CIFANI GIOVANNI CIALONE
|
|
- Marisa Borrelli
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Progetto per la mitigazione del rischio sismico per le emergenze a carattere monumentale ed ambientale nei parchi naturali dell Italia meridionale GIANDOMENICO CIFANI GIOVANNI CIALONE Premessa Il Progetto 1 nasce nell'ambito delle attività volte alla riduzione del rischio sismico che il Dipartimento per la Protezione Civile ha promosso da alcuni anni, in collaborazione con il Ministero del lavoro e, per il coordinamento tecnico-scientifico, con il Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti del CNR. Il progetto ha riguardato la rilevazione e la valutazione della vulnerabilità sismica delle emergenze a carattere monumentale ed ambientale nei Comuni che ricadono, in tutto o in parte, all interno di Parchi naturali nazionali e regionali nelle Regioni dell Italia centromeridionale: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. La scelta di avviare tale indagine nei Comuni ricadenti all interno di Parchi naturali, nazionali e regionali, deriva da una serie di considerazioni: il sistema appenninico di aree protette ricade quasi totalmente in zone sismiche, ed in molti casi anche in aree ad elevata sismicità; la singolarità del sistema appenninico delle aree protette data dal fatto che tali aree, oltre a presentare notevoli valenze naturalistiche e paesaggistiche, sono caratterizzate da una eccezionale presenza di beni storici, architettonici, spesso poco conosciuti, e da un sistema insediativo diffuso costituito soprattutto dai centri storici minori; la legge 6/12/91, n.394 (legge quadro sulle aree protette) attribuisce priorità di intervento nei parchi naturali per il restauro dei centri storici e degli edifici di particolare valore storico e culturale (art.7 Misure di incentivazione, comma 1. Ai comuni e alle province il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di un parco nazionale, e a quelli il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di un parco naturale regionale è, nell ordine, attribuita priorità nella concessione di finanziamenti statali e regionali richiesti per la realizzazione, sul territorio compreso entro i confini del parco stesso, dei seguenti interventi, impianti ed opere previsti 28 nel piano per il parco di cui, rispettivamente, agli articoli 12 e 25: a) restauro dei centri storici ed edifici di particolare valore storico e culturale;... ). A questo va aggiunto che l'analisi dei danni prodotti dai terremoti degli ultimi anni, compresi quelli di bassa intensità, indica quanto gli edifici storicizzati e quelli monumentali, in particolare le chiese, risultino più vulnerabili rispetto agli altri manufatti costruiti. È possibile considerare l'intensità macrosismica, valutata sull'edilizia monumentale, mediamente maggiore di un grado rispetto a quella valutata sul resto del costruito.
2 Obiettivi del progetto Il Progetto ha come filo conduttore principale la mitigazione del rischio sismico, e propone obiettivi e metodi già ampiamente sperimentati in campo nazionale dal Dipartimento della Protezione Civile, soprattutto attraverso le ricerche e le attività svolte dal Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti del CNR, avvalendosi, in questo caso, anche delle competenze specifiche all interno del Ministero per i beni e le attività culturali e della collaborazione del Servizio Sismico Nazionale. I principali obiettivi del Progetto sono essenzialmente i seguenti: censimento speditivo (check-list) del sistema insediativo (centri storici), delle emergenze storico-architettoniche all interno dei centri storici e di quelle diffuse sul territorio (con particolare riferimento agli edifici di culto). La costruzione di tale lista di controllo ha consentito, non solo di conoscere il numero e la localizzazione del patrimonio storico-architettonico e insediativo-ambientale, ma anche, attraverso la rilevazione speditiva ed elementare di alcune caratteristiche significative dei beni oggetto dell indagine, di poter effettuare una selezione mirata degli edifici e degli ambienti oggetto della successiva rilevazione di dettaglio, oltre a fornire i primi macroindicatori per una analisi della vulnerabilità; valutazione delle componenti del rischio sismico delle emergenze a carattere monumentale ed ambientale dei Comuni dei Parchi naturali nazionali e regionali. Come è noto, una notevole parte dei Comuni dell Italia centro-meridionale presenta all interno dei centri storici una rilevante quantità di emergenze storico-architettoniche e storicoambientali: si tratta certamente di edifici monumentali, del patrimonio civile e religioso, ma anche della cosiddetta architettura minore, che rappresenta in molti casi un valore dell ambiente urbano che va conservato nel suo insieme come bene monumentale e, pertanto, protetto. Inoltre è presente in quasi tutti i centri storici un tessuto urbano che contribuisce in maniera significativa alla determinazione del rischio sismico, di cui bisogna tenere conto particolarmente nelle azioni di prevenzione; formazione di tecnici alla prevenzione sismica e del personale di supporto amministrativo ed informatico. Attualmente esistono solo settori disciplinari di "nicchia" che si occupano specificatamente della prevenzione sismica mirata ai beni culturali ed ambientali ed alla conoscenza dei centri storici. Si pone quindi la necessità di formare i tecnici che dovranno operare in questo campo con una preparazione mirata a conoscere: le metodologie di censimento ed analisi delle emergenze a carattere monumentale ed ambientale dei centri storici, attraverso operazioni di schedatura su area vasta; i possibili interventi di prevenzione da eventi sismici (per questo detti interventi "preventivi") che migliorino le condizioni di sicurezza di edifici a carattere monumentale o di abitati, riducendone la vulnerabilità sismica; la conoscenza di norme specifiche di settore; possibilità di recuperare la grandissima mole di studi e ricerche esistenti condotte dalle Università, da centri di ricerche, dalle amministrazioni locali, da singoli ricercatori, spesso non conosciute e non utilizzate. Rappresenta un obiettivo di particolare importanza, dal punto di vista scientifico, raccogliere tutto il materiale grafico ed iconografico prodotto da ricercatori o esperti della materia, portando a conoscenza di tutti aspetti ed elementi anche meno conosciuti. Gli strumenti di rilevazione Il progetto esecutivo, necessario per la definizione degli strumenti di rilevazione, è stato elaborato da un apposito Gruppo di Lavoro costituito presso il Dipartimento della Protezione Civile 2 e che ha messo a punto le seguenti schede utilizzate per il rilievo: 29 CHECK-LIST; SCHEDA CENTRO STORICO; SCHEDA CHIESE; SCHEDA CONVENTI; SCHEDA STRUTTURE FORTIFICATE; SCHEDA EDIFICIO-PALAZZETTO; SCHEDA TEATRI; SCHEDA ARCHEOLOGICA; SCHEDA MURATURE. Attuazione del progetto Il Progetto, con il coordinamento amministrativo del Dipartimento della Protezione Civile e con il coordinamento tecnico-scientifico del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti, ha riguardato le seguenti attività: attività di formazione: con corsi di formazione iniziali e intermedi e attività seminariali; la predisposizione di una CHECK-LI- ST con allegate carte tematiche di tutti i Comuni interessati dal Progetto, contenenti: - le emergenze architettoniche all interno dei centri storici; - le emergenze architettoniche all esterno dei centri storici; - gli episodi di architettura minore o di qualità ambientale di rilievo; - alcune indicazioni sulla morfologia dei centri; la compilazione delle schede di rilevamento sopra indicate per ognuno degli oggetti individuati nella check-list; attività di tutoraggio - I lavoratori, organizzati per squadre composte mediamente da 3 tecnici sono stati seguiti da 40 tutor, 20 designati dal GNDT e 20 dalle Soprintendenze interessate. Ad ogni gruppo di squadre sono stati assegnati 2 tutor, 1 del GNDT e 1 della Soprintendenza competente per territorio. La presenza dei tutor è stata essenziale per garantire qualità delle informazione ed uno standard uniforme dei dati rilevati. Gli stessi tutor hanno avuto anche la funzione di formazione on job; attività di supporto amministrativo. L apporto delle Prefetture interessate, attraverso propri funzionari, è stato
3 anch esso essenziale per la conduzione del progetto ed in particolare per il recupero, la classificazione e l'infomatizzazione dei dati rilevati. PRIME ELABORAZIONI SUI DATI COPLESSIVI DELLA CHEK-LIST Figura 1 Distribuzione dei soli beni architettonici in base alle classi della classificazione Maris e allo stato di conservazione. In secondo piano appoggiato all asse primario è riportato il totale per ogni singola classe; in primo piano appoggiato all asse secondario lo stato di conservazione per ogni classe. Figura 2 Beni per proprietà. All interno di ogni classe è evidenziato lo stato conservativo. Risultati attesi, prodotti e benefici I risultati del progetto sono soprattutto quelli della migliore conoscenza della quantità e qualità del patrimonio edilizio storicizzato oltre alla conoscenza della vulnerabilità degli edifici monumentali e, conseguentemente, anche delle condizioni reali di rischio sismico del patrimonio storico-architettonico e storicoambientale. La conoscenza delle caratteristiche costruttive degli edifici monumentali, specie di quelli situati all interno dei centri storici, e la loro interazione con il patrimonio edilizio anche minore circostante, consente inoltre di avviare i necessari approfondimenti, soprattutto nel campo della ricerca, con l obiettivo di valutare le condizioni di rischio urbano. I prodotti che si intendono ottenere sono pertanto: - l elenco ragionato del patrimonio storico-architettonico e storico-ambientale nelle aree interessate (checklist); - l elenco delle schede di vulnerabilità degli edifici di interesse storico-architettonico rilevati (con particolare riferimento alle chiese). Oltre a tutte le correlazioni possibili che potranno scaturire dall analisi dei dati raccolti in un archivio ordinato, potranno essere eseguite ulteriori elaborazioni sui dati di vulnerabilità quali: priorità di intervento, valutazione dei costi di intervento ed anche prime indicazioni sulla tipologia degli interventi necessari per la riduzione della vulnerabilità. Per quello che riguarda i benefici connessi alla attuazione del Progetto, oltre a quelli inerenti la valorizzazione di un patrimonio tecnico ed umano, con un'opera di alto significato culturale e sociale, vanno segnalati una serie di altri benefici, diretti ed indiretti: prevenzione sismica. L'esperienza ha dimostrato, in tutti i più recenti terremoti, anche di bassa intensità, che le somme erogate per il ripristino dei danni sono notevolmente superiori a quelle che potrebbero essere impiegate per proteggere gli edifici ed impedire il loro danneggiamento e questo senza mettere in conto la perdita di vite umane ed i danni sociali che si determinano in una collettività per effetto dei terremoti lasciando il segno per intere generazioni; recupero del patrimonio storico-monumentale, con evidenti effetti di richiamo turistico (turismo culturale); recupero del patrimonio edilizio storico-ambientale, anche a fini residenziali e turistici (non bisogna dimenticare che una delle carenze delle aree protette e più in generale delle zone interne dell Appennino, soprattutto meridionale, è l assenza di strutture ricettive diffuse); sviluppo della piccole imprese edilizie favorendo così un occupazione diffusa a favore delle popolazioni locali; creazione di scuole di specializzazione di recupero e restauro con particolare riferimento agli aspetti sismici. Primi risultati L attuazione del progetto ha preso avvio nel giugno 1998 e si è conclusa il 30 aprile La notevole mole di materiale, di gran lunga superiore ad ogni aspettativa, 30
4 Figura 3 All interno di ogni classe di utilizzazione è evidenziato lo stato di conservazione, secondo la seguente codifica; Buono=manutenzione recente, edificio in relativo stato di efficienza (efficiente, utilizzato o utilizzabile) - Mediocre=Debito manutentivo medio, coperture ancora efficienti, inizio di degrado di altri elementi strutturali e accessori - Cattivo=debito manutentivo elevato, degrado diffuso (entrata in crisi delle coperture e strutture resistenti. Figura 4 Nel grafico sono riportati sono i beni censiti come edifici evidenziando per ogni classe dello stato di conservazione il livello di custodia degli immobili. comporterà ancora parecchi mesi per la elaborazione definitiva dei risultati. Oggi si sta procedendo alla redazione di un secondo report ed all'informatizzazione di tutti i dati. Le prime elaborazioni sono meramente indicative e riguardano solo alcuni dei tematismi rilevati. Va inoltre tenuto presente che il progetto, pur raggiungendo in pieno gli obiettivi prefissati, non può dirsi concluso poiché per il numero di oggetti rilevati con la check-list (oltre il doppio di quanto stimato inizialmente) non è stato possibile, anche per il limitato numero di squadre disponibili, procedere alla compilazione delle schede di dettaglio di tutti gli oggetti rilevati. Inoltre, mentre la check-list, la scheda chiese ed, in parte, la scheda centro storico, sono già state testate e possono fornire dati immediatamente utilizzabili una volta elaborati (la scheda chiese ad esempio è stata ampiamente impiegata nel terremoto umbro-marchigiano e in quello del "Pollino" per la valutazione del danno e della vulnerabilità e per le prime stime dei costi di intervento), le altre schede utilizzate devono essere considerate come sperimentali in quanto mai utilizzate prima di questa esperienza. In sintesi l attività di rilievo ha comportato la compilazione: della check-list, pressoché completa per tutti i Comuni ricadenti totalmente o in parte delle aree dei parchi nazionali e regionali, per complessivi oggetti rilevati a fronte di circa oggetti stimati in sede di elaborazione del progetto e di circa oggetti inseriti nella Carta del Rischio del Ministero BB.CC.; della scheda centro storico sia senza scheda speditiva che con scheda speditiva (tale scheda, derivante da una semplificazione della scheda di vulnerabilità di 1 e 2 livello del GNDT, è stata utilizzata per il rilevamento delle caratteristiche strutturali di tutti gli edifici di ogni centro storico rilevato); della scheda chiesa ; di alcune schede per le altre tipologie di oggetti. Per quanto riguarda la check-list nelle tabelle allegate (v. pag. 33) sono evidenziati alcuni dati riepilogativi generali al termine del primo anno di attività (giugno 1999). Il riepilogo è stato fatto per ogni regione e per ogni parco. Il dato più significativo che emerge a questo punto del lavoro è dato dal fatto che sono stati individuati e rilevati circa il 600% di oggetti in più di quelli catalogati nella Carta del Rischio del Ministero BB.CC.. Il dato è sicuramente eccezionale anche considerando che una parte degli oggetti rilevati (ed anche fotografati) non ha una valenza tale da essere annoverata tra i beni culturali in senso stretto. Sono stati infatti inseriti nelle check-list anche oggetti, quali rifugi, fontanili, etc., che non sempre hanno un valore storico architettonico, bensì valore ambientale o anche toponomastico legato alle caratteristiche del parco o a possibili funzioni di protezione civile (a tale proposito, per questo aspetto, è comunque in corso una più puntuale verifica). Andando ad esaminare il dato che riguarda le chiese, sulle quali non ci possono essere valutazioni dubbie perlomeno sulla destinazione dell oggetto, la consistenza del risultato raggiunto è altrettanto significativa: è stato rilevato circa il 450% in più delle chiese rispetto al dato contenuto nella Carta del Rischio del Ministero BB.CC.. 31
5 Questo a dimostrazione che uno degli obiettivi principali del progetto è stato raggiunto: verificare e implementare la banca dati sul rischio (Maris) d intesa con il Ministero BB.CC.. I dati contenuti nella check-list (già informatizzati) possono fornire inoltre una prima valutazione, anche se di massima, sulla vulnerabilità degli oggetti rilevati. La check-list potrebbe dunque costituire la base di una banca dati aperta (e quindi implementabile con ulteriori informazioni), ma unica a livello centrale, consentendo così di programmare politiche di conservazione e di riduzione del rischio dei beni culturali secondo precise scale di priorità e favorendo il coordinamento tra vari Enti che comunque operano nel settore a vario titolo. Per quanto riguarda le schede di dettaglio: i dati raccolti con la scheda "chiese" consentiranno di fornire: valutazioni di vulnerabilità, stime di massima dei costi per interventi di miglioramento, anche indicazioni sugli interventi necessari alla riduzione del rischio; i dati raccolti con la scheda centro storico, in particolare per quelli in cui è stata compilata anche la scheda spedititiva edificio per edificio, consentiranno valutazioni di vulnerabilità a scala urbana e indicazioni per i piani comunali di protezione civile; i dati raccolti con le altre schede saranno invece utilizzati per testare le schede stesse. Un altro risultato significativo, che ancora necessita di approfondimenti ed elaborazioni, è stato la compilazione della scheda murature, utilizzata come elemento integrativo allegato a tutte le altre schede. La elaborazione dei dati contenuti nella scheda murature consentirà infatti di individuare le caratteristiche degli elementi costruttivi per ogni area geografica significativa, ottenendo una casistica a scala regionale che permetterà, ad esempio, di individuare le tipologie costruttive prevalenti così come i valori medi della resistenza al taglio delle murature, dato indispensabile per tarare i dati di vulnerabilità già disponibili, regione per regione ed area per area. Check-list La Check-List, o lista di controllo, è organizzata su stringhe orizzontali, con legenda in linea, dove ogni stringa rappresenta un "oggetto" riconosciuto come elemento di valore storico, archeologico, architettonico, ambientale. Anche il centro storico è considerato, nel suo insieme, come un singolo "oggetto" contenitore di altri. I dati riportati nella Check-List possono già essere utilizzati per una macrostima di alcuni elementi del rischio quali l'esposizione e la vulnerabilità. Per poter dare una gerarchia agli "oggetti" censiti attraverso un giudizio "esperto" si è predisposto un prolungamento, sempre a stringa, della Check- List da completare a cura dei tutor regionali. A titolo di esempio si riporta la Chek-List del Comune di Castelvecchio Calvisio (AQ) nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga con l'indicazione degli elementi rilevati, le foto a corredo e la scheda di prolungamento che servirà a dare una " gerarchia" agli oggetti rilevati (pag.33). La scheda centro storico La scheda centro storico è uno strumento speditivo che consente di avere una prima conoscenza dell'edificato storicizzato e la sua "dimensione" rispetto alla totalità di tutto l'edificato (v. pagg. 34 e 35). Nella scheda il centro storico viene trattato come un solo insieme diviso in sottoinsiemi per elementi omogenei. La parte A raccoglie i dati generali (sez. A1), i dati sulla caratterizzazione insediativa (sez. A2), e i dati sulle informazioni storico-politico-sociali (sez. A3). La parte B raccoglie i dati relativi all'area perimetrata del centro storico (sez. B1), gli indicatori di vulnerabiltà urbana (sez. B2), e i dati sulla consistenza dell'edificato storico (sez. B3). Nella parte A della scheda l'obiettivo che si vuole raggiungere è sicuramente quello di una conoscenza degli elementi che hanno caratterizzato la storia e la formazione del centro, partendo da quelli più generali che lo individuano in modo univoco, quali le caratteristiche morfologiche e di sviluppo viario così come le 32 informazioni sulle vicende storiche, politiche ed economiche, gli aspetti socio antropologici fino alla sismicità storica. La parte B è dedicata all'analisi di alcuni indicatori di vulnerabilità urbana ed all'analisi dell'edificato storico che può avvenire attraverso un rilievo sintetico "esperto" o attraverso la scheda speditiva che rappresenta una esemplificazione della scheda di 1 e 2 livello GNDT e che permette, attraverso un'analisi a vista, di individuare le caratteristiche tipologiche, gli elementi strutturali ed i danni presenti in ogni edificio. L'analisi speditiva passa attraverso l identificazione degli aggregati strutturali, in genere individuabili negli isolati, e degli edifici (intesi come quelle parti di costruito che hanno un unico linguaggio architettonico ed una struttura definita e riconoscibile). Tra gli obiettivi che si vogliono raggiungere attraverso l'analisi "semplificata" del centro storico prioritario è quello di "tipizzare" e quindi "regionalizzare" gli elementi omogenei quali la morfologia, la tipologia edilizia ed i materiali costruttivi in modo da spalmare i risultati di un centro su tutti quelli dello stesso tipo. Obiettivo non secondario è anche quello di capire l'interazione strutturale tra gli edifici all'interno di un unico aggregato, per valutare la vulnerabilità dell'aggregato nel suo complesso e non più soltanto edificio per edificio.
6 Nella tabella i dati complessivi rilevati al giugno
7 34
8 35
9 Note 1) Il progetto è stato promosso da: Dipartimento Protezione Civile, Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, CNR Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti; Responsabile amministrativo: Dott.ssa Marta La Ponzina Dipartimento Protezione Civile; Responsabile scientifico: Ing. Alberto Cherubini Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti; Coordinatori tecnico-scientifici: Ing. Giandomenico Cifani, Arch.Giovanni Cialone Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti; Collaborazioni: Ministero per i Beni e le Attività culturali, Servizio Sismico Nazionale. Il progetto ha interessato: 7 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia); 20 Province e Prefetture; 9 Parchi nazionali e 10 Parchi regionali; 463 Comuni. Al progetto hanno partecipato: 644 lavoratori (612 tecnici, 16 amministrativi, 16 informatici); 40 tutors (20 designati dal GNDT e 20 dal Ministero per i beni e le attività culturali); 20 funzionari delle Prefetture interessate. 2) Di seguito si riportano i partecipanti al gruppo di lavoro e, sintetizzate, le attività specifiche affidategli: Dott.ssa Marta La Ponzina...Dipartimento Protezione Civile; Ing. Alberto Cherubini...GNDT; Coordinamento dell attività del gruppo di lavoro sotto il profilo organizzativo e tecnico, preparazione dei programmi didattici, organizzazione delle schede di rilevamento. Dott. Enrico Giorgetti...Dipartimento Protezione Civile; Criteri generali di rilevamento. Ing. Giandomenico Cifani...GNDT; Arch. Giovanni Cialone...GNDT; Scheda chech list scheda centri storici, scheda palazzetto e omogeneizzazione e stesura finale di tutte le schede. Arch. Pio Baldi...Ministero BB.CC.; Dott.ssa Giovanna Castelli...Esperta esterna Ministero BB.CC.; Criteri adottati per il censimento dall ICCR e banca dati. Arch. Francesco Doglioni...GNDT - Università di Venezia; Criteri di valutazione per macroelementi. Prof. Vincenzo Petrini...GNDT Politecnico di Milano; Criteri di valutazione con indicatori di vulnerabilità. Ing. Paolo Angeletti...GNDT; Scheda palazzi. Ing. Alberto Cherubini...GNDT; Scheda teatri. Prof. Sergio Lagomarsino...GNDT Università di Genova; Scheda chiese, scheda conventi, scheda torri e campanili e scheda muratura. Ing. Riccardo Colozza...Servizio Sismico Nazionale; Arch. Sandro Coppari...Servizio Sismico Nazionale; Scheda strutture fortificate. Dott.ssa Alessandra Melucco Vaccaro...Ministero BB.CC.; Arch. Pietro Cicerchia...Ministero BB.CC.; Scheda siti archeologici. Arch. Margherita Guccione...Ministero BB.CC.; Arch. Donatella Benetti...Servizio Sismico Nazionale; Scheda centro storico. Dott.ssa Angela di Pino...Ministero del Lavoro; Dott.ssa Erminia Moreschina...Ministero del Lavoro; Attività di studio e applicazione della legislazione in materia di LSU. Giandomenico Cifani e Giovanni Cialone Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti del CNR 36
3.2 - REGIONE BASILICATA
3.2 - Ing. Umberto De Matteis Tutor regionale 3.2.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO 3.2.1.1 - Premessa Il progetto LSU bis ha avuto inizio nell agosto 1997 e si è concluso
Dettagli3.6.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO
3.6 - REGIONE PUGLIA Ing. Alfredo Ferrandino Tutor regionale 3.6.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO 3.6.1.1 - Scelta del campione Sulla base dei concetti generali formatori
DettagliCAPITOLO 1 : IL PROGETTO
CAPITOLO 1 : IL PROGETTO Ing. Aurelio Petracca, Geom. Sandro D Alessandro 1.1 PREMESSA Il 26 settembre 1997 una vasta area dell Italia centrale, a confine tra le regioni Umbria e Marche, è stata colpita
Dettagli3. DATI RACCOLTI CON IL CENSIMENTO
Volume I RELAZIONE GENERALE 3.1 Descrizione generale dei dati raccolti I dati raccolti al termine del periodo di durata del Progetto interregionale del Dipartimento della Protezione Civile comprendono
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. per la
PROTOCOLLO D INTESA COMUNE DI POTENZA per la VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA SISMICA E DEFINIZIONE DI STRATEGIE DI INTERVENTO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICO DEGLI EDIFICI RESIDENZIALI IN CEMENTO
DettagliRAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO
3.5 REGIONE MOLISE Ing. Alberto Lemme Tutor regionale 3.5.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO 3.5.1.1 - Premesse Nella parte iniziale del progetto è stato completato il
Dettagli3.4 - REGIONE CAMPANIA
REGIONE CAMPANIA 3.4 - REGIONE CAMPANIA Ing. Stefano Maria Petrazzuoli Tutor regionale 3.4.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO 3.4.1.1 - Premesse Il progetto LSU bis ha
Dettagli3.1.3 Elaborazioni e graduatorie
3.1.3 Elaborazioni e graduatorie Attraverso i dati rilevati nella check-list, che sono sempre da considerare dati poveri, è possibile effettuare una serie di elaborazioni ed individuare criteri per la
DettagliIstituto per le Tecnologie della Costruzione Sede L Aquila. Istituto per le Tecnologie della Costruzione Sede L Aquila
DIPARTIMENTO PATRIMONIO CULTURALE Istituto per le Tecnologie della Costruzione Sede L Aquila Dalla conoscenza al recupero del patrimonio costruito storico in zona sismica A cura di: Giandomenico Cifani
Dettagli1. INTRODUZIONE Antonio Martinelli
1. INTRODUZIONE Antonio Martinelli In questa breve introduzione si illustra l'organizzazione ed i tenuti del volume mettendo in evidenza alcune osservazioni di carattere generale emergenti dalla lettura
DettagliTERREMOTO NEL CENTRO ITALIA: ATTIVITÀ ENEA
TERREMOTO NEL CENTRO ITALIA: ATTIVITÀ ENEA NELL EMERGENZA E NELLA RICOSTRUZIONE Valutazione e interventi sulle strutture di interesse storico e artistico ENEA, Via Giulio Giacomo Buffarini/ SSPT-MET-ISPREV
DettagliCORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA PER IL RESTAURO E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA PER IL RESTAURO E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO Abstract Metodologia e prassi del rilievo urbano nella valutazione preventiva del rischio sismico: il quadro conoscitivo
DettagliIndice sommario Capitolo 1 Conoscenza empirica e analisi delle strutture Capitolo 2 Il percorso di conoscenza
Indice sommario Premessa (C. Blasi)... pag. IX Capitolo 1 Conoscenza empirica e analisi delle strutture 1.1 Una ragionevole rivalutazione della conoscenza empirica e dell analisi cinematica delle strutture
DettagliLETTURA DELL EVOLUZIONE DEL TESSUTO EDILIZIO
LETTURA DELL EVOLUZIONE DEL TESSUTO EDILIZIO Sandra Vecchietti INU Emilia Romagna GLI AGGREGATI EDILIZI: CASI APPLICATIVI Sandra Vecchietti Bologna 10-06-2013 1 Unità Strutturale La presentazione è articolata
DettagliUrbanizzazione della dorsale appenninica e rischio sismico Sintesi del Report WWF realizzato con l Università dell Aquila
Fonte: INGV Urbanizzazione della dorsale appenninica e rischio sismico Sintesi del Report WWF realizzato con l Università dell Aquila Il Gruppo di ricerca dell Università dell Aquila (Bernardino Romano,
DettagliQui DPC. M. Dolce 1. Rubrica
Rubrica M. Dolce 1 Presso il Dipartimento della Protezione Civile, è operante un applicativo (SIGE- Sistema Informativo per la Gestione dell Emergenza) mediante il quale vengono prodotti degli scenari
DettagliLABORATORIO DI RESTAURO
Università degli Studi di Firenze Facoltà di Architettura Laurea in Architettura 4S (quinquennale) A. A. 2006-2007 LABORATORIO DI RESTAURO CORSO B Prof. Arch. Giuseppe A. Centauro Corso di Restauro Architettonico
DettagliCENTRO STUDI E DOCUMENTAZIONE SISMA ABRUZZO (aggiornamento al ) (a cura di G.Cifani, G.Frisch)
CENTRO STUDI E DOCUMENTAZIONE SISMA ABRUZZO 2009 (aggiornamento al 02.12.2013) (a cura di G.Cifani, G.Frisch) Nota bene: la proposta sarà implementata e messa a punto in progress con gli altri componenti
DettagliRISCHIO SISMICO e centri storici
RISCHIO SISMICO e centri storici Palermo 26 novembre 2016 arch. urb. Ennio Nonni Email: ennio.nonni@romagnafaentina.it La definizione degli obiettivi urbanistici dalla NORMA alla PRESTAZIONE SICUREZZA
DettagliBONUS CASA - Ecobonus & Sismabonus Teramo, 8 giugno 2018
BONUS CASA - Ecobonus & Sismabonus Teramo, 8 giugno 2018 LE LINEE GUIDA DEL 2017 PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO E APPLICAZIONE AI PROGETTI DI RICOSTRUZIONE DELLA CITTÀ DI L AQUILA. Carmenzo Miozzi
DettagliPROPOSTA DI PROGRAMMA LABORATORIO DI RESTAURO A.A. 2006/2007 Corso A. Prof. Arch. Maurizio De Vita
PROPOSTA DI PROGRAMMA LABORATORIO DI RESTAURO A.A. 2006/2007 Corso A Prof. Arch. Maurizio De Vita RESTAURO DELL ARCHITETTURA Prof. Maurizio De Vita Gli obiettivi del corso I temi che saranno trattati all
DettagliIL MIGLIORAMENTO SISMICO DELLE COSTRUZIONI IN MURATURA Corso di Formazione (1 credito formativo per la formazione professionale continua)
Con il patrocinio di IL MIGLIORAMENTO SISMICO DELLE COSTRUZIONI IN MURATURA Corso di Formazione (1 credito formativo per la formazione professionale continua) Fondazione Campus Studi del Mediterraneo Lucca,
Dettagli1. CONTENUTI DEL PROGETTO
Volume I - RELAZIONE GENERALE 1.1 Ambito territoriale Il progetto, nella sua formulazione iniziale, riguardava 5 regioni del Sud dell Italia: Molise, Campania,, e la orientale comprendente 67 della provincia
Dettagli3.7 - REGIONE SICILIA Province di Messina, Catania, Ragusa, Siracusa
3.7 - REGIONE SICILIA Province di Messina, Catania, Ragusa, Siracusa Ing. Leonardo Santoro Tutor regionale, Genio Civile di Messina 3.7.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO
DettagliUNIVERSITA DI PISA SCUOLA DI INGEGNERIA COMPORTAMENTO SISMICO DI UN COMPLESSO DI EDIFICI RESIDENZIALI POPOLARI A LIVORNO
UNIVERSITA DI PISA SCUOLA DI INGEGNERIA Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria delle Costruzioni Civili Tesi di Laurea: COMPORTAMENTO SISMICO DI UN COMPLESSO DI EDIFICI RESIDENZIALI POPOLARI A LIVORNO
DettagliESEMPI APPLICATIVI DELLA CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO SISMICO DELLE COSTRUZIONI
ESEMPI APPLICATIVI DELLA CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO SISMICO DELLE COSTRUZIONI Ing. Cinzia Picchi PhD Commissione Redattrice delle Linee Guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni
DettagliMETODO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA FRANA E NORME DI ATTUAZIONE DEL PAI
METODO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA FRANA E NORME DI ATTUAZIONE DEL PAI AUTORITA INTERREGIONALE DI BACINO DELLA BASILICATA IL PAI : individua, perimetra e classifica le aree da proteggere dalle possibili
Dettagli3.2.2 - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE
CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.2.2 - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE 3.2.2.1 - Premessa Sulla scorta
DettagliPRIMO COLLOQUIO SULLA VALORIZZAZIONE Esperienza, partecipazione, gestione
Il sistema informativo sul pubblico dei luoghi della cultura statali Primi risultati dell indagine Sara Parca sara.parca@beniculturali.it Il sistema informativo sul pubblico dei luoghi della cultura statali
DettagliANALISI DI VULNERABILITÀ E RISCHIO SISMICO DELLE RETI E DEI SISTEMI URBANI
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti Dipartimento della Protezione Civile INGV/GNDT- GRUPPO NAZIONALE PER LA DIFESA DAI TERREMOTI Programma quadro
DettagliMetodologie di individuazione delle diverse tipologie edilizie
CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.3.2 - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUAZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE 3.3.2.1 - Premessa L attività
DettagliAPPENDICE B1 Schema di Programma Zone Instabili
APPENDICE B1 Schema di Programma Zone Instabili Finalità generale La finalità generale del Programma Zone Instabili è ridurre gli eventuali effetti dovuti a: instabilità di versante sismoindotta; ( ) Oggetto
DettagliPROGETTO DI RICERCA CENSIMENTO E VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA DEL PATRIMONIO EDILIZIO PRIVATO DELLA REGIONE BASILICATA. Regione Basilicata
PROGETTO DI RICERCA Regione Basilicata Centro di Competenza Regionale per lo Studio ed il Controllo del Rischio Sismico CENSIMENTO E VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA DEL PATRIMONIO EDILIZIO PRIVATO
DettagliPROGETTO VASP VERIFICA DI ADEGUATEZZA SISMICA PRELIMINARE
PROGETTO VASP VERIFICA DI ADEGUATEZZA SISMICA PRELIMINARE LPC Via Nicotera 29 00195 Roma www.lpc.srl Tel 06 83954126 DIVISIONE INGEGNERIA Terremoti in Italia dal 1000 al 2000 1 2-3 4-5 6 o più Accelerazione
DettagliCinzia Talamo del Politecnico di Milano
URBAN UTILITY _ milano 22 03 2013 LA COSTRUZIONE DEL DATO COME PRESUPPOSTO DELLA DECISIONE TERZA SESSIONE RICOGNIZIONI E PRATICHE DI MANUTENZIONE URBANA: IL FACILITY MANAGEMENT URBANO Cinzia Talamo del
DettagliREGIONE PUGLIA ASSESSORATO ASSETTO DEL TERRITORIO AREA POLITICHE PER L AMBIENTE,LE RETI E LA QUALITÀ URBANA SERVIZIO ASSETTO DEL TERRITORIO
REGIONE PUGLIA ASSESSORATO ASSETTO DEL TERRITORIO AREA POLITICHE PER L AMBIENTE,LE RETI E LA QUALITÀ URBANA SERVIZIO ASSETTO DEL TERRITORIO PROPOSTA DI SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE COD. CIFRA: AST/SDL/2009/00002
DettagliRELAZIONE DI SINTESI. A. Cherubini, M. La Ponzina
RELAZIONE DI SINTESI Negli anni successivi all evento sismico dell Irpinia cresce da parte della comunità scientifica la consapevolezza di dover fare un sensibile passo avanti sia nella conoscenza del
Dettagli2.1 STRUMENTI E DATI RILEVATI G. Cifani, A. Lemme Premessa
2.1 STRUMENTI E DATI RILEVATI G. Cifani, A. Lemme 2.1.1 Premessa La finalità del progetto è quella di studiare il comportamento degli edifici storici in caso di terremoto di una vasta area ad elevato rischio
DettagliApprofondimento per una lettura morfologica
LABORATORIO di PROGETTAZIONE URBANISTICA 2018-2019 Prof. Arch. Giovanna Bianchi collabora alla didattica : Yota Nicolarea L ambito urbano TEVERE VIA FLAMINIA VALLE DELLE ACCADEMIE Approfondimento per una
DettagliRECUPERO E VALORIZZAZIONE DI CORNELLO DEL TASSO
Paolo Masotti 117 RECUPERO E VALORIZZAZIONE DI CORNELLO DEL TASSO Paolo Masotti Il lavoro che è qui illustrato deriva, in gran parte, da una tesi di Laurea discussa nell anno accademico 1996/97 presso
DettagliSPECIALE NUCLEARE MILLEPROROGHE. Decreto emergenze Decreto-Legge 30 dicembre 2009, n. 195
SPECIALE NUCLEARE DECRETO LEGISLATIVO 15 FEBBRAIO, N. 31 MILLEPROROGHE DECRETO-LEGGE 30 DICEMBRE 2009, N. 194 Decreto emergenze Decreto-Legge 30 dicembre 2009, n. 195 Appoggi strutturali e aggregati Prodotti
Dettagli17.3 FORMAZIONE AMBIENTALE
17.3 FORMAZIONE AMBIENTALE ISPRA e le Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell ambiente promuovono e realizzano programmi formativi per lo sviluppo delle competenze delle figure professionali
DettagliComune di GANDOSSO. Variante n.1 al Piano di Governo del Territorio
1 Comune di GANDOSSO Variante n.1 al Piano di Governo del Territorio 1 OBIETTIVI DELLA VARIANTE L Amministrazione Comunale di Gandosso, ha predisposto la presente Variante al PGT al fine di perseguire
DettagliCONVEGNO LE ATTIVITA DELLA PROTEZIONE CIVILE E GLI INGEGNERI Le attività dei tecnici volontari tornado di Pianiga-Dolo-Mira
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA COLLEGIO INGEGNERI VENEZIA CONVEGNO LE ATTIVITA DELLA PROTEZIONE CIVILE E GLI INGEGNERI Le attività dei tecnici volontari tornado di Pianiga-Dolo-Mira
DettagliAGGREGATI EDILIZI E PIANIFICAZIONE
AGGREGATI EDILIZI E PIANIFICAZIONE INTERVENTI SU EDIFICI IN AGGREGATO DISSESTI IDROGEOLOGICI PIANIFICAZIONE URBANISTICA TERREMOTO DEL CENTRO ITALIA Teramo, 9 giugno 2017 UFFICIO SPECIALE RICOSTRUZIONE
DettagliRecupero e riqualificazione del patrimonio edilizio: Ecobonus e Sismabonus
Recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio: Ecobonus e Sismabonus Prof. Carmine Lubritto Dipartimento Scienze e Tecnologie Ambientali Università della Campania 1 ECOBONUS e SISMA BONUS Alcune
DettagliNOTA SU RISCHIO SISMICO IN ITALIA: STIMA DEL NUMERO DI ABITAZIONI INTERESSATE (E POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO) E COSTI PER LA LORO MESSA IN SICUREZZA
NOTA SU RISCHIO SISMICO IN ITALIA: STIMA DEL NUMERO DI ABITAZIONI INTERESSATE (E POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO) E COSTI PER LA LORO MESSA IN SICUREZZA In Italia ogni anno si verificano in media circa un centinaio
DettagliIndagine conoscitiva sul livello di. BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2016
Indagine conoscitiva sul livello di BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2016 a cura dello Staff Sistema Qualità e del Servizio Studi della CCIAA di Verona Indice Introduzione.
DettagliREGOLAMENTO REGIONALE DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 16 GENNAIO 2006, N. 2 (NORME PER LA VALORIZZAZIONE DELLE COSTRUZIONI IN TERRA CRUDA).
REGOLAMENTO REGIONALE DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 16 GENNAIO 2006, N. 2 (NORME PER LA VALORIZZAZIONE DELLE COSTRUZIONI IN TERRA CRUDA). Capo I Disposizioni generali Art. 1. (Oggetto) 1. Il presente
Dettagli17/07/2013. Foto aerea Pompei
CONVEGNO SCIENZA E BENI CULTURALI 2013 Bressanone, 9-12 luglio 2013 CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI SITI ARCHEOLOGICI: approcci scientifici e problemi di metodo Foto aerea Pompei DIREZIONE GENERALE
DettagliPROGRAMMA DELLE OPERE PUBBLICHE E DEI BENI CULTURALI
PRESIDENTE - COMMISSARIO DELEGATO EMERGENZA SISMA REGIONE EMILIA-ROMAGNA AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 2 DEL D.L. n. 74/2012, CONVERTITO NELLA LEGGE n. 122/2012 PROGRAMMA DELLE OPERE PUBBLICHE E DEI BENI
Dettaglilezione n.7: meccanismi di collasso
CONSOLIDAMENTO DEGLI EDIFICI STORICI prof PAOLO FACCIO (Università IUAV di Venezia ) A.A. 2012 2013 lezione n.7: meccanismi di collasso ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI MECCANISMI DI COLLASSO Rapporto tra tecnica
DettagliMonitorare il livello di sismicità nelle aree a maggior rischio sismico
Allegato 1 MACROBIETTIVO B4- Prevenzione del rischio sismico e riduzione degli effetti Settore Sismica O B I E T T I V I SPEC I F I C I E I N T E R V E N T I Monitorare il livello di sismicità nelle aree
DettagliL esempio applicativo sul tessuto antico di Ficarra (Me) Prof. Silvio Van Riel, Prof.ssa Fauzia Farneti Università di Firenze
L esempio applicativo sul tessuto antico di Ficarra (Me) Prof. Silvio Van Riel, Prof.ssa Fauzia Farneti Università di Firenze Comune di Ficarra Redazione Ufficio Tecnico comunale Responsabile Ing. Francesco
DettagliDIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E ARCHITETTURA (DICAR) Università degli Studi di Catania V.le Andrea Doria, C A T A N I A
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E ARCHITETTURA (DICAR) Università degli Studi di Catania V.le Andrea Doria, 6-95125 C A T A N I A Catania, 22 gennaio 2015 Oggetto: Report attività presso Ortigia e Lampedusa
DettagliIndagine conoscitiva sul livello di BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2018
Indagine conoscitiva sul livello di BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2018 a cura dello Staff Sistema Qualità e del Servizio Promozione e Sviluppo Indice Introduzione.
DettagliPIANO OPERATIVO PER GLI EDIFICI SCOLASTICI DI PROPRIETA COMUNALE IN CASO DI EVENTO SISMICO
COMUNE DELLA SPEZIA DIPARTIMENTO II TERRITORIO E POLITICHE AMBIENTALI C.d.R. PROTEZIONE CIVILE PIANO OPERATIVO PER GLI EDIFICI SCOLASTICI DI PROPRIETA COMUNALE IN CASO DI EVENTO SISMICO luglio 2012 1 -
DettagliL Istat e il Piano di gestione del rischio alluvioni
L Istat e il Piano di gestione del rischio alluvioni Stefano Tersigni (stefano.tersigni@istat.it) Alessandro Cimbelli Simona Ramberti Parma, 14 Novembre 2011 I dati relativi alle catastrofi naturali: le
DettagliL economia del Lazio nel 2009
L economia del Lazio nel 2009 Evidenza dai conti regionali Istat pubblicati il 28 settembre 2010 Servizio Analisi e Finanza Sviluppo Lazio L economia del Lazio nel 2009 1. Premessa Il 28 settembre, l Istat
DettagliAttività di studio finalizzata al recupero del centro storico di Casentino (Comune di Sant Eusanio Forconese)
SISMA ABRUZZO 2009 Attività di studio finalizzata al recupero del centro storico di Casentino (Comune di Sant Eusanio Forconese) Rilievo e interpretazione del danno, finalizzati alla stesura di un codice
DettagliPRESIDENZA AUTORITA DI BACINO REGIONALE IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI
PRESIDENZA AUTORITA DI BACINO REGIONALE IL PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO DI ALLUVIONI Abbasanta (OR), 21 Settembre2015 Quadro normativo Direttiva Comunitaria 2007/60/CE Valutazione e gestione del rischio
DettagliPrimo Rapporto ANCE/CRESME. LO STATO DEL TERRITORIO ITALIANO 2012 Insediamento e rischio sismico e idrogeologico
Primo Rapporto ANCE/CRESME LO STATO DEL TERRITORIO ITALIANO 2012 Insediamento e rischio sismico e idrogeologico Roma, ottobre 2012 GRUPPO DI LAVORO CRESME PROGETTAZIONE E DIREZIONE Lorenzo Bellicini COORDINAMENTO
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 17 ) Delibera N.930 del DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 22-09-2003 (punto N. 17 ) Delibera N.930 del 22-09-2003 Proponente TOMMASO FRANCI DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI E AMBIENTALI
DettagliAl via la classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni per prevenzione e Sismabonus
Al via la classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni per prevenzione e Sismabonus Articolo 1, comma 2, lettera c) L. Stabilità 2017 Roma, 28 febbraio 2017 12/05/2017 Il Sismabonus come occasione
DettagliAzioni per la valorizzazione e la tutela dei beni geologici nel Parco Nazionale dell Appennino Tosco-Emiliano
Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell Abbadessa 16 e 17 ottobre 2009 2007-2009 Azioni per la valorizzazione e la tutela dei beni geologici nel Parco Nazionale dell Appennino Tosco-Emiliano
DettagliDIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Dettagli legge Lavori Pubblici Costruzioni Suppl. ordinario DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12 ottobre 2007 - Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri per la valutazione
DettagliInizia l anno scolastico. La situazione dell edilizia scolastica Alcune maggiori criticità Normativa antincendio Il Piano del Miur
Inizia l anno scolastico. La situazione dell edilizia scolastica In occasione dell avvio del nuovo anno scolastico il Ministero rende noti i dati disponibili sull anagrafe dell edilizia scolastica. Cifre
DettagliUn Centro internazionale per la valorizzazione del patrimonio fortificato AT FORT Atelier meeting - Venezia Forte Marghera, 18 Marzo 2013
Un Centro internazionale per la valorizzazione del patrimonio fortificato AT FORT Atelier meeting - Venezia Forte Marghera, 18 Marzo 2013 IL PIANO DI RECUPERO DI FORTE MARGHERA. VALUTAZIONI SUL GRADO DI
DettagliPARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO
PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA PIANO del PARCO Rapporto Ambientale ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (VAS): rinvii ai contenuti di cui all Allegato VI
DettagliIl metodo delle proporzioni crescenti
Il metodo delle proporzioni crescenti Ulisse Di Corpo Abstract I modelli predittivi, che utilizzano le regressioni multiple, partono dall assunto che le relazioni tra le variabili sono lineari o traducibili
Dettagli2.3.1 ATTIVITA' SVOLTA PRESSO GLI UFFICI DISTACCATI DELLA REGIONE A FABRIANO
2.3.1 ATTIVITA' SVOLTA PRESSO GLI UFFICI DISTACCATI DELLA REGIONE A FABRIANO Tutor: Geom. Sandro D Alessandro GNDT AQ Premessa A seguito degli eventi sismici che a decorrere dal 26 settembre 1997 hanno
DettagliTiziana Maffei ICOM ITALIA
Tiziana Maffei ICOM ITALIA Protezione Civile L 225 1992 Istituzione del Servizio Civile Nazionale L 100 2012 Riordino della protezione civile Piano Regionale di Protezione Civile Tra le attività ritenute
DettagliPATRIMONIO CULTURALE IN EMERGENZA SINERGIE TRA PUBBLICO E PRIVATO
PATRIMONIO CULTURALE IN EMERGENZA SINERGIE TRA PUBBLICO E PRIVATO Ing. Paolo Iannelli Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016 Sisma 2016 Attività inerenti i beni culturali
DettagliAttività dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro
Attività dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Anno 2013 Nella Regione Umbria la programmazione delle attività di prevenzione negli ambienti di lavoro con l individuazione delle
DettagliCAPITOLO IV.5. IV.5.1. Introduzione. IV.5.2. Obiettivo generale del progetto. IV.5.3. Attività. IV.5.4. Risultati preliminari
CAPITOLO IV.5. PROGETTO SIND SUPPORT: SUPPORTO ALL IMPLEMENTAZIONE ED AVVIO DEL SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE SULLE DIPENDENZE (SIND) COME RETE INFORMATICA NAZIONALE UNIFICATA PER IL SISTEMA DELLE DIPENDENZE
DettagliAMBIENTE E SALUTE NELLE MARCHE
AMBIENTE E SALUTE NELLE MARCHE ATTIVITA ED ESPERIENZE DEL SERVIZIO DI EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE DEL DIPARTIMENTO PROVINCIALE ARPAM DI ANCONA Rielaborazione e aggiornamento del report 2003 a cura del dott.
DettagliUniversal Design per superare le barriere architettoniche e
Universal Design per superare le barriere architettoniche e culturali Ordine degli Architetti di Roma Universal Design per superare le barriere architettoniche e culturali Il corso intende inquadrare il
DettagliEstratto tavola di Struttura Tav.1a.2_Ambiti di conservazione e riqualificazione su CTR
ESTRATTO PIANO URBANISTICO COMUNALE DI GORRETO Palazzo Centurione Estratto tavola di Struttura Tav.1a.2_Ambiti di conservazione e riqualificazione su CTR Estratto tavola di Struttura Tav.1b.2_Ambiti di
DettagliAttività di rilievo per la catalogazione e per interventi di restauro conservativo
Attività di rilievo per la catalogazione e per interventi di restauro conservativo B30 PROGETTO: MALTA LA FABBRICA DELLE MURA CHIESA DI SANTA CATERINA D ITALIA A VALLETTA PROGETTO: MALTA LA FABBRICA DELLE
DettagliPGT del Comune di Verrua Po
SCHEDA SP_01_18175.pdf COMUNE DI VERRUA PO PROVINCIA DI PAVIA PGT CLASSI DI SENSIBILITÀ PAESAGGISTICA INDICE 1. CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO IN RELAZIONE ALLA SENSIBILITÀ PAESISTICA.... 2 2. ARTICOLAZIONE
DettagliII LIVELLO - INDAGINE CON MARTINETTI PIATTI E VISIVA
DETTAGLI ORGANIZZATIVI SUL CORSO INDAGINI DIAGNOSTICHE STRUTTURALI SU MURATURE II LIVELLO - INDAGINE CON MARTINETTI PIATTI E VISIVA Formare e Certificare Operatori di II livello in grado di eseguire indagini
DettagliAl via la classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni per prevenzione e Sismabonus
Al via la classificazione del Rischio Sismico delle costruzioni per prevenzione e Sismabonus Articolo 1, comma 2, lettera c) L. Stabilità 2017 Roma, 28 febbraio 2017 28/02/2017 Il Sismabonus come occasione
DettagliRelazione del Presidio della Qualità
ALLEGATO 1 DOCUMENTO ALLEGATO AL P.TO 3 ALL ODG DELL ADUNANZA DEL PRESIDIO DELLA QUALITÀ DEL 12/04/2017 Relazione del Presidio della Qualità sulla rilevazione dell Opinione degli Studenti Docenti sulla
DettagliPresidenza del Consiglio dei Ministri
Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile G N D T C.N.R. Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti PROGETTO INTERREGIONALE
DettagliESPERIENZE DI VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA SISMICA URBANA E DI VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA DI AGGREGATI EDILIZI STORICI
ISTITUTO NAZIONALE DI URBANISTICA INU GRUPPO DI LAVORO VULNERABILITA SISMICA URBANA E RISCHI TERRITORIALI ESPERIENZE DI VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA SISMICA URBANA E DI VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA
DettagliDECRETO DEL 21 NOVEMBRE 2003
DECRETO 19904 DEL 21 NOVEMBRE 2003 Sommario OGGETTO:...2 ALLEGATO A...3 ALLEGATO B...5 OGGETTO: Disposizioni preliminari per l attuazione dell Ordinanza Presidenza del Consiglio dei Ministri n.3274 del
DettagliPROVINCIA DI FORLI'-CESENA PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE. PIANO STRUTTURALE COMUNALE - Art. 21 L.R. 20/2000
PROVINCIA DI FORLI'-CESENA PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE COMUNE DI PIANO STRUTTURALE COMUNALE - Art. 21 L.R. 20/2000 DISCIPLINA PARTICOLAREGGIATA DEGLI INSEDIAMENTI E INFRASTRUTTURE STORICI
DettagliAMBITO TEMATICO DI INTERVENTO
AMBITO TEMATICO DI INTERVENTO Attività di tipo culturale Attività di formazione Attività di promozione Giornata di studio sull edilizia del Novecento Identificazione del sistema territoriale Corsi per
DettagliL ADEGUAMENTO IMPIATISTICO E LE ESIGENZE DI SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE Ing. Paolo Iannelli Ministero per i Beni e le Attività Culturali
FORUM DI PREVENZIONE INCENDI Milano, 26 ottobre 2011 L ADEGUAMENTO IMPIATISTICO E LE ESIGENZE DI SICUREZZA DEL PATRIMONIO CULTURALE Ing. Paolo Iannelli Ministero per i Beni e le Attività Culturali Premessa
DettagliAPPROFONDIMENTI. Le multinazionali a controllo estero in Italia: un analisi territoriale. di Massimo Armenise ed Elena Mazzeo *
Le multinazionali a controllo estero in Italia: un analisi territoriale di Massimo Armenise ed Elena Mazzeo * Lo scenario economico italiano post crisi, da alcuni definito paludoso (Istat, 2014), da altri
Dettaglipiano del parco Rapporto Ambientale 12 / 2016 CONTENUTI DEL PIANO
piano del parco Valutazione Ambientale Strategica Rapporto Ambientale 12 / 2016 ALLEGATO 1 CONTENUTI DEL PIANO credits Coordinamento e Direzione generale Dott. Paolo Cassola Direttore dell Ente Parco Nazionale
DettagliATTIVITA RELATIVE ALLE MAPPE PRELIMINARI DI PERICOLOSITA E DI RISCHIO
Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (Direttiva 2007/60 CE D.Lgs. 49/ 10 - D.Lgs. 219/ 10) Distretto Idrografico dell Appennino Settentrionale Sub Distretto BACINI MARCHIGIANI SETTENTRIONALI ATTIVITA
DettagliProgrammazione 2015 Richieste di finanziamento in Edilizia Sanitaria con priorità 2015 e scenari di programmazione degli investimenti
Programmazione 2015 Richieste di finanziamento in Edilizia Sanitaria con priorità 2015 e scenari di programmazione degli investimenti Regione Piemonte Settore Sanità IRES Piemonte Nucleo Edilizia Sanitaria
DettagliGazzetta Ufficiale N. 24 del 29 gennaio DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12 ottobre 2007
Gazzetta Ufficiale N. 24 del 29 gennaio 2008 DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12 ottobre 2007 Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri per la valutazione e la riduzione del
DettagliCOMUNE DI BORGHI PIANO STRUTTURALE COMUNALE - Art. 21 L.R. 20/2000
PROVINCIA DI FORLI'-CESENA PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE COMUNE DI PIANO STRUTTURALE COMUNALE - Art. 21 L.R. 20/2000 DISCIPLINA PARTICOLAREGGIATA DEGLI INSEDIAMENTI E INFRASTRUTTURE STORICI
Dettagli1. Albergo diffuso del Monte Subasio
1. Albergo diffuso del Monte Subasio Turismo sport e servizi; Innovazione nella gestione delle risorse economiche; Potenziamento dei beni pubblici e infrastrutture a fini turistici; Incentivazione del
DettagliRICERCA STORICA DOCUMENTAZIONE CONSERVAZIONE DIAGNOSTICA
C.I.R.I Edilizia e Costruzioni U.O. Recupero e Restauro c/o Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali Università di Bologna (sede di Ravenna) RICERCA STORICA DOCUMENTAZIONE
DettagliPiano formativo del Master di II livello in
Piano formativo del Master di II livello in Progettazione Architettonica per il Recupero dell Edilizia storica e degli Spazi pubblici master P.A.R.E.S DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E PROGETTO FACOLTÀ DI
DettagliIl Contributo degli Architetti mobilitati per l evento sismico del Centro Italia 2016/2017
Il Contributo degli Architetti mobilitati per l evento sismico del Centro Italia 2016/2017 Arch.Walter Baricchi Coordinatore Dipartimento cooperazione,solidarietà e protezione civile Arch.Pasquale Zaffina
DettagliANALISI STRUTTURE AGRICOLE.
ANALISI STRUTTURE AGRICOLE. Numerosi studi (Barbieri 1923; Biasutti, 1932; Pagano et al., 1936; Franciosa, 1942; Samonà, 1954; Saibene 1955) hanno evidenziato la diffusione dell edilizia rurale sull intero
Dettagli