OBIETTIVI IDENTIFICARE LE PRIORITA DI TRATTAMENTO. TRATTARE EMORRAGIE, FERITE e AMPUTAZIONI IMMOBILIZZARE PROVVISORIAMENTE

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1 CAPITOLO 4_i

2 OBIETTIVI IDENTIFICARE LE PRIORITA DI TRATTAMENTO TRATTARE EMORRAGIE, FERITE e AMPUTAZIONI IMMOBILIZZARE PROVVISORIAMENTE 2

3 L EMORRAGIA DEVE ESSERE TRATTATA DURANTE LA PRIMA VALUTAZIONE 3

4 FERITE LESIONI CHE PROVOCANO LA ROTTURA DELLA PELLE CON CONSEGUENTE ESPOSIZIONE DEI TESSUTI SOTTOSTANTI 4

5 Ferite Anatomia della cute: Epidermide Derma Tessuti sottocutanei Annessi cutanei (ghiandole sebacee, sudoripare, peli, unghie). Slide 5 - Ver. 2.0

6 Ferite Fisiologia della cute: Protezione dalle infezioni Mantenimento della temperatura corporea Equilibrio idrico Organo di sensibilità Slide 6 - Ver. 2.0

7 FERITE DA PUNTA AVULSIONI LACERO CONTUSE ABRASIONI DA ARMA DA FUOCO 7

8 ABRASIONE Può essere provocata da un movimento radente a contatto con varie superfici che, asporta gli strati più superficiali della cute. Sintomi: dolore, striature sanguinanti, cute arrossata, gonfiore. Lavare soluzione fisiologica e disinfettare Slide 8 - Ver. 2.0

9 ESCORIAZIONI lesioni superficiali della cute, in cui i tessuti sottostanti sono intatti. Slide 9 - Ver. 2.0

10 Ferita da taglio lesione nella quale i margini della cute ed i tessuti sottostanti sono uniformi. Se la ferita è profonda possono essere lesionati dei grossi vasi sanguigni e dei nervi Slide 10 - Ver. 2.0

11 Ferita lacero contusa I tessuti sono strappati e la ferita presenta dei margini irregolari. Questo tipo di ferita è provocato da oggetti taglienti con margini irregolari: vetro o metallo dentellato. Tale tipo di ferita può essere prodotta anche da un colpo violento. Slide 11 - Ver. 2.0

12 Ferita da punta Può presentare o il solo foro d ingresso, come nelle ferite da oggetti appuntiti, o anche un foro di uscita come nelle ferite da arma da fuoco. Slide 12 - Ver. 2.0

13 AVULSIONE Vengono strappati o completamente asportati lembi di cute e di tessuti. Slide 13 - Ver. 2.0

14 AMPUTAZIONI Questo tipo di lesioni ha ad oggetto gli arti che possono essere tagliati completamente o strappati. Slide 14 - Ver. 2.0

15 Schiacciamento Una parte del corpo resta incastrata tra due corpi pesanti con lesione di vasi sanguigni, nervi e muscoli. Slide 15 - Ver. 2.0

16 Ferite Trattamento: Autoprotezione Supporto funzioni vitali O2 terapia Esposizione della ferita Arresto dell eventuale emorragia Coprire la ferita con garze sterili Non rimuovere l eventuale corpo estraneo ma fissarlo Coprire il paziente Slide 16 - Ver. 2.0

17 Complicanze delle ferite: Emorragie Shock Infezioni (tetano) Lesioni organi interni Slide 17 - Ver. 2.0

18 FERITE TRATTAMENTO 18

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20 CONCLUSIONI LA VALUTAZIONE E IL TRATTAMENTO DEI TRAUMI MUSCOLO-SCHELETRICI PERMETTONO L IDENTIFICAZIONE DELLE LESIONI CHE DETERMINANO PERICOLO PER LA VITA O L INTEGRITA DEGLI ARTI LA MAGGIOR PARTE DELLE LESIONI DEGLI ARTI VENGONO ADEGUATAMENTE TRATTATE DURANTE LA VALUTAZIONE SECONDARIA 20

21 EMORRAGIE Fuoriuscita di sangue da un vaso sanguigno leso Slide 21 - Ver. 2.0

22 Classificazione In relazione alla localizzazione: Interne Esterne Interne esteriorizzate Slide 22 - Ver. 2.0

23 Classificazione In relazione al vaso sanguigno leso: Arteriose Venose Capillari Miste (artero-venose) Slide 23 - Ver. 2.0

24 emorragie esterne Come si manifestano: Arteriosa: sangue a zampillo di colore rosso vivo Venosa: sangue a macchia d olio di colore rosso scuro Slide 24 - Ver. 2.0

25 Emorragie esterne Metodi di arresto: Pressione diretta Sollevamento di un arto Punti di compressione Applicazione del laccio emostatico Slide 25 - Ver. 2.0

26 Emorragie interne esteriorizzate Si ha un emorragia interna esteriorizzata quando il sangue si raccoglie nelle cavità dell organismo, ma poi fuoriesce attraverso orifizi naturali. Slide 26 - Ver. 2.0

27 Principali emorragie interne esteriorizzate Ematemesi: vomito con sangue; Melena: feci scure contenenti sangue; Epistassi: sangue dal naso non traumatico Rinorragia: sangue dal naso - traumatico Otorragia: sangue dall orecchio; Ematuria: sangue nelle urine; Proctorragia: emissione di sangue rosso vivo dal retto Metrorragia: emorragia uterina Slide 27 - Ver. 2.0

28 EPISTASSI E il comune sangue dal naso Trattamento Testa piegata in avanti Compressione della narice interessata Garza bagnata con acqua fredda alla radice del naso. Non usare tamponi emostatici per sanguinamenti modesti. Trasporto in P.S. per emorragie inarrestabili

29 AMPUTAZIONE Distacco completo di una parte del corpo. Trattamento Fermare l emorragia, se necessario con un laccio emostatico da porre alla radice dell arto amputato Tamponare il moncone con garza sterile Recarsi immediatamente al pronto soccorso. Recuperare il moncone e porlo in un sacchetto chiuso e all interno di un contenitore con ghiaccio;

30 DISTURBI DELLA CIRCOLAZIONE LIPOTIMIA SINCOPE SHOCK

31 LIPOTIMIA Debolezza senza perdita di conoscenza per temporanea riduzione di afflusso di sangue al cervello Cause: una emozione piuttosto intensa, riduzione della pressione sanguigna, caldo intenso, stazione eretta prolungata Sintomi: paziente debole, pallido, sudato, cute fredda, nausea, vertigini, vista appannata e con polso lento e debole.

32 LIPOTIMIA COSA FARE Porre il soggetto in posizione antishock per ristabilire l afflusso di sangue al cervello Rassicurare il soggetto, dopo qualche minuto porlo in posizione seduta, se avverte malore fategli piegare in avanti la testa tra le gambe. Se il soggetto non riprende conoscenza chiamare il soccorso 118/112

33 SINCOPE Perdita di conoscenza per riduzione più marcata di afflusso di sangue al cervello. Cause: rapido passaggio dalla posizione supina o seduta alla posizione eretta, riduzione della pressione sanguigna Sintomi: perdita di coscienza, cute pallida, sudata, fredda, polso lento e debole.

34 SINCOPE COSA FARE Porre il soggetto in posizione antishock per ristabilire l afflusso di sangue al cervello (se non si riprende, PLS) Controllare le funzioni vitali Se il soggetto non riprende conoscenza chiamare il soccorso 118/112

35 SHOCK Condizione in cui il sistema cardiocircolatorio è incapace di fornire un adeguata quantità di sangue all organismo. La diminuzione di flusso è acuta e grave e conduce, se non corretta, a danni permanenti o a morte. La pressione sanguigna è sempre ridotta.

36 Stato di Shock Abbassamento progressivo e continuo della pressione del sangue con conseguente minor nutrizione per le cellule Slide 36 - Ver. 2.0

37 Come riconoscere lo Shock Lo shock è una situazione molto grave ed è fondamentale riconoscerlo subito Segni iniziali: POLSO molto frequente (> di 100 bat/min.) e quasi impercettibile RESPIRO frequente (25-30 min.) e superficiale L infortunato è sempre cosciente, tranquillo, Cute pallida Sudorazione fredda Slide 37 - Ver. 2.0

38 Principali situazioni di shock SHOCK CARDIOGENO SHOCK IPOVOLEMICO o Emorragico SHOCK NEUROGENO SHOCK ANAFILATTICO SHOCK SETTICO (presenza di batteri nel sangue) Slide 38 - Ver. 2.0

39 SHOCK TIPI: IPOVOLEMICO: perdita di liquidi organici con riduzione del volume di sangue circolante (emorragie, ustioni estese, sudorazione, vomito e diarrea) VASOGENO: dilatazione improvvisa del letto vasale (dolore intenso, politraumi, infezioni, reazioni allergiche) CARDIOGENO: danni dell apparato cardiocircolatorio con perdita della funzionalità contrattile e incapacità di effetto pompa (IMA) SHOCK ANAFILATTICO: dovuto ad una violenta reazione a sostanze pericolose a cui il nostro corpo è allergico e può essere provocato da punture d insetti, inalazioni di vapori o fumi, assorbimento dalla pelle di particolari sostanze, come detersivi e fertilizzanti.

40 SHOCK PSICOGENO: dovuto a forti emozioni, paure, dolori molto violenti, che causano una vasodilatazione con minor apporto di ossigeno al cervello. SHOCK NEUROGENO: causato dall incapacità del sistema nervoso di regolare il diametro dei vasi sanguigni. SHOCK SETTICO: complicanza della sepsi. Grave infezione con coinvolgimento multiorgano. 40

41 STATO DI SHOCK SEGNI e SINTOMI: Pallore diffuso con sudorazione fredda Labbra ed unghie cianotiche Cute fredda Brividi Respirazione rapida e superficiale Polso frequente ( battiti al minuto) e piccolo (difficile da rilevare) Pressione arteriosa bassa (ipotensione) Stato di torpore e/o agitazione fino allo stato di incoscienza

42 STATO DI SHOCK TRATTAMENTO: Rimuovere, se possibile, la causa dello shock Chiamare il 118/112 Impedire la dispersione di calore Porre in posizione antishock Se incosciente posizione laterale di sicurezza con gambe rialzate Controllare respiro e battito cardiaco, avviare RCP se necessario Non somministrare nulla per bocca

43 STATO DI SHOCK La differenza tra shock e svenimento è che nel primo caso la perdita di coscienza è tardiva nel secondo è immediata; inoltre nella lipotimia la posizione antishock fa ritornare rapidamente lo stato di coscienza. REGOLA DEL 100: FC > 100 e PA < 100 : SHOCK

44 TRATTAMENTO DELLO STATO DI SHOCK Controllo dei parametri vitali: Coscienza, respiro, circolo (FC e Saturazione). Emostasi di eventuali emorragie ed immobilizzare possibili fratture. Sistemare il paziente in posizione antishock solo nel caso in cui non vi siano sospette fratture della colonna della colonna vertebrale o degli arti inferiori. Somministrare ossigeno. Tranquillizzare e coprire il paziente per evitare dispersione di calore. Non somministrare nulla per bocca. Monitorare pressione e saturazione. 44

45 POSIZIONE ANTISHOCK

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