PROCEDURE DI PRIMO SOCCORSO. Dott.ssa Antonella Basso

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1 PROCEDURE DI PRIMO SOCCORSO Dott.ssa Antonella Basso 1

2 IL PRIMO SOCCORSO Si considerano urgenze poco differibili: Si considerano emergenze: lo shock; il coma; l'infarto; l'insufficienza respiratoria; l' ictus ; la folgorazione; le emorragie gravi; le ustioni estese. il colpo di calore; le emorragie contenibili; le ferite profonde; le fratture del bacino e della colonna. Si considerano urgenze relativamente differibili: le ferite poco profonde; le fratture degli arti; i traumi osteomiotendinei; le ustioni circoscritte. 2

3 FERITE Le ferite sono lesioni con perdita della continuità della cute ed eventualmente dei tessuti sottostanti. Possono essere di varia gravità, con minore o maggiore perdita di tessuto e sanguinamento. Lavarsi le mani con acqua e sapone ed indossare i guanti; Esporre la ferita eliminando gli indumenti; Lavare la ferita facendo scorrere acqua pulendola dai detriti di terra o altra eventuale sporcizia; Disinfettarla con acqua ossigenata o soluzione fisiologica e coprirla con garze sterili; In caso di sanguinamento abbondante: Fasciare la ferita, applicare del ghiaccio o ghiaccio pronto uso sulla medicazione; Se la ferita è su un arto sollevarlo. In caso di ferite di testa, mani o piedi, dopo averle medicate, chiedere intervento di un medico per possibili danni a tendini o nervi. Usare sulle ferite cotone idrofilo, polvere antibiotica. Rimuovere corpi estranei 3

4 FERITE

5 DISTORSIONE Lesione articolare conseguente ad una abnorme e violenta rotazione dei capi articolari. I principali segni e i sintomi sono dolore, aggravato dai movimenti che comunque sono possibili, tumefazione e impotenza funzionale. Mettere a riposo l arto con adatto bendaggio; Applicare acqua fredda o ghiaccio sull articolazione; Inviare l infortunato al Pronto Soccorso per il trattamento idoneo. Muovere l arto; Spostare la persona in attesa dell ambulanza e posizionare cuscini sotto la testa se il trauma ha interessato la colonna vertebrale. 5

6 LUSSAZIONE Lesione articolare, solitamente conseguente ad un trauma violento, caratterizzata da uno spostamento permanente dei capi ossei articolari dalla loro sede. Segni e sintomi : dolore intenso e localizzato; impotenza funzionale e impossibilità di movimento; marcata alterazione del profilo articolare. ARTICOLAZIONE SANA Legamenti ARTICOLAZIONE LUSSATA Deformità visibile Sede Articolare Capo Articolare Fuori Sede Legamenti lacerati Intorpidimento e gonfiore Mettere a riposo l arto con adatto bendaggio rispettando l eventuale posizione naturale di difesa; Applicare acqua fredda o ghiaccio sull articolazione; Inviare l infortunato al Pronto Soccorso per il trattamento idoneo. Tentare di rimettere i capi articolari nelle sedi abituali; Spostare la persona in attesa dell ambulanza e posizionare cuscini sotto la testa, se il trauma ha interessato la colonna vertebrale. 6

7 FRATTURE Lesioni ossee, conseguenti a trauma violento e diretto, caratterizzate dall interruzione della continuità di un segmento osseo. - Segni e sintomi: dolore, gonfiore, ematoma, modificazioni della forma e dell atteggiamento dell arto lesionato, rigidità muscolare di difesa, eventuale esposizione di un frammento osseo. Chiamare il 118; Nel caso di fratture agli arti: Mantenere immobile l arto fratturato senza spostare monconi di fratture; Proteggere con garze sterili o teli puliti eventuali ferite o parti ossee sporgenti; Mettere del ghiaccio sulla zona del trauma. Nel caso di fratture alla colonna vertebrale: Lasciare la vittima nella posizione assunta spontaneamente. Nel caso di fratture agli arti: Tentare di raddrizzare gli arti; Spostare la persona se non è indispensabile. Nel caso di fratture alla colonna vertebrale: Spostare la persona in attesa dell ambulanza; Mettere il soggetto seduto; Piegare la schiena; Ruotare il collo, fletterlo, iperestenderlo; Posizionare cuscini sotto la testa. 7

8 EMORRAGIE L emorragia è una fuoriuscita di sangue più o meno abbondante da un vaso sanguigno leso. Può essere: Ø esterna: se il sangue fuoriesce attraverso una ferita; Ø interna : se il sangue fuoriesce dai vasi ma all interno di cavità dell organismo(per es. organi addominali); Ø interna esteriorizzata : se il sangue presente all interno di un organo, fuoriesce attraverso una comunicazione esistente (es. il naso, la bocca e l orecchio). Si distinguono in: arteriose con sangue rosso vivo a schizzo ; venose con sangue rosso scuro non pulsante; RICORDA DI INDOSSARE SEMPRE I GUANTI A: emorragia arteriosa; B: emorragia venosa; 8

9 EMORRAGIA INTERNA L esistenza di una emorragia interna può essere SOLO sospettata in base alle circostanze dell incidente ed alla presenza di sintomi da shock. Controllo ed eventuale supporto delle Somministrare bevande. funzioni vitali con tecniche di base BLS); Chiamare il 118; In attesa dei soccorsi tenere l infortunato con gli arti inferiori sollevati. 9

10 EMORRAGIA ESTERNA Può essere più o meno grave a seconda: - localizzazione, - entità della lesione (estensione, profondità), - interessamento di un vaso venoso o arterioso. Indossare i guanti; Sdraiare il paziente e controllare, se necessario, le funzioni vitali; Sollevare la parte sanguinante al di sopra del livello del cuore; Coprire la ferita con un tampone di garza sterile o un panno pulito e comprimere intensamente; Chiamare il 118; Mantenere la compressione sino all arrivo dei soccorsi; In casi eccezionalmente gravi, se l emorragia non si arresta con la compressione manuale, si può applicare un laccio emostatico o una fascia a monte della ferita. Utilizzare materiali penetranti come corde, fili di ferro etc, in sostituzione del laccio emostatico; Rimuovere corpi estranei dal tessuto leso che potrebbero fungere da tamponi naturali. 10

11 Metodi per arrestare l emorragia esterna A. B. C. D. Metodo della compressione diretta Metodo del sollevamento Metodo degli impacchi di ghiaccio Metodo della compressione digitale a distanza del polso arterioso E. Metodo del laccio emostatico arterioso 11

12 A. Metodo della compressione diretta E il metodo più efficace per controllare un emorragia esterna. Può essere eseguito in due fasi successive: 1- Tamponamento mediante compressione diretta: Si effettua applicando una garza sterile sulla ferita ed esercitando con la mano una compressione decisa e costante per almeno 15 minuti. INDOSSARE I GUANTI 2- Bendaggio compressivo: Dopo il tamponamento mediante compressione diretta, qualora il sanguinamento non sia cessato, applicare un altra garza al di sopra della prima ed assicurare la stabilità della medicazione fasciando la ferita con bende. La fasciatura non deve essere tanto stretta da arrestare la circolazione ematica (non deve rendere violaceo e freddo l arto). Il polso a valle della ferita deve essere percepito. 12

13 B. Metodo del sollevamento Può essere applicato contemporaneamente alla compressione diretta della ferita quando la sede del sanguinamento sia localizzata in corrispondenza di un arto. Un arto ferito va tenuto preferibilmente sollevato in modo che la sede del sanguinamento si trovi su un livello sovrastante il piano del cuore per favorire una riduzione del flusso ematico nell arto leso. ATTENZIONE! Evitare questa tecnica di emostasi in caso di sospette fratture/lussazioni degli arti. INDOSSARE I GUANTI 13

14 C. Metodo degli impacchi di ghiaccio E utile per l azione vasocostrittrice del freddo: Ø Applicare del ghiaccio sul bendaggio compressivo e non direttamente a contatto della ferita; Ø Lasciare il ghiaccio in posizione per non più di minuti per evitare il congelamento della parte esposta al freddo. ATTENZIONE! Nella maggior parte dei casi i metodi illustrati sono sufficienti ad arrestare l emorragia, soprattutto in quelle di tipo venoso. In caso di emorragie arteriose non controllabili con tali manovre è necessario ricorrere al metodo della compressione digitale a distanza del polso arterioso e/o metodo del laccio emostatico arterioso caratterizzati da maggiore efficacia. 14

15 COMPRESSIONE DIGITALE A DISTANZA DEL POLSO ARTERIOSO 15

16 E. Metodo del laccio emostatico Se l emorragia non si è ancora arrestata nonostante i tentativi descritti, l ultima risorsa a disposizione è il metodo del laccio emostatico. Il suo utilizzo : Ø è giustificato solo in caso di estrema gravità; Ø diventa necessario: nelle emorragie gravi degli arti superiori ed inferiori localizzate al di sopra del gomito e/o del ginocchio (dove le arterie sono abbastanza superficiali e facilmente comprimibili), che non si siano arrestate con gli altri metodi di emostasi; nelle fratture esposte gravemente sanguinanti. Bisogna sempre documentare il momento in cui si applica il laccio scrivendo sulla cute dell arto o sulla fronte l ora di applicazione. N.B. Dopo 10 minuti consecutivi si può determinare un rischio di necrosi dei tessuti a valle del laccio. Utile surrogato del laccio è il bracciale dello sfigmomanometro gonfiandolo lentamente sino a raggiungere una pressione idonea a far cessare la perdita di sangue. 16

17 TRAUMA CRANICO Evento traumatico del capo che può provocare la formazione di ematoma o emorragia intracranica con conseguente compressione del cervello. Segni e sintomi : - dolore, dal semplice mal di testa a grave sensazione di malessere; - alterazione dello stato di coscienza (confusione mentale, sonnolenza, convulsioni); - nausea e vomito. I sintomi possono comparire anche dopo diverse ore dal trauma. Se la persona ha perso conoscenza anche per breve periodo è necessario l intervento del medico. Stendere il soggetto in posizione supina con il capo ben poggiato per terra; Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di base (BLS); Chiamare il 118; Applicare il ghiaccio sul capo. Tamponare l uscita di sangue da naso, bocca, orecchio; Somministrare bevande; Ruotare la testa; Flettere la testa in avanti e iperestenderla eccessivamente. 17

18 TRAUMA DELLA COLONNA VERTEBRALE I traumi della colonna vertebrale sono frequenti in caso di caduta dall alto e possono determinare lesioni midollari. E da sospettare l esistente di una lesione vertebrale importante tutte le volte che sia presente anche uno solo di questi Segni e sintomi : -Dolore spontaneo o provocato al collo e alla schiena (le lesioni vertebrali si verificano con maggiore frequenza nelle sedi di maggiore mobilità, cioè a livello cervicale e lombare); -incapacità di muovere gli arti o profonda debolezza muscolare; -sensazione di insensibilità, intorpidimento e formicolio a livello del tronco e degli arti; -perdita involontaria di feci e urine. Chiamare il 118; Immobilizzare testa, collo e Muovere o spostare l infortunato, ma lasciarlo come e dove si trova; tronco; Spostare l infortunato solo se: dobbiamo praticare una rianimazione: l infortunato va posto supino qualunque fosse la posizione in cui l abbiamo trovato; l infortunato vomita o è incosciente; il luogo appare pericoloso, allora l infortunato va spostato al sicuro; non vi è alcuna speranza di soccorso qualificato, allora dobbiamo trasportarlo in ospedale con i nostri mezzi. 18

19 COLPO DI CALORE Il colpo di calore consiste in un aumento eccessivo della temperatura corporea causato da temperatura ambientale elevata o anche da malattie che provocano febbre alta (es. malaria). Segni e sintomi possibili: - Temperatura corporea elevata oltre 41 ; - confusione mentale, - perdita di coscienza, - convulsioni, - cute molto calda ma asciutta, - respiro rapido e affannoso, - polso rapido. N.B : Quando si attuano le manovre di primo soccorso è necessario controllare sempre la temperatura che non deve mai scendere sotto i 38 C perché potrebbe causare un collasso anche mortale; se ciò dovesse accadere, sostituire il lenzuolo bagnato con uno asciutto e se la temperatura torna a salire riprendere a raffreddare. Controllo ed eventuale supporto delle funzioni vitali con tecniche di BLS; Dare alcolici o bevande ghiacciate Chiamare il 118; Trasportare l infortunato in un ambiente fresco e ventilato ed in ogni caso allontanarlo dalla fonte di calore; Svestirlo e raffreddare la superficie del corpo: con spugnature fresche, spruzzando o versando acqua, avvolgendo in asciugamani o panni bagnati sui quali versare acqua, se a disposizione, mettendo ghiaccio (anche sintetico) avvolgendolo in un 19 panno, sotto le ascelle, ginocchia, inguine, polsi, caviglie.

20 LO SHOCK E una situazione grave e progressiva in cui si ha una diminuizione dell irrorazione sanguigna ai tessuti che così non ricevono una quantità sufficiente di ossigeno. Se non trattato può portare al coma ed alla morte. Segni e sintomi possibili: - Agitazione oppure apatia - Cute pallida, fredda e sudata; - Labbra e mucose bluastre; - Polso molto rapido e poco marcato (filiforme): è necessario apprezzare quello carotideo; - Bassa pressione arteriosa; - Respiro rapido e superficiale - Sete intensa. Se possibile eliminare la causa dello shock,ad es. fermare l emorragia; Tranquillizzare l infortunato; Evitare la dispersione del calore coprendo l infortunato e separandolo dal contatto diretto con il terreno per mezzo di una coperta; Attuare la posizione antishock. Coprire troppo l infortunato perché questo potrebbe farlo sudare e quindi determinare aggravamento della situazione Dare da bere all infortunato in quanto potrebbe vomitare; Far assumere la posizione antishock qualora sussistano trauma cranico,angina, infarto o dispnea. 20

21 LA POSIZIONE ANTISHOCK Ø Sollevare le gambe dell infortunato, aiutandosi con sedie o altri oggetti e se non è possibile, mantenere sollevate le gambe con le braccia; Ø Se non è possibile sollevare le gambe perché si presume la presenza di trauma o lesione della colonna vertebrale è possibile sollevare le braccia; Ø Se l infortunato è incosciente è necessario attuare la PLS, e nel caso in cui fosse posizionato su di un piano rigido è possibile sollevare quest ultimo dall estremità in cui sono posizionati i piedi (dell infortunato). Posizione antishock con l ausilio di una sedia Posizione antishock con l ausilio delle braccia 21

22 SHOCK ANAFILATTICO E una conseguenza di una complessa reazione allergica nei confronti di sostanze che vengono: inalate (polline, acari della polvere, peli di cani o gatti); inoculate (punture di api o vespe, farmaci); ingerite; assorbite dalla cute. Comporta la dilatazione dei vasi sanguigni e la fuoriuscita di plasma dai vasi stessi, con diminuzione del volume ematico circolante (ipotensione arteriosa) e gonfiore dei tessuti (edema), soprattutto del volto. L edema del cavo orale e della lingua può condurre rapidamente a morte per asfissia. Chiamare il 118; In caso di gonfiore del cavo orale e della lingua: raffreddare con gargarismi di acqua ghiacciata o con una borsa di ghiaccio sul collo; se necessario, appoggiare sulla base della lingua il manico di un cucchiaio o un bastoncino di legno per favorire la respirazione, stando attenti a non provocare il vomito; trasportare immediatamente in ospedale. Lasciare il soggetto da solo; Sottovalutare i primi sintomi anche se lievi; Se il soggetto è stato punto da un insetto (ape), tentare di estrarre il pungiglione con pizzette o con l ausilio di un ago o con le dita. 22

23 CRISI CONVULSIVA La crisi convulsiva è un disturbo improvviso e transitorio della funzione cerebrale che si manifesta con fenomeni motori involontari associati ad alterazioni dello stato di coscienza. I principali segni e sintomi possibili sono: Perdita di coscienza preceduta a volte da grida; Arresto del respiro e cianosi; Scosse e movimenti disordinati del corpo via via meno frequenti e violenti; Perdita involontaria di urine e feci; Chiusura serrata della mandibola con comparsa di bava alla bocca ed eventuale sangue a seguito di morsicatura della lingua e delle guance; Recupero graduale con ripresa della respirazione e risveglio del soggetto spesso accompagnato da confusione, cefalea e sonnolenza; La crisi può durare 2-5 minuti e non si può interrompere; Terminato l attacco dopo pochi minuti, in genere non si hanno conseguenze né si richiede terapia. Se perde conoscenza quando è in piedi accompagnare la caduta in terra per evitare eventuale trauma cranico; Appoggiare se possibile la testa su qualcosa di morbido (cappotto,coperta); Spostare i mobili in modo che l infortunato non si ferisca sbattendovi contro; Allentare gli indumenti stretti; Chiamare il 118. Mettere la mano nella bocca dell infortunato perché potrebbe essere morsa; Inserire altri oggetti in bocca perché il rischio che il soggetto si morda la lingua è meno grave di quello del soffocamento o della rottura di denti; Tenere disteso con forza l infortunato,evitando così di bloccare i movimenti. 23

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