attuazione dell'art. 15, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni Euroconsulting S.r.l.

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1 Corso di Formazione per Addetti al Primo Soccorso Aziendale attuazione dell'art. 15, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni

2 Riferimenti legislativi Art. 15 D.Lgs n 626 del Il datore di lavoro, tenendo conto della natura dell attività e delle dimensione dell azienda ovvero dell unità produttiva, sentito il medico competente ove previsto, prende i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e di assistenza medica di emergenza. 2. Il datore di lavoro, qualora non vi provveda direttamente, designa uno o più lavoratori incaricati dell attuazione dei provvedimenti di cui al comma Omissis 4. Omissis

3 Perchè il corso di formazione? Il presente corso di formazione intende rendere edotto il personale designato al Primo Soccorso Aziendale sulle azioni da intraprendere in caso di infortuni e malesseri sui luoghi di lavoro

4 Che cosa si intende per Primo Soccorso? Per primo soccorso si intende l insieme di comportamenti, manovre e cure da effettuarsi nell immediatezza di un infortunio o di un malore improvviso in attesa dell arrivo dell unità di emergenza sanitaria.

5 Proteggere Avvertire Soccorrere (PAS) Gli immediati obiettivi che il soccorritore deve conseguire nei primi momenti di una emergenza sanitaria sono: proteggere se stessi e l infortunato da ulteriori rischi, avvertire il servizio medico di emergenza, iniziare le manovre di soccorso.

6 Proteggere se stessi e l infortunato non perdere la calma e osservare quello che è avvenuto per alcuni secondi cercando di stabilire cosa è successo e valutando la presenza di ulteriori pericoli per l infortunato o per se stessi; se sono coinvolte più persone contarle; proteggersi dal contatto con il sangue o altri liquidi biologici usando guanti o, in mancanza, materiale impermeabile (buste di plastica); se si viene a contatto con il sangue occorre lavare la parte con acqua e sapone in abbondanza e far valutare dal medico l opportunità della profilassi per l epatite B.

7 Proteggere se stessi e l infortunato proteggersi da eventuali rischi ambientali (es.: rischio chimico, fumo, rischio elettrico, ecc.), indossando se a disposizione indumenti di protezione adatti (es. maschere, respiratori, guanti dielettrici, ecc.) ed evitando di trasformarsi in vittima nel tentativo di soccorso; proteggere l infortunato da eventuale pericolo imminente (presenza di sostanze tossiche, folgorazione, ecc.) prendendo subito i necessari provvedimenti (aerare gli ambienti, staccare l interruttore della corrente elettrica, ecc.); se l infortunato è cosciente tranquillizzarlo; evitare assembramenti di curiosi nei pressi dell infortunato; coprire l infortunato se necessario.

8 Avvertire l unità di emergenza sanitaria se sono presenti più persone inviare una di loro a chiamare i soccorsi; se si è da soli assicurarsi che l infortunato respiri prima di correre a telefonare; quando si chiama il 118 per il trasporto rapido al Pronto Soccorso, fornire in modo chiaro le seguenti informazioni: 1. il proprio nome e cognome, struttura di appartenenza (Dipartimento, Istituto, Centro, ecc.) e numero di telefono; 2. cosa è accaduto; 3. numero delle persone coinvolte; 4. condizioni della vittima (es. è cosciente? Respira?) e cosa si sta facendo per lei;

9 Avvertire l unità di emergenza sanitaria 5. indicazioni precise per il raggiungimento del luogo dell infortunio: nome della struttura, indirizzo, via, numero civico, piano dell edificio, denominazione della stanza, laboratorio, percorso interno alla struttura; se il luogo è difficile da raggiungere si deve fare in modo che qualcuno aspetti i soccorsi all ingresso della via principale; 6. prima di riattaccare chiedere conferma all operatore; assicurarsi che vengano aperti i cancelli, la sbarre, i portoni di accesso.

10 Soccorrere l infortunato Soccorrere l infortunato eseguendo poche azioni essenziali, che sono illustrate nelle schede successive, ed evitando di aggravare la situazione con interventi scorretti ed inutili. In particolare: non spostare l infortunato tranne che nei casi di pericolo imminente, non metterlo in piedi o seduto; astenersi dal somministrare qualsiasi tipo di farmaco, bevanda od alimento; non effettuare manovre di pertinenza medica (per es.: riduzione di fratture o lussazioni, estrazione di oggetti estranei da qualsiasi parte del corpo); non fare commenti sull accaduto con l infortunato sulle lesioni e la loro gravità; non abbandonare l infortunato.

11 SCENARIO Identificazione del luogo; Identificazione del contenuto ; - necessari per una rapida descrizione Osservazione dello stato post ; Osservazione dell accaduto (fatto); Osservazione di ciò che sta per/potrebbe accadere;

12 SCENARIO Mettere in sicurezza ove possibile senza correre ulteriori pericoli: - spegnimento piccoli fuochi; - chiusura rubinetti gas; - interruzione di corrente; - tutto ciò che può impedire un peggioramento dello status da effettuarsi in completa SICUREZZA.

13 SCENARIO Esempio: 1 Scenario: bagni dipendenti, 2 persona a terra apparentemente priva di cosc., 3 osservazione dell ambiente --> confezioni di medicinali intorno al corpo siringhe/polveri/bustine/blister, 4 allontanamento dei medicinali OVE POSSIBILE --> SOCCORSO!

14 Controllo e supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (BLS) Le fasi di controllo delle funzioni vitali devono essere alternate in corretta sequenza ad azioni di supporto secondo lo schema seguente Valutazione stato coscienza E cosciente Non è cosciente Apertura delle vie respiratorie Valutazione attività respiratoria Respira Non respira Respirazione artificiale Valutazione attività cardiaca polso presente continua respirazione artificiale Polso assente Massaggio cardiaco e continua respirazione artificiale

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16 Controllo delle funzioni vitali In caso di malore od infortunio occorre procedere ad un controllo immediato delle funzioni vitali (stato di coscienza, respirazione, circolazione): È COSCIENTE? Chiamare ad voce alta (Come si sente? Come sta?), scuotere la spalla delicatamente.

17 Controllo delle funzioni vitali G.A.S. (Guarda Ascolta Senti) RESPIRA? Guardare se il torace si alza e si abbassa. Ascoltare e Sentire il passaggio dell aria avvicinando la guancia alla bocca e al naso della vittima dopo aver aperto le vie aeree (Foto 1). Valutare per 5 secondi.

18 Controllo delle funzioni vitali IL CUORE BATTE? Valutare la presenza-assenza di polso carotideo per almeno 5 secondi (Foto 2). Per effettuare questa valutazione mantenere la testa della vittima estesa con una mano, posare delicatamente l indice e il medio dell altra mano sul pomo di Adamo e spostarli verso se stessi fino ad incontrare un incavo nella parte laterale del collo.

19 Supporto delle funzioni vitali VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA NON È COSCIENTE: la perdita di coscienza determina un rilasciamento muscolare e la lingua va ad ostruire le prime vie aeree in seguito alla caduta all indietro della mandibola. Occorre: slacciare gli indumenti al collo, vita e torace e mettere in posizione supina allineata; procedere alla APERTURA DELLE VIE AEREE: spingendo la testa all indietro poggiando una mano sulla fronte e sollevando il mento con le dita; in caso di sospetta lesione vertebrale sollevare la mandibola senza estendere la testa (Foto 3); aprire la bocca per osservare la presenza di corpi estranei (Foto 4), se presenti rimuoverli.

20 SE RESPIRA: Supporto delle funzioni vitali VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA se la vittima non ha subito traumi far assumere la posizione laterale di sicurezza, nella quale si mantiene l estensione del capo e si previene l inalazione di vomito (Foto A-B); controllare l attività respiratoria ogni 4-5 minuti.

21 Supporto delle funzioni vitali SE NON RESPIRA: VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA occorre iniziare urgentemente la RESPIRAZIONE ARTIFICIALE: proteggere eventualmente con un fazzoletto aperto la bocca dell infortunato per evitare la repulsione; chiudere il naso della vittima con due dita, poggiare la bocca su quella dell infortunato e soffiare profondamente in modo da gonfiare polmoni; mentre si insuffla osservare che il torace si alzi. Tra un insufflazione e l altra osservare che la gabbia toracica si abbassi (foto 5 6); dopo 2 insufflazioni è necessario effettuare, attraverso la palpazione del polso carotideo per 5 secondi, la valutazione dell attività cardiaca.

22 Supporto delle funzioni vitali VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ CARDIACA SE IL CUORE BATTE: continuare la respirazione artificiale con un ritmo di 1 insufflazione ogni 5 secondi finché non riprende la respirazione naturale; controllare periodicamente (ogni 30/60 secondi) l attività cardiaca.

23 Supporto delle funzioni vitali SE IL CUORE NON BATTE: VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ CARDIACA insieme alla respirazione artificiale, occorre iniziare urgentemente il MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO: 1. sdraiare per terra l infortunato in posizione supina; 2. seguire con un dito l arcata costale sino alla parte finale inferiore dello sterno (Foto 7); 3. poggiare al di sopra del punto individuato il secondo e terzo dito dell altra mano (Foto 8);

24 Supporto delle funzioni vitali VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ CARDIACA 4. posizionare il calcagno dell altra mano accanto alle due dita (Foto 9); 5. sovrapporre l altra mano intrecciando le dita e mantenendole sollevate (Foto 10);

25 Supporto delle funzioni vitali VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ CARDIACA 6. comprimere mantenendo le braccia tese e sfruttando il peso del tronco. Eseguire compressioni al minuto (Foto 11-12).

26 Supporto delle funzioni vitali VALUTAZIONE DELL ATTIVITÀ CARDIACA Se si è da soli Alternare 2 insufflazioni e 15 compressioni toraciche. Se si è in due Alternare 1 insufflazioni e 5 compressioni toraciche. Continuare senza interrompere fino all arrivo dell ambulanza controllando la ripresa del polso dopo il primo minuto ed in seguito ogni 2 3 minuti. Se il cuore ricomincia a battere continuare la respirazione artificiale (1 insufflazione ogni 5 secondi) controllando che il polso sia presente (ogni 30/60 secondi). Se ricompare l attività respiratoria mantenere aperte le vie aeree facendo assumere, se possibile, la posizione di sicurezza controllando che continui a respirare.

27 Le posizioni in cui mettere la vittima Quando la persona è cosciente assume spontaneamente una posizione, detta di difesa che in generale va rispettata. Diventa necessario intervenire sulla posizione quando: occorre contrastare un peggioramento delle funzioni vitali o praticare la rianimazione cardio-polmonare; la persona è incosciente; occorre abbandonare l infortunato per chiamare soccorso; occorre allontanare l infortunato da fonti di pericolo imminente.

28 Le posizioni in cui mettere la vittima 1) posizione supina allineata: si ottiene allineando capo, tronco e arti (Foto 13); riduce il rischio di aggravare una lesione vertebrale in caso di spostamento di emergenza; permette le manovre rianimatorie; se la persona è incosciente per mantenere libere le vie respiratorie si deve girare la testa;

29 Le posizioni in cui mettere la vittima 2) posizione semiseduta: si ottiene mettendo un sostegno dietro il tronco e il capo dell infortunato (Foto 14); facilita la respirazione; si utilizza ad esempio nel caso di infarto cardiaco, traumi del torace, ecc.;

30 Le posizioni in cui mettere la vittima 3) posizione laterale di sicurezza: (fig.15-20) si ottiene ponendosi al lato dell infortunato supino: -flettendo il braccio del soggetto dallo stesso lato del soccorritore; -flettendo la gamba del lato opposto;

31 Le posizioni in cui mettere la vittima - mettendo la mano del braccio opposto sotto la guancia dell infortunato, in modo da evitare che il paziente rotoli sul viso una volta girato; - ruotando lentamente il soggetto su un fianco verso il soccorritore; - estendendo il capo;

32 Le posizioni in cui mettere la vittima facilita l espulsione dalla bocca di secrezioni evitando il pericolo di soffocamento e mantiene libere le vie respiratorie; si utilizza nel caso sia necessario lasciare da solo un infortunato privo di coscienza ma che respira per andare a chiamare il pronto soccorso o per dare soccorso ad altri soggetti;

33 Le posizioni in cui mettere la vittima 4) posizione antishock: si ottiene sollevando gli arti inferiore dell infortunato di circa 45 gradi o posizionando un supporto in grado di mantenerli sollevati (Foto 21); favorisce il ritorno del sangue verso il cuore ed il cervello; si utilizza negli svenimenti, lipotimia, negli stati di shock (per es. da emorragia, da gravi reazioni allergiche, crisi ipogligemiche, ecc.).

34 Il trasporto dell infortunato Nel caso sia assolutamente necessario spostare l infortunato eseguire la manovra almeno in 4 persone così da mantenere il corpo, la testa e gli arti rigidamente allineati, soprattutto se si sospettano lesioni vertebrali (Foto 22). Se si è soli e non si trova aiuto, si può provvedere allo spostamento per esempio afferrandolo per le ascelle e tenendo ferma la testa con gli avambracci.

35 PRIMO SOCCORSO COSA FARE COSA NON FARE Esempi dei comportamenti da tenere in caso di malesseri o lesioni che più frequentemente si possono presentare in ambiente lavorativo.

36 SVENIMENTO Lo svenimento consiste nella temporanea perdita dei sensi, dovuta ad un minore afflusso di sangue al cervello causato per esempio da mancanza di aria, trauma alla testa, intossicazione, emozioni intense, ecc. I principali segni e sintomi sono: respiro superficiale, polso debole, pallore, fronte sudata. Spesso sintomi premonitori che precedono lo svenimento sono: vertigini, nausea, debolezza, pallore, sensazione di mancamento. COSA FARE Se possibile accompagnare la caduta in terra per evitare traumi cranici Posizionare la vittima in posizione supina Allentare gli indumenti stretti Sollevare gli arti inferiori se non si sospettano traumi alla colonna vertebrale Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (vedi schema BLS) Eventualmente coprire il soggetto con una coperta Alla ripresa della coscienza tranquillizzare la persona Chiamare il 118 se entro alcuni minuti non si riprende o se si risente male

37 SVENIMENTO COSA NON FARE Non sollevare la persona svenuta in posizione eretta o seduta Non cercare di rianimare la vittima schiaffeggiandola o dandole bevande Non dare alcolici quando la vittima ha ripreso i sensi Alla ripresa della coscienza non metterla subito in posizione eretta, ma mantenerla supina per alcuni minuti facendola in seguito sollevare gradualmente

38 CRISI CONVULSIVA La crisi convulsiva è un disturbo improvviso e transitorio della funzione cerebrale che si manifesta con fenomeni motori involontari associati ad alterazioni dello stato di coscienza. I principali segni e sintomi sono: Perdita di coscienza preceduta a volte da grida. Arresto del respiro e cianosi. Scosse e movimenti disordinati del corpo via via meno frequenti e violenti. Chiusura serrata della mandibola con comparsa di bava alla bocca ed eventuale sangue a seguito di morsicatura della lingua e delle guance. Recupero graduale con ripresa della respirazione e risveglio del soggetto spesso accompagnato da confusione, cefalea e sonnolenza. La crisi può durare 2-5 minuti e non si può interrompere. Terminato l attacco dopo pochi minuti, in genere non si hanno conseguenze né si richiede terapia.

39 CRISI CONVULSIVA COSA FARE Se possibile accompagnare la caduta in terra per evitare traumi cranici Appoggiare se possibile la testa del paziente su qualcosa di morbido (cappotto, coperta, ecc.) Allentare gli indumenti stretti Facilitare la respirazione utilizzando la posizione di sicurezza Spostare i mobili in modo che la vittima non si ferisca sbattendovi contro Chiamare il 118 COSA NON FARE Non mettere nulla tra i denti Non tenere disteso con forza il paziente

40 COLPO DI CALORE Il colpo di calore consiste in un aumento eccessivo della temperatura corporea causato da temperatura ambientale elevata. I principali segni e sintomi sono: Temperatura corporea elevata oltre 41. Confusione mentale, perdita di coscienza, convulsioni. Pelle molto calda ma asciutta, respiro rapido e affannoso, polso rapido.

41 COSA FARE COLPO DI CALORE Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (vedi schema BLS); Chiamare il 118; Raffreddare il paziente rapidamente: Trasportare l infortunato in un ambiente fresco e ventilato ed in ogni caso allontanarlo dalla fonte di calore. Svestirlo e raffreddare la superficie del corpo: - con spugnature fresche, - spruzzando o versando acqua, - avvolgendolo in asciugamani o panni bagnati sui quali versare acqua, - se a disposizione, mettendo ghiaccio (anche sintetico) avvolgendolo in un panno, sotto le ascelle, ginocchia, inguine, polsi, caviglie

42 COLPO DI CALORE COSA NON FARE Non dare alcolici e bevande ghiacciate

43 SHOCK Lo stato di shock è caratterizzato da una grave caduta della pressione sanguigna, con riduzione dell irrorazione di organi e tessuti e possibilità di danni irreversibili se prolungata nel tempo. Le cause che possono generare lo stato di shock possono essere emorragie, ustioni estese, lesioni traumatiche gravi, reazioni allergiche, infezioni diffuse, patologie cardiache, ecc. I principali segni e sintomi sono: Cute fredda, umida, pallida. Coscienza indebolita o perdita di coscienza nei casi gravi. Difficoltà nel mantenere la stazione eretta ed estrema debolezza. Polso debole e frequente. Respiro superficiale e affrettato. Nausea e vomito.

44 SHOCK COSA FARE Chiamare il 118; Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (vedi schema BLS) Se la causa è un emorragia vedere i comportamenti in caso di emorragia Far assumere la posizione antishock Liberare da indumenti troppo stretti Coprire e tranquillizzare la vittima

45 SHOCK COSA NON FARE Non dare alcolici e bevande ghiacciate

46 ATTACCO CARDIACO L angina pectoris e l infarto del miocardio sono causate da una riduzione di apporto di ossigeno al tessuto muscolare cardiaco dovute generalmente ad una ostruzione della circolazione dei vasi sanguigni che irrorano il cuore. I danni dovuti a tale riduzione di ossigeno possono essere inizialmente reversibili (angina) per poi, perdurando la situazione patologica, divenire irreversibile con morte del tessuto cardiaco. Fattori predisponenti sono l ipertensione arteriosa, l alimentazione troppo ricca di grassi, lo stress, il sovrappeso, l abuso di fumo di sigaretta, ecc. I principali segni e sintomi sono: oppressione o dolore intenso al centro del torace che dura più di qualche minuto e si può estendere alle spalle, al collo, alle braccia (soprattutto il sinistro), alla mandibola, alla schiena e talvolta all epigastrio (stomaco); pallore, sudorazione e nausea, stato di confusione, agitazione, ipotensione, difficoltà di respirazione.

47 ATTACCO CARDIACO COSA FARE Mettere in posizione semiseduta con le ginocchia piegate (vedi Foto 20) Slacciare gli indumenti al collo, vita e torace Chiamare il 118 Tranquillizzare il paziente Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (vedi schema BLS) Spesso il soggetto sa di essere cardiopatico, conosce i sintomi e la loro evoluzione, ha con se i farmaci e sa come assumerli. Chiedigli come puoi aiutarlo

48 ATTACCO CARDIACO COSA NON FARE Non somministrare bevande Non muoverlo, non farlo camminare

49 FERITE Le ferite sono lesioni con perdita della continuità della cute ed eventualmente dei tessuti sottostanti. Possono essere di varia gravità, con minore o maggiore perdita di tessuto e sanguinamento.

50 FERITE COSA FARE Lavarsi le mani con acqua e sapone ed indossare i guanti Lavare la ferita facendo scorrere acqua pulendola dai detriti di terra o altra eventuale sporcizia Disinfettarla e coprirla con garze sterili In caso di sanguinamento abbondante: fasciare la ferita, applicare del ghiaccio o ghiaccio pronto uso sulla medicazione; se la ferita è su un arto sollevarlo

51 FERITE COSA NON FARE Non usare sulle ferite cotone idrofilo, polvere antibiotica

52 EMORRAGIE Per emorragia si intende la fuoriuscita di sangue più o meno abbondante da un vaso sanguigno. Possono essere: esterne: il sangue fuoriesce attraverso una ferita; interne il sangue fuoriesce dai vasi ma all interno di cavità dell organismo (per es. organi addominali); interne esteriorizzate date dal versamento di sangue all interno di un organo che comunica con l esterno (ad es. naso, bocca, orecchio). Si distinguono in: venose con sangue rosso scuro non pulsante; arteriose con sangue rosso vivo a schizzo.

53 EMORRAGIE EMORRAGIA INTERNA Le emorragie interne si possono solo sospettare in base alle circostanze dell incidente e in presenza di sintomi da shock. COSA FARE Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (vedi schema BLS); Chiamare il 118; In attesa dei soccorsi tenere l infortunato con gli arti inferiori sollevati. COSA NON FARE Non somministrare bevande.

54 EMORRAGIA ESTERNA EMORRAGIE Possono essere più o meno gravi a seconda della localizzazione, dell entità della lesione (estensione, profondità), dell interessamento di un vaso venoso o arterioso. COSA FARE Indossare i guanti; Sdraiare il paziente e controllare, se necessario, le funzioni vitali; Sollevare la parte sanguinante al di sopra del livello del cuore; Coprire la ferita con un tampone di garza sterile o un panno pulito e comprimere intensamente; Chiamare il 118 Mantenere la compressione fino all arrivo dei soccorsi; In casi eccezionalmente gravi, se l emorragia non si arresta con la compressione manuale, si può applicare un laccio emostatico o meglio una fascia a monte della ferita. Il laccio può essere pericoloso perché se applicato per più di 10 minuti consecutivi può comportare il rischio di necrosi dei tessuti a valle del laccio

55 EMORRAGIE COSA NON FARE Non utilizzare materiali penetranti come corde, fil di ferro ecc. come lacci Non rimuovere corpi estranei dal tessuto leso che potrebbero fungere da tamponi naturali

56 EMORRAGIE EPISTASSI È la fuoriuscita di sangue dal naso dovuta a fragilità capillare, rinite, traumi, disturbi della coagulazione, ecc. COSA FARE Indossare i guanti Premere la narice interessata sul setto nasale per qualche minuto Tenere seduto il paziente con la testa in avanti per evitare un ingestione di sangue Applicare del ghiaccio (o acqua fredda) sulla fronte o alla radice del naso Se l emorragia non si arresta chiamare il 118

57 EMORRAGIE COSA NON FARE Non reclinare il capo indietro né far soffiare il naso Non comprimere le narici se l infortunato ha subito un trauma cranico

58 DISTORSIONE La distorsione è una lesione articolare conseguente ad una abnorme e violenta rotazione dei capi articolari. I principali segni e i sintomi sono dolore, tumefazione e impotenza funzionale. COSA FARE Mettere a riposo l arto con adatto bendaggio Applicare acqua fredda o ghiaccio sull articolazione Inviare l infortunato al Pronto Soccorso per il trattamento idoneo COSA NON FARE Non muovere l arto Se il trauma ha interessato la colonna vertebrale non spostare la persona in attesa dell ambulanza e non posizionare cuscini sotto la testa

59 LUSSAZIONE La lussazione è una lesione articolare, solitamente conseguente ad un trauma violento, caratterizzata da uno spostamento permanente dei capi ossei articolari dalla loro sede. I principali segni e sintomi sono dolore intenso, impotenza funzionale marcata, alterazione del profilo articolare. COSA FARE Mettere a riposo l arto con adatto bendaggio rispettando l eventuale posizione naturale di difesa Applicare acqua fredda o ghiaccio sull articolazione Inviare l infortunato al Pronto Soccorso per il trattamento idoneo COSA NON FARE Non tentare di rimettere i capi articolari nelle sedi abituali Se il trauma ha interessato la colonna vertebrale non spostare la persona in attesa dell ambulanza e non posizionare cuscini sotto la testa

60 FRATTURE Le fratture sono lesioni ossee, solitamente causate da un trauma violento e diretto, caratterizzate dall interruzione della continuità di un segmento osseo. I principali segni e sintomi, che possono presentarsi insieme od isolatamente, sono: dolore, gonfiore, ematoma, modificazioni della forma e dell atteggiamento dell arto lesionato, rigidità muscolare di difesa, eventuale esposizione di un frammento osseo. COSA FARE Chiamare il 118 Nel caso di fratture agli arti: Mantenere immobile l arto fratturato senza spostare monconi di fratture Proteggere con garze sterili o teli puliti eventuali ferite o parti ossee sporgenti Mettere del ghiaccio sulla zona del trauma

61 FRATTURE COSA FARE Nel caso di fratture alla colonna vertebrale: Lasciare la vittima nella posizione assunta spontaneamente Se è necessario spostare la persona vedi Foto 22

62 FRATTURE COSA NON FARE Nel caso di fratture agli arti: Non tentare di raddrizzare gli arti Non spostare la persona se non è indispensabile Nel caso di fratture alla colonna vertebrale: Non spostare la persona in attesa dell ambulanza Non mettere seduto Non piegare la schiena Non ruotare il collo, non fletterlo, non iperestenderlo Non posizionare cuscini sotto la testa

63 TRAUMA CRANICO Il trauma cranico è un evento traumatico del capo. Può provocare la formazione di ematoma o emorragia intracranica con conseguente compressione del cervello. I principali segni e sintomi in caso di interessamento cerebrale sono: dolore, dal semplice mal di testa a grave sensazione di malessere, alterazione dello stato di coscienza (confusione mentale, sonnolenza, convulsioni), nausea e vomito. I sintomi possono comparire anche dopo diverse ore dal trauma. Se la persona ha perso conoscenza anche per breve periodo è necessario l intervento del medico. COSA FARE Stendere il soggetto in posizione supina con il capo ben poggiato per terra Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (vedi schema BLS) Chiamare il 118 Applicare il ghiaccio sul capo

64 TRAUMA CRANICO COSA NON FARE Non tamponare l uscita di sangue da naso, bocca, orecchio Non somministrare bevande Non ruotare la testa Non flettere la testa in avanti Non iperstenderla eccessivamente

65 LESIONI OCULARI DA CORPI ESTRANEI O SCHIZZI DI SOSTANZE I principali segni e sintomi sono: bruciore oculare, arrossamento, lacrimazione, ipersensibilità alla luce, fastidio visivo, sensazione di presenza di qualcosa di estraneo nell occhio, ecc. COSA FARE Lavare l occhio con acqua in quantità abbondante; in caso di contatto con sostanze chimiche protrarre il lavaggio per 5-10 minuti Coprire l occhio con una garza o benda sterile, senza effettuare pressione su di esso e se possibile mantenere chiuso anche l altro occhio per evitare movimenti dell occhio leso Inviare al Pronto Soccorso Oculistico

66 LESIONI OCULARI DA CORPI ESTRANEI O SCHIZZI DI SOSTANZE COSA NON FARE Non tentare la rimozione di corpi estranei Non mettere colliri, pomate Non effettuare pressioni sull occhio o stropicciarselo

67 FOLGORAZIONE È una sindrome causata dal passaggio di corrente elettrica nel corpo umano. La gravità dei sintomi sulla persona dipendono dall intensità della corrente, dal tempo di contatto, dal percorso della corrente nel corpo umano e dalla concomitanza di alcuni fattori (scarpe bagnate, piedi nudi, ecc). I principali segni e sintomi sono: ustione nel punto di contatto con il cavo elettrico ed eventualmente nel punto di uscita, contrazione dei muscoli, arresto cardio - respiratorio. COSA FARE Interrompere la corrente elettrica staccando l interruttore generale (indispensabile in caso di ALTA TENSIONE) In caso di BASSA TENSIONE se non fosse possibile interrompere l alimentazione occorre: isolarsi verso terra con pedane isolanti, tavola di legno, teli gommati, ecc. staccare l infortunato dalla fonte di corrente servendosi di un mezzo non conduttore (per esempio un bastone di legno, guanti isolanti ecc.)

68 FOLGORAZIONE COSA FARE Posizionare l infortunato tenendo presente le eventuali lesioni Chiamare il118; Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (vedi schema BLS); Applicare sulle ustioni garze sterili. COSA NON FARE Non toccare l infortunato direttamente prima di aver interrotto il contatto elettrico; Non utilizzare oggetti isolanti bagnati Non soccorrere l infortunato con mani o vestiti bagnati

69 USTIONI L ustione è una lesione della pelle e della zona sottostante, provocata dal contatto con fonti di calore, elettrocuzioni, o con sostanze chimiche. La gravità della lesione dipende dalla profondità, dalla sede (viso ed occhi sono zone più delicate), dall estensione (quando è interessata più del 25% della superficie corporea l ustione è molto grave) e dalla natura dell agente ustionante. Le ustioni si classificano in: ustioni di primo grado: eritema con arrossamento, dolore e lieve gonfiore; ustioni di secondo grado: bolle e/o vescicole piene di siero con arrossamento, dolore e lieve gonfiore; ustioni di terzo grado: necrosi della cute e formazione di croste di colore grigio nero.

70 USTIONI COSA FARE Se i vestiti hanno preso fuoco soffocare le fiamme, utilizzando indumenti, coperte, etc. Irrigare a lungo e abbondantemente con acqua le parti ustionate, soprattutto se le ustioni sono d origine chimica, così da poter rimuovere meccanicamente l agente caustico Applicare sulle ustioni garze sterili In caso di ustioni estese mettere il soggetto in posizione antishock (Foto 21) Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (vedi schema BLS). Chiamare il 118

71 USTIONI COSA NON FARE Non utilizzare estintori per spegnere le fiamme sull infortunato Non strappare gli indumenti bruciati aderenti alla cute Non toccare con le mani l ustione per non infettarla Non spalmare oli o pomate Non mettere del ghiaccio sulla zona ustionata Non tentare di bucare le vesciche o le bolle Non applicare cotone sulle ustioni Non coprire con garze anche se sterili le ustioni sul viso

72 REAZIONI ALLERGICHE Alcune reazioni allergiche, dette anafilattiche, possono essere estremamente gravi, di rapidissima insorgenza ed evoluzione e, se non trattate precocemente, risultare fatali in minuti. Tali sono soprattutto le reazioni che compaiono in soggetti allergici ad imenotteri (ape, vespa, calabroni), farmaci ed alimenti. I sintomi sono generalizzati e possono coinvolgere vari organi ed apparati: la cute e mucose: prurito intenso e diffuso, rossore, orticaria, tumefazione del viso, lingua, labbra, palpebre,mucosa del cavo orale, congiuntivite; l apparato respiratorio: starnuti e naso chiuso, tosse, difficoltà di respiro, sensazione di costrizione alla gola e al torace; l apparato digestivo: nausea, vomito, dolori allo stomaco; l apparato cardiocircolatorio: tutti i sintomi dello shock.

73 REAZIONI ALLERGICHE COSA FARE Chiamare il 118; Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (vedi schema BLS); Se il soggetto è stato punto da un insetto (ape) non tentare di estrarre il pungiglione servendosi di pinzette o punte di ago. Non effettuare tentativi con le dita; Spesso il soggetto sa di essere allergico e a che cosa, conosce il corteo dei sintomi e la loro evoluzione, ha con se i farmaci salvavita e sa come usarli. Chiedigli come puoi aiutarlo. COSA NON FARE Non lasciarlo solo Non sottovalutare i primi sintomi anche se lievi in un soggetto allergico

74 INTOSSICAZIONI DA SOSTANZE CHIMICHE Chiamare il centro antiveleni: Policlinico Umberto I Policlinico A. Gemelli L introduzione di una sostanza tossica nel corpo umano è detta intossicazione. Le vie di introduzione nell organismo sono: la via cutanea e o oculare; la via respiratoria; la via digestiva; La gravità dell intossicazione dipende dalla distribuzione, dalla concentrazione e dal meccanismo di azione della sostanza tossica nei tessuti e negli organi del corpo umano. Per questo motivo occorre prendere sempre visione, se disponibili, delle schede di sicurezza che contengono le indicazioni delle misure di pronto soccorso in caso di contatto accidentale e fornirle, con un campione della sostanza all arrivo dei soccorsi per un migliore ed efficace intervento sull infortunato.

75 INTOSSICAZIONI DA SOSTANZE CHIMICHE CONTAMINAZIONE CUTANEA COSA FARE Togliere gli eventuali vestiti impregnati Lavare a lungo (15-20 minuti) con acqua facendola scorrere Se la sostanza è oleosa lavare con acqua e sapone Se la cute è lesionata coprire con garza sterile Chiamare il centro anti-veleni e seguire le indicazioni fornite Riferire ai sanitari e consegnare l imballaggio con l etichetta della sostanza o la scheda di sicurezza COSA NON FARE Non esercitare una forte pressione sulla cute

76 INTOSSICAZIONI DA SOSTANZE CHIMICHE INALAZIONE DI GAS O VAPORI COSA FARE Togliere la vittima dall ambiente dove si è verificato l evento e portarla all aperto, arieggiare l ambiente Togliere gli indumenti se sono impregnati di vapori Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (vedi schema BLS) Chiamare il centro anti-veleni e seguire le indicazioni fornite Riferire ai sanitari e consegnare l imballaggio con l etichetta della sostanza o la scheda di sicurezza COSA NON FARE Trattenersi nell ambiente inquinato

77 INTOSSICAZIONI DA SOSTANZE CHIMICHE INTOSSICAZIONE ACUTAPER INGESTIONE COSA FARE Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (vedi schema BLS) Chiamare il centro anti-veleni e seguire le indicazioni fornite Riferire ai sanitari e consegnare l imballaggio con l etichetta della sostanza o la scheda di sicurezza e i residui della sostanza ingerita COSA NON FARE Non dare latte o acqua Non provocare il vomito

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