dell oggetto, la consistenza del risultato raggiunto è altrettanto significativa: è stato rilevato circa il 450% in più delle chiese rispetto al dato contenuto nella Carta del Rischio del Ministero BB.CC.. 31

5 Questo a dimostrazione che uno degli obiettivi principali del progetto è stato raggiunto: verificare e implementare la banca dati sul rischio (Maris) d intesa con il Ministero BB.CC.. I dati contenuti nella check-list (già informatizzati) possono fornire inoltre una prima valutazione, anche se di massima, sulla vulnerabilità degli oggetti rilevati. La check-list potrebbe dunque costituire la base di una banca dati aperta (e quindi implementabile con ulteriori informazioni), ma unica a livello centrale, consentendo così di programmare politiche di conservazione e di riduzione del rischio dei beni culturali secondo precise scale di priorità e favorendo il coordinamento tra vari Enti che comunque operano nel settore a vario titolo. Per quanto riguarda le schede di dettaglio: i dati raccolti con la scheda "chiese" consentiranno di fornire: valutazioni di vulnerabilità, stime di massima dei costi per interventi di miglioramento, anche indicazioni sugli interventi necessari alla riduzione del rischio; i dati raccolti con la scheda centro storico, in particolare per quelli in cui è stata compilata anche la scheda spedititiva edificio per edificio, consentiranno valutazioni di vulnerabilità a scala urbana e indicazioni per i piani comunali di protezione civile; i dati raccolti con le altre schede saranno invece utilizzati per testare le schede stesse. Un altro risultato significativo, che ancora necessita di approfondimenti ed elaborazioni, è stato la compilazione della scheda murature, utilizzata come elemento integrativo allegato a tutte le altre schede. La elaborazione dei dati contenuti nella scheda murature consentirà infatti di individuare le caratteristiche degli elementi costruttivi per ogni area geografica significativa, ottenendo una casistica a scala regionale che permetterà, ad esempio, di individuare le tipologie costruttive prevalenti così come i valori medi della resistenza al taglio delle murature, dato indispensabile per tarare i dati di vulnerabilità già disponibili, regione per regione ed area per area. Check-list La Check-List, o lista di controllo, è organizzata su stringhe orizzontali, con legenda in linea, dove ogni stringa rappresenta un "oggetto" riconosciuto come elemento di valore storico, archeologico, architettonico, ambientale. Anche il centro storico è considerato, nel suo insieme, come un singolo "oggetto" contenitore di altri. I dati riportati nella Check-List possono già essere utilizzati per una macrostima di alcuni elementi del rischio quali l'esposizione e la vulnerabilità. Per poter dare una gerarchia agli "oggetti" censiti attraverso un giudizio "esperto" si è predisposto un prolungamento, sempre a stringa, della Check- List da completare a cura dei tutor regionali. A titolo di esempio si riporta la Chek-List del Comune di Castelvecchio Calvisio (AQ) nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga con l'indicazione degli elementi rilevati, le foto a corredo e la scheda di prolungamento che servirà a dare una " gerarchia" agli oggetti rilevati (pag.33). La scheda centro storico La scheda centro storico è uno strumento speditivo che consente di avere una prima conoscenza dell'edificato storicizzato e la sua "dimensione" rispetto alla totalità di tutto l'edificato (v. pagg. 34 e 35). Nella scheda il centro storico viene trattato come un solo insieme diviso in sottoinsiemi per elementi omogenei. La parte A raccoglie i dati generali (sez. A1), i dati sulla caratterizzazione insediativa (sez. A2), e i dati sulle informazioni storico-politico-sociali (sez. A3). La parte B raccoglie i dati relativi all'area perimetrata del centro storico (sez. B1), gli indicatori di vulnerabiltà urbana (sez. B2), e i dati sulla consistenza dell'edificato storico (sez. B3). Nella parte A della scheda l'obiettivo che si vuole raggiungere è sicuramente quello di una conoscenza degli elementi che hanno caratterizzato la storia e la formazione del centro, partendo da quelli più generali che lo individuano in modo univoco, quali le caratteristiche morfologiche e di sviluppo viario così come le 32 informazioni sulle vicende storiche, politiche ed economiche, gli aspetti socio antropologici fino alla sismicità storica. La parte B è dedicata all'analisi di alcuni indicatori di vulnerabilità urbana ed all'analisi dell'edificato storico che può avvenire attraverso un rilievo sintetico "esperto" o attraverso la scheda speditiva che rappresenta una esemplificazione della scheda di 1 e 2 livello GNDT e che permette, attraverso un'analisi a vista, di individuare le caratteristiche tipologiche, gli elementi strutturali ed i danni presenti in ogni edificio. L'analisi speditiva passa attraverso l identificazione degli aggregati strutturali, in genere individuabili negli isolati, e degli edifici (intesi come quelle parti di costruito che hanno un unico linguaggio architettonico ed una struttura definita e riconoscibile). Tra gli obiettivi che si vogliono raggiungere attraverso l'analisi "semplificata" del centro storico prioritario è quello di "tipizzare" e quindi "regionalizzare" gli elementi omogenei quali la morfologia, la tipologia edilizia ed i materiali costruttivi in modo da spalmare i risultati di un centro su tutti quelli dello stesso tipo. Obiettivo non secondario è anche quello di capire l'interazione strutturale tra gli edifici all'interno di un unico aggregato, per valutare la vulnerabilità dell'aggregato nel suo complesso e non più soltanto edificio per edificio.

6 Nella tabella i dati complessivi rilevati al giugno

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9 Note 1) Il progetto è stato promosso da: Dipartimento Protezione Civile, Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, CNR Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti; Responsabile amministrativo: Dott.ssa Marta La Ponzina Dipartimento Protezione Civile; Responsabile scientifico: Ing. Alberto Cherubini Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti; Coordinatori tecnico-scientifici: Ing. Giandomenico Cifani, Arch.Giovanni Cialone Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti; Collaborazioni: Ministero per i Beni e le Attività culturali, Servizio Sismico Nazionale. Il progetto ha interessato: 7 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia); 20 Province e Prefetture; 9 Parchi nazionali e 10 Parchi regionali; 463 Comuni. Al progetto hanno partecipato: 644 lavoratori (612 tecnici, 16 amministrativi, 16 informatici); 40 tutors (20 designati dal GNDT e 20 dal Ministero per i beni e le attività culturali); 20 funzionari delle Prefetture interessate. 2) Di seguito si riportano i partecipanti al gruppo di lavoro e, sintetizzate, le attività specifiche affidategli: Dott.ssa Marta La Ponzina...Dipartimento Protezione Civile; Ing. Alberto Cherubini...GNDT; Coordinamento dell attività del gruppo di lavoro sotto il profilo organizzativo e tecnico, preparazione dei programmi didattici, organizzazione delle schede di rilevamento. Dott. Enrico Giorgetti...Dipartimento Protezione Civile; Criteri generali di rilevamento. Ing. Giandomenico Cifani...GNDT; Arch. Giovanni Cialone...GNDT; Scheda chech list scheda centri storici, scheda palazzetto e omogeneizzazione e stesura finale di tutte le schede. Arch. Pio Baldi...Ministero BB.CC.; Dott.ssa Giovanna Castelli...Esperta esterna Ministero BB.CC.; Criteri adottati per il censimento dall ICCR e banca dati. Arch. Francesco Doglioni...GNDT - Università di Venezia; Criteri di valutazione per macroelementi. Prof. Vincenzo Petrini...GNDT Politecnico di Milano; Criteri di valutazione con indicatori di vulnerabilità. Ing. Paolo Angeletti...GNDT; Scheda palazzi. Ing. Alberto Cherubini...GNDT; Scheda teatri. Prof. Sergio Lagomarsino...GNDT Università di Genova; Scheda chiese, scheda conventi, scheda torri e campanili e scheda muratura. Ing. Riccardo Colozza...Servizio Sismico Nazionale; Arch. Sandro Coppari...Servizio Sismico Nazionale; Scheda strutture fortificate. Dott.ssa Alessandra Melucco Vaccaro...Ministero BB.CC.; Arch. Pietro Cicerchia...Ministero BB.CC.; Scheda siti archeologici. Arch. Margherita Guccione...Ministero BB.CC.; Arch. Donatella Benetti...Servizio Sismico Nazionale; Scheda centro storico. Dott.ssa Angela di Pino...Ministero del Lavoro; Dott.ssa Erminia Moreschina...Ministero del Lavoro; Attività di studio e applicazione della legislazione in materia di LSU. Giandomenico Cifani e Giovanni Cialone Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti del CNR 36

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