La traumatologia craniospinale nelle arti marziali

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1 La traumatologia craniospinale nelle arti marziali

2 sportivi in Italia (2011) Calcio (25%) Sport invernali, ciclismo, footing, jogging, atletica leggera (1%) Tennis, danza, ballo, pallavolo (0,5%) Pallacanestro, Arti marziali, (0,3%)

3 accessi al PS 46% partita di calcio 8% altri sport 70% codice bianco 27% codice verde 3% codice rosso Età media 21 aa

4 Assolutamente non sostituirsi al medico Lo zelo eccessivo che porta il tecnico ad assumersi delle competenze non richieste, anche se motivato dalle migliori intenzioni, potrebbe peggiorare la situazione Solide nozioni di base sulle caratteristiche e sul primo trattamento degli eventi lesivi più frequenti. Senso di responsabilità, prudenza : consultare il medico in tutti i casi di dubbio. I tecnici devono essere precocemente i sintomi e maggiori (stato di shok, cranici e spinali) in grado di riconoscere segni clinici degli eventi amorragie interne, traumi Il lavoro svolto in palestra dai tecnici è quindi di tipo preventivo!

5 TRAUMATOLOGIA Contusione (schiacciamento cute, sottocute e muscoli senza lacerazione della cute) Ferite (lacerazioni della pelle con interessamento delle strutture sottostanti: vasi sanguigni, tendini, muscoli, nervi, ossa) Epistassi rinoliquorrea Otorragia otoliquorrea

6 TRAUMATOLOGIA Distorsione (allontanamento momentaneo dei capi articolari) Lussazione (perdita di contatto tra superifici articolari) Infrazione e frattura (fissurazione/rottura completa dell'osso)

7 TRAUMA CRANICO Impatto della massa del cervello contro l'involucro osseo che lo contiene CRANIO Contenitore osseo inestensibile CERVELLO E LIQUOR (ACQUA) Contenuto in parte comprimibile

8 Commotivo (perdita di coscienza di durata variabile, amnesia, vomito) Evidenza di segni esterni di trauma cranico Pupille (normoreagenti, anisocoriche, midriasi) Asimmetria del diametro pupillare Soggetto alterato, paralizzato Dilatazione delle pupille Soggetto in coma!!!!

9 Fratture craniche Contusione-lacerazione del cervello Emorragie cerebrali Che fare?????

10 Commozione cerebrale, stato di coscienza alterato, (agitazione, sopore, coma), vomito a getto, paralisi, segni esterni di trauma cranico (ferite), contusioni, fuoriuscita di liquido da naso o orecchie OSPEDALE NON Commozione cerebrale il soggetto non è svenuto, ricorda l'accaduto, non vomita, no paralisi in atto, non fattori di rischio (attenzione chiedere sempre assunzione di farmaci quali aspirina-anticoagulanti) BUON SENSO! Consulto medico

11 TRAUMA SPINALE Nasce dall'impatto del midollo spinale contro l'involucro osseo-ligamentoso (colonna vertebrale) che lo contiene Contenitore Contenuto

12 Ricerca di segni esterni (contusioni, escoriazioni, ferite) al collo e/o alla schiena, presenza di sintomi. Distorsione cervicale Situazione molto frequente, flesso estensione del rachide cervicale con conseguente cervicalgia, cefalea nucale, saltuaria irradiazione alle spalle o alle braccia, assenza di disturbi motori o sensitivi e di danni osseo-ligamentosi nonché nervosi

13 Presenza di danni motori: il soggetto non riesce a muovere gli arti o non ha più la sensibilità a livello di tronco e arti: quadro sospetto per lesione del midollo spinale o dei nervi. Più è alta la sede del danno più grave sarà il quadro clinico: dalla paralisi degli arti fino all'arresto del respiro, shok cardiogeno e morte. Nel tratto cervicale della colonna vertebrale passano fibre nervose che vanno non solo ai 4 arti ma anche ai muscoli della respirazione e contribuiscono alla ritmicità dell'attività cardiaca. A livello dorsale invece il danno sarà limitato agli arti inferiori e all'apparato urogenitale (controllo sfinteri e sfera sessuale), a livello lombare invece solo agli arti inferiori.

14 FRATTURE-LUSSAZIONI VERTEBRALI

15 COSA FARE? Se sospetto una lesione del midollo spinale: evitare assolutamente di muovere il soggetto, potremmo peggiorare enormemente la situazione con la dislocazione di eventuali frammenti ossei nel canale vertebrale. Il soggetto va assolutamente ospedalizzato Chiamare 118 Particolare attenzione va fatta anche per le manovre rianimatorie (respirazione e massaggio cardiaco) onde evitare movimenti del rachide cervicale.

16 In età pediatrica: Strutture ossee più sottili (ossa craniche) e quindi più fragili Maggiore lassità dei legamenti (minore impatto sulla flesso estensione del rachide) Stesse precauzioni

17 Dopo i 45 anni: Maggiore rigidità della colonna con deformazione osteartrosica Importante sintomatologia dolorosa con frequenti parestesie formicolanti e impaccio motorio (arti superiori) Frequente assunzione di farmaci favorenti emorragie

18 Conclusioni: Valutare stato di coscienza ed eventuali deficit neurologici L'autonomia respiratoria Individuare fattori di rischio (età, assunzione di farmaci che bloccano la coagulazione) Presenza di segni esterni Buon senso!!!! BUON LAVORO

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